venerdì 10 febbraio 2017

L'ADUNATA STUDENTESCA PER VOTARE "LIBERAMENTE" A FAVORE DELL'EURO


andrea ceccherini francois villeroy de galhau.

1. Che ne direste se, per un giorno, invece di studiare e cercare di accumulare conoscenze per capire cosa fare "nel" e "del" proprio futuro, gli studenti "delle scuole superiori" fossero convocati, e radunati, in massa abbastanza consistente, non si sa bene da chi e non si sa bene come, presso un teatro "per la tappa del progetto (approvato da quali autorità scolastiche e in base a quali criteri?) di alfabetizzazione economica “Young factor” promosso dall’Osservatorio permanente Giovani-editori guidato da Andrea Ceccherini?
E tutto per sentirsi dire che l'euro è bello e, anzi, è la loro unica salvezza, dal governatore della banca centrale francese; il quale, a rigore, parlava in rem propriam, cioè difendeva la sua veste e la sua funzione, essendo titolare di una banca centrale il cui ruolo è sostanzialmente ridotto, dentro l'eurozona, a essere componente del SEBC, coordinato dalla BCE

1.1. Il governatore francese ha infatti detto le seguenti cose:
a) L’uscita dalla moneta unica inseguita dagli euroscettici, così come il protezionismo americano annunciato da Donald Trump, sono due “sirene” che rischiano di minare l’economia europea e di scardinare il modello sociale che finora ha fatto da argine alle disuguaglianze. Forte di questa convinzione, il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, ha messo in guardia gli 800 studenti;
b) Alcuni critici in Italia e in Francia – ha detto Villeroy de Galhau – vorrebbero uscire dall’euro per aumentare il deficit senza essere imbrigliati dalle regole europee. un’utopia, perché il finanziamento del deficit costerebbe decisamente più caro fuori dalla moneta unica, se dovessimo tornare agli spread che c’erano prima dell’euro». Rimanere nell’euro, dunque, «continua a essere nel lungo periodo la nostra migliore protezione», anche se lo spread fra titoli di stato francesi e tedeschi «può temporaneamente risentire dell’incertezza politica;
c) un’incertezza che ora tocca soprattutto l’azione del nuovo presidente americano e che, per il governatore della Banca di Francia che ha risposto alle domande degli studenti parlando perlopiù in italiano, è «nemica della crescita»: «Ancora non sappiamo esattamente cosa intende fare Trump – ha detto – ma aggiungere incertezza a quella che già c’era prima della Brexit e delle elezioni americane non è una buona notizia per la crescita del mondo. Bisogna mantenere un’economia aperta perché il protezionismo nella storia è sempre stato nemico della crescita».
Alla fine, convinti da tante autorevoli informazioni, "inevitabilmente", "gli studenti..., al termine dell’incontro, in massa hanno alzato la mano a favore dell’euro" (...!!!).

2. Dunque: mentre nell'eurozona si verifica, ormai da decenni, quel "necessario" smantellamento del welfare, cioè del modello sociale previsto dalle Costituzioni europee (in prevalenza), in nome dell'euro, il governatore francese addossa curiosamente la responsabilità di tale disegno - espressamente perseguito,  fin dalle enunciazioni di Einaudi nell'elogiare l'economia sociale di mercato di Erhard, (qui, p.9), proprio dalla costruzione europea, secondo quanto ammesso dallo stesso Prodi-, alla "uscita dalla moneta unica" (di chi?), che si deve ANCORA verificare, e al protezionismo SOLO ANNUNCIATO - e inesattamente definito tale- di Trump.
Ma non è un po' grossa come illogicità condita da diffusione preventiva di ansie nelle gggiovani menti innocenti?

https://aramcheck.files.wordpress.com/2016/06/senza-titolo.png?w=590&h=446

Da Prodi, per coerenza, ci aspetteremmo una qualche nota critica alla vulgata così disinvoltamente diffusa dal Villeroy.

