martedì 23 settembre 2014

IL SAGGIO "CONSIGLIO DEI SAGGI" E LA VIA ITALIANA AL...RILANCIO DELL'OCCUPAZIONE



Un momento del vertice a Palazzo Chigi (da Twitter)

 Epigrafe di Mauro Gosmin:
 "Ciao Quarantotto, un saluto a tutto il forum. Io credo che siamo all'interno di una follia collettiva paragonabile solo a quella delle due grandi guerre. Leggevo oggi su Voci Dall'Estero che anche nella riccha Germania due lavoratori su tre guadagna meno del 2000. 
Ora ditemi con questi dati, come è possibile che all'interno della CGIL, in particolar modo i loro quadri, si difenda questa Unione in modo fideistico, religioso ed ultraterreno. 
Non c'è verso di fargli capire che l'UEM è stata fatta per permettere ai paesi forti di colonizzare i paesi deboli, e all'interno dei singoli paesi per favorire il grande Capitale a tutto discapito del Lavoro e dei diritti acquisiti. 
Qui secondo me non è più un problema Economico/Giuridico/Storico, ma un problema che investe la Psichiatria. Perchè tanti nostri concittadini ai quali viene sottratto redditi/diritti/futuro si sono innamorati del loro carnefice e nulla scalfisce questo amore, nemmeno la condizione dei propri figli disoccupati e privi di futuro?"


Mi piacerebbe poter analizzare notizie positive, almeno nel senso che nel mondo stesse prevalendo un minimo di buon senso. Ma la morsa liberista-finanziario-liberoscambista è implacabile; più o meno come nei primi anni del secolo scorso (ha ragione Cesare Pozzi che vede il parallelismo con periodo a cavallo dell'inizio della prima guerra mondiale. E' inevitabile, in tempi di riprisitno dell'imperialismo commerciale contrabbandato come...garanzia della pace).

Invece come notizie "indicative" dovremo accontentarci di imbolsite conferme della corsa al disastro.
 Naturalmente queste news non le traggo dalla realtà italiana, che si è chiusa nella consueta spirale di ottusa autoflagellazione agli ordini dell'€uropa.
Vi propongo invece una fonte tedesca.
Benjamin Weigert, Secretary General of the German Council of Economic Experts, (scusate se è poco: fonte ufficiale dal cuore della linea Merkel-Schauble), in una conferenza nella "provincia" irlandese di Dublino, organizzata dallo "Institute of International and European Affairs (IIEA)" ci racconta: German policy has ‘double standards.
Questo perchè, "nei primi anni dello scorso decennio, il governo tedesco introdusse una serie di dolorose riforme, in particolare nel mercato del lavoro. Ciò implicò la deregolazione delle leggi sull'impiego. Weigert ora lamenta che una parte notevole di cittadini e politici tedeschi crede ora che queste riforme non abbiano nulla a che fare col miglioramento della performance economica dei tardi anni '10. E accusano queste riforme per la disuguaglianza crescente (in Germania). Ma questa visione non è supportata dai fatti, dice Weigert. La disuguaglianza nei redditi delle famiglie era stata largamente stabile nel passato decennio.
Il governo tedesco sta adesso facendo marcia indietro su molte riforme introdotte. E sì, dice Weigert, queste sono le riforme che Berlino vuole che siano realizzate da Francia, Italia e altri membri dell'eurozona."

Commento irlandese (asciutta registrazione, prendendo atto di dichiarazioni che avrebbero potuto trovare clamorose): "il "German Council of Economic Experts", noto anche come Consiglio dei saggi, è un corpo indipendente (da che?) molto influente nel consigliare le politiche al governo"; il che, quantomeno, significa che il governo tedesco non è tanto indipendente nel tener conto delle indicazioni dell'elettorato. Ma questo è il paradigma €uropeo generale, di cui parleremo ancora in dettaglio, cioè la tecnocrazia dell'efficienza che prescinde dalla prefissazione democratica degli obiettivi. Esattamente quello che viene imposto in Italia ma di cui non si parla...

