martedì 2 luglio 2013

THE CLASH- 2. HA DDDA VENI' TREMONTI COL TAGLIO LINEARE...?

Non aggiungo altro. Con questi post:




siete perfettamente in grado di valutare gli effetti di questo: "Pensioni e Imu: il governo Letta prepara le riforme. Tutte le ipotesi allo studio"...
Solito cocktail di tagli e tasse in arrivo (notare che cercano in effetti far passare un taglio, ulteriore, alle pensioni come un vantaggio, dando per scontata una dilagante disoccupazione per gli anni futuri: servizio "prevenzione esodati").
Certo che tra:
- inglobamento (leggi: falsa abolizione) dell'IMU nella "Service Tax", - con in più la famigerata revisione degli estimi catastali (dicono che "avvicina ai valori di mercato"...stimati 4 o 5 anni fa! Ma poi: c'è ancora un mercato immobiliare?E soprattutto: esistono i "servizi"?);
- disboscamento delle agevolazioni tributarie (una botta al reddito disponibile);
- part-time forzato per gli "anziani" (leggi: deflazione salariale e pensionistica);
- e addizionale ulteriore IRE sugli alti redditi;
parrebbe un programma poco accettabile dal PUD€ dissidente.
Che infatti, insiste così sul taglio "viuuuleeento", e torna ad elogiare Tremonti sul taglio lineare della spesa(pubblicaimproduttivabrutta-tuttabrutta).
Insomma, the clash tra queste due linee appare inevitabile, ma...tranquilli la seconda, quella degli pseudodissidenti, è per precostituirsi un alibi che giustifichi quando passerano all'attacco...mica ce credono!

E' solo che non possono far vedere che accettano di fare quello che, se fossero stati al governo da soli, avrebbero senz'altro fatto lo stesso (tasse incluse: la riduzione delle agevolazioni fiscali è una escogitazione di Tremonti dell'estate 2011).
Solo che, se queste sono le premesse di "the clash", si tratta di una corsa ad incolpare tempestivamente L'ALTRA PARTE di aver aggravato la recessione.
Cosa che riuscirà molto meglio ai "dissidenti": gli europuddini credono ancora che tagli e tasse e contenimento del deficit, in situazione recessiva, portino alla crescita.
Una situazione "lunare", che gli italiani non riescono a decodificare.

...Singolarmente, intanto, l'affaire "datagate" si sta rivelando più grave del previsto, almeno per l'escalation stupefacente di reazioni degli europei, in testa la Germania.
Hard to believe, trattandosi di prassi che adottano un pò tutte le nazioni e proprio per la trasformazione, post fine della guerra fredda, dell'intelligence politico-militare, sempre più, in intelligence economico-finanziaria; il che rende inevitabile controllare il flusso di dati espressi da qualunque grande attore politico-economico.
Anzi, questa evoluzione, piaccia o no, conferma che la forma più avanzata di conflitto concepibile al giorno d'oggi si manifesta proprio su questo piano. Il che conforta l'impianto frattalico (a ben vedere, l'Europa è già in preda a un conflitto generale).

Solo l'ipocrisia può portare a enfatizzare le "proteste" diplomatiche, in un caso come questo: dato che tutti avrebbero dovuto e potuto sapere benissimo, e da un pezzo, avendo persino partecipato.
Ma in Europa, l'ipocrisia è un sistema di governo.
E come sempre l'ipocrisia crea una facciata per nascondere qualcos'altro, un "non detto" che forse, qui abbiamo già "carpito".
Specie se si considera che si parla persino di "guerra fredda USA-Germania" (ohibò!), perchè venivano spiate Bundesbank e BCE. Ma forse gli USA hanno capito che sono praticamente la stessa cosa, con poche variabili cosmetiche per lo "spettacolo".

