venerdì 15 febbraio 2013

QUELLO CHE I MEDIA ITALIANI NON DICONO SULLA "SVALUTAZIONE" NEL...RESTO DEL MONDO

Questo "flash Flaviesco" fotografa in poche potenti istantanee una situazione paradossale. Per l'Italia.
Cioè non solo ci si lega un'area valutaria altamente imperfetta (dove l'euro mette in ginocchio la nostra economia per l'assenza di meccanismi compensativi degli scontati differenziali di inflazione nell'area), ma, alla luce della prevalente analisi mediatico-politica italiana, dovremmo essere pure contenti delle conseguenze "estremizzate" di ciò (senza aprire bocca MAI sulla violazione del trattato tedesca nell'accentuare unilateralmente tali differenziali). Cioè gioire della "riduzione" dell'euro, nella generale considerazione degli altri grandi "players" geo-politici, al..."marco", sancendo definitivamente la scomparsa di ogni traccia della indispensabile "parità di condizioni", prescritta dall'art.11 Cost. per potersi legittimamente vincolare all'UEM
Ora, secondo un "professore" dell'ISPE comparso ieri sera a Rainews24, la Germania può reggere, senza problemi (?) un cambio col dollaro fino a 1,80, la Francia fino a circa 1,25 e l'Italia fino a 1,16.
Questo perchè la Germania vende "beni di lusso" (ah, beh allora! Ma Lexus e Honda andranno "più" forte lo stesso!) e, in effetti, avrebbe invertito, nel suo surplus, la prevalenza dell'export intra-UEM.
Ma in realtà, data così, la notizia risulta alquanto singolare: sia perchè, basandosi su svalutazioni interne (competitive sì!) la Germania non ha effettuato questi grandi investimenti decantati in Italia -bensì solo esasperato le famose "riforme strutturali" (del lavoro), sia perchè in effetti al grande surplus germanico non corrisponde più questa fantastica crescita: Bundesbank prevede un 2013 a +0,4, ma è stato "prima" che iniziassero i movimenti valutari nel "resto del mondo".
"Lo stesso Draghi ha indicato che la questione dei cambi sarà all'esame del G-20, ma di non ritenere che per ora ci sia una corsa alle svalutazioni competitive, piuttosto un tentativo di rilanciare le rispettive economie, che produce effetti sulle valute. (Per la serie: "finendo di vivere egli morì". Mr.Lapalisse") Il rialzo dell'euro, del resto, dipende anche dall'azione della Bce, che, osserva uno studio di Société Générale, da un lato ha ricostruito la fiducia nella moneta unica e quindi compresso gli spread, dall'altro prodotto un rialzo dei tassi a breve, generato dai primi rimborsi del Ltro e dalla "chiusura" di gennaio a un taglio dei tassi" (- Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/DcvVP.)
 E sarebbe "stravagante" credere che la Germania continuerà ad avere un forte export extra-UEM (dato che l'attuale +6% viene considerato tecnicamente un "livello di guardia" dello squilibrio), approfittando della ripresa USA mentre il Giappone svaluta, e solo perchè in realtà continuerà a diminuire le proprie di importazioni. Cioè comprimendo ulteriormente (ad elasticità infinita) la propria domanda interna (pare un ricetta per la recessione e che Bundesbank, se le cose continueranno così, avrà "toppato"...e l'ISPE pure)
Insomma, la crescita tedesca è compatibile con il beggar thy neighbour ai danni dei partner UEM, ma non con una "forte" esportazione extra-UEM, sulla cui prosecuzione fino a quota 1,80 avremmo fortissimi dubbi.
Di certo, tenendo duro, la Germania potrà, con grande coerenza, imporre le privatizzazioni-svendite dei nostri beni. Ma solo continuando a far passare la fandonia che il problema sia l'ammontare del debito pubblico italiano, fandonia peraltro amatissima in Italia. Quando poi lo scopo è la deindustrializzazione italiana e, come ben evidenzia Flavio, la conseguente sottoccupazione di un paese, il nostro, che un tempo era il loro più pericoloso concorrente UE.
Ma ci tendo a sottoporvi questo commento de "Il moralista", perchè pone inquietanti interrogativi e ci tengo anche a costo di far crollare il trend attuale dell'ipotesi frattalica. 
E quindi? W IL PUDE e il "prestigio" dell'euro "fino a 1,80"!

