tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post4080569631541590038..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: 1- LA DEMOCRAZIA SOVRANA, LA CONDIZIONALITA', IL VINCOLO ESTERNO E IL "VINCOLONE" (TTIP).Quarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger33125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55712167088805998932015-10-07T15:22:56.748+02:002015-10-07T15:22:56.748+02:00Figurati, Mauro: non scherzare. :-)
Tra l'altr...Figurati, Mauro: non scherzare. :-)<br />Tra l'altro che la storia repubblicana sia stata attraversata da "complotti" è un dato di fatto riconosciuto da tutti gli storici (pirriviù): in questo caso chi parla di complottismo avrebbe solo da studiare. Naturalmente occorre sempre contestualizzare in maniera appropriata i vari episodi. Il compianto Franco De Felice, che ho citato, nel suo fondamentale Doppia lealtà e doppio Stato del 1989 ribadiva appunto la necessità di "non accentuare o isolare il ruolo della componente militare". <br />A proposito del '63, parlando della stretta creditizia della Banca d'Italia due mesi prima della formazione del primo governo di centro-sinistra, osserva (De Felice, op. cit., pag. 103): "si attivano [...] i meccanismi del 1947, deputati a fissare il quadro di compatibilità tra politica interna e collocazione internazionale: si utilizza l'"economia aperta" come strumento d'ordine interno, di controllo del mercato del lavoro". A pagina successiva: "I due atti richiamati [intervento della Bd'I e lettera di Colombo] sono entrambi espressione di un conflitto interno ai gruppi dirigenti, esprimono l'apertura di una divaricazione del sistema della doppia lealtà e quindi contengono elementi di doppio Stato (intervento politico diretto della Banca d'Italia); attivano gli strumenti costitutivi di tale sistema per ricondurre entro il quadro di riferimento dato la novità politica del centro-sinistra, svuotandolo di ogni significativo contenuto sociale. Il "Piano Solo" non è leggibile fuori da questo contesto: è in ogni caso qualcosa di più dell'assegnazione di un ruolo extraistituzionale ai carabinieri; ha alle spalle già l'attivazione in funzione d'ordine di settori consistenti dell'apparato economico, finanziario, burocratico e politico, cioè un pezzo, non sappiamo quanto consistente e determinante, del sistema della doppia lealtà." Parliamo di un classico della storiografia; poi, ovvio, chi vuole, o è pagato per, fare il finto tonto...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-12859750847047011352015-10-07T10:44:02.505+02:002015-10-07T10:44:02.505+02:00Stavo pensando cose molto simili proprio ieri: Ria...Stavo pensando cose molto simili proprio ieri: Riassuntivamente: poichè l'attuale fase politica appare come un dissidio interno al compatto fronte ordoliberista, la questione centrale che muove l'elettorato può essere così riassunta:<br />"QUALE LEGITTIMAZIONE "ETICA" DEVE DARSI AL SUPERAMENTO DELLA COSTITUZIONE DEL 48? L'EFFICIENZA DEI MERCATI O CASTA-CRICCA-CORRUZIONE?"<br /><br />Stando in fondo il dissidio solo su questa apparente dicotomia (non sostanziale e tra enunciati logicamente complementari, cioè, in fondo, funzionali solo a prevalere nella competizione elettorale), le speranze sul referendum, che pure ci sarebbero, rischiano di essere travolte da un'agevole propaganda mediatica ad adjuvandum (della riforma), contro cui, in pratica, non c'è neppure un potenziale di resistenza culturale...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-16514777736063381252015-10-07T10:30:31.702+02:002015-10-07T10:30:31.702+02:00Posto che, come dice Luciano, "la trasformazi...Posto che, come dice Luciano, "la trasformazione in "destra" (economica) governativa di qualsiasi forza di sinistra, in Italia, è il dato essenziale della sovranità limitata", l'unica via di opposizione pratica (e praticabile) in questo contesto sarebbe, nell'immediato, quella di bocciare, col referendum confermativo, le riforme costituzionali che saranno approvate dal Parlamento. Il rifiuto della forma di governo che consegue alla voluta impostazione ordoliberista della costituzione materiale, costituirebbe infatti un segnale importante di quell' "essere culturalmente di sinistra" del popolo italiano (che, a partire da Monti in poi, dovrebbe avere toccato con mano cosa realmente significa l'ordoliberismo al potere).<br />Ci sono considerazioni che inducono a nutrire qualche speranza, e considerazioni,che, invece, fanno tristemente pensare ad un esito plebiscitario del referendum.<br /><br />Tra le "speranze" possono figurare:<br />a) ci sono partiti di opposizione che potenzialmente possono fare un'efficace campagna elettorale contro le riforme (e che, uniti, rappresentano circa il 40% dell'elettorato). Una lega che presenta 85 milioni di emendamenti e che poi non impegna i suoi elettori a votare contro sarebbe contraddittoria. Stessa cosa dicasi del M5S: il non trasmettere indicazioni sulla 'gravità' di questo voto si porrebbe in clamorosa contraddizione con gli atteggiamenti assunti dai loro parlamentari in Aula.<br />b) Se Forza Italia è contraria, le stesse reti e giornali mediaset potrebbero rappresentare un contro-potere mediatico efficace.<br />c) L'elettorato PD che proviene dal "vecchio" PCI potrebbe votare contro o astenersi.