tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post5099743105384643283..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: L'INCOMPRENSIONE DELL'€UROPA: ALLA CORTE COSTITUZIONALE SFUGGE LO SVIAMENTO DI POTERE LEGISLATIVO- 2Quarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger23125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-25669760566178207572016-08-23T17:18:33.925+02:002016-08-23T17:18:33.925+02:00Grazie di cuore, Bazaar, e' sempre un'avve...Grazie di cuore, Bazaar, e' sempre un'avventura intellettuale leggerti :-)francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-18880343671937108182016-08-23T15:06:58.729+02:002016-08-23T15:06:58.729+02:00La "retroazione" delle sovrastrutture gi...La "retroazione" delle sovrastrutture giuridico-politiche sui brutali rapporti di forza tra chi è proprietario nel ciclo produttivo o - come nell'attuale capitalismo finanziario - chi questo ciclo lo "controlla", e - dall'altro capo - lavoratori dipendenti, liberi professionisti e PMI. Gli oppressi.<br /><br /><i>(Notare che il capitale, come ha fatto con il lavoro ha poi fatto con i mezzi di produzione: è passato dalla <b>proprietà</b> al <b>controllo</b> *deresponsabilizzato*)</i><br /><br />Questa "retroazione" a fini "progressivi" deve nascere da una dialettica all'interno delle sovastrutture; e questa nasce in cima alla costruzione sociale come <i>coscienza antagonista</i> alla diffusa <i>falsa coscienza</i>: l'ideologia che opprime in modo totale le classi subalterne.<br /><br />Nella "modernità" il <i>liberalismo</i>. <br /><br />(<i>Parlare di "capitalismo" tout-court può essere fuorviante, perché ha un connotato idealistico-filosofico che è fuori dal concreto tempo della Storia: l'antogonismo al capitale consiste nel limitarne la libertà, ossia nel ricondurlo keynesianamente a fini sociali: lo stesso Lenin con la NEP parlava espressamente di </i>capitalismo di stato<i>, con ben più margini di "libero mercato" di quello che venne realizzato successivamente alla sua prematura morte. La modifica reale delle strutture sociali sono ad un meta-livello fuori dall'arbitrio politico. Da questa constatazione la necessità della filosofia della storia hegelo-marxiana che fungeva da "contenitore ideologico", e in cui, però, si </i>poteva<i> attingere ad un bagaglio di strumenti cognitivi volti alla prassi politica... il "materialismo storico" è un urlo a ricordarsi dell'empirismo! La datità dei rapporti sociali, da intuire per quello che sono in sé</i>).<br /><br />Lenin disse che "eravamo troppo incivili per realizzare il socialismo".<br /><br />Civiltà è cultura diffusa.<br /><br />Il "socialismo" da realizzare era una organizzazione esattamente opposta alla "democrazia liberale", ovvero alla "democrazia filosofica"... ossia assomigliava tanto tanto alla democrazia proprio come ogni oppresso in cuor suo si è sempre immaginato: un po' come quella del secondo comma del terzo articolo di Basso.... <br /><br />Che infatti ci ricorda il ruolo della <i>cultura</i>, della "lotta" intesa come <i>prassi</i> funzionale alla <b>coscienza</b>.<br /><br />Perché senza coscienza non esiste dialettica: « <i>questa teoria degli equivalenti viene invocata ancora oggi per sostenere che non c’è sfruttamento, che tanto si dà e tanto si riceve.</i> »<br /><br />Ovvero si fa passare che ciò che è artificio umano, arbitrio politico sia <i>naturale</i>, e questo consiste nello strumento per eradicare la <i>coscienza</i> e promuovere in modo totalitario falsa coscienza, ovverosia incoscienza.<br /><br />Senza coscienza non ci può essere dialettica nelle sovrastrutture, e non ci può essere "retroazione progressiva" sulla struttura.<br /><br />Coscienza è letteralmente vita.<br /><br />Infatti abbiamo avuto "Mani Pulite"... giustappunto propedeutica a Maastricht e allo smantellamento delle prime fragili fondamenta delle <i>democrazie sociali</i>.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-36182831068246853612016-08-23T00:09:18.618+02:002016-08-23T00:09:18.618+02:00Cecconi, per carità di Patria non pubblico più i s...Cecconi, per carità di Patria non pubblico più i suoi commenti: o lei non si rende conto del lavoro svolto in questi anni e vuole imporre, con piglio autoritario (e non richiesto da alcuno), il suo personalissimo wishful thinking, oppure non ha studiato, com'è invece indispensabile, e crede di poter dare giudizi su quello che non sa e che non riuscirà mai a vedere.