tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post354612529938085981..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: COLONIZZAZIONE MEDIATICA "SENZA FRONTIERE": I "PUNTI DI USURA" TRA LOI TRAVAIL E BREXITQuarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-65711796663184389702016-06-20T11:18:14.740+02:002016-06-20T11:18:14.740+02:00ho sbagliato a postare il commento, il post dove e...ho sbagliato a postare il commento, il post dove era citato Fusaro è il seguente: http://orizzonte48.blogspot.it/2016/06/riflessioni-varie-sul-calcolo-di-essi-1.htmlstopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-28967073886086961022016-06-20T11:09:02.314+02:002016-06-20T11:09:02.314+02:00Ma se uno buttta là, totalmente indimostrata e, SO...Ma se uno buttta là, totalmente indimostrata e, SOPRATTUTTO, INSINUANTE, l'idea che se la crisi economica è globale, per il rilancio economico, ci voglia questa misteriora autorità mondiale, legittimata da suo RIGORE MORALE, piuttosto che da non identificabili sistemi di rappresentatività democratica, c'è ben poco da dimostrare. <br />La conclusione è autodimostrativa è self-evident: "volemose bene perchè l'oligarchia, ve lo dico io (l'amico più buono e autorevole del mondo), alla fine è buona e si preoccupa di voi" Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-75179469828217534652016-06-20T10:52:01.041+02:002016-06-20T10:52:01.041+02:00Se non conoscete il sito globalsolution.org vi inv...Se non conoscete il sito globalsolution.org vi invito a visitarlo; qui troverete molti articoli sulle "soluzioni globali" proposte dalla nostra elite.<br />Tra di esse vi è proprio la soluzione Bergogliana, ecco qualche estratto:<br />"On June 18, 2015, Pope Francis published his second encyclical titled Laudato Si (Praise be to you). On behalf of Christianity, the Pope urged responsibility in dealing with humanity’s “common home,” the earth.<br /><br />The statement elaborates in detail on critical economic, social, and ecological grievances in the world. In view of these, the Pope calls on all human beings--Christians as well as followers of other religions and disbelievers--to “bring the whole human family together to seek a sustainable and integral development.” This is supposed to lead to a more humane world society that ensures a dignified existence not only of all alive today, but also of future generations, as well as of “Sister Earth” itself.<br /><br />In addition to discussing ethical norms and possible political measures, the Pope also addresses the underlying conditions of the global political system. Referencing his predecessor Benedict XVI, he calls for the creation of a “true political world authority” that is able to cope with global challenges. To explain this more fully, Francis quotes a passage from Benedict XVI’s 2009 encyclical Caritas in Veritate (Charity in Truth):<br /><br /> To manage the global economy; to revive economies hit by the crisis; to avoid any deterioration of the present crisis and the greater imbalances that would result; to bring about integral and timely disarmament, food security and peace; to guarantee the protection of the environment and to regulate migration: for all this, there is urgent need of a true world political authority, as my predecessor Blessed John XXIII indicated some years ago.<br />Since the Second World War, this perspective of political unification was continuously endorsed and developed in the tradition of papal teaching. It is more than merely a conclusion that the globalized and interdependent hazards of the technological age require common world institutions that ensure peace and implement supra-nationally coordinated actions and strategies.<br /><br />Rather, this aspiration is deeply rooted in the societal model of Catholic social doctrine itself, which is cosmopolitan in principle. In a systematic context, it can be used to derive the decisive normative guidelines on which a future political world order would have to be based on from the perspective of the Catholic Church.<br /><br />In the full version of the paper, a closer look at this notion of world political order will show that its general outline is identical with the model of a world federation based on the rule of law and subsidiarity that has long been advocated by the world federalist movement.<br /><br />In this context we will also look into the question of how the goal of democratic global structures--and the possible creation of a world parliament in particular--would have to be judged from the perspective of papal teaching."<br />http://globalsolutions.org/blog/2016/01/Catholic-Social-Doctrine-and-World-Parliament#.V2esCu2fGio<br /> Sempre le solite citazioni, già ampiamente documentate, sulla World Political Authority che, immaginiamo, guiderà i popoli con "Rigore Morale", e poi c'è la riaffermazione del cosmopolitismo caritatevole e la identità di vedute tra il world federalist movement e le encicliche papali:<br />"In the full version of the paper, a closer look at this notion of world political order will show that its general outline is identical with the model of a world federation based on the rule of law and subsidiarity that has long been advocated by the world federalist movement."