lunedì 21 ottobre 2013

GLI ITALIAN TEA-PARTY, TANTO LABOUR-POLITICALLY CORRECT, SCOPRONO CHE LA GERMANIA (senza volerlo eh!) E' "CATTIVA"

Stranamente, dopo un ventennio di massacro (che gli è del tutto sfuggito) a "la Repubblica" si accorgono di come funzioni l'€uropa dei creditori, delle asimmetrie e dell'Italia pagatrice.

Ovviamente non capiscono (?) che si tratta, nelle sue cause prime, del "von Hayek per fessi": il conteggio dei trasferimenti italiani ai simpatici "promotori" (anche francesi) del benefico (e irrinunciabile) euro, è in realtà ben più alto e variegato; esso si manifesta anzitutto in outpugap a radice fiscale (cresciamo meno e dobbiamo aumentare le tasse per far "tornare i conti"), ed è acuito dal debito estero determinato dal livello del cambio, con effetti scorrettamente amplificati dalla Germania, in violazione dei Trattati.
In altri termini, ci è venuta a mancare la domanda estera, comprimendo contemporaneamente quella interna. In nome dell'euro (a quelli di Repubblica occorre ribadirlo in continuazione: almeno, come vedrete, finchè non converrà dirlo a Renzi).
Meccanismo complessivo che è poi alla base della mancata tripla A e dei vari "derating" del debito italiano che portano a questa applicazione dell'ESM; il quale, infatti, potrebbe (peraltro inutilmente) acquistare ormai solo titoli tedeschi (e loro neppure lo volevano e, comunque, si oppongono anche all'OMT, in nome del prevalente interesse costituzionale nazionale).
E dimenticando che abbiamo già contribuito all'ESFS, e ai salvataggi della Grecia= sistema bancario tedesco e francese, nonchè della Spagna e relativo sistema bancario a caccia di Telecom, per eliminarne la concorrenza in sud America. Il tutto, a questo titolo di diretto prelievo UEM, già oggi per totali 48,2 miliardi.

Però..."ein moment"! Repubblica già individua chi si deve prendere il merito di salvarci: von Renziek (via...Anzaldi).
Insomma, ecco perchè non funziona l'austerity espansiva! Ma ci penserà "lui"!

Ora, non per dire, ma per incominciare a parlare veramente non dico delle cause, ma almeno degli effetti, ci voleva proprio che il "banana" fosse messo fuori gioco.
Per adesso quegli italiani che lo leggono, abboccano. Tanto vedono Report e Ballarò e poi si entusiasmano pure...

40 commenti:

  1. L'articolo sarebbe anche simpatico. Il problema è che è tutto vero. Non ci sono errori accidenti. E così dal riso si passa alla delusione e poi allo sconforto totale.

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    1. RISO AMARO
      Mai in nessun tempo (ucronia), mai in nessun luogo (utopia) c’è memoria e ricordo di narrazioni di realtà così lisergicamente “aumentate” e massivamente indesiderate (distopia).
      Forse e/o certa afasia (patologia della capacità di comprendere) di chi chiede ora ragione al carnefice di se stesso (raccomadata le rilettura dei “salvati e sommersi” di Levi).
      ‘Na risata stende (im)pietosi veli con un ”filo” di catrame.
      Domani, quando tutto questo sarà finito, torneremo a sorridere.

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    2. Concordo in pieno: illuminante Levi nel libro "I sommersi e i salvati". Da riprendere il capitolo sulla zona grigia (fondamentale per l'oggi), ma anche il capitolo sulla memoria che viene distorta e riscritta da vittime e carnefici, anche inconsapevolmente, per alleviarne il peso (indispensabile per il dopo, almeno spero, quando i prodi ci racconteranno un'altra storia). Recentemente ho letto un articolo di Alfonso Gianni che ricostruiva gli anni di Maastricht proprio con questo meccanismo in opera: "...si pensava allora che si potesse distinguere la questione dell’euro da quella di una politica economica sociale. Da qui il sostanziale appoggio alla creazione della moneta unica e la immediata richiesta di una svolta nelle politiche economiche e sociali che poi sfociò nel ritiro dell’appoggio esterno al primo governo Prodi. Il giudizio sul passaggio all’euro restava per così dire benevolmente sospeso."
      I sonderkommandos preferiscono pensare di aver difeso la vedova e l'orfano dall'inflazione, il costo di questa "preferenza" sono memorie lisergiche e ulteriori vittime.

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    3. Sono perfettamente d'accordo. "Se la raccontano", ma per farlo devono poi essenzialmente negare 60 anni di verità teoriche ed empiriche sulla curva di Phillips. E questo lo fanno fare a dei media che più antiitaliani non si può.
      La cosa eticamente brutta di questo negazionismo (controfattuale più di quello sull'Olocausto) è che devono simultaneamente aderire alla curva di Phillips di Lucas e Sargent, cioè quella basata sulle "aspettative razionali" che trova i suoi antecedenti nella teorizzazione antinflattiva e anti.occupazionale di von Hayek.
      I cui fini politici ultimi, a cui "loro" aderiscono in toto, vengono accuratamente occultati...e narrati in forma invertita!!!