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-71090649885434059822016-08-22T23:59:05.402+02:002016-08-22T23:59:05.402+02:00Ed è proprio *qui* che sta la differenza, e la gra...Ed è proprio *qui* che sta la differenza, e la grandezza, di Dossetti (Non abbiate paura dello Stato!, Vita e Pensiero, Milano, 2014, pp. 55-56): <br /><br /><i>"Accettare questo corpo sociale in alcune realtà incomprimibili, che sono quelle prima dette, ma poi <b>reformare</b> quelle e le altre: e questo richiede, è indubbio, <b>un’analisi sociologica</b> che si ponga, in una determinata situazione storica, con <b>una spietata sincerità, con uno smascheramento di tutte le ipocrisie, con uno smascheramento di tutti i luoghi comuni</b> usati anche in buona fede per la tranquillizzazione della nostra coscienza. L’analisi sociologica che deve essere assunta a base di questa scelta deve essere veramente <b>uno di quei momenti supremi di verità in cui veramente si adempie il nostro dovere cristiano</b>. Solo a questo patto si può, allora, assicurare la genuinità del potere politico, altrimenti si potrebbe dire che questo regna, ma non governa, e solo a questo patto, per esempio, si può dare al suffragio universale un contenuto che vada oltre il puro momento della investitura.”</i><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55180820273221315392016-08-22T22:43:41.495+02:002016-08-22T22:43:41.495+02:00In questo lavoro comune, uomini di cultura, magist...In questo lavoro comune, uomini di cultura, magistrati, movimento operaio, in questo lavoro che ci impegna tutti, che ci impegna, lo ripeto, non ciascuno solo nel suo settore parziale, nel chiuso della sua specialità, che ci impegna nel processo generale naturalmente con le nostre specifiche capacità, in questo processo cosi complesso, ricco e articolato, è difficile dire chi più dà, chi più riceve. In un documento, che mi è parso pregevolissimo, di Magistratura democratica milanese c’è l’affermazione che nel rapporto con l’esterno quello che i magistrati hanno da ricevere è ben più importante di quello che hanno da offrire. È una osservazione che può essere utile contro il rischio, che può essere talvolta presente, di isolare il ruolo del giudice e di attribuirgli una funzione preminente anziché considerarlo come un momento del processo complessivo di lotta e di avanzata del movimento. Ma sarebbe una affermazione pericolosa se fosse espressione di una tendenza a sottovalutare, o addirittura a negare, l’importanza dell’attività del giudice, considerato come un fatto sovrastrutturale, che, secondo una concezione meccanicistica e adialettica, non sarebbe che un mero prodotto della struttura. Dobbiamo invece abituarci a vedere sempre i nessi fra i diversi momenti della nostra comune lotta…<br />tutto “si tiene” in questo processo che si chiama storia, movimento reale, avanzata verso il socialismo, e noi non dobbiamo mai cadere nell’errore né di crederci il demiurgo che risolve tutti i problemi né di considerare inutile la nostra semplice e talvolta anonima fatica quotidiana. Soprattutto vorrei dire ai magistrati che vivono in un ambiente difficile e possono talvolta sentirsi sfiduciati, che sarebbe un errore pensare che il loro lavoro possa non avere risonanza, e non influire sul processo della lotta di classe, sullo sviluppo della coscienza dei cittadini, sulla maturazione degli elementi di una nuova società, che deve maturare nelle coscienze per avere fondamenta solide. Mi sembra, per concludere, che il significato ultimo che possiamo trarre da questo dibattito, e chiedo scusa se non avrò interpretato bene il vostro discorso, sia questo: la lotta di classe è una lotta unitaria, che combattiamo tutti assieme … operai, uomini di cultura, operatori del diritto. Tutti siamo impegnati nello stesso sforzo, e non possiamo stare a misurare chi dà di più e chi dà di meno; cerchiamo, ciascuno di noi, di portare in questa battaglia il meglio di noi stessi, ciascuno il nostro tenace, quotidiano, paziente, oscuro, umile ed alto lavoro, perché è solo su questo lavoro anonimo della collettività che può fondarsi una società più giusta, a misura dell’uomo…” [L. BASSO, Giustizia e potere, in Qualegiustizia, settembre-dicembre 1971, n. 11/12, 644-659].<br /><br />A Lei, Presidente, ed al Suo alto lavoro culturale<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-26922757614685729302016-08-22T22:43:02.553+02:002016-08-22T22:43:02.553+02:00I valori antagonistici nella lotta di classe-
… E’...I valori antagonistici nella lotta di classe-<br />… E’ certo che le riforme si debbono fare nella misura in cui si possono fare, ma l’aiuto principale, lo sforzo principale deve essere quello di fare ciascuno ogni giorno il proprio dovere, al proprio posto di lotta nella società: il movimento operaio la lotta di classe, i sindacalisti le loro battaglie sindacali, gli uomini di cultura le battaglie culturali. anzi a questo proposito vorrei aggiungere che uno dei maggiori rimproveri che si possono fare alla sinistra, al movimento operaio italiano, è di non avere curato sufficientemente questo aspetto della lotta, che io invece considero estremamente importante, cioè L’ELABORAZIONE DI NUOVI VALORI CULTURALI ANTAGONISTICI A QUELLI DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVIAMO, L’ELABORAZIONE