<br />Che questa "vision" globalista vaticana sia sulla stessa falsariga del marxismo inteso nel senso più nobile del termine, cioè come emancipazione reale dei popoli, io avrei i miei dubbi, ma sono disposto a rivederli se Fusaro mi dimostra il contrario.stopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-40813600672709817742016-06-20T10:44:43.615+02:002016-06-20T10:44:43.615+02:00Buon giorno. Spero che chi viene qui solo per far ...Buon giorno. Spero che chi viene qui solo per far polemica si ravveda, non metta il suo ego sopra tutto il resto, e continui a svolgere la sua ricerca in modo umile e documentato. Per mio conto vorrei fare un commento su Diego Fusaro, citato nell'articolo. Dal mio punto di vista Fusaro ha svolto delle ottime analisi filosofico-politiche sul potere, sul capitalismo, sull'euro e la dittatura europea; ma per quanto riguarda Bergoglio penso che sia stato molto ingenuo, visto anche le analisi documentate che qui su orizzonte48 si sono svolte in precedenza; estraggo dal fatto quotidiano un articolo di Fusaro:<br />"Nel desolante panorama odierno, dominato dalla teologia del mercato e dall’indecorosa riconversione delle sinistre al credo mercatistico, individuare in Papa Francesco l’ultimo marxista superstite è ben più che un semplice paradosso o una mera provocazione. Sembra che Bergoglio sia rimasto il solo a pronunziare, contro il sistema dominante, parole come dignità dell’uomo e del lavoro, diritti sociali, sfruttamento"<br />http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/26/papa-francesco-lultimo-marxista/1814166/<br />Bergoglio è a capo di una multinazionale immobiliar-finanziaria capitalista, e fautore della globalizzazione caritatevole come qui espota nel blog, strano che Fusaro non prenda in considerazione questa analisi.<br />continua...<br />stopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-69076562191593948912016-06-20T07:27:58.007+02:002016-06-20T07:27:58.007+02:00Ah, adesso mi scopro pure replicante di qualcuno. ...Ah, adesso mi scopro pure replicante di qualcuno. Uno cerca di salvare la pelle e scopre che per altri e' solo un problema di primazia intellettuale. Federico, non e' una gara a chi la spara piu' grossa, ma semmai a chi prende coscienza il prima possibile. E basta. Coscienza di che cosa? Di quello che dice (veramente) la Costituzione per pretenderne l'applicazione dovuta e necessitata. Questo comporta studio e confronto continuo, estrema umilta' nel riconoscere chi ne sa piu' di noi e riconoscerlo (Aristotele la chiamava megalopsychia), non supponenza e presunzione, dia-logos e non polemos. Partendo da principi irrinunciabili. Se anche fossi un tuo replicante su certi argomenti, come tu ritieni, ti assicuro che il mio ego non ne risentirebbe. In caso contrario, rammentalo, facciamo il gioco di ESSI . Buona fortunafrancesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-30919553979447895682016-06-19T12:32:24.255+02:002016-06-19T12:32:24.255+02:00Senti: mi hai scocciato. Mi metti in bocca ciò che...Senti: mi hai scocciato. Mi metti in bocca ciò che non dico e soprattutto ciò che non scrivo. <br /><br />Ti sembra che il problema del potere ierocratico, la sua relazione con il moralismo monoteista e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo sia trattato come lo affronti te stile Protocolli dei Savi di Sion? Pur scontata l'influenza indiretta del lavoro fatto in questo blog di cui non appari essere cosciente? <br /><br />Dimostri lo stesso, preciso, identico, analfabetismo funzionale di quell'accozzaglia di complottisti reazionari che si ritrova dove ho letto i tuoi deliri. <br /><br />E non te lo dico per offenderti: te lo dico in senso tecnico.<br /><br />Il comportamento, il costume, la netiquette, sono in relazione con la psicologia e la salute mentale.<br /><br />Patologie come il disturbo paranoide e la sua fenomenologia anancastica, possono essere alleviati da sforzi di natura comportamentale.<br /> <br />Dove ho potuto conoscere la tua compulsione nel commentare, da cui emergono forti tratti di disturbo narcisistico ed il riproporsi di una tipica dinamica relazionale "profetico-messianica-voi-stolti-che-non-mi-ascoltate", si nota una patente coazione a ripetere.<br /><br />Proprio non ce la fai: sono due giorni che cerchi di comunicare in un modo in cui non potrai mai ricevere buona disposizione al dialogo: questi tipi di disturbi relazionali si dovrebbero risolvere con la maturità. Quando ciò non avviene, è patologico.<br /> <br />Forse hai ragione: non è una semplice questione di educazione; potrebbe essere un problema più rispettabile ma, purtroppo, più grave.<br /><br /><i>(Ma tanto non ce la fai a star lontano da quella tastiera...)