3. Come pure, disinvolta, è l'informazione sulla questione degli "spread",  che ci sarebbero stati prima degli euro.
Questi spread erano essenzialmente dovuti non alla politica sprecona di deficit spending di alcuno, in Italia almeno, ma, - tranne pochi anni tra il 1993 e il 1996 (cioè prima di rientrare nel sistema di cambi fissi europeo in vista dell'adesione all'euro)-, alle decisioni politiche lasciate ai banchieri centrali che, in Italia (dopo la Francia, con la legge "Rotschild" del 1973!)), ottenuto il divorzio e l'indipendenza, alzarono i tassi di interesse per poter rimanere agganciati al marco all'interno dello SME (anno di adesione, il 1978)
Ed è da questa fissità dei cambi, sempre voluta dall'€uropa federale e dell'economia sociale di mercato, che discendevano gli alti costi del deficit e del debito pubblico, che provocarono, da subito, un tale onere da indurre, nel 1984, la formazione di una commissione parlamentare di indagine sul debito pubblico dentro lo SME e a seguito del divorzio tesoro-Bankitalia.
3.1. E si veda, sul punto, lo studio pubblicato dal prof. Aldo Barba,  La redistribuzione del reddito nell'Italia di Maastricht (Barba dimostra e conclude per una "redistribuzione al contrario", cioè dai poveri verso i ricchi, per effetto specifico e principale delle politiche delle banche centrali astrette dal vincolo €uropeo).

4. Villeroy, infine, ci dice che l'economia aperta, cioè il liberoscambismo, è amica della crescita.
Peccato che tale ulteriore vulgata, profusa a piene mani a degli studenti che non sono in grado di avere alcuna difesa critica, sia smentita dai dati sulla crescita mondiale, nelle varie aree del mondo, prima, - durante il regime di repressione finanziaria, cioè di limitazione alla libera circolazione dei capitali, nonché di esistenza di un diverso regime daziario, concordato a livello mondiale-,  e dopo l'affermarsi dell'attuale indiscriminata apertura delle economie:
"Al riguardo, ci basterà rammentare i dati, nudi e crudi, che si offre Ha-Joon Chang, in "Bad Samaritans" (capitolo 1, "The real history of globalization", pagg.6-14).
Ebbene, già al tempo dei "misfatti" (liberoscambisti) dell'Impero inglese, - che, pur ammessi, non portano gli storici ad ammettere altrettanto la realtà economica conseguente e induce anzi a continuare a lodare gli effetti positivi "per tutti i paesi coinvolti" della globalizzazione "imperialista" dell'800-, l'Asia, che prima dei trattati aveva paesi al vertice dei PIL mondiali (tipicamente la Cina nella prima parte del secolo) crebbe solamente dello 0,4% all'anno tra il 1870 e il 1913
L'Africa, il più vantato esempio di civilizzazione e progresso free-trade colonialista, crebbe, nello stesso periodo, dello 0,6%. 
Europa e USA crebbero invece, rispettivamente, dell'1,3 e dell1,8% in media negli stessi anni. Notare che i paesi dell'America Latina, che nello stesso periodo recuperarono autonomia tariffaria e di politica economica, crebbero allo stesso livello degli USA! (Tralasciamo gli eventi susseguenti alla crisi del '29, quando i free-traders dominanti, abbandonarono il gold-standard e aumentarono sensibilmente le tariffe alle importazioni, prima nei settori dell'agricoltura e poi in generale nell'industria manifatturiera)
...Che accadde nel dopoguerra del 1945, quando si verificò il progressivo smantellamento del colonialismo e l'adozione degli Stati interventisti praticamente in tutto il mondo, sviluppato (e in ricostruzione) o in "via di sviluppo" (col tanto deprecato neo-protezionismo, da incentivazione pubblica all'industria nazionale e alla ricerca)?
Riassuntivamente: nei deprecati anni del protezionismo, rigettato come Satana dai vari governatori di tutte le banche centrali del mondo divenute indipendenti, in specie negli anni '60 e '70, i paesi in via di sviluppo che adottarono le "politiche "sbagliate" (appunto del protezionismo), crebbero del 3% in media all'anno: questo dato, sottolinea Chang, è il migliore che, tutt'ora, abbiano mai accumulato.
Ma gli stessi "paesi sviluppati" crebbero, negli stessi decenni, al ritmo di 3,2% medio all'anno.
...Poi intervengono le liberalizzazioni alla circolazione dei capitali e gli accordi tariffari: i paesi sviluppati, già negli anni '80 vedono la crescita media annuale abbattersi al 2,1%. 
Anche questi facevano le riforme, e infatti gli effetti di deflazione  e rallentamento della crescita si vedono (finanziarizzazione e redistribuzione verso l'alto del reddito crescono a scapito delle invecchiate democrazie sociali).  
Ma le riforme più intense, sono imposte proprio ai paesi in via di sviluppo, tramite il solito FMI: è qui che si registra il calo della crescita più marcato.
I paesi emergenti, infatti, debitamente "riformati" e "aperti" nelle loro economie, vedono la crescita praticamente dimezzarsi dal 3% a circa la metà, negli anni '80-'90, cioè all'1,7 medio annuo.
Ma attenzione: la decrescita "infelice", cioè l'impoverimento neo-colonizzatore, sarebbero ancora più marcati se si escludessero Cina e India. Infatti, nota Chang, questi paesi si imposero progressivamente alla crescita, realizzando un 30% del prodotto globale dei paesi in via di sviluppo già nel 2000 (dal 12% degli anni '80): ma India e Cina rifiutarono il Washington Consensus e le "riforme" stile "golden straitjacket" tanto propugnate dal noto Thomas Friedman (che abbiamo già incontrato in questo specifico post)".
5. In conclusione: perché far interferire sulla libera formazione delle conoscenze di giovani studenti le "lievi imprecisioni" dette da un banchiere centrale non italiano, e per di più, senza alcun contraddittorio e indicazione di fonti di riscontro di tali "allegre" affermazioni?
Per farli votare poi liberamente a favore dell'euro, per acclamazione e per alzata di mano?
Idraulicamente, inutile dirlo: il voto, una volta, era "libero e segreto" secondo l'art.48 della nostra Costituzione: procedere in questo modo, sulle giovani menti di studenti che presto dovranno votare, è gravemente diseducativo e danneggia in modo diretto il senso della legalità costituzionale.

