tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post1808751758170254509..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: PMI ARI-SVEGLIA! IL LIBRO DELLE PROFEZIE (?) E L'ACCELERATORE FINANZIARIO (CHE D€C€L€RA)Quarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-25881661466865560732016-06-10T15:00:52.245+02:002016-06-10T15:00:52.245+02:00Lauto stipendio ma onere contributivo non proporzi...Lauto stipendio ma onere contributivo non proporzionalmente elevato in genere. L'ideale per propugnare bassa macelleria socialeQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-75076890806230427822016-06-10T14:22:46.394+02:002016-06-10T14:22:46.394+02:00Lo so lo so ;) è il mio solito esercizio di linkag...Lo so lo so ;) è il mio solito esercizio di linkaggio al fine di aumentare la portata del commento... <br /><br />Chi parla di previdenza integrativa lo fa dall'alto di un lauto stipendio, in quanto fra bollette, mangiare, costi fissi per auto per andare a lavoro e quant'altro, a conti fatti alla fine con uno stipendio solo, al mese, tanto entra e tanto esce...<br /><br />Altro che soldi per la previdenza integrativa, qui non ci sono i soldi nemmeno pe' magnà... <br /><br />Un po' come Confindustria: le parti sociali devono fare la loro parte, aumenti salariali solo in caso di aumento di domanda. <br />Ma la domanda come riparte? Risposta: se la gente c'ha soldi da spendere... Soluzione? Tagliamo le tasse alle imprese! Ma i lavoratori? Risposta: ma che ce fregaaa... ma che c'(i)mporta... :)Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-84998109831351323122016-06-10T13:59:29.078+02:002016-06-10T13:59:29.078+02:00Alludevo ironicamente proprio a questo...Alludevo ironicamente proprio a questo...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-5301611941122561152016-06-10T13:25:37.545+02:002016-06-10T13:25:37.545+02:00Si certo, ci attende una bella previdenza in salsa...Si certo, ci attende una bella previdenza in salsa USA.<br />Occhio però che, in tempi di crisi, rischi di vederti tagliare o addirittura non vedere le pensione, a differenza del pubblico. <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/24/fondi-pensione-allarme-usa.html?refresh_ce" rel="nofollow">2008</a> docet, quando si bruciarono <a href="http://www.lamiafinanza.it/analisi/1014-assicurazioni-e-previdenza/7292-Ocse--bruciati-dai-fondi-pensione-3.300-miliardi-di-dollari" rel="nofollow">3300</a> miliardi di dollari, cioè soldi dei lavoratori (altro articolo <a href="http://www.assogestioni.it/index.cfm/3,144,4728/fondi-pensione_messori_a-f.pdf" rel="nofollow">qui</a>)... E' dal <a href="https://www.forexinfo.it/USA-crisi-dei-fondi-pensione" rel="nofollow">2001</a> che sono in crisi, ed a oggi gli <a href="http://america24.com/news/fondi-pensione-usa-in-crisi-per-moody-ammanco-triplicato-000-miliardi" rel="nofollow">ammanchi</a> rendono praticamente scarse le possibilità di poter avere una forma di sostentamento pensionistico! Cioè un furto vero e proprio.Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-82347686667091264022016-06-09T21:07:00.040+02:002016-06-09T21:07:00.040+02:00Intanto, per non farci mancare niente, la NATO mos...Intanto, per non farci mancare niente, la NATO mostra i muscoli a Putin con una bella esercitazione militare in Polonia.(http://www.lettera43.it/attualit/nato-il-sibilo-dell39anaconda-per-tenere-sotto-scatto-la-russia---la-notizia_43675249000.htm)francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-46564033150872946782016-06-09T20:37:10.130+02:002016-06-09T20:37:10.130+02:00Sicuramente, ma, stando con Corey Robin: «Friedric...Sicuramente, ma, <a href="http://www.thenation.com/article/nietzsches-marginal-children-friedrich-hayek/" rel="nofollow">stando con Corey Robin</a>: «<i>Friedrich Nietzsche figures critically in this story, less as an influence than a diagnostician.<br />[...]<br />Yet no one understood better than Nietzsche the social and cultural forces that would shape the Austrians: the demise of an ancient ruling class; the raising of the labor question by trade unions and socialist parties; the inability of an ascendant bourgeoisie to crush or contain democracy in the streets; the need for a new ruling class in an age of mass politics. The relationship between Nietzsche and the free-market right—which has been seeking to put labor back in its box since the nineteenth century, and now, with the help of the neoliberal left, has succeeded—is thus one of elective affinity rather than direct influence, at the level of idiom rather than policy.