giovedì 1 giugno 2017

ANGELONA ALLO SCONTRO CON GLI USA: L'APPARATO R€PRESSIVO DELLA SUA €UROPA E IL 25 LUGLIO FRATTALICO


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1. Non disperiamo e, soprattutto, non disperdiamoci.
Comincerei, pertanto, dalla sintesi contenuta in questo commento di Lorenzo che contiene una dose fenomenologica di elementi essenziali:
"Mi par di capire, sintetizzando al massimo che la strategia politica sia di:
a) imporre la manovra (di stabilità per il 2018) per il tramite di un particolarissimo 'stato di eccezione': in pratica sarà proposta da un governo dimissionario ad un parlamento non in grado di esprimere una maggioranza e che la approverà seguendo la regola del 'tutti colpevoli nessun colpevole' (voto magari accompagnato da una spruzzatina di 'spread', giusto per sollecitare 'l'urgenza');
b) un sistema elettorale che, di fatto, porti a compimento lo svuotamento 'idraulico' delle elezioni.

Anche il comportamento del Capo dello Stato è singolare: fondamentalmente sta dettando a priori l'agenda politica del futuro Parlamento.......
Ma questa tattica funzionerà? La posta in gioco non è più la mera sopravvivenza politica, ma la tenuta del 'sistema-Paese'. Veramente non c'è coscienza di questo? Quella d'ottobre potrebbe essere la 'manovra' che apre per noi le strade della Grecia......
Forse (dico forse), ci potrebbe essere una visione alternativa, dove un governo dimissionario e un parlamento senza maggioranza tergiversino con continui rifacimenti della manovra per prendere tempo, finendo alla fine, comunque nell'esercizio provvisorio?

Forse, questa volta, ci stiamo davvero avvicinando alla svolta frattalica
Tutti cercano di sfilarsi dalle responsabilità di una guerra ormai persa e la scelta sta diventando dicotomica: o l'occupazione, o la liberazione...".

2. Aggiungerei un secondo elemento che, in chiave frattalica, ha un indubbio rilievo: la Merkel che (certamente "piccata" a titolo personale per il trattamento ricevuto nella sua visita a Washington), inaugura la, per molti versi clamorosa, linea di esplicito anti-americanismo, giustificato dall'avversione ad personam verso l'attuale POTUS.
Una realizzazione pratica di questa presa formale della leadership (extraistituzionale, naturalmente) da parte della super-cancelliera, in termini politici, e quindi, di riforme dell'eurozona, seguirebbe questa agenda, secondo una ricostruzione di Dagoreport (esclusivamente limitata ad obiettivi generalissimi):
La Nuova Europa si svilupperà su tre passaggi fondamentali (almeno così la raccontano in tedesco).
Il primo: la sostituzione di Weidmann con Draghi [ndr; ovviamente è l'inverso] alla guida della Bce nel 2019. Il secondo: attribuzione alla Francia della posizione di ministro unico delle Finanze europee; un identikit che la stessa Commissione ha tratteggiato con il suo piano, infarcito di eurobond (ma guai a chiamarli così) e di Fondo monetario europeo. Il terzo: assegnazione all’Italia del ministro della Difesa europea; un progetto di lungo periodo che presuppone una aggregazione politica dall’intensità maggiore dell’attuale.
Prima di tornare alle implicazioni frattaliche, è meglio chiarire in cosa realmente si traducano i "passaggi fondamentali" che la Merkel vorrebbe imporre, reclamando una leadership fondata sullo "stato di eccezione" - cioè sulla effettiva sovranità, a bene vedere- determinato dalla situazione conflittuale con Trump...da lei stessa creata (!). 
D'altra parte, sovrano è colui che ha il potere di dichiarare lo stato di eccezione; e, a maggior ragione, chi ha il potere di crearlo, allo scopo di riaffermare la propria sovranità, sia essa legittima o no.  