34 commenti:

  1. è il primo post che pubblico e per prima cosa vorrei ringraziarti per il lavoro che fai in questo blog. poi una piccola osservazione, di solito qualunque regime deve trovare un nemico esterno o interno contro cui lottare, dal momento che per anni hanno inculcato agli europiddini che l'eurone faceva paura al dollaro quest'ultimo datagate gli arriva a pennello. possono veicolare il malcontento dalle politiche di austerity verso la finanziabruttacattiva degli usa che avendo paura dell'eurozona ci spia in modo da compattare l'opinione pubblica contro un nemico comune.

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    1. Eh sì, chiaro che è così.
      Però questo segna un "salto di qualità": una cosa è dirlo a livello mediatico-propagandistico (soggetti privati), altra è impegnare ufficialmente "le concellerie", prendendo posizioni imputabili formalmente agli Stati.
      Oltretutto, emerge proprio, nelle diverse gradzioni delle reazioni, che non solo c'è che è più europuddino di altri, ma che la Germania è ufficialmente quella che alza la voce più di tutte.
      I suoi rappresentanti, dunque, si sentono "forti", dato che sono abituati ormai a dettare legge su un UEM sottomessa.
      Ma ho come l'impressione che stavolta abbiano sbagliato indirizzo

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    2. Ottima osservazione di frasson, ottima anche l' osservazione di 48 sul "salto di qualità" (verrebbe da ridere di fronte a tanta ipocrisia).

      OT:
      La Le Pen sarà fascista, demagoga, populista; ma CHE DONNA!

      http://www.telegraph.co.uk/finance/financialcrisis/10151286/Frances-triumphant-Joan-of-Arc-vows-to-bring-back-franc-and-destroy-euro.html

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    3. La Le Pen comunque sta difendendo il modello sociale francese. cosa che sarebbe prerogativa delle sinistre e che le sinistre non fanno.

      io dico che il nemico del mio nemico è mio amico. a sto punto non mi importa più la differenza destra-sinistra, mi basta qualcuno che ponga fine a questa follia.

      e cmq nel momento che si schiera a difesa del modello sociale francese la Le Pen dimostra di essere senz altro più a sinistra di Hollande.

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  2. In tutto questo, Saccomanni dice che nel quarto trimenstre di quest'anno ci sarà "la ripresa"!!!!!

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/07/01/Saccomanni-possibile-ripresa-quarto-trimestre_8959127.html

    Non vorrei esagerare, ma questo come "zampolit" potrebbe avere un futuro in Corea del nord! Perché non presenta una domanda????

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    1. Ma sono vari giorni che esterna, nella sua intensa attività di interviste a voce sommessa, su questa ripresa del quarto trimestre.
      Tieni conto che quando NON si verificherà, la sposteranno al "quinto" trimestre, o al "sesto" e così via....Prevedo un 2014 molto breve...e tormentato :-)

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    2. Una cosa va dettta: tecnicamente, se accettano di lasciare nel breve periodo il deficit al 3%, può in effetti verificarsi un periodo di assestamento con crescita poco sopra lo 0,...
      Ma questa è un'ipotesi che non tiene conto della bilancia dei pagamenti: questa ha avuto un miglioramento "ante mortem", dovuto alla restrizione fiscale della domanda interna.
      Tuttavia, la recessione ha inciso in modo strutturale sull'offerta nazionale: la caduta simultanea e drammatica di investimenti e consumi, porterà alla incapacità di produrre quanto una domanda, non dico in crescita, ma anche solo "stabilizzata", potrà comportare.
      Ecco allora che, dopo una fase di stagnazione (crescite 0,3...) che verrà salutata come ripresa, la bilancia dei pagamenti ritrascinerà l'Italia in recessione e si procederà a nuova deflazione salariale, nuova caduta della domanda, nuova deindustrializzazione da caduta della domanda, e calo del PIL, del gettito fiscale, acuito da furiosi tagli della spesa pubblica.
      SE SI RIMANE NELL'EURO, questo e solo queto ci attende; PER DECENNI.
      Cioè il ciclo oscillerà sempre e solo tra stagnazione e recessione: e con una frequenza allarmante e distruttiva.
      Esattamente come prefigura ciò che è accaduto dal 2002 ad oggi.