Quello che i media non dicono…
"I movimenti erratici dei cambi hanno conseguenze negative sulla crescita e quindi siamo d'accordo nell'Eurogruppo che la questione vada sollevata al G20…la posizione comune… è quella di preservare la stabilità dell'euro… le prospettive di breve termine restano preoccupanti, con la disoccupazione alta e un debito pubblico della zona euro sopra il 90% che ha ridotto il dinamismo e la crescita". Questo ciò che emerso dall’Eurogruppo in questi giorni.
Ma, quello che i (nostri) media non dicono… è che i deflazionisti Barroso, Von Rompuy, Merkel, Monti, Draghi  stanno tentando di gestire in qualche modo, con dichiarazioni di facciata, la patata bollente chiamata “guerra delle valute” piombatagli, giustamente, in mano e da loro stessi scatenata grazie alla cosiddette “svalutazioni interne”. “Colpa di chi svaluta! Stampate moneta a go go! Causerete il disastro!” Asseriscono gli Euroburocrati...Poi, gratta gratta il primo strato di apparenza, scopri che dietro le ammaliatrici sembianze dell’Euro ci sta il marcio delle “deflazioni competitive” alla tedesca.
I media non dicono che… mentre il resto del mondo mette in campo tutte le misure di politica monetaria  a sua disposizione – le iniziative iscritte in agenda dal Giappone sono, in termini quantitativi, davvero impressionanti… e non dimentichiamoci che esse sostengono la ricostruzione post Tsunami, tendendo a questa necessaria priorità gli sforzi dell’esecutivo –  nonchè di incremento della domanda interna  (dove la grande protagonista è ancora una volta la Cina), l’Unione Europea va in senso opposto: più free trade , meno industrializzazione, con la prospettiva di una Germania quale sede produttiva dove “assemblare” i semilavorati provenienti dalla periferia europea (par.2) ridotta ad immenso serbatoio di manodopera dequalificata, a basso costo e sotto-tutelata.
I media non dicono che… mentre in UEM la de-socializzazione dei diritti impera, a Pechino i programmi principali vertono sul far emergere dalla povertà 80 milioni di abitanti attraverso un ulteriore aumento del 40% del salario minimo (dopo la crescita del 30% dei salari già avvenuta negli ultimi anni) e si procede di pari passo con la diffusione delle assicurazioni sociali e sanitarie, ed i diritti sindacali dei lavoratori.
Ma in Italia, naturalmente, il main-stream è ancorato ai suoi dogmi preferiti  (da notare chi ha redatto l’articolo…), tutti “liberalizzazioni” e “riforme”. I giornali e le tivù parlano assiduamente della Cina che svaluta competitivamente (quando, come abbiamo visto, il suo tasso di cambio effettivo reale negli ultimi anni si è RIVALUTATO), degli Stati Uniti che stampano dollari dimenticando il loro ruolo di Banca del Mondo (se lo sei, DEVI essere in debito con i tuoi correntisti), del Giappone che fa lo stesso (ma hanno visto il loro saldo commerciale negativo negli ultimi tempi?) e del suo enorme debito pubblico (ma la Posizione Netta sull’Estero non conta  più?).
Ma i media non dicono che… sono loro a svalutare, o siamo noi (come UE) che rivalutiamo perchè siamo in surplus di parte corrente?
Sono veramente gli inglesi a svalutare la sterlina grazie alla stampante nella cantina della BoE (Bank of England), o è la Germania ad essere “leggermente” in surplus  pure  con loro, trascinando con sé l’Euro?
Così, mentre “I membri del G7 affermano il loro il loro impegno a tassi di cambio determinati dal mercato” ci chiediamo perché invece di additare a responsabili i paesi “emergenti”, non ci si permetta per una volta una critica all’operato di chi, in primis Paesi Bassi e Germania all’interno della stessa Eurozona, sottrae domanda globale?
Infine, prendendo spunto da questo arguto commento di Kthrcds e confrontando i consigli dati da Monti a Berlusconi al tempo, spontaneamente sorge il quesito: come è possibile che il Professore additi la Grecia quale prossimo futuro per l’Italia in caso di vittoria elettorale del M5S, ricattando di fatto l’elettore italiano?
Ma come, fino all’altro giorno, non era l’Ellade il grande successo dell’austerità espansiva dell’UEM ? Ma i nostri media non ci dicono che ad Atene va tutto bene?
E invece vi accadono cose (roba che neppure Sinn considera ormai accettabile!) che "Essi",   vecchi e nuovi pasdaran del fiscal compact e dell'austerity, ritengono "serio" e "risanante"  infliggere anche a noi...


51 commenti:

  1. Mmh...io penso che l' effetto ipnosi dei media-servi si stia dileguando.

    La realtà sta irrompendo troppo velocemente nelle vite reali delle persone.

    Io, dal momento dell' insediamento della junta Monti ho una gran paura che questi non capitoleranno semplicemente sotto il peso della realtà come pensa Bagnai (e mi auguro abbia ragione) ma metteranno in piedi un sistema apertamente autoritario. Pinochet insegna, e non credo di esagerare, per quanto speri di sbagliarmi.

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    1. Purtroppo temo che tu possa avere ragione ma non tanto sulla svolta pinochettiana, quanto sulla sua versione euro-KGB "tutti sono d'accordo, lo vedi? E se la dici diversamente ti facciamo la perizia psichiatrica".
      Vari indizi, tra cui il link a "il moralista", oltre che quello ai "nuovi pasdaran" (in questo post) fanno temere il peggio.
      E allora dovremo tenere gli occhi apertissimi sul prossimo G20, dove uno scenario da incubo potrebbe concretizzarsi.
      Spero di non doverne riparlare, ma in realtà se sarà necessario andremo a caccia di tutte le notizie che possano svelare l'inghippo

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    2. Certo che se Obama in politica estera appoggia il governo Monti, stiamo freschi...