<br />d) Alcuni "giornaloni" ed editorialisti appaiono critici. Due esempi: il "Fatto" (da sempre contro), ed i recenti editoriali di Scalfari (ormai consapevole della minaccia). Il piddino medio può ignorare Zagebrelsky, ma Scalfari lo legge....<br /><br />Tra i fattori che non fanno sperare bene, possono invece figurare:<br />a) Come la stessa vicenda Tsipras insegna, le contraddizioni in politica non stupiscono più. Lo stesso elettorato PD "non renziano", potrebbe votare comunque a favore "per appartenenza". Lega ed M5S potrebbero non gestire efficacemente la campagna elettorale. Forza Italia, in fondo, non potrebbe essere poi così contraria allo 'spirito' della riforma.<br />b) Le pur timide misure prese da Draghi hanno prodotto qualche limitato effetto, che il governo sta già spacciando per "crescita" e "uscita dalla crisi". Dato che la 'vulgata' ordoliberista lega a doppia mandata il termine "crescita" con "riforme", ciò potrebbe indurre la gente a dare fiducia al governo.<br />c) Molti degli oppositori stessi (Scalfari, Mineo, Travaglio etc...), non colgono il collegamento tra affermazione del liberismo ed involuzione autoritaria, rimanendo comunque legati ad una (ormai tralaticia,mi par di capire),visione storica che vede il pensiero liberale come unico vero "padre" della democrazia sostanziale.<br />d) E' assai probabile che, nonostante i fattori positivi, l'elettorato, ormai drogato da anni di slogan sulla "castacorruzione", voti 'meccanicamente' a favore perché "per lo meno così abbiamo qualche vitalizio in meno".<br /><br />Che dire? Previsione ardua anche se io rimango (forse per scaramazia), pessimista...Lorenzo Carnimeohttps://www.blogger.com/profile/11818883218422786845noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-32297986689939457272015-10-07T10:01:04.175+02:002015-10-07T10:01:04.175+02:00Mi scuso con Arturo, non avevo aperto il link ( e ...Mi scuso con Arturo, non avevo aperto il link ( e fecero presto)mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-71836976849748228382015-10-07T08:32:05.856+02:002015-10-07T08:32:05.856+02:00grazie molte, anche se resta una fitta nebbia, sop...grazie molte, anche se resta una fitta nebbia, soprattutto su alcuni accadimenti a cui mi sa un po' tutti noi, nel silenzio, pensiamo, ci sono comunque moltissimi spunti di riflessione. Alfonso Liguorihttps://www.blogger.com/profile/00486296288518420296noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-24003049646731678532015-10-07T08:23:52.852+02:002015-10-07T08:23:52.852+02:00Diamo atto che Arturo ha linkato proprio nel suo u...Diamo atto che Arturo ha linkato proprio nel suo ultimo commento il riferimento al "Piano Solo ("e fecero presto").<br />La "monetizzazione" fu oggetto di una delibera CICR, coraggiosamente riprendendo al governo una sua prerogativa ambiguamente annacquata nel decreto del 1947 "fortemente voluto da Einaudi", come ci dice sempre il commento di Arturo precedente.<br />Quanto a Dalla Chiesa, dalle sue parole traspare una denuncia velata che non è stata mai portata a compimento: altro che complottismo!Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-56683392585582043172015-10-07T08:06:20.298+02:002015-10-07T08:06:20.298+02:00Ciao Quarantotto, ne approfitto per ricordare che ...Ciao Quarantotto, ne approfitto per ricordare che il primo Governo Moro oltre a subire la politica economica della Banca d'Italia governata da Carli ( maestro di Savona) è stato costretto a sottostare a pressioni un pò più pesanti di Carli, mi riferisco al piano Solo ideato dal comandante dell'arma dei carabinieri Giovanni Di Lorenzo.<br />Da Wikipedia: Il progetto si proponeva di assicurare all'Arma dei Carabinieri (il cui comandante generale era al tempo il generale Giovanni De Lorenzo) il controllo militare dello Stato per mezzo dell'occupazione dei cosiddetti «centri nevralgici» e, soprattutto, prevedeva un progetto di «enucleazione», cioè il prelevamento e il conseguente rapido allontanamento di 731 persone considerate pericolose del mondo della politica e del sindacato: costoro sarebbero dovuti essere raggruppati e raccolti nella sede del Centro Addestramenti Guastatori di Poglina, vicina a Capo Marrargiu, nel territorio di Alghero (in seguito principale base militare di addestramento della struttura clandestina Gladio), adattata a tempo di record dal SIFAR, e dove sarebbero stati «custoditi» sino alla cessazione dell'emergenza. La lista dei soggetti da prelevare sarebbe stata ricavata ed elaborata sulla base delle risultanze di riservati fascicoli del SIFAR, pretesi da De Lorenzo qualche anno prima. Nel frattempo l'Arma avrebbe assunto il controllo delle istituzioni e dei servizi pubblici principali, compresi la televisione, le ferrovie ed i telefoni[1].<br /><br />Unendo i puntini, si potrebbe anche dire che: o accetti le politiche imposte da Banca d'Italia, come referente del Gotha economico/finanziario, ovvero ti mando i carabinieri che ti spediscono in Sardegna. Ma qui spunterebbero subito come funghi, i fulgidi intelletti che griderebbero complottista, complottista, in quanto, in questo folle mondo, basta ricordare due fatti realmente accaduti nello stesso periodo e legarli fra loro per essere accusato di complottismo. Mi allargo, nel 1975 il governo Moro impose per legge la monetizzazione del debito pubblico ( forse era un modo di tagliare le unghie allo strapotere della Banca d'Italia) e nel 1978 viene barbaramente ucciso da quei banditi che si facevano chiamare Brigate Rosse. E chi sconfisse quei pazzi criminali, il generale Dalla Chiesa, venne anch'esso ucciso barbaramente assieme alla moglie. Io sono fermo ancora alle sue parole. Se esiste un potere quello è dello Stato e delle sue Istituzioni, aggiungo io DEMOCRATICHE. <br />Colgo l'occasione di ringraziare Arturo.