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    4. ma pensa te che io dandogli dei sonderkommandos attribuisco loro un umanità che probabilmente non possiedono. In fondo siamo solo alla parodia dell'universo concentrazionario. La deflazione rende liberi.
      Ma se aderiscono volontariamente e "razionalmente" sono meglio definiti come novelli Chaim Rumkowski (Renziowski) re delle euroregioni di Łódź.

      Da wikipedia:
      Il 3 ottobre 1939 le autorità di occupazione tedesche lo nominarono presidente del Judenrat di Łódź. Anche se formalmente subordinato all'ufficiale tedesco Hans Biebow, Rumkowski esercitò un assoluto potere all'interno del ghetto e lo trasformò in un enorme complesso industriale al servizio della Germania. Convinto che la produttività ebraica avrebbe salvato le loro vite impose alla popolazione 12 ore di lavoro giornaliero in terribili condizioni producendo divise, oggetti in legno, carpenteria e materiale elettrico per la Wehrmacht tedesca.

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    5. Ottima focalizzazione prospettica: quasi una depurazione di parallasse :-)

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    6. "Parallasse"? Ma hai per caso l'hobby del volo anche tu?

      C'è poi un altro aspetto da sottolineare riguardo al danno che sta provocando la Germania, oltre all'austerità, cioé l'effetto dell'inflazione sulle posizioni debitorie.

      Durante la fase di espansione, il credito facile viene erogato a una larghissima fetta di consumatori mentre la bolla immobiliare (considerata non solo come aumento dei prezzi, ma proprio come aumento totale della spesa per comprarne una, notaio, tasse etc etc e il suo continuo crescere) ha comportato una sempre maggiore rinuncia di consumo futuro per ottenere un bene presente.

      Sommando le due, vuol dire che una larga parte di domanda aggregata di quasi tutti i paesi dell'EZ (ma si potrebbe dire anche globalmente dove si è verificata), ha rinunciato in futuro a consumare. Per cui, la ripresa globale e non solo dell'EZ, era per l'eccessivo indebitamento minata già alla base, dato che non potranno esservi consumi nei successivi "tempi presenti", perché consumi futuri a cui in passato si è già rinunciato. Ben prima dell'austerità di monti, ha dunque influito negativamente sulla successiva crescita proprio il calo di consumo futuro, drogato attraverso ulteriore debito, che ha portato poi a non remunerare i capitali. Era dal mio punto di vista, solo per l'inflazione immobiliare, una crisi estremamente annunciata e mantenuta tale per gli interessi dei creditori che nel frattempo si divertivano al gran casinò.

      Tornando al nostro contesto, la Germania che ha espanso i salari e ora subirà un aumento del tasso d'inflazione, dev'essersi fatta due conti e ha l'obbligo, per mantenere l'interesse reale più o meno costante, di tenere ancor più bassa l'inflazione nei paesi debitori, in modo che continuino a pagarla con moneta pesante. Ergo, fosse anche solo per questo motivo, non c'è proprio margine di trattativa con la Germania e un'eventuale sua leadership sarebbe quanto di più dannoso potrebbe esserci, dato che non condurrà assolutamente da nessuna parte, perché non permetterà alcun allentamento alle posizioni debitorie, ergo una minor rinuncia di consumo, ergo una ripresa della domanda aggregata.

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    7. Mi permetto un distinguo. Secondo il mio avviso, l'avversario vero non è "la Germania" in quanto nazione e Stato. Se così fosse, un margine di trattativa lo si potrebbe trovare, prima o poi.
      La nazione e lo Stato tedeschi, non potendo neanche contemplare autentiche ipotesi imperiali (ad es., Stati Uniti d'Europa realmente indipendenti a egemonia tedesca) per il fermo divieto che imporrebbero gli USA a un affrancamento del continente europeo, sarebbero prima o poi costretti a riconoscere l'elementare verità che in Europa, le nazioni, e anzitutto la loro, devono continuare ad esistere, e che quindi l'aggressione per così dire intraspecifica non può spingersi oltre un certo limite, pena il crollo - traumatico - della costruzione UE.
      Il fatto è che a guidare il processo UE non sono lo Stato e la nazione tedesca in quanto tali. A guidare il processo UE sono oligarchie mondialiste, non solo europee: anzi, il cuore del processo UE batte negli Stati Uniti, in quei settori di ceto dirigente USA che si sono posti alla guida della globalizzazione, e che si identificano politicamente soprattutto con il Partito Democratico (non intero). In Europa, queste oligarchie mondialiste (subordinate alle oligarchie USA) sono anzitutto, ma non solo, tedesche. Le oligarchie tedesche non coincidono con lo Stato tedesco, ma lo usano per i loro fini. Come avviene per le oligarchie USA, che sono disposte a provocare nel loro paese la crisi fiscale causata dalle delocalizzazioni delle multinazionali, e a rischiare i rigurgiti secessionisti e isolazionisti colà provocati dalla crisi economica e di legittimità, così anche le oligarchie mondialiste tedesche sono disposte non solo a frammentare e disgregare gli altri Stati, ma persino il proprio. Per ora i tedeschi non se ne accorgono, perché sinora trovano beneficio nell'egemonia assunta dalle loro oligarchie; ma la dinamica politica del processo UE è la disgregazione di TUTTI gli Stati, tedesco compreso. In questa luce va visto anche il progetto di trattato UE - USA in corso, che, se andasse in porto, sarebbe la pietra tombale sull'autonomia e l'identità d'Europa.