</i>Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-44233075014117792016-06-19T10:11:35.860+02:002016-06-19T10:11:35.860+02:00Comunque, un'ultimissima nota, leggendo, su qu...Comunque, un'ultimissima nota, leggendo, su questo blog, i contributi dello stesso 48 sommati a quelli di altri commentatori, come Francesco, direi che ho ritrovato quasi replicate le mie idee su Vaticano, gesuiti ecc., quindi ringrazio questo blog per essersi portato cosi avanti nell'analisi di quelli che sono sempre stati, nella storia, i poteri reazionari, poteri che esistono tutt'ora, e non stiamo parlando di rettiliani, ma stiamo parlando di poteri che hanno fatto la storia, sono ducumentati in migliaia di libri e opere di ogni tipo. Complimenti quindi a tutti coloro che hanno portato contributi in tal senso, per amore della verità. Le polemiche sterili preferirei lasciarle da parte, e, ripeto, se non sono un Comunista Rivoluzionario Internazionalista non per questo significa che non abbia ideali e non persegua la lotta per un mondo un po migliore, o mi debba sentire etichettato come livoroso o cospirazionista, perché queste sono accuse disoneste che sinceramente rispedisco alla fonte con molta serenità e senza alcun livore.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-58716165050931476142016-06-19T09:42:03.353+02:002016-06-19T09:42:03.353+02:00Bazaar, non voglio continuare con sterili e inutil...Bazaar, non voglio continuare con sterili e inutili polemiche. É chiaro, dal mio punto di vista, che io aspiro con Radicale Intenzione alla socialdemocrazia keynesiana e non alla Rivoluzione Comunista Internazionalista, perché quest'ultima la considero un rimedio ugualmente dannoso per la razza umana, sono qui per informarmi sui rimedi keynesiani nazionali, con i miei limiti di tempo, e non su quelli fuori dal tempo Internazionalisti comunisti. SalutiAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-31395596226516631142016-06-18T21:20:49.424+02:002016-06-18T21:20:49.424+02:00Al di là del tuo interessantissimo permeismo: chi ...Al di là del tuo interessantissimo permeismo: chi non condivide una profonda aspirazione alla Rivoluzione, non condivide l'aspirazione alla giustizia sociale; chi non condivide l'aspirazione alla giustizia sociale, semplicemente democratico non è.<br /><br />La Costituzione, senza quella passione civile, morale ed ideale, che porta a rendere lettera viva la carta morta, non può più garantire l'ordine giuridico auspicato dai Padri costituenti e dal popolo italiano che questi rappresentavano. <br /><br />Questa è la linea del Piave a cui si riferisce la massima morale di Cicerone: o la giustizia sociale la vuoi con la più radicale <i>intenzione</i>, o non la vuoi. <br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-86474127265796482922016-06-18T14:44:44.906+02:002016-06-18T14:44:44.906+02:00Senti, non so di che "soluzione rivoluzionari...Senti, non so di che "soluzione rivoluzionaria" parli. Non solo non hai letto i libri pubblicati che riassumono i temi trattati nel blog, non solo non comprendi il metodo d'indagine applicato ai fenomeni sociali, ma non leggi neanche le risposte che ti vengono fornite. <br /><br />La nostra Costituzione è keynesiana, quindi Keynes è sia punto di partenza che punto d'arrivo. <br /><br />Keynes esaurisce quindi la storia del pensiero?<br /><br />Ed il <i>riformismo rivoluzionario</i> di Lelio Basso come lo collochi?<br /><br /><a href="http://orizzonte48.blogspot.it/2015/12/il-giubileo-degli-avanzi-e-degli.html?m=1" rel="nofollow">Non è che il blog che hai nominato faccia più al caso tuo?</a>Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-61097735637355624332016-06-18T10:06:27.465+02:002016-06-18T10:06:27.465+02:00Si, mi ricordo, nel blog di lameduck, ma io non co...Si, mi ricordo, nel blog di lameduck, ma io non condivido ugualmente certi argomenti portati da quel blog, che non prendono nella giusta considerazione la coscienza di classe, quella sí, guista analisi dei marxisti, nell'analisi degli eventi geopolitici. Per il resto la mia era solo una richiesta di chiarimento perché continuo a non condividere la soluzione rivoluzionaria e perché penso che Keynes sia stato molto piú saggio e pragmatico nel trovare soluzioni. Per il resto penso comunque che capitalismo e Vaticano siano strettamente intrecciati. Tu dici di no? Beh, ti chiedo di trovare il tempo anche tu di approfondire. Cordiali salutiAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-32186831692191131962016-06-18T02:17:45.309+02:002016-06-18T02:17:45.309+02:00Per "fondamento etico" mi riferivo a ben...Per "fondamento etico" mi riferivo a ben altro, legato a certi pensieri ideologici che circolano nel blog in cui ti ho conosciuto e che generano confusione livorosa e reazionaria, pericolosa a livello cognitivo e coscienziale. <br /><br />In chiosa, se non hai tempo di studiare, credo tu debba essere un po' più discreto e rispettare quel minimo di codice comportamentale che si chiama <i>netiquette</i>.<br /><br />Buona domenica.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-49918773819240626702016-06-17T21:11:11.474+02:002016-06-17T21:11:11.474+02:00Mi dispiace se Bazaar ha percepito il mio come un ...Mi dispiace se Bazaar ha percepito il mio come un commento di un livoroso cospirazionista, anche se mi par di capire che condividiamo molto. Dal canto mio era solo una richesta di chiarimento non certo citando i Cavalieri di Malta, che pure esistono, cosí come esistono i capitalisti e i feudatari. Poi, sinceramente, dire che io sia una persona senza fondamento etico mi sembra fin troppo esagerato. Sicuramente immagino che non sia una colpa il non aver letto tutto il blog, perché anche io vivo al di qua della storia, e non ho intere settimane di libertà per leggermi 3000000 di pagine e commenti, non mi sento moralmente riprovevole per non aver fatto cio, anche se vorrei avere avuto piú tempo per leggere di piú. Comunque secondo me, oltre alla storia dei capitalisti, che cerco con i miei limiti di approfondire ogni giorno, c'é una storia ancora piú lunga, quella della Chiesa, la quale cerco anch'essa di approfondire, e che riserva delle sorprese non affatto cospirazioniste, perché tratta della sottomissione di uomini nei confronti di altri uomini, che continua tuttora. Per il resto ringrazio 48 per il riassunto che ha deciso di fare per chi, come noi comuni e "immorali" mortali non ha il tempo di leggere blog 24 su 24.