Con una certa, forse involontaria, ironia, il notista irlandese conclude:
"Nel fine settimana, al summit del G20 in Australia, gli Stati membri hanno esortato l'eurozona a supportare la domanda. Il presidente della BCE Mario Draghi, nel meeting bancario dello scorso mese, ha richiesto, agli Stati membri con spazio per attuare un'espansione fiscale, di muoversi in tal senso."

Queste pur sintetiche notazioni ci portano ad un tumultuoso trend di rilievi:
- Weigert, mica un sindacalista de sinistra, definisce "dolorose" le riforme di "deregolazione", cioè di flessibilizzazione spinta, del mercato del lavoro;
- ci dice pure che queste, di certo, non corressero ma, al più, confermarono una disuguaglianza stabile. Anticipiamo subito che Weigert si sbaglia o...mente: Questo infatti l'indice di Gini nel periodo considerato in Germania:
- rimane il punto che la Germania apertamente, nelle sue politiche più "amate" e caratterizzanti, non considera un problema la disuguaglianza nella distribuzione dei redditi (a proposito, guardate l'Italia a partire dalle riforme Prodi-Treu);
- ma più che mai, le riforme Hartz si dimostrano "dolorose" perchè certamente portarono alla compressione dei redditi da lavoro e della domanda interna. Weigert su questo non lascia molti dubbi. E smentisce la vulgata trionfale di media ed esponenti politici governativi e para-governativi italiani (leggi: grandi intese ormai de facto). Tra l'altro, rammentiamo che risultarono dolorose, per espressa ammissione dei suoi propugnatori, pur essendo realizzate in un periodo non di recessione per la Germania e, in più, comportando una biennale sforatura del limite UE del 3% del deficit pubblico (cioè non avendo altrettanto effetto pro-ciclico di quello che provocherebbero in un'Italia in recessione fiscalmente indotta);
- ne deduciamo ulteriormente che, abbracciando senza mezzi termini le "riforme alla tedesca", - in periodo di recessione con crollo di consumi, investimenti e occupazione,- i nostri governanti non credono che la domanda vada sostenuta e che la disuguaglianza sociale sia minimamente un problema;
- eppure, in questa "lunare" visione, asseverata in TV-h.24 dai Giavazzi e via discendendo (per legittimazione nella "competenza") il mainstream italico-governativo si mette contro quanto dice lo stesso G20. 
'Sta domanda va sostenuta o no?
NO, solo supply side, dato che anche il sussidio universale di disoccupazione e lo sgravio IRAP, sono null'altro che questo. Il primo, tra l'altro, è soggetto ad una bellissima regoletta (che lo accomuna a tutte le altre formule similari, compreso il "reddito di cittadinanza"): vigendo il principio del "pareggio di bilancio", che noi dichiariamo a ogni piè sospinto di voler rispettare, il finanziamento di tale neo-labour welfare non può eccedere limiti ben precisi, riducendolo necessariamente nel volume erogato per evitare di deprimere ancor più la domanda interna con brutali tagli alla spesa pubblica (che pure...);
 - quand'anche ignorata la domanda interna (nella sua componente più ovvia in senso pro-ciclico, cioè domanda-spesa pubblica e quota salari), i calcoli un po' iniziano a farli (per forza: toppano sempre): sicchè, giocoforza, il livello delle erogazioni non potrà che essere via via decrescente, almeno in termini reali, - e certamente ad un livello inferiore di quello, già depressivo, delle riforme Hartz- con l'effetto di determinare l'obbligo di accettare in modo incrementale, lavori a stipendi con una soglia sempre più bassa e distante dalla retribuzione in precedenza percepita dal disoccupato. Perchè la regoletta, ovvia, che piace a Squinzi, è che se non accetti quel lavoro a quella minore retribuzione - di cui il risibile sussidio costituisce la soglia naturale- perdi il sussidio, (comunque denominato);
- insomma, la via italiana al "rilancio" della crescita...è la deflazione salariale che, di certo, non è una cura nè per la domanda interna, nè per la deflazione che aggrava l'onere del debito pubblico, nè, di conseguenza, per i conti dello Stato e per qualsiasi plausibile rilancio dell'occupazione.

