tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post6652931447438169707..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: QUELLI CHE … “LA REPUBBLICA PARLAMENTARE” E L’INARRESTABILE FRATTURA DEMOCRATICAQuarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger8125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-75675467727285357372019-09-11T12:14:15.998+02:002019-09-11T12:14:15.998+02:00"...non resterebbe che andare diritto al voto..."...non resterebbe che andare diritto al voto, ALLA VERIFICA DELLA CONSONANZA POLITICA TRA ELETTORI ED ELETTI: come suol dirsi, della rappresentatività dei rappresentanti…”<br /><br />Questo argomento (e lo dico con la morte nel cuore) è debole, perché la formazione delle liste elettorali consiste essa stessa nella stesura di un elenco di soggetti 'amici' da parte di un segretario politico, espressione temporanea di potentati nazionali (schieramento Lega/FDI) o transnazionali (tutti gli altri) organizzati.<br /><br />L'unico criterio per la scelta degli eventuali candidati è infatti la percezione contingente del segretario di raccogliere più voti candidando per es. Bagnai piuttosto che candidando Siri o Giorgetti.<br /><br />Il tutto risulta poi aggravato dal sistema maggioritario (che per es. non permetterà mai a Casapound o ai comunisti di Rizzo di entrare in parlamento).<br /><br />Mancando una via di accesso dal basso alla formazione delle liste elettorali (non ci sono più le sezioni dei partiti di massa), essendo utopia il 'veto astensionistico', sciogliere oggi le camere per 'verificare la rappresentatività dei rappresentanti' rimane in buona sostanza un mero rito elettorale per dare più seggi ai nominati di un partito rispetto ai nominati di un altro. <br /><br />Il vero problema è che a nessun segretario di nessun partito politico interessa veramente l'osservanza sostanziale della Costituzione. <br /><br />Come per i libri sacri oggi chi legge la Costituzione ci trova solo quello che ci vuole trovare! Voglio dire, un apostata, forse anche esperto di libri sacri, ci dice tutti i giorni che i poveri sono i palestrati clandestini.<br /><br />Certo, la Lega di Salvini oggi rappresenta per molti versi il meglio dell'offerta politica, ma siccome CSM, Magistratura, Corte Costituzionale, PdR, Corte di Cassazione, parlamentari etc. etc. sono totalmente PUD€ (con alcune eccezioni che rimangono appunto tali) è perlomeno ingenuo credere che questa 'cupola' (come la definisce Veneziani) possa mai permettere a Salvini di raggiungere la maggioranza parlamentare giocando pulito.<br /><br />Possiamo però resistere, svolgendo la nostra azione sociale come in questo magnifico blog, ed aspettare il "crollo dell'impero", sperando che in quel momento ci sarà un nucleo dirigente sufficientemente capace di fare la guerra.<br /><br />In fondo l'Italia unita e repubblicana si è fatta grazie a Solferino, Sadowa, Sedan, Caporetto, 25 Luglio/Cassibile/8 settembre (quindi non certo grazie a brillanti vittorie).<br /><br /><br />Luca Cellaihttps://www.blogger.com/profile/00548340320605162401noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-48581025645915209562019-09-05T13:00:35.865+02:002019-09-05T13:00:35.865+02:00e Basso lo sapeva:
Francesco Maimone18 aprile 201...e Basso lo sapeva:<br /><br />Francesco Maimone18 aprile 2018 16:48<br /><br />Per tornare al tema del post, il Parlamento “non è più l'organo supremo del potere politico, ma si deve far finta che lo sia perché possa continuare a parlarsi di un potere democratico. IL POTERE EFFETTIVO, CHE TENDE A DIVENTARE SEMPRE PIÙ OLIGARCHICO, SI SERVE ORA DI CANALI EXTRA-ISTITUZIONALI per aggirare il Parlamento e PRENDERE LE SUE DECISIONI AL DI FUORI DI ESSO, soprattutto al di fuori del controllo di quella opposizione che rappresenta interessi antagonistici. Questo non significa che il parlamento non conta assolutamente più nulla; è sempre strumento d'intervento ed è una sede di lotta in cui bisogna essere presenti, ma bisogna riconoscere che il sistema opera per svuotarlo anche delle possibilità che gli sono rimaste…<br /><br />Con il pretesto di rispettare antiche e venerande tradizioni, si lascia sussistere il parlamento press'a poco come era un secolo fa, e in tal guisa lo si riduce sempre più al ruolo di paravento dall'apparenza democratica, di vernice democratica che viene data su una società la quale tende, viceversa, AD ESSERE SEMPRE PIÙ OLIGARCHICA E SEMPRE MENO DEMOCRATICA…” [L. BASSO, Potere e Parlamento, in Potere e istituzioni oggi, Torino, 1972, 1-27].