3. E dunque, su ciascuno di questi tre elementi generali di "€uro-riforma", specifichiamo le concrete implicazioni attualmente in discussione.
I primi due possono essere visti congiuntamente per la loro intima connessione.
Diciamo subito che l'affidamento della BCE a Weidman determina l'applicazione "credibile", (non necessariamente "seria", che è un altro discorso), del principio del "piacere della crudeltà del creditore" (qui, p.6.1.: da Corey Robin che cita Nietzsche).
Una linea che, peraltro, risulta già chiaramente enunciata dalla sentenza CGUE sull'Outright Monetary Transaction e che si riassume nella seguente Grund-Norm dell'eurozona
ogni scostamento dalla regola del no-bail out (e sempre nei limiti del divieto di acquisto diretto dei titoli di Stato e di intervento "solidale" a carico delle istituzioni UE o di un altro Stato-membro), anche per quanto riguarda la politica monetaria, deve essere accompagnato dalla imposizione di rigorose e stringenti condizionalità nei confronti degli Stati non rispettosi dei limiti di deficit e di rapporto debito/PIL previsti dal fiscal compact.
Con Weidman, c'è un "nuovo sceriffo in città" e per l'Italia, sprecona e piagnona, QE e interventi monetari accomodanti sono per sempre esclusi.

4. Quanto alla istituzione di un ministro delle finanze €uropeo (a "riserva" francese), il quadro che si delinea è strettamente connesso.
Tale figura, se pure gestirà un bilancio federale rafforzato (in misure e modalità di "contribuzione" statale del tutto incongrue e antisolidali, v.p.10), avrà essenzialmente poteri sanzionatori, cioè di enforcement del pareggio di bilancio e della riduzione del debito pubblico, in quanto istituito col ruolo prioritario di attivatore di un apparato di imposizione e controllo nell'attuazione delle condizionalità (qui, pp.9-10 per avere lumi e fonti dirette €uropee). 
Le finalità essenziali di questo €uro-apparato, ora chiarite, consentono (integrate dalla lettura dei links), di decifrare senza troppe difficoltà questo organigramma, postato da Marco Zanni (e che corrisponde a un paper "di discussione" già approvato dalla Commissione UE, oltreche corrispondente a un deliberato preliminare già licenziato dall'europarlamento):


5. Logicamente, la connessione ministro delle €urofinanze-€uroapparato repressivo fiscale, ci collega alla "leggera impopolarità" che la sua azione potrebbe suscitare.
E, di conseguenza, ci porta al terzo punto: la "difesa €uropea"

Condizionalità e sanzioni (finanziarie e socio-politiche) di natura fiscale, possono condurre a rivolte e disordini (tanto più se teutonicamente "credibili"), onde la necessità di preservarne l'effettiva attuazione mediante un congegno militar-poliziesco che, in nome della "€urodifesa", contro populismi e "irresponsabilità" dei riottosi PIGS (specie italiani), possa prontamente intervenire per garantire, al neo-€apparato fiscal-repressivo (e ai suoi "missi imperiali" sparsi per i vari Stati sotto accusa), un'adeguata protezione fisica nonché una preventiva capacità deterrente e materialmente repressiva.
Piccolo dettaglio: la guida "politica", teoricamente italiana, sarebbe solo di bandiera; l'euroesercito si è già avviato sotto il comando operativo, cioè militare-effettivo, della Germania
La tendenza alla militarizzazione dell'attività di polizia è già largamente in atto negli USA: le sue implicazioni in una "federazione interstatale" di tipo liberoscambista, cioè governata dai "mercati", sono evidenti e ne abbiamo discusso qui.

6. Risulta però utile aprire gli occhi su quali concrete misure corrisponderanno al dotare di normatività, e quindi di sanzionabilità, supreme e incondizionate, le regole fiscali dell'eurozona. Almeno per l'Italia e, appunto, proprio per capire perché ci potrebbero essere delle non piccole resistenze popolari.
Se si leggono con attenzione questi passaggi esemplificativi tratti da twitter, le prospettive concrete non si prestano a grandi equivoci. Andiamo per successive e coerenti indicazioni.
Naturalmente il tutto viene cosmeticamente presentato come un vantaggio: si abbassa il debitopubblicobrutto (che bello!) e perciò si potrebbero abbassare le tasse (ancora più bello!). Cosa saranno mai un piccolo sacrificio e l'arrivo degli" €uro caschi blu"?