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    8. Si, condivido decisamente l'osservazione. Purtroppo generalizzare con "Germania" è come usare delle lenti per miopi e leggere il giornale, una pessima messa a fuoco.

      Il conflitto sociale lo immagino popolato di "insiemi" chiamati "centri di potere" in lotta tra loro per la sopravvivenza e la supremazia. Esattamente come per gli individui, l'aggregazione (forzosa o meno poco conta) porta a centri di potere sempre più complessi e trasversali. In tali aggregati, citando Gallino, è palese una dicotomia complementare tra politica e finanza sul piano transnazionale. Il terzo escluso è lo stato nei suoi tre elementi costitutivi. Per cui, pur ovviamente generalizzando, mi riferisco a "germania" sintetizzando tutto questo ragionamento.

      Condivido assolutamente anche che non vi sia un attacco tra stati, ma un vero e proprio attacco ALLO Stato in senso lato e che trova ovviamente nell'ideologia neoliberista il suo fulcro ideologico. Lo condivido soprattutto in virtù del fatto che il centro di potere "privato", per distinguerlo dal centro di potere rappresentato dallo stato, abbia trovato nel capitalismo finanziario la forza economica sufficiente per ingurgitare il capitalismo "reale" e dunque lo Stato. E' a questo punto chiaro che essendoci sia l'ideologia dominante per creare consenso che i mezzi economici, i più forti stiano riscrivendo il contratto sociale a loro uso e consumo. Ma perché disgregare lo Stato? Mi basta semplicemente plasmarlo e giocando sull'asimmetria informativa posso dare una parvenza di Stato: un'ombra sulla caverna, per molti versi è già così.

      Sull'emancipazione europea, l'asse USA-Germania mi sembra piuttosto incrinato mentre mi appare molto rafforzato quello con la Russia. Ora che il centro diciamo tedesco si è affermato in Europa, avrà solo necessità di tirarsi ancora per un po' dietro la Francia, coinvolgere ancor di più la Russia (come ha già fatto) e tentare il grande slam con la Cina: il lento declino degli Stati Uniti è più o meno inesorabile e il blocco euroasiatico una concreta (e direi pure conveniente per certi versi) possibilità.

      Almeno, se stessimo giocando a Risiko!, io farei così. ;-)

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    9. La ringrazio per le sue osservazioni. Concordo sull'insieme, vedo invece molto improbabile un affrancamento vero e proprio della Germania dalla tutela USA. Ci sono i fatti nudi e crudi della potenza militare e dell'occupazione del suolo tedesco, come c'è la strategia dell'anaconda USA che punta a strangolare la Russia (che degli USA è il principale nemico).

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    10. Mi farebbe piacere se potessimo darci del tu: qui e su Goofynomics è un po' come sintonizzarsi su Radio Londra.

      Non ho la certezza sulle reali intenzioni della Germania (e di certo non le ha nemmeno Putin che fa le improvvisate nelle ong tedesche!!!), è però indubbio che l'attrazione tra i due sia inevitabile e che oggi il mancato guadagno del non espandersi a est sia estremamente più elevato: in ballo, oltre al mercato russo e all'approvvigionamento energetico, c'è anche il commercio con la Cina e l'India che, rispetto a 20 anni fa, sono ormai partner economici fondamentali.

      La Amburgo-Pechino è ormai una realtà (un altro Milosevic avrebbe fatto comodo...) e sta consolidando i reciproci benefici commerciali. Difficilmente il blocco eurasiatico, almeno l'asse tedesco russo, permetterà facili intromissioni, senza contare che grazie all'euro la Germania è nella posizione di poter imporre il proprio ruolo e la propria visione agli "scannati" partner europei.

      Infine una riflessione sulla questione siriana: la Germania mantiene un suo diplomatico distacco, mentre i Mirage francesi erano retoricamente già schierati sulla Nimitz. I piani tedeschi di espandersi ad est, potrebbero allora saltare solo se gli USA, più che sulla Germania, eserciteranno le dovute pressioni economiche sulla Francia, vero anello "indeciso" dell'EZ, ma spaccati come sono e parzialmente impegnati sul fronte medio orientale, non so quanto possano poi mettere sul banco: hanno troppi fronti aperti.

