sabato 12 settembre 2015

IL PIACERE DELLA CRUDELTA': ASSERVIRE COL DEBITO PUBBLICO (il più grande successo dell'euro).

http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/mondialismo/immagini/herman_van_rompuy.jpg
 Van Rompuy riceve il premio Kalergy
 
1. Traduco, per maggior beneficio dei lettori, la parte finale dell'ultimo commento di Bazaar:
"Il debitore ha concluso un contratto con il creditore e si è impegnato nel senso che, se non dovesse restituire il dovuto, darà in sostituzione qualcos'altro che possiede, qualcosa su cui ha il controllo, per esempio, il suo corpo, sua moglie, la sua libertà...
Chiariamo la logica di tale forma di compensazione: è alquanto singolare. 
Un'equivalenza è stabilita dall'atto del ricevere del creditore, in luogo di una letterale compensazione (monetaria ndr.) per qualsiasi danno (da inadempimento) (così, al posto del denaro, terra, possedimenti di ogni tipo), un vantaggio apprezzabile nella forma di un tipo di piacere - il piacere di essere autorizzato a dar liberamente sgofo al suo potere sopra chi ne sia totalmente privo, il piacere voluttuoso "di fare il male per il piacere di farlo", il godimento del violentare...Nel "punire" il debitore, il creditore partecipa del diritto (illimitato) dei padroni...La compensazione, allora, consiste in una garanzia "di" e in una legittimazione "a" la crudeltà"

(Corey Robin 2015, sulla Grecia)

2. Questa impressionante, ma non sorprendente, citazione sul modo neo-liberista di intendere i vincoli contrattuali e creditizi, è in realtà l'essenza del "mondo moderno" che si afferma con il Rinascimento e la Riforma innescata dalla predicazione di Lutero, in Germania.
Dovrebbe essere inutile ripetere che per arrivare, nell'evoluzione da mercantilismo a capitalismo industriale, a una mitigazione che potesse ribaltare questa crudeltà, occorrerà la stagione costituzionale democratica, conseguente alle lotte sociali dell'800 e del primo '900. La intrinseca logica luterana e liberista verrà però scansata solo a fronte della sconfitta militare, disastrosa, degli estremi mandatari (per conto delle oligarchie dei creditori) di questa "logica".

3. La citazione sopra tradotta ci consente di riagganciarci con le vicende alle origini di tale traiettoria "culturale" della modernità (finanziaria), narrate in un interessante libro di Carlo Martigli, "La congiura dei potenti" che, appunto, verte sul ruolo dei banchieri Fugger nella vicenda, ambigua e manovrata, di Lutero. 
Sono vicende a taluni note, ma più spesso ignorate, dato la attuale grancassa mediatica: la vendita delle "indulgenze" che scatenò il malcontento verso il papato, fu in realtà indotta ed estesa su larga scala dagli stessi Fugger, al fine di lucrare una lauta percentuale del ricavato, che non andava affatto a Roma.
La Riforma, non moralizzò tale aspetto (di prelievo sostanzialmente fiscale a vantaggio di principi e vescovi, pubbliche autorità costituite), ma stabilì in definitiva che l'intero flusso di queste entrate dovesse restare in Germania (divenendo imposizione fiscale "nazionalizzata" per risanare il debito verso le banche del tempo); con, appunto, il prelievo della ricca intermediazione bancaria.

4. Dal libro ora citato, traiamo alcune citazioni in linea con quanto postato da Bazaar:
Qui (pagg.211-212), il pensiero del cardinale, vescovo-principe di Magdeburgo e Halberstadt, Alberto di Hohenzollern (uno dei maggiori protagonisti della vicenda della riforma protestante):
"I briganti come quelli che lo avevano assalito erano utili per giustificare dazi e gabelle e imporre l'ordine anche quando non serviva. Pure dei facinorosi a volte si ha necessità, per far funzionare la gogna e la forca a alimentare nel popolo la paura, fornendogli al tempo stesso qualche motivo di svago...Si creano anche ad arte, alla bisogna, le teste calde, che non mancano mai tra gli spriti più esaltati, e basta il suggerimento di una spia per spingerle ad alzare il collo, giusto in tempo perchè venga stretto da una corda nella piazza. Ma le rivolte no, su questo Fugger non sbagliava. Quelle non sono mai opportune e occorre stroncarle sul nascere, prima che il vento delle idee si faccia tempesta".