<br /><br />mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-75691485060155898502015-10-07T04:05:34.623+02:002015-10-07T04:05:34.623+02:00La Storia d Italia è più avvincente di molti roman...La Storia d Italia è più avvincente di molti romanzi...Luca Tonellihttps://www.blogger.com/profile/08427678680045781827noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-70796704296457081422015-10-07T01:57:50.396+02:002015-10-07T01:57:50.396+02:00Una nota didattica, al di là della formulazione &q...Una nota didattica, al di là della formulazione "dell'istruttoria".<br /><br />Magari per molti è scontato, ma la differenza *sostanziale* tra federalismo e regionalismo con "disciplina costituzionalizzata", mi pare che abbia un'importante natura economico/politica: il regionalismo, da quello che posso comprendere, permette un'autonomia e più o meno ampi poteri di carattere *amministrativo*, il federalismo, lascia anche poteri di natura politica (anche di ordine pubblico e legislativi), che necessariamente comportano la necessità di esistenza di organi politici che gestiscono (e diventano...) centri di spesa (e di costo)... lontani "dagli occhi" potere centrale.<br /><br />Questo crea potenzialmente le condizioni per una efficace aggressione del privato nel pubblico nelle "nebbie di provincia". <br /><br />A questo punto si torna alle disposizioni europee, al titolo V e a tutte le analisi ampiamente sviluppate in questi spazi. Se ho capito... Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-40833285559602175682015-10-06T23:55:06.201+02:002015-10-06T23:55:06.201+02:00IN termini concreti, il giallo non ha una soluzion...IN termini concreti, il giallo non ha una soluzione chiara. Il governo cadde: il centrosinistra proseguì in "altre direzioni": ma quali furono gli esatti contenuti del compromesso è tremendamente importante capirlo. Allo statuto dei lavoratori si arrivò nel 1970 (preceduto dalla legge sui licenziamenti "causali" del 1966). La riforma urbanistica, più o meno, quella più chiara (e peraltro aggirata dalla prassi successiva in vari modi) fu nel 1967- Le regioni istituite nel 1970-72, ma prontamente controriformate nel 1977, rispetto allo spirito costituzionale (in particolare rispetto all'art.97 Cost., ripoliticizzandole come s'è detto più sopra).<br /><br />Più ancora, altre leggi che presero vita in quegli anni, (es, quella sulla Consob, come pure in materia previdenziale e non solo), dovettero subire quel "costo"...<br /><br />Quale fu il grado di alterazione che subì l'indirizzo di attuazione costituzionale?<br /><br />Di certo, Moro-Rumor producono la legge sul finanziamento pubblico ai partiti (1974), e la delibera CICR che stabiliva la monetizzazione (1975): ma a quanto pare evidente, pagarono un ulteriore prezzo.<br /><br />Perchè rischiarono? Quali (impreviste?) garanzie e presupposti si erano manifestati affinchè lo facessero?<br />Perchè Carli in quegli anni di presa di rischio parlava della BC indipendente come "atto sedizioso" e poi viene sostituito da un arrembante Ciampi?Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-19682908253961203512015-10-06T23:45:35.345+02:002015-10-06T23:45:35.345+02:00Di quali pressioni si parla? Intanto do conto del ...Di quali pressioni si parla? Intanto do conto del materiale che ho: nel mese di luglio il solito Carli aveva fatto pervenire a Moro e Colombo un suo appunto, pubblicato nel 1975 negli Studi in onore di Pasquale Saraceno sotto il titolo “Riflessioni controcorrente” (‘na specie di scapigliato, ‘sto Carli :-)) e riportato da Craveri (op. cit., pagg. 168-9): “nella strategia di stabilizzazione occorre distinguere quali obiettivi debbano essere raggiunti prima e quali dopo; occorre accettare che in qualche settore possano compiersi degli arretramenti...Gli obiettivi che precedono sugli altri in ordine di importanza sono: la stabilizzazione dei prezzi e l’equilibrio della bilancia dei pagamenti...[e lo chiamarono “il Ribelle”] Affinché l’aggiustamento si concluda occorre arrestare con ogni mezzo l’aumento dei costi di lavoro; consentire che gli aumenti di produttività, che derivano dall’entrata in produzione degli impianti costruiti negli anni recenti, si risolvano in diminuzione dei costi di lavoro per unità di prodotto: in questo modo la barriera dei costi che attualmente è a ridosso della barriera dei prezzi si scosterà, creando lo spazio per il risorgere dei profitti; così gli imprenditori riprenderanno la speranza...Ma queste prospettive diverrebbero vane se si accogliessero le soluzioni proposte nel progetto di programma di sviluppo economico per il quinquennio 1965-1969 inequivocabilmente dirette a trasferire maggiori quote di potere decisionale dal mondo imprenditoriale privato alla collettività. Si cita un esempio: nel settore dell’edilizia le disposizioni concernenti la legge urbanistica sarebbero integrate dall’intervento diretto dello Stato nella produzione edilizia da attuarsi attraverso una iniziativa imprenditoriale pubblica”. Aiuto! Sciagura! Terrore! Fate presto! <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Piano_Solo" rel="nofollow">E presto fecero</a>. ..