      Quindi, per me, resta solo da capire che cosa vuole fare la Cina da grande (potenza che sta per diventare) e la vedo più interessata ad inserirsi sul blocco continentale che come freno all'espansione russo tedesca.

      Chiaro che le mie sono semplici chiacchiere da bar.

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    11. Non tanto da bar, suvvia!
      Che USA e Francia, una volta collegabili (se i rispettivi scontri di potere interni si risolvono in un certo modo), siano l'asse potenziale di riequilibrio del neo-imperialismo tedesco (chiamatelo come vi pare, ma questo si è in essenza rivelato il suo mercantilismo), non c'è dubbio: entrambe hanno un interesse coincidente a non essere definitivamente degradati dalle rispettive posizioni. Ed in entrambi i casi quello che è in gioco è la prosecuzione del rispettivo modello di Stato. Che i tedeschi giocano a dissolvere in Europa, per gli altri, stanno bene attenti a conservare il proprio.
      Di questi argomenti, peraltro, si sono occupati vari post...
      Ma la riflessione va sempre aggiornata

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    12. Meanwhile...

      "Opama? Du spiaren mein telefonen?"
      "No no, ma che scherzi, noi la privacy la rispettiamo"

      Chi tiene il picchetto per il totonomine della NSA? E poi, avvertimento o sbadataggine?

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    13. Molto volentieri, diamoci del tu. Brevemente: da sempre la geopolitica detta alla Germania una cordiale Ostpolitik. Nel 1989, un articolo sulla "Pravda" riferì di un colloquio svoltosi a Mosca nel maggio 1941 fra il vicecommissario agli Esteri Dekanov e l'ambasciatore tedesco von Schulenburg, il quale dichiarò: "Forse una cosa del genere non è mai accaduta nella storia della diplomazia, ma io sto per rivelarle il nostro segreto di stato numero 1. Hitler ha deciso di aprire le ostilità contro l'Unione Sovietica il 22 giugno. Mi domanderà perché glielo dico. Sono stato allevato nello spirito di Bismarck, che fu sempre un oppositore della guerra contro la Russia. " da: Ch. Andrews e O. Gordievskij, "La storia segreta del KGB" . E' lo "spirito di Tauroggen", dal nome del villaggio prussiano dove, nel 1812, il generale von Wartenburg, consigliato da von Clausewitz, stipulò l' accordo con un plenipotenziario del Comando russo che condusse all'alleanza antinapoleonica..
      Però, la storia del XX secolo dimostra il carattere amletico e ambiguo della Germania, in bilico geograficamente, politicamente e culturalmente fra Occidente atlantico e Mitteleuropa, come d'altronde la Russia è in bilico tra Europa ed Asia. Dalle scelte di Germania e Russia dipendono i destini d'Europa (la vera), e di conseguenza anche i destini del mondo. Se ne può parlare molto a lungo. Nei limiti di questa conversazione, io direi questo: che una cosa sola è sicura. All'interno della UE, che è il più efficace meccanismo di neutralizzazione politica dell'Europa, la Germania sceglierà sempre l'Occidente atlantico. Quanto alla Russia, mi pare altrettanto sicuro che essa non potrà mai rinunciare a una politica di aperture verso la Germania, ma che un asse vero e proprio tra Germania e Russia si può formare solo in due casi, e in due modi opposti: 1) tra una Germania affrancata dalla UE, e progressivamente anche dagli USA, e una Russia che abbia ritrovato la sua vocazione nazionale e imperiale come quella di Putin 2) tra una Germania atlantista e prima vassalla USA in UE e una Russia che sia ricaduta nelle mani delle forze antinazionali filoatlantiche.
      Quale delle due scelte ci dobbiamo augurare, mi pare chiaro. A questo proposito, trovo perfettamente adeguata la linea di politica estera del Front National (uscita dalla NATO, dissoluzione della UE, costruzione di un asse Parigi-Berlino-Mosca); che non a caso è stata elaborata da uno studioso di geopolitica di grande valore, Aymeric Chauprade, che recentemente ha assunto responsabilità politiche di primo piano nel FN.
      Qui il blog di Chauprade: http://blog.realpolitik.tv/

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    14. E' da dire che l'analisi storico-politica andrebbe verificata sui fatti. E i fatti ci dicono che i tedeschi sono i più grandi investitori esteri in Russia; contractors su tutta la parte pesante dell'industria. Dal rifacimento delle ferrovie, trans-siberiana, trans-mongolica, alle tecnologie e macchinari estrattivi, ai mezzi pesanti (per tacere dell auto degli oligarchi e della nuova borghesia "concessionaria"). E questo a parte le industrie manifatturiere delocalizzate nei distretti a finanziamento agevolato create da Putin con una pletora di istituti finanziari pubblici.
      Putin ha dovuto mettere i puntini sulle "i" e ha cercato di depurare il board della banca centrale russa degli emissari, preponderanti, di bundesbank e deutschebank. Si trattava di ristabilire un equilibrio sovrano che altrimenti veniva compromesso dal solito arrembante mercantilismo imperialista.
      Ma intanto, questa realtà di fatto si consolida: e l'Occidente atlantico diviene un concetto sempre più sfumato, insieme con il controllo geo-strategico e monetario USA...