5. E' noto che tale rivolta fu quella che, - "prendendo sul serio" le iniziali prediche anti-papato, e contro l'immorale oppressione fiscale feudale ed ecclesiastica, di Lutero-, fu innescata dal monaco "folle" Thomas Muntzer. Sulla sua figura e azione Friedrich Engels scrisse un saggio nel 1850, "La guerra dei contadini in Germania".
Dalle citazioni-glossario al termine del libro, (pag.337), traiamo questa citazione del saggio di Engels (neretto aggiunto):
"Chi trasse profitto dalla rivoluzione dei contadini? I principi. Chi trasse profitto dalla rivoluzione del 1848? I grandi principi d'Austria e Prussia. Dietro ai piccoli principi [di allora] stavano i piccoli borghesi che li tenevano a sè con il pagamento delle imposte, dietro ai grandi principi del 1850 stanno i grandi borghesi filistesi che li sottomettono ben presto al loro giogo con il debito pubblico".

Insomma, "purezza del sangue" kalergica o meno, i "principi" messi accanto ai banchieri - per Kalergy, nella Pan-Europa federale, la classe dirigente naturale e incorrotta-, sono l'ideale per sottomettere l'intera società col debito pubblico, per disciplinare la masse inevitabilmente pigre e riottose che meritano la "durezza del vivere". 
Naturalmente, nei tempi moderni, tutto ri-nasce con la banca centrale indipendente "nel quadro della costruzione €uropea"...
Insomma, per chi non volesse ancora capire (e forse non vorrà mai capire), il debito pubblico non è la causa della crisi: è la legittimazione del vero potere (e della soddisfazione del piacere della crudeltà") e, dunque, ci deve essere e possibilmente aumentare, (appunto, quando si infligge crudeltà con l'idea di ridurlo!). 
Che è poi "il più grande successo dell'euro", quello dell'aumento del debito/PIL nei paesi debitori e quindi dell'aumento di asservimento e simmetrico godimento. E infatti (Monti ipse):


19 commenti:

  1. In realta' si potrebbe far incominciare con la fine dell'impero romano d'occidente ed in particolare con la servitu' della gleba (vedere Herbert o A.Barbero): il servo della gleba non e' lo schiavo romano ma il piccolo proprietario contadino che gravato delle imposte imperiali e dalle scorribande barbare omaggia (da homo) il grande latifondista perche' gli ha prestato la pecunia e non e' in grado di ripagarla. Di fatto e' ancora proprietario (nessuno lo puo' cacciare). Incomincia un nuovo medioevo?

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    1. Il fenomeno dell'asservimento del debitore è, in sè considerato, lo stesso (si tratta della realizzazione della "garanzia" illimitata del creditore, nota fin dallo ius civile arcaico).

      Diverso, però, e anzi opposto, è il contesto politico-istituzionale rispetto al XVI secolo.
      Nell'impero d'Occidente al tramonto, il fenomeno conduceva alla decentralizzazione-dissipazione del potere politico e in assenza dell'intermediazione, anzi determinazione scatenante, del crescente potere dei banchieri.

      In effetti, cioè, al tramonto dell'impero, il potere centrale de "l'Augusto", era disarticolato dal patto tra latifondisti (gentes senatoriali) e Chiesa, per cui in cambio del nuovo nexus, purchè accoppiato alla registrazione presso la curia vescovile (come "cistiano"), si otteneva l'esenzione dalla leva militare e da ogni prelievo fiscale, rimasto in capo alle città (municipia: che infatti si andavano svuotando, perchè concentravano la base imponibile residua ed insostenibile).

      Nel Rinascimento, viceversa, il fenomeno è di riaccentramento fiscale (e di crescita dell'importanza economica e fiscale delle città): l'intermediazione bancaria, prima determina l'assetto politico di vertice (finanziado le varie guerre di successione dei regnanti, ed avendo accumulato il capitale per via mercantile), poi l'assetto fiscale.

