giovedì 25 dicembre 2014

IL NATALE AL TEMPO DELLA GRANDE DISTOPIA - 2 (alle soglie de "LA RESA")

Elysium – L’incontro tra distopia cibernetica e blockbuster d’autore.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, la Natività rubata a Palermo dalla mafia nel 1969: è l'opera cui i carabinieri danno la caccia da più tempo.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, la Natività rubata a Palermo dalla mafia nel 1969: è l'opera cui i carabinieri danno la caccia da più tempo.

Ho ritenuto interessante riproporre, oggi, Natale 2014, il post pubblicato esattamente un anno fa. 
Mentre per "l'ipotesi frattalica" abbiamo un'evoluzione di fatti che abbiamo cercato di seguire ed aggiornare (v. pure qui), per quanto riguarda il senso del Natale (per coloro che "sentissero" questa tradizione, com'è umanamente naturale) nulla è cambiato.
Al post ho solo apportato alcune piccole modifiche e aggiunto immagini e dati...

Il trend dei fallimenti in Italia dal 2009 ad oggi

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Periodo di riferimento: IV trimestre 2014
Pubblicato: venerdì 19 dicembre 2014 

Occupati e disoccupati (dati provvisori)

A ottobre 2014 gli occupati sono 22 milioni 374 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-55 mila) e sostanzialmente stabili su base annua.

Il tasso di occupazione, pari al 55,6%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre aumenta di 0,1 punti rispetto a dodici mesi prima.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 410 mila, aumenta del 2,7% rispetto al mese precedente (+90 mila) e del 9,2% su base annua (+286 mila).

Il tasso di disoccupazione è pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi...


Ché poi, il Natale, è diventato anch'esso parte della strategia di propaganda
Lo era già, anche nei tempi passati (della democrazia in faticoso cammino), nel senso della famosa "celebrazione consumistica" contro cui ci mettevano in guardia già quando ero bambino; il fatto che ci mettessero in guardia, peraltro, richiamandosi ai "veri valori religiosi", era anch'esso parte di un sistema di controllo sociale. 
Ma quello era ben diverso. 
Ammettere un certo grado di consumismo in progress , (scardinante a sua volta i riti della famiglia allargata di un'Italia contadina che si dissolveva nell'inurbamento industriale), consentiva una certa "soddisfazione diffusa" nel constatare il cammino fatto; e il richiamo al fondamento religioso della ricorrenza serviva in un certo modo a saldare questa soddisfazione, in un coerente quadro dell'identità sociale. 
Era uno schema: suscitava accese critiche, ma funzionava da catalizzatore di un'autopercezione progressiva del benessere.


Ma oggi, appunto, è diverso. 
Quelli che fra voi si troveranno a leggere "these lines", oggi, - e per il fatto che non trovano motivo serio per "staccare" da un discorso sulla ragion critica-, avranno comunque abbracciato una visione "umanitaria" del Natale.

Perchè, semplicemente, non avranno sentito l'ennesimo "stato di eccezione", negatore della natura umana e privo di qualunque base logica, che dovrebbe indurre a "sospendere" la Resistenza (umanitaria), cioè nutrita di un substrato ideale tra i più nobili, alla instaurazione della GRANDE DISTOPIA.



Perchè, come vi accorgerete guardando anche distrattamente i bollettini mediatici del P.U.O., tambureggianti e reiterativi, "LORO (ESSI)" NON SI FERMANO MAI.

E quindi, qualunque clima di tregua, ancorché piccolo e transitorio, è un cedimento del terreno faticosamente conquistato.


Immaginate lo sviluppo di un mondo privo della stessa ipotesi frattalica (ormai è stata formulata e, in ragione di ciò, è GIA' nel quadro del reale, inteso come frazione dell'Intenzionalità che compone il quadro della percezione sociale di un "certo" Tempo).

La loro distopia ci proietta, senza alcuna mediazione o concessione (da parte di "ESSI"), verso un mondo dove ogni elemento programmatico della "Grande Società" ordoliberista, si realizza in una nuova tappa, mentre vengono implacabilmente gettate le basi del nuovo tassello della strategia anti-umanitaria.