<br /><br />“One day,” Nietzsche wrote in Ecce Homo, “my name will be associated with the memory of something tremendous, a crisis without equal on earth, the most profound collision of conscience.”</i>»<br /><br />Ma ci sto lavorando su... :-)<br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-53616934271560941622016-06-09T18:15:48.929+02:002016-06-09T18:15:48.929+02:00Tranquillo, ci pensa l'€uropa a dare un senso ...Tranquillo, ci pensa l'€uropa a dare un senso profondo a tutto questo. Per fondi previdenziali pubblici e privati<br />https://thewalkingdebt.org/2016/06/09/il-risparmio-previdenziale-europeo-servira-a-farci-somigliare-agli-usa/Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-5058769923062920312016-06-09T18:04:28.363+02:002016-06-09T18:04:28.363+02:00Com'era la filastrocca della previdenza integr...Com'era la filastrocca della <a href="http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-06-09/-fondi-pensione-covip-72-milioni-iscritti-2015-121percento-ma-su-quattro-non-versa-131712.shtml?uuid=AD1Jc7Y" rel="nofollow">previdenza integrativa</a>? <br />Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-20312763134354362572016-06-09T17:05:19.372+02:002016-06-09T17:05:19.372+02:00Dai che il povero Nietzsche è stato ampiamente &qu...Dai che il povero Nietzsche è stato ampiamente "oversold".<br />Quanto al '68, il rigetto per il principio di gerarchia (tra maschi), in un regime capitalista che sapeva come alimentare i suoi rivoli sotterranei e pronti ad emergere (come ci testimoniano Caffè e anche Basso), poteva pure starci: in fondo era una prova generale dell'antistatalismo "etico". Perché lasciare che le gerarchie sociali fossero ancora incentrate sulle cariche burocratiche (private ma, specialmente, pubbliche) rivestite dai "padri", quando di lì a poco si sarebbe visto che non contavano veramente più un tubo?<br />Tanto più che sti padri "sorvegliavano" ossessivamente le virtù sessuali delle figlie e la moralità, percepita come ossequio alle gerachie (ormai superate) dei figli.<br /> <br />Il principio dell'infiltrazione raggiunse anzi il suo massimo di efficienza: cosa ci poteva esser di meglio per preparare, in pochi anni, la grande caciara della restaurazione neo-liberista, paludata dalle prime versioni dei meravigliosi diritti? cosmetici? Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-45718647389227990182016-06-09T16:48:15.027+02:002016-06-09T16:48:15.027+02:00"Oggi c'è la Cina"... il «pericolo g..."Oggi c'è la Cina"... il «<i>pericolo giallo</i>»<br /><br />«<i><b>l’europeismo è un aborto dell’imperialismo</b></i>»<br /><br />Non diciamolo ai balilla della gioventù federalista...<br /><br />Capisco perché Basso avesse un debole per Rosa: e capisco perché le rivendicazioni del '68 fossero tra l'inadeguato e il ridicolo. Movimenti facilmente infiltrabili, fuori da una reale critica dell'intellighenzia dei partiti socialisti.<br /><br />Ci sarà stato un motivo per cui metà del mondo dopo il '45 era socialista: con queste teste, con questa cultura, e <b>questi valori</b>, anche il denaro incontra i suoi problemi.<br /><br /><i>(Rigetto lo Spengleriano «lo spirito pensa, ma è il danaro a dirigere»: almeno fintanto che ci sarò rimasta un barlume di coscienza...)</i><br /><br />Si facevano tutti la galera. <br /><br />Basso e la Luxemburg erano "anti-bolscevichi": imporre il collettivismo dall'alto implicava uno Stato autoritario e di polizia tale e quale allo zarismo. Con l'aggravante che, con Stalin, non ci si poteva più neanche rifugiare all'estero.<br /><br />Bakunin lo aveva sempre denunciato, Lenin non vedeva altra soluzione: la Luxemburg ci litigava.<br /><br />Ma, anche lei, profondamente libertaria oltre che democratica, finì col riconoscere che Lenin non aveva avuto altra scelta.<br /><br />Al di là di come sono andate le cose, hanno regalato a noi occidentali decenni di keynesismo e libertà.<br /><br />Solo la <i>radicalità</i> nei principi ideali, morali, può opporsi alla forza del potere costituito. <br /><br />I federalisti europei vedevano nel <b>massimalismo</b> di Basso un'ottusa visione del mondo: ovviamente corretta.