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    3. Più che freschi "tritati": e nessuno muoverà un dito per aiutarci, come per i Greci. E gli italiani che vogliono "aiutarsi" sono veramente pochi...

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    4. l' articolo linkato sulla Grecia, non so se è esattissimo.
      Lo ha scritto Cori di Modigliani che è un ottimo romanziere ma un po meno bravo (e rigoroso) come giornalista. Comunque non credo sia lontano dal vero.

      Una cosa invece è certamente vera. Vige il diktat di non menzionare la Grecia.
      Ti dico solo questo: Tornando a casa oggi ascoltavo alla radio (Rai-radio1) un inviato IN SUDAFRICA (della Gazzetta dello sport) per seguire "il caso Pistorius".

      Hai capito? I giornali italiani mandano gli inviati a 10000 kilometri per aggiornarci sulla esiziale vicenda Pistorius e "si scordano" di mandarne uno a 1000 km in Grecia.....

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    5. Ma io sulla Grecia ho linkato l'articolo del "The Guardian"...

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    6. Eh già: e ieri si contrabbandava la storia del femminicidio, danzando "insieme" al miliardo di donne che combattevano invece "la violenza" contro di loro (un fatto), adducendo che IN ITALIA c'era un'emergenza femminicidio (!): un NON FATTO PER COPRIRE IL FATTO LA VERA IRRIDUCIBILE VIOLENZA IN INCREMENTO (e quindi la vera emergenza) E' QUELLA DELLA DISOCCUPAZIONE FEMMINILE (e che l'aumento dei fatti di violenza negli strati più disagiati di una popolazione sempre più allo stremo è solo un epifenomeno del FATTO NASCOSTO)

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    7. se uno va a vedere i dati sugli omicidi delle donne scopre che l' Italia è uno dei paesi piu' "virtuosi".
      E' il solito diversivo sganciato dalla realtà dei sinistrati...

      Di ieri sera ho visto solo un frammento di San Remo: Baggio che spiegava l' importanza di fare sacrifici.

      Questo messaggio non è stato casuale! Ne sono assolutamente certo!!

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    8. @Flavio: appunto, fonte non certo inattendibile. E che conferma.

      Per tutti: Padoan! Amato e Enrico Letta!
      Questo è il futuro delle politiche economiche italiane e delle vostre vite

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    9. Flavio: l' articolo di dagospia riprende uno di Cori Modigliani (o almeno ampi stralci) perché l' ho letto anche altrove.

      Con questo non credo comunque che siano tutte balle.

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    10. Si Marco concordo, però:

      - Qui si nota photoshop visibilmente usato sotto occhio sinistro di uno dei ragazzi che
      hanno assaltato una banca
      - questa è la distribuzione di sacchetti con viveri alla gente. Siamo in Grecia,
      non in Somalia…
      - qui attacchi a centri commerciali e sedi partitiche

      Diciamo che di base le notizie ci sono. Che poi quel blog lì sia da “prendere” con le pinze, siamo d’accordo ;)

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    11. Grande web-reporter Flavio! Il migliore: è sta sull'orizzonte48 :-)

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  2. Da questa ANSA le cose sull'incontro Napolitano-Obama iniziano a sembrare un pò più "sfumate"
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/sullattenti-obama-convoca-lambasciatore-napolitano-per-avere-informazioni-sulle-elezioni-e-la-formazione-del-51019.htm

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    1. Così come, trascinato furente nella faida, costui svela gli altarini del "giro" montiano, dandoci una prospettiva ulteriore sull'atteggiamento di Obama:
      http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fiat-monti-da-oscar-giannino-una-bomba-su-montimer-si-e-candidato-per-garantire-51021.htm
      ...che come tutti gli avvocati ama concludere affari e garantirsi la conclusione di contratti, ma di macroeconomia non si interessa molto, specie se riguarda, nella sua visione immediata, gli affari interni della "controparte"

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    2. Scusate al di là dei salamelecchi di rito e delle estorsioni di endorsement, tipiche della stampa Italica, rimane sempre il fatto che il pragmatismo porterà sicuramente gli Usa, a trattare con i vincitori, se uno poi (Monti ) è disposto a portare acqua con le orecchie (prima alla Merkel ora a quanto dice Giannino ad Obama : è un'attitudine)mica saranno sciocchi a tirarsi indietro, questo è evidente , ma riguardo alla stabilità di un futuro governo...ha già risposto Balduin con il link sotto.
      In linea con le ipotesi portate avanti su questo blog, non è da sottovalutare il seguente messaggio (succitato articolo ansa ripreso da dago):

      PROSSIMO GOVERNO ABBIA VOCE FORTE IN UE

      "Sarà importante per il prossimo governo italiano continuare ad essere una voce efficace in Europa sulle politiche per promuovere la crescita e l'occupazione in tutta Europa". Così una delle portavoce della Casa Bianca, Caitlin Hayden, in una nota inviata all'Ansa alla vigilia dell'incontro tra Barack Obama e Giorgio Napolitano.
      Come faranno il grande esaltatore di catastrofi (sempre Monti tanto per non fare nomi) o lo smacchiatore di leopardi (che dopo Mps parla ancora di Moralità : senza pudore)a condurre il paese verso la crescita?