Lo "sterminio" dei diritti sociali, che è soppressione della democrazia nel suo fondamento sostanziale, rinnova l'incubo di un'€uropa che, come nella seconda guerra mondiale, mostra all'intera Umanità il volto dell'Irrazionale che non può essere contrastato;  tutto questo piomba ogni residuo "rappel a l'ordre", in una dimensione spettacolare paradossale.
Nessuno potrà mai spiegare fino in fondo come ciò sia potuto accadere, in questa forma così estrema, così priva di resistenze collettive consapevoli, ponendo definitivamente gli esseri umani di fronte al dilemma, già affrontato all'indomani della seconda guerra mondiale, del come fare "affinchè tutto questo non si ripeta mai più".



Se nulla si opporrà in forma organica, consapevole e basata sulla "memoria", a questa distopia, potremo soltanto "contare i morti"
I morti prematuri, privati delle esistenze che la legittimità del sistema costituzionale avrebbe consentito loro di condurre e invece ingiustamente gettati sulla bilancia occulta del loro "risanamento dei conti", della loro "crescita" (delle disparità), dove l'accorta programmazione delle parole d'ordine li farà pesare...nulla. 

Quanti moriranno anzitempo perchè i sistemi pensionistici e sanitari saranno letteralmente smontati nel livello minimo essenziale? 
Quanti moriranno e sfoltiranno le fila dell'"esercito di riserva dei disoccupati" e dei precari, dei piccoli e medi imprenditori da sopprimere, in modo da controllarne la massa esattamente nel numero progressivamente ridotto che conviene all'equilibrio dello shock permanente con cui intendono governarci..."per sempre"?


Il trend dei fallimenti in Italia dal 2009 ad oggi. I settori più colpiti secondo i dati Cribis D&B.

Creare implacabilmente una crescente e poi immensa schiera di nuovi poveri per "placare gli dei del mercato" ci rammenta che "escludere i poveri dallo stato sociale è una pratica totalmente analoga ai sacrifici umani".

Il contesto da cui, non casualmente traggo queste frasi che riassumono il concetto di urgenza che mi pareva giusto trasmettere, specifica pure che, appunto, "Il concetto che gli dèi del mercato debbano essere placati in un paese padrone della propria moneta è assurdo;", tanto che specifica come "i sostenitori dell’austerità richiameranno l’esempio della Grecia e della periferia dell'eurozona come esempi di paesi dove i bond vigilantes sono apparsi e hanno distrutto l'economia. Ma si tratta di paesi appartenenti a un'unione monetaria, che non controllano la propria valuta. La loro disponibilità di moneta — e quindi il prezzo del loro credito — è in balia di una banca centrale estera".


Ma vedete, il punto è tutto qui: una denunzia del genere, compiuta in UK, e che riecheggia altre voci che variamente si affacciano sullo scenario USA, è ormai divenuta impensabile nella €uro-realtà. Certamente nella sua dimensione mediatica di Potere monolitico.

Non c'è De Grauwe o Stiglitz che possano indurre al "rappel a l'ordre" alcuno dei leader €uroti in carica attualmente, al massimo capaci di concepire ridicoli compromessi che vengono offerti come soluzioni, ma non alterano di un millimetro la rotta pervicacemente intrapresa.



Mi piacerebbe poter dire che "noi non ci arrenderemo", che alla fine la razionalità umanitaria prevarrà, che la "Grande Distopia" imploderà politicamente come prevede De Grauwe.
Ma l'Italia, proprio l'Italia, versa in condizioni di degenerazione civile e democratica così assolute, - fino al radicamento nella "coscienza diffusa"-, e così apparentemente irredimibili, che non possiamo accontentarci di assistere (per di più in pochi) alle "voci dall'estero".

Dobbiamo "credere", perchè non c'è alternativa etica dotata di dignità umana, di poter continuare a lavorare per la democrazia fino a che "loro" non saranno sconfitti. Anche in Italia. Anche ricordandocelo il giorno di Natale; anzi, specialmente oggi.