Vediamo allora il "piccolo sacrificio":




Temete ancora che non riuscirete a pagare e, anche pagando, di esservi indebitati con le banche per il resto dei vostri giorni, pur di tentare di rimanere nella vostra casa?
Sbagliereste: in realtà la misura del "piccolo sacrificio" è ancora più estesa:


7. Traendo allora qualche conclusione e riallacciandoci all'ipotesi frattalica (aggiornata da ultimo): questo disegno complessivo, che si preannuncia come molto concreto e imminente, almeno di pari passo con l'esigenza di "fare presto!" della Merkel, nel suo tentativo di ratificare la dichiarazione del "suo" (personalizzato) stato di eccezione per autoinvestirsi della leadership €uropea, ed imponendo a tamburo battente le suddette riforme di apparato, presenterebbe alcune "ital-criticità" legate alle prossime elezioni politiche (sempre ricorrendo al citato Dagoreport):
Perché questo schema prenda forma nei corridoi, però, la Cancelliera mette i suoi paletti; e sono paletti tedeschi. Innanzitutto chiede una forma di giuramento con il sangue per isolare Trump al G-20 dagli altri 18 al tavolo, compito agevolato dall’atteggiamento della Casa Bianca che interpreta gli assetti dei vertici internazionali in un modo solo: il G-1, l’America e basta.
Angelona dopo aver portato dalla sua parte (coercizione di minore) Macron, vuole anche porre le condizioni sulla politica interna italiana. Dialoga amabilmente (anche in tedesco) con Gentiloni; mentre non sopporta Renzi. Figurarsi se in lontananza vede addirittura un’ipotesi di larghe intese fra Matteo e Silvio. Quindi, dalla Cancelleria ha smosso ogni emissario a disposizione per far capire al cazzaro ed al cavaliere che è meglio rinviare le elezioni a scadenza naturale.
Il motivo è abbastanza chiaro. Ed è tutto nel calendario (come ha detto Delrio a Renzi). Il 24 settembre si vota in Germania. Il 15 ottobre l’Italia deve presentare la Legge di Bilancio in Parlamento ed a Bruxelles. In quei 20 giorni, Angela sarà tornata in sella, legittimata dal voto popolare, alla guida della Cancelleria. E sarà più forte. Al punto da poter modulare il rigore della Commissione nei confronti della politica economica italiana.
8. Ora il G20  di Amburgo si svolgerà il 7-8 luglio prossimi (ironia della sorte nelle omotetie storiche: rammentiamo che il 10 luglio 1943 le truppe anglo-americane sbarcarono in Sicilia). 
E da questo quadro di imminenti rivolgimenti, per molti aspetti storici, sorgono alcune domande: 
a) quale partito, o potenziale coalizione di partiti da formarsi in parlamento (dopo le elezioni), e quale che sia la data delle elezioni, potrebbe sopravvivere a un €-commissariamento di questa intensità? 
b) Quale leadership italiana potrebbe raccogliere un sufficiente consenso via via che, nelle prossime settimane, emergeranno i concreti caratteri delle politiche che l'€uropa ci imporrebbe, e che vanno ben oltre la misura, già di per sè ragguardevole, del consolidamento fiscale (recessivo) imposto con la manovrona per il 2018?
c) E infine: quale "tenuta" elettorale può avere la stessa politica italiana nel contrapporsi apertamente agli USA, per la prima volta da 70 anni, e per di più pur di conservare l'appartenenza al club dell'euro (che già in sé si sta rivelando, presso crescenti strati dell'opinione pubblica, quella disastrosa esperienza che è sempre più evidente)?
Ecco allora che, in qualche modo ritorna di moda il 25 luglio: sempre rammentando che non fu che un estremo tentativo di autoconservazione del regime.

21 commenti:

  1. Unpredictable future... ragiono. L'interscambio commerciale principale dell'Italia è con 1) Germania, 2) Francia 3) Stati Uniti. Solo con la Germania manteniamo un costante deficit, con i restanti due paesi siamo in surplus. Con la probabile ulteriore stretta ai redditi dalle parti di Parigi e l'inflazione in calo in Germania (sintomo di barriere all'import implicite), l'unico sbocco commerciale attivo e di un certo livello rimangono gli USA. Già abbiamo perso la Russia (agroalimentare, moda) per sanzioni che dire inique è poco... vogliamo perdere anche gli USA, con tutto il corollario di Jeep Renegade, Fiat 500X, Alfa Romeo Giulia e molto altro che andremo a perdere se prenderemo un ban dall'amministrazione Trump? Non so quanto gli industriali (anche se transnazionali) ne saranno contenti... in fondo non si parla di Patria, ma di soldi... e chi tocca il portafogli...