<br /><br />Ma questo "massimalismo", che è il principio primo dell'ortodossia socialista <i>non utopica</i>, è da correlarsi ad una <i>radicalità</i> morale che non può che non essere espressione di profondo studio e comprensione dei fenomeni sociali. <br /><br /><br /><i>(«Non si potrebbero capovolgere <b>tutti</b> i valori? e il bene non è forse il male? E Dio solo un'invenzione e un'astuzia del diavolo? Forse è tutto falso radicalmente? E, se siamo ingannati, non siamo proprio per questo anche ingannatori? non siamo noi <b>necessariamente</b> anche ingannatori?» Nietzsche, "Umano, troppo umano", prefazione del 1886)</i>Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-35080166546394477022016-06-09T15:34:41.036+02:002016-06-09T15:34:41.036+02:00Giusta domanda: la cosa migliore è vedere se la se...Giusta domanda: la cosa migliore è vedere se la sentenza di riferisca alla espressa sfera di applicazione del nuovo testo (che interviene a sua volta sulla prima modifica apportata dalla Fornero, appunto). Cioè è, forse, cristallizzata un'ultrattività del vecchio art.18 per i settori non contemplati come destinatari della vecchia riforma, e quindi non coinvolti ab origine nell'abrogazione "in parte qua" (sia ex Fornero che ex jobs act).<br />Ma, ripeto, occorre vedere il testoQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-48565357943106527162016-06-09T14:58:58.067+02:002016-06-09T14:58:58.067+02:00Ora capiamo i veri motivi per cui Luxembourg, Gram...Ora capiamo i veri motivi per cui Luxembourg, Gramsci furono "epurati" dai regimi del tempo...<br /><br />OT: "Il licenziamento del personale del pubblico impiego non è disciplinato dalla 'legge Fornero', bensì dall'art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Lo afferma la Corte di Cassazione, "all'esito di una approfondita e condivisa riflessione", con la sentenza n. 11868 della Sezione Lavoro depositata oggi." su <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2016/06/09/cassazione-per-licenziamento-statali-vale-lart.18_351fa6e6-9ea2-4d4b-807f-e67a71d67b3a.html" rel="nofollow">Ansa</a> odierna. <br />Mi chiedo? Ma l'art. 18 non è stato di fatto cancellato? E allora, perchè viene menzionato? Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-39491681399944838642016-06-09T13:30:08.801+02:002016-06-09T13:30:08.801+02:00Splendido ritrovamento :-)
La domanda "com&#...Splendido ritrovamento :-)<br /><br />La domanda "com'è possibile che non fosse divenuto chiaro una volta per tutte e si potesse ricadere, peggiorandola, nell'utopia demenziale?" ha una risposta tragica: <br />- perché, il solo fatto che scorra il tempo della Storia, consente di riscrivere il passato in modo da poter riproporre, per mera avidità delle oligarchie e dei politici che aspirano ad unirvisi, le stesse soluzioni già stroncate dalla Storia stessa.<br /><br />Ci pensi a leggere Rosa Luxembourg oggi in un liceo?<br />I poveri studenti, ormai escissi della capacità critica e della motivazione a conoscere i fatti storici, ne sarebbero letteralmente traumatizzati.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-38758449044668528182016-06-09T13:07:32.655+02:002016-06-09T13:07:32.655+02:00«E se l’unificazione europea è un’idea ormai [&quo...«<i>E se l’unificazione europea è un’idea ormai </i>["ormai" nel 1911!!!, ndr]<i> superata da un punto di vista economico, lo è in egual misura anche da quello politico. <br /><br />Solo distogliendo lo sguardo da tutti questi sviluppi, e immaginando di essere ancora ai tempi del concerto delle potenze europee, si può affermare, per esempio, di aver vissuto quarant’anni consecutivi di pace. Questa concezione, che considera solo gli avvenimenti sul suolo del continente europeo, non vede che <b>la principale ragione per cui da decenni non abbiamo guerre in Europa sta nel fatto che gli antagonismi internazionali si sono infinitamente accresciuti, oltrepassando gli angusti confini del continente europeo</b>, e che le questioni e gli interessi europei si riversano ora all’esterno, nelle periferie dell’Europa e sui mari di tutto il mondo.<br /><br /><b>Dunque quella degli “Stati Uniti d’Europa” è un’idea che si scontra direttamente con il corso dello sviluppo sia economico che politico</b> [...].<br /><br />Che un' idea così poco in sintonia con le tendenze di sviluppo non possa fondamentalmente offrire alcuna efficace soluzione, a dispetto di tutte le messinscene, è confermato anche dal destino dello <b>slogan</b> degli “Stati Uniti d’Europa”. <b>Tutte le volte che i politicanti borghesi hanno sostenuto l’idea dell’europeismo, dell’unione degli stati europei, l’anno fatto rivolgendola, esplicitamente o implicitamente, contro il “pericolo giallo”, il “continente nero”, le “razze inferiori”</b>; in poche parole <b>l’europeismo è un aborto dell’imperialismo.