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    3. Ma infatti.
      Argomento decisivo: ma quando mai da una visita di un premier-capo di Stato a Washington gli USA se ne sono usciti con parole critiche in tutta la storia della Repubblica?
      Monti e Bersani non "possono" perseguire la crescita (dovrebbero sconfessare la propria intera storia politica). Ma di più: Monti non può durare nel servire due padroni: o gli USA o la Merkel. Al G20 la cosa potrebbe emergere. Cioè qualcuno dovrà fare il Badoglio con l'alleato teutonico, molto presto.
      Però, però, per questo Bersy parrebbe aver pensato al "nuovo": Pier Carlo Padoan (OCSE, FMI, consigliere economico di Amato e D'Alema). Per salvare capra e cavoli...

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    4. aggiungo...per quello che si legge (articolo ft recente) obama non si rende conto che l'eurozona cosi' com'è non puo' reggere o comunque portare la crescita
      e mi sembra che gli americani^ pensiono l'europa ancora come stati uniti d'europa in itinere^ ...a loro interessa la crescita 'globale' dell'europa...in senso aggregato...non gli puo' importare che con gli stati uniti d'europa si formerebbero delle regioni (stati euromed) strutturalmente deboli e che vanno avanti grazie a sussidi ...perchè in fondo è la stessa logica degli usa dove ci sono stati strutturalmente deboli (ovvimente con mobilita' interna del lavoro trasferimenti)
      Questo punto anche se è solo un accenno a da tenere in considerazione perchè insidioso (è la stessa logica che sta' alla base del pensioero di piga che non a caso ha la moglie americana e legata a massmedia amerikani ...^^)

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    5. Ma per me comunque vada sarà un insuccesso sono piccoli traditori senza patria.
      Ecco io continuo a sognare Norimberga, svegliatemi il 25 luglio:)

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    6. quanto a giannino -e ricordano che se monti è l'uomo della fiat (e della germania)
      giannino è il pr della marcegaglia e di una parte di confindustria che se ho capito bene faceva la guerra a tremonti e berlusconi per ragioni che ignoro-

      non l'ha detta giusta su fiat chrysler ...perchè il punto non sono i soldi...certo
      marchionne la vuole pagare il meno possiibile...ma il punto che una FUSIONE
      totale con chrysler portarebbe fiat auto a diventare un azienda italo americana...con la parte americana piu' importante e strategica di quella italiana (in europa fiat non ha ragionevoli prospettive di profitto crescita e sopravvivenza nel terribile mercato europeo con la prospettiva di una recessione strutturale..) e il brasile come sicura fonte di redditivita' ...comunque sono abbastanza sicuro che marchionne non ha chiuso (ancora) nessuna fabbrica
      in italia proprio perchè pensa (l'ha detto) di produrre per il mercanto USa
      [da rumors aveva proposto di vendere alfa romeo a VWgrup in cambio della
      loro quota del 20% (30%?) in suzuki e della presa a carico dello stabilimento di cassino..soluzione pratica^ alla marchionne che avrebbe avuto un senso strategico...non sembra che Vw abbia accettato ,se questi erano i termini)

      considerate che recenemente (nel silenzio )hanno spostato la sede di fiat industrial (profittevole contrarariamente all'auto) in olanda per la tassione favorevole....TUTTI i paesi ,usa compresi , hanno una qualche forma di protezionismo riguardo al mercato automotive...solo l'europa è un mercato aperto (e infatti PSA e opel sono tecnicamente fallite) in brasile ci sono dazi
      del 30% diversamente nessuno sarebbe andato a produrre da loro...

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    7. @R#: esatta considerazione, gli USA "preferiscono" vedere l'europa come "stati uniti" in itinere. Questo gravissimo errore di prospettiva (che coinvolge anche Piga) discende dal punto di vista "anglo-conformista" con cui hanno risolto la multietnicità, credendo che l'unificabilità culturale e linguistica di "disperati" di diverse etnie europee, implicita nella immigrazione in un paese fermamente anglosassone, sia riproducibile nella "fusione" fredda di paesi sovrani con lingue, letterature, tradizioni geo-economiche non solo diverse ma spesso storicamente inconciliabili.
      Non si sa SE e quando gli USA si renderanno conto di questa fondamentale differenza che hanno sotto gli occhi da sempre: perchè non si sono unificati con Canada e Messico?
      Speriamo che perchè loro se ne accorgano non si debba arrivare a moltiplicare su scala continentale la mattanza della Grecia (che preu dovrebbe iniziare a dirgli qualcosa)