    Da leggere anche l'ultima considerazione di Gawronski sul FQ... la Germania va contro "... il fondamentale Art. I dell’Imf in difesa del “balanced international trade”; e l’Art.IV(1)(iii) che vieta ogni: “unfair competitive advantage over other members”; dove “unfair” significa ogni “excessive and prolonged official or quasi-official accumulation of foreign assets” o “large and prolonged current account… surpluses”. E come non citare lo stesso Gawronski su Draghi.... con questo concludo con un pensiero, leggendo le ultime righe del post, che qui se non ricordo male è già stato più volte detto. E se fosse Draghi il nostro Badoglio dopo un nulla di fatto alle elezioni?

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    1. Non saprei...Gawronsky, che conosco personalmente e stimo, solleva un punto giuridicamente "inedito", ma i cui presupposti erano e sono già da anni presenti e visibili alla comunità internazionale.
      Ma questa trova la "registrazione" dei suoi rapporti di forza (essenziali ai fini della ricognizione del diritto "vivente") nell'atteggiamento di organismi come il G20...

      Altrimenti, gli USA dovrebbero muovere leve (che di certo fino a ieri possedevano) che inducano il FMI a richiamare queste regole secondo procedure formalizzate (che francamente non conosco...): ogni norma è veramente giuridica se provvista di procedure e misure sanzionatorie "proporzionate".

      Ad es; il deficit eccessivo nell'eurozona è regola ormai ridotta, dall'assenza di una sanzione proporzionata alla gravità dgli interessi lesi, - come qui più volte evidenziato- a (mera) soft-law e cioè lasciata all'applicazione spontanea del trasgressore, in base ad una "moral suasion" che nessuno degli organi competenti esercita.

      La "reviviscenza" di norme da trattato (ad ampio spettro multilaterale), data la forza quasi-abrogativa" della desuetudine (non)applicativa, assomiglia all'affermarsi delle regole del diritto internazionale generale: dipende dalla reiterazione di comportamenti della "parte" più forte e dal grado diffuso, e dalla rilevanza, della resistenza che questi incontrano.

      Dunque, Gawronsky finisce per alludere a quello che di fatto, - essendo il fatto elemento creativo di diritto internazionale- è un conflitto mondiale di natura commercial-finanziaria e che vede contrapposti Stati Uniti e Germania.

      L'Italia, con un minimo di comportamento realistico, non avrebbe difficoltà a farsi due calcoli economici e a capire da che parte stare: o, ancora più importante, da che parte NON stare.

      Ma realismo e razionalità sono ormai da decenni scomparsi in una classe dirigente di tipo "coloniale", cioè deresponsabilizzata e priva di cultura dell'interesse nazionale.

      Mi sfugge, poi, come, in questa situazione, Draghi potrebbe essere visto in un ruolo analogo a quello di Badoglio (mutatis mutandis): alludi forse che verrebbe chiamato a capo di un governo tecnico prima della scadenza del suo mandato per tentare di barcamenarci tra le parti in conflitto e salvare il salvabile?

      Ma comunque il vero ruolo badogliesco lo svolgerebbe chi, all'interno del panorama politico italiano, folgorato dalle prospettive disastrose di una prosecuzione dell'appiattimento sugli interessi tedeschi, - ma senza ben dirlo-, decidesse di nominarlo PERCHE' (sotto)intende di affidargli il compito di non portare a conseguenze estreme il conflitto con gli Stati Uniti...

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    2. Chiaramente l'ultima cosa che FCA ha bisogno è uno scontro tra Italia e USA.
      Il mercato americano è fondamentale per FCA. USA sono importanti per Jeep, RAM e il Relaunch di Alfa Romeo costato 5 Mrd.

      Se gli idioti al governo vogliono affondare anche l'industria automobilistica italiana insieme alla componentisctica che vadino a scontrarsi con gli USA. Ormai da questi idioti c'ê da aspettarsi di tutto.
      C'è solo da sperare che la potente Fam. Angelli si svegli.