</b><br /><br />E se ora noi, in quanto socialdemocratici, volessimo provare a riempire questo vecchio barile con fresco ed apparentemente rivoluzionario vino, allora dovremmo tenere presente che <b>i vantaggi non andrebbero dalla nostra parte, ma da quella della borghesia</b>. Le cose hanno una loro propria logica oggettiva. E oggettivamente <b>lo slogan dell’unificazione europea</b>, nell’ambito dell’ordine sociale capitalistico, può significare soltanto una <b>guerra doganale</b> con l’America, dal punto di vista economico, e una guerra coloniale, da quello politico. </i>»Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-25368753320953782932016-06-09T13:06:31.850+02:002016-06-09T13:06:31.850+02:00«Il carattere utopico della posizione che prospett...«<i>Il carattere <b>utopico</b> della posizione che prospetta un’era di pace e ridimensionamento del militarismo nell’attuale ordine sociale, è chiaramente rivelato dalla sua necessità di ricorrere all’elaborazione di un progetto. Poiché <b>è tipico delle aspirazioni utopiche delineare ricette “pratiche” nel modo più dettagliato possibile, al fine di dimostrare la loro realizzabilità. A questa tipologia appartiene anche il progetto degli “Stati Uniti d’Europa” come mezzo per la riduzione del militarismo internazionale</b>. [...]<br /><br /><b>L’idea degli Stati Uniti d’Europa come condizione per la pace potrebbe a prima vista sembrare ad alcuni plausibile, ma a un esame più attento non ha nulla in comune con il metodo di analisi e con la concezione della socialdemocrazia.</b> [...]<br /><br /><b>In quanto seguaci della concezione materialistica della storia, noi abbiamo sempre sostenuto l’idea che i moderni stati</b>, al pari delle altre strutture politiche, non siano prodotti artificiali di una fantasia creativa [...] ma <b>prodotti storici dello sviluppo economico</b>. Ma qual è il fondamento economico alla base dell’idea di una federazione di stati europei? L’Europa, questo è vero, è una geografica e, entro certi limiti, storica concezione culturale. Ma <b>l’idea dell’Europa come unione economica, contraddice lo sviluppo capitalista per due ragioni. Innanzitutto perché esistono lotte concorrenziali e antagonismi estremamente violenti all’interno dell’Europa, fra gli stati capitalistici</b>, e così sarà fino a quando questi ultimi continueranno ad esistere; in secondo luogo perché gli stati europei non potrebbero svilupparsi economicamente senza i paesi non europei. Come fornitori di derrate alimentari, materie prime e prodotti finiti, oltre che come consumatori degli stessi, le altre parti del mondo sono legate in migliaia di modi all’Europa. <b>Nell’attuale scenario dello sviluppo del mercato mondiale e dell’economia mondiale, la concezione di un’Europa come un’unità economica isolata è uno sterile prodotto della mente umana.</b></i>.»Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-49283379875048368992016-06-09T13:03:29.465+02:002016-06-09T13:03:29.465+02:00Rosa Luxemburg, "Fogni pacifisti", 1911 ...Rosa Luxemburg, "<a href="https://www.marxists.org/italiano/luxembur/1911/utopia.htm" rel="nofollow">Fogni pacifisti</a>", <b>1911</b> [!!!]<br /><br />«<i>[...] i compiti dei socialdemocratici [...] non possono che essere quelli di definire l’idea di una parziale limitazione degli armamenti come una impraticabile mezza misura, e di spiegare alla popolazione che <b>il militarismo è strettamente intrecciato alle politiche coloniali, alle politiche doganali, alle politiche internazionali, e che quindi le nazioni presenti, se davvero volessero onestamente e sinceramente dire basta alla concorrenza sugli armamenti, dovrebbero iniziare dal disarmo della politica commerciale</b>, abbandonando in tutte le parti del mondo le predatorie campagne coloniali e le politiche internazionali delle sfere d’influenza - in una parola dovrebbero fare, nella loro politica estera come in quella domestica, l’esatto contrario di tutte quelle politiche che la natura di un moderno stato capitalista esige.<br /><br />Solo coloro che credono nell’<b>attenuazione e mitigazione degli antagonismi di classe</b>, e nella possibilità di esercitare un controllo sull’<b>anarchia economica del capitalismo</b>, possono credere all’eventualità che questi conflitti internazionali possano essere rallentati, mitigati e spazzati via. [...]<br />Perché <b>gli antagonismi internazionali degli stati capitalisti non sono che il complemento degli antagonismi di classe</b>, e l’<b>anarchia</b> del mondo politico non è che l’altra faccia dell’<b>anarchico</b> sistema di produzione del capitalismo. Entrambi possono crescere solo insieme e solo insieme possono essere superati. “Un po’ di ordine e di pace” sono per questo impossibili, al pari delle utopie piccolo-borghesi sulla limitazione delle crisi nell’ambito del mercato capitalistico mondiale, e sulla limitazione degli armamenti nell’ambito della politica mondiale. [...]