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    15. Verissimo. Segnalo però che gli USA, finché restano l'egemone mondiale, non accetteranno mai una vera e propria alleanza Berlino-Mosca. Mai, in questo caso, vuole dire proprio mai. Quindi, il progetto di sottrazione dell'Europa dall'egemonia atlantica, che pure ha importanza vitale, non mi sembra proprio all'ordine del giorno, neanche dell'anno o del decennio. Il primo passo di una lunga strada sarebbe battere le forze mondialiste in seno alla UE.

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    16. Appunto: finchè resteranno "l'egemone mondiale". E il "mai" si fa sempre più sfumato nella solidificazione di una nuova realtà che non può essere ignorata.
      E con cui infatti, gli USA iniziano a fare i conti
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/09/lequivoco-merkel-2.html

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    17. @Roberto:

      Credo sia solo la nostra visione del mondo a mostrarcela ambigua, il suo operare è, e condivido, geopoliticamente naturale, anche se non sono in grado di fare previsioni su cosa si realizzerà, solo unire i puntini ed avere una visione estremamente intuitiva.

      Sparo quattro considerazioni.

      La mano invisibile nasce da Smith durante il periodo della guerra d'indipendenza ed è una palese esortazione all'iniziativa privata e al commercio libero. Indica dunque che la via verso la ricchezza non passa forzatamente attraverso lo stato (assolutista e seppur decorato da mille lampadine) che interferisce invece con la "divina" mano (e qui me vie' da ride) frutto della collettiva iniziativa privata.
      Dunque, non è forse da interpretarsi anche come messaggio più politico che scientifico, rivolto proprio alle colonie e finalizzato ad infrangere il loro processo di emancipazione, suggerendo che per arricchirsi gli basterà semplicemente continuare a lavorare (o meglio a farsi sfruttare a salari da fame) e a commerciare (con la madrepatria che ha già la sua bella spesa pubblica..)? Al di là dei processi alle intenzioni, se ne trae comunque un messaggio simile.

      Facciamo un salto di 150 anni, saltiamo Marx (che ispirerà il correntone opposto, riproponendo un modello più o meno assolutista) e arriviamo a Keynes. Questa brillante intelligenza si accorge che qualcosa non va (retoricamente, forse perché c'era già all'epoca di Smith una certa consistente spesa pubblica?) e pone nuovamente in risalto il ruolo dello Stato nel processo economico (e non solo, a questo punto).

      Passiamo al post WWII: il piano Marshall e la larga ricostruzione servono soprattutto per assicurarsi la solidità del fronte europeo ed in particolare quello tedesco, fornendo comunque una prospettiva commerciale e per un po' sembra andar bene. Ma l'ideologia liberista è un po' come i funghi e "riciccia" fuori in seguito al sommarsi delle tensioni su vari fronti e diventa necessaria con la guerra del Vietnam: gli USA non ce la fanno più a garantire la convertibilità del dollaro in oro finanziando contemporaneamente i loro impegni militari e la fedeltà del fronte europeo.
      Serve allora un modello di sviluppo diverso da quello keynesiano e in contrapposizione agli assolutismi sovietici. Gli shock petroliferi cadono ad hoc (e che non siano poi stati volutamente provocati?) e forniscono il giusto pretesto per attaccare la dottrina keynesiana: la spesa pubblca crea inflazione, ZAC! E si rispolvera semplicemente qualcosa che già c'era e di cui si era solo persa la memoria collettiva: un modello che garantisce mercati di sbocco alla forza dominante, che favorisca l'integrazione del fronte antisovietico europeo in un'ottica funzionalista e al tempo stesso capace di indebolirli singolarmente e che possa portare un nuovo attacco dal basso all'assolutismo sovietico, per porre fine alla guerra fredda senza conflitti. Cosa c'è di meglio dell'ideologia liberista? Eccola che viene presentata quale enorme rivoluzione della scienza economica e riempita ad hoc di formulette, rendendola sempre meno comprensibile e dunque attaccabile.

      Arrivo ora al punto. La Germania, espandendosi ad est, non fa altro che seguire l'ideologia liberista, così come faranno gradualmente sia la Russia che la Cina. Non c'è possibilità che gli USA possano giustificare l'uso degli armamenti ed aprire un conflitto in Europa o usarlo come spauracchio, devono inventarsi qualcosa di nuovo. Rispunta Keynes?

      Dal canto nostro, qui in Europa: abbiamo la Cina che si espande in Africa costruendo megalopoli e sta ponendo le basi per attuare una sorta di anello dell'anaconda su continente europeo e medio oriente: a est Germania - Russia - Cina, a Sud l'Africa cinese (le megalopoli, no?)... In tutto ciò, gli USA? Si fanno beccare al telefono con la Merkel... Non so, la vedo male, molto male, quantomeno per quanto i cinesi >>distruggono l'ambiente<<, violando lo sviluppo sostenibile...