19 commenti:

  1. Una perla di articolo.
    Merita la massima divulgazione.

    Moreno Pasquinelli

    RispondiElimina
  2. Perché manca qualsiasi consapevolezza sulla necessità di saper valutare l'informazione come parte integrante di qualsiasi percorso di studi a qualsiasi livello, anche preuniversitario, e in qualsiasi campo e momento della vita - ma nooo è roba da specialistiiiii...., anche, se vogliamo, per attuare quei tali primi articoli Cost.

    Lascia che mi capitino degli studenti a tiro, questo è un esempio fantastico, per quanto un po' complesso.

    Ah, per inciso, chi era che diceva che i banchieri centrali erano dei moralissimi asettici "tecnici" indipendenti, altroché politici legati ai bassi interessi di questo mondo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per completare, con fonti dirette, l'informazione al riguardo, evidenziando le "curiose" testi sostenute, può molto aiutarti l'apposito capitolo sul "divorzio" e le posizioni espresse, senza alcun equivoco, da Ciampi e Andreatta, su crescita e occupazione come beni assolutamente sacrificabili alla deflazione e alla stabilità monetaria...

      Elimina
    2. Pardon, l'apposito capitolo con le TESI, dei suddetti, (da fonte diretta documentale), in "Euro e/o democrazia costituzionale" (pagg.135 e ss.)

      Elimina
    3. Grazie infinite 48, il libro mi seguirà in Francia, anche se a Parigi, ovviamente, si trova!

      Elimina
  3. Il raduno di massa per un’alfabetizzazione costituzionale no?

    Chissà quanti applausi ci saranno stati. Viva Villeroy de Galhau, Liberté, Égalité, Fraternité!! (un altro appello allo straniero … francese, che fa più chic):

    “Sotto il nome “fascismo” si intendono spesso cose diverse. A me sembra che il significato essenziale di esso possa individuarsi in un regime che voglia GARANTIRE IL POTERE ASSOLUTO DI FATTO (non importa se rivestito di apparenze democratiche) AL GRANDE CAPITALE ALLEATO CON IL CAPITALISMO DI STATO e con il personale politico dirigente, e che si sforzi di ottenere per questo suo regime l’adesione popolare, grazie alla diseducazione, al conformismo, al qualunquismo, alla depoliticizzazione, ecc. Vi sono dunque nel fascismo due facce, due momenti: quello dell’autorità, del potere assoluto, della forza, e quello della supina acquiescenza, del conformismo, della abdicazione popolare.