DI TUTTO UN NUOVO SISTEMA DI VALORI. La cultura del movimento operaio è quasi sempre una cultura subalterna che accetta i valori della classe dominante, e ho l’impressione che ancora oggi molti di noi, MAGARI INCONSCIAMENTE, continuino ad accettare, per fare un esempio, la società consumistica. Confesso che vorrei contarli i militanti che sanno resistere alla passione della società consumistica, a questa tipica manifestazione della cultura borghese, e temo che su questo terreno noi subiamo troppo spesso, senza troppo resistere, la pressione avversaria. Il nemico di classe lavora dentro di noi, SOTTO FORMA DI UNA CULTURA BORGHESE, CHE CI È INSTILLATA DALLA NASCITA GOCCIA A GOCCIA, CHE CI RINTRONA, CI RIECHEGGIA DA TUTTE LE PARTI, E ALLA QUALE NON OPPONIAMO UNA DIFESA SUFFICIENTE, ANCHE PERCHÉ, DICIAMO LA VERITÀ, UNA AUTENTICA CULTURA SOCIALISTA NON ESISTE ANCORA. Ed è all’elaborazione di questa cultura che siamo chiamati a dare un contributo concreto, non da soli evidentemente, perché non c’è una battaglia degli uomini di cultura, una battaglia dei magistrati, una battaglia degli operai, c’è una lotta di classe che si combatte tutti assieme, ma in cui ciascuno, oltre alla battaglia generale, ha anche un suo compito specifico....<br /><br />Siamo in una epoca di grandi trasformazioni, siamo in una fase in cui la storia diventa fucina di elaborazione di valori nuovi, e noi, noi classe operaia, ne potremmo trarre delle armi di lotta formidabili, purché non ci capiti, come altre volte è accaduto, di passare accanto a questi fenomeni senza accorgerci della loro portata reale. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di dare battaglia su tutte le posizioni, SAPENDO CHE L’AVANZATA DELLA REPRESSIONE È IL SEGNO CHE IL MOVIMENTO OPERAIO STA SCUOTENDO IL SUO GIOGO. QUANDO LA NOTTE È PIÙ FONDA È SEGNO CHE L’ALBA È VICINA, E FORSE DOPO L’ALBA VERRÀ L’AURORA CHE TINGERÀ DI ROSSO IL NOSTRO CIELO. (segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-83958516154717058342016-08-22T22:42:33.236+02:002016-08-22T22:42:33.236+02:00E con queste sentenze, a mio giudizio, anche se po...E con queste sentenze, a mio giudizio, anche se poi verranno riformate, anche se vi sarà una corte di cassazione o una corte d’appello che diranno tutto il contrario, quello che io chiamo fatto culturale rimane; il pubblico si sarà abituato a leggere queste cose e a ripeterle e specialmente quanto più la sentenza sarà fortemente innovatrice, nella sua interpretazione, tanto più troverà eco nella stampa, troverà risonanza nella pubblica opinione, troverà altri avvocati che la utilizzeranno e la ripeteranno in altri processi, troverà forse ascolto nella coscienza di altri magistrati che non la respingeranno. È UN LAVORO LENTO, PAZIENTE, SOTTILE QUELLO CHE SI DEVE FARE PER TRASFORMARE E MODIFICARE I VALORI CULTURALI. PERÒ IO SONO INTIMAMENTE CONVINTO, E VOGLIO INSISTERE SU CIÒ, CHE SOTTO QUESTO ASPETTO LE SENTENZE POSSONO AVERE UN GRANDE VALORE, E CIÒ TANTO PIÙ SE NON SONO RIPETIZIONE DI VECCHI SCHEMI, MA AL CONTRARIO, QUANTO PIÙ GRANDE È LA LORO ORIGINALITÀ, NATURALMENTE PURCHÉ SIANO SERIAMENTE ARGOMENTATE ANCHE SUL PIANO LOGICO-GIURIDICO. Si tratta appunto di trovare in queste brecce che sono già aperte nell’ordinamento, in queste contraddizioni, lo strumento per una interpretazione alternativa; nella misura in cui trovate nell’ordinamento una interpretazione tecnicamente valida che vi apre nuovi orizzonti, voi rendete un immenso servizio non solo alla giustizia, ma anche al progresso e alla cultura, quel progresso sociale e culturale che, come abbiamo visto, a poco a poco modifica anche le norme giuridiche. (segue)francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-48043871703230932192016-08-22T22:41:59.809+02:002016-08-22T22:41:59.809+02:00Il ruolo del magistrato-
Qui si è discusso…sul rap...Il ruolo del magistrato-<br />Qui si è discusso…sul rapporto fra il magistrato in quanto tale, nella sua attività specifica, e il mondo esterno. Io credo che bisogna tenere conto di entrambi gli aspetti. Da un lato è evidente che SENZA IL LEGAME CON IL MONDO ESTERNO, CON LE LOTTE OPERAIE, CON I PROCESSI CULTURALI che si svolgono nella società, la fatica dell’interprete diventa puramente tecnica, senza grande utilità. Ma d’altra parte non possiamo pensare che il magistrato debba trascurare o anche soltanto sottovalutare la sua funzione, il suo ruolo specifico per disperdersi nella lotta generale, perché alla lotta generale egli partecipa anche quando esercita, in modo responsabile, la sua funzione. Questo mi sembra oggi il ruolo fondamentale che spetta ai magistrati. Ci siamo battuti in passato per l’indipendenza dei magistrati, un’indipendenza assai relativa …Ci sono state indagini sociologiche sull’ambiente sociale dal quale i magistrati derivano, ma non credo che sia questo l’elemento principale; io