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-80183030104521915932016-06-17T13:43:19.019+02:002016-06-17T13:43:19.019+02:00E pensa che pure io non volevo fare un riassunto d...E pensa che pure io non volevo fare un riassunto di orizzonte48: ma perché chi vuole fare polemica viene a qui a pontificare usando gli strumenti cognitivi, e il lessico, divulgati in anni di lavoro da questo blog, senza nemmeno rendersene conto?<br /> <br />Comprendendo le difficoltà, per chi, pur con spirito indagatore (cioè non "già sapendo"), non abbia (comprensibilmente) il tempo di rileggere tutto, - e il tutto include la "parte collettiva" costituita dai più importanti commenti che non sono riuscito a incorporare nei post- ho infatti intrapreso l'esperimento che avrai visto nel post successivo.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-62174290455223958792016-06-17T13:04:02.662+02:002016-06-17T13:04:02.662+02:00La fenomenologia permette di conciliare tanto aspe...La <i>fenomenologia</i> permette di conciliare tanto aspetti cognitivo-ermeneutici della ricerca, con aspetti di tipo <i>essenzialista</i> che caratterizzano il metalivello di indagine che ci interessa: quello storico che è influenzabile dall'arbitrio delle varie comunità sociali umane. Quelle dell' <i>homo politicus</i>. <br /><br />La <i>fenomenologia</i>, permette anche di studiare anche altri metalivelli. Molto interessanti a livello cognitivo e culturale, meno nella manifestazioni materiali che ci opprimono e per cui vi è la possibilità di agire.<br /><br />La tradizione marxiana è interessante per due motivi: da una parte ha ovviamente contribuito, insieme a tutte le altre correnti di pensiero, alla formulazione del nostro Dettato; dall'altra è la "tradizione continentale" che converge verso il "materialismo empirista e positivista" della tradizione filosofica anglosassone. Quella dominante. <br /><br />A questa fornisce tutte quelle Categorie per la riduzione e la fruibilità del pensiero complesso tipiche della nostra classicità. <br /><br />Quasi tutti i maggiori post-keynesiani hanno contribuito in qualche modo. Tra tutte ricordo la "teoria del circuito monetario".<br /><br />La moneta diventa fondamentale, in quanto è un'istituzione che regola i rapporti di produzione: ovvero è la sovrastruttura che - più di tutte - influenza la struttura economico-sociale.<br /><br />Comunque: per Rivoluzione si intende la ristrutturazione dei rapporti sociali in modo da realizzare <i>giustizia sociale</i>. Il secondo comma del nostro terzo articolo.<br /><br />Vuol dire "reddito di cittadinanza a nessuno", "lavoro a tutti".<br /><br />Vuol dire uguaglianza <i>sostanziale</i>: cioè liberare ogni individuo da ogni ostacolo materiale che impedisca lo sviluppo di ogni sua potenzialità. <br /><br />Potrei andare avanti per ore: volevo scrivere un commento di tipo <i>esistenzialista</i>... ma (a quanto pare) <i>devo</i> far l'impossibile riassunto di Orizzonte48.<br /><br /><br />No, comunque, caro Federico T: <i>non stiamo dalla stessa parte</i>.<br /><br />Come sto dicendo a tutti i polemici che ho conosciuto (tutti) in quel blog <i>reazionario</i> in un paio di interventi l'anno scorso, ciò che ci divide è la morale: "meglio fuori strada con Platone, che condividere opinioni veritiere con questa gente".<br /><br /><i>(L'erudizione senza un fondamento etico che organizzi le categorie del Pensiero, è strumentale, consapevolmente <b>o meno</b>, agli oppressori: questa è la differenza tra chi prova a seguire la strada indicata dai fenomenologi, a chi invece rimarrà un livoroso, deriso dal primo Umberto Eco di passaggio come "complottista")</i><br /><br /><i>(Se leggessi Marx, scopriresti che quando doveva fare "spin" usava tranquillamente le maschere dei cospirazionisti, tra cui proprio quella dei gesuiti: quando, però, si trattava di non fare giornalismo, ma seria ricerca scientifica e divulgazione, le maschere scomparivano, e rimanevano lunghe analisi della nuda e meno romantica struttura del capitalismo... sicuramente più noiosa e meno avvincente della storia dei Cavalieri di Malta: d'altronde, anche l'econometria è piuttosto noiosa...)</i>Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-57583908174539262922016-06-17T12:53:06.101+02:002016-06-17T12:53:06.101+02:00Grazie mille, non mi sarei potuto spiegare meglio;...Grazie mille, non mi sarei potuto spiegare meglio; anche perché, poi, non è la <i>mia</i> opinione, ma <i>è il risultato di una ricerca collettiva condotta <b>democraticamente</b></i> da chi già fa divulgazione e si avvale, al limite, di eterogenei contibuti e reperimento di fonti, funzionali alla cognizione di quei fenomeni complessi che sono quelli <b>sociali</b>.