giovedì 25 aprile 2013

OCSE, OLLI E LETTA: ARRETRANO PER PRENDERE LA RINCORSA. L'EURO VERSO LA "SOLUZIONE FINALE"

Fresco di giornata questo articolo di Reuters intestato all'OCSE che, in realtà, riporta le ultime dichiarazioni di Padoan sulla situazione economica italiana e le politiche del nuovo governo.
Il suo contenuto è importante per capire come il PUD€ intenda mantenere la sua presa facendo le concessioni minime indispensabili per lasciare intatto il suo disegno: cioè l'euro, lo smantellamento "emergenziale" dello Stato sociale, la deflazione salariale.
Le "concessioni" saranno chiaramente il fulcro dei "buoni risultati", nel senso di un ingannevole "cambiamento di rotta" che sarà sbandierato dai media in modo da concedere il tempo al nuovo governo per rimuovere l'ostacolo più grande: la Costituzione.
Questa con la sua impalcatura di diritti fondamentali incentrati sulla tutela del lavoro, vede il pareggio di bilancio al suo interno come un corpo spurio incompatibile, inoculato come un virus distruttivo dalla logica dei trattati e dei suoi corollari, cioè il fiscal compact. Per ora.
Quindi nei prossimi mesi assisteremo al massimo sforzo congiunto della grancassa mediatica PUD€ per raccontarci: a) che la crisi è superabile e che l'euro è in sè, sostenibile, utilizzando con ragionevolezza...le regole disfunzionali e ideologicamente connotate che lo caratterizzano; b) che nel frattempo, la Costituzione deve comunque essere cambiata, perchè il paese ha bisogno di "ammodernamento" e nuovi principi istituzionali devono essere introdotti come indispensabili.
Il risultato sarà quello di adeguare definitivamente la Costituzione all'ideologia von Hayek, modulando le istituzioni costituzionali sull'idea che l'intervento dello Stato nell'economia sia da limitare in nome dell'efficienza del settore privato.
La filosofia del mutamento costituzionale, per compiere il quale è appunto indispensabile prendere tempo, sarà quella di spostare, come sempre, l'attenzione sulla ingegneria istituzionale, in nome della riduzione del numero dei parlamentari, dei "costi della politica" e dell'adeguamento di fondamentali istituti che sarà proposto, come un'apparente coerente conseguenza; anzi come rafforzamento della "tutela" di posizioni sociali, ma in realtà volto alla mera cosmesi, che dissimula la sua disattivazione, autonomamente derivante dai meccanismi di Maastricht di per sè.
Ma - e come vedrete Padoan conferma clamorosamente questa invariabile posizione- a che serve ammettere che le tasse sul lavoro e le imprese sono "eccessive" se non si ammette che l'euro causa un problema strutturale e irrisolto di debito privato, determinato da squilibri commerciali e crescenti asimmetrie di liquidità-debito-credito, cioè di competitività da differenziali di inflazione consolidati e inaggirabili senza trasferimenti?
Se la causa della crisi era il debito pubblico, a che servirà, nella loro stessa testolina, allentare i vincoli di bilancio se non ad aumentare i deficit e quindi, sempre secondo "loro", la pressione dei mercati?
E se questa è venuta meno senza che gli obiettivi di deficit siano stati raggiunti da alcuno dei paesi UEM (tranne guarda un pò la Germania), perchè continuare a predicare la riduzione dei deficit solo rallentata, se, secondo "loro", il problema nasce, fin da Maastricht e non dalla crisi del 2008, dal mancato rispetto di tali vincoli e parametri (ricordandosi del problema del debito solo dopo che i saldi target2 erano arrivati a pericolo di insolvenza)?
Perchè dopo che l'euro ha creato outputgap e stagnazione nei paesi con inflazione più alta, rendendoli disprezzati debitori, il semplice attenuamento delle stesse identiche politiche dovrebbe funzionare?
Perchè se l'euro implica geneticamente una politica economica che, a regime, peggiora la sostenibilità dei conti pubblici per minor base imponibile e compressione della domanda interna a carico dei salari, - solo facendolo in modo diseguale nei vari paesi, per tempi non coordinati, come invece imponevano i trattati -, un pò di spesa pubblica o di minor tassazione, in misura assolutamente insufficiente, dovrebbe attenuare questi effetti originari e strutturali di interdipendenza inevitabile delle economie nell'area UEM?