15 commenti:

  1. "Quanti moriranno anzitempo perchè i sistemi pensionistici e sanitari saranno letteralmente smontati
    Quanti moriranno e sfoltiranno le fila dell'"esercito di riserva dei disoccupati" e dei precari, dei piccoli e medi imprenditori da sopprimere, in modo da controllarne la massa esattamente nel numero progressivamente ridotto che conviene all'equilibrio dello shock permanente con cui intendono governarci..."per sempre"?"

    Ciao Quarantotto e quanti ragazzi come mio figlio rischiano di non farsi una famiglia, di non farsi un futuro, di non vivere una vita degna di questo nome?

    "Ma l'Italia, proprio l'Italia, versa in condizioni di degenerazione civile e democratica così assolute, - fino al radicamento nella "coscienza diffusa"

    Ti racconto un anedotto,

    Pochi giorni fa mia moglie ha preso contatto con il segretario del PD della nostra zona, e con sua moglie, capogruppo della minoranza nel consiglio comunale, per vedere se era possibile proiettare il documentario " IL PIù GRANDE SUCCESSO DELL'EURO" all'interno del PD, iniziativa volta a promuovere, favorire, un dibattito all'interno di quel partito, o almeno insinuare dei dubbi nelle loro granitiche certezze.
    Prima di aderire hanno voluto visionare il documentario, mia moglie ha ritenuto opportuno che io non fossi presente in quanto non sono un negoziatore, ma semplicemente un asfaltatore e gli avrei asfaltati volentieri.
    La faccio breve ( nota di colore, lui ex manager dell'Ulss, lei insegnante d'Italiano in pensione) dopo aver visto il documentario e dopo aver sparato l'immancabile sequela di spesapubblicacastacorruzioneevasione, subito disattivate da mia moglie, si sono resi disponibili all'evento solo se riusciranno a trovare un " ESPERTO" a favore dell'euro per creare il contraddittorio, in quanto loro non hanno argomenti seri da contrapporre, ma fanno politica e hanno la presunzione d'insegnare agli altri.
    QUESTO E' IL LIVELLO CULTURALE DEL PAESE, e su questa cosa ci sarebbe da riflettere un pò, un insegnate d'Italiano in pensione dovrebbe sapere cosa è successo dopo la famosa Quota 90, o dovrebbe sapere quali sono state le misure adottate da UK e USA per uscire dalla crisi del 29.

    Dalla profonda provincia del Nordest RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE.

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    1. Ho avuto in'identica esperienza a Torino, quando avrei dovuto presentare il mio libro in una biblioteca pubblica. Pretendevano che l'autore (il sottoscritto), che parlava da magistrato amministrativo con 30 anni di servizio della COSTITUZIONE, fosse affiancato da un espertone di parere contrario. Alla presentazione del libro con l'autore! Almeno potevano fare un dibattito tra terzi, con almeno un favorevole alla...Costituzione, senza la presenza dell'autore. Ma no; neppure la presentazione aperta al confronto col pubblico poteva essere fatta senza commissari del partito-PUO!!!

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    2. OK lo stato sociale ma la distopia più evidente del sistema è la giustizia.
      Essa costituisce l'essenza stessa dello stato che nasce proprio per assicurarsi il monopolio della violenza ed evitare vendette e giustizia fai da te.
      Va da sé che la giustizia dovrebbe essere finanziata con la fiscalità generale in quanto prima funzione dello stato.
      Il paradosso cui stiamo assistendo consiste nel fatto che la giustizia oggi è un bankomat da cui, con imposte indirette, prelevare continuamente.
      Si arriva ai contributi unificati (nel processo amministrativo addirittura folli di modo da scoraggiare ogni controllo preventivo sulla corruzzzzzzione), alle marche per copie che non si fanno più, alla paralisi dei tribunali causata da un folle accorpamento studiato per allontanare i pezzenti (la popolazione) dalla tutela dei diritti.