<br /><br />“… La tendenza a trasformare il parlamento in una pura facciata, dietro la quale si consolida un vero e proprio regime oligarchico, è, in forme diverse, in rapido progresso. Un'analisi dei meccanismi in atto nei vari paesi sarebbe di estremo interesse, oltre che d'importanza pratica per una battaglia democratica. Per ora possiamo solo prendere atto di una cosa: la democrazia occidentale ha cessato di essere un modello” [L. BASSO, Il Parlamento come pura facciata?, in Il Messaggero, 12 luglio 1977].<br /><br />Non c'è più bisogno nemmeno di distrarre il pubblico; sono denari che €SSI potrebbero risparmiare.<br /><br />(Con questi presupposti ben noti, anche il mago Otelma indovinerebbe l’esito delle consultazioni. O forse no? )<br /><br />http://orizzonte48.blogspot.com/2018/04/la-ratifica-il-parlamento-al-tempo.html?showComment=1524062918344#c4607081102797432904<br />luca santhttps://www.blogger.com/profile/08408613943457441598noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-7565244245388244832019-09-05T01:19:20.235+02:002019-09-05T01:19:20.235+02:00Ringraziamo Francesco per questa boccata d’aria fr...Ringraziamo Francesco per questa boccata d’aria fresca, che ci ricorda la grandissima importanza che aveva la rappresentanza per i costituenti e per chi ne ha inteso e condiviso lo spirito. <br /><br />Direi che la rappresentanza è sia bene strumentale, nel senso di garanzia, come diceva il vecchio Lavagna, rispetto alla complessiva attuazione della Costituzione, sia bene finale, in quanto anello fondamentale della complessa catena della “effettiva partecipazione”.<br /><br />L’esegesi delle norme procedurali è anche un’occasione particolarmente proficua per cogliere la validità dell’insegnamento ermeneutico secondo cui il diritto non è solo forma, ma “la forma di un senso”, come dice Romano: “<i>La norma — se si può continuare ad usare quest’immagine — deve essere guidata verso la meta, essa coglie nel segno non in maniera logica, ma teleologica. Per questo, per gli atti dell’applicazione della norma sono determinanti quelle rappresentazioni della meta che sono legate alla norma come modello di regolamentazione — cioè, la sua cosiddetta ratio —.</i>” (J. Esser, Precomprensione e scelta del metodo nel processo di individuazione del diritto, ESI, Napoli, 1983, pag. 29). <br /><br />Il problema si presenta ovviamente sotto tutti i cieli: “<i>The pages of publications like The Guardian are replete with articles by “constitutional experts”, exploring the various arcane ways in which so-called “democrats” could manipulate constitutional and parliamentary rules and practice so as to frustrate the will of the people by preventing a “no deal” Brexit — and all this supposedly in the name of democracy!</i>” (<a href="https://brexitcentral.com/we-are-where-we-are-because-remainers-have-collaborated-with-the-eu-to-prevent-an-acceptable-deal/" rel="nofollow">qui</a> la fonte).<br /><br />La funzione dei principi fondamentali è tra l’altro proprio quella di definire quella meta, esplicitandola ed impedendone l’individuazione in “precompresi” e non discutibili presunti imperativi funzionali: assicurare la governabilità ( o <a href="https://twitter.com/TgLa7/status/1168963746259230720" rel="nofollow">la stabilità</a> che dir si voglia), attirare gli investimenti, rassicurare i mercati, fare le riforme, (salvare l’euro), eccetera.