Padoan, senza alcun timore di smentire le sue precedenti prese di posizione (formalmente perchè nella sostanza le linee ideologiche di politica economica rimangono nel stesse), ci dice infatti:
L'Italia è adesso nella posizione di chiedere all'UE di allentare il target di deficit del paese. Con i tagli al bilancio accusati della recessione registrata per il secondo anno consecutivo nell'eurozona, anche il responsabile massimo dell'economia UE ha indicato che occorra più flessibilità sugli impervi obiettivi economici stabiliti.
Il nostro paese è vicino ad ottenere l'importante obiettivo della fine della procedura per deficiti eccessivo attivata al picco della crisi (quella in relazione al deficit 2011! ndr.). L'Italia è ora nella posizione di aggiungersi a quei paesi che possono ottenere un margine (di ritardo) riguardo ai limiti deficit/PIL.
Riferendosi alle politiche di Monti, come avvertite di essere responsabili di un rigore eccessivo che "avrebbe, secondo alcuni economisti" (!), acuito la recessione", Padoan ha detto, prosegue Reuters, che l'OCSE, da molto tempo un tifoso delle politiche economiche che hanno dettato la risposta di forte austerità dell'UE alla crisi del debito (!), sta chiedendo a Bruxelles di consentire all'eurozona un periodo di rinvio agli obiettivi di deficit per tenere conto della prolungata crisi...i targets devono essere rivisti al netto degli effetti della recessione e calcolati in termini strutturali. Ciò significa che l'Italia è attesa avere un deficit strutturale vicino all'equilibrio nel 2013".
A queste dichiarazioni di Padoan, Reuters fa seguire la chiosa: (il primo ministro incaricato) "Letta ha detto mercoledì che l'UE è stata troppo focalizzata sull'austerità e ha fatto appello al parlamento italiano affinchè sostenga i suoi sforzi di riforma, incluso lo sforzo di convincere l'UE a cambiare la direzione della policy attuale."
Decisamente, c'è da aggiungere, la nouvelle vague in procinto di governo è in ottimi e tradizionali rapporti con l'OCSE.

La dichiarazioni e i ragionamenti su Reuters ve li ho ampiamente riassunti, ma rimangono, anche in questa versione, un'ossessiva serie di parafrasi incentrate sullo stesso evidente concetto: prendere tempo senza rinunciare a una virgola dell'impostazione economica dei trattati.
Il fiscal compact, infarcito di regole contraddittorie e draconiane al tempo stesso, finisce in soffitta, rimosso per la sua evidente impraticabilità ma senza l'ammissione della incompetenza mostrata per averlo solo concepito.
Colpito da "desuetudo de facto", ovvero da "eccessiva onerosità sopravvenuta", ammessa ma non dichiarata formalmente, secondo la clausola di risoluzione dei trattati internazionali che si adegua al principio "rebus sic stantibus" (cfr; link citato paragrafo 4, sull'art.61 Convenzione di Vienna).

Si cambia strategia: prendere tempo, per adeguare le Costituzioni, in Italia, big player della situazione (anche se non piace ammetterlo, agli autodenigratori dal livore auto-diretto), ma non solo, mostrare che si fa una gigantesca ammujna riformistica, completamente irrilevante rispetto alla disfunzionalità della moneta unica, e infine assestare lo "stato delle cose", completando il disegno dell'Italia ridotta a "fabbrica cacciavite", a proprietà estera.