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    8. Marchionne con l'euro si ritrova i dazi "al contrario" e certo l'americanizzazione, finchè ci sarà l'UEM, non farebbe una grinza. Ma i francesi già hanno dato aiuti per oltre 3 miliardi alla propria industria dell'auto. E non si sa che cosa abbia detto la Commissione (e neppure se abbiano atteso l'esito della notifica, eventuale, per erogare il sussidio).
      Per questo, in soldoni, monti(bersani) non possono a lungo continuare a prendere in giro gli USA assecondandoli nel loro errore e, al tempo stesso, essere gli alleati migliori della merkel (o dei piddini tedeschi,tanto non cambia nulla, anzi), che portano alla recessione strutturale UEM e alla concentrazione del potere di mercato in germania, che diventerebbe un playr globale incontrollabile (specie verso i Russi), una volta che si fosse assicurata la sua "zona economica esclusiva"...con l'avallo degli stessi USA!
      Ma quando la smetteranno di credere ai "consulenti politico-economici" attuali e cominceranno a vedere le cose in base ai dati (per loro controproducenti) che la realtà sta accumulando?

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  3. I toni del commento del post linkato (sito "Il Moralista") potrebbero scontare un misunderstandig sull'autore del corsivo di endorsment al "montismo". I riscontri delle principali agenzie di stampe e dalla stampa mainstream non danno sufficiente enfasi all'ipotesi di sostegno USA.
    Sembra piuttosto che sia stato il "nostro" a cogliere l'occasione per l'ennesimo intervento a gamba tesa in favore di Montimer, con annessa squalifica del movimento di Grillo a "populismo".

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    1. La versione di contesto che tu accrediti appare un pò più coerente.
      Rimane però la netta sensazione che gli USA, (forse anche fuoriviati dai report di ambasciatori che vivono molto "separati" dalla realtà, filtratagli da personaggi "accreditati" spesso poco attendibili) diano un eccessivo e affrettato peso al problema della corruzione come legato alla crisi economica italiana. Certo potrebbe essere un Obama ingenuo o addirittura preda di luoghi comuni. Ma per esperienza personale ho visto che gli USA, specie con l'Italia, non vanno troppo per il sottile coi clichèes

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  4. Tuttavia gli americani restano pragmatici e vogliono essere informati subito "del risultato delle elezioni".
    Forse il risultato non sarà irrilevante perché ogni futuro disegno sull'Italia è legato, nell'immediato, all'ipotesi di stabilità dell'Esecutivo.
    Se così sarà il risultato delle urne la vedo grigia antracite.
    Chi pecora si fa...

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    1. Ma qua pare che gli Usa abbiano una fissa di politica internazionale "pura" sulla stabilità (forse perchè sanno cose che noi non consideriamo sugli sviluppi prossimi in medio oriente): non cogliendo che proprio dalla stabilità che invocano (v.link al Sole24h) discende invece quella "continuità" delle politiche europee che cozzano frontalmente con i loro interessi. Almeno quelli enunciati nel discorso sullo Stato dell'Unione e già analizzati da Flavio nella "litera ad Obamam".
      Per ora, potrebbe spiegarsi il tutto (cioè questa ambiguità, "detto non detto") come una priorità non assoluta al "changeover" delle politiche fiscali UE rispetto ad una potenzialità critica mediorientale che richiederebbe, nel breve periodo, un'Europa non distratta dall'euro-break.

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  5. Ho appena finito di commentare e trovo link a sostegno:
    http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/e-se-ritornano-subito-a-casa-il-terrore-della-legislatura-breve-gia-serpeggia-secondo-51017.htm

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    1. I nostri commenti si sono incrociati e non credo tu abbia letto quello di sopra...
      Ribadisco: la instabilità che loro temono potrebbe essere quella dell'intera europa. Ma certo l'Italia ha un certo peso come "ausiliario" politico-militare nelle questioni mediorientali e quindi agli USA interessa nell'immediato, probabilmente, avere un governo stabile come interlocutore.
      Ma da qui all'endorsement del massacro sociale UEm ce ne corre.
      Quindi credo che temporeggino, forse proprio contando sul fatto che la Francia farà comunque scoppiare il bubbone senza che loro si siano dovuti "ingerire" in modo troppo diretto

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    2. Confermo l'incrocio lettura-commenti.
      Si, l'ipotesi rinvio della "questione europea" è convincente, specie se abbinata ad un allentamento delle politiche di rigore pro Francia.

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  6. quale sarebbe questo scenario da incubo che sta emergendo dal G20? può andare peggio di così?