    Questa abdicazione, questa acquiescenza si possono ottenere in vari modi: di solito partendo da una crisi di sfiducia e di qualunquismo (dovuta alle conseguenze di una guerra O DI UNA CRISI ECONOMICA) … ricorrendo ALLA SISTEMATICA DISEDUCAZIONE DELLE COSCIENZE GRAZIE ALLA PAURA, ALLA RETORICA, alla propaganda, alle “human relations” magari alla soddisfazione materiale, infine FORGIANDO ATTRAVERSO LA SCUOLA E I MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA UN TIPO DI UOMO STANDARD educato a credere ed a ubbidire, un uomo dallo spirito gregario …[L. BASSO, Dialogo fra generazioni di italiani nell’inchiesta sugli anni difficili, in Il Paradosso, aprile-giugno 1960, n. 22, 38-40].

    Le banche sono entrate a gamba tesa anche nelle scuole per desovranizzare i cervelli. Stiamo messi veramente male

    RispondiElimina
  4. Ciao Quarantotto, complimenti per il post. Se dovessi raccontare l'evento, sopra riportato, alle militanti di sinistra, l'ex sessantottine, "detentrici del vero sapere tramite repubblica", ti direbbero che è la Democrazia che si rende compiuta attraverso la cultura. Navighiamo in acque sconosciute oltre il regno della tragedia e della farsa. Dobbiamo rassegnarci, abbiamo almeno un terzo del Paese, quello che si identifica con il PD e i suoi satelliti a sinistra, con il quale il dialogo è totalmente precluso, causa il loro enorme defcit cognitivo.

    RispondiElimina
  5. Modello esemplare di costruzione del pensiero conformista.C'è l'Ente Neutro,c'è L'Ente Interessato alla promozione della Tesi Univoca,c'è l'Ente Complice e ci sono le menti-target.Dove è finita la decenza e l'onesta' intellettuale di chi organizza questi 'indottrinamenti finanziari' i cui Testi Sacri sono redatti da MPS,Unicredit e Banca Intesa? Dov'è finito il primo dogma di uno studente liceale che dovrebbe essere l'uso antidogmatico del Pensiero Critico? " E' meglio una testa ben fatta che una testa ben piena" ,Montaigne

    RispondiElimina
  6. qui c' è sempre da imparare: quelli dediti alla lettura del blog sono tra i minuti meglio spesi della mia giornata nè più nemmeno come tempo dedicato ai miei familiari

    RispondiElimina
  7. E' interessante leggere la mission e la strumentazione dell'osservatorio (permanente) giovani:

    MISSION:
    “… un'organizzazione che vuol contribuire a fare dei giovani di oggi i lettori critici di domani, per renderli cittadini migliori, attori del cambiamento più impegnati, protagonisti più attivi di una democrazia più forte ….”.

    Se si applica il corollario del test di Orwell (simbolo di "negazione logica" identificato nel "not", http://orizzonte48.blogspot.it/2017/01/losteria-del-pensiero-unico-trump.html), si avrà l’elenco fenomenologico dei reali obiettivi.

    STRUMENTAZIONE
    “… Oggi questo sforzo civile… vede la partecipazione attiva di 16 prestigiose testate giornalistiche, di 22 fondazioni d’origine bancaria, di 8 grandi aziende dotate di responsabilità sociale” (http://www.osservatorionline.it/page/207954/andrea-ceccherini-1).

    Non mi risulta che i media, le banch€ nonché il capitalismo facciano rima con democrazia costituzionale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì, diciamo che era talmente scontato che non mi sono sprecato a rendere trasparente questo background "sociologico".
      Ma hai fatto benissimo a rammentarlo...

      Elimina
    2. Il tutto, caro Presidente, è inserito nella sociopatica liturgia del “adoramus te €uro et benedicimus tibi”

      Elimina
  8. mi domando come sarà possibile sottrarre ai pochi soggetti che controllano l'economia e di conseguenza l'informazione, il controllo mediatico-culturale-accademico grazie al quale la costruzione europea continua a essere sostenuta contro ogni logica elementare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non c'è modo e non accadrà (intendo nell'arco della vita umana che ci troviamo a percorrere, salvo sorprese e cedute di terreno improvvise).
      Almeno se non ci sarà una rivoluzione: che però richiede una massa critica organizzata e consapevole...che il controllo mediatico-culturale si assicura che non si saldi mai.

      Ma per le generazioni del domani, diciamo quelli che nascono, e nasceranno in questi anni bui, probabilmente non sarà possibile far funzionare in modo altrettanto efficiente il "metodo" e sedarli con la storiella (maxi-bufala) della "corruzzzZzzzione" (e della "onestà" e della "democrazia diretta").

      Anche ESSI hanno dei limiti: la loro logica ferrea (autoreferenziale) è controproducente per la società che, prima o poi, chiede il conto. Prima o poi...

