domenica 11 agosto 2013

PRODI, "L'INVESTITORE" E GLI "AZZECCAGARBUGLI"

Romano Prodi, nell'editoriale odierno su "Il Messaggero", chiede l'abolizione dei Tar e del Consiglio di Stato perchè rendono incerti gli affari per gli "investitori". E a supporto chiama l'opinione di un "misterioso" investitore, presumibilmente straniero, dati i suoi specifici precedenti in materia.
Si lamenta, oltretutto, del fatto che l'esistenza del giudice amministrativo, comporterebbe maggiori spese pubbliche (?) e lentezze (...? Si tratta del tipo di processo di gran lunga più spedito del panorama italiano, grosso modo ai livelli di Francia e Germania, con, in più, il piccolo particolare di gestire un contenzioso, pro-capite per giudice, di gran lunga superiore, rispettivamente doppio o triplo).

Invoca una risposta a questo presunto problema (sollevato in base all'opinione di un "investitore" e premettendo di non essere un giurista e quindi di non capirci bene...ma davvero? E allora di cosa sta parlando?) da parte di un giurista "non azzeccagarbugli". Lo accontentiamo.

Rinviamo così al post "'A corruzione e il fogno", dove Prodi potrà trovare molte delle risposte.
Nella sequenza di tutti i paragrafi, e in particolar modo, in quelli 4 e 5.

Si tenga conto, poi, che il corto-circuito tra abolizione di ogni controllo preventivo sui principali atti amministrativi (bandi e atti di programmazione, applicazioni contratti e assunzioni "speciali") e coeva introduzione della inestricabile disciplina "europea" in materia di appalti, di società pubbiche partecipate, di valutazione dell'impatto ambientale, di creazione di vincoli vari (idrogeologici, "zone umide", e via dicendo), sono la causa evidente ed obiettiva di un contenzioso inevitabile "a valle" su determinazioni amministrative che proprio "l'Europa" configura come il massimo della complessità normativa mai in precedenza registrata.

 Prodi vorrebbe che questa complessità fosse senza effetto sulle posizioni delle parti coinvolte?
Queste ultima, poi, in genere sono proprio investitori in concorrenza tra loro. Come vorrebbe stabilire, in applicazione delle norme, quali siano quelli "buoni" E quelli "cattivi"? Non si sa.

Torti e ragioni, in termini di rispetto delle norme, a quanto pare, non dovrebbero passare per un giudice. Questi deve solo ratificare la decisione dell'amministrazione, dunque, e non pensare a verificare se certe sequenze applicative di normative (che pare, anzi afferma, di non conoscere affatto), siano state rispettate: se ad esempio, autorizzare l'insediamento pianificato di una certa industria, con lavorazioni in vasche di particolari metalli trattati chimicamente, deve essere verificato con un certa metodologia, e questa non venga osservata, il giudice amministrativo dovrebbe "stare buono e zitto" e non disturbare l'investitore.
La metodologia, poi, è quasi sempre frutto di uno standard europeo: es; fare controlli con certi sistemi di campionatura a certe distanze di tempo e rispetto a certi sistemi di smaltimento delle acque, che dipendono dagli esiti dei precedenti rilievi e da certe "classificazioni".

Insomma, in sostanza, verificare il rispetto delle norme, e proprio in quanto "complesse" ed "europee", sarebbe, secondo la sua asserzione, quasi sempre frutto di "ricorsi infondati": lo dice lui anzi lo fa dire ad un "investitore", e quindi non c'è bisogno che lo acceerti un giudice.

Allora: i controlli preventivi sono "brutti" (e li abolirono prima Amato-Ciampi poi il governo Prodi stesso con le leggi Bassanini); non sia mai che l'investitore "buono a priori" sia disturbato dalle lamentele di controinteressati, per definizione costose, inutili e infondate.
E se un investitore straniero acquisisce un'industria italiana, per chiuderne gli impianti, in quanto in concorrenza con la "base" estera, lasciandone in vita alcuni in condizioni di sicurezza, per inquinamento e TUTELA DELLA INCOLUMITA' DEI LAVORATORI, CHE VIOLANdO LE NORME, italiane ed "europee"?
Roba secondaria: secondo Prodi, L'AGIRE DELL'AMMINISTRAZIONE SARA' PER DEFINIZIONE INSINDACABILE. ANCHE SE OMETTA O SBAGLI I CONTROLLI: E NON DIMENTICHIAMO CHE IN UN MONDO "VON HAYEK", LE DECISIONI PUBBLICHE (di governo e amministrazione) TENDERANNO AD ESSERE SEMPRE PIU' "LIBERALI" (libertà "da"...) VERSO IL "PROPRIETARIO-IMPRENDITORE", UNICO SOGGETTO DI DIRITTO AMMESSO.