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    1. Certo che può: immagina che i nazisti invece di essere attaccati dagli angloamericani dopo Stalingrado, avessero trovato un accordo con gli stessi, spartendosi le zone di influenza in europa in modo da impedire un'eventuale penetrazione a ovest dei bolscevichi,(cosa che in effetti si verificò), a costo di lasciare la Francia divisa in due . Tutto dipese dal fatto che i nazisti era "troppo" mostruosi per essere fatti digerire all'opinione pubblica USA (nel mentre IBM e coca cola non li trovavano poi così male, facendoci affari pure durante la guerra).
      I nuovi "mostri" potrebbero scamparsela e finire il lavoro proprio facendo leva sulla omogeneità ideologica con, almeno, le "pregresse" politiche economiche-fiscali seguite negli stessi USA e con il comune linguaggio ipocrita dei "diritti cosmetici" (che hanno una forte presa sulle borghesie occidentali, digiune di reali conoscenze di macroeconomia).
      Questo è lo scenario da incubo: un ulteriore rinvio del redde rationem dell'euro, neutralizzando con concessioni la "revanche" di dignità popolare francese e parlando, tutti insieme, il linguaggio-ideologia dei banchieri...di governo. Linguaggio invariabilmente "felpato", come amano dire, compiaciuti, i giornalisti di regime (praticamente tutti)

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  7. Io ho l'impressione che proprio la guerra valutaria che si è scatenata sarà il chiodo della bara dell'euro!
    Tutte le principali valute stanno iniziando una violenta gara a svalutare, tranne l'euro.
    La bce ha esplicitamente affermato che il cambio non è fra i suoi obiettivi e il presidente della bundesbank alle rimostranze francesi ha risposto che "l'euro non è soprvvalutato"

    Avevo sempre temuto che la costruzione dell'UE e dell'euro, come quella dell'unione sovietica prima di lei, fosse un mostro destinato a durare ( magari non 70 anni ma comunque fino a quel lungo periodo nel quale saremo tutti morti), ma questi recenti sviluppi mi inducono a sperare di essermi sbagliato : quos deus vult perdere facit insanire!

    Il fatto che Draghi, che stimo persona intelligente abbia fatto quella dichiarazione significa a mio avviso che è stato forzato a farla, a questo punto il tracollo per l'economia francese è solo questione di tempo, bloccata in europa dalla super germania e nel mondo dal super euro.

    Vuoi vedere che ha ragione Bagnai? solo. he non mi aspetto un tranquillo e naturale tramonto, ma ritengo più probabile una rovinosa e fragorosa caduta.

    Speriamo di sopravvivere e di poter ricostruire dalle macerie!

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    1. Nel merito http://orizzonte48.blogspot.com/2013/02/quello-che-i-media-italiani-non-dicono.html?showComment=1360955376531#c7953149664116263717 (cioè ribadisco quanto detto a Balduin, sulll'attendismo USA in vista di una Francia comunque sull'orlo del baratro.
      In termini di scenario: dipende da quanto Hollande creda di essere già ora a rischio e quindi da cosa dirà al G20 e non solo al prossimo venturo ma in generale nelle sedi internazionali ove siano presenti gli USA.
      Un fatto: la Francia sarebbe già uscita dall'euro se non avesse una classe di governo che "crede" nelle teorie neoclassiche (embricazione anche personale col mondo bancario). Quindi lo switch-out deve ricevere una spinta decisiva di carattere politico: e questa possono dargliela solo gli USA (se ammettono che l'UEM NON COINCIDE CON "US-E IN ITINERE").
      Insomma, non sarà per la salvezza del lavoro e del welfare che accadrà, ma per l'effetto recessione propagata a livello mondiale proprio nel tentativo di aggiustare l'euro secondo le loro teorie ad penem (in tal caso saremmo a posto, ma il periodo di sviluppo sarà "lungo" un paio d'anni :-))

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    2. Ad esempio, guardiamo l'UK...in questo articolo si dice chiaro e tondo che, nonostante la compressione dei salari, l'economia non riparte perchè non c'è domanda, nè estera nè soprattutto interna. Quindi dobbiamo arrivare allo stallo della domanda "mondiale" (o alla caduta francese) per vedere un cambio di rotta.

      Aldilà della solita retorica su Berlusconi Lavoce.info fotografa l'UE in piena desertificazione lavorativa. Se non sono 50 ma 25 i milioni di disoccupati, deve far più scandalo l'errore di Berlusconi o l'enormità delle cifre? A mio avviso la seconda. Allora, come si diceva più su, e non me ne vogliano affatto gli interessati (fra cui mi ci metto, Moral Hazard!) perchè la critica qui non è ai diritti presi in esame, ma alla strumentalizzazione che l'UE ne fa: cosa me ne faccio io dei diritti quale coppia di fatto, o di diritti per l'adozione o per il matrimonio fra persone dello stesso sesso se ci viene tolto il diritto al lavoro, il diritto all'istruzione, il diritto alla sanità, il diritto a vivere un'esistenza dignitosa? Non avremo lavoro, non avremo possibilità per i nostri figli di vederli studiare ed elevarsi nella scala sociale e di curarli in caso di malattia (grave o meno grave). Non avendoli, che ce ne faremo della possibilità di adottarli o della possibilità di sposarmi con il mio compagno/compagna oppure avere, in caso di coppia di fatto, gli stessi diritti delle coppie sposate? Se non abbiamo un lavoro, o campiamo con 700euro al mese, ci sposiamo? Facciamo figli? Compriamo casa? Manteniamo la nostra prole? Possiamo mandarli a scuola? Possiamo permetterci un'esistenza dignitosa? Se io non mi posso sposare, protesto perchè il mio diritto venga riconosciuto in ogni sede. Se io non posso lavorare, protesto arrivando al punto tale di immolare mè stesso. Perchè il lavoro adeguatamente remunerato è dignità, il lavoro è speranza, il lavoro è futuro per me e per i miei figli. Non scordiamocelo. Non per nulla il lavoro è la pietra fondante della nostra Costituzione. Ce lo stanno togliendo. E non ci ascoltano. Ed arriviamo al punto tale da distruggere il nostro corpo perchè senza lavoro non c'è futuro, non c'è uguaglianza, non c'è vita.