      Al crearsi di posizioni dominanti creditizie (i Fugger, e prima i Medici e i Bardi) , si accompagna il potenziamento di città e, specialmente, eserciti centralizzati del monarca. Più grande è il debitore, più grande l'influenza bancaria dell'operatore dominante, meno rilevante - e capace di rispondere politicamente e militarmente-, sarà la vecchia classe feudale medievale (appunto nata dai latifondisti romano-barbarici del tardo impero).

      La Chiesa ecumenica in questo gioco passa per terzo incomodo: fondamentale per accelerare la destrutturazione del potere centrale dell'Impero d'Occidente, diviene "superflua" nel momento in cui nuovi poteri centrali divengono più funzionali al profitto di intermediazione bancaria. Si dissolve progressivamente la classe feudale (dotata di potere quasi-sovrano) insieme con la funzione medievale della Chiesa: l'autonomia e la rilevanza dello stesso potere diffuso feudale non è più in grado di contrapporsi al nuovo potere mercantile e finanziario (la vicenda del Re Sole, illustra e anticipa questa tendenza...).

      Inutile dire che,a tutto questo, corrisponde, "a monte",il (ri)fiorire dei commerci e la connessa esigenza di regole stabili e più orientate ai traffici (il contratto, riscoperto dal diritto romano del Digesto etc.), non arbitrariamente mutevoli e frazionabili dai vari potentati locali.

      Dall'accumulo del capitale mercantile, è agevole arrivare all'utilizzo finanziario del capitale (Fugger e Medici, ancora una volta) e alla modifica dell'assetto politico che corrisponde alla segnalata esigenza della nuova struttura economica...

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    2. Si può parlare di influenza bancaria dell'operatore dominante anche nel caso dei Bardi, che furono "truffati" proprio dal monarca debitore e per questo decaddero?

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    3. Il fatto di essere un'impresa con un forte potere di mercato, non elimina il rischio legato allle condizioni politiche; questo, anzi, accentua, in base all'esperienza (che i successivi operatori possono scontare), la tendenza a affinare il "profilo del credito", anche rispetto ai "più potenti"; il che significa più garanzie e più sistemi di condizionalità. I Fugger furono maestri in questo. Ma si estinsero comunque (come impresa bancaria).

      Quello che rimane, però, è un sistema sempre più affinato e sedimentato nelle sue prassi e tipologie di "negozi" che si impongono normativamente agli stessi Stati.

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    4. Insomma sembra che loro, a differenza nostra, imparino le lezioni della Storia...
      Grazie della risposta.

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    5. Oddio, a livello sistemico imparano e conformano le istituzioni e le leggi alle loro esigenze:a livello "Lehman", cioè di singola spregiudicatezza, tenderanno a esagerare. Il potere se non ne abusi, che potere è?
      v. qui
      http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/flags-of-our-father-2-o-la-borsa-o-la.html

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  2. Il protestantesimo, come il liberalismo, sovrastruttura ideologico-religiosa del capitalismo finanziario.

    A cui si possono aggiungere i tratti fondanti delle pseudo-filosofie del pseudo-genio inglese: empirismo, razionalismo, e positivismo applicati dogmaticamente alle scienze sociali.

    Tutte queste sovrastrutture con un inquietante punto etico comune: la negazione più o meno pronunciata del libero arbitrio dell'essere umano. (Con Calvino, la dose rincara...)

    Da cui l'inevitabile risvolto nichilistico che affliggeva la modernità finché non è stata raggiunta la consapevolezza della necessità di uccidere Dio.

    Solo la volontà di potenza, scevra da quelle sovrastrutture morali "pretesche" inculcate negli schiavi, impotenti e livorosi, selezionerà darwinianamente la nuova razza-classe dominante, gli Ubermenschen.

    D'altronde, cosa fu Darwin se non l'utile idiota che "positivizzò" Herbert Spencer?

    Se non esiste libero arbitrio, non esiste né responsabilità, né colpa: le leggi del Grande Mercato sono naturali e sono al di là del bene e del male.

    L'appagamento della voluttà è naturale; e il sadismo, come suggeriva Orwell, è l'essenza del Potere stesso, causa efficiente e finale, ovvero la massima forma di voluttà.

    Ci tengo a sottolineare che le osservazioni sul medievale rapporto schiavo-padrone generato dall'etica del debito sono solo citate da Corey Robin, fine teorico politico progressista, e sono tratte dal genio pazzo del più importante filosofo morale della post-modernita, ovvero Nietzsche.

