martedì 14 gennaio 2014

"FRONTEGGIAMO" L'OPINIONE PUBBLICA E...DIGIAMOLO: UN MARZIANO A MEXICO CITY



Questo ve lo propongo appena sfornato dall'ANSA, prima che ne (stra)parlino i PUD€-media tutti eccitati e festanti. E proprio perchè ha dell'incredibile (se non altro come strategia pre-negoziale per "battere i pugni sul tavolo" appare veramente astuta e efficacissima!).
Dunque:  

More Europe is the answer to the global crisis says Letta

Italian premier says leaders up to challenge in Mexico speech

Facciamo un pò di esegesi della preziosa fonte? E facciamola:

Italian Premier Enrico Letta on Tuesday said strengthening the European Union is the only way out of the global economic crisis
Rafforzare l'UE è "l'unica" via di uscita dalla crisi economica globale?  
Ora ci piacerebbe sapere dove sarebbe oggi la crisi economica globale, visto che praticamente tutti i paesi del mondo, a cominciare da USA, Giappone (che ha un deficit al 10% del PIL e un debito al 236%), se vogliamo Russia, Turchia e Cina crescono (magari meno di quanto atteso), e non sono in recessione. 
In recessione c'è l'Italia (fanalino di coda della crescita MONDIALE  da almeno 3 anni) e la Grecia e il Portogallo e la Spagna (ogni tanto danno segnali di essere in "mera" stagnazione, cioè a crescita praticamente a zero; ma poi si riprenderanno, rispetteranno il "tetto" e torneranno rapidamente in recessione). 
Sì, infatti, questi ultimi "maialini" sono ORA in stagnazione-flessione di crescita un pò meno di noi, ma perchè gli è stato consentito, come alla Francia, all'Olanda, (e come allegramente continua a perseguire il Regno Unito), di avere deficit pubblici di bilancio ben al di sopra del fatidico tetto del 3%
Oddio, ciò si verifica un pò ovunque nel mondo (uno spasso il deficit USA degli ultimi anni, porelli i tea-party!): dato lo stato della domanda globale, praticamente tutti gli Stati "normali" hanno dei deficit allegrotti se confrontati con quello italiano e, specialmente, con l'avanzo primario italiano.

Speaking on a State visit to Mexico, where he was accompanied by Italian industrialists, Letta decried the rising tide of populist anti-EU sentiment, which blames EU technocrats for the crisis (perchè con chi dovrebberlo prendersela dato che sono gli unici al mondo ad avere perseguito queste politiche? 'Sti populisti...) as well as the austerity measures prescribed to remedy it. "It's easy to blame Europe, but I say Europe is the solution," Letta told attendees at a Mexican foreign ministry conference.
E facce capi' bene.
"If we had had a stronger Europe four years ago we would have dealt with the financial crisis much better". 
Ma guarda che l'Europa "è" la Germania, come attesta il pellegrinaggio dei nostri premier col cappello in mano dalla Merkel, e la Germania è forte (ce lo ripetono in continuazione) e Schauble ha pure detto a Jak Lew che una Germania debole non "serve" agli altri paesi..

We need political leaders capable of facing up to public opinion and telling it we need more Europe, because this is the only way we can face the global crisis," the premier said. 
Ma allora è tutto risolto
Ha fronteggiato tantissimo l'opinione pubblica e ha detto tantissimo che abbiamo bisogno di più Europa, e quindi dovrebbe aver fronteggiato perfettamente 'sta crisi mondiale (?). Il problema è che non fronteggia la crisi italiana!

His comments came as the EU gears up for European parliament elections in May, when analysts estimate nationalist, extreme right-wing, and other euro-skeptical parties are likely to gain ground.
Ma se la crisi mondiale l'ha praticamente fronteggiata, essendo un leader politico che dice "tantissimo" che occorre "più Europa", intanto che si preoccupa degli euroscettici, come glielo spiega in modo "sobrio e credibile" ai mexicanos (potenziali acquirenti di qualche bella svendita, pardon IDE) che l'Italia, proprio l'Italia, non cresce? 
Con le elezioni europee che si debbono ancora svolgere?