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    3. Mi permetto alcune domande per una mia migliore comprensione, allora.
      In base a cosa potrebbe verificarsi questo "assestamento"? lasciare il deficit al 3% significherebbe allora conservare un minimo "margine di manovra" in termini di spesa pubblica non tagliata? E pur tuttavia:
      - questo "margine di manovra" sarebbe, credo, comunque al lordo della spesa per interessi, che andrebbe a "mangiarselo" in buona parte;
      - se non erro, dovrebbe essere assodato che il moltiplicatore positivo associato ai tagli alle tasse è inferiore rispetto a quello negativo derivate dai tagli alla spesa pubblica. Ora: Saccomanni intende tagliare la spesa pubblica per "non far aumentare" le tasse. Ossia "generare" ulteriore recessione senza che i consumi ripartano.
      - aggiungiamo che le notizie sui "bail-in" delle banche, e la stangata sui redditi superiori ai 90.000 euro lordi (che in sostanza non colpiscono solo i ricchi veri e propri ma anche e soprattutto una "upper class" del ceto medio da lavoro dipendente) potrebbero generare un ulteriore depressione dei consumi interni.
      - come giustamente dici, il miglioramento della bilancia dei pagamenti è fittizio, perché non derivante da autentica recuperata competitività.
      Come potrebbe allora verificarsi questa "ripresina"?

      P.S.
      Per quanto riguarda gli investimenti stroncati, sarebbe forse curioso tenere conto di un ulteriore frutto avvelenato del neo-liberismo, operante in parallelo in ambito microeconomico. Mi riferisco al cosiddetto "shareolder value", che privilegiando l'utile dell'azionista, ha intrappolato le aziende in "gabbie" dove le prestazioni sono valutate esclusivamente nel breve periodo, inducendole ad operare più sulla competitività di prezzo e sul taglio dei costi che non sulle reali innovazioni di lungo periodo.
      Mi ricordo, al riguardo, di avere letto libri scritti da manager americani che osservavano che molte aziende preferivano, per questo motivo, non quotarsi in borsa proprio per poter sviluppare un business di lungo periodo. Il che, ai miei occhi di ignorante, appare davvero paradossale e testimonia -sotto un altro aspetto- la netta divergenza tra economia reale ed economia finanziaria......

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    4. avendo letto le ultiem dichiarazioni di Marine Le Pen penso però che, nel malaugurato caso che gli ammerigani non sbarchino, ci penseranno le prossime elezioni francesi a far capitolare l'eurozona: consensi in crescita per lei e con 4 anni di ulteriore recessione davanti, se restano dentro le elezioni 2017 non potranno che comportare la fine della moneta unica.
      il punto è che queste elezioni distano 4 anni...speriamo che gli ammerigani si muovano in fretta.

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    5. @Lorenzo: non è una "ripresina", in realtà sarebbe una "non recessione". Cioè crescita prossima allo zero, ma non negativa (sostanziale stagnazione).

