lunedì 21 aprile 2014

STUPIDITA'

 

Com'è difficile anche solo la speranza.
Mentre l'ordoliberismo pop dispiega il suo massimo sforzo mediatico di controllo sociale, tutto pare congiurare per condurre l'Italia al disastro.

Si ha l'impressione che non ci sia limite alla volontà di distruzione dello Stato democratico costituzionale ed alla pervicacia nel ridurre il benessere, un tempo diffuso, della nostra comunità nazionale.
Anche se "avessimo ragione", perchè la Costituzione, la logica di una scienza economica sensata e gli stessi numeri emergenti dalla realtà, sostengono le nostre analisi e le nostre aspirazioni di Liberazione, questa arriverebbe in tempo?
In tempo, prima di una crisi che getterebbe il Paese nell'oscurità di una fase di decadimento sociale praticamente incorreggibile, nei tempi di una generazione, o forse più?


Confesso che mai come in questi giorni ho avuto l'impressione della verità del detto "solo la stupidità può dare l'idea dell'Infinito". 
E sono persino stufo di aforismi come di "dimostrazioni" accurate; ho come l'impressione che non si possa scalfire questa stupidità, se prima coloro che la interpretano con parole, atti ed omissioni, non sbatteranno il muso sulla dura realtà del disastro che stanno provocando.
Per un qualcosa che alla fine non avvantaggia veramente nessuno.
 

 
Ma davvero siamo ancora e sempre a questo punto?
Eppure non ci si può arrendere. 
Percorrere la strada della verità e della Libertà non ha alternative.
Rimettiamoci al lavoro!

41 commenti:

  1. Diciamo che ogni "tanto" un momento di profondo sconforto ce lo possiamo anche concedere...
    Che duri poco, però. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hei, non hai letto il finale?
      Non durerà poco...anzi è già durato troppo.

      Elimina
    2. « Abbiamo combattuto assieme per riconquistare la libertà per tutti:
      per chi c'era, per chi non c'era e anche per chi era contro... »

      Elimina
  2. Penso che il Ritorno dello Jedi insegni molto... alla fine, la differenza la farà la scelta di Darfh Vader.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bella teoria. Da approfondire (con juicio) :-)

      Elimina
    2. Se DV è quello che credo, ho sempre pensato che fosse l'ultima speranza (con qualche aiutino, naturalmente)
      Ps. no names, please, facciamo come i carbonari di un tempo, soltanto allusioni

      Elimina
    3. Se l'escalation sarà spinta ai massimi livelli (cosa improbabile, stante la composizione delle Forze Armate e la grandissima dimostrazione che il PUDE sta dando di scricchiolare in maniera ridicola e imbarazzante giorno per giorno, replicando internamente il "tutti contro tutti" che ci ha imposto, ma che il disegno criminale faccia di tutto per auto-avverarsi ci sta sempre), a decidere chi sopprimere e chi salvare sarà, giorno per giorno, ogni tassello dell'attuale potere costituito. Innanzi alla disumanità ormai totale di Palpatine, Vader stesso, il braccio armato, sacrifica tutto il progetto dell'Impero e getta l'Imperatore nell'oblio. Questo perché l'ultimo, estremo fronte, quello della sofferenza di un figlio incrollabile, non tanto quello del sacrificio di intere popolazioni in lotta, gli viene messo innanzi.

      Luke stesso si presenta ormai come scevro da dubbi in merito alla presenza, nel padre, di un residuo di umanità. E infatti scommette la sua vita su Vader. E vince.

      Elimina
    4. A trovallo ora sto fijetto bello (de sto Vader de mò) :-)

      Elimina
    5. Probabilmente, è in un contesto extraitaliano che si avvererà la profezia. E' quasi pronto sia il PUDE 2015 che un'ancora più nutrita, e ancora più improbabile, alleanza ribelle.

      Questa sarà la settimana di Badoglio...

      Elimina
    6. Questa settimana dici? Senza neanche passare per elezioni e inizio dell'inutile semestre?

