sabato 25 novembre 2017

ESEGESI DELLE FONTI DELLA RIVOLUZIONE LIBERALE -2

http://slideplayer.it/slide/2482260/8/images/3/Livio,+Storia+di+Roma+III,+34,+6:+(Lex+XII+Tabularum+est)+fons+omnis+publici+privatique+iuris..jpg
"Vuoi dunque che ripercorriamo l'origine del diritto rifacendoci alla sua fonte stessa? Una volta scopertala non vi è dubbio che dobbiamo riportare ad essa quanto stiamo indagando".

"1980 Jan 1 Tu

Conservatism: Hayek letter to Anthony Fisher (need for more institutes like the London IEA) ["The future of civilisation may really depend on whether we can catch the ear of a large enough part of the upcoming generation of intellectuals..."]

Document type: archive
Document kind: Letter
Venue: -
Source: Friedman MSS
Journalist: -
Editorial comments: -
Importance ranking: Major
Word count: 1p
Themes: Conservatism

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1. Già Francesco aveva segnalato la lettera di Hayek  - di cui sopra vedete la scheda dell'archivio da cui è tratta, sotto la citazione di Cicerone sulla "fonte stessa del diritto" - la cui traduzione è l'oggetto principale del post LA LUNGA MARCIA (SEGRETA) DELLA RIVOLUZIONE LIBERALE: CONFESSIO EST REGINA PROBATIONUM.
Nei conseguenti commenti, lo stesso Francesco porta l'attenzione su un'ulteriore fonte diretta ed autorappresentativa delle modalità e delle metodologie con cui si è attuata, nel corso degli ultimi decenni, la c.d. "Rivoluzione liberale": che, più semplicemente, e meno pomposamente, si potrebbe chiamare "antisocialista ispirandosi ai metodi di Lenin". In tal senso, ricordiamo l'altra fonte indicata nel post (e fornita da Arturo), relativa al "lavoro" svolto da Buchanan, laddove si rammenta che "Murray Rothbard, al Cato Instituto fondato da Koch, aveva esortato il miliardario a studiare le tecniche di Lenin per applicarle alla causa libertaria".
"Provo ad aggiungere qualche tassello. Manuell Castells, nel suo libro "Comunicazione e potere", ci racconta che negli anni ’70:
…furono creati una serie di “think tank” e, profumatamente finanziati, quando le élite conservatrici decisero di prendere in mano la faccenda mettendo da parte la politica dilettantistica dei singoli candidati e puntando invece su quelle campagne politiche che rispondessero a strategie conservatrici mirate. 

2.1. AL MEMORANDUM POWELL viene spesso attribuita LA FUNZIONE DI AVER LANCIATO L’ASCESA DEI THINK TANK DI DESTRA e il “nuovo approccio di destra” nella politica americana. 
Nell’agosto 1971, Lewis Powell, un avvocato che due settimane dopo sarebbe stato nominato giudice della Corte Suprema da Nixon, distribuì un Memorandum riservato: Attacco al sistema americano della libera impresa…presentando i pericoli del controllo liberal sulle risorse accademiche e mediatiche.
Il documento ispirò la creazione della Heritage Foundation, del Manhattan Institute, del CATO INSTITUTE, di Citiziens for a Sound Economy …e di altre influenti organizzazioni. 

Tra le fonti di finanziamento dei nuovi think tank c’erano il denaro bancario e petrolifero del Mellon-Scaifes di Pittsburgh, le fortune manifatturiere di Lynde e Harry Bradley a Milwaukee, gli introiti dall’energia della FAMIGLIA KOCH del Kansas, i profitti chimici di John Olin di New York…
Il Memorandum rimase riservato per più di un anno. Il ruolo di questi think tank di destra divenne sempre più importante negli anni seguenti e ad essi viene attribuito il merito di aver contribuito all’elezione di Ronald Reagan nel 1980…” [M. CASTELLS, Comunicazione e potere, e-book EGEA, Milano, 2009, Progettare il messaggio: i think tank politici].