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    3. C'è in gioco un ridisegno epocale: per TUTTI
      1) http://orizzonte48.blogspot.it/2014/09/riforma-della-giustizia-e.html
      2) http://orizzonte48.blogspot.it/2014/09/parte-2-riforma-della-giustizia-e.html

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    4. Ah! I piddini invocano il "principio del contraddittorio"?
      Loro? Quelli che hanno udito i costituzionalisti sul ddl di riforma costituzionale per poi etichettarli come "professoroni che si oppongono al cambiamento" (E.Boschi)?
      Loro? Quelli che approvano il Jobs Act a colpi di maggioranza?
      Loro? Quelli che impongono l'esame della legge elettorale durante la sessione di Bilancio? Che vanno in Aula senza il mandato al relatore e incardinano l'esame della suddetta legge all'alba, "manu militari", al termine dell'esame della legge di stabilità?

      Prima di parlare di contraddittorio, forse dovrebbero interrogarsi sul senso che ha questa parola per quelli che hanno votato alle ultime elezioni.......

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  2. DIRE E RIDIRE ANCORA ..

    tra salubri massaggi d'ego - che poco male fanno e qualche bene inducono quando si ruota come teiere in orbita di Marte - che CONOSCENZA, MEMORIA e CONSAPEVOLEZZA DELLA RAGIONE furono, sono state, sono e saranno IL PATRIMONIO di tante, immaginifiche, giovani/vecchie fertilità consapevoli di "fatti non foste per viver come bruti" ..
    :-)

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  3. Sempre piu' DIFFICILE e arduo ma.....Dobbiamo "credere", perchè non c'è alternativa etica dotata di dignità umana, di poter continuare a lavorare per la democrazia fino a che "loro" non saranno sconfitti. Anche in Italia. Anche ricordandocelo il giorno di Natale; anzi, specialmente oggi." Grazie e Buon Natale

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  4. Buon Natale a 48 e a tutto il blog, ma soprattutto grazie per l'impegno e l'informazione! Questi giorni di festa per me saranno anche occasione per portarmi avanti nella lettura dei post

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  5. Non ci arrenderemo mai. GRAZIE LUCIANO. BUON NATALE

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  6. Grazie a tutti per i commenti "above". Di cui apprezzo lo "Spirito" giusto. Auguri a tutta la lotta per la democrazia!

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  7. Siamo qui, ci siamo faticosamente trovati, NON SIAMO SOLI. Già questo è importante.
    Poi abbiamo due formidabili alleati: la realtà e il limite (sovrano è il limite, come diceva Simone Weil).
    Auguri a tutti, anche alle penose figure che non hanno ancora capito niente...

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  8. Buon Natale Quarantotto e grazie per il tuo prezioso lavoro. Attraverso il libro e il blog hai saputo fornirci LA GIUSTA chiave di lettura della realtà che stiamo vivendo.
    Visto che siamo in tempo di Natale, mi stavo interrogando sul ruolo che la Chiesa ha avuto e sta avendo nel legittimare questo stato di cose. Al di là delle apparenze, a me sembra che il Papa Francesco, al di là del suo understatement (o proprio per mezzo di quello), stia legittimando la nuova ondata ordo-liberista. Mi sbaglio?

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    1. E come la starebbe legittimando più di quanto già non lo sia?
      Se consideriamo che l'ordoliberismo è liberismo (tout-court) restaurato con gradualità, il grado di dominio istituzionale raggiunto dalla finanza, mostrerebbe che il Papa attuale c'entri ben poco con questa deriva in stato avanzato.

      Diverso è se al Papa si chieda di cambiare lo stato delle cose, con pensieri, parole e azioni.
      Solo che questa è la tipica valutazione che fa chi non è credente: assume un criterio di coerenza tra enunciato della dignità dell'Uomo e della solidarietà tra cristiani e lo eleva a sistema politico organizzativo della società che il Papa dovrebbe perseguire.