<br /><br />Riporto un commento del 12 maggio del ’64 (in Ivi, pp. 170-1) di Riccardo non Puglisi ma Lombardi comparso sull’Avanti! col titolo C’è più di un modo: “Sarà questa una importante occasione per valutare se e fino a che punto sia conveniente in Italia una dualità di poteri, l’automatismo di uno dei quali tende a rendere subalterno l’altro, che poi è il Governo”, aggiungendo di non ignorare “i compiti della Baca d’Italia di fronte al governo della moneta, ma non già fino al punto di sollevarli alla funzione di variabile indipendente, laddove invece esistono non una sola, ma più politiche di stabilità monetaria, la scelta delle quali dipende dalle decisioni di politica economica del Governo”. Altri tempi... <br /><br />Tanto per non sbagliarsi (Ivi, pag. 169) “soffiava sul fuoco anche la Commissione della Comunità Europea, con esortazioni palesemente ispirate alla più stretta ortodossia economica”. [la nota 2 riporta notizia di una lettera di Marjolin a Moro del 20 maggio 1964]. Come farebbe da sola l’Italia! <br /><br />L’epilogo lo conosciamo: nuovo governo nato da un accordo il 18 luglio con accantonamento della programmazione e poco dopo, “già il 31 agosto il governo approvava un pacchetto di provvedimenti congiunturali, che ricalcava alcuni dei suggerimenti su cui Guido Carli aveva da tempo reiteratamente insistito”. (Ivi, pag. 181). Occombinazione! D’altra parte alla saggezza ci si deve sempre inchinare. Scusate se mi è sfuggito un po’ di sarcasmo...<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-45589910306530796572015-10-06T23:41:19.319+02:002015-10-06T23:41:19.319+02:00Vabbeh, visto che c’è la richiesta mi sento autori...Vabbeh, visto che c’è la richiesta mi sento autorizzato ad allargarmi ancora un po’. ;-) <br />La risposta di Moro ci fu perché che la lettera di Colombo aveva sollevato un vespaio con diverse interpellanze da parte delle opposizioni. Moro rispose con un lungo discorso al Senato lunedì 8 giugno 1964. I punti essenziali del discorso (che traggo da "La Stampa", 9 giugno 1964) furono: le indiscrezioni sulla stampa deformavano il contenuto della lettera, che risultava quindi falsato; la fiducia nella lealtà di Colombo, sia nel senso che la pubblicazione sarebbe avvenuta senza il suo consenso sia che il ministro condivideva la linea collegiale del governo; il rifiuto comunque di rendere pubblica la lettera; l'indicazione di inesistenza di una linea alternativa a quella governativa, fatta di politica dei redditi e programmazione: "Non ci sono due tempi per la stabilizzazione e per le riforme [all'epoca la parola aveva un significato un filino diverso...], come non c'è nessun rinvio a tempo indeterminato. Solo, le riforme richiedono un iter parlamentare lungo e complesso ed è perciò opportuno che esso sia avviato senza frettolose improvvisazioni. Quel che si fa, si fa non per artificio o dispetto o con volontà distruttrice e punitiva, ma per risolvere problemi reali del Paese, per evitare rettifiche che evitino nuovi squilibri, non facciano trionfare tesi collettivistiche, ma sviluppino una democrazia che vuole liberare l'uomo nella massima misura possibile. L'impegno del governo su questo programma non verrà meno, ma nessuno ha da temere che, in una coalizione come questa, si vada al di là del programma e della piattaforma politica. Un allargamento a sinistra verso il partito comunista è impensabile, perché sono state raccolte tutte le forze disponibili per una politica di libertà e la linea di confine è stata tracciata in modo nettissimo. Uno spostamento a destra sarebbe apportatore di una grave e forse drammatica involuzione sociale e politica. La via che il governo batte non porta né al comunismo né alla destra totalitaria né ad un conservatorismo sia pure illuminato. E' la via di un nuovo equilibrio che salva nel modo migliore la libertà e nella libertà inserisce una politica di sviluppo e di giustizia". <br /><br />Vale la pena però riportare una seconda “risposta” di Moro, cioè una rievocazione della crisi del luglio ’64 fatta nel gennaio del 1968 alla Camera (in P. Craveri, La Repubblica dal 1958 al 1992, Torino, UTET, 1995, pp. 172-3): “i partiti nei loro uomini più responsabili e più sensibili ai rischi che porta con sé il vuoto politico, la impossibilità cioè dei partiti più affini di associarsi per assumere il governo del Paese, trovarono allora, senza alcuna sostanziale rinuncia, il modo di riprendere la loro collaborazione. Fu quello un momento decisivo, non solo della storia della coalizione di centro-sinistra, ma della storia di quest’ultimo ventennio della vita democratica in Italia. Sono convinto che abbiamo fatto quello che era giusto e doveroso, per quanto l’adempimento di questo compito ci sia costato e ci costi”. <br />Qual era il prezzo a cui alludeva l’onorevole Moro che le forze politiche democratiche avevano pagato e ancora non avevano ancora finito di pagare, determinato dagli avvenimenti di quella crisi di governo? Era evidentemente la rinuncia alla pienezza della legalità democratica. I ricatti, e le conseguenti rinunce, c’erano in realtà stati, e attraverso di essi si era affacciata una possibile alternativa che usciva dal normale corso previsto dalla Costituzione repubblicana. Questo non vuol dire che la Costituzione fosse stata formalmente violata. Voleva dire che c’erano pressioni extra-costituzionali di natura tale da spingere gli “uomini responsabili” dei “partiti” a sottoscrivere un accordo di governo a condizioni che altrimenti non avrebbero sottoscritto. Moro negava il primo di questi assunti, ma implicitamente ammetteva il secondo”. <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-14295568610737660022015-10-06T18:22:21.764+02:002015-10-06T18:22:21.764+02:00Sì sarebbe interessante. Ma De Felice ci riporta u...Sì sarebbe interessante. Ma De Felice ci riporta una missiva "trapelata" (su Il Messaggero) e la risposta, ne deduciamo, dovette rimanere riservata. Tanto risposero i fatti: quel governo cadde un mese dopo...