lunedì 3 ottobre 2016

DEUTSCHEBANG: SCELTE "CONSIGLIATE" TRA ELEZIONI PRESIDENZIALI E BOLLE VECCHIE E NUOVE


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1. Sono cose che ben sapevamo, e da molto tempo; però che in queste ore Zerohedge senta il bisogno di ribadirlo con tanta dovizia di particolari è certamente significativo:
"Dovrebbe esserci una connessione tra gli investimenti del settore economico e i prestiti contratti per attività commerciali e industriali. Gli operatori tipicamente prendono in prestito fondi per l'acquisto di macchinari o per finanziare la realizzazione di impianti fisici.
Dal 1999 fino al 2014, questi prestiti si sono approssimativamente mossi in modo coordinato con gli investimenti delle imprese. Non soltanto la tempistica ma anche la direzione erano simili. 
Ma nel 2012 le direzioni relative delle curve delle due serie hanno cominciato a divergere laddove la crescita in investimenti di impresa ha rallentato mentre i prestiti contratti decollavano.
Nel 2014-2015, tale normale relazione si è completamente scardinata.
Le imprese sono state super-caute nel fare investimenti reali, ma hanno continuato a incrementare esponenzialmente i prestiti.
I prestiti delle imprese avevano sempre seguito l'economia reale fino al 2014.
Poi, le imprese hanno cessato di investire in impianti e macchinari. Ma hanno proseguito a contrarre debiti a rotta di collo. Pare quasi che i fondi siano scomparsi in un buco nero. Ma nonostante non risultino nuovi assets tangibili a fronte dei nuovi prestiti, le banche sono state ben contente di proseguire tali affari. Come risultato, la bolla creditizia si è espansa a livelli da togliere il fiato.
A un certo punto, all'inizio del 2015, il credito (per costruzioni e impianti) cresceva al rateo annuale del 13%. Che è rallentato a una crescita solo del 9,5% attuale, mentre gli investimenti reali si sono ridotti.
Dove va questa massa di denaro in prestito? 
Dovremmo ormai conoscere la risposta.
Sospinte dagli interessi nominali prossimi allo zero e dal massiccio volume di liquidità in eccesso nel sistema, le grandi imprese prendono in prestito per riacquistare le loro stesse azioni. 
Gli amministratori delegati e i loro colleghi executives si concertano per garantire a se stessi consistenti premi di stock options. Quindi inducono le società a prendere fondi praticamente gratis per acquistare le azioni emesse a fronte di queste gratifiche di opzioni. Riducono così le quote di azioni in mano al pubblico e alla proprietà e spingono con ciò più in alto i prezzi delle azioni. E quando prendono il controllo delle loro stesse società, ognuno è contento perché i prezzi delle azioni salgono.
I consigli di amministrazione e le autorità di vigilanza non fanno nulla per fermare questo saccheggio, perché questo schema fraudolento appare win-win per tutti.

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Stock Prices, Real Business Investment and Commercial and Industrial Loans - Click to enlarge

Ma non lo è. E' solo un'altra gigantesca bolla, una bolla dell'ingegneria finanziaria. E' una bolla guidata dal freddo calcolo delle menti criminali degli executives della corporations americane. E' una bolla messa in atto e finanziata dalla follia di massa di banchieri centrali e investitori ignari in tutto il mondo. Ed è una bolla sospinta dalle cheerleaders di Wall Street e dalle loro cameriere nei media finanziari". 

2. Ora, a voler essere "lucidi", in questo scenario, che si va di per sé aggravando, si può comprendere come il teatrino del "settlement" (accordo bonario di riduzione) sulla mega multa inflitta dal Dipartimento di Giustizia USA a Deutschebank,


un accordo da cui, in superficie, pare dipendere la tenuta dell'intero settore bancario €uropeo e, di riflesso, di tutti i mercati finanziari globali, equivalga a fumare dentro un deposito di carburanti con una perdita nelle tubature.


3. Il governo tedesco può anche decidere di non intervenire, e reagire con apparente "fermezza" nazionalistica (sì, molto nazionalistica: come si conviene sempre tra players dominanti nel liberoscambismo a concorrenzialità imperialistiche).


Ma non può ignorare di essere prigioniero di un'opinione degli elettori che, a sua volta, è il frutto della propria stessa propaganda ordoliberista (ab origine monetarista e deflazionista).