      Elimina
  3. Come non avete ancora capito che "Star Wars" è la parodia dell'Euro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dovresti sapere che qui non ce la si può cavare così: elabora analogia circostanziata che male non fa... (scientificamente varrebbe più del deduttivismo mainstream)

      Elimina
  4. Oramai penso di essere osessionata ma il problema di questo Paese sono i piddini. Sono loro che ci stanno portando al baratro, sono loro che si rifiutano di capire. Fateci caso se per caso c'è qualcuno che incomincia a chiedersi il perchè di questo disastro stai tranquillo che non sono certo i piddini (intesi in questo caso appartenenti al pd) è gente che magari ha votato il centro destra o che qualche volta ha scelto il pd perchè conosceva il candidato, o comunque è stato vicino a qualche partito senza sentirsi parte di esso. I piddini no, non vogliono per nessuna ragione vedere quello che sta succedendo. Loro sono accecati dall'appartenenza, sono ipnotizzati. Il bello è che chi guida il loro partito diventa la divinità a cui inchinarsi, c'è Bersani allora viva Bersani, c'è Renzi allora viva Renzi, non importa ciò che dicono importa solo che sono a capo del PD. Il Pd è come il pifferaio magico, può suonare anche la musica più sgangherata, usare i suoni più stridenti che tanto i seguaci diventano come i topi di Hamelin (guarda caso tedeschi) pur di rincorrere il suonatore sono disposti ad annegare. Se si parla di stupidità loro sono quelli che ce l'hanno scritta in faccia.

    RispondiElimina
  5. Ciao Luciano, passato buone feste, come tutti mi auguro.
    Sul post, beh posso dire che lo sconforto ogni tanto fa capolino.
    Stasera, in un pub discutevamo io un amico e il titolare sulla situazione che stiamo vivendo. Tralascio i contenuti della nostra discussione, ma voglio solo dire che ero solo io a non far discorsi autorazzisti.
    In auto, mia moglie che aveva ascoltato tutta la discussione, mi diceva di capire che non tutti hanno la voglia o la possibilità di voler capire meglio la situazione e che per questo le persone trovano più semplice sposare luoghi comuni, perché più rassicuranti e convincenti. Bella consolazione le ho detto, la mia, il fatto di parlare con persone, pur amici, che si ostinano a non voler capire.
    Come mi pare di aver già scritto una volta, spesso siamo noi stessi i nostri carnefici, senza rendercene conto, e lo siamo quando diciamo di essere un popolo di evasori, un popolo di fannulloni, che se siamo poco produttivi è solo colpa nostra ed altre menate del genere.
    Si credo proprio che per uscire da questa situazione, non sarà la raggiunta consapevolezza delle cause della crisi, di un numero sufficientemente corposo di italiani, ma un fatto o una serie di fatti imprevisti.
    Ma, come penso tanti in questo blog, sino a quando non ci sbattiamo il grugno e sanguiniamo, non ci decideremo mai a far la cosa giusta. E questo fa male e dispiace, ma tant'è.
    Sul grafico della crescita reale del pil di Germania ed Italia, mi ha particolarmente colpito ( ma non ora ), l'andamento quasi uguale tra i due paesi. In sostanza stanno lì, non c'è molta differenza tra i due tassi di crescita, e tal proposito mi chiedevo, se non avessimo avuto l'euro, quale sarebbe stato, invece, l'andamento dei due indici. Posso dire, solo empiricamente, che di sicuro quello italiano sarebbe stato mediamente superiore a quello tedesco, e staremmo parlando di un'altra storia e di tanti morti in meno.
    Purtroppo, nostro malgrado, dovremmo bere l'amaro calice fino in fondo, come detto sopra.
    Cerchiamo di non abbatterci, il blog oltre a crescere in cultura e consapevolezza, è anche un "luogo" dove incontrarsi e raccontarsi.