13 commenti:

  1. la figura del premier piazzista che si è andata affermandosi sempre più con l'arrivo di Monti è qualcosa di epico comunque. metà del tempo trascorso in viaggi all'estero come venditore porta a porta....porte di lusso e di gente danarosa magari, ma quello è.

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  2. Mister "morire per Maastricht" fronteggia i populisti anti-UE con il fogno del più Europa!... Sono (siamo?) alla frutta e adesso viene il caffè sperando in un risveglio della democrazia costituzionale.

    Grazie Quarantotto

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  3. Mah..... queste dichiarazioni di Letta mi paiono avere lo stesso odore e lo stesso sapore dei proclami italo-tedeschi sulla "vittoria finale" del gennaio 1945.

    Di quale Europa stiamo parlando? Di quella dove un Paese invoca i controlli europei sulle banche degli altri escludendo le proprie? Di quella dove il Banchiere centrale scavalca organismi e trattati con lettere informali che dettano indirizzi politici ai governi? Di quella che di fronte alla crisi siriana ha saputo solo "non-decidere"? Dove sono le premesse di questi fantomatici "Stati Uniti d'Europa" strombazzati ai quattro venti???

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    1. Appunto: tutto ciò non esiste, a quanto pare. E se esiste parrebbe, con un wishful thinking contrario ad ogni realtà storica ed economica prepotentemente davanti agli occhi di tutti, superabile d'un balzo senza tenere conto di quel consolidamento dei rapporti di forza che è proprio del diritto internazionale.
      E che avrebbe potuto non riprodursi inevitabilmente solo se GIA' si fosse prodotto un processo costituente sorgente dai popoli, non da accordi intergovernativi

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  4. Ma ora l'Europa dichiarerà guerra al Giappone?
    Come possono gli ordoliberisti tollerare un tale affronto alle loro ideologie?

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    1. Il fatto è che la guerra, al mondo intero, degli ordoliberisti, già c'è: attualmente la scusa delle riforme strutturali e della competitività mediante privatizzazioni (?..sì per fare meglio supply side), serve solo a raggiungere una scellerata ed utopica aggressione mercantilista al resto dei concorrenti mondiali, conquistando un attivo CAB UEM (cioè tedesco). Ignorare la propria domanda interna, con costrizione crucca collettiva, è poi in aggiunta una misura di limitazione UEM delle importazioni dal resto del mondo.
      In pratica il Gaippone cerca di tutelare se stesso per uscire dalla deflazione che tanto amano in UE, ma ha il vantaggio di poter e voler svalutare. Insomma, la guerra non l'ha dichiarata Abe. E neppure Obama a rigore (loro si sono stancati di fare l'importatore indebitato di ultima istanza)

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  5. CONCERTI BRANDEBURGHESI

    Svaporata la voglia di ridere sulle corse delle bighe trojke, sui corrispettivi meretrici nel Belpaese, sul riscatto di piccole fiammiferaie, sugli effetti terapeutici del cannabiolo, su insolite unioni di fatto e di diritto, non ci resta che origliare i concerti domenicali nella cappella di Basilea 3 dopo le recenti “pastorali” di Jack, the Lew.
    Con il disciplinato silenzio dell’informazione “omogenea”, si odono i virtuosismi di minimi patrimoniali frazionati in “disponibili” e “attivi” (cioè gli alchemici indisponibili concessi alla vita degli altri), i minimi di “liquidità” e massimi di indebitamento (pubblico) nelle varianti delle note arie (valutarie non ottimali).
    Solite le battute stonate degli archi su note (di bilancio) non compitate “a casa” e subito esplode il poderoso contrappunto degli ottoni boriosi da decenni allo studio del botto di fine stagione.
    Sul podio sempre esso, cioè esso: l’inossidabile WHATEVERITTAKES, idolo degli uomini del sacco, a dirigere una esecuzione (di massa) senza “pubblico” in platea.
    Ma ora che la musica sta finendo e gli amici se ne vanno, quando i suonati suonatori di Cappella s’accorgeranno di essere rimasti lì soli, sordi e muti a ripetere le note vecchie di un tempo?