<br /><br />La guerra con la Spagna ha rappresentato per gli Stati Uniti il punto di partenza per una riorganizzazione della marina militare che ha reso gli Stati Uniti una potenza coloniale in grado di estendere i propri interessi imperialistici all’Asia, gettando in tal modo le basi per un <b>conflitto di interessi nel Pacifico fra Stati Uniti e Giappone</b>. La campagna cinese è stata accompagnata in Germania da una profonda riorganizzazione militare, la grande Legge Navale del 1900, che ha segnato l’inizio della competizione marittima della <b>Germania con l’Inghilterra</b> e l’inasprimento degli antagonismi fra queste due nazioni.<br /><br />Gli antagonismi [...] hanno raggiunto un’intensità mai vista prima, e il processo si è aggravato sempre di più, poiché se da un lato il fermento a oriente cresce di giorno in giorno, dall’altro tutti gli accordi fra le potenze militari diventano inevitabilmente fonte di nuovi conflitti. La Triplice Intesa fra Russia, Gran Bretagna e Franci [...] ha condotto all’inasprimento della crisi nei Balcani, ha accelerato lo scoppio della rivoluzione turca, ha incoraggiato la Russia ad un’azione militare in Persia e ha portato ad una riconciliazione fra Turchia e Germania che, a sua volta, ha reso gli antagonismi anglo-tedeschi ancora più acuti. [...] <b>Pertanto rifiutare di riconoscere che tali avvenimenti possono portare a tutto fuorché a una mitigazione dei conflitti internazionali o a un qualsiasi passo avanti in direzione della pace nel mondo, significa chiudere gli occhi di fronte alla realtà</b>.</i>»Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-61385154302901917952016-06-09T12:57:42.029+02:002016-06-09T12:57:42.029+02:00Guerra, imperialismo e conflitto tra classi: Lenin...<b>Guerra, imperialismo e conflitto tra classi: Lenin e Rosa Luxemburg sull'Unione Europea.</b><br /><br /><a href="http://vocidallestero.it/2016/06/08/flassbeck-su-europa-tina-e-altre-illusioni-della-sinistra-perche-diem2025-di-varoufakis-sta-combattendo-la-battaglia-sbagliata/" rel="nofollow">Ripassare</a> non fa mai male: <a href="https://www.marxists.org/italiano/lenin/1915/8/23-statiunitideuropa.htm" rel="nofollow">Lenin, <b>1915</b></a><br /><br />«<i>Gli Stati Uniti del mondo (<b>e non d'Europa</b>) rappresentano la forma statale di unione e di libertà delle nazioni, che <b>per noi è legata al socialismo</b> </i>[cioè, NON al liberoscambismo di Spinelli! ]<i> fino a che la <b>completa vittoria del comunismo</b> non porterà alla sparizione definitiva di qualsiasi Stato, compresi quelli democratici. La parola d'ordine degli <b>Stati Uniti del mondo, come parola d'ordine indipendente, non sarebbe</b> forse <b>giusta</b>, innanzitutto perché essa coincide con il socialismo; in secondo luogo, perché potrebbe ingenerare l'opinione errata dell'impossibilità della vittoria del socialismo in un solo paese e la concezione errata dei rapporti di tale paese con gli altri.</i>»<br /><br />«<i>Rinunciare alle colonie, alle "sfere di influenza", all'esportazione di capitali? Pensare questo </i>[come eurocomunisti, piddini, sellini, radicali, ndr]<i>, significherebbe <a href="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/12/il-giubileo-degli-avanzi-e-degli.html" rel="nofollow">mettersi al livello del pretonzolo che ogni domenica predica ai ricchi la grandezza del cristianesimo e consiglia di fare dono ai poveri</a>...se non di qualche miliardo, almeno di qualche centinaio di rubli all'anno. <br /><br /></i>[Genio!, ndr]<i><br /><br /><b>In regime capitalistico, gli Stati Uniti d'Europa equivalgono ad un accordo per la spartizione delle colonie</b>. Ma in regime capitalistico <b>non è possibile altra base, altro principio di spartizione che la forza</b>. Il miliardario non può dividere con altri il "reddito nazionale" di un paese capitalista se non secondo una determinata proporzione: <b>"secondo il capitale"</b> (e con un supplemento </i>[l'aumento di produttività a favore dei profitti!, ndr]<i>, affinché il grande capitale riceva più di quel che gli spetta). <b>Il capitalismo è la proprietà privata dei mezzi di produzione e l'anarchia della produzione</b> [ovvero privatizzazioni e anarco-liberismo, ndr]. <b>Predicare una "giusta" divisione del reddito su tale base </b></i>[parla di quota solari? quella compressa da sme ed euro?, ndr]<i> è proudhonismo, ignoranza piccolo-borghese, filisteismo. Non si può dividere se non "secondo la forza". È la <b>forza</b> che cambia nel corso dello sviluppo economico.<br />[...]