venerdì 9 agosto 2013

LA "MUSIC" INTERNAZIONALE CHANGES OVER E IL PUD€ SI RIALLINEA. Persino sul "quanto è bello il vincolo esterno"

Tanto per cominciare vi rinvio al post di ieri e ai links in esso riportati, relativi a post, inscrivibili nel filone "frattalico", con ricognizione dello "sbarco in Sicilia", pre-25 luglio (sempre premesse le sfasature cronologiche di qualche mese indicate fin dal primo post frattalico).
Poi vi sottopongo questo post di 8 giorni fa.

PREMESSA IN ADDENDUM: ovviamente non sto dicendo che il PUD€ e il FOGNO abbiano finito di fare danni.
Questa è esattamente la questione che ci terrà occupati dopo l'8 settembre P.V..
Per capirsi, basta vedere cosa ci riserva l'offensiva di fine settembre del FMI, a sostegno delle raccomandazioni della Comissione UE, che il PUD€ attende come "manna dal cielo": TAGLIO DEI SALARI DEL 10% IN DUE ANNI, con presunto aumento dell'occupazione del 6/7%.
Dicono loro: ma basandosi su questo INTERESSANTE STUDIO, data l'incidenza della quota salari sul PIL italiano, la contrazione conseguente della base imponibile e l'effetto del moltiplicatore, l'UNICA CERTEZZA SAREBBE UNA RECESSIONE AGGIUNTIVA (o perdita di PIL, se credete alla "ripresina" di Saccomanni), DI CIRCA 4 PUNTI DI PIL per ciascuno DEI PROSSIMI 2 ANNI.

Infine, sempre che abbiate preso visione "di quanto sopra" (:-)), mi limito a riportarvi un brano de "La Repubblica" (!!!) odierna:
"La novità, in realtà, non è nel tenore delle critiche. Sta, piuttosto, in chi le agita ora. Quello che sta cadendo ora sul quartier generale di Francoforte è, infatti, fuoco amico, che proviene dagli altri organismi internazionali e dalle altre banche centrali. Non basta che tutte gli altri grandi istituti di emissione (l'americana Fed, l'inglese BoE, la giapponese BoJ) si muovano in senso opposto alla Bce.
Ora, in buona sostanza, lo fanno anche notare, rimproverando apertamente i tetragoni di Francoforte per le loro resistenze. Nel giro di poche settimane, infatti, l'Ocse, l'organizzazione che raccoglie i Paesi industrializzati, poi il Fondo monetario internazionale, il garante della stabilità finanziaria mondiale, e, in modo indiretto, ma trasparente, gli americani della Fed e finanche gli esperti della Bri di Basilea, la banca centrale delle banche centrali hanno indirizzato a Francoforte critiche convergenti tutte nella stessa direzione. Insomma, è una sorta di Germania-Resto del Mondo, a cui è appeso l'indirizzo dell'economia europea.
La ricetta contenuta nell'ultimo Outlook dell'Ocse è uno schiaffo a molte delle tesi sostenute, negli ultimi mesi, da Berlino. Al rischio di deflazione, dice l'Ocse, deve essere assegnato lo stesso peso del rischio di inflazione. E, poiché il primo è assai più vicino, la politica monetaria deve diventare estremamente accomodante: acquisti massicci di titoli sui mercati per sostenere la liquidità, spingendo le banche ad utilizzarla per prestiti alle imprese, invece di accumularla nelle riserve presso la Bce, che Francoforte dovrebbe far pagare.