    Per comprendere il passaggio al "medioevo orwelliano" che stiamo vivendo, è fondamentale comprendre il senso della trasvalutazione del valore del lavoro, su cui poggia l'etica ipostatizzata nella Carta costituzionale.

    A differenza di ciò che spesso sono "slogan" più che citazioni, Hobbes definisce "stato di natura" quel contesto sociale per cui l'etica non è condivisa.

    E la trasvalutazione nietzschiana trova "idealismo pratico" nella prassi hayekiana materializzata con la trasmutazione sociopolitica promossa da Mont Pelerin society e sorellastre.

    Ricordando così il golpe cileno, lo straordinario personaggio di Allende intriso di socialismo e democrazia, che, impegnandosi nella nazionalizzazione degli asset pubblici, e rifiutando di vendere l'anima sua e del popolo elettore per ripagare l'usura delle multinazionali angloamericane, è agghiacciante constatare che il senso delle orribili torture subite dai sudamericani per anni non ha avuto altro senso che permettere il TPP quarant'anni dopo. Oggi.

    (Guarda a caso, Giacobbe Fugger è andato ad imparare il mestiere a Venezia: mi chiedo perché quest'odio verso l'Italia... tutta colpa del potere temporale della Chiesa romana?)

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    1. Baazar, magari quando questa fetida guerra sarà finita - perché ha da finire - si tornerà a giocondare con l'e(s)oterico "vermiglio del cinabro" dei Fugger e il "cappellaio matto" di Lewis Carroll.

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    2. Caro Poggio, ho paura che nulla tornerà più come prima.

      Oggi ho dovuto assistere al compleanno di una delle mie tre nipotine, con canzoncina degli auguri allo spegnere delle candeline cantata rigorosamente in tedesco dalla sorellina.

      Il mio fratellino ha comunque deciso, dopo due anni consecutivi, di ritornare a vivere in Germania: i prodotti non costano niente, persino i prodotti di importazione italiani costano meno.

      Vedi - mi dice - tutto funziona meglio, per operare la bimba ci ho messo solo due mesi, in Italia la lista d'attesa è di due anni... sto diventando germanofilo, amo il modello USA, anzi, quello della Germania dell'Ovest: ho portato pure le bambine a vedere il "muro di Berlino" e a vedere i campi di prigionia del KGB...

      Penso: cazzo, ma questa è una punizione karmica: ma perché non porti a far vedere i lager alle bimbe?... ma non è finita.

      Da una parte quel piccolo ignobile psicologo che c'è in me mi fa razionalizzare, vabbé, sta cercando "sovrastrutture psicologiche" (ormai vedo "sovrastrutture" ovunque...), insomma, sta cercando delle scusanti che lo aiutino a sradicarsi e lasciare definitivamente la famiglia.

      Quando gli faccio notare che la virtuosità alemanna dei prezzi bassi consiste nel elargire paghe da fame ai suoi salariati e distruggere sistemi industriali (e sanitari...) dei paesi confinanti (tra cui la Patria che oltre a dargli i natali lo ha istruito in una delle sue università di eccellenza, rigorosamente pubblica), mi risponde che "l'importante sono i risultati". Insomma, il "finegiustificafailmezzismo"...

      A quel punto, me la tira fuori, e gli faccio notare che ragionavano così anche settant'anni fa: bè, risposta?

      Probabilmente avevano ragione...

      Penso ai miei nipotini da parte di moglie, ebrei, e ai trenta milioni di russi morti che ci han permesso (loro!) la democrazia costituzionale....

      Mi scende la catena. Ma, effettivamente, le tre bambine sono le più belle che abbia mai visto.

      Vabbè, come ti ha fatto notare con semplicità papà, almeno non perdere la cultura: se le vedo andare in giro con sandali e calzini le diseredo...

      Figurati - mi risponde - già vanno a scuola con sandali e calzini... e ride, con un far di chi si sente, in qualche modo, mentalmente "avanti", superiore.

      Che vuoi farci. È una celebrità nella sua provincia teutonica, dopo una lunga intervista di un giornale locale meritata perché, come facevano notare i cronisti, mio fratello fa parte dell'avanguardia, che, come prima esperienza storica nella regione, è emigrata trasferendosi con tutta la famiglia, inserendosi perfettamente.