    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pnesa che anch'io vengo da una discussione simile alla tua con un amico che ha persino letto il mio libro! Che dire?
      "Si credo proprio che per uscire da questa situazione, non sarà la raggiunta consapevolezza delle cause della crisi, di un numero sufficientemente corposo di italiani, ma un fatto o una serie di fatti imprevisti."
      Imprevisti rispetto alle risorse culturali diffuse in Italia.
      Ma Marie Le Pen non è un imprevisto: è una probabilità che nella dialettica della Storia ci sta tutta...
      Noi intanto possiamo "stare parati" perchè ci sarà bisogno

      Elimina
    2. CorradoAugusto. Qualcuno, cui faccio notare il rapporto della crescita PIL IT/Germania negli anni '90, dopo la svalutazione Amato fino all'Euro, mi dice che l'uscita dalla MU costringerebbe le imprese a pagare mp e bolletta energetica con aumenti non più sostenibili, mangiando i vantaggi competitivi della flessibilità monetaria (flessibilità non esasperanile, anche per gli effetti sullo spread). Rifletto su queste considerazioni, che portano molti a temere euroxit. Altri ancora propongono il rinegoziato dei trattati in sede UE, con escita come estrema ratio. Altri ancora pensano ad una fuga all'estero dei capitali, non essendo ammissibile un nuovo divieto di esportazione, come negli anni '70. Elementi di perplessità, per il mio spirito "ignorant, così non mqncano: qualcuno può aiutarmi?

      Elimina
    3. Leggendo "Il tramonto dell'euro" troverai tutte le risposte a queste domande. Anche qui parte di questi problemi sono stati affrontati: ad es; la svalutazione sul dollaro (valuta per i pagamenti energetici) è tutta da vedere (ben diversa da quella su neo-marco). E incidenza costo materia prima è inferiore al vantaggio competitivo come attesta l'esperienza del 1992; anche a volerla considerare legata ad altre condizioni (ma ciò è opinabile), rimane il fatto che prezzi petroliferi sono stabili se non in flessione e che l'euro stesso si svalutò sul dollaro circa del 25% al suo esordio e non accadde nessun disastro.
      Ma poi il problema della utopia della rinegoziazione è stato tra l'altro affrontato qui:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/04/euro-exit-concordata-o-disordinata-da.html

      Elimina
    4. Grazie del paziente rinvio alle fonti, che hanno affrontato i nodi da me evidenziati. Le rivisiterò volentieri e rifletterò ancora, anche se i precedenti storici non sono sempre prova certa del ripetersi di eventi (allora, nel complesso, conclusisi favorevolmente). Altra questione è la capacità di decisione politica, che potrebbe essere rafforzata da un vano tentativo di rinegoziazione dei trattati (azzardo).

      Elimina
  6. I pupilli di Usa e Ue al "lavoro" http://www.controinformazione.info/clamoroso-neonazisti-ucraini-sgozzano-lex-capo-della-polizia-di-donetsk/#more-4478

    RispondiElimina
  7. Una curiosità: quali sono le origini del "mito Germania"? Perchè il modello tedesco viene accettato così facilmente dagli italiani? Ad un italiano basta dire "è tedesco" per suscitare ammirazione e rispetto. Ma perchè?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una cosa legata alla "solidità" dell'acciaio Krupp e dei congegni escogitati nel primo 900 (tipo macchinari medici o simili).
      Ed anche l'impressione legata anche all'efficienza militare che ribaltò nella seconda metà dell'800 gli equilibri di un'Europa che tra Rinascimento, Re Sole e Napoleone ci vedeva subire les francs (e già Re Berengario...).
      Poi è arrivato l'autorazzismo legittimante il divorzio. Ed è stato un trionfo del luogocomunismo e del senso di colpa. E "loro" il naturale punto di riferimento di questi disvalori fondanti lo spaghetti-ordoliberismo-livoroso-tea-party...
      Credo...

      Elimina
    2. Il "mito Germania" poggia su basi del tutto inconsistenti, è quello che mi fa incazzare di più... almeno fosse vero! :)
      Se prendo il primo grafico in alto, è evidente che ci hanno fregati.
      L'aspetto stupefacente è che non solo ci hanno fregato ma sono riusciti a far passare che i disonesti siamo noi!! E questo è terreno per la sociologia storica, non è più economia.
      Ciò che rende ancor più surreale la cosa è che quel falso mito... lo abbiamo creato noi!!! Se la cosa ti interessa, mi prendo un'oretta e ti scrivo un bel post in merito...

