domenica 8 novembre 2015

LA CRESCITA NEL 2016: UN CASO DI "ANOSOGNOSIA" GLOBALE?

http://medtransportcenter.com/wp-content/uploads/2015/05/canstockphoto9379702.jpg



1. Un interessante, e sintomatico, articolo di Bloomberg si avvenura nelle previsioni sulla crescita mondiale per il prossimo anno, fondandosi su economisti selezionati e in particolare su quelli del FMI.
Elencati l'ampliamento del canale di Panama, le Olimpiadi in Brasile e il Trans Pacific Partnership trade agreement (TPP), tra i fattori di prevista maggior crescita, introduce poi questa analisi iniziale:
"L'economia mondiale nel prossimo anno è in condizioni di essere più forte che nel 2015 e grosso modo in linea con le medie di lungo periodo, secondo il Fondo monetario internazionale e gli economisti intervistati da Bloomberg. Ma "il ritorno a una espansione mondiale robusta e sincronizzata rimane "elusivo", ha detto il FMI nell'outlook di ottobre.. 
Gli economisti del fondo prevedono la crescita mondiale al 3,6%, dal 3,1 di quest'anno, all'incirca sul livello della media del 3,5% registrata dal 1980 al 2014.
Questi  numeri sono basati sul metodo di misurazione del prodotto preferito dal Fondo, che usa il potere di acquisto reale delle monete nazionali."
2. Arrivano poi le precisazioni più...realistiche:
"Misurate con il metodo standard - usando i tassi di cambio rilevati sul mercato- le proiezioni del FMI...sarebero dello 0,6% più basse." Cioè avremmo non solo una crescita sotto media ma anche più bassa di quella del 2015 (da 3,1 a 3%)."

Tant'è che non può evitare di aggiungere:
"L'anno prossimo la crescita sarà "OK-ish" (così-così), dice Adair Turner, ex presidente dell'Autorità per i servizi finanziari del Regno Unito e autore del libro  Between Debt and the Devil
Più pessimistico dell'opinione diffusa, si preoccupa che si verificherà una guerra valutaria non dichiarata, tentando Europa e Giappone di rendere più basso il costo del loro denaro per spingere le esportazioni e l'occupazione "rubando" crescita dai propri partner commerciali.
Ecco una previsione del "mainstream" in pillole: La Cina continuerà a decelerare. Gli US proseguiranno a superare la crescita delle altre nazioni ricche sue pari.Con la domanda globale debole, il prezzo del denaro (tassi di interesse) e il prezzo del petrolio e delle materie prime riamrranno probabilmente bassi.
I banchieri centrali Janet Yellen, Mario Draghi e Garhuiko Kuroda saranno sotto i riflettori laddove la Federal Reserve tenterà di portare in alto i tassi e le Banche centrali europea e giapponese cercheranno il modo di stimolare la crescita".
3. Quindi Bloomberg ci propone questa "mappa" dell'Orbe, in cui l'Italia (e l'€uropa) non fanno una bella figura (anzi l'Italia, pur essendo un paese del G8, non viene proprio "rilevata"):
 

Notare, sulla Germania, una clamorosa "ammissione", di cui abbiamo già parlato:
"Germania: l'assorbimento dei rifugiati è destinata probabilmente a sollevare un poco la sua crescita economica".

Chissà perchè...(v. qui, punto 5: e si chiama ulteriore deflazione salariale)
4. Mi fermo qui: nonostante la sferzata di ottimismo iniziale basata sul "metodo preferito" del FMI, siamo di fronte a qualcosa che assomiglia al wishful thinking, senza voler esplicitare di aver descritto una situazione di accentuato e crescente squilibrio mondiale dei conti esteri fra i vari paesi fondamentali.  Una situazione che si sposa a una condizione prevalente e diffusa di deflazione che, a sua volta, incide su livelli di indebitamento, e che sarebbe a dir poco allarmante; proprio a causa della debolezza irrisolvibile di inflazione e occupazione.
Sugli squilibri commerciali, la situazione descritta fa degli USA il consueto epicentro che tutti si chiedono quanto a lungo potrà essere sostenuto.
Questa era la già critica situazione del 2013, che la rivalutazione recente del dollaro ha solamente acuito: 


5. Ecco un dettaglio al primo trimestre 2015 (che non sconta appieno la rivalutazione del dollaro successiva alla operatività del QE di Draghi), da fonte governativa USA, e notando la "partita merci", che è quella più incidente sulla qualità dell'occupazione (perchè, nei servizi, abbiamo visto cosa comporti la..."crescita"):
Account balance june 18:


6. E insomma tra deflazione e disoccupazione, che per Bloomberg non paiono una "priorità" capace di incidere sulla crescita, la situazione debitoria del pianeta invece si pone in questi termini, dove deflazione e disoccupazione, nonchè precarizzazione e sotto-occupazione contano eccome:

7. Insomma, tra FMI e Bloomberg, pur tra mezze ammissioni e malcelate perplessità, viviamo "quasi" nel migliore dei mondi possibile: tanto ci pensano i "grandi banchieri centrali". 
Squilibri commerciali mondiali, guerre valutarie e indebitamento a incremento vertiginoso delle più importanti aree economiche del mondo, non paiono troppo peroccupanti. Notare il dato sulla Cina, sia sul debito complessivo che su quello corporate: ha fatto molto meglio di noi, cioè....peggio. Ed eravamo solo al 2014: poi c'è, per l'area euro, quella "cosuccia" della crescita del debito di Grecia e Portogallo. Come dire, l'euro macina record su record e vince la migliori classifiche del pianeta... 