      D'altronde è perfino meglio di un siriano, è un high profile.

      Mi ha fatto vedere la Porsche limited edition da un milione di euromarchi che gli ha imprestato per una settimana il titolare per far la spesa... e mi son chiesto se, effettivamente, ci fosse qualcosa che non abbia capito io.



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    3. Daje tempo. E, nel tempo, un cambio flessibile per qualche annuccio. E le modificazioni di "percezione" che possono intervenire quando le bambine saranno classificate (d'autorità) nel percorso della scuola tedesca. Insomma, un cumulo di cose, che pure non gli auguro, in sospeso, anzi in agguato, nel suo "migliore dei mondi possibili"...

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    4. @bazaar
      Caro Arcangelo,
      forse, son contento di non aver capito anch'io la "Porsche limited edition".
      Son contento - alla Calvino e non solo - di "qualcos'altro" anche se poco "senso" ha,

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  3. Sarà un caso che i PIIGS siamo tutti cattolici? (la Grecia di rito greco ma... In soldoni).

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    1. Ne deduco l'implicazione (probabilmente corretta) che i paesi cattolici non siano attrezzati a resistere al paradigma protestante della colpevolizzazione debitoria per via pubblica; cioè di un debito contratto non da loro, ma da altri, teoriche istituzioni, che asseriscano di averlo contratto per loro conto (in realtà sappiamo che l'esplosione del debito pubblica deriva dalle banche "indipendenti").

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    2. Ma tutto questo in effetti è stata la sconfitta del solidarismo cattolico a favore dell individualismo protestante.

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  4. Il dominare per mezzo del debito ha origini molto remote -DEUTERONOMIO 15:6 Il Signore tuo Dio ti benedirà come ti ha promesso e tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai molte nazioni mentre esse non ti domineranno.

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    1. Siamo d'accordo, ma rinvio al post e varie risposte.
      Qui parliamo di DEBITO PUBBLICO, cioè (v. risposta a Alessandro Russo), di debito contratto da "autorità" (più o meno elettoralmente incontrollabili, ormai, come dimostra la vicenda originaria del divorzio tesoro-bankitalia), in nome e per conto di chi sopporterà poi un debito che si ha tutto l'interesse ad addossargli (come pagatore di ultima istanza, mediante un asfissiante carico fiscale).
      E' la dimensione "pubblica" che conta: cioè l'asservimento in massa e fuori dalla volontà espressa dei singoli debitori onerati.

      L'asservimento del debitore, come garanzia "ultima" del debito, nei rapporti commerciali e di finanziamento, è invece un evento che, per quanto iniquamente regolato, atteneva (in vario modo, nel LUNGO periodo del "mondo antico"), a relazioni orizzontali tra privati.

      La distinzione è fondamentale per comprendere il post: e cioè come la sovranità democratica sia smontabile attraverso il passaggio del debito pubblico dal controllo monetario dell'ente Stato a quello dei "mercati", cioè delle banche.

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    2. Poi certamente, il debito tra nazioni (cioè derivante da squilibri commerciali privati) è un metodo di dominio. tramite interposto sistema bancario del paese (commercialmente) creditore: il liberoscambismo ne è la più estesa applicazione, non a caso "globalizzata".
      Ma quel debito è pur sempre privato (cioè degli operatori privati nazionali verso operatori commerciali esteri).
      Controllare invece il debito pubblico è una precondizione per le decisioni politiche che, nell'interesse del creditore (finanziario) estero, consente di controllare la politica di uno Stato per far ripagare per mezzo di tassazione il debito estero (bancario). Anzichè ricorrere alla svalutazione monetaria in cambio flessibile...

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  5. Chiedo perdono se sono fuori argomento, ma in fondo, sempre di debiti si tratta. Delle banche e dei suoi correntisti...ripetendo (spero mai) la vicenda cipriota, anche in Italia i correntisti oltre i 100.000 € potranno subire prelievi per ripianare i debiti della propria banca.
    http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/09/12/crisi-bancarie-dal-2016-i-salvataggi-peseranno-anche-sui-correntisti-con-piu-di-100-000-euro/

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