domenica 3 agosto 2014

RIFLESSIONE FRATTALICA DI MEZZA ESTATE (TEMPESTOSA)

Ucraina. Gli USA impongono nuove sanzioni a Mosca e Putin fa la voce grossa 660x330

Per consentire a tutti gli appassionati di "ipotesi frattalica" un'adeguata partecipazione alla riflessione e alla elaborazione (da ritenere in fase iniziale, sul piano metodologico), riporto lo spunto datoci da Neri con questo suo intervento e le risposte che, allo stato, ne sono conseguite:
  1. Mi avete fatto venire in mente una ripresa dell'ipotesi frattalica.
    Ancora una volta ci potrebbero salvare gli americani. Anche questa volta in via preterintenzionale.
    Sarò estremamente schematico e breve (certamente troppo: me ne scuso fin da ora)
    Gli anglosassoni sono in debito di egemonia. Le loro lacune culturali tendono a cacciarli in brutti guai. Come i britannici sanno fin troppo bene il dominio prima o poi finisce. Gli USA per un certo periodo sembravano avviati su una strada diversa dovendo equilibrare le differenze di potenziale (socio-politico-economico) generate attraverso il socialismo reale.
    Da quando il motore della storia si è inceppato, si sentono padroni del mondo. Ma gli fa ombra la Cina che diventerà qualcuno da grande.
    Purché mantenga unità e compattezza non ci sono guerre dell'oppio che tengano. Al momento non sembra probabile nemmeno una proliferazione di quisling locali.
    In Ucraina gli USA sembrano istigare il matto alle sassate con l'obiettivo, sempre secondo me, di castigare nuora (Russia) perché suocera (Cina) intenda.
    Il motivo?
    Perché la Cina è già un boccone troppo grosso da ingoiare. Possiede poco meno del 10% del debito USA e ingenti riserve in US$ e, come diceva J. Adams una nazione si conquista controllando il suo debito oppure con le armi. In questo caso agli USA restano solo le armi. Hanno provato a giocare a scacchi con Putin che si è rivelato un maestro. 
    Quindi saranno armi.
    Infatti come si vede dalle tabelle linkate la Russia può essere stressata sul lato finanziario (possiede piccole quantità di debito USA e riserve di dollari esigue). Potrebbe cadere abbastanza facilmente per le sanzioni combinate USA-UE. Se ci saranno. Il che non è detto per parecchi motivi ben noti.
    Alcuni anglosassoni come Mr Bond (James Bond?) ritengono che la Cina starà a guardare ("aspettative razionali"?). In tal caso la Russia dovrebbe venire a patti. Cioè la Crimea e l'accesso al mediterraneo della flotta russa. In definitiva l'irrilevanza geopolitica. Saranno armi.
    Perché gli USA ci libereranno ancora una volta in via preterintenzionale?
    Perché perderanno.

    ps prendo l'ipotesi frattalica come un gioco: cioè molto seriamente. Ma, naturalmente, mi posso sbagliare.


  2. Ci si può riflettere. Alcune evidenze ci sono. E poi il problema centrale in fondo è PERCHE' gli USA perderebbero (che dovrebbe spiegare anche perchè, strumentalmente, simultaneamente ci liberebbero). Un perchè niente affatto scontato nella sua specifica eziologia.
    Buona direzione di indagine. Che, oltretutto, vale la pena di approfondire da subito, perchè mi sa che gli eventi si aggraveranno già nelle prossime settimane...
    http://www.affaritaliani.it/esteri/merkel-e-putin-negoziano-310714.html
    http://www.independent.co.uk/news/world/europe/land-for-gas-secret-german-deal-could-end-ukraine-crisis-9638764.html
  3. @ Quarantotto03 agosto 2014 00:05

    Il primo perché è più semplice.
    La situazione è analoga alla cattura di un gatto. Ci sono parecchi modi. La prima cosa che viene in mente a un grosso predatore sicuro di sé potrebbe essere di chiudere il gatto in un triedro senza vie d'uscita. Si può fare, ma solo se dotati di maschera da saldatore.
    Che l'aggressore non può indossare perché al consiglio di sicurezza dell'ONU ci sono cinque membri permanenti (uno dei quali è proprio il gatto oggetto di attenzioni e un altro è quello che si vorrebbe davvero catturare, potendo).
    Questa pantomima ha solo due esiti possibili (mi pare).
    Il ricorso pressoché simultaneo alla violenza pura con danni fatali al bene della vista.
    Una qualche manovra diversiva in altra stanza della casa che "costringa" ad interrompere la caccia salvando (si fa per dire) la faccia del predone.
    E in ogni caso "gli USA perderebbero".

    ps come va fino a qui?