      Cerco di farla sintetica:
      il margine di spesa pubblica è in realtà estraneo a ciò; come dice pure Munchau si tratta di programmi risibili;
      - la non recessione, nella visione paradossale e ormai fuori dalla realtà dei responsabili della nostra economia, è in realtà dovuta: a) al fatto stesso di avere un deficit e di non perseguire con immediatezza il pareggio tecnico (-0,50, in assenza di congiuntura); b) il che significa di non dover calibrare manovre di austerity su questo obiettivo, lasciando, più o meno i conti come stanno e attendendo che la deflazione salariale aumenti la competitività e l'export;
      - questa stessa aspettativa conferma che la recessione è dovuta tutta alle politiche fiscali!;
      - poichè invece la crisi è di domanda, anche lasciando le cose come stanno, la domanda interna calerà lo stesso e non potrà essere sostituitada quella estera, perchè mancati investimenti e deindustrializzazione nazionali sono statai portati troppo in là;
      - differenziali di interessi, credit crunch, crollo del valore patrimoniale di assets finanziari e immobiliari, porterà poi ad una ulteriore forte fuga di capitali, i cui rendimenti permarranno all'estero e non verranno reimportati (fenomeno simile alla fuga delle expertise migliori, cervelli e relativi redditi in fuga);
      - siccome non sanno PERCHE' E DOVE SBAGLIANO, di fronte alla caduta della domanda (interna e estera), e quindi di gettito fiscale (e persino con innalzamento di spesa per disoccupazione), non sapranno far altro che tassare ancora e tagliare la spesa comprimibile (che si allargherà a dismisura, con acclamazione mediatico-livorosa).

      Risultato: brevi stagnazioni preluderanno a fasi recessive da ripresa della austerity.

      Vorrebbero andare avanti così all'infinito gli ITALIAN-PUDE, non avendo capito il moltiplicatore e cosa non funzioni nel vincolo di cambio.
      Perchè l'euro è irrinunciabile e la deflazione salariale come prospettiva illimitata nel tempo li esalta troppo.

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    6. Nel quadro a tinte lugubri dovremmo essere 'felici' se la fase futura della 'non recessione' fosse rappresentabile con una retta con pendenza negativa. Sarebbe meno intollerabilmente sopportabile. E forse il PUD€ se lo auspica nell'attesa che l'Eldorado si apra dinnanzi ai loro occhi, convinti che quanto si tocca il fondo si possa solo risalire.

      Gli ultimi commenti, qui rappresentano puntualmente perchè l'anadamento sarà 'esponenziale': perchè una volta toccato il fondo.....si può sempre scavare.

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    7. Credo di avere capito.
      Peraltro, la stessa domanda estera potrebbe (e dovrebbe), anche da un'importante reflazione tedesca, che invece è volutamente impedita.

      E', in sostanza, il principio più volte enunciato da te e dal prof. Bagnai: va bene aumentare la competitività, ma a chi vendi? E' inutile per un impresa che il lavoro costi meno se poi, da dentro o da fuori, le ordinazioni non arrivano. Alla fine, fallisci comunque. O, per non fallire, non assumi comunque.

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    8. Per rispondere un pò a tutti: il fenomeno congiunturale che inevitabilmente ci investe è sempre quello descritto nel paragrafo 2 del post "per chi non guardasse solo Google e fosse interessato all'artiglieria pesante".
      Si tratta solo di aggiornare il meccanismo stesso ai suoi concreti sviluppi attuali che, purtroppo, si stanno coerentemente manifestando.

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  3. Sensazioni sparse sul Datagate, da prendere con le dovute molle.
    E' un ballon d'essai. L'ennesimo caso Oswald, finto americano pentito in realtà mandato proprio dal suo governo in Russia come agente? (lo dico perché gli americani soffrono di coazione a ripetere.)
    Operazione, in generale, pour épater les allemands. Non escludo che la clamorosa presa di posizione di Napo e del ministro Carneade della Difesa in Sigonella style sia tutta una commedia. Una così smaccata presa di posizione nostra in difesa dell'Europa contro gli Stati Uniti (ma va! e che facciamo, li cacciamo?)non può che essere preludio all'ennesimo cambio di casacca in campo.
    Ovverosia si aspetta solo il segnale convenuto per tornare nelle braccia dello Zio Sam. E in culo all'Europa.