<br /><br />In definitiva, una <i>ricerca</i> che trova nella genetica della Costituzione, l'orientameto delle indagini nelle diverse discipline:<br /><br />a) da una parte c'è una ricerca volta alle varie "correnti di Pensiero" che hanno avuto una convergenza nel nostro ordinamento democratico;<br /><br />b) dall'altra, simmetricamente, c'è una una ricerca volta alle "varie correnti di pensiero" che stanno portando alla disattivazione dell'ordine costituzionale del '48.<br /><br />Queste "correnti di pensiero", sono politologicamente inquadrabili dall'estrema sininistra alla destra, da generici "riformismisti" ad altrettanto generici "rivoluzionari".<br /><br />In <i>ogni</i> corrente di pensiero ci sono "sotto-correnti", istanze, che hanno dato, e danno, una spinta <i>opposta o meno</i> relativamente all'Ordine attuale. <br /><br />La linea discriminante, è stata individuata nella contrapposizione del pensiero social-socialista con quello liberal-liberista, dove il puro "nominalismo" della propaganda ideologica - quella che piace ai polemici da Bar dello Sport - viene epistemologicamente scartato in favore dell'analisi delle <i>strutture</i> sociali e della loro relazioni con le soprastrutture istituzionali, del costume e della coscienza.<br /><br />Keynes era un economista liberale che, nel corso della sua evoluzione intellettuale finisce per proporre una forma di socialismo: infatti la politologia lo classifica come liberale <i>sociale</i>, inserendolo nella tradizione di J.S.Mill. <br /><br />Mentre il liberalismo classico è rimasto sostanzialmente immutato nel Continente, il liberalismo anglosassone <i>è stato</i> - col neoliberismo non più - di fatto social-democratico. Con la "confluenza" di laburisti e liberali sociali in UK, e con Roosevelt in USA.<br /><br />I liberali classici, riscoprendo la tradizione elitista e clericale di cui condividono l'etica, hanno trovato sinergia, conciliandosi, con i pensieri dei Burke e dei de Maistre.<br /><br />La scuola austriaca è un interessante laboratorio in cui certi movimenti di pensiero si sono sviluppati.<br /><br /><i>(Una figura archetipica di elitista cristiano, nobile e liberale, impegnata nel "mondialismo", fu quella di Coudenhove-Kalergi)</i><br /><br />L'analisi economica istituzionalista è quindi il fondamento di qualsiasi ricerca: da quella storico-filosofica, a quella economico-giuridica.<br /><br />Il metodo scientifico è rigorosamente di carattere <i>fenomenologico</i>.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-57846184121432978132016-06-17T10:55:04.360+02:002016-06-17T10:55:04.360+02:00Vabbè no! Cerchiamo di non venire a spiegare a me ...Vabbè no! Cerchiamo di non venire a spiegare a me ciò che ho scritto per anni e di non fare i pierini con le distinzioni tra "consumo", -(e sua propensione all'interno della variazioni del reddito) come spesa che è componente del PIL-, e effetti del marketing, incentivato da apposita legislazione di fonte sovranazionale, in economie aperte dominate da oligopoli transnazionali.<br /> <br />Della differente valenza istituzionale dell'una e dell'altra cosa, tra Keynes e il liberoscambismo desovranizzante qui si è parlato in lungo e in largo.<br /><br />Se però ritiene di venire qui e ridefinire il "senso" di Rawls, Keynes, e del termine neo-liberista "statalismo", facendo paradossi che prescindono dalle fonti e dalle loro analisi compiute su questo blog, il dibattito diventa sterile perché egocentristicamente polemico.<br />E non risulta né interessante né tantomeno culturalmente serio.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-26580810193113330822016-06-17T10:08:15.658+02:002016-06-17T10:08:15.658+02:00Le dico che ho apprezzato anchio alcune analisi di...Le dico che ho apprezzato anchio alcune analisi di Bazaar, e ho detto che questi comunisti ”ci avevano azzeccato in alcune analisi”. Quello che peró a volte percepisco é una totale cobtraddizione tra le analisi acutissime dette in una frase e i pensieri contraddittori detti nella frase successiva. Le ripeto, il “consumismo“ c'é stato perché c‘é stata la redistribuzione dei redditi all'interno del compromesso keynesiano. Altrimenti ci sarebbe stata la società feudale dei servi straccioni e dei padroni feudatari. Quello a cui lei si riferisce etichettandolo come "consumismo senza senso" ha piuttosto a che vedere con la qualità dei consumi e non con la quantità. E' logico che anche io preferisco mangiare in un ristorante di qualità italiano pittosto che al McDonalds, ma il mangiare al McDonalds non é la conseguenza dei mali del consumismo, ma piuttosto quella del neolibrrismo feudale e distruttore dei redditi e del benessere delle classi subalterne. Il mangiare al McDonalds é la conseguenza del fatto che non si hanno soldi da spendere in consumi di qualità. L'etichetta "consumismo" é per tale motivo essa stessa senza senso, e a maggior ragione lo é quella di "consumismo senza senso". Propongo allora queste nuove definizioni: lo statalismo senza senso, il keynesismo senza senso, la socialdemocrazia senza senso, tutti termini privi di alcun senso.