<br />Per mettere a prova la forza reale di uno Stato capitalista, non c'è e non può esservi altro mezzo che la <b>guerra</b>. [...] <b>In regime capitalistico non sono possibili altri mezzi per ristabilire di tanto in tanto l'equilibrio spezzato, al di fuori della crisi nell'industria e della guerra nella politica</b><br /><br />Certo, <b>fra i capitalisti e fra le potenze sono possibili degli accordi temporanei. In tal senso sono anche possibili gli Stati Uniti d'Europa</b>, come accordo fra i capitalisti europei... Ma a qual fine? Soltanto <b>al fine di schiacciare tutti insieme il socialismo in Europa</b> e per conservare tutti insieme le colonie accaparrate.<br /><br />Ecco in forza di quali considerazioni, che sono il risultato di ripetuti esami della questione nella conferenza delle sezioni all'estero del POSDR e dopo la conferenza, la redazione dell'Organo centrale e giunta alla conclusione che <b>la parola d'ordine degli Stati Uniti d'Europa è sbagliata</b>.</i>»Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-85991857706350062612016-06-09T01:40:55.587+02:002016-06-09T01:40:55.587+02:00Probabilmente sì,dato che si tratta di una sentenz...Probabilmente sì,dato che si tratta di una sentenza a effetti circoscritti<br />"...spiace dirlo ma non è stato affermato questo: solo violazione "procedimentale" e limite -indeterminato- alla comprimibilità dei servizi"<br />https://t.co/d0qCfO8ddKQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-5347090931627847872016-06-09T01:17:57.889+02:002016-06-09T01:17:57.889+02:00So che non è il post giusto e mi scuso. Avrei un q...So che non è il post giusto e mi scuso. Avrei un quesito: La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo la parte di un decreto di Monti del 2012 che imponeva 2,2 miliardi di riduzioni agli enti locali. Con la riforma Boschi in vigore, la Corte sarebbe potuta giungere allo stesso verdetto?<br />Anselhttps://www.blogger.com/profile/14155922030483126122noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-1444437439719682062016-06-08T19:15:02.064+02:002016-06-08T19:15:02.064+02:00Ogni guerra è una guerra di classe all'interno...Ogni guerra è una guerra di classe all'interno di un territorio comune: anche la sua "esportazione" ne è una prosecuzione con altri mezzi. O, se vogliamo "derivare", parafrasando, nel capitalismo la politica è guerra (poi chiamiamola "conflitto sociale", quando non prosegue all'esterno "con altri mezzi": ma la questione è oggi affidata a etichettature formali, in tempmi di guerra non convenzionale, per l'appunto).<br /><br />Ma allora:<br />- o finisce, in senso materiale, la classe guerreggiante (non "guerriera", quelli servivano a proteggere la comunità di appartenenza, non a abbrutirla, per quanto poi degenerassero parecchio, a partire dall'età del Ferro);<br />- o finisce il capitalismo id est: l'oligarchia, specialmente ora che non coincide con la classe che intraprende l'impresa: come si deduce dalla stessa spiegazione di Stiglitz (e già Schumpeter ci aveva elaborato su).<br /><br />Il punto è sempre lo stesso: poichè entrambe le ipotesi sono puramente logico-teoriche, cioè non realizzate nella Storia, dobbiamo affidarci all'ulteriore ipotesi, obbligata, che, in partenza, sia istituzionalizzato e reso socialmente evidente (si dice "sanzionato"), il fenomeno per cui non si possa accedere, all'interno delle mega-organizzazioni economiche, alla classe che determina il destino degli altri. <br /><br />Cioè che sia escluso che "uno qualsiasi" ("credici: potresti essere anche tu!") possa avere un giorno la sua rivincita e fare agli altri quello che è stato fatto a lui, unendosi alla schiere di coloro che l'hanno oppresso e giustificando così, in termini remunerativi, l'oppressione subita.<br /><br />Anti-cristiano, isn't it? Ma è il mercato nel suo splendido e reale funzionamento, bellezza. Il mercato esiste come concetto astratto solo per giustificare le posizioni di rendita e il loro consolidamento.<br /><br />Solo che il sistema istituzionale non deve mai scriverlo, se ritiene di simulare una democrazia, o anche solo una non "brutale dittatura" (se non è brutale, il discorso diventa sfumato e incerto): in tal modo la Chiesa, ad esempio, può continuare a dire che il mercato, invece, funziona benissimo, fondandosi sulla fratellanza e sulla carità (alludendo sempre a una precondizione implicita: fino a che non ci siano cambi di proprietà a "nostro" danno).<br /><br />Un modo dei più efficaci, tra l'altro, di distruggere ogni reale fratellanza e disattivare persino la carità, relegandola a fenomeno residuale e irrilevante.