Tutte ipotesi bloccate da Berlino, ma su cui è presto tornato, più o meno sulle stesse linee, l'Fmi che ha particolarmente insistito sull'unione bancaria. Tuttavia, avverte il Fondo «soluzioni di compromesso che lascino a livello nazionale il potere di chiudere una banca, mentre la supervisione è centralizzata», ovvero esattamente quello che propongono i tedeschi, «comportano rischi significativi».
Le critiche più dirette sono quelle che superano l'ostacolo del galateo tradizionale, perché vengono dal mondo stesso delle banche centrali, dove, normalmente, si evita di mettere il dito nell'occhio del collega. E' quello che, invece, fa Robert Hetzel, in uno studio redatto a titolo personale, ma che è pur sempre opera del capoeconomista della Federal Reserve di Richmond (è il distretto di Washington, la capitale).
La Bce, dice Hetzel, «non ha una strategia monetaria coerente per sostenere lo sviluppo dell'economia». In particolare, «dovrebbe comprare pacchetti di titoli di Stato nella quantità che si renda necessaria per creare una forte crescita di domanda nell'economia».

Come se questo non bastasse a far insorgere Berlino, Hetzel aggiunge l'equivalente di una ginocchiata all'inguine: «La Bce deve dire chiaro e tondo a Paesi in surplus, come la Germania, che avranno un'inflazione sopra il 2% per un lungo periodo. E dovrà spiegare ai tedeschi che questa inflazione non è affatto una rinuncia alla disciplina che ha consentito loro di avere un bilancio con l'estero in attivo».
Che non sia una rinuncia, ma il riconoscimento di una propria responsabilità lo spiega Philip Turner in uno studio pubblicato dalla Banca dei regolamenti internazionali di Basilea. Se, in Europa, c'è stato chi ha fatto troppi debiti, indica Turner, è anche perché c'è stato chi ha fatto troppi prestiti e hanno sbagliato gli organismi di sorveglianza a consentirlo. Adesso, fallimenti a catena dei debitori ferirebbero anche i creditori. E' dunque interesse e, insieme, responsabilità anche dei Paesi creditori «trovare soluzioni comuni a squilibri eccessivi o prolungati».
Se si vogliono, dunque, evitare gli scenari drammatici degli anni ‘30, è la conclusione, «è necessaria una qualche simmetria nell'aggiustamento economico». In altre parole, dove i debitori stringono la cinghia, i creditori devono allargarla, pena il crollo della domanda complessiva. Un invito a cui sembra far eco immediatamente l'Fmi che, a distanza di poche ore, ha prima invitato la Francia a non inasprire le tasse, per non colpire la domanda, e poi la Germania ad «una crescita più bilanciata», che dia cioè spazio ai consumi
."

Non credo che occorrano ulteriori commenti. Basti pensare che "un'estate fa- anche per Repubblica- "non c'era che lui". E giù a colpevolizzare "l'italietta e la liretta" e giù con "debitopubblicobruttospesapubblicacorruzionebrutto".Fate un pò voi, ma 'sto 25 luglio è alquanto vicino: accetto scommesse...





16 commenti:

  1. Sintetico cone sempre ! :-D

    Non saprei, la vedo dura. Proprio oggi Letta, con un gaio Saccomanni a fianco, ha ricordato a tutti che la ripresa si vede già e che questo é stato possibile grazie al percorso fatto fin'ora e che giammai deve essere abbandonato. Insomma, non importa cosa avvenga a livello internazionale: noi si aspetta la telefonata di Angela. E tutto deve essere pronto per il 22 settembre. Ed ecco perché secondo me "B" sarà paraculato ed il governo non cadrà. Ma in ogni caso credo resterebbe comunque in piedi grazie al M5S, composto di persone coscienti del fatto che se non arrivano al diritto alla pensione a questo giro, non ci arrivano più poiché dubito riusciranno a tornare in parlamento. Non so, secondo me resteremo "da soli nella foresta a difendere il barile dell' €uro", come direbbe qualcuno. Un così grande Paese come il nostro ridotto così, a fare le marchette alla Germania...ci rimetterò il fegato, andando avanti così.