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    3. Purtroppo non si tratta di "solo" idioti o di classe deresponsabilizzata e priva di cultura dell' interesse nazionale, ma di gente (PD) rigidamente sottomessa all' élite dominante in Europa che esegue comunque il dettato della governance per conservare il suo potere, garantito dal sistema idraulico.

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  2. Curiosità: quel pezzo del sole24ore in foto chi l ha scritto? Si sa?

    Comunque devo dire che ci vuole dell impegno a far passare come vantaggioso, anche solo cosmeticamente, un prelievo medio di oltre 4mila euro.

    Ma ovviamente...noi in tutto questo...in questa nuova Europa dei tre punti che deve nascere...noi popolo naturalmente non abbiamo alcuna voce in capitolo immagino.
    La Merkel decide da sola chi fa cosa...un francese qui...un italiano lì....cose completamente fuori dai trattati. Che li cambia lei.

    E noi muti dobbiamo stare.
    Perché lei è lei...e noi nun semo...

    Non c è limite al peggio.
    Vedremo i lacchè come ci giustificheranno tutto questo.

    Son proprio curioso di vedere come tutto ciò possa essere spacciato per progressista democratico e civile. Ed equo. Voglio vedere.

    Ps: meno male che Trump c è...nonostante tutto.

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    1. Considera che il prelievo di 4000 euro non sarebbe "mediano", ma "medio".
      Il carico mediano, cioè più frequente per la maggioranza dei contribuenti, sarebbe presumibilmente ben superiore: infatti, nei gradi centri urbani (quantomeno) valori catastali rivalutati superiori o pari a 100.000 euro sono casi marginali (e parliamo solo del residenziale).

      E questo senza contare la ulteriore ipotesi della patrimoniale mobiliare al 5% (!), buttata là senza prevedere soglie di esenzione.

      Rammento infine che un gettito di 220 miliardi, concentrato in un anno fiscale, come parrebbe, avrebbe un impatto recessivo in funzione della rispettiva propensione marginale al consumo delle due tipologie di ricchezza in questione.
      Parliamo di un effetto depressivo dei consumi dell'ordine di decine di miliardi.
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/02/tre-uomini-in-barca-renzi-mentana.html

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    2. Il valore di mercato degli immobili diminuirebbe per la svendita da parte dei proprietari che non possono pagare la patrimoniale:quelli che non riuscirebbero a vendere,anche avessero la possibilità di pagare la patrimoniale, si ritroverebbero a pagare imposte su di un imponibile superiore al valore del loro capitale(LA CASA D' ABITAZIONE!)

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    3. Rammento che i (vari e all'unisono) proponenti, ipotizzano la concessione di credito "agevolato" per chi non avesse sufficiente reddito per pagare l'imposta.

      E un po' come per le pensioni: se non hai maturato l'età, sei disoccupato "non ricollocabile" e, causa età, prossimo all'anzianità pensionistica, puoi chiedere un mutuo per pagare gli anni di contribuzione mancanti.

      Per le banche sono margini di profitto "sicuri": una cosa rara di questi tempi. E che diventerà sempre più rara, proprio per via di queste politiche fiscali. "Strano", no?

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    4. Sì ma la cosa più assurda in tutto questo è il fatto che i trattati non si sono potuti cambiare per 6-7 anni...e ora si sveglia la Merkel e cambia tutto...ovviamente in senso opposto a quello che ci veniva propagandato...cioè ancora meno democratico e con istituzioni ancora più lontane dai cittadini di prima.
      Bisogna fare un governo europeo eletto e invece si aggiungono più figure non elette che marginalizzano apertamente quelle poche elettive.
      Il tutto senza neanche un passaggio elettorale neanche di approvazione iniziale.
      Almeno Mussolini c è passato dalle elezioni UNA VOLTA. per quanto non libere.
      Qui neanche questo.

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    5. Seriamente: i trattati non poteva volerli modificare nessuno di quelli che aveva il potere effettivo di disporne (per una considerazione ovvia: si sono rivelati un successo ai loro fini genetici e applicativi).

      Questo è il vero volto dei trattati liberoscambisti: amplificano le gerarchie e le posizioni di forza iniziali, che già li fanno dettare dai più forti per avvantaggiarsene.