<br /><br />Ora la condizione di guerra è quella normale dell'Essere umano: ci piaccia o no. Il brutto di questa fase è che è solo una guerra fratricida (proprio perché postula l'irrilevanza operativa e sostanziale della fratellanza), e per di più viene dissimulato il principio pseudo-biologico (in realtà sociopatico) in base a cui viene automaticamente intrapresa e proseguita, nonchè i suoi scopi finali.<br /><br />E siccome siamo arrivati alla uniformazione mondialista del format di questa versione epocale della guerra, non si può porvi fine con l'emerita ca...ta che si crei una reazione mondialista degli oppressi: proprio perché, al di là di altre considerazioni, non si può che perdere accettando come premessa ciò che è lo scopo finale, cioè la vittoria, del nemico.<br /><br />L'unica possibilità è che chi pensava di poter appartenere alla oligarchia, seguendo la regola (propagandistica) simulata dal sistema, si renda (in massa) conto che in realtà la istituzionalizzazione normativa del "sei relegato immutabilmente nella parte perdente", l'hanno già scritta da un pezzo.<br /><br />Ma per "leggere" tale scritta, devi perdere tutto ciò che ti faceva illudere di non essere un perdente.<br />Negli USA, infatti, negli USA, forse, ci stanno arrivando...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55891311703034102782016-06-08T19:11:47.927+02:002016-06-08T19:11:47.927+02:00Da dove nasce questa fiducia dei neoclassici tecno...Da dove nasce questa fiducia dei neoclassici tecno-€uropeisti nelle “aspettative razionali” dei singoli atomi e l’ottusità di una visione micro-economica? Ma certo, dal loro criterio di analisi, da quell’individualismo metodologico corrosivo assunto a dogma.<br />Il comportamento dell’homo oeconomicus paretiano è razionale, ma guidato dalla ragione strumentale, ossia: ogni scelta mira a raggiungere il massimo risultato attraverso l’impiego del minimo dispendio di risorse. L’homo oeconomicus valuta le conseguenze delle sue scelte senza considerare gli effetti nei confronti dei terzi, quindi non si pone il problema se quelle scelte fanno bene o fanno male alla collettività. Combina al meglio le risorse scarse disponibili e si preoccupa solo degli effetti che tali scelte provocano su di lui. Per dire, l’imprenditore deve ridurre il salario, precarizzare, licenziare liberamente? Va bene così, massimizza il benessere personale. L’homo oeconomicus è utilitarista.<br />E se la Legge economica scaturisce dal comportamento “naturale” di ogni singolo atomo, la stessa vale anche per il sistema economico complessivo. Che quindi non può che fallire.<br />Se non sapessi che sono in mala fede, direi che questi €uroliberisti sono da camicia di forza.<br />Ecco come un pensiero malato diventa prima teoria economica e poi radicata psicologia collettiva. Altrimenti non si capirebbe cosa in effetti abbiano da spartire con questo sistema soprattutto le PMI che, proprio per ciò, continueranno a dormire.<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-2974210794591299852016-06-08T19:09:41.408+02:002016-06-08T19:09:41.408+02:00Il mito dell’equivalenza ricardiana - ovvero che i...Il mito dell’equivalenza ricardiana - ovvero che il ricorso al deficit verrebbe compensata dall’aumento del risparmio privato (per pagare imposte future), sterilizzando la politica fiscale – fa il paio con l’altra bufala della “austerità con effetti espansivi” la quale - valorizzando ancora una volta la funzione del “risparmio” - si basa parimenti sulle “ASPETTATIVE RAZIONALI” dei singoli individui: se viene ridotta la spesa pubblica, i cittadini si aspetteranno una futura riduzione delle imposte e quindi aumenteranno i consumi e gli investimenti [nonostante che proprio il FMI non la pensi così “L’idea che l’austerità fiscale possa stimolare la crescita nel breve periodo trova poca conferma nei dati. I consolidamenti fiscali, tipicamente, hanno effetti recessivi nel breve termine sull’attività economica, portando a minore output e maggiore disoccupazione” (FMI, World Economic Outlook: Recovery, Risk, and Rebalancing, Ottobre 2010, 113].<br />Il test storico ci dice che tali teoremi non hanno mai funzionato, a differenza delle politiche keynesiane. Questa dovrebbe essere già una verità. Non sarebbe nemmeno da discutere tra persone con qualche grammo di cervello.