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    1. Mah, le cose non sono affatto scontate. Il 22 settembre è un grande ombrello che nasconde il "nulla" e non eviterà il tracollo già iniziato. Se poi l'insostenibile vuotezza del fogno-sonno degli ipocriti e della ragione porterà a un tea-party nazional-liberista, avallato dalle immancabili forze internazionaliste, non è detto, Ma neppure nel 1943, per chi lo viveva sul terreno di guerra.
      Nel mio piccolo spero che il libro dia la necessaria scossa e argomenti solidi, e oggi non messi in campo, alle forze della democrazia.
      Poi, ripeto, dipenderà pure da...noi

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    2. Tra l'altro il nucleo su quale fondare un tea party al'italiana esiste anche politicamente, il partito della cosmetica, ovvero quello radicale

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  2. Tutto questo effettivamente consola, c'è un solo particolare che mi turba:che per osare criticare una banca centrale con la speranza che la critica abbia effetto siano necessarie altre banche centrali.

    Ormai pare che il discorso politico sia riservato a chi governa l'economico, e questo mi sembra la cosa peggiore

    Ma un'istanza che non sia "tecnica" ma politica che voce può ancora avere? Siamo molto avanti nell'autoreferenzialità del governo economico, banche centrali,FMI , banca mondiale,ocse,wto,bis, ormai il potere è in mano loro, gli stati nazionali, con i loro ordinamenti, contano meno del 2 di picche, anche perchè hanno VOLUTAMENTE abdicato e dismesso quello che era il loro potere di controllo sull'economico.

    Una società multinazionale conta molto ma molto più di uno stato nazionale!

    E se un 8 settembre ci sarà (e io penso che ci sarà) rischia comunque di essere un regolamento di conti tra istanze economiche, tra banche centrali, piuttosto che la riscossa politica di chi è ai margini del sistema.

    Non è detto che dall'implosione del sistema dell'Euro, che avverrà per intrinseco difetto di costruzione a mio avviso insanabile, salti fuori come per incanto la soluzione alla crisi che ci attanaglia, e non riesco a vedere chi sono gli alleati che ci libereranno.

    Passare da Draghi e Weidmann a Bernanke e Hetzel io non riesco a vederlo come un miglioramento sostanziale, se l'istanza politica e nazionale non riprende il sopravvento sull'economica.

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    1. Giustissimo. Ma se Bernanke (più che un Hetzel espressione di una fazione ora non più stradominante) dice quello che dice è perchè il paradigma della democrazia dello Stato nazionale riprende un pò quota. Non dico che vincerà: ma ognuno di noi sa dove schierarsi al momento in cui occorrerà riempire il vuoto di potere che l'€urosuicidio sta creando...

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  3. Certo che proporre il taglio dei salari come rimedio per la disoccupazione, cioè uno dei più rozzi e infondati dei modelli neoclassici (perché per capire che l'effetto redditto altera la domanda di beni e di riflesso la domanda di lavoro da parte delle imprese non è che ci vuole Sraffa: credo basti un minimo di buon senso), come se fosse la panacea di tutti i mali, arrivati a questo punto, fa veramente cascare le braccia. Ce n'è di strada da fare e quanta.

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    1. Tanto per vedere come un ragionamento del genere sarebbe stato in passato accolto da sonore pernacchie
      http://andcappe.blogspot.it/2013/01/rapporto-tra-inflazione-salari-e-pil.html

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Un quadro di Bosch...
      E ci starebbe pure l'Eremo di..San Bartolomeo

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Eh eh eh...
    A "la Repubblica" sono diventati "esegeti" della "goofyniomics"...

    La nostra soddisfazione per tal "folgorazione sulla via di Damasco", per ora, sta tutta nelle risate che l' osservazione di questa manovra "contorsionistica" provoca in noi frequentatori di "Goofy" e "Orizzonte" i cui blogger ci avevano fatto il "trailer" del "film" (una commedia dell' equivoco) che stiamo vedendo in presa diretta.