  4. Metafore avvincenti: ma abbiamo bisogno, nel metodo frattalico, di determinare precisi elementi fattuali (geopolitici) che si stanno svolgendo, per confermare lo schema proposto in tal modo.
    C'è di mezzo, nelle analisi correnti (e trovarne di non viziate dalla propaganda non è facile), l'elemento di una guerra che si combatte per via finanziaria e su PIL, export, riserve valutarie ecc. In cui cioè l'elemento guerreggiato è aggirato con la creazione di una compressione economica esplosiva a danno della Russia.
    E certamente scaricando i veri costi para-simmetrici sull'Europa.
    Ecco questo mi pare il momento di rottura da cui possono sorgere le conseguenze non stimabili e non stimate correttamente (more solito) dagli USA.

    Per perdere, mi pare, dovrebbero ritrovarsi a doversi scontrare con la Germania che faccia una politica diplomatica incompatibile e crei le condizioni per un fronte collaterale (naturalmente semiocculto, fatto di Fed, sanzioni bancarie, rischi di crisi finanzarie incontrollate).

    E allora paradossalmente il punto debole della Germania è proprio il mantenimento dell'euro attuale (cosa che non appare chiara solo agli idioti-collaborazionisti in Italia), le cui regole rendono impunita l'asimmetria stabilizzata del suo enorme surplus.

    Dunque l'euro come strumento ordoliberista (cioè "appaltato alla Germania" come custode del ripristino liberista dell'area) potrebbe divenire l'oggetto di una rinuncia strategica da parte dei liberoscambisti aggressivi per via del suo limite connotato, cioè l'essere affidato alla garanzia tedesca non più funzionale per la sua connotazione geopolitica ormai "distorta", sicchè tra 2 utilità - decostituzionalizzazione democratica dell'Europa e mantenimento della supremazia del dollaro-, potrebbero sacrificare la prima.
    Con effetti di rimbalzo epocali.

    Un'estate tempestosa e forse un autunnno ancora più drammatico.
    Salvo problemi interni agli stessi USA, giunti ad un livello di concentrazione dei redditi che non ha precedenti mentre si annuncia l'ennesimo aggiustamento dei mercati strutturalmente drogati.
    Insomma, a qualcosa della loro follia pro-finanza gli USA potrebbero dover rinunciare ed arrivare a buttare una pallina in un flipper..."

17 commenti:

  1. Ti anticipo che gli attori del prossimo perché saranno proprio quelli che tu citi e anche che sono d'accordo con i desiderata che esponi (anche se l'evoluzione del mio ragionamento porterà altrove). Mi corre invece obbligo di una verifica dell'ipotesi frattalica di tempo "zero" (il pregresso).
    Come avrai notato non tengo in considerazione, ma solo momentaneamente il nostro paese. Continuerò a concentrarmi sugli USA.
    L'antefatto è, dal mio punto di vista, il loro ingresso nella IIWW.
    Mi si potrà obiettare: "Carino guarda che gli USA sono stati trascinati alla guerra dai Giap spianando PH."
    Può darsi. Mi sarà tuttavia lecito chiedermi perché mai i gatti giapponesi abbiano assaltato il gigante che dormiva?
    Forse perché il gigante era assai sveglio e vigilava attentamente e stimava correttamente (per una volta) le conseguenze.
    Verso metà del 1941 i Giap invadono l'Indocina e immediatamente FD Roosvelt congela i beni giapponesi in USA e dichiara l'embargo sul petrolio e i minerali di ferro inchiodando al palo il commercio bilaterale. Sanzioni analoghe vengo attuate da GB e dal governo olandese (in esilio). Il Giappone è alla frutta in poco più di un trimestre. Ma si sa che "Quos vult Iupiter perdere, dementat prius".
    Credo che questa digressione renda valida l'ipotesi frattalica da me percorsa. La stato delle cose attuale ripercorre fedelmente il canovaccio illustrato. E sono ancora una volta d'accordo con te: "Ecco questo mi pare il momento di rottura da cui possono sorgere le conseguenze non stimabili e non stimate correttamente (more solito) dagli USA."