      Elimina
    2. A livello teorico-analitico è chiarificatore prendere due opposti dialettici del pensiero e dell'etica: i Carlo Schmitt e Marx.

      Schmitt, nei suoi "Dialoghi sul potere" evidenzia con insistenza la non coincidenza tra potere "oggettivo", che ha un'assenza propria, e quello esercitato dal "potente".

      Il "potente" è egli stesso servo e paradossalmente "vittima" del potere stesso.

      Venendo al grande sociologo del Manifesto comunista, "il potere" - nell'accezione platonica di kratos - deriva dai "rapporti di produzione" in cui la società capitalistica è "strutturata".

      E questo a sua volta si plasma in funzione della dialettica delle sue stesse "sovrastrutture" che sono le istituzioni giuridiche e politiche - platonicamente parlando, "l'archè".

      Poiché l'agente primo di questa dialettica è il "kratos" derivante dai rapporti economici e di "forza materiale" (materialismo storico), si deve constatare che il "problema" da affrontare e l'ostacolo da abbattere, non sono di per sé le persone, spesso inutili sociopatici che verranno digeriti malamente dalla Storia, ma la *impersonale* « struttura sociale »

      Questa struttura sociale è "instabile" per costruzione, ossia non esiste un capitalismo "funzionale" che non sia quello che porta al suo "ammortamento" con intelligenza (il keynesismo).

      Questo "ammortamento intelligente" dipende dalla meno indipendente delle "sovrastrutture" sociali ed umane: la Coscienza.

      E siam appunto qui per questo.

      L'esplosione del capitalismo non ci può non essere: dipende dalla dialettica coscienziale e di classe se il suo esito sarà la "democrazia sostanziale" (ovverosia il socialismo) oppure un nuovo medioevo tecnocratico.

      I tempi, purtroppo per noi, non sono - se non per aleatorie coincidenze - i "tempi umani della politica".


      Elimina
  9. E CHI FFU 'O CIARÀULU'?
    (OTC, dal dialetto siracusano «chi è l'incantatore di serpenti»)

    Forse dal greco «keráyles» (suonatore di corno, la ceraula) o dall’antico francese «charaut o charaude» (sortilegio, magia) a descrivere il variopinto mestiere di Paolo di Tarso (l'apostolo dei Gentili) tramandato negli Atti degli Apostoli, prigioniero alla volta di Roma naufraga a Malta per scoprire l'arte del guaritore dai morsi velenosi, dai sortilegi, dalle magie.

    Poi la pietra biforcuta di Malta (il lapidario) o la «theriakè» (l'erbario), l'antidoto galenico contro i veleni) oppure i sermoni di Giordano da Pisa (il bestiario) che prescrivono il digiuno e l'astensione.

    «Tant'è amara che poco è più morte» (Dante, canto I.7) per allontanare le serpi che parassitano nei corpi, «de l'altre cose ch'i' v'ho scorte» oltre l'alfabetizzazione economica “young factory” assimilabile agli allevamenti intensivi di OGM della nuova zoologia “tedio”-evale.

    E' lo strumento DECODEX (a) lanciato dal quotidiano Le Monde per “riconoscere” le “fake-news” (per gli zotici preferibile la bufala “campana”) attraverso la classificazione (auto-referente) dell'attendibilità delle fonti.

    Poco da meno, dalL'AURA capitale del Bel Paese sorge spontaneo l'appello contro la diffusione delle menzogne che non sono semplici .. goliardate.

    Beh, conviene che me ne sto zitto .. Ad abolendam diversarum haeresum pravitatem (c)


    (a) http://www.lemonde.fr/les-decodeurs/article/2017/02/03/decodex-notre-kit-pour-verifier-l-information-a-destination-des-enseignants-et-des-autres_5074257_4355770.html

    (b) http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2017/02/08/boldrini-lancia-bastabufale-essere-disinformati-pericolo_1Ijxl9KeT2jiLAPVe8q5XI.html

    (c) https://it.wikipedia.org/wiki/Ad_abolendam

    RispondiElimina
  10. Non bastavano il gender e l'alternanza scuola-lavoro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non bastano ancora. La scuola deve andare sempre più giù.

      Elimina
  11. Accade anche che, in una scuola superiore, si venga invitati, con cortese fermezza, a smettere di fare 'propaganda' contro l'euro e l'europa.

    RispondiElimina