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    1. Inutile sottolineare che, nel calderone dei ripensamenti tardivi, continua a sfuggirgli la questione che comunque, politiche monetarie centralizzate sono ben poca cosa; un'illusione post-neoclassica, di rigetto del monetarismo, che infastidisce bundesbank ma ha poche possibilità di risultare tempestiva.
      Sulla politica espansiva tedesca, che sarebbe fungibile ai "trasferimenti" federali, poi, non hanno idea delle "dimensioni" di una tale correzione. Per capirle, basta vedere le correzioni salariali deflattive "illico et immediate" che chiedono ai PIGS. Cioè i crucchi dovrebbero farsi carico di un rilancio dei consumi e dell'inflazione, di circa 2/3 punti ALL'ANNO per i prossimi 2 anni. Impensabile e quasi grottesco

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  6. si, a me ha colpito in particolare questo (una roba impensabile da trovare scritta su "epubblica" solo pochi mesi fa):

    " Se, in Europa, c'è stato chi ha fatto troppi debiti, indica Turner, è anche perché c'è stato chi ha fatto troppi prestiti "

    Com' era?
    "è strano come una discesa dal basso possa sembrare una salita"...

    Sulla (in logica sopravvivenza eurista) reflazione dell' economia tedesca e SULLA SUA ENTITA' necessaria a "riassestare" la situazione io chiesi a Piga sul suo blog se avesse una idea, se avesse fatto delle stime (io sostenevo che era pura follia, anche a "occhio e croce").
    la risposta fu un panegirico incredibile, da cui, tra l' altro, si evinceva un assai scarso anelito per la democrazia e un ancor minore senso della realtà.

    E quello era Piga, che è anche una persona misurata e seria, figuriamoci un po'...

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  7. Ricordo il"dialogo" con Piga. Disse,tra l'altro, che gli aumenti salariali (non compensativi neppure del ritardo di recupero inflativo per 1/6) i tedeschi già' li stavano facendo!!!

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    1. A proposito, il dialogo tra due piddini (via twitter):

      Giampaolo Galli ‏@GiampaoloGalli
      Mentre noi discutiamo di date, FT: perchè l'euro crollerà. - http://FT.com http://on.ft.com/148HTqj #direzionepd

      Gustavo Piga ‏@GustavoPiga 8 Ago
      @GiampaoloGalli If I had to bet (which I happily do), my money is on number 3.

      Giampaolo Galli ‏@GiampaoloGalli 8 Ago
      @GustavoPiga Politiche espansive in Germania? O sussidi infiniti alla periferia? #FT #euro #direzionepd

      Gustavo Piga ‏@GustavoPiga 8 Ago
      @GiampaoloGalli La prima che hai detto. La seconda, à la Usa, arriverà, ma tra mezzo secolo.

      Giampaolo Galli ‏@GiampaoloGalli 8 Ago
      @GustavoPiga dunque investi (happily) in titoli IT perchè pensi che alla fine Germania ci salva con politiche espansive @Scacciavillani

      Gustavo Piga ‏@GustavoPiga 8 Ago
      @GiampaoloGalli @Scacciavillani yes. e da un governo italiano che mi salvi con espansione fiscale finanziata da spending review.

      Dunque: politiche espansive della Germania (assolutamente irrealistiche secono il FT) e, udite udite, "espansione fiscale finanziata da spending revew" in Italia, insomma la fase 2 dell'austerità espansiva, finanziata da non si sa che cosa, dato che di revew in revew vediamo bene come siamo ridotti
      Il fogno è potente in loro... (anche se qualcuno comincia a preoccuparsi...)
      (notare ad un certo punto il coinvolgimento anche di un altro espertissimo, il noto Scacciavillani, che non si è palesato, ma forse auspicano un suo ruolo proprio nella spending revew, o forse solo per affari per conto del sultano omanita).

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    2. Ma hai notato che non fanno mai menzione di cifre indicative rapportate a indicatori attuali?
      Pare che basti avere una pensata perché questa funzioni. Il che in fondo e' proprio la tattica giovani i sui sussidi al l'occupazione e di sacco anni sugli effetti delle svendite.

      Alla fine tra fogno e infognatura nella recessione (negandosi il moltiplicatore) finiranno per diversi andare a riciclare con improbabili tea party e neokeynesianesimo austero...post euro: senza mai ammettere di averle sparate a gogo

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