8. E allora, ci conviene ricorrere alla psicopatologia
Avevamo già incontrato qui questo termine (non è una parolaccia...): 
ANOSOGNOSIA 
(è bello comunque che dentro ci sia pure la parola "sogno", che ci riporta invariabilmente alla €uro-mitologia della pace e della cooperazione internazionali: sono proibite scomposizioni ulteriori della parola per fare facili calembours, ovvero giochini da caserma).
http://www.healthyplace.com/blogs/breakingbipolar/files/2012/10/MP9003029221.jpg
"L'anosognosia (o nosoagnosia) è un disturbo neuropsicologico che consiste nell'incapacità del paziente di riconoscere e riferire di avere un deficit neurologico o neuropsicologico. Più precisamente, il paziente non è consapevole del suo stato di malattia, manifestando invece la ferma convinzione di possedere ancora le capacità che in realtà ha perso in seguito a lesione cerebrale. Se messo a confronto con i suoi deficit, il paziente mette in atto delle confabulazioni oppure delle spiegazioni assurde, incoerenti con la realtà dei fatti."

3 commenti:

  1. Mi viene in mente la celeberrima frase di Conan Doyle
    "Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità."
    Sorprendentemente è una frase ambigua: IN QUALE MODO noi "eliminiamo l'impossibile"? Empiricamente o per definizione?
    In un mondo che si regge su definizioni indiscutibili (l'equilibrio dei mercati, l'Europa che porta la pace, la deflazione che porta la crescita...) diventano inevitabili le "confabulazioni" (riscritture orwelliane della storia) e le spiegazioni "assurde e incoerenti con la realtà".
    Ottimo esempio il "domenicale" su Repubblica di oggi, piuttosto delirante. (D'altra parte Scalfari parla del papa ogni volta che non sa cosa dire, e lo aveva già fatto tre volte di fila).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Il problema dell'eliminazione dell' "impossibile" è presente in ogni campo cognitivo, (cioè è questione molto più complessa e incerta di quanto non implichi...Conan Doyle con la sua semplificazione apparente, cioè ad effetto): ma lo è maggiormente nelle previsioni economiche, comunque calibrate sul "probabile".

      In concreto, i modelli stocastici mainstream, immettono regolarmente l'ipotesi di libera e piena concorrenza, come dato presupposto e/o come traguardo delle "riforme",: ma data la consapevole artificiosità dell'assunto, tali modelli sarebbero di per sè nel campo dell'improbabile (non proprio dell'impossibile).

      Tuttavia, storicamente, quando prevale tale modello ideologico (il mainstream), gli si accompagna invariabilmente un intenso controllo istituzionale (attualmente internazionalizzato): da qui, in sede di attuazione e di (scontata) correzione politico-economica dei risultati deficitari, i frequenti colpi di coda, proprio delle banche centrali (in stretta consultazione coi grandi gruppi finanziari; veri "controllori" istituzionali sostanziali; BCE docet...).

      Dunque, rispetto alla, pur auspicabile, realizzazione di una previsione probabile (cioè ragionevole), alternativa alle stime ideologiche del mainstream, occorre scontare, in controtendenza, i metodi per tirare un calcio alla lattina che autodifendono il mainstream stesso (o anche il tirare fuori il coniglio dal cilindro: incluso un QE-4, ad esempio).

      Metodi che oggi consistono anche nella diffusione del wishful thinking mediatico, per diffondere quel clima di "fiducia" che è un altro presupposto fondamentale dello schema ideologico mainstream.

      Ma tutto ciò (politiche delle BC e "fiducia" indotta in via mediatico-informativa) non funziona "sempre", e non sempre con "tutti", nonostante il potere istituzionale enorme che hanno accumulato. ESSI.

      Qui sta l'incertezza sistemica che viviamo attualmente: un potere costretto ad autoperpetuarsi, ma intrinsecamente fallimentare (come dimostrarono Keynes, Hansen e, in modo più storicamente connotato, Marx), nella sua fase di massima affermazione istituzionale, tende inevitabilmente al cupio dissolvi: cioè ad essere distruttivo ed anche autodistruttivo...

      Ma ciò dopo una lunga lotta, in definitiva, contro tutto e tutti, compresi i propri stessi interessi di lungo periodo.
      http://orizzonte48.blogspot.it/2015/08/scenario-destate-il-moloch-neo.html

      Elimina