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  2. Si con il banana (per ora) fuori gioco non hanno scusanti, e quindi preparano una via di fuga, non si sa mai. Fanno bene perche' ne avranno bisogno molto presto. E appunto Renzi e' l'uomo giusto per tutte le opzioni, tra l'altro volendo intercambiabile con Pieraccioni, insomma garanzia di spettacolo e gradimento, almeno iniziale . Ma chissa' che poi non sorprenda positivamente(darei 20 probabilita' su 100), e' ambizioso ma non mi sembra di indole cattiva. Sempre meglio , l'ho visto e sentito per un minuto da Fazio(di piu' non ho il fisico) che il suo avversario nuovo di fabbrica, un terrificante prototipo assemblato dal consorzio Pd/ Bruxelles/Berlino . Che dopo la sconfitta suppongo , sara' ritirato dalla casa madre, come i modelli di auto difettose....

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    1. Sulla intercambiabilità "tipologica" con Pieraccioni, in effeti mi era già sovvenuta la stessa sensazione "a pelle".
      Sul 20%, temo che sia un pò troppo: il tea-party, abilmente travestito da labour (per la mitica base fideistica), non vuole altro che farsi le sue politiche deflattive in pace, senza dover andare in bancarotta a causa della frenesia crucca. Direi che siamo al 2%, a voler tutto concedere, e tenuto conto dell'ambizione opportunistica (che certo non gli manca).
      Diversamente se in Europa e di conseguenza in Italia, i rapporti di forza cambiassero; ma allora la sorpresa positiva sarà GIA' ARRIVATA DA ALTRE FORZE nella nostra società.
      Speriamo.

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    2. no io non ce la faccio. non ce la faccio a leggere di questo deputato PD che, dopo aver votato qualunque cosa avesse il bollino dei vertici di partito, dopo che i compagni sbeffeggiano e sfottono, facendo passare per pazzi visionari, quei pochissimi che possono parlare in TV di questi temi con serietà, ora si sveglia e scopre l'acqua calda.
      sono solo anni che si cerca di farglielo capire e ora si svegliano con "da quanto sembra su alcune ricostruzioni della stampa" freschi come delle rose, caduti bene dal pero?....io non ce la faccio a sentirli. davvero nella polvere li voglio. nella polvere.

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    3. Luca, se mi permetti, nella polvere .... sei, sul serio, troppo buono ...

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  3. Finalmente anche noi abbiamo il nostro Tony Blair, "il labour è il partito degli affari". Sappiamo che non c'è vita nel mondo piddino, ma questo potrebbe essere lo schiaffo che sveglia qualcuno? Una piccola minoranza di piddini che fino ad oggi, sono stati portatori sani di buon senso? su come il labour è riuscito a non far rimpiangere la Tatcher, anzi a superarla a destra(tutto legale siamo in Inghilterra), lo ha spiegato bene Jonathan Coe nei suoi romanzi. Un po' di letteratura non guasta mai. Quelli di "La Repubblichina" chissà, domani daranno al colpa ai "maiali del sud" che hanno reso impossibile ai virtuosi del nord di far funzionare questa bellissima Europa( se ragionano secondo la precomprensione, a patto che io la abbia capita bene).
    Ci si vede a Pescara!

    PS Il Fassina che scopre l'acqua calda è da considerarsi portatore sano? A me non pare, come non si può capire che il PD non sia il effetti il PTPI(partito tea party all'italiana), punta di lancia del PUD€?

    Su fb mi è capitato di trovare questo: https://www.facebook.com/pd.uscitaeuro?fref=ts :=0

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    1. Mi riempie di orgoglio constatare come sempre più i commentatori, qui, abbiano compreso la..."precomprensione", come problema ermeneutico-cognitivo a effetti "lisergici" (come dice il buon Poggio).
      La roba su FB mi pare clamorosa: se non altro conferma lìipotesi frattalica del passaggio in una fase generalizzata di scissioni nei partiti odierni, legata all'€uro questione.
      Indaga, se puoi, e aggiornaci.
      Il 25 luglio potrebbe essere ancora più vicino.
      Ci vediamo a Pescara :-)

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    2. Sai (generico) che forse la cosa su fb non è uno scherzo? C'ero stato la settimana passata e avevo trovato le immaginette delle bandiere del pd. Avevo pensato allo scherzo. Ma la sparizione delle bandiere, ora sostituite dal busto di Berlinguer, mi lascia perplesso (censura, autocensura, guerra intestina). Qualcuno ha capito da dove (localizzazione) proviene quella pagina?
      Sempre pensato allo smembramento del pd come inevitabile. Sia con l'euro che senza.

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    3. Beh vedremo. Tanto più alla luce del dialogo più sotto con Stefano C.