La inversione di marcia significa null'altro che il creditore deve essere più paziente e che si può ricominciare a seguire, come se niente fosse, il trend precedente alla crisi: i paesi debitori potranno solo avere più tempo per restituire il debito accumulato, ma ne accumuleranno presto dell'altro, inevitabilmente, per via del fatto che  i paesi "creditori" conservano il vantaggio dei tassi di cambio reale. Perchè non è pensabile che con una tale mera attenuazione degli obiettivi fiscali i "debitori" potranno perseguire una correzione della mancata crescita tutta a carico, via esportazioni, del "resto del mondo": che non è rimasto inerte a guardare e rilancia la crescita reflazionando e svalutando.
Insomma si torna alle politiche di "stillicidio" anteriori al 2011.
Solo che, accumulatosi il debito privato commerciale, sarà così più facile procedere alla svendita degli assets nazionali, in un clima più favorevole.
Il messaggio dei prossimi mesi sarà: vi stiamo risanando con la crescita (cioè la mera fine della recessione...nel 2014)  e l'occupazione (cioè la mera attenuazione dell'enorme numero dei disoccupati, "forse" nel 2014). E dunque, se questa è la logica - che verrà amplificata dai media come "ripresa"-, in essa risulterà "riforma" indispensabile, nel "vostro" interesse, procedere alle dismissioni e alle ulteriori privatizzazioni, magari in favore di "investitori esteri" che, bontà loro, fermeranno la deindustrializzaizione del paese.
Insomma il creditore, rinuncia realisticamente a ritenere che attraverso la leva fiscale, il debitore possa rimborsare mediante il suo flusso di reddito, e agisce smoothly per attaccare il suo patrimonio. Molto più semplice e pragmatico. E sempre senza incontrare resistenza.

Per compiere la colonizzazione talvolta bisogna arretrare: ma per prendere la rincorsa e fare un balzo in avanti ancora più grande.

PS. IN QUESTO SCENARIO, DI PREORDINATO E PROLUNGATO ASSERVIMENTO DEL PAESE A INTERESSI STRANIERI, PER COME SI STA PUNTUALMENTE  SVELANDO, MI PARE PERSINO SUPERFLUO DOLERSI DELLO SVUOTAMENTO DI OGNI SENSO DELLA CELEBRAZIONE DEL 25 APRILE.



33 commenti:

  1. Infatti, sono passati 70 anni dall'ultima invasione, più che dolersi è urgente accingerci a una nuova liberazione.

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  2. Temevo che a settembre (post elezioni tedesche) avremmo smesso di ridere amaro, anzi di ridere del tutto. Invece si continua (daje a ride).
    Nel prossimo anno la presentazione del rendiconto generale dello Stato sarà una farsa. Impossibile l'approvazione a termini di Costituzione (art. 81) dato che le istituzioni europee permetteranno gli sforamenti indicati nel post. D'altra parte i magri incassi della svendita in saldo finiranno nel bilancio successivo.
    Ci sarà quindi esercizio provvisorio. Ma solo per quattro mesi : l'elastico sembra corto.
    Tra qualche tempo bisognerà pensare a chi toccherà l'onere di certificare gli effetti del ciclo economico o il verificarsi di eventi
    eccezionali.
    Mi sbaglio?

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    1. In realtà il pareggio di bilancio è derogabile alle condizioni previste dall'art.5 lett g) L.COST.N.1/2012 (come d'altra parte riflette la nuova formula dell'art.81 Cost.) in presenza di "fasi avverse del ciclo economico" e per garantire i livelli essenziali delle prestazioni attinenti ai diritti civili e sociali.
      L'Europa non lo consentiva (anche e specie per mancata richiesta montiana); ora, in vista delle "SVENDITE" lo consentirebbe, grazie alle indubbie "aderenze" che può vantare Letta jr.
      Per un spiegazione più in dettaglio
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/attacco-alla-costituzione-la-via.html

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  3. 25 Aprile postatomico in un capoluogo dell' Italia centrale.
    La cerimonia si svolge come di consueto,ma arrivati all'ultima sosta,al monumento ai caduti,alla presenza del sindaco,della presidente della regione eccetera,NON VIENE FATTO ASSOLUTAMENTE NULLA E NON SI DA LETTURA DEL DISCORSO DI NESSUNO,e non per causa del ritardo accumulato;non erano stati neppure predisposti i microfoni.Semplicemente suoniamo l'Inno Nazionale e andiamo a casa.Che qualcuno stia cominciando a vergognarsi?