E, a questo punto, la retorica e deprimente domanda è: ma, i nostri governanti e giornalisti, quando straparlano di mercato del lavoro, neppure i tedeschi ascoltano "veramente"?
Certamente, non ascoltano il G20 (e chissà il rappresentante italiano, -ma chi era?, ah, sì, Padoan-, come avrà votato). E neppure ascoltano Draghi che consigliava, tra l'altro seguendo un'uscita pubblica dello stesso Weidman, il rilancio della domanda da parte dei paesi con margini di finanza pubblica: esattamente ciò che il "Consiglio de saggi" tedeschi depreca e rifiuta recisamente. Cioè politiche espansive da parte da parte della Germania. 
Ma questa è la parte che non viene mai affrontata: battere i pugni sul tavolo è un po' come il rilancio dell'occupazione introducendo le riforme del lavoro tedesche. 
La mossa prioritaria che potrebbe, (ormai in gran parte non risolutiva, peraltro) sbloccare il problema sta nell'atteggiamento tedesco, non nell'acutizzare l'autodistruzione italiana, ri-agendo su un mercato del lavoro che, secondo l'OCSE, è già più o meno ai livelli di flessibilità tedesca: ma i tedeschi hanno risposto picche in ogni sede, G20 compreso
E questo, a quanto pare, non è un problema: il tavolo su cui si battono i "pugnetti" è quello dei sindacati; che, per lo più, si adeguano, se non altro accettando un contraddittorio altrettanto "lunare"
Cioè non parlando mai di euro e del suo assetto fatto apposta per la competizione mercantilista che deflaziona internamente il lavoro.

24 commenti:

  1. Altro che psichiatri!
    Qua servono degli esorcisti.

    Ora; è possibile che nessuno abbia notato la follia della frase contenuta nel noto discorso di Renzi in stile Kim Il Sung? Certo, sarà stato a braccio ma credo lo avesse preparato. Insomma, non è un lapsus!

    Voglio dire, al dilà di tutto. La frase più pubblicizzata ERA COMPLETAMENTE PRIVA DI SENSO LOGICO!

    "A noi interessano i diritti di chi non ha diritti, SONO QUELLI CHE VOGLIAMO DIFENDERE"

    Cioè vuole difendere una cosa che non esiste (i diritti di chi non ha diritti).
    E non basta; dice che vuole difendere una cosa che non esiste -cito testualmente- "in modo SERIO e CONCRETO".

    Il senso "compiuto" della frase è:
    Difendere una cosa che non esiste in modo... concredto!

    Una supercazzola in salsa blairiana. Per fare l' unico commento realmente descrittivo della asserzione renzesca.
    Direi che;
    qua ci troviamo di fronte ad un autorevole (nonché "serio" e "concreto") governo Mascetti-Monty Python...


    (Giuro. Non ci credevo. L' ho letta almeno 10 volte sul "Carlino" -sta frase- e poi mi sono andato a guardare il video)

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    1. La frase può essere anche intesa come difendere=attribuire.
      Ma il vero gigantesco vizio logico- accuratamente non evidenziato- è che invece si limita a togliere diritti a chi li possiede, ratificandone poi l'assenza per chi non ne potrà mai più fruire. E che rimane nella precedente esatta condizione di assenza di diritti.

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    2. la frase è stata "intesa" come l' hai messa tu.
      Ma l' errore non è solo formale. No, non è un lapsus. Non è un caso che NON abbia detto: "DIAMO I DIRITTI a chi non ha diritti".
      (a parte il fatto che non si capisce il nesso tra dover dare dei diritti a qualcuno e toglierli a qualcun' altro, che poi va a finire -lo hanno capito tutti- come dici tu e come qualcuno ha detto, per la verità).
      Il messaggio era volutamente volto a INTIMIDIRE i lavoratori. A far capire chiaramente che DOVEVANO PERDERE DIRITTI perché la """modernità""" lo richiede ("TINA").