credo che sia molto più importante il fatto che essi sono inseriti in un apparato, L’APPARATO GIUDIZIARIO, CHE È A SUA VOLTA UN CONGEGNO DI UN APPARATO GENERALE, L’APPARATO DI POTERE DI UNA SOCIETÀ CAPITALISTICA, funzionale alla logica capitalistica, un apparato giudiziario organizzato per ubbidire a quella logica. CHI VIVE DENTRO A QUESTO APPARATO E NE DIPENDE NELLA SUA VITA QUOTIDIANA, FINISCE ANCHE CON L’ESSERE, MAGARI INCONSCIAMENTE, UN PORTAVOCE ED ESECUTORE DELLE ESIGENZE DELL’APPARATO. …Un famoso giudice della Corte Costituzionale americana, il giudice Holmes, scrisse una volta che nelle sentenze del magistrato c’è sempre quella che egli chiamò “UNA PREMESSA MAGGIORE NON ARTICOLATA” che non viene quasi mai espressa nero su bianco ma che è sempre sottintesa, e cioè CHE L’ORDINAMENTO SOCIALE CAPITALISTICO DEVE ESSERE DIFESO E SALVAGUARDATO. Credo che sotto questo rapporto si siano già fatti in Italia dei passi notevoli rispetto al passato, per merito principalmente di Magistratura democratica. Certo anche una volta ci potevano essere magistrati più o meno democratici, ma io, che esercito la professione dal 1925, NON CONOSCEVO ALLORA NESSUN MAGISTRATO CHE SI RITENESSE, ANCHE SE APPARTENEVA AL PARTITO SOCIALISTA O COMUNISTA (E CE N’ERANO VERAMENTE ASSAI POCHI, SE PURE C’ERANO), CHE COMUNQUE SI SENTISSE PROPRIO IN QUANTO MAGISTRATO IMPEGNATO DIRETTAMENTE NELLA LOTTA DI CLASSE. Pensavano di essere, in quanto magistrati, al di sopra delle classi, e se militavano in un partito prescindevano dal loro ruolo di magistrati. La tendenza, che qui è apparsa evidente, a una magistratura che si riconosca espressamente impegnata nel movimento della lotta di classe, è una conquista recente, ed è una conquista molto importante che sarebbe erroneo sottovalutare. Certo, questi giudici sono una minoranza. Le loro decisioni possono essere riformate o cassate. Tuttavia ciò, a mio giudizio, non diminuisce il significato del fenomeno. Se sarà riformata o cassata, quella sentenza non passerà in giudicato. Essa però esiste, e rimane, perlomeno, come un fatto culturale, che ha la sua influenza. Vorrei ripetere qui quello che ho già detto al congresso di Trieste: IO DO UNA GRANDE IMPORTANZA ALLA CONQUISTA CULTURALE CHE SI FA ATTRAVERSO UN CERTO TIPO DI SENTENZE, ATTRAVERSO UN CERTO INDIRIZZO GIURISPRUDENZIALE. QUESTE SENTENZE, ANCHE SE POI SARANNO RIFORMATE, CASSATE, AVRANNO AVUTO UNA CERTA RISONANZA NELLA PUBBLICA OPINIONE, AIUTERANNO COMUNQUE A DISTRUGGERE DEI TABÙ, A DISSACRARE LE COSE SACRE DEL CAPITALISMO… (segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-50915639432385493952016-08-22T22:41:05.269+02:002016-08-22T22:41:05.269+02:00I nuovi valori culturali -… un’altra via attravers...I nuovi valori culturali -… un’altra via attraverso la quale la società di domani può entrare nell’ordinamento di oggi è quella che potremmo chiamare la via silenziosa, cioè il mutamento di significato delle parole, delle espressioni. Non c’è bisogno di mutare il testo letterale della norma per cambiarne il significato, quando la norma contiene espressioni il cui significato è strettamente legato al contesto socio-culturale. Espressioni come “ordine pubblico”, “pubblica decenza”, “buon costume”, “particolare valore morale e sociale”, “senso di umanità” (art. 27 della Costituzione), “utilità sociale” o “dignità umana” (art. 41 sull’iniziativa privata), “funzione sociale” (art. 42 sulla proprietà privata), ecc., che cosa precisamente significano? Significano quello che di volta in volta l’ambiente culturale gli fa significare, e possono perciò essere interpretate in modo diverso pur senza modificare la norma. Il valore morale e sociale di un atto sarà valutato in modo diverso in un regime fascista e in un regime democratico. Del pari quando si dice che la proprietà privata è subordinata alla funzione sociale, dipende dal significato che diamo alla funzione sociale (e questo significato cambia nel corso del tempo e cambia anche in funzione delle nostre lotte) vedere quale è la posizione della proprietà nei confronti della collettività. Abbiamo tutta una serie di espressioni il cui significato è strettamente legato allo sviluppo socio-culturale, e modificando il contesto socio-culturale si modifica automaticamente anche il significato della norma. Quindi nella misura in cui noi riusciamo, non solo a conquistare nuove leggi e nuove norme, ma anche a introdurre nuovi valori culturali nella società, noi modifichiamo l’ordinamento, cioè diamo al magistrato, all’operatore del diritto, strumenti operativi pratici per interpretare in modo diverso la legge e le disposizioni. Purtroppo è questo un aspetto che il movimento operaio ha curato poco, perché troppo spesso ha accettato in modo subalterno i valori culturali borghesi… (segue)francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-66950059527674202702016-08-22T22:40:07.644+02:002016-08-22T22:40:07.644+02:00Quando