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    3. Flavio, can't never stop to praise you.
      Basterebbe questo tuo intervento per sintetizzare un discorso che con vari post abbiamo svolto illustrandone i passaggi economico-giuridici. E sono contento di poter dire che questo è il NOSTRO blog (come dimostra il fatto che stiamo commentando un post di Sofia e proprio sulla centralità del diritto al lavoro, inteso non solo come "stabilità del posto")

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  8. Dunque, la cosa pare stia evolvendo secondo le ipotesi paventate nei commenti precedenti. Sempre il solito Dago rivela che, stanti i sondaggi, l'Hidalgo potrebbe non arrivare alla fatidica soglia..
    Di fatto, Napolitano sarebbe andato a chiedere cosa fare in questa situazione.
    Mi permetto di dire il mio umilissimo parere: la prossima legislatura durerà poco e le cose si andranno via via complicando, in maniera abbastanza veloce. Il Badoglio emergerà abbastanza presto, questione di mesi.
    Comunque che le cose si stessero mettendo maluccio per l'Hidalgo era evidente dai toni aggressivi, dalle minacce sempre più disgustose e dal mieloso populismo della sua campagna elettorale. Spero vivamente che i sondaggi siano rispettati e che si prenda una bella pernacchia.

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    1. In fondo, come avrai compreso da...tutto, a noi dell'esito di queste elezioni interessa poco. Si tratta di lotte intestine al PUDE (come ai tempi degli equilibri interni al PCUS).
      Quindi quello che appare più interessante, non è il "perchè" formale della scarsa durata della legislatura. L'ipotesi Badoglio (che com'è ovvio è solo una tappa verso l'8 settembre che, a sua volta, implica l'intervento massiccio di forze anglo-USA in Europa e la "liberazione" imminente della Francia), va ben al di là dei numeri di questa o quella maggioranza del PUDE. Eè invece legata alla insostenibilità della linea economica e fiscale imposta dal PUDE per conto dei tedeschi.
      Insostenibilità che, in qualunque (dis)equilibrio successivo alle elezioni, porterà a una profnda frattura interna agli attuali partiti e quindi a diversi gradi di "presa di distanza" tardiva dal PUDE. Con confluenza progressiva (voltagabbana), ciò che è più importante, verso le posizioni più limpide e autorevoli della Resistenza....quelle manifestatesi da "prima" che l'inevitabile crollo si manifesti.
      Il punto critico, in fondo, è su quanto tempo ci metteranno gli USA ad abbandonare posizioni di cautela e di non ingerenza (formale, diplomatica dunque, non sostanziale) rispetto alla mancata ripresa-ulteriore caduta della domanda mondiale provocata dall'insistenza nell'UEM (sotto il manto dissimulatore degli stati uniti d'europa, che, in realtà, con l'euro hanno ben poco a che fare)

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  9. http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2013/2/16/NUOVA-TANGENTOPOLI-Pomicino-no-ci-vogliono-obbligare-a-dar-via-i-gioielli-di-famiglia-/2/364270/

    Condivisibile analisi

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    1. Sì ma la teoria dei "gioielli di famiglia" è intrinsecamente ambigua. Una cosa è non avallare decisioni "emotive" (isteriche) determinate da una politica che cerca di recuperare una ipocrita credibilità svilendo ogni forma di intervento pubblico nell'economia (ideologia in cui il nostro non può non distinguersi); altra cosa è indicare nell'euro la causa prima di squilibri che investono da vicino ogni possibilità di competere e di mantenere avviamento, quote di mercato e patrimonializzazioni di sicurezza contro acquisizioni estere. Su questo aspetto, che è poi, quello veramente da porre all'attenzione del dibattito democratico, meglio seguire le tesi (rigorose) di Brancaccio che le contorte repliche di argomenti del passato...