E' poi ovvio che il fenomeno del contenzioso "pretestuoso" -abbiamo visto acuito dall'abolizione dei controlli preventivi-, esiste: ma la soluzione sta nel POTENZIARE, non nell'abrogare il controllo giurisdizionale, magari accoppiandolo con un sistema di risoluzione preventiva alternativa al processo giurisdizionale, che una "risoluzione" del Consiglio di Ministri CEDU ha inutilmente indicato, anche allo Stato italiano, come filtro preventivo.


LUI VUOLE "ABROGARE", POI SE LA VEDANO I GIURISTI (evidentemente con l'Europa: strano perchè lui mentre questa normativa era introdotta, era o Presidente del Consiglio dei Ministri, o Presidente della Commissione UE)

25 commenti:

  1. Per il sistema delle lobby ogni formula giuridica(che non sia la loro) diventa di intralcio,le dichiarazioni di J.P. Morgan,l'attacco alla magistratura del PDL e questo di Prodi ai tribunali amministrativi rientra appunto nel progetto V.H.in corso.L'attacco è feroce,dobbiamo resistere.

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    1. La violenza e pretestuosità dell'attacco è quasi un dato positivo. Nel senso che pare direttamente proporzionale alla atmosfera di "fine del fogno" e quindi al disagio che "loro" avvertono...
      Ma certamente dopo l'8 settembre, non sarà una strada facile...E fatti come questo lo preannunziano

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    2. Mi pare che l'attacco del PdL abbia però fondamenta ben diverse. Sono d'accordo al 120% con quanto scritto da orizzonte48, devo però rilevare che effettiva mente grossi problemi la giustizia italiana li ha. La durata dei processi, la discrezionalità dei giudici. Penso che subtutti e due o problemi nessun governo sia mai intervenuto in maniera risolutiva. Il secondo problema poi influenza anche il primo -che comunque non riguarda come già correttamente osservato la giustizia amministrativa. Spesso LS stessa cassazione entra in contrasto con i propri orientamenti precedenti,figuriamoci cosa combinano gli altri giudici. Bisognerebbe introdurre anche qui lo stare decisis o qualcosa del genere
      Vs da sé che il problema è ancora più grave quando riguarda i PM....e si ritorna al PdL....

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    3. Lo stare decisis, pensa un pò, è stato in pratica introdotto nel processo amministrativo del 2010 e funziona in modo crescente (certo è on corso uno sforzo enorme dell'Adunanza Plenaria, che non giova certo alla qualità tecnica, ma questo è il mondo dei grandi numeri seriali che vuole la business community).
      La rapidità del processo amministrativo, al netto delle cause esplorative e di disturbo (per innescare trattative con la p.a. nella pendenza) è apprezzabilmente veloce, sia in comparazione con altri tipi di processo (tipicamente il civile), che con gli altri principali paesi UE.

      Inoltre il rimedio caldeggiato da Prodi non ha nulla a che fare coi problemi in questione.
      In realtà la lamentela contro il potere cautelare dissimula l'insofferenza di un potere politico che controlla già l'Amministrazione e vorrebbe meglio farsi garante degli accordi conclusi con gli interessi economici più forti, prescindendo dalle regole legali (dettate dalla stessa UE e comunque, presidio indispensabile dello Stato di diritto). Regole legali che tutelano,oggi, tutte le categorie rese rilevanti dalla Cost: ma è qui il punto. Fino a quando?

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    4. Si però l' ho scritto che i problemi principalmente non riguatdano la giustizia amministrativa. ;) le mie erano considerazioni generali scaturite da tuo articolo e dal post di un lettore. Do per scontato che l'uscita di prodi ê semplicemente vergognosa.