si dice che in Italia c’è il suffragio univ...Quando si dice che in Italia c’è il suffragio universale e che il voto è uguale per tutti, noi sappiamo che è uguale solo nel senso che numericamente ogni scheda conta per un voto, ma sappiamo anche che dietro ogni scheda c’è una tale disuguaglianza di condizioni sociali che i cittadini non sono certamente in condizioni uguali nell’esprimere e tanto meno nel far pesare la propria volontà. QUESTA NECESSITÀ CHE HA LA CLASSE CAPITALISTICA DI NASCONDERE, DI VELARE SEMPRE LA REALTÀ DEI RAPPORTI SOCIALI, DI NON FAR TROPPO APPARIRE I RAPPORTI DI DISUGUAGLIANZA, DI SFRUTTAMENTO, DI OPPRESSIONE, E DI PRESENTARSI SEMPRE COME UNA SOCIETÀ DI LIBERI E DI UGUALI, È UNA CONDIZIONE INDISPENSABILE PERCHÉ IL CAPITALISMO SOPRAVVIVA. In altre parole il capitalismo può sopravvivere se riesce ad assicurarsi una base di consenso anche fra i lavoratori sfruttati e questo può accadere in virtù di quello che chiamiamo IL PROCESSO D’INTEGRAZIONE, DI CUI LA MISTIFICAZIONE IDEOLOGICA È UN MOMENTO NECESSARIO. Questa mistificazione ideologica si manifestò fin dall’origine: già al sorgere del capitalismo si cercò di persuadere gli operai che nel contratto di lavoro, con cui l’operaio vendeva la sua forza di lavoro al capitalista che la comprava, c’era uno scambio di equivalenti, cioè tanto l’operaio dava e tanto riceveva. E questa teoria degli equivalenti viene invocata ancora oggi per sostenere che non c’è sfruttamento, che tanto si dà e tanto si riceve.<br />Allo stesso modo l’ordinamento borghese insiste talmente sui principi della libertà e della uguaglianza, che molti alla fine non vedono più le disuguaglianze reali, o perlomeno non le attribuiscono al sistema, alla divisione in classi, e si accontentano degli aspetti giuridico-formali per dare il proprio consenso a questa società. DI CIÒ IL CAPITALISMO HA ASSOLUTAMENTE BISOGNO: non può rinunciare da un lato alla funzione normativa per mantenere intatti i rapporti di sfruttamento, MA NON PUÒ NEPPURE RINUNCIARE ALLA FUNZIONE IDEOLOGICA DEL DIRITTO, CIOÈ A VELARE LA REALTÀ DEI RAPPORTI SOTTO UNA SERIE DI AFFERMAZIONI DI LIBERTÀ E DI UGUAGLIANZA…. (segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-60535328872958009742016-08-22T22:38:54.927+02:002016-08-22T22:38:54.927+02:00Leggendo quest’ennesimo post straordinario non rie...Leggendo quest’ennesimo post straordinario non riesco a capacitarmi di come sia possibile un tale livello di incomprensione del sistema €urista, soprattutto a livello di giurisprudenza costituzionale. E’ possibile che si tratti “solo” di ignoranza (economica certamente)? O per converso, può essere tutta mala fede? In entrambi i casi, dal punto di vista della puntuale analisi giuridico-economica riportata, il fenomeno presenta tratti di palese abnormità sconfinante nella patologia (tecnicamente, la psicopatia segnalata da Bazaar). Sono infatti gli stessi interrogativi che, mutatis mutandis, si poneva Lelio Basso allorchè, dopo l’entrata in vogore della Costituzione, denunciava l’incorporazione automatica di tutte le leggi fasciste nel nuovo Stato che avrebbe dovuto essere “democratico”. Basso, nel riportare il pensiero di Marx sul passaggio dal capitalismo al socialismo, articolando questo emozionante discorso sull’argomento “Giustizia e potere” (di cui riporto i passi salienti), forniva una tesi plausibile riassumibile altresì in una citazione di Pietro Barcellona contenuta in “La Costituzione nella palude” (pag. 74): “…quando il potere è saldamente in mano alle potenti lobby degli affari e della finanza, dei circoli mediatici e della manipolazione delle informazioni, i giuristi si abbandonano al cosmopolitismo umanitario e si arruolano nel “grande partito” delle buone intenzioni e delle buone maniere; magari fornendo una INCONSAPEVOLE LEGITTIMAZIONE al mantenimento dello stato di cose esistenti”. Pertanto, pensando ai giudici (costituzionali e non) che assecondano questo paradigma illecito, voglio abbandonarmi (solo per un momento) al passo evangelico “perdona loro, perché non sanno quello che fanno”, senza che ciò possa umanamente scusarli per l’ingiustizia perpetrata:<br /><br />“… La funzione ideologica del diritto - Le vie sulle quali la nuova società procede dalla vecchia sono molteplici anche nell’ordinamento giuridico. C’è da tenere in considerazione in primo luogo quella che è la FUNZIONE IDEOLOGICA DEL DIRITTO. In che senso uso questa parola? A mio giudizio la classe dominante attribuisce all’ordinamento giuridico, oltre che la funzione normativa per regolare i rapporti sociali, anche una funzione ideologica, velando, mistificando la vera natura dei rapporti stessi. Voi ricordate che Marx ci ha insegnato, lo leggete nel Capitale, che i fenomeni sociali si presentano a due livelli diversi: c’è la Erscheinungsform, la forma