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    4. su non scherziamo...vorresti dire che qualcuno 'organico' al Pd mette su
      un facebook con la foto di berlinguer...? non è che sia un grande esperto
      di italia..eh ma il pd è proprio un 'altra' cosa...berlinguer che comunque apprendo da tringali e brancaccio e altri era teorico o comunque spingeva per dell'austerita' e fu l'esponente che indeboli' l'opposiozione del pci allo sme nel '78 '79...
      io di berlinguer so solo che proveniva da un famiglia nobile di origine spagnola fra le piu' facoltose del nord della sardegna...(un piccolo rentier insomma diremmo , anche se fosse vero quel sito facebook , e non lo è , sarebbe un altra dimostrazione di come quell'area politica non solo non capisce nulla del presente ma neppure della sua storia passata . ed è quindi utile strumento degli interessi di chi sappiamo...)

      Senza citare gli articoli di cavallaro dal manifesto (linkati nei post precedente e nel blog di appunti di giorgio d.m. ) che fanno ancora piu' luce su come 'la sinistra italiana della area ex-pci' non abbia mai neppure pensato (ootre che teorizzarla)ad una politica economica che favorisse il suo elettorato natuale (per lo meno negli ultimi 35 anni...)

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    5. A me paion balordi, si permettono pure del sarcasmo. Io ho consigliato loro, che se vogliono essere utili l'unica cosa che possono fare è uscire dal PD.

      PPS
      A questo punto mi viene da pensare che anche i monetacomunisti (già luogocomunisti), quando si incarogniscono con la storia del "tasso di cambio flessibile=neoclassicismo, soffrono di forti attacchi di precomprensione?

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    6. Che sia una goliardata o un'iperbole di pre-(in)comprensione, in fondo non cambia molto. Rimane un fatto verosimile (elemento di riuscita delle burle). Il che, in ogni caso, implica il senso di panico-inversione (autoconservativa) che potrebbe avere già una vita sotterranea in quei lidi. In attesa del cambio di casacca post 8 settembre...

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  4. 'La roba su FB mi pare clamorosa: se non altro conferma lìipotesi frattalica del passaggio in una fase generalizzata di scissioni nei partiti odierni'

    è uno scherzo ! un hoax ! (forse nulla è serio su facebook , a parte la censura)

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    1. Non a caso mi pare "clamorosa", cioè "troppo" per essere creduta senza indagini di verifica.
      Quanto alla fase di scissioni, vedremo se non sarà così entro qualche mese. O al più entro un annetto.
      Basta leggersi ad es, MF di oggi con le tabelle relative a come, a partire dalla lettera BCE, abbiano clamorosamente toppato su saldi pubblici, e crescita attesa, in occasione di ogni manovra, (ipotizzando persino costoro che la recessione sia dovuta alle manovre stesse), per capire come difficilmente possono sopravvivere alla recessione prolungata nel 2014, invece di una crescita all'1% (bum!).

      D'altra parte, il volume della correzione consolidativa 2014 e 2015, già messa nero su bianco nella attuale finanziaria, lascia presagire un gran finale verso il pareggio di bilancio con un triple dip recessivo a livelli praticamente greci...
      Fa' un pò tu e dimmi quale forza politica potrà calvalcare questo diktat UE-merkeliano, accettando di farsi commissariare per non aver provocato abbastanza recessione.
      Gli italiani sono accecati e immemori, ma particolarmente attenti ai conti brutali dei loro tran-tran quotidiani, che non possono che peggiorare; nonostante le promesse ormai sempre meno convinte....

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    2. si ma hai letto vocidalla germania ....è quello che prefiguravo e temevo 2 anni fa su goofy..in germania le proveranno tutte per tenere su la baracca eurozona ( anche con stimoli e aiuti al hoc ai piigs , per cuocere la rana ...quello è evidente , sono prevedibili ... )
      ma i veri mandanti non sono i politici (per questo non condivido spesso le
      tirate antitedesche) i mandanti (alcuni) si sono riuniti ieri a bolzano in
      una riunione semisegreta fra confindustria italiana e tedesca (piu' 'tecnici' al seguito) ne avevo sentito parlare mesi fa...ovviamente i colleghi tedeschi illustreranno le riforme di successo che hanno portato alla crescita in germania...(no kidding ! ^ _ ^ )
      vedo che si perso un messaggio che avevo ripostato e aggiustato dopo averlo ampliato (Era troppo incomprensibile per quello che sottointendava ) divagava un po' troppo su cose che mi infastidiscono quindi non è una grave perdita...