<br /><br />I neoclassici hanno però una visione “micro” dell’economia. A loro manca fondamentalmente la visione “macro”: “…altri economisti…erano ansiosi e perplessi di fronte alla gravità raggiunta dal fenomeno della disoccupazione a seguito della fase depressiva iniziatasi nel 1929. Il riesame del 1929 stesso, compiuto da alcuni di essi, portò tuttavia a ribadire le tesi tradizionali sulle sue cause e sui possibili rimedi. In sostanza – veniva affermato - la disoccupazione potrebbe essere eliminata con un ribasso adeguato dei salari; e, in quanto esista in un momento qualsiasi, è dovuta interamente al “continuo verificarsi di variazioni nelle condizioni della domanda di lavoro e all’esistenza di attriti che impediscono una realizzazione istantanea degli opportuni adattamenti salariali”. Ricollegandosi direttamente a queste tesi, Keynes le confuta… In primo luogo, quel che è valido per singole unità economiche, o per settori economici ristretti, non è necessariamente valido per l’economia considerata nel suo complesso…la riduzione dei salari può ben riuscire vantaggiosa per un singolo imprenditore o per una data industria, accrescendo sezionalmente la convenienza ad assumere nuovi operai. Quando però si consideri estesa all’intera massa dei salariati, possono derivarne conseguenze nei prezzi e nei redditi tale da rendere inoperante il supposto rimedio e da aggravare anzi ulteriormente la depressione” (F. CAFFE’, L’economia moderna e l’interventismo pubblico, Ed. RAI, 1956, 16-17]. (Segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-88073549741573754562016-06-08T17:53:22.612+02:002016-06-08T17:53:22.612+02:00Credo che la prospettiva conflittualista rimane se...Credo che la prospettiva conflittualista rimane sempre e comunque l'unico metodo analitico che descrive al meglio l'apparente irrazionalità di questo sui-genocidio.<br /><br />Va bene essere stupidi. Va bene essere superficiali. Va bene essere corrotti. Ma la borghesia non può essersi ridotta totalmente ad un branco di lemming livorosi.<br /><br />Essendo molto coinvolto dal dibattito, mi viene naturale fare osservazioni che dovrebbero provocare reazioni sulle dinamiche sociali in corso.<br /><br />Bene, rarissimamente accade che ciò finisca in una discussione e - ancora più di rado - che mi venga chiesto un qualche consiglio di lettura, di approfondimento sull'attualità. Anche solo un chiarimento. One way. Ascolto, e prendo appunti...<br /><br />Le persone che, di media, mostrano più apertura, sono le persone meno istruite.<br /><br />Prima, magari, mi espongono le "loro teorie" che sono perlopiù una combinazione casuale di slogan che rimangono loro appiccicati tra la TV e il bar.<br /><br />I complottisti che scorazzano in Internet sono generalmente i migliori: chi è disposto a credere ai "rettiliani" è disposto anche a "studiare" e a ribaltare le proprie visioni, fino a provar addirittura a prendere in considerazione che l'economia possa essere una scienza. Questo è un obiettivo raggiungibile, però, solo se i loro riferimenti complottardi non sono già avvelenati dalle "libertà" della scuola austriaca, molto più tossica dell'incomprensibile liberismo neoclassico. <br /><br />In pratica, però, mi devo sciroppare interminabili minuti di scemenze.<br /><br />Con la borghesia semicolta, invece, non c'è speranza.<br /><br />Sanno che finirà male ma non hanno ben chiaro il perché. <br /><br />Il perché, invece, è ovvio: finiranno male proprio perché non hanno chiaro il perché.<br /><br />Nel frattempo stanno troppo economicamente bene e sono troppo presi dal loro io, dai logoranti rancori con le ex-mogli, dallo sbarazzarsi a suon di biglietti da 500 dei figli disturbati, semi-delinquenti, o, viceversa, indaffarati per far finire gli studi alla loro prole e a sorvegliarli poliziescamente, in modo che abbiano una vita relazionale normale, magari con una sessualità "etero". <br /><br />Quando la crisi arriverà anche per costoro, il pianeta non si chiamerà più "Terra".<br /><br /><i>(Ma ci sarà, miei cari anglosassoni leviatani, un motivo per cui non è stata chiamata da subito "Mare"... vabbè, lasciamo stare considerazioni di carattere esoterico)</i><br /><br />E le micro e piccole imprese?<br /><br />Semplice: non leggono. Lavorano venti ore al giorno e non c'è differenza tra l'azienda e la famiglia.<br /><br />L'oppressione di una classa sulle altre è <i>sempre</i> razionale. Quindi <i>non</i> può non essere reale.<br /><br />Ciò che è razionale adesso, può essere controproducente domani.<br /><br />Ma quel "domani", se sei abbastanza ricco, sarai già morto.<br /><br />Alle PMI la dignità, l'umiltà, lo spirito di sopravvivenza per comprendere che il "complotto" c'è, ed è più propriamente un piano di guerra. La guerra non convenzionale di una classe sulle altre.<br /><br />E in guerra tutto è permesso e la si vince definitivamente quando almeno un terzo della popolazione maschile viene sterminata. A quel punto la nazione, e i gruppi sociali soccombenti, vengono divelti dalla Storia.<br /><br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.com