      Elimina
    3. Se ti vuoi cimentare...File world.doc. Go ahead :-)

      Elimina
    4. Io mi feci questa domanda anni fa quando sulla stampa locale appresi che l'Istoreco, unitamente al CAI ( e con il plauso di tutti gli staff possibili ed immaginabili istituzionali) aveva affidato le mappe dei sentieri partigiani delle ns. colline reggiane ad uno storico tedesco per tenere " viva la memoria". Mi chiesi e continuo a chiedermi: nessun reggiano, uomo o donna, o di zone limitrofe è stato reperito per questo ruolo? la risposta deve essere per forza piu' complessa ed affondare le radici in qualcosa di mai sviscerato, ho il sospetto. Questo è solo l'ultimo recente link della stampa locale.http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2014/03/21/news/uno-storico-tedesco-tiene-viva-la-memoria-1.8899722

      Elimina
    5. Quando si passa dagli slogan alla realtà vissuta, si capisce che lo slogan della Le Pen "i francesi prima" non è frutto di sporco razzismo, ma frutto di una (giusta) riflessione in merito...
      Perché, ad esempio, come dici tu, affidare le mappe dei sentieri partigiani ad uno storico TEDESCO? Mancano delle menti brillanti qui in Italia? Non credo proprio.

      Elimina
  8. QUANDO VEDI GLI ASINI VOLARE

    Certe volte, quando li vedi volare, prima di cercar causa nel gozzoviglio con Pasquale e Pasqualina o nello psicotropo del pusher occasionale quando l’abituale è “al mare a mostrar chiappe chiare” con il conio rapinato, c’è fa chiedersi se siano realmente asini.
    Un “barone” di “famiglia bene” che può anche permettersi di lanciare dalla finestra del NYT il libretto universitario di un fuori dal corso della Storia, qualche tempo prima avvertiva che “certe volte gli economisti che occupano cariche pubbliche danno cattivi consigli; altre volte danno pessimi consigli; altre ancora lavorano all’OCSE. E altre volte, aggiungiamo noi, diventano ministri dell’economia di un governo che anziché fare uscire il paese dalla crisi rischia di affondarlo definitivamente”.
    Dopo fiumi di analisi di ogni colore, dati – veri e falsi, manipolati e interpolati – che fotografano un Belpaese sprofondare da decenni nella povertà e miseria , ricette avariate, il dubbio che a volare siano realmente asini svanisce quando i sicari che saccheggiano, rapinano, stuprano le comunità civiche perdono il travestimento.
    Come svanisce presto la distrazione guardando le maschere di idioti goliardi, “gnocche&fighetti della settima”, mandati a sedere su legni un tempo degni di più nobili deretani.
    Temono, hanno paura e devono fare in fretta perché il gioco della mezza banconota da 80 n/euri consegnata all’ingresso dell’urna si sta rivelando un voto “fatuo”.
    La “pastorale” di “barba&pappa” testimonia la disperata propaganda prima che il sogno dilaghi anche per essi, cioè essi, nello stesso delirio che per decenni hanno imposto con l'inganno, la malafede, il tradimento alle comunità civiche.
    L’altra mezza banconota, da “riscuotere” forse all'uscita, porta stampigliato indelebile il partenariato TTIP, dettato dal monopolio del “libero” mercato e promozionato come vantaggiosa soluzione della crisi economica.
    Questa Unione Europea è e rimane un mostruoso abuso edilizio sulle fondamenta marcie della moneta unica e che nessun intervento di ristrutturazione potrà mai rendere agibile.
    C’è poco da cercare le ragioni interessate di altri, cioè essi.
    C’è solo da non smettere di leggere e raccontare la Storia e le Verità scritte dentro.
    Ad altri le svolazzanti e poco igieniche “veline” e il cinguettio gracido dei corvi euristi.
    Il populismo, la demagogia, il nazionalismo o la "semplice" volontà di ritornare ad una comunità civile, libera e democratica valgono più di una logora mezza banconota da 80 macchiata con il sangue.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Questa Unione Europea è e rimane un mostruoso abuso edilizio sulle fondamenta marcie della moneta unica e che nessun intervento di ristrutturazione potrà mai rendere agibile"
      Controeditoriale alle farneticazioni imbarazzanti di Barbapapà :-)