    Ma prima di continuare vorrei sentire il tuo (e di voi tutti) parere a questo proposito (di corretta impostazione frattalica).

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    1. Sulla stessa casualità scatenante di Pearl Harbor ormai...non ci crede più nessuno storico serio, che abbia chiara la situazione della spartizione dell'accesso ai mercati delle materie prime del tempo. E d'altra parte è nota la connessione tra risoluzione della crisi economica del '29 e keynesianesimo di guerra (non troppo teorizzato).
      Sì, la salvezza italiana fu molto preterintenzionale: tanto che la "liberazione" andò molto più per le lunghe di quanto non si sarebbe voluto (specie per la titubanza inglese sulle operazioni militari), dato che l'Italia era no scenario quasi superfluo nella corsa ad attuare Yalta e ad impedire eventuali arrivi dei russi.

      Sulla tendenza USA a imporre la correzione del surplus alla Germania, mediante reflazione e politiche "monetarie", ha già scritto Francesco Lenzi, accuratamente. Ed è pure un cultore della Storia dell'epoca in questione.
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/05/usa-germania-e-il-surplus-il-bivio.html

      Qua stiamo in definitiva parlando di come la Germania costringa gli USA ad aprire un nuovo fronte, per portare l'Europa su una posizione accettabilmente solidale con la propria, almeno nel medio periodo. E mentre gli eventi rischiano di precipitare.

      Ma, un tempo, gli USA avevano qualcosa da offrire (democrazia a popoli che uscivano da un'occupazione di regime nazifascista e potevano temere di finire sotto Stalin). Oggi pare proprio di no: il loro obiettivo rimane l'imposizione di TTIP e TISA e l'ideale mediatizzato del "governo mondialista"...dell'economia

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  2. Desidero offrire alla riflessione comune una lettura un po' differente del quadro - abbastanza in linea, ad esempio, con le analisi geopolitiche sviluppate sul blog "conflitti e strategie". Cercherò di essere sintetico. L'integrazione europea è un progetto americano. Risponde alle esigenze americane della cosiddetta politica estera di balance of powers, ossia impedire l'emergere in Europa di potenze antagoniste agli Usa. Naturalmente - il progetto nasce a seguito della seconda guerra mondiale - la prima potenza da tenere a bada è sempre la Germania (per varie ragioni geopolitiche e culturali) e non a caso restò ufficialmente occupata dagli Usa fino al 1954. Questo è il primo punto da tenere a mente quando si guarda il quadro. Il secondo punto è capire che il principale nemico degli americani - geopoliticamente parlando - è la Russia, non la Cina, e l'obiettivo è quello di impedire la saldatura degli interessi europei - tedeschi in primis, ma anche francesi e perchè no, italiani - con quelli russi creando un ponte e quindi una potenza euroasiatica: cosa che è nell'ordine naturale delle cose, semplicemente guardando la geografia. L'integrazione europea costruita attorno alla Germania e la creazione dell'euro, ritagliato come un guanto per favorire l'economia tedesca, hanno appunto la funzione di tenere agganciata la Germania al carro euroatlantico, cioè americano, e di impedire la saldatura tra Germania e Russia. L'attacco alla Russia, continuato anche dopo la guerra fredda, nonostante i patti russo-americani (la Nato non avrebbe dovuto estendersi ai Paesi dell'ex Patto di Varsavia), va proprio in questa direzione e l'operazione Ucraina – gestita e finanziata dagli americani – è l'ultimo atto nel tentativo di scavare un fossato tra Russia ed Europa e di portare le basi e i missili della Nato ad un passo da Mosca.