4. Tuttavia, prima ancora che possa stabilizzarsi questa posizione politica assunta in proiezione dei suoi effetti deterrenti sull'eurozona (leggi: intervento pubblico sul settore bancario italiano), i mercati, - quegli stessi mercati che l'ordoliberismo considera i regolatori inappellabili che l'intervento pubblico deve assicurare nella loro preminenza politico-sociale-, potrebbero "intervenire" in un modo che renderebbe questa posizione comunque insostenibile. A pena di vedere un 1929 a epicentro Germania invece che Wall Street. Una situazione che costituirebbe una sorpresa per quello stesso elettorato che, ormai, è stato privato di ogni elementare strumento cognitivo per interpretare la propria situazione reale.

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"Come mostra il grafico, l'indice della Borsa tedesca è attualmente sotto il picco della tendenza rialzista post-2011 e sopra la tendenza al ribasso post-2015.
Ha in pratica toccato entrambe le linee di tendenza nel caotico trading di venerdì scorso. Possiamo attenderci che il DAX rimanga in questo "limbo" tra tendenze fino a che decide dove vuole andare in ultima analisi. E, sebbene abbiamo visto molte situazioni di false notizie dell'ultima ora, quando l'indice si muoverà decisamente in una direzione o in un'altra, crediamo che ciò possa stavolta condurre ad una direzione più sostanzialmente significativa".

5. Nota in calce non superflua: questo genere di analisi previsionali dei trend di Borsa sono cosa comune nell'informazione finanziaria. Quello che appare rilevante è che il mercato finanziario - e il sistema bancario- tedeschi siano "attenzionati" in questi termini da una fonte USA.
L'impressione è che "si voglia" che il governo tedesco faccia qualcosa...
E questo qualcosa non è certo lasciar andare la logica del mercato insita nel bail-in e nel burden sharing, con il collasso del risparmio privato tedesco già duramente "provato" dai tassi negativi conseguenti alle "mosse" della BCE. Non alla vigilia delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, situazione che, già di per sè, implica di tirare un grosso calcio al barattolo della bolla finanziaria che oggettivamente pende su Wall Street.
Ma questo "qualcosa" equivale a un colpo imparabile per la linea Merkel-Schauble-Weidman rispetto ai propri partners UEM e, più ancora, rispetto alle menzogne con cui hanno raccolto il consenso in Germania.
Pare dunque che ambienti indubbiamente influenti, da oltreoceano, siano stanchi di qualcosa che in €uropa è già andato fin troppo avanti
Poi i tedeschi decidano quale compromesso sia meglio adottare. E non solo sulla megamulta di Deutschebank: ma non pare che abbiano molta scelta. Quantomeno sul fare i duri nell'applicare le regole dell'eurozona che loro stessi hanno imposto così spietatamente ai propri debitori....

18 commenti:

  1. Deutsche Bank Run.

    In mano ad un pugno di miserabili imbecilli.


    (Perché insisto a chiamare "imbecilli" supermen che si mettono in tasca milioni e milioni l'anno? Semplice: perché tra un po' non se li potranno più godere)

    (Consiglio ai servizi eurasisti: volete la pace? Semplice: sabotate definitivamente i mega-rifugi atomici che si son fatti costruire i fatastiliardari...)

    (Così vediamo se le guerre le fanno gli stati-nazionali-brutti o le élite "cosmopolite")

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    1. Giusta indicazione tattico-strategica (oltretutto molto poco cruenta specialmente in confronto al rischio che ne sarebbe scongiurato) :-)

      Vediamo se il "DB run" si sviluppa in questi giorni: siamo all'erta per notizie aggiornate...ad horas

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    2. Chissà come reagiranno negli Stati Uniti alle accuse di estorsione rivolte al Dipartimento di Stato americano dai microfoni di Welt am Sonntag dal presidente della commissione Economia del Bundestag e componente della Grosse Koalition, Peter Ramsauer, e dal suo collega Feber...

      "the chairman of the German parliament's economics committee Peter Ramsauer gave an interview to Welt am Sonntag in which he called the $14 billion fine over Deutsche Bank's mortgage-backed securities business dating back to the financial crisis "extortionate" and said the fine "has the characteristics of an economic war.". Però!!!