<br />Certo, i retroscena di come fu interpretata quella pressione e a quali equilibri - a parte la nuova stretta orchestrata da BdI- condusse sarebbe interessante conoscerli da fonti del tempo.<br /><br />Ma meglio di Arturo in questo tipo di ricerche, non ce n'è...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-67856700117910428102015-10-06T18:10:16.576+02:002015-10-06T18:10:16.576+02:00@Bazaar6 ottobre 2015 15:30
Stessa lettura anche ...@Bazaar6 ottobre 2015 15:30<br /><br />Stessa lettura anche per me :<br />Nonostante " i condizionamenti internazionali" NON " ci imponessero quelle politiche che furono effettivamente praticate." cionondimeno proprio quelle furono applicate Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-61031174569466257302015-10-06T18:08:52.886+02:002015-10-06T18:08:52.886+02:00Chiedo scusa per la piccola curiosità, ma si sa co...Chiedo scusa per la piccola curiosità, ma si sa cosa rispose moro alla lettera di colombo? <br />Quale era il suo pensiero? Alfonso Liguorihttps://www.blogger.com/profile/00486296288518420296noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-6881303082326517122015-10-06T17:20:46.668+02:002015-10-06T17:20:46.668+02:00L'ultima ipotesi che formuli è da verificare a...L'ultima ipotesi che formuli è da verificare attentamente: la "concorrenza" europeista, in pratica il non gradimento francese e tedesco (più GB?), dovevano, al tempo, necessariamente godere di copertura nella ortodossia occidentale (al capitalismo sfrenato, pro-tempore, en travesti): le elezioni ancora si facevano per contare i voti dei comunisti nonchè con la guerra fredda e le bombe atomiche di sfondo. <br /><br />Nessuno poteva con leggerezza alterare le tattiche convenienti al principale stakeholder di tale strategia complessiva. <br />Non certo fino al punto da farlo indipendentemente dalla convenienza di ciò in termini di equilibrio-stabilità di assetti elettorali...che altrimenti sarebbero stati bypassati.<br />E questo, secondo me, spiega il tenore delle parole di Colombo...)Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-50253098737447325272015-10-06T17:12:14.817+02:002015-10-06T17:12:14.817+02:00Rimane il fatto che la non costituzionalizzazione,...Rimane il fatto che la non costituzionalizzazione, e il fondamentale sistema di garanzia insito nelle fonti da Essa gerarchizzate, rendeva piuttosto esile la stabilità di assetti fatti a colpi di dlcps.<br /><br />Infatti, la successiva elaborazione (fondamentalissima) del diritto amministrativo, in cui rifluiva il tutto in conseguenza di quanto appena detto, non poteva esimersi dal desumere che la funzione di vigilanza vedeva la BC come ente strumentale (certo, tecnico: in astratto non differente dall'Istat o. al più, dall'UIC) del governo, mentre quella creditizio-monetaria (appostando poteri valutativo-discrezionali più ampi) come ente "ausiliario".<br /><br />Date queste premesse, quando, appunto, il clima cambiò ci si rese conto che, per evitare colpi di mano "democratici" (cioè una coerenza con la Costituzione del '48), una qualche esigenza di costituzionalizzazione ci fosse.<br />La Bicamerale 'D'Alema infatti...(argomento già visitato dal blog).<br /><br />Ma nel frattempo, l'urgenza scemò: il trattato di Maastricht aveva già derubricato la Costituzione economica a principi implicitamente subordinati e pure abrogati dai trattati, scindendola dai principi fondamentali e facendone dei meri auspici a realizzazione storicamente connotabile: cioè dei principi sussidiari e non più fondamentali.<br /><br />E' infine di questi mesi la ratifica ufficiale di tale meccanismo, affidato al "suicidio in diretta" della stessa Corte costituzionale...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-80418380446554672522015-10-06T16:07:40.695+02:002015-10-06T16:07:40.695+02:00“Mentre dunque in quella sede era prevalsa sulla q...“Mentre dunque in quella sede era prevalsa sulla questione una sorta di strategia del silenzio, da parte sua il quarto governo De Gasperi [quello costituitosi dopo la crisi del tripartito e l’abbandono della guida della Banca d’Italia da parte di Einaudi] – con Einaudi vicepresidente del Consiglio e ministro delle Finanze e del Tesoro, poi del Bilancio – provvide tempestivamente a rafforzare ed estendere i poteri della banca centrale. Decisivo in questa direzione deve essere considerato il decreto del luglio 1947, fortemente voluto da Einaudi e dalla dirigenza della Banca d’Italia: provvedimento essenziale in quanto consentì di tamponare gli effetti politici dell’imminente giro di vite deflattivo, presentato all'opinione pubblica in veste di necessità tecnica di fronte all’appressarsi del famoso “momento critico dell’inflazione”, secondo una linea