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    3. Il che mi pare avere solide radici ordoliberiste (ma lui non ci può arrivare: mero ripetitore)

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    4. Non vogli leggere il pensiero di Renzi; ma mi viene in mente una frase: "voi chiedete, chiedete...pensate invece a quelli che hanno molto meno di voi. Voi avete ANCHE TROPPO!"
      Così parlava la mia maestra,un bel soggetto clerico - fascio - perbenista il cui mondo ideale, lo ripeteva sempre, era quello in cui ciascuno STAVA AL PROPRIO POSTO.
      Certe affermazioni mi suscitano echi lontani.

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    5. Se gli imprenditori scappono o chiudono i diritti Renzi se li puo mettere.....
      L'italia o la sua classe politica è da 3 anni che continua a gettare benzina sul fuoco.

      L'assurdo è che l'italia con questa crisi non centra niente, avendo l'italia un esposizione praticamente nulla nei confronti di Irlanda, Spagna, Grecia è Portogallo.
      Questa crisi è un problema tra creditori, Germania è Francia è debitori Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda.

      La causa principale della crisi italiana è l'imbecillità è deficienza politica italiana senza precedenti, che sta assumendo forme sempre più grottesce.

      Un fallimento politico totale, che assume ormai forme psychopatiche.





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    6. @Paolo Corrado ---prima o poi qualcuno si deve svegliare per forza, oggi c'e' stato Stiglitz al parlamento http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=6&cad=rja&uact=8&ved=0CD4QFjAF&url=http%3A%2F%2Fcrearesviluppo.blogspot.com%2F2014%2F09%2Flectio-magistralis-stiglitz-la-crisi.html&ei=dNchVLeQDePFigK_vICIBQ&usg=AFQjCNETYOeAJMQIou8-QlDRZJSt3Jv51g&sig2=IQr6aK88r3ktlGA4PIHNMw
      con incredibile introduzione della Boldrini (hanno la faccia come il c@@@).

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    7. Sul web (v.twitter) l'intervento di Stiglitz ha suscitato vespaio di commenti: per lo più sull'ambiguità del nostro "oracolo" d'oltreoceano, che non ha mai il coraggio di dire che l'avventura dell'euro, non è solo sbagliata ma deve anche finire al più presto...

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    8. Ciao Luciano, hai sentito per caso l'introduzione della Boldrini?
      Solo frasi per l'occasione o l'inizio elaborazione di una strategia alternativa?

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    9. Non ho avuto modo di sentirla (ci voleva particolare attitudine...:-))
      Ma la "strategia alternativa" chi potrebbe averla concepita? E per ottenere cosa?

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    10. @48 ore 23.16---su twitter ci sono dei disinformatori allora, perche Stiglitz http://icebergfinanza.finanza.com/2014/09/24/stiglitz-leuropa-ha-fatto-un-errore-e-questo-errore-e-leuro/
      si e' espresso chiaramente...

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    11. Suppongo che non abbia notato che il blogroll qui a fianco include iceberg :-)
      Ad ogni modo che Stgilitz "non ha mai il coraggio di dire che l'avventura dell'euro, non è solo sbagliata ma deve anche finire al più presto" lo conferma pure Andrea Mazzalai proprio in questo stesso post, nel finale:
      "La prima priorità per l’Europa è cambiare il proprio insieme di regole e persuadere la Germania che sta distruggendo l’Europa”. ha concluso Stiglitz.

      Si hanno cercato di dissuadere anche zio Adoflo prima di invadere la Polonia e non ci sono riusciti e tutti sappiamo come è andata a finire. Provate a dissuadere nonna Merkel dall’invadere con l’ideologia fallita dell’austerità mezza Europa periferica e vedrete cosa vi risponderà!"
      Mi pare eloquente la sua concorde analisi...