      Che poi, per incrementare a livello istituzionale tale vantaggio, i forti arrivino pure a formalizzare tale rafforzamento gerarchico, a proprio "capriccio", è proprio la conferma di questo meccanismo.

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  3. GLI IGNAVI
    (otc, Dante, Commedia, Inferno III, 31-51)

    "Maestro, che è quel ch'i' odo?
    e che gent'è che par nel duol sì vinta?"
    ..
    “Questi non hanno speranza di morte,
    e la lor cieca vita è tanto bassa,
    che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte”
    ..
    “Fama di loro il mondo esser non lassa;
    misericordia e giustizia li sdegna:
    non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

    Parrebbe, e pare, che quei gironi li si stiano girando ancora e sempre tutti, forse senza averne compreso il significato etico (ma anche a questo ci “affidiamo” al sergio di turno che sarebbe dovuto essere il “servo custode” di un giuramento):
    incontinenti, violenti, fraudolenti, ruffiani, seduttori, adulatori, simoniaci, maghi, indovini, barattieri, ipocriti, scismatici, falsari, traditori ..

    S'andrebbero d'aggiornare li “personaggi” ma d'ignavi nostrani – ma a zia TINA non è dato di conoscerli perché in tutt'altre faccende è costretta affacendata - ormai son piene le gonadi anche se diviene sempre arduo il porre rimedio: ci resterà da ritornare al monastero di San Liberatore a Majella.

    E comunque, come dice '48, “non disperiamo e, soprattutto, non DISPERDIAMOCI” perché - come sintetizza Lorenzo, .. grazie - è “occupazione, o liberazione” senza dimenticare mai che è “sovrano colui che ha il potere di dichiarare lo stato di eccezione” e .. un GIORNO CI SARA' UNA CRISI.

    Urge unire ne mostrare i “punti” della pista per vedere la “figura” risultante.

    Ops .. dimenticavo: che giorno è oggi?

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  4. "Il 24 settembre si vota in Germania. Il 15 ottobre l’Italia deve presentare la Legge di Bilancio in Parlamento ed a Bruxelles."

    La omotetia storica successiva potrebbe essere il 24 Ottobre 1917 (disfatta di Caporetto).

    Siccome l'egemonia di Angelona si concretizzerebbe in questa ipotesi in un contesto di rivolta contro la finanza anglosassone, l'omotetia storica successiva per il 2018 sarebbe il 23 Agosto 1939 (trattato - non patto - Molotov/Ribbentrop, in cui Stalin e Hitler sancirono con una alleanza tattica la loro comune 'ribellione' verso gli antichi finanziatori).

    Il finale ovviamente lo scopriremo solo combattendo.

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  5. Se lo stato di eccezione (e quindi la sovranità) è sempre conservativo ovvero, come afferma Schmitt, è da pensare come “diritto all’autoconservazione” [C. SCHMITT, Teologia politica: Quattro capitoli sulla dottrina della sovranità, in Le categorie del ‘politico’. Saggi di teoria politica, a cura di G. Miglio e P. Schiera, Bologna, 39], tutte le misure imposte dall’€urofascismo assumono (come più volte ricordato sul blog) specifica natura conservativa del potere di eccezione, secondo il verbo teologico “whatever it takes to preserve the Euro” pronunciato dal sacerdote Draghi.

    Rileggendo anche il parere dell’Avvocato generale Pedro Villalón dinnanzi alla CGE, €SSO parla infatti di diritto pubblico in “situazioni di emergenza”, individuando in “situazioni eccezionali” la necessità di adozione delle misure non convenzionali per il ripristino dei meccanismi di trasmissione della politica monetaria, cioè, in termini orwelliani, per la “conservazione dell'euro mediante la garanzia dei paesi creditori, in testa la Germania”. Germania a/r è la via della neocolonizzazione.

    In definitiva, richiamando W. Benjamin, “La tradizione degli oppressi ci insegna che lo ‘stato di emergenza’ (Ausnahmezustand) in cui viviamo è la regola”, oppure – che è lo stesso - lo stato di eccezione rappresenta il nuovo “paradigma costitutivo dell’ordine giuridico” [G. AGAMBEN, Stato di eccezione. Homo sacer, II, Torino, 2003, 16, 75]. La Costituzione vigente non ha alcun significato quando è sostituita da un antisovrano .