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    1. Non conoscono vergogna. Sono piuttosto orientati all'understatement per rasserenare gli animi, evitando polemiche di facciata con i consueti attacchi degli anni passati al fondamento della Costituzione e il fals balletto sinistra-destra (cui l'attuale PUDE puro sottrae utilità propagandistica).
      Tanto ormai lo smantellamento seguirà senza colpo ferire

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  4. Riepilogando "a mio uso e consumo", mi sembra di capire che:
    a) hanno provato a trattarci alla stregua di Portogallo e Grecia. Hanno rilevato, tuttavia, parecchi effetti collaterali non proprio desiderabili. Quindi cambiano strategia trattandoci come la Francia (quindi un po' più "tiepidi". Come mi dicevi a suo tempo: "qualche Golf te la fanno comprare").
    b) Come più volte affermato qui e dal Prof. Bagnai, questi palliativi (dalla non applicazione delle rigide norme di bilancio agli eurobond), non impediscono la meridionalizzazione e la deindustrializzazione del Paese, che, causa euro, proseguirà.
    c) i palliativi avrebbero senso in due ipotesi: 1) la germania reflaziona facendo "tirare" la sua domanda interna; 2) si predispone una rottura "ordinata" dell'aera euro, magari arretrando verso un "nuovo SME" (che dovrebbe essere caratterizzato da ELEVATI margini di flessibilità).
    d) della seconda ipotesi non si parla. Della prima, si sa che la Germania è contraria. Farebbe bene all'Europa, la prima ipotesi, ma non, evidentemente, alla "loro" idea di Europa, che a questo punto rivelano essere la versione 2.0 di quella del 1933 (la razza superiore al centro e gli schiavi intorno).
    e) comunque vada, una modificazione "von Hayek" delle costituzioni dei paesi europei renderà possibile "ripetere l'esperimento". Tanto chi ci rimette sono i Peones......
    f) questa modificazione viene fatta "all'europea", ossia dicendo ciò che non si fa e facendo ciò che non si dice. Così, mentre ci estasiamo per la morte del bicameralismo perfetto (La Grecia era monocamerale, eppure non gli è servito a granchè.... lo sanno questo i soloni d'iItalia?), i nostri diritti diventeranno un po' più "da primo ottocento"....

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    1. Sunto pregevole. Solo che il punto c) è solo una subordinata, caso mai dovesse fallire la stretta finale (asset fondamentali in mani estere), di cui parla il post. Attualmente danno da bere agli italiani che l'euro senza l'austerity sarebbe praticabile e tornano all'indebolimento stillicidio ante-2011. Tanto il più è fatto e i saldi target-2 andranno liquidati con le svendite. Poi delle varie uscite si potrà riparlare; da padrone-proprietario a asservito-colonizzato...

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    2. C'è un ma....
      L'ordine pubblico. Con l'aumento progressivo della disoccupazione sarà necessaria una repressione poliziesca e ho i miei dubbi che la situazione possa essere tenuta sotto controllo.
      Credo, però, che ciò avverà a svendite avvenute.
      Nel frattempo, cosa dovremmo fare?
      Non sarebbe il caso di agire, o vogliamo soltanto continuare a scrivere sui blog?
      Magari facendosi prestare il computer alla Caritas?
      F.M.

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    3. L'idea della fabbrica-cacciavite è quella di sedare il malcontento con un'occupazione alle "nuove" condizioni e sui nuovi livelli di reddito. Prevenendo "quel" livello di instabilità sociale.

      Per le iniziative di "resistenza" possibili: ma perchè agli appelli che faccio in questa sede rispondono in pochissimi?
      Forse per le stesse ragioni del post di ieri?
      Forse queste cose le dovresti scrivere altrove. Qui abbiamo veramente provato, e ci siamo pure presi diffamazioni e insinuazioni...

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    4. Bello il post di ieri , mi è caduta la linea due volte mentre commentavo e siccome
      i miei commenti sono estemporanei sono andati perduti nell'etere.
      Visto che ci torni tu mi associo senza timore di essere OT:
      mi hai ricordato la dialettica servo padrone di Hegel, rivista e corretta da Marx ed il perché Marx mi avesse colpito più di Hegel:
      “finora i filosofi si sono limitati a interpretare il mondo, ora è venuto il momento di cambiarlo”.
      Quando l'autocoscienza diventa coscienza di classe ...