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    1. Ormai padroneggi l'ipotesi frattalica :-)
      Bello il parallelismo col "doppio piano di lettura" del ruolo di Oswald.
      Più che un cambio di casacca "in c... all'europa", sarebbe un cambio di casacca con "estrazione" dell'europa dal nostro c... :-)
      E tutto sommato c'è una bella differenza: oggi la responsabilità è data dal continuare il "vincolo esterno", non dal volerne uscire: il "modo" con cui farlo è poi pur sempre strumentale a un fine di sopravvivenza. Può avere un costo, ma come nel 1943-45, ti stati giocando ben altro

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  4. mi ha tolto le parole di bocca, sono due giorni che ci penso no riuscivo a capire il perche del momento e dell'occasione, la visita di obama a berlino. poi ho sentito la dichiarazione di schauble e allora ho ciminciatoa unire i puntini ,ma , ancora non capisco la posizione di Hollnade cosi alamannicamente pedissequa , nonostante i successi di Marine Le Pen, ciò mi induce a ritenere (spero a torto ) che non avremo mai il nostro 25 aprile ma solo un lunghissimo e gigantesco anschluss.... SOB !!!!

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    1. Hollande (come tutti i puddini pseudosinistra) è fortemente legato al mondo bancario, alleato dell'euro-nazi-crucchismo.
      Ergo (in chiave frattalica): Hollande= Petain-Vichy.

      Certo, può essere che l'intervento USA non prenda mai forme tali da consentirci di riconoscere una 8 settembre o un' Omaha beach...Ma attualmente non è ancora detto

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    2. credo che con una Le Pen in ascesa la Francia sicuramente non resterà nell'euro dopo le prossime elezioni presidenziali del 2017.

      noi non lo so, ma senza la francia mi riesce difficile credere sia possibile per i politici italiani giustificare un'adesione a un area del marco allargata.

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    3. Il 2017 mi pare troppo lontano. Uscirne allora sarebbe una salto nel buio da disperazione. La distruzione del nostro sistema produttivo si misura, ai ritmi attuali, in settimane.
      La destrutturazione distruttiva dell'offerta italiana, peraltro va ormai in parallelo con quella francese; è vero che agli stessi è concessa una serie di privilegi di finanza pubblica (deficit) e privata (sistema Euroclear) con cui Hollande sta tentando di reisistere. Mai loro fondamentali produttivi stanno peggio dei nostri e Hollande, da buon puddino, concepisce solo la deflazione salariale.
      Insomma, non so se possono, pure loro, permettersi di arrivare al 2017...

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    4. comunque con il 2017 non andiamo molto lontano per un plausibile break up.....

      Perchè 1) l'ipotesi 'bagnai' dell'uscita dall'alto della germania (che libera i piigs per evitare che diventino troppo magri poterseli continuare a mangiare meglio aggangiandoli a un nuovo sme credibile ) comporta tempi lunghissimi per fare emergere un questa volonta' politica nella classa dirigente tedesca...(>> 5 anni)

      2) l'italia da sola non esce , diversamente sarebbe gia' uscita con berlsconi/tremonti , per ovvi motivi

      3) la francia che è quella con la mossa a disposizione è
      in mano a piddini che difficilmente avrebbero benefico ad un break up 'prima' delle prossime presidenziali...

      Quindi temo che davvero andremo oltre le prossime presidenziali francesi...anche se magari gia' tra 3anni le tensioni potrebbero essere sufficienti (ma è sempre il 2016! un anno prima della presidenziali francesi!)

      ps: agli ottimisti faccio notare come la spagna messa molto peggio dell'italia - anche se meno favorita dal break up- stia accettando la deflazione ...e il panorama politico italiano è desolante ...quindi purtroppo è piu' probabile che vedremo qualche banca saltare o malamente salvata dallo stato e dagli obbligazionisti&correntisti
      che un uscita unilaterale dall'euro...