      A cui si sono aggiunti i big dell'industria tedesca... Il quadro si fa interessante...

      Consiglio di leggere l'articolo di Bloomberg, se non per la seconda parte in cui si afferma:"It's an odd turn of events. Germany is pretty much the reason there is a European Union at all: The European Coal and Steal Community was formed in 1951 to harness German industrial might to French statecraft. The euro -- which Germany accepted as the price for reunification -- was fundamentally a political project to further tighten the knot. And export-oriented Germany has reaped the benefits of a currency that is substantially weaker than the Deutsche mark would have been, giving it an enormous trade surplus."... Voglio vedere che argomenti userà a sua discolpa John Cryan questa settimana a Washington... Per fortuna non sono nei suoi panni... Notevole però: la regina europea della speculazione che si lamenta di essere... sotto attacco speculativo!

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    3. Diamoci atto che questo tema l'abbiamo funditus affrontato fin dagli esordi del blog :-)

      Ora, la mia impressione, storico-(geo)-politica, è che, almeno fino ad ora, sia sempre stato un gioco della parti, per le ragioni più volte espresse.

      In effetti, però, abbiamo due fenomeni in parte nuovi:
      a) un'accentuazione della pressione USA "formalizzata", passando ai "fatti", anzichè facendo meri richiami;
      b) un inasprimento della reazione stizzita delle autorità tedesche, che appare più il risultato di un'arroganza ormai divenuta abituale, e non più contraddetta da alcuno, e che non risponde oggettivamente ai limiti di opportunità, e di etichetta diplomatica, che incontrano le relazioni tra alleati così stretti.

      Cioè, la Germania, improvvisamente, si è "allargata" come se di fronte avesse l'Italia o la Grecia: e questa dissonanza "percettiva" dello scenario dei rapporti internazionali consolidati, non ha precedenti nemmeno nella questione dell'intercettazione USA delle conversazioni dei membri del governo tedesco.

      Questa, com'è evidenziato nel post, è invece una tipica controversia di tipo economico tra contrapposte tendenze imperialiste: ognuno reclama per sé l'esenzione da regole ad altri applicate per via della "eccezionalità" rispettiva, determinata da impliciti rapporti di forza (agitati e contrapposti reciprocamente!).
      Una situazione inedita, dunque, almeno dagli anni '30, nel mondo occidentale...

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    4. Azzardo due considerazioni, rigorosamente "da bar".
      Stando al primo articolo di Zerohedge l'economia USA è seduta su una bomba che ha solo bisogno di un detonatore, e la DB è più che sufficiente. Mentre "nulla deve accadere" prima che Killary sia eletta alla presidenza.
      Quindi i tedeschi si trovano nella posizione di "forza della debolezza" e sono in grado di usarla senza cambiare né la linea di azione internazionale, né quella di politica / comunicazione interna.

      Mi sembra verosimile che intendano scaricare sugli USA l'onere di togliere dal fuoco la castagna DB, mentre procedono le operazioni europee: Troika in Italia con la benedizione francese.

      Poi, certo, a lungo termine... ma intanto...

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    5. Certo, concordo sulla visione di fondo della cosa e sullo scontro "imperialistico" in atto... Segnalo questo ennesimo pezzo su Deutsche Bank... alla domanda "Deutsche Bank è insolvente?" si risponde, parlando del portafoglio derivati: "... is unreliable because many of its derivatives are valued using unreliable methods. Like many banks, Deutsche uses a three-level hierarchy to report the fair values of its assets. The most reliable, Level 1, applies to traded assets and fair-values them at their market prices. Level 2 assets (such as mortgage-backed securities) are not traded on open markets and are fair-valued using models calibrated to observable inputs such as other market prices. The murkiest, Level 3, applies to the most esoteric instruments (such as the more complex/illiquid Credit Default Swaps and Collateralized Debt Obligations) that are fair-valued using models not calibrated to market data – in practice, mark-to- myth. The scope for error and abuse is too obvious to need spelling out."... Ma quello che voglio sottolineare è la chiosa dell'intervistato Michael Lewis, autore del libro The Big Short, che secondo me rende bene l'idea di come alla fin fine, che siano maxi-multe seguite da condoni o blocco superbonus, tutto finisca a taralluccio e vino invece di finire come, secondo lui, dovrebbe essere (con tutte le conseguenze del caso): "... Lehman Brothers was the only one that experienced justice. They should’ve all been left to the mercy of the marketplace. I don’t feel, oh, how sad that Lehman went down. I feel, how sad that Goldman Sachs and Morgan Stanley didn’t follow. I would’ve liked to have seen the crisis play itself out more. The problem is, we would’ve all paid the price. It’s a close call, but I think the long-term effects would’ve been better.".