      Ma ciò lo pone due volte fuori da un criterio di legittimazione legale (che potrebbe coincidere solo con un Potere Costituente che sappiamo appartenere a tutto il popolo indifferenziato, quindi anche sotto il profilo del credo religioso):
      1) perchè tecnicamente è l'Autorità di uno Stato estero e dovrebbe avere come riferimento i cittadini di tale (micro)Stato;
      2) perchè riferendo il paradigma umanitario-solidarista alla comunità della Chiesa, avrebbe solo un'Autorità morale legata a presupposti trascendenti (cioè non coincidenti con la ciclicità delle politiche economiche statali) e, per di più, dotata di "effettività" solo in base all'adesione altrettanto etica dei soli cattolici.

      In un senso più ampio: il Papa ha un'ovvia preoccupazione di non essere relegato alla irrilevanza politica, ma ha anche il problema di non radicarla in un solo Stato, rinunciando alla veste ecumenica-universale.

      Comunque la si voglia mettere, la sua azione è dunque molto limitata e non può che rimanere, IN UN SENSO O NELL'ALTRO, confinata in assunti generici, non capaci (per il loro ruolo autoproclamato) di svolgere denunce che possano identificare responsabilità precise di azioni e autori concretamente individuati.

      Certo gli si può rimproverare di non agire diversamente o di agire tiepidamente.
      Ma per chi non sia cattolico (politicamente militante nelle dimensione "terrena"), questo rimprovero è un'intrinseca contraddizione.

      Coloro a cui rivolgere critiche e contrasti, su un piano di effettività e immediatezza, sono ben altri: i titolari di posizioni istituzionali che prendono decisioni influenti giuridicamente sulle nostre vite.
      Il Papa ha solo un potere di influenzamento morale che, nelle circostanze storiche della globalizzazione, si stempera nella inevitabile radice dogmatico-religiosa, - e quindi trascendente-, dei principi cui deve rimanere coerente.

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  9. Grazie per la risposta, come sempre puntuale e illuminante. Il mio interrogativo, come cattolico, nasce perché mi sembra che la Chiesa agisca un po' troppo tiepidamente di fronte alla tragedia culturale, economica e sociale che stiamo vivendo. E' ovvio che alla Chiesa non può essere attribuita una responsabilità diretta della situazione ma mi sembra che la "sostanza" di alcune recenti prese di posizione, non faccia altro che legittimare anche da parte della Chiesa le risposte che la politica (non) sta dando per risolvere i problemi concreti.
    Tre esempi in particolare:
    1) il continuo richiamo della Chiesa al lavoro come condizione necessaria per garantire la piena dignità dell'Uomo è vero e giusto in se. Ma se poi non viene seguito dalla fondamentale precisazione che si tratta di condizione necessaria ma non sufficiente, quando in TV il messaggio viene poi accompagnato dallo slogan lanciato a reti unificate dal Governo che l'unica via per promuovere il lavoro è il jobs act...è chiaro che l'equivoco regna sovrano e anche il cattolico "medio" cade preda dello "spin";
    2) il richiamo della Chiesa all'accoglienza dell'immigrato è fondamentale e necessario ma rischia di essere controproducente se porta a "legittimare" operazioni come Mare Nostrum e, in ultima analisi, il collasso del nostro sistema di welfare;
    3) l'apertura verso il "diverso", spalanca le porte alla "legittimazione" dei diritti cosmetici, per rimanere su un tema centrale nel dibattito che si svolge qui, allontanando i riflettori dal problema fondamentale che è l'erosione dei diritti di "seconda generazione".
    Insomma pur rimanendo sul suo "terreno" lasciando a Cesare quel che è di Cesare, mi sembra che la Chiesa DOVREBBE fare di PIU' per difendere LA VERITA' e risvegliare le coscienze attraverso la sua voce critica ed autorevole.

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    1. Hai esattamente le stesse perplessità che ho io stesso.
      Una paroletta sul pareggio di bilancio e sulla deflazione salariale, quindi sulla correzione obbligata nell'UEM, non ci starebbe stata male.
      E se non ora, quando...? :-(

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