<br /><br />Questo per dire che l’apparente rispetto delle norme procedurali tale è: apparente. <br />Arturohttps://www.blogger.com/profile/15830204827081561714noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-44138533264250132182019-09-04T17:11:33.797+02:002019-09-04T17:11:33.797+02:00Quelli che non credono nelle Costituzioni purtropp...Quelli che non credono nelle Costituzioni purtroppo non solo prevalgono, ma costituiscono proprio la quasi interezza di tutte le forze politiche che attualmente siedono in Parlamento. E sottolineo tutte, anche le due forze politiche che hanno dato vita al Governo di cui Lei stesso ha fatto parte, e che hanno avviato e concluderanno una riforma costituzionale che taglierà con l'accetta il numero dei parlamentari al solo fine di risparmiare due spiccioli, senza essersi minimamente interrogati circa l'impatto che questa riforma avrà sul rapporto di rappresentanza tra elettori ed eletti, rapporto che una volta era tenuto in considerazione tale che la Costituzione originariamente neppure fissava un numero esatto di deputati e senatori, lasciando che questo venisse di volta in volta calcolato in ragione della popolazione.<br /><br />Che il Parlamento rappresenti nella maniera più fedele possibile il popolo sovrano ormai non importa più a nessuno, importa solo che il Parlamento non metta i bastoni tra le ruote al Governo, a sua volta ridotto a mera agenzia locale di organismi sovranazionali secondo alcuni, ovvero a mera estensione del "premier" secondo altri...Francescohttps://www.blogger.com/profile/11371687909955981351noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-45354989184298279962019-09-03T18:14:59.690+02:002019-09-03T18:14:59.690+02:00Si grazie ;-)Si grazie ;-)maxhttps://www.blogger.com/profile/07182883275525347484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-17931744181403242372019-09-03T01:11:32.663+02:002019-09-03T01:11:32.663+02:00Ciao Max, tutto bene?
“è cioè consentito appronta...Ciao Max, tutto bene?<br /><br />“è cioè consentito approntare un “Governo con maggioranza purchessia”?<br /><br />ho letto che per gli iscritti M5s c’è il voto sulla piattaforma Rousseau<br /><br />naturalmente concordo con questo:<br /><br />8. Rimane un interrogativo: ma la democrazia diretta sarebbe "praticabile", cioè sarebbe una forma attuabile e non controllabile, in assenza di un "vincolo esterno"?<br /><br /> [ ]<br /><br />9. Al riguardo, riportiamo, più sotto, quanto detto da Bazaar in un precedente post. <br />E va precisanto che, quanto, in tale ragionamento, vale per le "istanze liberali", vale altrettanto per le continue esigenze di rimescolamento sondaggistico in cui consisterebbe la democrazia diretta.<br />Laddove, appunto, l'agenda delle priorità da sottoporre a sondaggio sarebbe naturalmente, se non inevitabilmente, condizionabile dai poteri economici prevalenti di fatto.<br />In altre parole, ipotizziamo di svolgere un referendum su tutti i possibili punti di pubblica decisione "rilevanti": ma chi stabilisce il metodo di concepimento iniziale, la priorità e la stessa proponibilità dei quesiti?<br />Forse può disciplinare questi presupposti fondamentali una massa inconsapevole dei possibili condizionamenti dell'intero spettro mediatico, il quale, in realtà, programma automaticamente (sarebbero sprovveduti se non lo facessero) il controllo dell'informazione insieme con quello della controinformazione?<br />O forse, li potrebbe stabilire, (auto)affermandosi libero da ogni condizionamento dalle segnalate dinamiche del potere mediatico e dimenticando ogni memoria storica delle lotte per la democrazia nonché le formule istituzionali in cui sono state trasposte, un collettivo di individui colpiti dall'effetto Dunning-Kruger?<br /><br />10. Si obietta: l'evoluzione storica, sociale e tecnologica comporta sempre nuovi problemi, specie in campo ambientale e di tutela del consumatore.<br /><br />Ma davvero è così?<br />Davvero, esistono dei problemi che possono prescindere dal tipo di regolazione del mercato del lavoro e dall'azione di intervento politico-economico dello Stato nel promuovere l'eguaglianza sostanziale?