fenomenica, e c’è il verborgene hintergrund, IL SUBSTRATO NASCOSTO. Orbene LA SOCIETÀ ATTUALE NON PUÒ CONFESSARE IL SUO SUBSTRATO NASCOSTO, qualche volta neppure tanto nascosto, DI ESSERE CIOÈ UNA SOCIETÀ DI RAPINA, DI SFRUTTAMENTO, DI OPPRESSIONE O DI DISUGUAGLIANZA. PER FARLO ACCETTARE DEVE VELARE QUANTO PIÙ LE È POSSIBILE QUESTA REALTÀ E PRESENTARSI COME UNA SOCIETÀ DI GIUSTI, DI LIBERI, DI EGUALI. L’altro giorno un magistrato ricordava una frase che leggiamo sopra il capo dei giudici nelle aule giudiziarie “La legge è uguale per tutti”. Ebbene, questo è un principio mistificatore, è espressione della funzione ideologica che ha l’ordinamento giuridico, cioè quella di FAR CREDERE AI CITTADINI CHE ESSI SONO TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE, MENTRE NELLA REALTÀ, NEL SUBSTRATO CHE SI CERCA DI NASCONDERE, I CITTADINI SONO PROFONDAMENTE DISUGUALI. (segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-64486797904190626302016-08-22T19:32:32.319+02:002016-08-22T19:32:32.319+02:00Peccato che il 35% sia presupposto estrinseco di m...Peccato che il 35% sia presupposto estrinseco di mero fatto, in una situazione in cui il movimento stesso ha una linea abbastanza definitiva, direi ostentata, e sicuramente opposta e incompatibile.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-42670498964173974392016-08-22T19:29:00.499+02:002016-08-22T19:29:00.499+02:00No il punto era chiaro (rammento l'invito a me...No il punto era chiaro (rammento l'invito a mettere punto a capo e a separare i periodi).<br />Ma è che non è che ci "ritroveremo", quanto che GIA' ci ritroviamo "in un mutato ordine costituzionale con un opposto posizionamento sui diritti sociali". <br />Argomento, appunto, di questo blog e dei due libri che ne sono scaturiti.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-10309850587505476842016-08-22T19:26:25.032+02:002016-08-22T19:26:25.032+02:00E chi altro con il 35%E chi altro con il 35%Cecco57@gmail.comhttps://www.blogger.com/profile/17643613565011692699noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-2043238318691139522016-08-22T18:55:26.732+02:002016-08-22T18:55:26.732+02:00verissimo presidente! ognuno porta sua croce. i po...verissimo presidente! ognuno porta sua croce. i politici che per interesse o ignavoa hanno venduto la costituzione economica e i diritti sociali. gli economisti che per gli stessi motivi hanno negato cio che sta scritto sui manuali di macro economia. e pure i giuristi che se avessero preso sul serio la loro Carta, invece di avallare i trattati, tutta cosmesi valorial solidaristica e imposizione della scuola di chicago piu pura e dura, la garanzia fornita dalla forma scritta della nostra costituzione sarebbe ben piu effettiva. cio che cercavo di dire, male, me ne rendo conto, e che la legge non e scritta sulla pietra: se e in uno scontro diretto la corte costituzionale non difende la sua carta, prevarra, come adesso prevale, quell altro sistema che deriva dai trattati e ci ritroveremo senza saperlo in un mutato ordinamento costituzionale, con un opposto posizionamento sui diritti economici e sociali rispetto al modello di eguaglianza sostanziale che ci e proprioRambaldo degli Ubertihttps://www.blogger.com/profile/12305884896741588434noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-43673277658717497702016-08-22T17:41:55.088+02:002016-08-22T17:41:55.088+02:00Assolutamente: totalitario sta nel predicare come ...Assolutamente: totalitario sta nel predicare come "naturale", e cialtronescamente "scientfico", ciò che si proietta, sull'intera storia dell'umanità, dalla convenienza del presente, e su questa premessa, affermare una universalità normativa di rapporti di forza che stabilizzino oligarchie sociopatiche.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-81399192756166251092016-08-22T17:38:35.490+02:002016-08-22T17:38:35.490+02:00Ne desumo che non conosce il blog: gli argomenti c...Ne desumo che non conosce il blog: gli argomenti copiosamente accumulati nel commento sono stati esaminati in dettaglio, analitico e sistematico, seguendo però un approccio "economico-istituzionalista".<br /><br />Senza di esso, la struttura fenomenologica della costruzione europea, - cioè la restaurazione del capitalismo sfrenato ante crisi del 1929, in odio alle Costituzioni keynesiane del welfare, e la riaffermazione del potere formale delle oligarchie (che è poi il costituzionalismo ottocentesco)-, rimane una questione un po' misteriosa e lasciata alla opinabilità delle personali visioni (dei giuristi, incapaci di cogliere il paradigma modificativo della struttura sociale in senso contrario alla democrazia sostanziale, cioè economica nel senso inteso da Basso, ancora predicata dalla nostra Costituzione SCRITTA: e non a caso tale).Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-79585821916763380882016-08-22T17:09:17.282+02:002016-08-22T17:09:17.282+02:00vedremo quale sara il midello europeo. nel frattem...vedremo quale sara il midello europeo. nel frattempo parafrasando dumas la felicita sta tutta in queste parole: aspettare e sperareRambaldo degli Ubertihttps://www.blogger.com/profile/12305884896741588434noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-81732840839688213352016-08-22T17:07:49.284+02:002016-08-22T17:07:49.284+02:00la cedevolezza delle corti costituzionali di front...la cedevolezza delle corti costituzionali di fronte alla fermezza della cgue, e' oltremodo significativa se si trae a memoria l'antico insegnamento di Esposito secondo il quale nella norma costituzionale il mometo del fatto e quello del diritto coincidono . cio rende il diritto costituzionale unico rispetto alle altre branche della scienza giuridica: in queste oggetto di valutazione e' il giudizio di conformita di un fatto ad una norma, in quello il fatto e' gia norma: ne deriva che indipendentemente dalla caratteristica scritta o orale, la costituzione come la consuetudine sempre si inquasra fra le fonti fatto dell ordinamento (caratteristica comune solo con il diritto internazionale classico, e necessitata dal fatto che la dualita minima soggettiva nell ambito extra nazionale riposa giocoforza sul principio di sovranita, che e il "fatto politico" presupposto della fonte fatto costituzione). ma proprio questa unicita accomuna le norme costituzionali con quelle internazionali su un puano ulteriore: quello della loro fragilita. spiegava crisafulli che proprio perche apicali e fattuali, se proprio i (pochi) organi superiori dello stato cessano di applicarla non vi sono ulteriori norme sovraordinate ne autorita suppletive a cui ricorrere. la forza e salubrita della costituzione sta tutta nella forza e salubrita degli organi costituzionali (la corte, ma non solo) nel farla valere. ora la cgue prende molto sul serio la propria "carta costituzionale" formata da tue e tfue nonche diritto derivato e non esita a proporre interpretazioni evolutive, espansive o additive delle proprie norme. l affermazione del principio di primazia, letteralmente inventato dalla corte europea di giustizia in costa contro enel, con qualche preavviso nella di poco anteriore van gend and loos e la cedevolezza dei tribunali costituzionali ad accettarlo ha realmente trasformato i trattati europei da atto fonte in fatto fonte, e in relazione al preteso carattere originario dell ordinamento ue, ha subordinato per via di fatto la costituzione ad essi, riducendola a fonte atto di cui e possibile vagliare la legittimita rispetto a una norma superiore (idem per la giurisprudenza) come di una legge con una costituzione rigida o di un regolamento alla legge. questo passaggio che giuridicamente puo scomporsi in una primazia della legge di ratifica dei trattati ue sulla costituzione, politicamente si manifesta nella superiorita dell esecutivo sul legislativo (anche qui per via di mero fatto dato che sempre il parlamento avrebbe il potere di sfiduciare il governo). si tratta ne piu ne meno di un ritorno al precostituzionalismo ottocentesco di ancien regime dove al sovrano (o la classe dominante in grnere) tutto venuva concesso senza limiti che la legge morale di dio o la pieta degli uomini. un retrocesso che non sfugge ad haberle quando parla del paradosso della debolezza: delegando poteri e competenze ad una istanza sovranazionale i governi possono fare cio che in patria non verrebbe permesso loro, vuoi dalla opposizione politica vuoi, sul piano legale, dalla gerarchia delle fonti. e quindi sacrosanto rilevare come la mancanza di democrazia nelle scelte europee riflette un deficit di democrazia e rappresentativita a livello nazionale. tuttavia cone spesso succede l'elemento di maggiore forza rappresenya anche la maggiore debolezza, nel diritto come nella vita :) proprio perche il proncipio di costituzionalita (che la cgue vuole fermamente fare proprio) e un principio fattuale e sottoposto a attacchi e tensioni e in tanto vale in quanto e concretamente in grado di imporsi alle pressioni centrifughe che lo tentano. abbiamo visto gli esiti di questo scontro delle forze nel caso della brexitt e abbiamo visto chi ha vinto. nel giorno della riunione di ventotene (dell europa cooperativa a 28 in cui in tre si riuniscono per decidere) e pero doveroso ricordare anche un altro esito, quello della guerra di secessione in americaRambaldo degli Ubertihttps://www.blogger.com/profile/12305884896741588434noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-23755732733880474482016-08-22T16:46:27.371+02:002016-08-22T16:46:27.371+02:00Il problema più tragico è che la virulenza del lib...Il problema più tragico è che la virulenza del <i>liberalismo</i> è nella carne e nelle ossa di <i>tutti</i>.<br /><br />Putroppo con il tragico epicentro nelle capitali dell'impero.