    L’imposta straordinaria prossima ventura è l’effetto conseguente alla guerra (stato d’eccezione), che sia combattuta sui campi di battaglia, come la prima GM, o che sia pianificata attraverso la mon€ta unica, senza nemmeno sparare un colpo. Comun denominatore: la finanza pubblica piange. Mi ricorda proprio l’imposta straordinaria sui patrimoni adottata con il R.D.L. 24 novembre 1919 n. 2169 ed annunciata dal gabinetto Nitti. Con decreto del ministro delle finanze, Francesco Tedesco, del 29 luglio 1919, n. 7532, veniva preliminarmente istituita una commissione per lo studio di un’imposta del genere; in commissione c’era anche quel gentiluomo di Einaudi che, insieme a Nitti ed accoliti, sarebbe stato poi “schiaffeggiato” in sede di Assemblea Costituente.

    E dopo quell’imposta, che portò alla decimazione dei patrimoni, ci fu un inasprimento con la legge sul pane del 27 febbraio 1921. La storia si ripete, sempre a danno del Popolo. La differenza rispetto al passato è che oggi avremmo la Costituzione a difenderci…. Il 2 giugno ricordato da Poggio è perciò un giorno cupo. Non c’è nulla da festeggiare per coloro che versano in condizioni di neocolonizzati. (segue)

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    1. Assumendo lo stato di eccezione come "conservativo" dobbiamo allora prendere in esame la possibilità di "inganno e dissimulazione" istituzionalizzati.

      Intendo, che se il sovrano vero si autoconserva dichiarando (lo stato di eccezione), il caso in esame ci mostra un sovrano occulto PROPRIO PERCHE' ha il potere di CREARE tale stato di eccezione e SIMULTANEAMENTE di renderlo idoneo anche ad essere fonte suprema di diritto nonostante l'assenza di titolarità legittima della sovranità formale (su tutta Leuropa) nel dichiarante.

      Avremmo perciò uno stato di eccezione RIVELATIVO (del sovrano effettivo): fenomeno che, a ben pensarci, è particolarmente aderente alla realtà che stiamo vivendo...

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    2. Grato, come sempre, alle perle di Lellio - il "basso" - che con molti altri richiami per ricordar memoria.

      Un marginale appunto: non solo LAVORATORI ma LAVORO scolpito pluriclassita nella Carta.

      Quello emarginato, mercificato fisica/mente, etica/mente da teorie economica d' "otto" cialtroni che, pure, ha studiato, imparato e applicato il materialismo storico.

      Comunque, più che caro Francesco, che dirti se non .. grazie

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    3. Penso che Lei abbia descritto bene quello che e' in fondo il fenomeno ordoliberista. E non ho alcun dubbio che si tratti di un inganno ed una dissimulazione istituzionalizzati. C'e' dolo specifico.

      Troppi gli indizi gravi, precisi e concordanti. Alla fine, lo stato di eccezione rivelativo, per come si atteggia e pur nella sua abnormita', credo anch'io che finisca per palesare e confermare i caratteri tipici, anche se solo esteriori, teleologicamente invertiti e dissimulati del sovrano vero. E' solo una copia, ma che esiste in quanto esiste un originale.

      Cio' ci dice che, come nell'arte, il falso ha sempre da temere di essere scoperto, mentre il vero e' forte della sua verita', che puo' essere occultata, ma mai cancellata.

      Fossi in ESSI, starei molto attento a dare per morto il sovrano autentico. Il ritorno di Ulisse e la sua ira dovrebbe insegnare qualcosa.

      Forse pecchero' di ingenuita', ma alla fine, dopo incredibili sofferenze, credo che l'inganno verra' fuori, e lo scettro tornera' al legittimo proprietario. Quel giorno non vorrei per nulla essere nei loro panni

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  6. Quale sia stato il significato del 25 luglio è oggi chiaro per tutti: il tentativo della monarchia e della classe dirigente di trovare un capro espiatorio per la catastrofe a cui il paese era stato condotto, di separare le proprie responsabilità, isolando Mussolini e il partito fascista, in modo da poter conservare intatti i vantaggi sostanziali conseguiti con il fascismo e prepararsi ad inserirsi, in nuove forme e sotto mutate vesti, ma salvaguardando le proprie posizioni di privilegio, nella realtà economico-politica, quale stava per scaturire dalla ormai certa disfatta nazista.