<br />Le tutele del lavoro, della salute, del paesaggio, delle esigenze previdenziali e di istruzione (pubblica) di tutti i cittadini, che la Costituzione impone, perchè non basterebbero a garantire la soluzione anche di problemi che non sono altro che forme aggiornate, ma non nuove, di quelli che avevano ben presenti i Costituenti?<br />L'anelito alla democrazia diretta non si occupa di rispondere a questi ultimi interrogativi; anzi li ignora proprio. <br />E proprio per questo, non a caso, abbiamo visto, le oligarchie continuano a fregarsi le mani nell'ombra (dei media che controllano), al pensiero di poter predeterminare comunque l'agenda che consente di rimettere in discussione ogni caposaldo della democrazia lavoristica.<br /><br />http://orizzonte48.blogspot.com/2015/11/democrazia-diretta-tra-vincolo-esterno.html<br />luca santhttps://www.blogger.com/profile/08408613943457441598noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-4011998546500180512019-09-02T15:42:19.913+02:002019-09-02T15:42:19.913+02:00Ciao Luca :-)Ciao Luca :-)maxhttps://www.blogger.com/profile/07182883275525347484noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-64574832153732012882019-09-01T17:49:31.268+02:002019-09-01T17:49:31.268+02:00Quanto appena detto, secondo i rilievi formulati a...Quanto appena detto, secondo i rilievi formulati al riguardo ancora da L. Basso, è (o dovrebbe essere) assolutamente “… normale una volta che si consideri la sovranità come spettante al popolo reale e tutti gli organi governativi come strumenti di attuazione della sua volontà: è normale, cioè che il Capo dello Stato, custode del rispetto della Costituzione, sciolga il Parlamento, cioè praticamente chieda al popolo di scegliersi altri rappresentanti quando ritenga che quelli esistenti non rispecchino più fedelmente la volontà, siano cioè dei rappresentanti infedeli…” [L. BASSO, Il Principe senza scettro, cit., 173].<br /><br />Ciao a tutti :) (grande post come al solito)<br /><br />Mi ricordava qualcosa……. <br /><br />Anonimo5 gennaio 2017 16:03<br />Come ha detto con nitore "classico", anche se ahimè tremendamente astratto, Lorenza Carlassare (Nel segno della Costituzione, Feltrinelli, Milano, 2012, pagg. 55-6) "l'appartenenza continua della sovranità al popolo stabilita all'art. 1 della Costituzione" implica che gli organi dello Stato siano "lo strumento attraverso il quale il popolo esercita la sua sovranità".<br /><br />Visto che cita anche Basso, rara avis di questi tempi, facciamolo anche noi (Il principe senza scettro, Feltrinelli, Milano, 1998 [1958], pagg. 177-8): "il rapporto fra l’Italia, cioè il popolo italiano, e la Repubblica, cioè gli organi statali, sarà veramente democratico, come vuole il primo articolo della Costituzione, quanto più il Parlamento sarà specchio fedele del popolo. Che questa consonanza sia postulata dalla nostra Costituzione emerge però anche da altre disposizioni, e perlomeno da due istituti espressamente disciplinati, cioè il referendum abrogativo e lo scioglimento anticipato delle Camere. Il referendum abrogativo è in pratica un diritto di appello al popolo sovrano contro le decisioni dei suoi rappresentanti in Parlamento e tende precisamente a verificare se la maggioranza parlamentare ha interpretato esattamente la volontà popolare [...] Tutto ciò del resto è normale una volta che si consideri la sovranità come spettante al popolo reale e tutti gli organi governativi come strumenti di attuazione della sua volontà: è normale cioè che il popolo annulli con il referendum abrogativo le decisioni che non approva, ed è normale che il Capo dello Stato, custode del rispetto della Costituzione, sciolga il Parlamento, cioè praticamente chieda al popolo di scegliersi altri rappresentanti, quando ritenga che quelli esistenti non ne rispecchino più fedelmente la volontà, siano cioè dei rappresentanti infedeli.”. <br /><br />http://orizzonte48.blogspot.com/2017/01/parlamentarismo-stato-di-eccezione.html?showComment=1483628601070#c6451752161526902687<br />luca santhttps://www.blogger.com/profile/08408613943457441598noreply@blogger.com