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    5. Mah...l'argomento Spagna è bivalente. Stanno peggio di noi ma hanno sicuramente meno da perdere di noi nella deflazione, anzi (il loro futuro industriale è probabilmente già oggi fatto di soli IDE, stile Irlanda).
      Per rendere "Irlanda" l'Italia il livello di distruzione nonchè impoverimento dovrebbe essere anche più elevato, una vera desertificazione unita a passaggi di mano, prima che falliscano, di settori come il bancario e l'assicurativo stesso (chiavi d'accesso all'immobiliare).
      Da qui al 2017, con la prosecuzione delle attuali politiche fiscali, per i meccanismi di inseguimento tra riduzioni del deficit-conseguente recessione e necessità di continue nuove manovre per mantenere gli "obiettivi" UEM, la situazione sarebbe di recessione-deindustrializzazione e disoccupazione a livelli della Grecia.

      Non so se gli USA accetteranno una distruzione di mercati e di domanda europei così vasta senza far nulla e solo per lasciar consolidare il dominio tedesco che poi si rivolgerebbe al partnenariato privilegiato a est...

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    6. Quarantotto posso chiederti perchè dici che i fondamentali produttivi francesi sono peggiori dei nostri?

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    7. chiaro che il pre-dominio tedesco sull'europa è messo in discussione dagli usa : mi sembra difficile pero' che possano causare un emu break up in tempi brevi , prima delle presidenziali francesi...(2017)

      ' la situazione sarebbe di recessione-deindustrializzazione e disoccupazione a livelli della Grecia '

      si , la cosa folle è che in fondo pure in grecia si sono adattati a questa situazione...perchè non dovrebbero adattarcisi i relativamente piu' ricchi italiani?

      d'accordo sulla spagna , che dovra' ripartire da un lunghissimo delevering e che è quella che ha meno da perdere...(ed è in sostanza uno stato succube della germania privo di sovranita' ) , quello che intendo è che la gente sta' accettando la situzione...la disoccupazione non ha creato tensioni insostenibili...
      Quello che intendo che se fosse per le (anastetizzate?) masse europee (tolta la francia) potrebbe realizzarsi il sogno dei piddini :il quarto reich...

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    8. bisogna vedere come andra' con i famosi LTRo della bce...

      quello è un '?' sulla tenuta dell'euro ,,,prima delle elezioni francesi...

      comunque a proposito del destino spagnolo ...sembra che un certo re d'italia abbia molto lodato gli ide , necessari per portare tecnologia e nuovi modelli di 'lavoro' in italia...

      mah...

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    9. @Luca: che indicatori useresti per stabilirlo?
      Valore aggiunto per unità di prodotto dei beni esportati e quote di mercato relative in UE e extra-UE? E magari rispettivi andamenti Italia Francia a partire dalla crisi del 2007?

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    10. Qualche settimana fa un articolo su Milano Finanza riportava che mentre gli investitori stanno uscendo dall'oro in maniera generalizzata tanto da causarne una rilevante diminuzione del prezzo, le banche centrali, approfittando proprio del mercato in ribasso che ne è conseguito, stanno al contrario acquistando oro. In particolare l'articolo affermava che proprio la banca centrale greca sarebbe una delle più attive. Ma come, nonostante siano così a corto di tanti begli euroni, li "sprecano" per acquistare oro? Saranno solo normali operazioni che le banche centrali effettuano abitualmente sui mercati o piuttosto, visto che un chilo d'oro è sempre un chilo d'oro indipendentemente dalla tua valuta e soprattutto non perde peso in caso di svalutazione, non è che la Grecia, considerata ormai con il destino segnato, si stia non solo attrezzando per il dopo ma che addirittura, senza fare troppo chiasso, stia già attuando il suo piano B? Sarà forse un'idea un po' naive da principiante, perché comunque il governo greco sembra essere saldamente in mano al PUD€, però questa cosa che la banca centrale greca si stia dando daffare per acquistare oro potrebbe non essere completamente casuale. Potrebbe essere che lei contribuisca a rompere il giocattolo alla virtuosa tedeschia prima che lo faccia qualcun altro?