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    12. Chiedo venia e correggo parzialmente, il tutto e' molto articolato, solo ora ho letto il dibattito su goofynomics, del prof. e degli intervenuti che hanno ascoltato Stiglitz.... comunque, in definitiva aumenta l'ottimismo, e questo e' quello che conta.

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    13. si fa sempre più largo la possibilità che sia la germania ad uscire dall'euro.

      gli USA faranno pressioni per fare l'unione fiscale, del debito ecc...e la germania si tirerà fuori. se saremo fortunati.

      altrimenti ERF per tutti.

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  2. SUGGESTIONI, NARRAZIONI, VISIONI, SUPPOSIZIONI & .. MADIE CREDENZE

    .. e anche DISPENSE che nella campagna del Belpaese era uso per l’impasto e la conservazione del PANE QUOTIDIANO di una ingegnosa e, ancora oggi, invidiata comunità di santi, profeti, poeti e navigatori come ebbero a dichiarare i Visco e i nostri Prodi, che non smetteremo mai di ringraziare anche a costo di diventare nenia noiosa.

    Fanno uno poco specie, ma anche no, tra le prime suggestioni, narrazioni, visioni, supposizioni di koala e canguri riuniti, le posizioni blindate di Schaeuble e Weidmann a difesa del baratro finanziario – non risolto – della finanza tedesca e la collaborazione degli asini dietro la lavagna.

    Bolle speculative e immobiliari, coordinamento dei trucchi delle politiche monetarie indipendenti, senza un richiamo e considerazione alcuna per degli abitatori e, guardando l'immagine proposta, chissà cosa verrà ancora conservato nelle madie, credenze e dispense dopo questi giri di giostra offerti dalla direttorA: un brivido caldo.

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    1. A proposito: il G20 ha segnato uno dei punti più bassi nel dialogo USA-GER. Poi è venuto qui Stiglitz a fingere di dire cose che i parlamentari avrebbero ascoltato. L'Italia di (neo)Salò si sta fortemente organizzando...

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  3. "Perchè tanti nostri concittadini ai quali viene sottratto redditi/diritti/futuro si sono innamorati del loro carnefice ..."
    Potremmo chiamarla "sindrome di STOCCARDA".

    Saluti
    Guglielmo

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    1. A rigore è la "sindrome della doppia verità" http://orizzonte48.blogspot.it/2014/02/una-dittatura-puo-limitare-se-stessala.html
      Se gli volessimo trovare una denominazione geografica DOC, potremmo definirla la "Sindrome di Friburgo" (dalla omonima Scuola elaboratice della "economia sociale di mercato" che è al centro del trattato)

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  4. @ Caposaldo

    Speriamo, perchè le sofferenze delle banche italiane, causate dal abbattimento della domando interna di Monti, più la crisi va avanti piu diventano grandi.

    La crisi italiana ha semplicemente un nome è si chiama Mario Monti.
    In italia non c'era alcun motivo di abbattere la domanda interna, l'unico motivo era il "piu Europa"

    Non ho nessun dubbio che qui è in atto una guerra psychologica. I tedesci con il loro psycho-moralismo nei confronti dei paesi periferici vogliono dare a questi un senso di colpa. La tattica si chiama, attaccare gli altri per distogliere dal proprio fogno. Si concentrano solamente sui debitori, ma non del totale fallimento, possiamo chiamarlo anche "ignoranza" dei loro sistemi di controllo banchari. I soldi, i tedesci li potevano anche investire in Germania. Perchè li hanno investiti in Spagna, Irlanda, Grecia, Portogallo è in immondizia Subprime USA ? Perchè ??
    Perchè le riforme Agenda 2010, senza il supporto del settore Export, proprio verso i paesi periferici, non sarebbero state possibili, la Germania sarebbe caduta in coma.

    Credo che anche al crisi ukraina abbia a che fare con le scellerate politiche economice tedesce. La dipendenza della germanai del Export ormai è systemico. La Germania ha assolutamente bisogno di nuovi debitori cioè consumenti dei loro prodotti è l'ucraina è un paese con 45 mio. di abitanti, potenziali consumatori di prodotti tedesci, abbatendo i prodotti nostrani ucraini e rimpiazziandoli con i loro.