2.2. Qui trovate il Memorandum Powell in lingua inglese e qui una versione tradotta in italiano.
Praticamente un piano d’attacco totalitario in piena regola lanciato alle democrazie occidentali, un raffinato laboratorio di falsa coscienza necessaria che coinvolge ogni aspetto socio-culturale e mediatico.
Ne emerge il progetto di quello che Basso definiva “imperialismo culturale”, cioè quell’oppressione che:
s'insinua per le vie sotterranee del subcosciente e modifica lentamente, quasi inavvertitamente, la coscienza del popolo o dell'uomo che ne è vittimaL’imperialismo economico, cioè il dominio sul mercato mondiale, che è oggi indispensabile alla sopravvivenza del capitalismo, non potrebbe a sua volta sopravvivere se non fosse accompagnato da un dominio CULTURALE E SCIENTIFICO
Qui entra in gioco uno degli apparati più formidabili dell'imperialismo: il controllo dei circuiti d'informazione…Non si tratta solo dell'informazione giornalistica: i messaggi che arrivano attraverso tutti i mass media costituiscono una pressione massiccia che soffoca ogni giorno di più l'autonomia degli uomini. Gli eroi dei fumetti o della televisione, gli slogan ripetuti, le immagini quotidianamente ricorrenti, la pubblicità aperta o nascosta nelle pieghe dell'informazione, PONGONO DA OGNI PARTE L'ASSEDIO ALLA COSCIENZA DEGLI UOMINI… Marx ha insegnato, l'ideologia, che nasce come giustificazione di un sistema di dominazione, FA VEDERE AI POPOLI DOMINATI UN MONDO ROVESCIATO, un mondo in cui essi ribadiscono le proprie catene con l'illusione di affrancarsene…
” [L. BASSO, Introduzione a L’imperialismo culturale, Milano, Franco Angeli, 1979, 9-17].
...
2.3. Posso solo immaginare che cosa i nostri Costituenti avrebbero da dire oggi di fronte a questo “mondo rovesciato”. Come uscirne? Gramsci, come ricorda sempre Bazaar, lo spiega chiaramente:
…Cosa si può contrapporre, da parte di una classe innovatrice, a questo complesso formidabile di trincee e fortificazioni della classe dominante? LO SPIRITO DI SCISSIONE, cioè il progressivo acquisto della coscienza della propria personalità storica, spirito di scissione che deve tendere ad allargarsi dalla classe protagonista alle classi alleate potenziali: tutto ciò domanda un complesso lavoro ideologico, la prima condizione del quale è l'esatta conoscenza del campo da svuotare del suo elemento di massa umana” [A. GRAMSCI, Quaderni del carcere, Q III, 332-333].
“Un complesso lavoro ideologico”..."

3. Bazaar, sempre nella stessa sede, ci rammenta quanto l'imponente estensione e continuità di questo sistema agisca in profondità, portando ad una ricognizione teorica di vere e proprie modalità della coscienza di massa: al riguardo, cita la fondamentale opera di Erving Goffman sui "frame", fondativi dell'interpretazione dei fatti "che accadono nel mondo" e, perciò, della stessa attitudine preorientata della coscienza umana, sostanzialmente plasmata e plasmabile da un'incessante narrazione da parte di soggetti intenzionati a produrre questo effetto di condizionamento "percettivo-interpretativo":
"si ricordano i pilastri delle tecniche di propaganda moderna:
«Goffman ha messo in evidenza che la gente interpreta ciò che accade nel mondo attraverso il proprio “quadro primario”.  
Questo “quadro” [framework] è considerato primario” in quanto viene preso per scontato da chi riceve il messaggio. La sua utilità come "quadro" non dipende da altri "quadri".
Goffman afferma che esistono due distinzioni all'interno dei “quadri primari”: naturale e sociale. Entrambi giocano il ruolo di aiutare le persone a interpretare i dati. Cosicché le loro esperienze possono essere comprese in un contesto sociale più ampio. 
La differenza tra i due è funzionale.  
I “quadri naturali” identificano gli eventi come eventi fisici che letteralmente si verificano naturalmente e a cui non viene associata la responsabilità di forze sociali nella causazione degli eventi.
I “quadri sociali” considerano gli eventi come fatti socialmente determinati, ossia a causa dell'arbitrio, degli obiettivi e delle manipolazioni da parte di altri attori sociali (persone).  
I “quadri sociali” sono costruiti sui quadri naturali
Questi quadri e i frame, le cornici, che costoro creano nella nostra comunicazione influenzano notevolmente il modo in cui i dati vengono interpretati, elaborati e comunicati. L'assunto sottostante di Goffman è che gli individui sono soggetti che subiscono questi “quadri” su base giornaliera. Che ne siano consapevoli o meno.»

