tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post557088148720210622..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: NAPOLI 11 LUGLIO 2014: RISCOSSA ITALIANA E LA COSTITUZIONE DI CUI L'ITALIA HA BISOGNO.Quarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-56521326815716066552014-07-20T18:36:28.851+02:002014-07-20T18:36:28.851+02:00Già sento la vostra mancanza! Avrei voluto parlare...Già sento la vostra mancanza! Avrei voluto parlare parecchio con il vicepres. Maddalena sulle problematiche dei territori campani (quello che accennai a te, sembrerà strano, ma è un niente rispetto al resto).<br /><br />Buona Riscossa!Edward-sanhttps://www.blogger.com/profile/08006451955723771783noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-4895566002387972572014-07-15T17:37:21.968+02:002014-07-15T17:37:21.968+02:00Credo comunque sia cruciale avviare la riflessione...Credo comunque sia cruciale avviare la riflessione su un punto: l'attacco alla Costituzione, così ben descritto in questo post e che rischia di rivelarsi fatale <b>poteva essere respinto</b>?<br /><br />In altri termini il mio dilemma è questo: le costituzioni, intese nel loro ruolo di tutela dei diritti delle maggioranze, sono uno strumento giuridico che in definitiva, se manca un adeguato sostegno popolare, può limitarsi unicamente a "rallentare" l'attacco coordinato delle minoranze organizzate; oppure devono essere congegniate in modo da auto-difendersi, denotando immediatamente qualsiasi intervento teso a ridurne l'influenza non solo, genericamente, come contrario allo spirito, ma inequivocabilmente come illegale ed eversivo? Nel primo caso, infatti, bisognerebbe ammettere che la nostra Costituzione ha resistito egregiamente, e di conseguenza che non sarebbe necessario studiare nuove difese; mentre nel secondo caso sarebbe evidente che qualcosa è mancato: e dunque bisognerebbe pensare, già in questa fase, a tutele più stringenti. Penso in particolare a due punti che mi sono sembrati rilevanti nel concreto: <b>il ruolo dell'informazione e quello della cultura accademica</b>.<br /> <br />Con questo intendo che la passività tipica del mezzo televisivo, la realizzazione di oligopoli mediatici, la "scalata" all'egemonia culturale negli ambienti accademici, l'attacco alla scuola pubblica e al sapere umanistico attraverso un modello pseudo-concorrenziale e pseudo-specialistico sono tutte cose che hanno preparato il terreno, predisponendo le persone ad accettare l'<b>attacco alla sovranità nazionale</b> (intesa non più come luogo di composizione dei conflitti sociali, a cui si è pervenuti attraverso un sanguinoso processo storico, ma come mero "nazionalismo", foriero di inutili conflitti di civiltà). Così l'Unione Europea è diventata il bene e la globalizzazione la modernità: e chi si oppone va confinato nell'anti-scientifico, nel retrogrado e nell'oscurantista.<br /><br />Forse in questo contesto la magistratura non può arrivare neppure a ravvedere quanto eversivo sia l'intero disegno. E se anche fosse in grado, sarebbe probabilmente difficile individuare responsabilità specifiche; né sarebbe onesto pretendere che il singolo magistrato si mettesse di traverso con l'iniziativa inquirente a questa gigantesca operazione culturale (cosa che, probabilmente, lo consegnerebbe unicamente all'isolamento).<br /><br />E' evidente, dunque, che, se tutto questo poteva essere evitato, doveva essere evitato <i>prima</i>: e dunque occorrerebbe avviare un serio dibattito, da un lato, sui meccanismi di informazione/formazione del consenso, per capire se sia sufficiente – per dirla con le loro parole – “liberalizzare il mercato dell'informazione”; dall'altro sul ruolo e il senso del “progresso”, per evitare che nuovi disegni eversivi passino per “conquiste” scientifiche.Andrea Gianninihttps://www.blogger.com/profile/00096243039536769795noreply@blogger.com