che consentiva di far passare in sottordine le responsabilità di via Nazionale per aver lasciato le briglie sciolte sul collo dell’attività speculativa delle banche (come è stato efficacemente scritto [da Bonifati e il mitico Vianello], “chi aveva alimentato le fiamme si fece ora avanti nelle vesti di pompiere”). Il decreto, ponendo il ministro del Tesoro a capo del Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (Cicr), agli attribuiva compiti di indirizzo e di coordinamento, con pieni poteri deliberativi (quegli stessi che la legge del 1936 attribuiva al capo del governo), sull'intera politica governativa in materia creditizia, riconoscendone dunque sia la qualifica di organo costituzionale incaricato di mantenere l’unità di indirizzo politico di tutti i ministri impegnati nella politica di settore (qualifica sottratta al presidente del Consiglio), sia l’organismo portatore dei poteri di indirizzo politico e di “promozione” in quell’ambito. Questo potere del Tesoro trovava tuttavia una decisiva limitazione nell’attribuzione alla Banca d’Italia, ente pubblico posto in posizione di autonomia rispetto all’esecutivo, di veri e propri poteri di governo in materia di raccolta del risparmio ed esercizio del credito, in quanto unico organismo dotato della capacità tecnica necessaria al governo del settore (dopo la soppressione dell’Ispettorato). L’assetto istituzionale scaturito da questa modifica apparentemente secondaria, svincolando la banca centrale da ogni vincolo gerarchico nei confronti sia del governo sia del complesso Tesoro-Cicr, affermava la decisa supremazia dell’istituto, pur lasciando al Tesoro un potere “di riserva” al quale la Banca d’Italia poteva comunque scegliere di non conformarsi; e nel contempo definiva indirettamente lo spazio della contrattazione informale tra Tesoro e Banca d’Italia nel quale sarebbe stata da allora in avanti elaborata tanta parte della politica economica governativa. Per la prima volta si riconosceva dunque che una funzione di “interesse pubblico”[nota 13: “Tali erano definiti la raccolta del risparmio e l’esercizio del credito nella legge bancaria del 1936”] possedeva connotati tali di tecnicità da dover essere esercitata da un organismo istituzionalmente indipendente dal potere politico; non a caso nella pratica si sarebbe rapidamente affermata la tendenza a ridurre gli indirizzi del Cicr a semplici deleghe in bianco alla Banca d’Italia. Questa evoluzione istituzionale, orientata ad affermare la supremazia della banca centrale, fu infine completata organicamente qualche mese dopo con il cosiddetto sganciamento dal Tesoro[nota 15: “Col dlcps. 24 settembre 1947, n. 1490, la concessione di anticipazioni straordinarie al Tesoro fu sottoposta al vincolo di riserva di legge; il dl. 7 maggio 1948, n. 133 ribadì la norma, fissando anche il limite massimo di scoperto di conto corrente aperto alla Banca centrale al Tesoro per il servizio di tesoreria provinciale, oltre il quale la Banca d’Italia era tenuta a sospendere i pagamenti], anch’esso ascrivibile al disegno einaudiano.”<br /><br />Basta, ho finito di sommergervi. :-)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-70559140963188604032015-10-06T16:05:03.837+02:002015-10-06T16:05:03.837+02:00Come è stato efficacemente scritto, la Banca d’Ita...Come è stato efficacemente scritto, la Banca d’Italia ha perciò da allora goduto di una “delega” di fatto, che attribuiva alla tecnocrazia di via Nazionale un ruolo di vera e propria supplenza nel quadro di una struttura finanziaria caratterizzata dalla debolezza del mercato e perciò storicamente polarizzata attorno allo Stato e al connubio grande banca- grande industria: ciò che dunque le consentiva di fissare autonomamente l’ambito dei propri interessi e interventi, decidendo di volta in volta la propria collocazione nei confronti del governo e del sistema finanziario. <br />Pur nella fondamentale continuità del quadro legislativo, tuttavia, spetta alla riflessione storiografica chiarire, nel passaggio dagli anni trenta al dopoguerra, i tempi e i modi dello scioglimento di quella “ambiguità” che faceva della legge del 1936, proprio in virtù della sua natura di legge delega, uno strumento utilizzabile tanto in chiave dirigista che in chiave liberista. Il prevalere di questa seconda prospettiva va perciò considerato come il riflesso degli esiti dell’accesa battaglia politica combattuta negli anni della Costituente e della vittoria del fronte moderato nei mesi successivi alla rottura del tripartito. [...]<br />A proposito del mancato inserimento della banca centrale nell'ordinamento costituzionale [...] vari studi hanno sottolineato la rimozione pressoché completa subita dal problema nel corso dei lavori della Costituente in base a un patto tacito raggiunto all'interno della compagine moderata [nota 7: che dopo in parte riporto], e nonostante una raccomandazione in senso contrario fosse stata espressa ufficialmente dalla Commissione economica della Costituente.”