4. Per non rimanere su enunciazioni astratte di tipo teorico, riportiamo percià una selezione di parti originali direttamente tratte dal Memorandum Powell (che già trovate linkato più sopra nella sua traduzione in italiano), dalle quali emergono metodologie e tematiche che sono oggi alla base di norme giuridiche e standard etico-morali considerati incontestabili. 
Mi soffermo sulla parte più pratica e operativa delle attività oggetto di finanziamento, cominciando proprio da questo presupposto essenziale che è, significativamente, denominato "Costo" (che nel documento è trattato alla fine...come negli schemi di disegni di legge "formale"). Notare che, quando si tratta di creare le organizzazioni giuste per i fini giusti, non si bada a spese per numero dei dipendenti e trattamenti economici appetibili: 
"Il Costo - Il tipo di programma descritto sopra (che include un’ampia combinazione di base di educazione e azione politica), se intrapreso a lungo termine ed con uno staff adeguato, richiederebbe il più generoso sostegno finanziario delle aziende americane mai ricevuto. La partecipazione ad alti livelli negli affari della Camera sarebbe inoltre richiesta.
Lo staff della Camera dovrebbe essere aumentato significativamente, con la massima qualità stabilito e mantenuto. I salari dovrebbero essere ai livelli di quelli pagati ai dirigenti chiave e dei più prestigiosi membri della facoltà. Professionisti dalle grandi abilità nella pubblicità e nel lavorare nei media, oratori, avvocati e altri specialisti dovrebbero essere reclutati.
E’ possibile che l’organizzazione della Camera stessa potrebbe beneficiare dalla ricostruzione. Per esempio come suggerito dalle esperienze dei sindacati, l’ufficio di Presidenza della Camera potrebbe essere una posizione di carriera full - time. Per assicurare la massima efficacia e la continuità, il capo dell’ufficio esecutivo della Camera non dovrebbe cambiare ogni anno. Le funzioni ora in larga parte svolte dal consiglio potrebbero essere trasferite ad un presidente del consiglio dei soci, annualmente eletto tra i soci. La direzione, ovviamente, continueranno ad esercitare politiche di controllo".
4.1. Ma vediamo i più importanti settori di influenzamento e le connesse "direttive" d'azione:

"Bilanciamento delle Facoltà - Forse il più fondamentale problema è lo squilibrio delle facoltà. Correggere questo è davvero un progetto a difficile ed a lungo termine. Eppure deve essere intrapreso come una parte del programma complessivo. Questo significherebbe sollecitare la necessità per un bilanciamento delle facoltà sugli amministratori universitari e sui consigli di fondazione.


I metodi da impiegare richiedono una particolare attenzione, e le ovvie insidie devono essere evitate. Una pressione impropria sarebbe controproducente. Ma i concetti basilari di bilanciamento, equità e verità difficilmente incontreranno resistenza, se presentati ai consigli di fondazioni, per mezzo di scritti e discorsi, e con appelli alle associazioni e ai gruppi di ex allievi.


Questa è una lunga strada e non per i deboli di cuore. Ma se perseguita con integrità e convinzione essa potrebbe portare ad un rafforzamento sia della libertà accademica sia dei valori che hanno fatto dell’America la società più produttiva di tutte.

Scuole di Specializzazione nel Business - La Camera dovrebbe godere di un particolare rapporto con le scuole di specializzazione nel business. Molto di quello che è stato suggerito sopra si applica a queste.


Non dovrebbe la Camera anche richiedere corsi specifici in queste scuole che trattino l’intero ambito del problema individuato in questa relazione? Questo è ora un addestramento essenziale per i dirigenti del futuro."

4.2. Si giunge quindi, inevitabilmente, a capitoli di straordinaria attualità:

"Istruzione Secondaria - Mentre la prima priorità dovrebbe essere a livello dei college, le tendenze di cui sopra sono sempre più evidenti nelle scuole superiori. Programmi d’azione, su misura per le scuole superiori e simili a quelli menzionati, dovrebbero essere presi in considerazione. L’attuazione potrebbe divenire un programma maggiore per le locali camere di commercio, anche se il controllo e la direzione, specialmente il controllo qualità, mantenuto dalla Camera Nazionale.