      Elimina
  9. In un post dal titolo "Stupidità" non si può non segnalare l'intervista rilasciata ieri al FQ da Gianroberto Casaleggio;quello che stupisce è il livello di superficialità dimostrato nell'esercizio del getto della maschera.
    "L’euro e l’Europa non devono essere un alibi. Noi abbiamo oggi 800 miliardi di spesa. Di questi, 100 sono tasse sul debito. Degli altri 700, possiamo tagliarne 200. Io discuterò con l’Europa sulla gestione, ma non per questo sono esonerato dal fare pulizia a casa mia."
    La forza del PUDE continua a basarsi sulla U,e se pure Grillo ha probabilmente ragione nell'attribuirsi il merito di avere scongiurato la nascita di un'alba dorata,di questo passo finiremo per ritrovarci tutte e due le cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quanto detto da Casaleggio potrebbe apparire la solita faciloneria mainstream intessuta di ignoranza sia sulla reale composizione della spesa pubblica sia sulla misurabilità della sua "efficienza" (data la non misurabilità del suo output comparato con attività private di produzione di servizi).
      In realtà è una dichiarazione politica che dovrebbe far riflettere la base del movimento non livorosa (se mai sia esistita): se si implementasse il velleitario programma ambientalista (a tecnologie importate e magari rese standards normativi pro-multinazionali proprietarie dei brevetti), con una riduzione dell'intervento pubblico di tale dimensione, Casaleggio condannerebbe la massa dei cittadini al meio-evo e allo stato di abbandono di ogni residuo di solidarietà e di cura dell'interesse generale.

      Davvero non si rendono conto nella base? Davvero si fanno ancora intortare dalla lotta alla "casta" e vogliono un mondo von Hayek post-tecnologico?
      C'è da temere fortemente che sia così...

      Elimina
    2. Ma avete idea del livello medio della base? (domanda retorica).
      Che fosse un operazione fatta a tavolino per sterilizzare il dissenso, mi fu chiaro sin dall'inizio. Poi, i motivi della success story sono stati ben analizzati in vari post di questo blog: un misto di sottocultura pop, leveraggio sulla frustrazione dei ggiovani, l'unovaleuno che ti consente ti sentirti sempre tra peers mentre si sempre tra pirla, il sogno della rivoluzione da tastiera, il trionfo del post-pensiero (che, la dichiarazione di Harvard del 1968 definì "morte cerebrale"), un po' di slogan urlati: "Ein Volk, Ein Reich, Ein Fuhrer!", senso di appartenenza, istinto gregario... quante se ne son viste, di queste cose, nella storia.

      E' molto facile manipolare le masse: un po' di psicologia da Reader's Digest, un po' di dinamica di gruppo da scuole serali e un po' di quattrini ( "ma perchè non lo facciamo?" mi verrebbe da dire..."ah, già, i quattrini")

      Elimina
    3. @velo
      Sono certo che la base (x altezza) sia E Bernays dopo aver assimilato dallo zio “Psicologia delle masse e analisi dell’Io” (S Freud, 1921).