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    6. Ma la Russia in tutto ciò come si inserisce? Si stanno accendendo i toni con gli USA in maniera alquanto preoccupante.

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    7. E' un discorso diverso: la Russia è apertamente il target prescelto, non un alleato che alza la cresta e va ricondotto entro i limiti prefissati.
      Era parso che lo stesso Brezinsky rivedesse la sua nota dottrina e che non paresse conveniente enfatizzare la frontalità dello scontro.
      Ma con l'ascesa irrinunciabile della Clinton pare che ogni avveduto buon senso sia destinato a essere messo da parte
      http://www.italia.co/politica-societa/nuova-dottrina-brzezinski-gli-stati-uniti-non-sono-piu-la-potenza-imperiale-globale/

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    8. "... i tre grandi imperativi della geostrategia imperiale sono di prevenire la collusione e mantenere la dipendenza sulla difesa tra i vassalli, tenere i tributari docili e protetti, e impedire che i barbari si uniscano..." .

      Impedire cioè che soprattutto due barbari, Russia e Germania, si uniscano, perchè chi controlla il centro vitale Eurasia, controlla il mondo.

      La posta in gioco è alta:

      "Si tratta di espansione militare in Eurasia, si tratta di oleodotti e campi petroliferi, si tratta di smantellare la Federazione Russa e posizionare multinazionali e banche d’investimento di Wall Street in Asia, in vista del nuovo secolo. E, infine, si tratta di una crociata ego-guidata da un vecchio che vuole vedere la sua folle visione del Nuovo Ordine Mondiale realizzarsi prima che lo ricopra una lastra di marmo. Ecco di cosa si tratta veramente, il glorioso Nuovo Disordine Mondiale, il sogno proibito distopico dei think-tank d’elite di tutto il mondo, il cui unico scopo nella vita è quello di dare il via alle guerre che i figli degli altri dovranno combattere.

      Far entrare in Ucraina l’alleanza occidentale è una parte fondamentale del masterplan di Brzezinski. Questa strategia di base è iniziata dopo la caduta del muro di Berlino, quando opportunisti neo-liberisti dagli Stati Uniti contribuirono al saccheggio dell’ex-stato sovietico, lasciando la Russia politicamente ed economicamente devastata. Da allora, la politica americana nei confronti della Russia è stata apertamente ostile, compiendo ogni possibile sforzo per circondare la nazione ricca di petrolio, installando basi missilistiche qua e là intorno al suo territorio. Ora Washington sfrutta il colpo di stato in Ucraina per costringere Mosca a mollare la sua presa su una regione che è vitale per la sua sicurezza nazionale.

      Ecco un breve estratto da un’intervista di lunedì scorso con Stephen Cohen, professore emerito di storia e studi russi alla New York University, su PBS Newshour. Cohen ci aiuta a capire cosa sta realmente accadendo tra Stati Uniti e Russia in questo momento:

      “Quella che stiamo vivendo oggi è il peggior tipo di storia, l’affermazione di una nuova Guerra Fredda che divide Est e Ovest, e questa volta non nella lontana Berlino, ma proprio sul confine della Russia attraverso l’Ucraina. Questo creerà instabilità e porrà le basi per una nuova guerra nel futuro dei nostri figli e nipoti. La versione ufficiale è che la colpa è di Putin. Ma questo non è affatto vero. Tutto questo è iniziato venti anni fa, quando Clinton diede inizio all’era della NATO contro la Russia, un’ era che è tuttora in corso.”