Cosa Si Può Fare per il Pubblico?- Raggiungere i campus e le scuole secondarie è fondamentale per il lungo periodo. Raggiungere il pubblico generale potrebbe essere più importante nel più breve periodo. La prima premessa è quella di stabilire gli staff di eminenti professori, scrittori e oratori, faranno le riflessioni, le analisi, gli scritti e i discorsi. Sarà essenziale avere personale che sia profondamente familiare con i media e su come comunicare efficientemente con il pubblico. Tra i mezzi più evidenti troviamo i seguenti:
Televisione - Il network televisivo nazionale dovrebbe essere monitorato nella stessa maniera dei libri di testo e dovrebbe essere tenuto sotto costante sorveglianza. Ciò vale non solo per i “cosiddetti” programmi educativi (come “Selling of the Pentagon”), ma alle “news analysis” giornaliere, le quali spesso includono il più insidioso tipo di critica al sistema d’impresa13. Sia che questa critica risulti dall’ostilità o da un’ignoranza economica, il risultato è la graduale erosione della confidenza nel “business” e nella libera impresa.
Questo monitoraggio, per essere efficace, richiederebbe un esame costante dei testi di adeguati campioni di programmi. I reclami, ai media e alla Commissione Federale per le Comunicazioni, dovranno essere fatti prontamente e vigorosamente qualora i programmi siano sleali o inaccurati.
Un pari tempo dovrebbe essere richiesto quando appropriato. Lo sforzo dovrebbe essere fatto per vedere che i programmi del tipo forum (The Today Show, Meet the Press) abbiano almeno le stesse opportunità per i sostenitori del sistema americano di partecipare a questi programmi quanto per quelli che lo attaccano."

Altri Media - Anche la radio e la stampa sono importanti, e ogni mezzo a disposizione dovrebbe essere impiegato per sfidare e rifiutare attacchi sleali, così come presentare i casi affermativi attraverso questi media".

4.3. Alcuni "usual suspects" sono quasi ovvii, persino troppo:
"Le Riviste Accademiche - E’ specialmente importante per la “facoltà degli studiosi” della Camera pubblicare. Una delle chiavi per il successo dei membri della facoltà di sinistra e liberali è stata la loro passione per la “pubblicazione” e per le “lezioni”. Una passione simile deve esistere tra gli studiosi della Camera.


Incentivi potranno essere ideati per indurre a pubblicare maggiormente studiosi indipendenti che credono nel sistema...



Libri, Opuscoli e Paperback - Le edicole, negli aeroporti, nelle supermercati ed ovunque, sono piene di paperback e pamphlet che sostengono di tutto, dalla rivoluzione all’amore libero. Nessuno ne può trovare di attraenti e ben scritti dalla “nostra parte.” Sarà difficile contendere l’attenzione dei lettori con un Eldridge Cleaver o anche con un Charles Reich, ma non di meno lo sforzo deve essere fatto, su una scala abbastanza larga e con un’appropriata immaginazione per assicurarne un qualche successo, altrimenti questa opportunità per educare il pubblico sarà irrimediabilmente persa.


Annunci a Pagamento - Il business paga centinaia di milioni di dollari ai media per la pubblicità. La maggior parte di questi sostiene specifici prodotti; molti sostengono un’immagine istituzionale; e alcune frazioni di questi sostengono il sistema. Ma quest’ultimo è stato più o meno tangente ed è stato raramente parte di uno sforzo continuo ed importante per informare ed illuminare il popolo americano.


Se il business americano devolvesse solo il 10% della sua spesa annuale per questo scopo generale, essa sarebbe una spesa simil-governativa".
4.4. Non manca un'autolegittimazione, fortemente vittimistica (e che sfida qualsiasi senso del ridicolo), alla diretta opera di influenzamento politico-istituzionale:

"LʼArena Politica Dimenticata - Nell’analisi finale, il guadagno, a stretto giro di rivoluzione , è quello che il governo realizza. Il business è stato il capro espiatorio preferito di molti politici per molti anni. Ma la misura di quanto oltre sia andato il gioco si capisce meglio nelle visioni contro il business che vengono ora espresse da molti candidati per la Presidenza degli Stati Uniti.


E’ ancora la dottrina marxista che i paesi siano controllati dalle grandi aziende (NdQ: ergo, l'idea è che Galbraith o Keynes siano dei "comunisti"! e che nessuna analisti strutturale del conflitto distributivo possa sfuggire alla qualificazione come marxista!). Questa dottrina, consistentemente parte della propaganda di sinistra in tutto il mondo, ha un largo seguito tra gli americani.