<br />Nella nota 7: “Le scelte di aderire alle istituzioni economiche internazionali e di tracciare la “costituzione monetaria” del paese – ha recentemente scritto Guido Carli – furono “sapientemente” operate al di fuori di ogni contrattazione politica con la Costituente: dunque per Carli lo scavalcamento del legittimo potere politico costituisce il pregio, verrebbe da dire il merito storico, dell’élite che quella scelta compì. Ripetuti sono i riferimenti in Guido Carli, Cinquant’anni di vita italiana [che io ometto], tra i quali si noti il seguente passo: “De Gasperi protesse Einaudi perché capì che questa linea [di restrizione creditizia] gli apriva le porte delle istituzioni internazionali che lui riteneva indispensabili per ancorare il paese alla democrazia parlamentare. Dopo la scissione di palazzo Barberini anche Saragat appoggiò la stretta monetaria di Einaudi. Ma entrambi scelsero di basare la “Costituzione monetaria” del paese su provvedimenti che non dovessero essere contrattati in sede di Assemblea Costituente”. <br />Riprendo: “Un ruolo importante in questa decisione, secondo la verosimile ipotesi suggerita da Leopoldo Elia, svolse la preoccupazione che da una discussione formale alla Assemblea costituente lo status e i poteri della Banca d’Italia potessero risultare sminuiti anziché rafforzati: la “minaccia” più corposa sarebbe venuta in questo senso dai progetti di nazionalizzazione dell’istituto sostenuti (con scarsa convinzione, a dire il vero) dalle sinistre.[nota 9, che in parte riporto: “Leopoldo Elia [...] sottolinea il duro attacco di Togliatti a Einaudi in sede di Costituente, accompagnato dalla richiesta di una profonda riforma della direzione della Banca d’Italia” e “i riferimenti fatti nella stessa sede da Pesenti alla nazionalizzazione della Banque de France, oltre ai progetti di nazionalizzazione delle banche avanzate da Pci e Psiup.” Non ci sono più i comunisti di una volta, mi viene da dire. :-)]<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-34662767497441854892015-10-06T16:02:42.482+02:002015-10-06T16:02:42.482+02:00Visto che le citazioni mi pare sian state gradite ...Visto che le citazioni mi pare sian state gradite e si è parlato di mancata costituzionalizzazione, aggiungiamo ancora un pezzo alla storia (son dovuto andare a recuperare un libro che neanche mi ricordavo più di avere (S. Battilossi, L'Italia nel sistema economico internazionale, Milano, Franco Angeli, 1996, pp. 91 e ss.) e che, almeno a me, ha riservato qualche sorpresa. Non escludo ci siano inesattezze giuridiche (l'autore d'altra parte è uno storico), ma le problematizzazioni dell'indipendenza delle banche centrali sono così rare che mi pare comunque un'aggiunta utile).<br /><br />Dunque, vediamo un po’: “Stabilizzazione finanziaria, equilibrio della bilancia dei pagamenti, ricostituzione delle riserve valutarie, stabilità del cambio: queste le condizioni di fondo della reintragrazione dell’Italia nel sistema economico internazionale della seconda metà degli anni quaranta. Ognuna di esse rimanda direttamente alla centralità della Banca d’Italia, l’istituzione che su questi aspetti della politica economica ha a lungo esercitato un potere, come vedremo, pressoché assoluto. [...] Dal nostro punto di vista, è necessario [...] sottolineare quanto il clima culturale negli anni più recenti si sia ripercosso in senso unilaterale sull'impostazione della questione. Non a caso infatti, mentre un’attenzione assidua ha suscitato il tema dell’autonomia delle banche centrali nei confronti dei rispettivi governi (con una evidente propensione ad affermare la superiorità delle ragioni tecniche delle prime rispetto alle “interferenze” politiche dei secondi), nessuno spazio è riuscita a conquistare la riflessione – certo non meno pregnante – sulla più opportuna collocazione delle tecnostrutture finanziarie in un sistema democratico di controlli e di equilibrio dei poteri. [...]<br />Analisi comparate hanno efficacemente illustrato la singolare posizione istituzionale occupata nel dopoguerra dalla Banca d’Italia a confronto delle sue omologhe europee: singolarità che le derivava dal carattere per così dire anomalo della legge bancaria del 1936, che ha costituito per l’intero dopoguerra, e fino a tempi recentissimi, la fonte principale (seppure non unica) del suo potere nella costituzione materiale repubblicana. La legge [...] aveva [...] lasciato indeterminate – come è stato ripetutamente sottolineato dagli studi più attenti – sia le forme di esercizio del credito bancario, sia la posizione della banca centrale dei confronti del governo, pur delineando un considerevole ampliamento dell’autonomia decisionale di via Nazionale dal Tesoro rispetto alla legislazione del 1910. Limitandosi a riconoscere il principio della necessità di una regolamentazione esterna del sistema bancario, essa delegava alla discrezionalità della Banca d’Italia [...] non soltanto le funzioni di vigilanza ma i modi stessi del suo esercizio. Tracciando (a differenza di altre legislazioni bancarie straniere) non una precisa configurazione, ma soltanto una “costituzione” del sistema creditizio, la legge del 1936 assegnava inoltre a via Nazionale una sorta di “regia” del sistema: ciò ne aveva ampliato le funzioni ben al di là del semplice governo della moneta (attributo tipico dell’istituto di emissione), conferendole il potere, eminentemente politico, di intervenire nella struttura finanziaria e consentendole dunque di “plasmare”, con piena discrezionalità, le fattezze del sistema finanziario e creditizio in vista della realizzazione di un modello di sviluppo dell’economia autonomamente elaborato. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-13440671247195381522015-10-06T15:30:07.564+02:002015-10-06T15:30:07.564+02:00@Arturo
Grazie.