      Elimina
  10. Un saluto dalla Svizzera. Complimenti per il tuo post e per la qualità dei tuoi argomenti. Su questo sito mi sento libero ! ...
    Vorrei segnalare un articolo di Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano, "Euro, manuale di difesa della moneta unica". Ecco il link:
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/22/euro-manuale-di-difesa-della-moneta-unica/959251/
    Ci vede che hanno paura e mi domando con quale criteri scelgano i giornalisti ... Feltri è il responsabile del economia al Fatto regolarmente invitato in tv ... A studiato economia alla Bocconi ed è pure giovane ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo incoerenza con la linea editoriale del FQ che è rigidamente attestata sull'idea che ogni crisi italiana sia causata da corruzione-pigrizia-clientelismo-casta e mafie (sulla quali non pare aver focalizzato il legame fra austerità propugnata e difficoltà di prevenzione e indagine dell forze dell'ordine sul territorio).
      Insomma format auto-razzista nel più puro ordoliberismo

      Elimina
    2. Ma il Fatto è l'autorazzismo reso carta stampata. Sono più realisti del Re: nessuno come loro chiude il cerchio con le Storie Dei Giovani Che Ce L'Hanno Fatta, Ma Fuori Dall'Italia. Freud si sarebbe fatto clonare per venire incontro a tale e tanto superlavoro...

      Elimina
    3. "Crescita smodata dei salari in Italia"???? Crollo salariale in UK??? Per carità, io rispetto le opinioni di tutti, anche quelle di Feltri.
      A differenza di lui, non sono un economista, ma..... qui, a occhio, si vede ben altro scenario.......

      http://it.tradingeconomics.com/italy/wages

      http://it.tradingeconomics.com/italy/wages-in-manufacturing

      http://it.tradingeconomics.com/united-kingdom/wages

      http://it.tradingeconomics.com/united-kingdom/wages-in-manufacturing

      Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione:

      http://it.tradingeconomics.com/united-kingdom/unemployment-rate

      http://it.tradingeconomics.com/italy/unemployment-rate

      Elimina
    4. Appunto: usando gli occhi e non il "quore" che batte per il livore €uropeista

      Elimina
    5. Anche cambiando l'intervallo temporale e partendo dal 2007, vorrei capire infatti dove è questo "crollo strutturale" dei salari in UK....

      Elimina
  11. Hai perfettamente ragione. Ma ciò che mi stupisce ancor di più è il livello di "ragionamento" di Feltri (e moltissimi altri giornalisti italiani e anche stranieri) che citano due o tre argomenti a favore dell'Euro tratti da un libro di Bini Smaghi senza vedere se ci sono delle contradizioni o se ci sono altri economisti che la pensano in un altro modo ...Più leggo questi pseudo economisti e più mi rendo conto che aver una laurea (anche se conseguita alla Bocconi) è a la portata di qualsiasi persona pero la capacita di ragionare noooooooo ...

    RispondiElimina
  12. Da uno come Sinn non mi aspettavo qualcosa di diverso. Sarebbe come chiedere a Kesserling di qualificare come "combattenti" i partigiani.

    Ciò premesso, valga quanto detto dal buon Dante: "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".......

    RispondiElimina
  13. Resistenza e Partigiani
    Non c’è una data che stabilisca quando la resistenza iniziò. Come scrisse Piero Calamandrei, semplicemente, «Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini». La lotta partigiana in Italia fu caratterizzata dall’impegno unitario di tutto il fronte delle opposizioni che il fascismo con la violenza e la persecuzione aveva tentato di stroncare con ogni mezzo. Cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, trovarono intesa ideale e organizzativa sotto il comune obiettivo della democrazia e della libertà. È in quella scelta che si trovano le radici dell’Italia repubblicana. È grazie a quella scelta, infatti, che venne a costituirsi il Comitato di Liberazione nazionale che dopo la cacciata dei nazisti e del fascisti fu la culla per il primo parlamento democratico e la fucina feconda della nostra Costituzione.

    da: http://www.anpi.it/resistenza-e-partigiani/

    Ci siamo distratti, abbiamo creduto che la democrazia sia scontata e che mai più potesse succedere quello che abbiamo vissuto qualche decennio fa. Non esagero, ma per ripetere il quinquennio è tutt'altro che inevitabile.
    Per la prima volta, in 43 anni della mia vita, il 25 aprile sarà un giorno di vera commozione, e non solo.
    E' bene ribadirlo.
    Saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giuste osservazioni.
      Spero che Martina ti legga. Le sarà di aiuto

      Elimina