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-8355358151749361382016-06-17T09:58:37.166+02:002016-06-17T09:58:37.166+02:00Aspettando Bazaar ... ti dico che sono d'accor...Aspettando Bazaar ... ti dico che sono d'accordo su alcune cose che hai scritto, in particolare sulla coincidenza tra liberali e "euro-comunisti". La religione è la stessa: l'austerità, la durezza del vivere, la sofferenza indotta come metodo per educare la plebaglia. <br /><br />Non concordo invece sul consumismo, che non c'entra niente col keynesismo e che è stato invece un modo assai efficace di corrompere le menti dei cittadini per portarle a ragionare nel modo voluto da LORO.<br />Come compreso a suo tempo da Marx. Copio da Wikipedia: "Il filosofo Karl Marx già aveva individuato nel capitalismo una tendenza al consumo che aveva chiamato «feticismo della merce». Nella teoria marxiana del valore le merci, da pure e semplici cose, prodotto del lavoro umano, assurgono al ruolo di rapporto sociale, e in modo simmetrico, i rapporti sociali fra gli uomini assumono l'aspetto, nello scambio, di rapporti tra cose.".<br />Insomma, il lavoro-merce, l'uomo-merce...Duccio Tessadrihttps://www.blogger.com/profile/05069323181808128595noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-7257697686249541392016-06-17T09:43:45.763+02:002016-06-17T09:43:45.763+02:00Non mi risulta che il pensiero di Bazaar sia ambig...Non mi risulta che il pensiero di Bazaar sia ambiguo, anche se può difendersi benissimo da solo: il punto però è che aprire una polemica chiaramente OT, già cercata nei commenti in un precedente post, mi indurrebbe a non pubblicare commenti di questo tenore.<br /><br />Ma lo faccio per un richiamo all'ordine: Bazaar condivide, con profondità e senza slogan semplificatori, il pensiero di Keynes, Basso, Luxemburg, Kalecky e molti altri che, liberamente, individua nella sua approfondita ricerca come "spunti" di arricchimento. <br />Che personalmente trovo interessante e che fornisce concetti e armamentario logico-critico utili per molti: al punto che lei utilizza, per criticarlo, la stessa struttura logico-analitica che lui ha utilizzato in questa sede.<br /><br />Apprezzare il pensiero di Lenin non significa essere un acritico sostenitore del socialismo "reale" sovietico: e, d'altra parte, lei mostra di non aver sufficientemente seguito e compreso il discorso portato avanti in questa sede circa la trasformazione subita dagli "intellettuali comunisti". Tanto che è agevole dire che questi NON HANNO MAI TRADITO GLI IDEALI DELLA SOCIAL-DEMOCRAZIA KEYNESIANA (seppure definibile così, per convenzione) PERCHE' NON LI HANNO MAI CONDIVISI.<br /><br />Sulla trasformazione organicistica del malinteso internazionalismo proletario in internazionalismo mercatista, e quindi sulla cosmesi della sinistra che diviene funzionale alla restaurazione neo-liberista, semmai Lenin ci fornisce giuste e acute risposte: citarle, da parte di Bazaar, mi pare corretto ed anzi necessario. <br />Il riconoscimento della grandezza del pensiero di Lenin, contestualizzato nelle condizioni storico-sociali in cui si trovò a formularlo, non giustifica alcuna accusa di condividere il centralismo burocratico stalinista e le sue degenerazioni violente e disumane. <br /><br />Lenin non voleva un'Utopia, portatrice di una doppia verità, cercando di legittimarla a posteriori con "valori" ipocriti (e dissimulatori): programmava l'attuazione di una "prassi" conseguente a un'analisi che consentisse una rivoluzione, al tempo necessaria in quel contesto. <br /><br />Bazaar è il primo a evidenziare aspetti del genere: quanto al "consumismo senza senso", è sufficiente richiamare Rawls e l'idea di distruzione dei popoli attraverso il "mercato senza frontiere", portatore di un benessere apparente e distruttivo dei valori comunitari che misurano il vero valore del benessere, umanamente concreto e possibile, secondo una realtà antropologica che l'Utopia neo-liberista senza frontiere si ostina a negare: con l'avallo di una Chiesa sempre più solidale con questa folle Utopia.<br />L'apologo della nonna e della stufa era indicativo di questa conflittualità indotta, di questa tensione oppressiva che viene attuata dai sistemi di controllo sociale moralistico, propugnato, strategicamente e per precisi interessi materiali e di appartenenza comune "di classe", dai detentori della "doppia verità". <br />E d'altra parte Bazaar ha chiaramente detto che sono i banchieri i primi, e forse gli unici, ad aver veramente capito il materialismo storico e l'importanza della struttura dei rapporti di produzione; come pure condivide che, siamo noi, in Occidente, quelli che più ci siamo avvantaggiati dei "carri armati di Stalin". Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-65356003313681112392016-06-17T07:15:58.342+02:002016-06-17T07:15:58.342+02:00Questi tromboni di intellettuali, che non avevano ...Questi tromboni di intellettuali, che non avevano capito nulla dei risultati perseguiti dalle classi subalterne all'interno delle democrazie costituzionali, in seguito si allearono anche con alcuni esponenti della Scuola di Francoforte e avvallarono ideologie malthusiane portate avanti da istituzioni sovranazionali elitarie come il Club di Roma, che predicavano catastrofi a causa del maggior benessere raggiunto dagli operai. Questi intellettuali Comunusti, nostalgici della rivoluzione, pur di portare avanti le loro utopie, hanno tradito gli ideali socialdemocratici keynesiani e si sono in sostanza trovati dalla stessa parte insieme con la peggior feccia austeriana neoliberista, quella rappresentata da un'élite sterminazionista e neofeudale che se ne frega assai del benessere dei subalterni e dei profitti derivanti da un maggior consumo di merci, perché questa élite è già ricca di nascita per via ereditaria; alleandosi con costoro i nostri “comunisti rivoluzionari” forse sperarono che le ridotte condizioni di benessere e le privazioni austeriane facessero "rinsavire" la, per loro, imbolsita massa operaia, che sarebbe stata così ricondotta per le vie della rivoluzione. E qui si vede la reale mentalità di questi intellettuali, che pur di perseguire con “rigore morale” i loro “ideali” al di là della storia, sarebbero disposti a sacrificare milioni di vite umane per il Bene Ultimo della Società Senza Classi. La parola "consumismo" a mio avviso è una parola che vuota di significato, oppure vuol dire tutto e niente, è un po come la parola statalismo, anch'essa coniata per denigrare una forma di stato interventista. Bisogna che Bazaar chiarisca da che parte sta, perché non si può essere keynesiani e poi sparare a più non posso contro il consumismo. O si è per la democrazia keynesiana del benessere e della redistribuzione del reddito, e quindi dei consumi, con i suoi pregi e difetti, con le sue imperfezioni al di qua della storia, oppure si è per l'austerità e l'"anticapitalista" decrescita felice e il perseguimento di perfettissimi e incorrotti ideali al di là della Storia. Ce lo chiarisca una volta per tutte Bazaar da che parte sta, perché mi sembra di vederla spesso oscillare un po' di qua e un po di là, un po' per il benessere keynesiano e un po' contro il consum-ismo derivante dal benessere keynesiano. Se sta per la Rivoluzione lasci perdere i keynesiani e la democrazia del benessere, perché mi sa che alla fine le classi subalterne saranno più felici di vivere in questo tipo di società piuttosto che in un "utopico" comunismo senza classi moralmente "rigoroso" e "spirituale".Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-45449243334809820602016-06-17T07:15:45.788+02:002016-06-17T07:15:45.788+02:00Credo che Bazaar debba chiarire quale sia la sua p...Credo che Bazaar debba chiarire quale sia la sua posizione riguardo alla "auspicata" rivoluzione comunista portata avanti da una certa classe di ideologhi comunisti, ai quali lui fa spesso riferimento. A mio parere, se pur tali ideologhi ci avevano azzeccato in alcune analisi della società borghese capitalista, costoro erano comunque fuori strada per quanto riguarda le soluzioni. E il Comunismo a mio avviso non è nient'altro che il falso opposto del liberismo. Il comunismo è un'ideologia estrema che non prevede un giusto bilanciamento tra libertà personale e giustizia sociale, come avviene invece nelle socialdemocrazie keynesiane. E' un'ideologia che non consente compromessi, ma prevede un forte “rigore morale”. E' quella ideologia che prevede magari di non far morire di fame la gente (facendola però vivere magari di pane e cipolla tutta la vita), ma impone anche a tutti di vivere allo stesso modo, controllando minuziosamente ogni aspetto della vita, spacciandolo come un controllo “dal basso” all'interno di un paese controllato in realtà in modo ferreo da una élite che dispensa il Verbo e non tollera la libera espressione. Questi intellettuali comunisti, nostalgici della rivoluzione mancata, hanno iniziato poi a denigrare la classe operaia che stava acquisendo sempre maggior benessere all'interno delle socialdemocrazie keynesiane. Essi videro queste conquiste sociali come un tradimento. Il loro disprezzo per la classe operaia emancipata all'interno del capitalismo socialdemocratico portò quindi alla formulazione di epiteti denigratori come quello di "consumisti" riferito agli operai che arrivarono ad ottenere una più equa distribuzione del reddito e capacità di consumo. Da lì in poi sono nate tutte correnti "rivoluzionarie" comuniste austeriane di sinistra, denigranti il maggior benessere degli operai, interpretato da questi intellettuali come debolezza, lavaggio del cervello capitalista, e mancanza di rigore morale nel perseguimento dei Sommi Ideali della Rivoluzione Comunista, tradita, per costoro, con il “crogiolarsi” della classe operaia nel benessere dovuto ad una maggiore capacità di consumo, consumo rietichettato da costoro come "consumismo". Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13942116754072599524noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-46609523262531712352016-06-16T19:55:39.152+02:002016-06-16T19:55:39.152+02:00Inutile dire che, mutatis mutandis, in un Occident...Inutile dire che, mutatis mutandis, in un Occidente in cui gli USA controllano il continente europeo tramite la promozione, il finanziamento "genetico" e l'influenzamento politico-economico della "costruzione europea", e in cui dunque, la situazione è di un'UE (mero) strumento di un blocco capitalistico occidentale ampliato all'intera area Nato, "lo slogan dell’unificazione europea, nell’ambito dell’ordine sociale capitalistico, può significare soltanto una guerra doganale" con gli avversari de "l’America, dal punto di vista economico, e una guerra coloniale, da quello politico", svolta nelle nuove forme globali di un'oligrchia ancora più ristretta e spietata. Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-88144470886505167952016-06-16T19:45:28.172+02:002016-06-16T19:45:28.172+02:00E ancora, a segnare, l'incolmabile distanza tr...E ancora, a segnare, l'incolmabile distanza tra l'Utopi -a che esercita la "doppia verità" liberista (che dissimula la sua disumanità nel suo opposto verbale)-, e l'inclinazione prioritariamente democratica di chi ha veramente a cuore gli altri esseri umani:<br />«E se l’unificazione europea è un’idea ormai ["ormai" nel 1911!!!, ndr] superata da un punto di vista economico, lo è in egual misura anche da quello politico.<br /><br />Solo distogliendo lo sguardo da tutti questi sviluppi, e immaginando di essere ancora ai tempi del concerto delle potenze europee, si può affermare, per esempio, di aver vissuto quarant’anni consecutivi di pace. Questa concezione, che considera solo gli avvenimenti sul suolo del continente europeo, non vede che la principale ragione per cui da decenni non abbiamo guerre in Europa sta nel fatto che gli antagonismi internazionali si sono infinitamente accresciuti, oltrepassando gli angusti confini del continente europeo, e che le questioni e gli interessi europei si riversano ora all’esterno, nelle periferie dell’Europa e sui mari di tutto il mondo.<br /><br />Dunque quella degli “Stati Uniti d’Europa” è un’idea che si scontra direttamente con il corso dello sviluppo sia economico che politico [...].<br /><br />Che un' idea così poco in sintonia con le tendenze di sviluppo non possa fondamentalmente offrire alcuna efficace soluzione, a dispetto di tutte le messinscene, è confermato anche dal destino dello slogan degli “Stati Uniti d’Europa”. Tutte le volte che i politicanti borghesi hanno sostenuto l’idea dell’europeismo, dell’unione degli stati europei, l’anno fatto rivolgendola, esplicitamente o implicitamente, contro il “pericolo giallo”, il “continente nero”, le “razze inferiori”; in poche parole l’europeismo è un aborto dell’imperialismo.<br /><br />E se ora noi, in quanto socialdemocratici, volessimo provare a riempire questo vecchio barile con fresco ed apparentemente rivoluzionario vino, allora dovremmo tenere presente che i vantaggi non andrebbero dalla nostra parte, ma da quella della borghesia. Le cose hanno una loro propria logica oggettiva. E oggettivamente lo slogan dell’unificazione europea, nell’ambito dell’ordine sociale capitalistico, può significare soltanto una guerra doganale con l’America, dal punto di vista economico, e una guerra coloniale, da quello politico. »<br />http://orizzonte48.blogspot.com/2016/06/pmi-ari-sveglia-il-libro-delle-profezie.html?showComment=1465470452655#c3875844904466852818Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-17041961103540817722016-06-16T19:40:50.071+02:002016-06-16T19:40:50.071+02:00Una ricostruzione astorica e volutamente scissa da...Una ricostruzione astorica e volutamente scissa da ogni consapevolezza del senso del globalismo economico, cui vale la pena, ancora una volta contrapporre le parole di Rosa Luxembburg citate da Bazaar:<br />«Il carattere utopico della posizione che prospetta un’era di pace e ridimensionamento del militarismo nell’attuale ordine sociale, è chiaramente rivelato dalla sua necessità di ricorrere all’elaborazione di un progetto. Poiché è tipico delle aspirazioni utopiche delineare ricette “pratiche” nel modo più dettagliato possibile, al fine di dimostrare la loro realizzabilità. A questa tipologia appartiene anche il progetto degli “Stati Uniti d’Europa” come mezzo per la riduzione del militarismo internazionale. [...]<br /><br />L’idea degli Stati Uniti d’Europa come condizione per la pace potrebbe a prima vista sembrare ad alcuni plausibile, ma a un esame più attento non ha nulla in comune con il metodo di analisi e con la concezione della socialdemocrazia. [...]<br /><br />In quanto seguaci della concezione materialistica della storia, noi abbiamo sempre sostenuto l’idea che i moderni stati, al pari delle altre strutture politiche, non siano prodotti artificiali di una fantasia creativa [...] ma prodotti storici dello sviluppo economico. Ma qual è il fondamento economico alla base dell’idea di una federazione di stati europei? L’Europa, questo è vero, è una geografica e, entro certi limiti, storica concezione culturale. Ma l’idea dell’Europa come unione economica, contraddice lo sviluppo capitalista per due ragioni. Innanzitutto perché esistono lotte concorrenziali e antagonismi estremamente violenti all’interno dell’Europa, fra gli stati capitalistici, e così sarà fino a quando questi ultimi continueranno ad esistere; in secondo luogo perché gli stati europei non potrebbero svilupparsi economicamente senza i paesi non europei. Come fornitori di derrate alimentari, materie prime e prodotti finiti, oltre che come consumatori degli stessi, le altre parti del mondo sono legate in migliaia di modi all’Europa. Nell’attuale scenario dello sviluppo del mercato mondiale e dell’economia mondiale, la concezione di un’Europa come un’unità economica isolata è uno sterile prodotto della mente umana..»<br />Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.com