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    5. Ma bien sur, non era una "correzione"; solo un pò di chiarimenti per il grande pubblico.
      I problemi ovviamente non mancano nella giustizia, come non mancano in tutto l'apparato statale: ma diciamo che dopo 20 anni di mancati seri investimenti e polemiche sulle alchimie istituzionali, con tanto di studi di economisti che non sanno calcolare i costi di bilancio della giustizia e compararli con le linee di attività (che in altri paesi la magistratura non svolge), è del tutto normale. Anzi intenzionalmente voluto; per creare "l'esenzione" dalla rule of law per settori sociali che si stanno elevando a "ragion di (poco) Stato"

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  2. Sai che ti dico? Anch'io per un momento ho pensato a un segno di debolezza,non di forza,perciò credo che tu abbia ragione.Si stanno arrampicando sugli specchi.E questo ,comunque, non mi tranquillizza.

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  3. Il nuovo Processo di Norimberga dovrebbe condannare Prodi all'esilio presso il suo Kazakistan (riferimento: http://www.spiegel.de/international/europe/european-social-democrats-lobby-for-kazakhstan-autocrat-a-888428.html ) ... si troverà perfettamente bene, a mio avviso.

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    1. A sinistra hanno una certa propensione a fare affari con le stesse persone che poi, quando scoppiano i casini, ne vogliono prendere le distanze. Una domanda (modalità ironica on): ma negli affari internazionali, saranno più efficaci i modi della sobri eppoi meschini della sinistra, oppure quelli più boccacceschi di silvio?

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    2. Dalle vicende personali di Hartz e Strauss-Khan, pare la seconda che hai detto.
      E poi non bisogna essere molto "efficaci" ed abili per svendere il proprio paese

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  4. "[...] se si vuole preservare una società libera, soltanto quella parte di diritto formata da norme di mera condotta (cioè essenzialmente il diritto privato e quello penale) deve essere vincolante e fatto osservare al privato cittadino, mentre qualsiasi altro tipo di legge lo deve essere per i membri dell'organizzazione di governo." (il solito Hayek, Legge, legislazione eccetera pag. 221). E Scalfari riecheggia, con contorno di una sua lettura "frattalica" che per noi lettori del blog risulta abbastanza divertente.
    A me era sfuggito anche questo editoriale prodiano di fine maggio in cui il nostro si schierava toto corde per il semipresidenzialismo, unica "via di salvezza" in grado di attuare decisioni "spesso impopolari" "che difficilmente possono trovare il necessario accordo tra le forze che compongono le nostre complicate coalizioni" ma indispensabili per uscire dalla crisi (che però adesso è finita, no?). Cadono le ultime maschere.

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    1. Fantastico! Il 25 luglio di Scalfari si è già risolto in una situazione immediatamente rosea (l'unico problema italiano residuo sono...le "due anime del Consiglio di Stato"...a quanto pare, e infatti gli italiani non ci dormono la notte).
      Insomma sta crisi, nonostante la "leggera" assenza di presenze turistiche, digiamolo, è proprio finita. Tutto è sotto controllo: i lettori saranno contenti e andranno a Capalbio più tranquilli

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    2. Scalfari chi?Questo qui?

      "Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante" Conclude Montanelli: "Senza, per carita' , allusione a Scalfari. Solo come promemoria".

      Parole sante….

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  5. Sarò semplicistico, ma per lo stesso motivo per cui a quello "de sinistra" sta stretta la magistratura amministrativa, allora a quello "de destra" ben può stare stretta la magistratura penale! Dico questo perchè il piddino che esultava alla sentenza della cassazione, ora scenderà in strada a dire che i TAR sono nemici degli investitori....... E io, i piddini così, comincio a non sopportarli più......ma che razza di sinistra è, questa?