@48
Mi stai distruggendo Cattan...@Arturo<br /><br />Grazie.<br /><br />@48<br /><br />Mi stai distruggendo Cattaneo :-)<br /><br />@AP<br /><br />Francamente l'ho letta in un modo lievemente diverso: i dirigenti del "quarto partito" sembrano più realisti del re, al di là dell'effettiva rappresentanza politica comunque operante nella legalità costituzionale.<br /><br />Come emerso dalla documentazione secretata di quegli anni, il "potere economico" nazionale non era univocamente influenzato dal vertice NATO (USA), ma dai nostri diretti - e feroci - concorrenti europei che, si potrebbe supporre, vedessero nel piano Marshall e nelle politiche di espansione della domanda aggregata, e nella nazionalizzazione della politica energetica funzionale alla "ricostruzione", una politica "inaccettabile".<br /><br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-77440447170148120712015-10-06T14:42:39.599+02:002015-10-06T14:42:39.599+02:00Post e commenti davvero illuminanti.
Non posso che...Post e commenti davvero illuminanti.<br />Non posso che ringraziarvi e poi imparare.Luca Tonellihttps://www.blogger.com/profile/08427678680045781827noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55759243358099769512015-10-06T14:00:03.501+02:002015-10-06T14:00:03.501+02:00Dirò di più: non si comprende come possa esistere ...Dirò di più: non si comprende come possa esistere un partito, non dico di sinistra, ma comunque "coerentemente"impegnato in politiche di crescita, sociali e lavoristiche (ne esistono in astratto pure fuori dalla sinistra), che non ponga al primo posto il problema della banca centrale e del suo ruolo.<br />Alla fine la mancata costituzionalizzazione divenne un cavallo di troia (ma oggi che Dio ce ne scampi e liberi, beninteso!)<br />http://orizzonte48.blogspot.it/2015/03/la-soluzione-allastensionismo-ruolo-dei.htmlQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-18842703206956367262015-10-06T13:49:25.556+02:002015-10-06T13:49:25.556+02:00Continua:
. Il programmato cambio della moneta, ch...Continua:<br />. Il programmato cambio della moneta, che<br />era stato deciso dal governo Parri e continuamente rinviato con mille scuse, (addirittura era stata<br />fissata una data, nel marzo del 1947) dopo due anni di dibatti e discussione non si fece perché la<br />Banca d’Italia dichiarò che erano state rubate le matrici di stampa delle monete. Fu necessario<br />rimandare di altri mesi, fino a che le sinistre furono estromesse dal governo ed il cambio della moneta<br />non si fece più.<br /><br />Dal basso della mia formazione culturale quello che ho capito, grazie a questo Blog ( immensamente riconoscente a Quarantotto), è che non può esistere una vera Democrazia sostanziale se non si ha il pieno controllo politico della Banca Centrale. Altrimenti sarà sempre essa che detterà le linee politiche dei governi, ne detterà i tempi, i modi, regolerà il conflitto capitale/lavoro sempre ed immancabilmente a favore del primo. Con la Banca centrale indipendente al massimo potremmo avere dei sistemi oligarchici, dove il popolo viene solamente chiamato a legittimarli tramite le elezioni idrauliche.<br />E consentitemelo, ma sembra che questi banchieri centrali hanno una tale capacità d'attrazione, che nemmeno i movimenti culturali che si richiamano alla riconquista della sovranità popolare sono culturalmente capaci di smarcarsi. mauro gosminhttps://www.blogger.com/profile/12897423926531954513noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-85757161736867259922015-10-06T12:20:25.495+02:002015-10-06T12:20:25.495+02:00E secondo te (domanda retorica), la bad bank che v...E secondo te (domanda retorica), la bad bank che verrà per i <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/10/06/sp-crediti-banche-zavorra-per-ripresa_fef16772-273c-4ecb-bb9e-559b7ade34a9.html" rel="nofollow">NPL</a> che cosa è? ;) Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.com