    La destra tedesca e anche favorevole al TTIP, porprio perchè ha bisogno vitale di nuovi mercati, gli USA è un mercato di 310 mio. di consumatori di alto livello. Solamente che in questo caso la legge la detta gli USA, gli USA sicuramente non si fanno asfaltare dai crucchi, ci mancerebbe, al contrario.

    L'economia tedesca ormai si concentra completamente sul export, intorno al export tedesco si sono creati un mucchio di think thank per favorire l'export tedesco che fanno studi di mercato fino al ultimo dettaglio.
    C'è tutta una marea di avvocati, specialisti di pubbing relations, industriali, politici, contractrors, operatori mediatici, giornalisti ecc ecc che lavorano solamente per l'export.

    Sa che VW paga riviste automobilistiche (non solo tedesce) solo per mettere in buona luci i loro prodotti è smerdare i concorrenti FCA in primis.

    Ci sarebbe ancora molto da dire, per esempio il katar (mondiali ci calcio 2022) è la formula 1(scandolo BayernLB/Ecclestone), solo un dettaglio a parte, tutte le piste di F1 nuove vengono o sono state costruite dal solito architetto tedesco, TUTTE.

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  5. La ripresa, la ripresa...E' un peccato che il blog di Flassbeck sia (quasi) tutto in tedesco, perché contiene spesso articoli interessanti. E' comparso qualche giorno fa un utile post che non richiede particolari conoscenze di alemanno per essere capito: si tratta dei dati relativi alla produzione industriale dei paesi UE. In figura 2 tutti quanti possiamo apprezzare i portentosi risultati conseguiti dei paesi che hanno fatto le "riforme". Qualche buona notizia però, come si vede, c'è: buoni i risultati dei paesi baltici (figura 4), ottimi quelli di Romania e Slovacchia e buoni quelli di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca. Merito delle riforme? Irlanda a parte (i cui dati non sono però facilissimi da interpretare) c'è una bella correlazione con la variabile in figura 9: i salari nominali. Sorpresa! I paesi che se la stanno cavando meglio, comprese le microscopiche repubbliche baltiche (in attesa degli effetti delle sanzioni alla Russia, ovviamente: i dati risalgono a luglio), son quelli dove i salari son cresciuti di più rispetto alla media. Conclude Flassbeck: "Che si possa avere una ripresa senza aumenti salariali (salvo in Irlanda con la sua elevatissima quota di esportazioni), è semplicemente una favola". Quindi è una favola la possibilità di ripresa in un'eurozona a guida tedesca.

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    1. Ma è una favola che dentro la moneta unica attuale (e in generale, peraltro) si possa mai perseguire una politica diversa dalla svalutazione interna sui salari.
      Poi alla fine Stiglitz traccheggia, perchè non può aprire il valzer delle attese speculative sull'euro, ma non può proprio offrire altra soluzione, implicita ma necessaria, che QUELLA

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    2. intervengo solo per precisare che gli aumenti salariali sono terminati anche in slovacchia. l'era dell'investimento facile è terminata (ora si va direttamente in romania) e la slovacchia si avvia anch'essa alla stagnazione.

      magari i dati macroeconomici ancora non lo mostrano a dovere (disoccupazione cmq alta) perchè è da un annetto e mezzo che hanno iniziato a tirar la cinghia. ma oramai anche l'est europa vicino ha finito la propulsione da bassi salari.

      CVD: c'è sempre un paese dove il lavoro costa meno.

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  6. Che ci sia ancore gente che si guarde i talk Show, incredibile.
    Beh allmeno sono in caduta libera.

    Certo che la RAI avrebbe bisogno di una ripulitura generale, il livello ormai e sotteraneo.

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  7. colla propaganda che gli fanno col cavolo che chiudono la RAI.

    si vede che in Grecia non lavoravano altrettanto bene.

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