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  10. http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/2/15/ITALIA-IN-VENDITA-Ecco-chi-vuole-rubare-il-tesoro-di-Finmeccanica/4/363973/

    Esaustivo Bottarelli

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    1. Idem come sopra. Il problema della corruzione interna, nazionale, è, nel'analisi di questo blog, strettamente legato agli schemi UE di privatizzazione-societarizzazione delle attività pubbliche (senza limiti precisi, date le crescenti esigenze di pretesa liberalizzazione-efficientazione europee).
      Ma, fermo restando che le (ormai giornaliere) classifiche sulla corruzione, costruite apposta per metterci agli ultimi posti della "scala" mondiale di pretesa "onestà", rispondono da anni a precise esigenze, quello che non va è che, ripetiamo, senza l'incidenza dell'euro, tali supposte (in tutti i sensi) "debolezze", non avrebbero automaticamente condotto alla contendibilità della proprietà. La quale nasce, ben prima e, manifestamente, indipendentemente da una svalutazione della valuta nazionale in caso di uscita dall'euro, dagli effetti di squilibrio commerciale di quest'ultimo e quindi dalla decapitalizzazione-depatrimonializzazione di sistema. Non compensabili da politiche di sostegno pubblico della domanda, dato che , tutti i partiti che hanno governato, TUTTI, ancora oggi blaterano del crowding-out: cioè dell'esigenza di politiche fiscali di riduzione della spesa pubblica per liberare risorse al settore privato, sede di una immancabile, quanto indimostrata e indimostrabile, efficienza allocativa.
      E' il PUDE il vero "marcio" dell'Italia

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  11. Ottimo articolo di Gianluigi Da Rold (tranne per l'accenno alla procura di Trani, unica a difendere l'interesse nazionale).

    http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/2/16/INCHIESTA-Italia-dalle-svendite-degli-anni-90-alla-grande-liquidazione-finale-/3/364335/

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    1. Credo che bastino le 2 risposte che precedono (potevi fare un solo commento accorpando tutti i links, no?).
      Un solo fatto "specifico": la corruzione internazionale si fa in 2. Se a pagarne le conseguenze (giuridiche e soprattutto economiche) sono solo le aziende italiane, è evidente che si strumentalizzano prassi diffusissime in tutto questo business, ancora una volta, (così siamo chiari senza equivoci) sullo sfondo, principale, e quindi "causa efficiente" vera del problema, della "contendibilità" da euro-stress...

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  12. Risposte
    1. Cara Silvia,
      il comunicato, allo stato non significa una cippa: i tassi di cambio "nominali" sono determinati dalle contrattazioni sul mercato valutario (ove non ci siano accordi di cambio fisso come SME o UEM) e in tal senso il comunicato non avrebbe detto nulla.
      USA e Giappone, per dire - ma presto si aggiungeranno anche Brasile e sudamericani in espansione- fissano in realtà degli obiettivi inflazionistici, combinando politiche monetarie espansive (che però significano molto poco sul livello dei prezzi, ma sono un segnale relativo per i mercati che ragionano nel breve sulla teoria quantitativa) e programmi di spesa pubblica (o quantomeno di espansione del deficit pubblico). Quindi nulla che possa assomigliare a una fissazione diretta dei cambi (infati più che di svalutazione, in caso di cambi liberamente fluttuanti, si parla di "deprezzamento").

      Qualora invece il comunicato si volesse anche riferire ai tassi di cambio reale, in effetti, il 2monito" varrebbe per gli europei (Germania su tutti, ma persino UK, come dimostra il link di Flavio http://orizzonte48.blogspot.com/2013/02/quello-che-i-media-italiani-non-dicono.html?showComment=1361016316634#c3039526594397266435). Cioè sarebbe un monito a non giocare sulla svalutazione salariale per comprimere l'inflazione e aumentare artificiosamente la competitività estera.
      L'ambiguità del comunicato non consente di prendere una posizione sul punto...

      Se inv

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    2. Altri link sul G20.
      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-02-17/surplus-tedesco-sotto-accusa-081349.shtml?uuid=Ab9h4CVH

      http://www.reuters.com/article/2013/02/16/us-g-idUSBRE91F01720130216

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    3. Ecco se vedi bene questa emergenza è più coerente coi fatti analizzati finora

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    4. E a rigore, il tuo commento sarebbe stato ancora più "tempestivo" nel successivo post di aggiornamento, dove si mostra come gli USA non possono rinnegare certe analisi e fingere di volere solo la stabilità crucco-imperialistica commerciale :-)

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    5. elemento a favore dell'ipotesi frattalica dunque? se quel link del sole24ore dice il vero è un ammonimento formale. no?

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  13. Ma questo lo avete visto? Il B.-Badoglio sembra sempre più convincente come ipotesi. E' naturalmente "molto strano" (..per modo di dire...#PUDE) che poi i suoi scagnozzi vadano in giro a dire "Stati Uniti d'Europa", però lui dà l'impressione di intuire quello che sta succedendo.

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    1. Mah...B. non potrebbe essere Badoglio: piuttosto il Savoia. Alcuni qui hanno indicato in Tremonti un "badoglissimo". B. comunque mette le mani avanti non senza contraddizioni (e allora perchè non disse mai nulla contro la BC indipendente ante Maastricht? Perchè non disse mai nulla sulle clausole della mission BCE all'entrata nell'euro, che invece votò, e neppure in occasione di Lisbona? E soprattutto, sbalia sull'inflazione a 2 cifre negli "anni '80" anzichè negli anni '70, dettaglio fondamentale...).
      Rimane la zona grigia, anche nella sua attuale dichiarazione, sulle "cause" dell'inflazione "prima", e sulla cause della deflazione post divorzio. E non è poco

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