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  3. Parte 2. Nella strategia politica americana l'Europa è ancora fondamentale e un suo sfaldamento – con conseguente fuoriuscita dalla Nato di alcuni Paesi e nuove allenaze, costituirebbe la fine dell'impero americano. Del resto, in una recente intervista, lo stratega Brzezinki ha detto chiaramente che l'Europa, nei disegni americani, deve essere soltanto un tentacolo Usa. Nel mondo multipolare, ormai inevitabile vista l'espansione cinese, gli americani devono conservare il dominio incontrastato dell'Europa e distruggere la Russia, la quale può muoversi in due direzioni: in quella euroasiatica, saldandosi all'Europa, e proprio verso la Cina , come sta in parte già avvenendo – ad esempio con il fondamentale accordo di fornitura di gas.
    La cosiddetta "crisi" europea è anche il frutto del tentativo americano di annichile definitivamente ogni velleità autonomistica dell'Europa in toto e dei suoi singoli Paesi. In quest'ottica, la strategia americana ha bisogno che specialmente l'Italia venga annichilita e ridotta al rango di colonia americana, per divenire una portaerei, una base di lancio per la turbolenta fase che si annuncia in cui le implicazioni militari saranno – come sempre sono state- fondamentali. La distruzione dell'industria di Stato e dell'economia Italiana infatti sono funzionali anche ad un completo annientamento di ogni velleità sovranista e di autonomia geopolitica del nostra Paese, sempre collocato, nonostante tutto in una posizione geografica cruciale. E non dimentichiamo mai che uno dei motivi - se non il principale - della caduta di Berlusconi fu la sua politica troppo autonoma sul versante energetico, proprio in direzione della Russia e della Libia. Il resto è storia attuale, la sua resa e alleanza ai poteri euroatlantici (culminata adesso con un'alleanza anche ufficiale con l'americano di Firenze e ricompensata anche con la "grazia" giudiziaria) sancisce la tragica fine della difesa - seppur manchevole e parziale -degli ultimi interessi e dei residui di sovranità del nostro Paese. Per finire, voglio riportare le parole che Francois Mitterand - non l'ultimo arrivato - lasciò nel suo libro testamento, poco prima di morire, Le dernier Mitterand:« La France ne le sait pas, mais nous sommes en guerre avec l’Amérique. Oui, une guerre permanente, une guerre vitale, une guerre économique, une guerre sans mort apparemment. Oui, ils sont très durs les américains, ils sont voraces, ils veulent un pouvoir sans partage sur le monde.C’est une guerre inconnue, une guerre permanente, sans mort apparemment et pourtant une guerre à mort. » Traduco, perchè è buona norma, se si vuole fare buona comunicazione: "La Francia non lo sa, ma siamo in guerra con l'America. Sì, una guerra vitale, una guerra economica, una guerra senza morti, apparentemente. Sì, sono molto duri gli americani, sono voraci, vogliono un potere assoluto sul mondo. È una guerra sconosciuta, una guerra permanente, senza morti apparentemente, e, pertanto, una guerra alla morte".

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    1. Sul primo commento: forse ti è sfuggito quanto analizzato in più occasioni, e in senso conforme, con tanto di richiami a Brezinsky, fin dagli esordi del blog. Ad es;
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/05/usa-germania-e-il-surplus-il-bivio.html

      Sulla seconda parte: la dinamica euro-atlantica spiega solo una parte del modo in cui si è realizzata la costruzione europea. La programmatica egemonia franco-tedesca in cosciente mira anti-italiana, avallata dai nostri collaborazionisti (in nome della rivincita spaghetti-liberista), non può essere trascurata: oggi, per quanto riguarda la Germania è la realtà più immediata e distruttiva.
      Da qui il senso del post e dell'intervento di Neri da cui prende spunto la riflessione che ora cerchiamo di svolgere: siamo sul crinale di una salvezza o rovina definitive...

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  4. E' curioso che tu consideri la Germania fulcro di questi discorsi perché è al centro anche delle mie elucubrazioni.
    I tedeschi che cantano tanto volentieri il loro inno, come è giusto che sia, potrebbero (forse dovrebbero) cantarlo con le parole dell'inno della DDR. E' facile perché le metriche sono identiche.

    Auferstanden aus Ruinen
    Und der Zukunft zugewandt,
    Lass uns dir zum Guten dienen,
    Deutschland, einig Vaterland.
    Alte Not gilt es zu zwingen,
    Und wir zwingen sie vereint,

    ... ... ...

    Dimenticare le proprie rovine è un modo abbastanza sicuro per riaverle (ma certo non non possiamo dare lezioni a chicchessia: con quello che ci tocca ora).