      “… Il punto fondamentale è che, tre o quattro anni fa, Putin mise in chiaro che aveva due linee rosse. Una nella ex repubblica sovietica della Georgia. (Putin non avrebbe mai acconsentito alla NATO in Georgia). L’altra in Ucraina. Abbiamo attraversato entrambe. C’e’ stata guerra in Georgia nel 2008 e c’e’ oggi guerra in Ucraina perché noi abbiamo attraversato le linee rosse di Putin.” (PBS News Hour)". Il vassallo Germania serve (serviva) a tenere in scacco l'Euro(pa). Ma ora il burattino Germania sembra voler tagliare i fili...

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    9. E ancora (sulla distorsione della realtà del Grande Vecchio) sempre da ultimo link: "“La domanda a cui la comunità internazionale deve ora rispondere è come reagire di fronte a una Russia impegnata esplicitamente nell’uso della forza militare e con in mente grandi progetti imperialistici: reintegrare i territori ex-sovietici sotto il controllo del Cremlino e tagliare l’accesso occidentale al Mar Caspio e all’Asia centrale per ottenere il controllo sull’oleodotto Baku / Ceyhan che attraversa la Georgia.”

      “In breve, la posta in gioco è molto alta. Si tratta dell’accesso al petrolio, una risorsa sempre più scarsa e costosa, si tratta della condotta di una grande potenza in questo nostro nuovo mondo interdipendente, una condotta che dovrebbe basarsi sul consenso e sull’accordo, e non sulla forza bruta.”

      “Se si destabilizza la Georgia, l’Occidente sarà tagliato fuori non solo dal Mar Caspio, ma dall’Asia Centrale. Logicamente, possiamo prevedere che Putin, non trovando resistenza, userà la stessa tattica adottata per l’Ucraina. Putin ha già fatto pubbliche minacce all’Ucraina.”(“Brzezinski: l’invasione russa della Georgia ricorda l’attacco di Stalin in Finlandia” – Huffington Post).". Vogliamo ricordare le vere cause della proxy war che si sta combattendo in Siria?

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    10. Ovviamente, a differenza dell'imbecille spinelliano, Schmitt vede nel nazionalismo imperialista la crisi e la fine stessa dello jus publicum Europaeum e, sottolineando l'inutilità delle Nazioni Unite, già a cavallo degli anni '30 sosteneva che erano gli USA il nuovo «arbitro della terra».

      «Già nel 1847, lo stesso Disraeli, nel suo romanzo Tancred, proponeva che la regina d'Inghilterra si trasferisse in India [...]
      Essa [l'Inghilterra] poteva prendere il largo e, quale metropoli di un impero marittimo [finanziario, ndr] di dimensioni mondiali, cambiare luogo.
      »

      Il potere del liberoscambismo e della globalizzazione.

      «L'epoca del libero commercio fu anche l'epoca del libero dispiegarsi della superiorità industriale ed economica dell'Inghilterra. Libero mare e libero mercato mondiale si unirono in un'idea di libertà di cui soltanto l'Inghilterra poteva essere il latore e il custode.»

      L'ammirazione del liberalismo da parte di un nazista che fu processato una seconda volta a Norimberga e per in cui veniva a lui contestato di essere l'artefice della teoria hitleriana del "Grossraum".

      Certo, ma al di là del fatto che Hitler, che Schmitt ammetteva di aver sempre ritenuto un incolto minorato mentale, l'aveva mischiata con la teoria biologico-razziale del "Lebensraum", l'aveva presa paro paro... dalla dottrina Monroe.

      Le fondamenta della filosofia del diritto internazionale statunitense.

      «In un saggio del 1904 Mahan parla della possibilità di una riunificazione fra lInghilterra e gli Stati Uniti d'America»

      Infatti, parrebbe proprio che Londra si sia proprio spostata a Washington - London 2 Washington - in una data che potrebbe essere considerata il 1913...

      Franco Volpi, nella postfazione di "Terra e Mare" (1942) da cui sono estratte queste citazioni, ricorda che in uno studio coevo: "Nemico totale, Guerra totale, Stato totale" Schmitt «mostra come la radicalizzazione delle categorie politiche sia figlia della concezione marittima dell'ordine politico-giuridico nella sua contrapposizione a quella terresestre»

      Russia impero del male! Putin come Hitler! E via "radicalizzando".