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    3. Tant'è che con un po di comprendonio e buona volontà la somma dei saldi settoriali in Italia non sarà mai -nei secoli dei secoli- uguale a 0.
      http://memmt.info/site/formula-dei-saldi-settoriali/

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  5. Triple dip e il matins blêmes al Quai d'Orsay.
    segnalo articolo di Ambrose Evans-Pritchard su François Heisbourg
    enarca autore di – La Fin du Rêve Européen –

    "The dream has given way to nightmare. We must face the reality that the EU itself is now threatened by the euro. The current efforts to save it are endangering the Union yet further," he writes:
    There is nothing worse than having to confront the sunless mornings (matins blêmes) of an endless crisis, but we are not going to avoid it by denying the reality, and God knows denial has been for a long time, by default, the operating mode of those in charge of EU institutions.

    http://blogs.telegraph.co.uk/finance/ambroseevans-pritchard/100025855/frexit-fever-reaches-heart-of-french-establishment/

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    1. E questo vale per il fronte puddino italiano (che a sinistra si inginocchia davanti all'ENA). Se persino un'enarca arriva a dire cose del genere, siamo al turning point. In Francia: aqui no hay esperancia. Ci rimarrà solo un palese 8 settembre, senza possibiilità di mediazione. Ma alla fine la democrazia prevarrà.
      Non mi stancherò di ripeterlo.

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    2. Prima si muove la Francia (anche con segnali a marchio ENA come questo) prima si formano le fratture nel PUDE e minori saranno i costi per l'Italia (sempre devastanti). Che dice Pozzi?

      Ah, E' arrivato il libro (tramite IBS)!

      No, non stancarti di ripeterlo!

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    3. Pozzi teme che la strategia delle macroregioni possa funzionare e che tentino di spaccarci prima che si organizzi un dissenso elettorale organizzato (che data la difficoltà di organizzare in tempo soggetti nuovi e l''irrecuperabilità del m5s, arenato nel castadebitopubblicocorruzionebrutto nella sua massiccia e irremovibile maggioranza, poteva passare solo per i processi di scissione dei partiti esistenti)

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  6. Ho visto il video dell' intervento di Renzi a un festival dell'Unità. Era la replica aggiornata e adattata, ma fedelissima, di un discorso celebre che Clinton tenne, nel corso della sua prima campagna elettorale, agli operai di Detroit. Sunto: "Ragazzi, la cuccagna del sindacato forte e del lavoro permanente è finita, perché c'è la globalizzazione, la crisi, etc. Ma se votate me, che sono uno di voi, e se ci impegniamo tutti insieme per aumentare la produttività, la ricerca, etc., ce la faremo di nuovo, come al tempi d'oro". Gli operai di Detroit lo votarono, e si presero la più clamorosa fregatura dai tempi della grande crisi del '29.
    La coincidenza non è casuale: la campagna Renzi è gestita dalla McKinsey, che ha seguito entrambe le campagne clintoniane e che con il clan Clinton ha rapporti stabili e proficui (ci ha lavorato anche la figlia Chelsea). Vedete un po' voi che conclusioni trarne.

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    1. Le mie conclusioni restano queste (basta cambiare calorie/giorno con euro/mese)

      ...Renzowski mostrò sempre grande zelo e abilità organizzativa, promulgando nel tempo regolamenti sempre più dispotici nella convinzione che la produttività ebraica avrebbe salvato le loro vite...
      Rumkowski amava appassionatamente l’autorità. Come sia pervenuto all’investitura, non è noto: forse si trattò di una beffa nel tristo stile nazista (Rumkowski era, o sembrava, uno sciocco dall’aria per bene, insomma uno zimbello ideale}; forse intrigò egli stesso per essere scelto, tanto doveva essere forte in lui la voglia del potere. È provato che i quattro anni della sua presidenza, o meglio della sua dittatura, furono un sorprendente groviglio di sogno megalomane, di vitalità barbarica e di reale capacità diplomatica ed organizzativa. Egli giunse presto a vedere se stesso in veste di monarca assoluto ma illuminato, e certo fu sospinto su questa via dai suoi padroni tedeschi, che giocavano bensì con lui, ma apprezzavano i suoi talenti di buon amministratore e d’uomo d’ordine. Da loro ottenne l’autorizzazione a battere moneta, sia metallica (quella mia moneta) sia cartacea, su carta a filigrana che gli fu fornita ufficialmente. In questa moneta erano pagati gli operai estenuati del ghetto; potevano spenderla negli spacci per acquistarvi le loro razioni alimentari, che ammontavano in media a 800 calorie giornaliere (ricordo, di passata, che ne occorrono almeno 2.000 per sopravvivere in stato di assoluto riposo}. (I sommersi e i salvati, Primo Levi)

      Qui trovateil resto
      http://carusopascoski.com/2012/08/03/primo-levi-rumkowski-il-re-dei-giudei-da-i-sommersi-e-i-salvati/

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  7. Facciamo bene a temere. A occhio la strategia macroregionale può funzionare benissimo in Italia. La trovo perversamente geniale.
    (noi si che possiamo avere l'euro... e via, si ricomincia a fognare l'euroregione del nord con Maroni al posto di Prodi)
    Il tema viene affrontato anche qui
    http://www.scenarieconomici.it/londa-dei-secessionismi-europei/

    Ma ai francesi che gli danno in cambio per tenerli nel gioco?

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