Eppure, come ogni uomo d’affari sa, pochi elementi della società americana, oggi, hanno così poca influenza sul governo come il business, le corporation, o anche i milioni di azionisti delle stesse corporation. Se qualcuno ne dubitasse, fategli intraprendere il ruolo di “lobbista” a favore del punto di vista prima che i comitati del Congresso si riuniscano. La stessa situazione si ha nelle aule legislative della maggior parte degli stati e città. Oggi non si esagera dicendo che, in termini di influenza politica con il rispetto del corso della legislazione legislativa e governativa, i dirigenti del business americano siano veramente gli “uomini dimenticati”.

...
I politici riflettono quello che credono essere il punto di vista maggioritario dei cittadini. E’ quindi evidente che la maggior parte dei politici si sta rendendo conto che il giudizio che il pubblico ha per gli imprenditori e per il loro punto di vista è di scarsa simpatia. [sympathy nell’originale, valente anche come comprensione N.d.T.]
...

Ma non si possono più post-porre azioni politiche dirette, mentre si aspetta un graduale cambiamento dell’opinione pubblica da effettuarsi attraverso l’educazione e l’informazione. Il business deve imparare la lezione, tanto tempo fa appresa dai lavoratori e da altri gruppi d’interesse. Questa è la lezione che il potere politico è necessario; che questo potere deve essere assiduamente (sic) coltivato; e che quando necessario, esso deve essere usato aggressivamente e con determinazione, senza quell’imbarazzo e senza quella riluttanza che sono state così caratteristiche del business americano"."
And so on (da leggere tutto per scoprirne i succosi dettagli...). 

15 commenti:

  1. Forse qualche timida contromossa la si può notare. Nella facoltà in cui lavoro come docente esterno (UNIVPM), negli utlimi sei mesi, è stata

    - Allestita una mostra temporanea su Vito Volterra. E' per noi anconetani un patrono scientifico onnipresente, ma ribadire di questi tempi quello che ha fatto (e anche quello che non ha fatto) fa sempre bene

    - Conferita una Laurea HC a Stiglitz. Racconterò sempre che mentre lui teneva il suo discorso di ringraziamento/lectio magistralis, io stavo spiegando le derivate 3 o 4 aule più in là :-) . So più o meno come la pensa Stiglitz, e secondo me forse non coglie a fondo i veri motivi della crisi democratica (e quindi economica) indotta dal Capitalismo in Europa, ma vedo comunque il bicchiere mezzo pieno. Qualcuno si sta ponendo delle domande.

    - Allestita, nell'atrio a fianco dell'Aula Magna, una mostra su Gramsci.

    Ovviamente ancora in parallelo ad iniziative per promuovere l'industria ed il lavoro 4.0, la mobilità Erasmus, etc...

    Ma piano piano...

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    1. Peccato il finale..."cambiare" lasciando inalterato il frame, pare un po'...cosmetico e, soprattutto, al di sotto della soglia del "minimo tempestivamente significativo".

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    2. Accanto alla mostra su Gramsci ci vedrei bene pure la proiezione di sequenze selezionate di alcuni nostri classici....

      https://www.youtube.com/watch?v=NyA_IyhlGaU

      Se ne sta perdendo la memoria.

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    3. Bellissima, non l'avevo mai vista.

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    4. Cellai, grazie mille per il link...

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  2. 'MI ritorna in mente...' dopo la lettura del post, un documento linkato da O48 qualche mese fa...tento sintesi.

    << Nell’attuale quadro internazionale appaiono sempre più evidenti i limiti del

    c.d. ‘HARD POWER’ [i tradizionali strumenti politico-militari ed economico-finanziari attraverso i quali è stata storicamente misurata la potenza di uno Stato e la sua capacità di influire sulle dinamiche in-ternazionali]

    ed emerge l’efficacia del

    c.d. ‘SOFT POWER’ […] prevalentemente attraverso il ricorso alle attività di influenza […] orientare e modellare la realtà […] soprattutto quella oltre i confini nazionali secondo i propri obiettivi strategici […].