<br /><br />Al liberalismo si opponeva la grande cultura italiana - su tutti Gramsci - e in particolare tedesca - si pensi a List o Gustav Von Schmoller... sterminate da bocconiani e friburghesi.<br /><br />Il liberalismo classico è una malattia.<br /><br />E il liberalismo sociale inglese la sua antitesi: il dramma di fondare qualsiasi costruzione ideale sulla libertà dovrebbe essere autoevidente.<br /><br />Come si fa a fondare un sistema di pensiero su un'Idea - la Libertà - che nasce limitata per definizione?<br /><br />La cecità delle persone più istruite è stata alimentata dall'equazione tutta angloamericana "liberalismo" = "opposto del totalitarismo".<br /><br />Si badi bene che non si denuncia semplicemente il liberismo economico.<br /><br />Il liberalismo ideologico ne è una diretta conseguenza sovrastrutturale.<br /><br />Data la precedente equazione, alla persona viene sottratta la categoria di pensiero più importante per comprendere l'essenza del <i>totalitarismo liberale</i>: un totalitarismo assoluto che vede tutta la realtà umana non più passare dal partito del mercato - ovvero il partito fascista o quello nazista - ma dal mercato stesso.<br /><br />La Chiesa del mercato.<br /><br />Mi perdonino i fedeli: ma se il fascismo ha avuto un precedente - a livello di "ingegneria sociale" - questo è stata l'esperienza giudaico-cristiana, con tutta la sua carica psicotica di dissonanza cognitiva tra Etica e reali rapporti di produzione: espressione materiale, reale, <i>carnale</i>, della morale in cui è conservata la struttura delle relazioni sociali su cui è edificato il corpo sociali: la Chiesa nella sua concreta storicità.<br /><br />Il peccato è negli occhi di chi lo cerca. <br /><br />E la Chiesa sta cercando altri templi; anzi, li ha già trovati, insieme al suo nuovo clero e alla nuova casta di sconosciuti intoccabili.<br /><br />La distopia liberale che nasce nei suoi contenuti morali in pancia all'esperienza cristiana, parassita completamente le menti di gran parte dell'umanità: in modo <i>totalitario</i>. Nel senso più proprio del termine.<br /><br />Cosa c'è di più assolutamente autoritario, universalizzante e totalitario di chiamare <i>naturale</i> ciò che è <i>artificiale</i>?<br /><br />Non è cretinismo: è psicopatia.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-66644636748682407142016-08-22T10:48:38.751+02:002016-08-22T10:48:38.751+02:00Rispondo senza sarcasmo: il M5S?Rispondo senza sarcasmo: il M5S?Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-23012367933728355162016-08-22T09:20:03.691+02:002016-08-22T09:20:03.691+02:00Il momento è maturo da qui al referendum credo ind...Il momento è maturo da qui al referendum credo indispensabile che Luciano e Alberto assieme si presentino in almeno 5 (cinque) occasioni di proposta concreta ed attuabile di un ripensamento della proposta più o meno velata di +€ che arriva da tutti i canali informativi.<br />I temi devono essere programmatici ad una forza politica che pone l basi x una visione chiara e programmatica in vista del 2018, impegnando il M5S a una linea definitiva e condivisibile.Cecco57@gmail.comhttps://www.blogger.com/profile/17643613565011692699noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-89678589535284303732016-08-21T18:07:53.051+02:002016-08-21T18:07:53.051+02:00Carissimi,
anche oggi ho trovato Libero sotto l...Carissimi,<br />anche oggi ho trovato Libero sotto l'ombrellone. Lo compera mio suocero (dipendente pubblico, prossimo alla pensione), ed anche questo è interessante, perché prima portava il Corriere, ma evidentemente dal 15 si è 'convertito' a Libero, a seguito delle 11 pagine anti-euro. <br />Anche oggi -e dunque, immagino, per l'intera settimana- Libero titola contro l'euro: Aziende in fuga per non morire, colpa di euro e ue. Si tratta di un articolo di Feltri, con tutti i limiti e le contraddizioni facilmente intuibili.<br />Però, sempre in prima pagina, c'è di nuovo Becchi, con un bell'articolo di critica alla sentenza della Corte Costituzionale di luglio, che ha ritenuto infondate le questioni sollevate in riferimento al c. d. contributo di solidarietà pensionistico. <br />Ho letto la sentenza -cosa che prima non avevo fatto-, e in effetti è impressionante constatare come la Corte dia per assodate delle verità, circa il sistema pensionistico italiano e la sua grave crisi, che mutua dall'esterno e non si premura in alcun modo di verificare. <br />C'è di buono che, come era intuibile, quella di Libero vuole essere una vera e propria campagna che, con tutti i limiti della sede, può essere comunque un inizio, tanto più valido grazie ai contributi di Becchi. <br />Speriamo possa crearsi un contagio in altri giornali, specie a seguito dell'interesse del loro lettore medio (come, appunto, mio suocero).<br />TomBombadillohttps://www.blogger.com/profile/09540954575059859314noreply@blogger.com