    La Germania, dicevo, è entrata nell'euro (1999) migliorando subito la bilancia commerciale che si è poi stabilizzata fino al 2003 quando ha iniziato a fruttare ingenti surplus commerciali. Che sono stati impiegati nel modo ben noto. Dopo il 2008 il risentimento dei creditori troppo disinvolti ha stabilizzato una risacca di ritorno costi quel che costi che dura tuttora.
    Dato che i PIGS devono aiutare la Germania ad evitare il fallimento delle banche tedesche per moral hazard si troveranno presto nella condizione di non avere denaro per sostenere le esportazioni tedesche. Ma i tedeschi stranamente non se ne preoccupano. Continuano a chiedere che vengano ripagati interamente i debiti. Quelli verso di loro ovviamente, e chi non ne (debiti) ha aiuti chi ce l'ha: e questi siamo noi. Chiedono anche senza posa che vengano fatte le riforme strutturali così potranno competere con loro sui mercati globali. Tutto ciò è privo di senso. Personalmente non ho una opinione particolarmente positiva sull'intelligenza dei tedeschi (questo è assai generalizzante: solo per questa volta) ma il troppo stroppia. L'obbiettivo è un altro tutto diverso.
    La Germania dalla bocciatura della costituzione europea in qua tiene un piede dentro e uno fuori dall'UE. Forza continuamente la mano come se per lei fosse indifferente una qualsiasi decisione che la riguardi. Poiché tutti si inchinano (non si sa bene a che cosa o a chi) lei continua imperterrita a farsi gli affari suoi e incrementare i suoi surplus. La sua Corte costituzionale ribadisce a ogni decisione la
    terzietà del parlamento tedesco rispetto ai trattati UE. Il Bundesrat tiene in ostaggio il fiscalcompact e il MES.
    Le cose non sono come sembrano.
    La Germania non ha nessuna intenzione di fornire supporto agli USA perché considera terminato, almeno dagli anni della riunificazione, il periodo di purgatorio inflittole per aver perduto la IIWW. Da allora aspetta l'occasione per venirsene fuori con il fatidico "Liberi tutti".
    Secondo me non ha assolutamente niente da perdere. Se resterà dentro l'euro i "mercati" finanziari guidati dagli USA daranno vita ad un attacco concertato che ricadrà proquota anche sulla Germania ma raderà al suolo tutti gli altri. Se sarà già fuori dall'euro il marco si sarà rivalutato di quel 15-20% che è il massimo che l'attacco dei mercati possa sperare di infliggergli e la Germania si troverà con un marco leggero che veicolerà prodotti tedeschi in tutto il mondo.

    Non ho ancora detto qual'è il vero obiettivo secondo me.
    Aspetto di sapere se l'ipotesi fin qui mostrata regge.

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  5. Parte 3.Provo a concludere il mio ragionamento. La Germania tiene i piedi in due staffe, ciòè da un lato sfrutta a proprio vantaggio l'euro (finchè è una situazione a proprio vantaggio) e dall'altra comunque tesse i suoi rapporti con la Russia, verso cui in una situazione di dissoluzione dell'euro tenderebbe ancora più decisamente. Per cui, in realtà, per impedire il progetto euroasiatico l'unica via per gli americani è la distruzione della Russia, o per via militare (ecco il motivo dell'accelerazione della crisi ucraina); oppure, siccome Putin non ha abboccato, via destabilizzazione dello stesso Putin a causa delle tensioni interne create dal suo mancato intervento militare in Ucraina. Gli americani sanno bene che una dissoluzione dell'euro comporterebbe una dissoluzione rapida dell'UE (e della Nato), per cui cercano di tenerlo in piedi, limitandosi ad esercitare una "pressione" sulla Germania, la quale se la mia analisi è giusta, non cederà alle pressioni e sfrutterà fino in fondo la situazione. Al momento la situazione è questa. E noi siamo comunque fottuti. Tanti cari saluti.

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    1. La dissoluzione dell'euro non implica necessariamente la dissoluzione della Nato. Certamente una profonda revisione dell'UE, che è incentrata sul disegno tedesco di pararsi a occidente, eliminando la forza industriale italiana, per ripartire a oriente.
      I francesi abboccarono e gli USA vedono solo il vantaggio della mannaia ordoliberista (una delega a terzi con obiettivo liberoscambista di lungo periodo), come strumento di omogeneizzazione nel senso indicato da Rawls.
      Tutti questi calcoli si intrecciano in previsioni sbagliate, perchè folli - e sconfitte dalla Storia- sono le ideologie economiche che li sostengono. L'unica cosa che fa ancora reggere l'impalcatura è l'ostinazione della nostra classe dirigente, priva delle "risorse culturali" per comprendere le implicazioni delle proprie ottuse convenienze.