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    11. @48: no non lo so ti chiedevo apposta. Perchè non conosco la situazione francese con lo stesso dettaglio di quella italiana...ho solo un infarinata generale a riguardo. e da quel che mi sembra di capire la Francia sembra un Italia in ritardo di un annetto nella strada verso il tracollo.

      stai dicendo invece che la francia attualmente perde quote di mercato più velocemente di noi?

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    12. L'acuisto dell'oro da parte di una banca centrale aderente al SEBC, dovrebbe essere fatto in coordinamento con la BCE che autorizza e emette la liquidità corrispondente e, per una quota pattuita, diviene poi custode (formale) del relativo oro

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    13. @ingnorante
      Dubito che la Grecia abbia il potere, ma anche la volontà, di rompere il giochino ai crucchi. Come tu stesso ammetti, il governo greco è forse il più PUD€ d'Europa, se consideriamo il livello di sofferenze alle quali sta sottoponendo il proprio popolo. Di conseguenza dubito anche che la BC ellenica sia da meno.
      E se la chiave di lettura fosse:"La Grecia non ha un apparato industriale che faccia gola ai vincitori, l'Acropoli è un tantinello difficile da traslocare e così pure le isole greche, ma se la costringiamo a trasformare in oro ogni singolo euro che il governo sottrae allo stato sociale, in caso di mala parata, abbiamo qualcosa da portarci via".
      Non so se la cosa sia tecnicamente fattibile, ma abbiamo visto anche con il caso Cipro quanto la tecnica si debba inchinare di fronte all'insaziabilità degli eurobanchieri.

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  5. ah e sempre sulla Le Pen: la UE non tarda a reagire alle sue dichiarazioni anti-euro di pochi giorni fa. guardate cos'è successo ieri:

    "Un passo avanti verso il tribunale penale di Marine Le Pen . Il Parlamento europeo ha infatti accettato, 2 luglio, a revocare l'immunità parlamentare del deputato dell'estrema destra in seguito a una richiesta della Cancelleria francese nel novembre 2012."

    http://www.lemonde.fr/politique/article/2013/07/02/incitation-a-la-haine-raciale-que-risque-vraiment-marine-le-pen_3440581_823448.html

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  6. tra l'altro le dichiarazioni razziste della Le Pen che vengono questionate consistono nel definire che in Francia è in atto una specie di occupazione senza carri armati.

    direi che non c'è proprio granchè di razzista in questo.

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    1. La le Pen ha eliminato il vecchio armamentario di destra becera agitato dal padre e si serve di consiglieri economici americani e keynesiani.
      Al dilà di tutti i dettagli (che in Italia non riportano certo), è chiaro che la reazione difensiva del sistema è subdola e violenta.

      Comunque la Francia non può permettersi di entrare in recessione prolungata, mente è chiaro che la Germania prospera e che l'euro si è rivelato una competizione-guerra strisciante vinta dai crucchi.
      Neppure con Hollande: per non autodistruggersi politicamente dovrebbe agire ben prima del 2017, se i conti, come e nella misura in cui dice Sapir, non torneranno.
      Analogamente, il rilancio della domanda mondiale,per una serie concorrente di pesanti motivi, agli USA serve ora e non fra 4 anni.
      Eventi ora inaspettati si verificheranno

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  7. Troppo poco e troppo tardi? Mi vengono in mente le celebri parole di Maria Antonietta: "il popolo ha fame? Dategli delle brioches!"

    Ecco le brioches......

    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/07/03/Commissione-ue-ok-deviazione-deficit-investimenti-_8966439.html

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  8. http://www.repubblica.it/politica/2013/07/03/news/consiglio_difesa_f35_no_veto_parlamento-62316450/

    Interessante... chissà perché per acquistare armi che non potremmo usare senza il consenso attivo degli USA, il famigerato "vincolo di bilancio" - evidentemente - non vale?

    Qui serve una dannata scorta di forconi... e rapidamente.

    Buona vita

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