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    5. Il saggio sa che la vera rivoluzione è cambiare se stessi: solo così avrà la fluidità cognitiva per intepretare il mondo e decidere come agire.
      E lo stalinismo ci conferma la tragedia dell'uomo che riempie se stesso del potere sugli altri senza conoscere altro che la sete di dominio. E, non per caso, trova degli individui, fondamentalmente uguali a lui, che lo seguono (in un branco famelico), per appagare con meno autoesaltazione ma più sicurezza, la stessa bramosia.
      Ovviamente lo si potrebbe dire di tutti i tiranni (compresi i CEO della finanza).
      Ma il difetto sta nella concezione stessa di una società totalitaria, compresa quella fondata su "forte competizione" e lotta all'inflazione: è sempre frutto di un malessere sociale che produce un convergere di personalità deliranti. La cui pazzia affascina le masse come mediocre (la più facile e banale) possibilità di riscatto.
      Allora mi domando: è veramente pensabile di fermare queste dinamiche?
      E' mai possibile che la maggioranza degli uomini, pur avendola davanti agli occhi dal suo nascere, si disinteressi dei segnali di questa montante follia, salvo reagire per farsene coinvolgere?

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    6. Mi sono fatta svariate volte le tue stesse domande, anche ultimamente...Purtroppo finchè c'è convenienza personale certe dinamiche non le spezzi, perché si fondano sulla complicità, fossero davvero fondate sulla tirannia del singolo, il folle verrebbe isolato, qui si tratta di incastri mirabili, dove ciascuno ha un tornaconto, altrimenti non durerebbero. Ho sempre disprezzato gli omertosi e i collaborazionisti, quasi più dei dittatori stessi (perché quelli almeno ci mettono la faccia, e a volte ci rimettono la testa, nella loro follia).
      Io credo che certe dinamiche malate siano come l'eurozona, destinate a crollare per effetto della forza di "gravità", in quanto prive di fondamenta. Il punto è : quando?
      La mediocre possibilità di riscatto è mediocre quanto loro, questo è il dramma. Possono dei mediocri opporsi ad un tiranno? Ma si è mai visto? Ci vuole coraggio
      per opporsi, e ci vuole anche coscienza del proprio valore (e di quello degli altri): un mediocre non ha valore né tantomeno coscienza.

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  5. questo cambia qualcosa dal punto di vista frattalico?

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    1. No anzi. Rientra nel quadro delle previsioni che abbiamo fatto. Da un lato, è tutto da vedere quanto e come un allentamento del deficit sarà consentito in misura tale da evitare la recessione e la disoccupazione ulteriori; dall'altro, la svendita non è detto che riesca politicamente e che quindi non porti, come rappresaglia, a ulteriori "strette", visto che give il twopack e che ci vuole poco perchè si facciano andare la mosca al naso, decidendo per l'ennesima volta che l'Italia va puntia perchè vive "al di sopra delle sue possibilità". Insomma, ocme detto nel post: una formale ritirata per prendere lo slancio, implica e non nega una prosecuzione del vincolo depressivo sul nostro paese

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  6. http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/4/25/FINANZA-Il-piano-della-Germania-per-uscire-dall-euro/3/386860/

    Forse potrebbero uscire loro.....Dall'articolo si evince comunque un miglioramnto tattico del trattamento a Italia e Spagna.

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  7. http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/4/24/FINANZA-2-Borghi-col-trucco-del-3-la-Germania-fa-lo-strozzino-dell-Italia/386357/

    Borghi Aquilini distrugge con palmare chiarezza un anno e mezzo di governo Monti. Ovviamente non leggeremo mai niente del genere sui quotidiani padronali e tanto meno potremo mai ascoltarlo nei talk show "de sinistra".....

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    1. Visto ieri. Ma sempre sul "sussidiario" esistono altre toerie che fanno accapponare la pelle. Da tutte le parti ci saranno scissioni. Borghi e Pelanda (quello che la costituzione è stalinista e che bisogna riformare ancora il mercato del lavoro e tagliare la spesa pubblica), in un mondo governato dalla logica, non possono essere dalla stessa parte...

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    2. In un mondo governato dalla logica Pelanda non esisterebbe....

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  8. AVREI DESIDERATO ..
    & meno sognato,

    ricordare in modo altro questo 5 “alla seconda”, oggi bello nei colori belli di primavere tarde che faticano a trovare spazi negli inverni dello scontento.
    Avevo desiderio di entusiasmi dei giovani “vecchi” nostri, del rumore dei loro passi verso le possibilità dei nostri mondi.
    Avevo desiderio di ascoltare, una volta ancora, gli animi sorridere guardando i volti delle genti.

    Forse non sarà domani, ma quei giorni torneranno a sorridere degli sguardi belli della Libertà e, nelle sue mani, quelli delle Costituzioni rupubblicane.