      Sul tendere della Germania ancor di più verso est in caso di euro-dissoluzione, però, dal punto di vista macroeconomico non sono affatto d'accordo. Non è tanto che ideologicamente non sia vero, ma, in assenza dell'euro, almeno attualmente, è molto meno praticabile. E i tedeschi di parte "industriale" lo sanno bene.

      Certo, oltre 20 anni di distruzione industriale e vincoli fiscali ci hanno messo in ginocchio e i nostri governi infieriscono su un corpo che hanno voluto far ammalare (dicendo di voler curare altri mali, creati, come priorità ossessive, appositamente dai media, per preparare la manovra €urodistruttiva senza dover rendere conto del merito delle scelte).
      Ma la Germania ha ancora un bisogno estremo dell'euro, in assenza del quale il suo surplus e la sua capacità di mantenere la stessa coesione sociale interna sarebbero gravemente minati.

      Quindi il quasi paradossale tentativo tedesco di salvare la questione energetica (in tutti i suoi risvolti, dalla fornitura all'export di tecnologie) nei rapporti con la Russia, - paradossale perchè, PER ORA (per poco), coincide anche con un nostro interesse-, fa emergere una vulnerabilità che gli USA non possono non sfruttare.
      E che forse (forse) ritornerà a nostro vantaggio: se non altro perchè potrebbe riaprire i giochi che, altrimenti, sarebbero chiusi in uno stritolamento implacabile.

      Inoltre, nel caso in cui l'attacco si sviluppasse sui mercati del "sovrano" (cosa che non pare molto intelligente in questa fase di imminente correzione dei mercati finanziari), avrebbe prima un cannoneggiamento, già in corso, sul settore bancario.
      Ed è qui che in realtà la posizione tedesca si differenzierà: la sua vulnerabilità può risultare esiziale. Mentre all'Italia potrebbe essere riservato un trattamento diverso e "consigliato" di passare al piano B, previa assicurazione di linee di credito in valuta estera, non a caso il dollaro. Che ridiverrebbe centrale negli equilibri economici mondiali...

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  6. Il primo e l'ultimo capoverso del commento Quarantotto 04 agosto 2014 08:02, che riporto di seguito :

    "La dissoluzione dell'euro non implica necessariamente la dissoluzione della Nato. Certamente una profonda revisione dell'UE, che è incentrata sul disegno tedesco di pararsi a occidente, eliminando la forza industriale italiana, per ripartire a oriente. "
    ...
    "Inoltre, nel caso in cui l'attacco si sviluppasse sui mercati del "sovrano" (cosa che non pare molto intelligente in questa fase di imminente correzione dei mercati finanziari), avrebbe prima un cannoneggiamento, già in corso, sul settore bancario.
    Ed è qui che in realtà la posizione tedesca si differenzierà: la sua vulnerabilità può risultare esiziale. Mentre all'Italia potrebbe essere riservato un trattamento diverso e "consigliato" di passare al piano B, previa assicurazione di linee di credito in valuta estera, non a caso il dollaro. Che ridiverrebbe centrale negli equilibri economici mondiali..."

    contiene i punti centrali di ciò che espongo (salvo l'ultima frase). E che porto a sommaria conclusione. Se poi vogliamo dilungarci sui passi intermedi, ben disponibile.