    Tuttavia per chi si era limitato a considerare il fascismo come un fenomeno abnorme…come una “parentesi” nella nostra vita democratica, e considerava quindi che lo scopo da raggiungere era semplicemente il ripristino delle vecchie istituzioni prefasciste (ed eran molti, specie fra gli intellettuali), era necessario chiarire sin d’allora che senza una vigorosa iniziativa e partecipazione popolari agli avvenimenti che sarebbero maturati, e senza chiari obiettivi di trasformazione delle strutture sociali, le cose sarebbero praticamente ritornate al punto di prima. Mutata la forma esteriore, non sarebbe però mutata la sostanza delle cose, che è in stretto rapporto con le condizioni sociali del nostro paese…

    non ci si parli di democrazia e di libertà, termini dimostratisi incompatibili ormai col regime capitalistico in paesi poveri: le utopie dei ceti medi di un governo superiore alle classi pur in regime borghese, di una “giustizia sociale”, che furono già lo strumento ideologico del fascismo, dovrebbero essere sepolte per sempre. Il dilemma è oggi…dittatura di oligarchie privilegiate o governo dei lavoratori nell’interesse dei lavoratori
    ” [L. BASSO, Come prima, peggio di prima, Avanti!, 1 agosto 1943].

    “Vigorosa iniziativa e partecipazione popolari”, e non dispersione. Speriamo

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  7. forse posso azzardare un'ipotesi precisa sul perché all'Italia verrebbe affidata la "guida" della "Difesa". C'è infatti un settore nelle relazioni internazionali, in cui il nostro paese gode ormai da tempo di alto credito: la polizia militarizzata, ossia l'Arma dei Carabinieri. Il prestigio dei CC in questo settore è stato abilmente costruito negli ultimi decenni, con un'attenta gestione operativa e mediatica nei Balcani e poi in Iraq e Afghanistan. Naturalmente, però, il clou è stato Genova 2001, in cui i CC, agendo in violazione degli ordini "comunisti" delle autorità di PS, hanno provveduto a dare ai comunisti di strada quel che si meritavano. Credo che chi non sia del ramo, come si suol dire, non possa apprezzare sino in fondo l'entusiasmo scatenato tra i globalizzatori dalla visione delle raccapriccianti immagini di Genova.
    Quindi posso confermare l'ipotesi fatta nel post: a noi spetta effettivamente il compito di addestrare e cogestire la repressione. Ma non per via di fumisterie militari. I militari tedeschi, tra l'altro, sono considerati ridicoli dagli addetti ai lavori (sic transit infamia mundi...). No no, il nostro valore aggiunto sono i CC. Ovviamente in versione Genova.
    Ciò detto, il diavolo fa le pentole. Ma non mi risulta sia riuscito spesso, nella storia, a fare davvero i coperchi

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  8. Oggi nella mia Ancona s'è celebrata la Repubblica con l' allontanamento dei lavoratori in lotta per la difesa del loro lavoro. Un piccolo episodio ,in una realtà periferica che rende bene lo spirito dei tempi.

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  9. Qualche commento "a caldo".

    L'imporre tasse al punto da costringere il contribuente a chiedere soldi in prestito per poterle pagare suona tremendamente perverso.
    Una domanda i vari "patrimonialisti" dovrebbero farsela: sicuro che chi è costretto a chiedere i soldi in prestito per pagare le tasse poi non andrà ad ingrossare l'ennesima 'bolla' di debito privato? Verrebbe quasi da dire "l'incoscienza al potere"......

    Riuguardo ad un ministero della difesa europeo a guida italiana, a patto che sia un progetto effettivamente realizzabile, non so se i francesi, da sempre attenti al tema della difesa e tradizionalmente orientati ad una certa 'indipendenza'm in materia (ricordiamoci l'uscita dalla NATO e la "Force de frappe" di De Gaulle), lo accettino. A meno che il 'ministro della Difesa europea' non sia come l'attuale (ed italiana) "Lady Pesc": politicamente irrilevante.

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