    Definizione di influenza

    Il DIS ha definito l’influenza quale ‘attività condotta da soggetti, statuali o non, al fine di orientare a proprio vantaggio le opinioni di un individuo o di un gruppo’. […]

    […]INFORMATION WARFARE (IW), […] ‘concetto basato sull’idea che […] tra Stati ovvero tra Stati ed attori non statuali, si gioca un confronto che vede

    LE INFORMAZIONI costituire, ad un tempo, STRUMENTO DI OFFESA ED OBIETTIVO […] minando […] il patrimonio informativo del’avversario […]


    Francesco Cossiga ha annoverato l’influenza tra le c.d. attività d’intelligence non ordinaria[e] ha incluso [tra queste] anche l’‘ingerenza’ che, […] appare essere un’attività di influenza condotta su vastissima scala,

    mediante l’impiego di POSIZIONI IMPORTANTI (ad esempio RADIO-TELEVISIVE[…].

    Anche il Gen. Mario Maccono […] ed il Gen. Maurizio Navarra hanno posto in risalto la complementarietà tra

    l’INFLUENZA, l’INGERENZA, la DISINFORMAZIONE e l’INTOSSICAZIONE […]

    finalizzate alla destabilizzazione di uno Stato avversario (o di altra struttura organizzata).

    […] l’influenza […] si articola per mezzo di un complesso ‘ECOSISTEMA’, composto da una vasta gamma di strutture organizzate
    [nota: Le operazioni di influenza pianificate dagli organismi d’intelligence possono essere eseguite, infatti, sia ricorrendo DIRETTAMENTE ai propri agenti d’influenza, sia in modo INDIRETTO, attraverso THINK TANK, centri di ricerca, ed altre strutture presenti nella società civile ed in grado di incidere sulla formazione di idee, sentimenti e, quindi, sui comportamenti di gruppi],

    le cui FUNZIONI EFFETTIVE NON appaiono facilmente riconoscibili, e singoli individui, alcuni dei quali NON SEMPRE CONSAPEVOLI DEL LORO RUOLO E DELLE FINALITÀ ULTIME DEL LORO AGIRE.

    E proprio tenuto conto di quella che deve essere la loro principale ‘dote’, cioè la capacità di influenzare, Cossiga ha circoscritto il bacino dal quale gli agenti d’influenza possono essere reclutati: ‘quadri dirigenti di un Paese o ‘AIUTATI’ a salire ad alti livelli della vita politica, burocratica, scientifica, finanziaria, bancaria o attraverso individui di particolare autorevolezza personale, culturale e MORALE’.

    Shulsky e Schmitt hanno chiarito che [le relazioni agente - intelligence sono] graduate in base alla consapevolezza degli agenti e/o all’intensità di controllo esercitato- dagli organismi nei confronti degli agenti:

    1. TRUSTED CONTACT’ [DI NORMA NON RETRIBUITI]

    Pur condividendo ideali ed obiettivi del Paese straniero cui appartiene l’organismo d’intelli-gence che li impiega, non sono disposti a ricevere istruzioni e/o direttive sulle modalità con cui operare;;


    2. CONTROLLED AGENT’[DI NORMA RETRIBUITI]

    Pur non essendo necessariamente legati da un rapporto organico con il servizio d’intelligence, ricevono da questo istruzioni;


    3. AGENTI NON CONSAPEVOLI

    che, oltre a non essere legati da un rapporto organico con la struttura d’intelligence che li utilizza, agiscono inconsapevolmente, […] e, talvolta, […], CONTRO I LORO PROPRI INTERESSI.

    Tale suddivisione degli agenti di influenza in categorie rispecchia quella effettuata dal complesso apparato d’intelligence dell’ex-URSS[…].

    RispondiElimina
  3. <<[...]
    L’agente d’influenza, per poter condizionare i comportamenti, le opi-nioni e le attitudini del bersaglio, deve far leva su uno dei tre fattori:

    1. l’autorità […] è necessario, quindi, che il contesto sociale in cui si sviluppa l’azione sia caratterizzato da una struttura gerarchica[…];

    2. la credibilità […] La stima […]

    3. l’attraenza (ad es. la bellezza, la somiglianza […] la simpatia, il senso di similarità).

    L’attuale assetto internazionale è caratterizzato da una carenza di leadership globale[…]

    In questo scenario, i singoli Stati non sono più in grado di incidere unilateralmente se limitano la loro azione al ricorso agli strumenti [CONVENZIONALI]: la forza militare, l’attività politico -diplomatica e la competitività economico -finanziaria.