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    11. Come conferma anche Dugin, la chiave di lettura per accedere a questo discorso di carattere esoterico sul totalitarismo (si fa notare che Schmitt riprende la definizione "totalitarista" di Lelio Basso e del dibattito negli anni '20 sul fascismo italiano), le potenze "ctonie" sono quelle statualiste e socialiste (Eurasia), mentre quelle "talassiche" sono, appunto quelle "atlantiste": gli oceani simboleggiano il liberalismo e il capitalismo finanziario.

      Cioè Schmitt - per via teologico-politica ed esoterico-escatologica - conferma che il totalitarismo è un prodotto della "concezione liberale dell'ordine politico-giuridico".

      Passi espunti da "Terra e Mare" dopo Norimberga (oltre ovviamente a quelli con richiami all'esoterismo cabalistico, per cui il totalitarismo "liberale" anglosassone si sposerebbe con l'ebraica concezione universalistica della Storia) in riferimento alla guerra economica ("totale" per definizione, massacrando indistintamente donne e bambini come abbiamo visto in Asia, Africa, Sud America e, ora, in Europa):


      «La concezione inglese vede in questo - giacché la morte per fame non è una morte violenta - addirittura una dimostrazione di maggiore e più sensibile umanità, mente la "guerra mattatoio" della strategia bellica continentale le appare una crudele carneficina [...]
      Ciò sembra loro buono è ovvio; equivale per loro alla civiltà e all'umanità [cfr "il più grande successo dell'euro!"];è la pace e il diritto internazionale stesso. La cosa più sorprendente è che altri popoli accolsero simili concetti inglesi come verità classiche
      »

      A quanto pare, a differenza di ciò che dice l'esoterista Casaleggio, il "Leviatano" «controlla le menti» da un bel po' di tempo...

      La guerra è pace, la libertà è schiavitù, e l'ignoranza è forza.

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    12. p.s.

      Ah... dimenticavo: Schmitt descrivendo la Storia come combinazione, compenetrazione e scontro dei "quattro elementi", propone che l'esito degli scontri più "violenti" portano ad una "rivoluzione spaziale": dopo la terra e il mare, l'evoluzione tecnologica che inizia dalla seconda parte dell'800 porta alla meccanizzazione di tutto, all'era dei motori a scoppio, del "fuoco". La fine di ogni eroismo degli ex-"schiumatori del mare"

      Scriverà «il nichilismo nasce dalla "combustione"»: e dalle ceneri nasce la "fenice", "Grifone" (che insieme al Leviatano [rex] e a Behemot [populus] compaiono nella Bibbia.

      La rivoluzione spaziale dell'ultimo secolo si conclude per definizione con ciò che Schmitt, al di là degli aereoplani e dei moduli lunari, non poteva conoscere perché inserisce una dimensione spaziale completamente sconosciuta all'uomo della classicità: il cyberspazio.

      Internet.

      L'ultima distopia verso il controllo totale.

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  2. Sentendosi meno intoccabili cambieranno rotta.

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    1. Vorrei tanto, ma no.
      Sono antropologicamente incapaci di sentirsi meno intoccabili. Rectius: storicamente. Non sono mai stati altro che Reich, e se un po' di sole mediterraneo potesse schiarir loro le idee (il famoso sole PIGS) se ne vergognerebbero. Se. Decenni di elaborazione della colpa-nazismo buttati: questi tornano sempre in prigione (nostra) senza passare dal Via... E i nostri complessi d'inferiorità non li (ci) aiutano, e la (pre)potenza USA nemmeno.

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    2. Sarebbe una sorpresa.
      Gli elettori non capirebbero.
      Certo un capro espiatorio, volontario o meno, esterno o interno, alla bisogna lo trovano.

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    3. HONHNEIT'S ABEND
      (bellezza, è sera .. ndr note di libera traduzione)

      A volte l'arte è metafora della società e quando la realtà diventa trucida anche l'arte assume tinte forti, un modo chiaro di rappresentare una realtà oltre ogni pensare quella proposte da Florentia @Vincent sulle scene.

      In effetti pensando, dopo la fuga del Financial Times, a JP Morgan rimasto l'unico a patrocinar riforme, salgono le grida al botteghino quando zia T.I.NA., tolta la vestaglia di casalinga, si presta a prendere “ambiziosa” il ruolo della protagonista del secondo tempo.

      E' la bellezza che salva il mondo .. !!

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    4. Sono d'accordo con Luca! Uno scorpione è uno scorpione .... è la sua natura...

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