    La Germania non uscirà dalla Nato (e anche l'Italia ha una situazione analoga) perché si trova occupata dalle forze armate USA.
    Il "liberi tutti " della Germania potrà anche assumere la forma di una clausola sul contratto di fornitura del gas dalla Russia che reciti più o meno: i contraenti si riservano di decidere di comune accordo la valuta di pagamento.
    A cui seguirà la verifica dell'amministrazione USA sulle banche tedesche in territorio USA. Che mostrerà al colto e all'inclita quanti buchi ci possono essere nell'emmental bavarese. Ma, se l'indagine svelerà che le signorine non sono più vergini, svelerà anche che gli idiotididusserdorf hanno pur sempre acquistato titoli americani. E questo potrebbe costituire un problema di credibilità non da poco per il
    mercato finanziario USA. In pratica verrà svelato ciò che tutti potrebbero già sapere se avessero interesse a sapere le cose. Ma questa volta l'informazione apparirà anche sui media che il lettore e il teledipendente medio frequentano in tutto il mondo (anche se probabilmente USA esclusi). Se le autorità americane faranno ciò, è possibile il ridimensionamento del mercato finanziario globale e gli
    USA potrebbero calcare di nuovo gli usati sentieri dell'industrializzazione. La city londinese dimagrirà un pochino ma la regina manco se ne accorgerà.
    E la Germania? I surplus e i crediti ritornati al sicuro le serviranno per mettere in regola le sue banche. Se sarà ancora dentro l'euro questi si deprezzerà, se avranno il marco questo si deprezzerà. In ogni caso se la caverà bene (gli altri dell'eurozona meno). A quel punto pagherà il gas russo nella valuta che i due contraenti riterranno più opportuna. Continuerà a fare surplus con tutti perché avrà comunque una valuta relativamente debole. Che potrà usare per finanziare i consumatori di vari paesi interessati alle sue merci (magari cautelandosi con contratti english law).
    Come dici tu sarà una guerra di banche.
    In modo analogo avverrà tra Cina e Russia dove i contraenti potranno decidere il pagamento del gas in tre monete diverse a secondo dei casi. La Russia potrà comodamente usare HongKong per le sue operazioni finanziarie e tutti saranno felici e contenti.

    Insomma, non proprio tutti ...

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    1. Ti confesso che non vedo l'emersione conclamata dei buchi di bilancio del sistema creditizio-finanziario tedesco come un problema superabile senza che la Germania debba ricorrere, per la seconda volta in 5 anni, a un intervento pesantissimo di welfare bancario.
      Facendo saltare la facciata dell'atteggiamento UE sulla stabilità finanziaria (data l'impossibilità strutturale di intervento della BCE, che mostrerebbe il suo lato oscuro, una volta applicata al principale creditore target-2).

      Una stabilità finanziaria che già zoppica vistosamente per la questione portoghese Espirito Santo, risolta con sacrificio degli azionisti e obbligazionisti, e apparentemente salvando i correntisti, ma ricorrendo al fondo ESM (salvabanche) UE pro-quota erogato ai portoghesi. Cioè, poi, a carico nostro (italiano, essenzialmente).

      La dimensione dell'intervento porterebbe persino la Germania a fronteggiare un problema di sforamento del deficit e di successivo rientro nelle previsioni di riduzione del debito da fiscal compact.Costringendo la Germania a ulteriore compressione della domanda interna e, di conseguenza, della stessa crescita dell'intera area euro.
      Crediti e surplus tedeschi non comprendo perchè tornerebbero allora al sicuro (date le condizioni peggiorate dei paesi debitori innescate dalla crisi bancaria e fiscale tedesca), tantomeno in caso di euro-break e di loro controversa conversione valutaria.

      L'aggiustamento-salvataggio bancario altererebbe questo stesso quadro, portando la Germania in posizione di rally sui mercati del debito sovrano come un'Irlanda qualsiasi.

      Quanto al deprezzamento di un neo-marco, al netto dei problemi di finanziamento del salvataggio bancario non vedo perchè ciò dovrebbe accadere. L'euro-marco è sottovalutato del 15-20% e nessuno potrebbe eliminare il relativo effetto, considerati i REER nel frattempo consolidatisi.
      Ai tedeschi, dunque, come comunità sociale, spetterebbero correzioni interne pesantissime ove volessero mantenere, come vogliono, il surplus come drive mercantilista unico del loro ostinato modello di crescita.
      Al contempo, anche una svalutazione dell'euro, in un quadro di costosissimo mantenimento, anche per la Germania (se non altro come spiazzamento del risparmio interno dall'estero verso il proprio stesso mercato, con interessi in crescita dei bund) mi pare una prospettiva alquanto traumatica che preannuncerebbe uno sfilarsi della stessa Germania dall'UEM.

      Insomma, il quadro non mi è chiaro.