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    1. "Parallelismo" plasticamente esemplificato.
      Tu poi. giustamente, non li sopporti più, ma loro ci godono a metterla giù così: è una prova generale dello smontaggio-rimontaggio della Costituzione poche cose come questa danno loro un senso di "potere"

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    2. Io credo che se ne possano individuare due tipi. L'elettore, è semplice da inquadrare: individua una fonte "autorevole e credibile" (gli editoriali di Scalfari, gli afflati di Prodi), e ad essi crede, con la stessa ottusa fede di un berlusconiano.
      Il piddino politico, in realtà, crede di essere intellettualmente complesso, o almeno così appare al suo elettore. In realtà è semplice anch'esso: il suo orizzonte si esaurisce nell'accettare e propugnare tutto ciò che è funzionale alla sopravvivenza politica dell'apparato del partito, a prescindere dalla valenza sostanziale. Loro credono che l'europa neo-liberista sia funzionale a ciò, perchè solo così possono governare (dimentichi del prezzo che hanno pagato: diventare di destra e privare i loro elettori di rappresentanza politica), ed in ciò sta la loro pochezza politica ed intellettuale. Cercano di sopravvivere così, anche se il prezzo del governare è la svendita del Paese: il generale Graziani, aveva più dignità.........

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  6. Quelli che ci possono andare, a Capalbio. Ossia D'Alema & Co. Per l'italiano normale, invece, la fine della crisi si festeggia con l'ultimo tormenone di radio Globo: resto a Roma, me conviene......

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  7. Vedi? Mi rifaccio al mio commento dell'altro giorno: questi insisteranno nella demolizione dello Stato ben oltre i loro colleghi in giro per l'€uropa. Questi fanno scuola. E la cosa che mi atterrisce é che Prodi in Italia é molto stimato quindi le sue parole potrebbero trovare molto riscontro nei Piddini. Che sono tanti. Questi continueranno a lavorare per i loro padroni anche dopo l'€uro, in vista del successivo tentativo di "take over" che certamente ci sarà. Temo che la fine dell'€uro€uro" non sarà che una fase preparatoria ad un giro di vite peggiore, come già l'attuale giro di vite é peggiore di quello del 1992. Scusatemi se posso sembrarvi pessimista, é che preferisco la via della cautela che quella della spregiudicatezza. Ce lo ha insegnato la Storia...o almeno c'ha provato.

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    1. Ciò che dici è esattamente ciò che è implicito nell'8 settembre frattalico. Cioè una neo-Salò, hayekkiana, anche "oltre l'euro"...

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    2. Quindi è bene addestrare quanti più partigiani possibile. Intanto, vediamo "Il Foglio" cosa ci riserva. Sarà bene cominciare ad affilare le baionette ed oliare i fucili: Salò sarà un osso duro!

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    3. Questa è la ripetizione farsesca della Storia...Una situazione che esigerà soprattutto consapevolezza e capacità di coltivare i valori democratici e...di ridere di quanto si renderà ridicola, da un certo punto in poi, la "loro" propaganda mediatica

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  8. UN EROE DEI NOSTRI TEMPI