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  6. Un altro marziano proprio simile al nostro è insediato a Parigi.Interessanti estratti della conferenza stampa di ieri sono reperibili sul sito della trasmissione Radio Tre Mondo,disponibili in podcast.Riforma del lavoro,rilancio dell'economia puntando sull'offerta,Europa,asse franco-tedesco,non si priva di nulla.La stampa francese si pone la questione se il nostro si possa ancora definire socialista.Mi domando come sia potuto accadere,quanto possa durare,in Francia.

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    1. Ma sai finito l'alibi di Sarkozy e l'esigenza strategica di mascherare una rappresentanza di interessi sostanzialmente identica, l'ordoliberismo "politico", in Francia, come inevitabilmente altrove, non fa altro che dover poi pagare i debiti contratti con i mandanti: il loro problema è che è un sistema molto efficace in fase di legittimazione mediatica e di autoinstaurazione, ma, nel lungo periodo non può che portare miseria e instabilità sociale. Ora questo lungo periodo, com'era inevitabile, è scaduto...Sono al redde rationem e, come tutti i regimi autoritari, deve acuire e rilanciare la propria visione alterata, fino a rivelarne la follia

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  7. A proposito di Europa a trazione tedesca...segnalo questo articolo del FT di qualche giorno fa, grazie a cui scopriamo che nell'estate del 2012 il FMI era disponibile a una rottura del fronte troikesco per schierarsi a favore di una ristrutturazione del debito greco (o un'uscita del paese dall'euro); per sua stessa ammissione, fu lo stesso ministro delle finanze ellenico a lasciar cadere la proposta: “Indeed, Mr Stournaras said he bucked pressure from Christine Lagarde, IMF managing director, and Poul Thomsen, the IMF’s Greece mission chief, to ask other eurozone leaders – including German finance minister Wolfgang Schäuble – to accept “haircut” losses on their bailout loans. “Poul and Lagarde said I had to [stand] by their side,” he recalled. “I said: ‘OK, but if I come by your side, it is what would really help Greece, but it’s something which is totally out of the question.’ Schäuble told me: ‘Yannis, forget it.’ So it cannot be done, so what can I do?”. Sintesi e commento dell'edificante vicenda sul blog di Varoufakis, che ne cava quest'ovvia chiosa: "Never perhaps in the history of the European Union has a better example seen the light of day of the complete and utter subjugation of proud nations to the tyranny of the leading surplus nation."

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    1. Con me sfondi una porta aperta: a partire dalla ridefinizione dei moltiplicatori (e cone altre seguenti ammissioni di errori), il FMI nel 2012 pareva aver rinunziato alla pesante degradazione della Gracia a paese del terzo mondo.

      Poi evidentemente, l'autogestione tutta UEM delle politiche di c.d. "correzione", aventi in realtà di mira una profonda ristrutturazione dell'intero assetto sociale europeo, e non certo la risoluzione di una (mera) crisi da squilibri commerciali e debito conseguente, hanno convinto il FMI che quella non fosse una ordinaria questione come quelle in precedenza affrontate.
      Ed è proprio così: l'affermazione dell'ordoliberismo vede la Germania (oligarchica) in testa al plotone, ma le altre elites oligarchiche autoctone e i loro affidabili politici (seri e sobri) perfettamente collimanti nella accelerazione instaurativa irreversibile del "nuovo ordine".
      E quando ci ricapita più una crisi come la Lehman e un sistema mediatico che ancora riesce a supportarci con una salda presa manpolatoria di massa? si sono detti

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  8. Per chi avesse voglia di un incontro ravvicinato del terzo tipo con un marxiano D.O.C., segnalo questo incontro che si terrà a Padova lunedì prossimo

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    1. Ha appena detto che la soluzione è "la lotta alla povertà": mica per politiche di pieno impiego: tutt'al più proporrà interventi fiscali partimoniali, perchè la "loro" ultima frontiera è l'assalto allo stock di risparmio che consente agli italiani di vivere al di sopra delle loro possibilità opprimendo...se stessi

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