    Oggi abbiamo ancora qualcos'altro da fare per il “secondo” dei 5, alcuni lo fanno, altri riprenderanno a farlo nella consapevolezza del “tempo”, come la Storia insegna.

    Oggi basta ricordare di non dimenticare, come ’48, imbelle & impune “cavajere”, ricorda :-)

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  9. Pensavo realisticamente che in autunno l' euro sarebbe morto, sepolto sotto la crescente e incontrollabile pressione del disagio sociale, unna cosa scritta anche da Sapir, non avevo fatto i conti con la pervicacia dei nostri sinistri politicanti di pseudosinistra e con la diabolica intelligenza dei tecnocrati non eletti che si preparano ad allentare i cordoni della borsa quel tanto che basta perchè i nostri servi da cortile ( che ormai si palesano per quello che sono: dei collaborazionisti, traditori dello stato) completino l' opera di stravolgimento della costituzione.
    Si preparano a piantarcelo nelle terga, senza chiederci il permesso ovviamente e temo anche senza avere la sensibilità di usare il lubrificante.
    Urge azione coordinata ed attiva, non più solo divulgativa, delle persone che afferiscono a questo blog, goofy, tempesta, mainstream, vocidallestero etc. Prima o poi si dovrà organizzare una conferenza per ragionare tutti insieme sul da farsi, la posta in gioco è la più alta dalla fine dell' ultima guerra, siamo in piena fase costituente senza che questo venga chiaramente esplicitato ai cittadini che continuano ad essere rincoglioniti con i processi di Berlusconi.
    Vi prego di tenere in debita considerazione questa richiesta, per quello che serve io e tantissimi altri rispondiamo presente, c'è da lavorare anche per gli ignavi, ma non è sempre stato così ?

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    1. Buonasera al padrone di casa, passavo da Goofopoly e son capitato qua, e anche qua si parla di un argomento che mi sta a cuore:

      L'EUROPA, o meglio, il sogno dell'Unione Europea, l'Eurozona, quella che dai Trattati di Roma, la CEE, passando per SME, Maastricht, Gorbaciov, Mitterand e Kohl, Lisbona e Bruxelles, Francoforte, Prodi e San Patrignano è arrivata dai preti (democratici, sia mai) in periferia, che van-no-avan-ti-no-no-stan-te-il-Va-ti-ca-no.

      Mister, io ci sono, chiunque abbia voglia di comunicare in costruttivo, anche sgrammaticato... io sono estremamente tollerante. Ma non tollero la tirannia.

      Di nuovo saluti al caro padrone di casa, il cui lavoro (lo conosco ancora poco, invero) è più che apprezzato.

      XD

      giacomo.barbari@gmail.com

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  10. Caro Quarantotto
    Stamattina mi sono svegliata di pessimo umore pensando al 25 Aprile,è particolarmente deprimente in una giornata come questa in cui si festeggia la Liberazione sapere che siamo un Paese occupato da interessi estranei alla Democrazia e contrari alla nostra Costituzione, con la complicità della nostra classe dirigente (o perché corrotta o perché incapace),comunque indegna di rappresentarci,o forse ce la meritiamo perché non siamo più capaci di ribellarci?
    E’ difficile individuare un nemico che non usa armi convenzionali,
    ma potenti mezzi d'informazione secondo i suoi scopi.
    Vorrei poter dire che la tua analisi è esageratamente pessimistica, purtroppo credo che sia assolutamente logica e aderente alla realtà.
    Si può sperare solo nell’errore o nell’imprevisto, in qualcosa che va storto, chissà....Improbabile vero?

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    1. Ieri a Marzabotto Grasso&Camusso(che ha avuto il cattivo gusto di presentarsi col fazzoletto rosso al collo) sono stati sommersi di fischi.....Si per la maggiore erano piddini che accusavano i due di piddinite,ma sai intanto lo squarcio è stato aperto!

      @ Quarantotto,ieri mentre scendevo da Monte Sole(dopo aver assistito ai fischi) per la mulattiera usata dai partigiani,senza pensare alla rata del mutuo,mi sono fatto una domanda:"e se fosse stata l'elezione di Napolitano l'equivalente del Labour è il partito degli affari?",magari non siamo ne al 25 Luglio ne all'8 Settembre,ma se lo sgorbio presidenziale rappresentasse la sconfitta ad El Alamein?Senza l'onore delle armi sia chiaro.