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  7. "la Russia può essere stressata sul lato finanziario (possiede piccole quantità di debito USA e riserve di dollari esigue). Potrebbe cadere abbastanza facilmente per le sanzioni combinate USA-UE."

    La Russia non più di settant'anni fa ha sopportato (vincendola!) una guerra che le costò alcune DECINE DI MILIONI di MORTI (senza contare i mutilati, gli orfani e vedove di guerra, ecc)… è PROPRIO sicuro che un popolo del genere potrà essere piegato da sanzioni economiche?

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  8. @ Quarantotto 04 agosto 2014 13:09

    - Guerra per banche

    Personalmente non credo che le autorità bancarie USA si spingeranno fino al punto di richiedere il ripristino della illibatezza delle banche tedesche con base USA. Se i tedeschi nicchiano che succede? Il presidente congela i beni e azzera gli scambi commerciali? Il Giappone interpretò un tale comportamento come atto di guerra. Non mi pare il caso con 50.000 militari USA sul suolo tedesco: il passo da forza di occupazione a turisti per caso può essere breve. E poi magari gli USA denunciano la Germania al tribunale dell'Aja per il sequestro dei soldati? Allora sì che questo fine estate ci sarà da morir dal ridere.

    Intermezzo

    Chiedo venia per questo tono che può sembrare inappropriato all'argomento fin troppo lugubre. Cerco solo di sdrammatizzare un pochino.

    Invece se le autorità bancarie chiedono la messa in sicurezza (più o meno) i capitali non dovrebbero essere un problema insormontabile.

    - Dentro-fuori dall'euro.

    Se le autorità USA colpiranno mentre la Germania è ancora dentro l'euro, questo si deprezzerà (e ciò non sarà bene per gli USA).
    Se colpiranno mentre sarà fuori, il marco (uscito e rivalutato del 15-20%) si deprezzerà con risultati analoghi.

    Non mi pare di farla troppo facile. Comunque posso sempre sbagliare.

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    1. Credo che entrambi i potenziali concorrenti non molleranno un millimetro delle rispettive mire e ambizioni: questo è il presupposto di ogni tipo di conflitto. Che questa volta sarà giocato in termini finanziari. Non sarà sparato un colpo tra questi "attori"...E si tratta di "affari" che percepiranno pienamente solo le elites. Le intendenze seguiranno...e le masse saranno oggetto di slogan e intortamenti mediatico-moralistici. In un crescendo tragi-comico (per alcuni aspetti)

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  9. Ma che commenti interessanti...qualche considerazione sulla Russia. La tattica di Putin e' stata di guadagnare tempo, in attesa di riflessioni da parte europea(germania) e dell'arrivo dell'inverno. Se questo atteggiamento prudente non paghera', e Putin dovra' dimettersi, non penso proprio che vedremo piddini collaborazionisti in Russia, piu' probabilmente prenderanno il potere i nazionalisti....ma come fa la Russia ad essere attaccata? Basterebbe che Putin o chi per lui cominciasse a rendere pan per focaccia ...per esempio una bella conferenza stampa con cui si annunci che "e' stato dato ordine alla flotta di sommergibili nucleari atomici di stanza nell'atlantico di tenersi pronti a rispondere ad ogni tentativo di aggressione"...compresa(sottointeso) l'aggressione ai confini, in ucraina...ci vuol poco a destabilizzare il corrotto ed indebitato occidente.....e non mi spingo piu' in la', perche' potrebbero fare annunci anche al riguardo di nazioni europee.... hanno armi in grado di vaporizzare il mondo n volte....e , per la verita', quelle convenzionali si sono anche dimostrate migliori, negli ultimi 20 anni, delle americane, a volte...la Russia non e' mai stata piegata da nessuno, e potrebbe cambiare l'attuale tattica, se non paga...inoltre non verra' abbandonata dalla Cina.

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  10. Considerato che la Russia dispone di servizi altrettanto efficienti di quelli occidentali (e Putin sa come usarli) mi chiedo come mai qui in occidente non sono apparsi dossier e scandali.

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  11. Non so che cosa ci sia scritto di preciso perché non voglio dare click a ufo. Però che sia su una linea di questo genere LC mi puzza un po'.

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  12. Perdona, caro Quarantotto, questa segnalazione finagostana. Nel caso ti sfuggisse.
    Stai bene.

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