    4 Luglio 1993: l'Italia è in piena bufera Tangentopoli.
    A Milano - nel Palazzo di Giustizia - il pm Di Pietro ascolta, come testimone della vicenda SME, Romano Prodi; l'interrogatorio è drammatico, con Di Pietro che urla e incalza: "E i soldi alla DC chi glieli dava? Lei era a capo dell'IRI, possibile che non ne sappia riferire niente?" Come raccontò il magistrato Filippo Mancuso, presso cui il Nostro Eroe si era recato in cerca di aiuto, Prodi era un uomo disperato, quasi piangente, a cui Tonino aveva fatto "tintinnare" le manette davanti agli occhi. "Ci sarà pericolo?" Allora ecco l'idea: una bella visita "ad limina" al baciapile Scalfaro e il gioco è fatto! Dai, dai, dai... STOPPA UN PRODINO! Sim-sala-Min (o altri insaccati a lui più affini) e di Prodi non si sentirà più parlare. E' incredibile constatare come un individuo così sciatto, stazzonato e noiosamente banale sia riuscito, e riesca tuttora, a tessere relazioni e soprattutto affari con il gotha del turbocapitalismo mondiale. Eppure, volteggiando tra gli affari con l'abilità di un babbusco e tarchiato Nureyev ora per una consulenza in Kazakistan, ora per una delle frequenti rimpatriate nel covo dei tagliagole Goldman Sachs, il Nostro Eroe ha in realtà un solo grande amore: Flavia!? Macché! Il vero amore del playboy bolognese si chiama NOMISMA Spa, una società di promozione di ricerche sull'economia del Paese, fondata nel 1981 assieme a Nerio Nesi. Dopo i primi due lusinghieri anni in cui troviamo già importanti committenti come Italsider (gruppo IRI), Sip e Ministero degli Affari Esteri, la svolta si ha nel 1984 quando i clienti passano dai 6 iniziali a 50, con un fatturato di circa 5 miliardi di lire; più di due terzi della clientela sono organismi pubblici e società a partecipazione statale, come l'Italstrade (gruppo IRI) e successivamente ENEL, Enichem, Mediocredito Centrale, Enea. Succede però che nel 1989 Prodi lasci la presidenza dell'IRI (che ricopriva dal 1982) e Nomisma cominci ad andare in difficoltà: deficit di bilancio nell'ordine di 544 milioni quell'anno e 2 miliardi nel 1990 per arrivare al 1991 con il "rosso" che tocca 2 miliardi e mezzo. Con il fallimento alle porte, Nomisma riprende ossigeno grazie alle Ferrovie dello Stato che, come in una favola natalizia, nel 1992 le affidano una consulenza miliardaria: ah, questo Pubblico! Nel gennaio di quell'anno l'allora amministratore straordinario Lorenzo Necci costituisce due società. La prima è TAV che si occuperà della costruzione dell'omonimo sistema; l'altra è Metropolis, incaricata di gestire il patrimonio immobiliare di FF.SS. Successivamente Necci istituisce un comitato per le aree urbane, presieduto dalla senatrice Susanna Agnelli, e nomina Prodi garante per l'alta velocità: ma quanti conflitti d'interesse, vero? Nel 1992, su segnalazione di Prodi (presidente del comitato scientifico di Nomisma dal 1981 al 1995 !), Nomisma ottiene dalla Italferr-Sistav Spa, una società di ingegneria controllata al 95% da FF.SS. e per il restante 5% da Banco San Paolo di Torino, una commessa per l'elaborazione di 24 ricerche sull'impatto ambientale relativo alla realizzazione dell'alta velocità. La ricerca, divisa in 39 volumi (5200 pagine) è fruttata all'istituto del Mortazza 9 miliardi e 700 milioni di lire in 6 anni; che sia stata una ricerca fondamentale si evince da postulati come questi: "Occorre realizzare l'alta velocità perchè il treno così è più veloce", oppure: "La zona della stazione Termini era un tempo linda e simpatica e poi si è degradata" e ancora: "La zona è principalmente frequentata da immigrati, in particolare extracomunitari, e vi sono localizzate in misura prevalente piccole pensioni molto degradate." Abbiamo nuovi brain-storming in Nomisma? Ci state preparando un feroce e dettagliato dossier sulla curvatura e sul turgore dei cetrioli?
    Mediatate gente, meditate!

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  9. Chi l'avrebbe mai detto, anni fa, soprattutto chi si era fatto incantare dalla simbologia mite e quasi cristologicamente sacra dell'ulivo e dall'eloquio rassicurante da schiacciatina e turtlén del suo capo, che il bonario professore bolognese avrebbe tirato fuori il lato oscuro?

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  10. Ciao Barbara, è sempre un piacere leggerti.
    Pensa che ci sono ancora persone come Gad Lerner, ad esempio, che considerano 'sto fagottone un politico di spessore.
    Visto il livello di rimbecillimento mediatico a cui sono
    sottoposti i cittadini, la "proposta" di Prodi, ahimè, potrebbe persino ricevere apprezzamenti.

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    1. In realtà ogni proposta che "divelga" la Cost., specie le garanzie giurisdizionali di applicazione delle norme pubbliche (cioè che fanno assurgere a pubblico l'interesse sociale non "privato finanziario"), hanno grandi prospettive di ricevere apprezzamento da parte delle attuali forze politiche e istituzioni.
      Sopravvivono giusto la retorica della tutela del lavoro, quando muore qualcuno, e i diritti cosmetici con cui ci sbomballano a reti unificate tutto il giorno

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