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    2. Lo sgorbio presidenziale è qualcosa di simile a quanto dici: El Alamein e Armir in ritirata sul ghiaccio cosparso di innocenti giovani italiani...
      Se vedi il post appena pubblicato, siamo sempre più vicino al 25 luglio. Estote parati

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  11. Scusate,a proposito di un'eventuale Instabilità sociale penso che si siano attrezzati con il Trattato di Velsen, cioé con la Eurogendfor.
    Ed é una di quelle cose che si fanno ma non si dicono.
    Ad ogni caso,parlando con la "gente semplice" tutti i giorni ho capito che alle persone che si tengono a galla non importa nulla dell'oltraggio ai diritti che si sta compiendo. Le frasi più ricorrenti sono: "Quì stiamo ancora tutti (?) troppo bene"( vivo in un piccolo paesino del Piemonte) e "non mi interessa la politica".
    Mi cadono le braccia...

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  12. http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/04/25/Schauble-Letta-sciocco-scaricare-problemi-Berlino-_8612926.html

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    1. Ma lo vedi? Il post di oggi è proprio in argomento :-)

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  13. Aprire gli occhi alle masse è impresa titanica,se aggiungiamo il fatto che media e stampa sono per la maggiorparte servi del regime. Se i popoli si unissero per riprendersi la propria sovranità non ci sarebbe eurogendfor in grado di fermarli,ma è proprio questa unione che manca,e l'angoscia più grande che mi attanaglia è che ogni volta che parlo con qualcuno di queste cose assisto ad una specia di "fuga mentale",perchè la verità spaventa,è scomoda,meglio pensare alla partita di calcio o focalizzarsi sui propri problemi personali (e chi non ne ha?) lasciando "certi discorsi" a "chi se ne intende". Ecco,è proprio delegando a "chi se ne intende" il destino del proprio paese che lo si svende vigliaccamente ai dittatori oligarchi dell'UE. Mi sento impotente,che rabbia.

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    1. Hai perfettamente ragione. Ma questo coacervo di ignavi ha bisogno di sentirsi molto più minacciato nei propri piccoli interessi quotidiani per agire con solidarietà e senso dell'interesse nazionale. Tant'è vero che non saranno gli italiani da soli a "liberarsi". Però, l'unione dei consapevoli, che si colleghino dalla rete e con ogni mezzo, è importante per costituire un nucleo di democrazia legittimata al momento della ricostruzione. Inevitabile.

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  14. Caro Orizzonte 48, ringraziandoti per l'eccellente lavoro di divulgazione che fai in mezzo a tutta la melma mediatica di cui ci ricoprono, colgo l'occasione per anticiparti che, essendo mia intenzione preparare una tesi di laurea sulla riforma dell'art 81 Cost., alla luce dei recenti trattati-killer europei, vorrei sapere se è possibile prendere qualche spunto dai tuoi articoli.
    Con immensa stima.
    V. R.

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    1. Certo che puoi: per avere le fonti ufficiali allo scopo citabili, ti consiglio di procurarti in qualche modo l'accesso alla rivista on line giustamm.it. Là troverai l'insieme degli articoli sull'argomento e ad esso connessi da me scritti (sotto la rubrica alfabetica "autorti-dottrina"). Tieni conto che tutto deve partire dalla comprensione dei "saldi settoriali" e dell'area valutaria ottimale. Tutte questioni trattate negli articoli (a partire dai saldi settoriali secondo W.Godley e vincoli di bilancio, uno dei primi articoli della serie, risalente a due anni fa).
      Per l'ultima versione dell'articolo sulla dottrina delle BC indipendenti sto per pubblicarne una versione espansa (col commento alle "motivazioni" di Andreatta e Ciampi) su un sito di ricerca della LUISS. Appena vedo i tempi di pubblicazione posso fartela avere...

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    2. Premesso che la tesi la dovrò svolgere soprattutto dal punto di vista giuridico, avevo pensato che riguardo alle AVO potrei prendere spunto dal Prof Bagnai ;) In riferimento poi alla dottrina della BC indipendente aspetterò senz'altro la pubblicazione (e devo dire che sono ansioso di conoscere i commenti di Andreatta e Ciampi sull'argomento ;))
      Ti ringrazio per la cortese disponibilità.

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