    La combinazione tra gli strumenti coercitivi classici e quelli legati ai meccanismi dell’influenza, della persuasione e dell’attrazione, definita smart power7, è la modalità di espressione del potere che oggi risulta essere più efficace affinché uno Stato possa affermare la propria posizione geopo-litica e consolidare i propri interessi nazionali.>>

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  4. Vladimir ha letto il post.

    Al liberale pluralismo dei centri di irradiazione hanno rinunciato un po' tutti dopo che il non sense logico della asserzione stessa aveva portato diversi spin doctor a dare chiari segni di cedimento psichico.


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    Risposte
    1. @Baazar
      oltre il "british" c'è, ancora, la satira massimalista ... :-)

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    2. Mah...si sono "sciolti" per fare i "maitres di...sala"?
      http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/10/18/news/milano_ambrogino_a_povia_sala_non_mi_entusiasma_e_una_provocazione_-178645593/

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    3. quando il tono s'alza, vengono i mezzi-toni degli UMARELL

      Elimina
  5. Altri Media - Anche la radio e la stampa sono importanti, e ogni mezzo a disposizione dovrebbe essere impiegato per sfidare e rifiutare attacchi sleali, così come presentare i casi affermativi attraverso questi media".

    Francesco Maimone

    Basso, in materia di informazione, ci ricorda che “… Punto di partenza di ogni indagine e di ogni disciplina di questa materia dovrebbe essere il riconoscimento del carattere di pubblico servizio che deve avere l’informazione. Anche se non è stato scritto nella nostra Costituzione, mi pare evidente che un “diritto alla verità”, cioè all’informazione obiettiva, deve essere riconosciuto a tutti i cittadini di un paese che vuol essere democratico…” [L. BASSO, Per una disciplina organica dell’informazione, in Rassegna parlamentare, maggio-giugno 1963, n. 5/6, 314 ss.].

    E la L. n. 69/1963 (Ordinamento della professione di giornalista), all’art. 2, comma I, prevede che è obbligo inderogabile dei giornalisti “… il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede…”. Si può biasimare Gramsci che invitava al boicottaggio?

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/05/il-segreto-di-macron-e-della-revanche.html?showComment=1494414313148#c7232403959723261796

    Eppure egli sa che il tal giornale è codino, che il tal altro è palancaio, che il terzo, il quarto, il quinto, sono legati a gruppi politici che hanno interessi diametralmente opposti ai suoi. Tutti i giorni poi, capita a questo stesso operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i fatti anche piú semplici in modo da favorire la classe borghese e la politica borghese a danno della politica e della classe proletaria. Scoppia uno sciopero? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto. Avviene una dimostrazione? I dimostranti, sol perché siano operai, sono sempre dei turbolenti, dei faziosi, dei teppisti...Il governo emana una legge? È sempre buona, utile e giusta, anche se è... viceversa. Si svolge una lotta elettorale, politica od amministrativa? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi.

    E non parliamo di tutti i fatti che il giornale borghese o tace, o travisa, o falsifica, per ingannare, illudere, e mantenere nell'ignoranza il pubblico dei lavoratori. Malgrado ciò, l'acquiescenza colpevole dell'operaio verso il giornale borghese è senza limiti. Bisogna reagire contro di essa e richiamare l'operaio all'esatta valutazione della realtà. Bisogna dire e ripetere che quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone, è un proiettile consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi, al momento opportuno, contro la massa operaia. Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità, imparerebbero a boicottare la stampa borghese… Non date aiuti di danaro alla stampa borghese che è vostra avversaria: ecco quale deve essere il nostro grido di guerra in questo momento che è caratterizzato dalla campagna per gli abbonamenti fatta da tutti i giornali borghesi. Boicottateli, boicottateli, boicottateli!” [A. GRAMSCI, “Discorsi di stagione”, Avanti!, edizione piemontese, 22 dicembre 1916].

    http://orizzonte48.blogspot.com/2017/04/capitalismo-fascismo-tra-la-marcia-su.html?showComment=1493323557423#c8217495273176572739

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    Risposte
    1. Il meccanismo dell'accusa (a chiunque altro) di FAKE NEWS da parte di chi le crea sistematicamente, è vecchio come...il capitalismo sfrenato.

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