tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post6851295552866291464..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: L'ITALIA. E LA "SCARSITA' DI RISORS€".Quarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger34125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-46658574224914336412017-10-27T09:51:21.995+02:002017-10-27T09:51:21.995+02:00"Non ci sono le risorse culturali per uscire ..."Non ci sono le risorse culturali per uscire dalla crisi. Anzi: stanno diminuendo a vista d'occhio."<br /><br />Credo che il Presidente intenda più o meno questo:<br /><br />“Insomma, si può pure ironizzare sull'attuale governo, come sul suo inquietante accostamento a quello Monti, ma la consapevolezza mediatica non cresce; ci si appaga, al più, di lotte politiche intestine, mentre (basta vedere un Ballarò qualsiasi) la confusione e le discussioni relative a problemi malposti e, tra l'altro, peggio ancora risolti, campeggiano in un'orgia che può riassumersi nel triste spettacolo della disunità dell'italian tea-party .<br />Se ci pensate un paradosso che le stesse forze politiche totalitarie potrebbero risolvere facilmente, se non fosse che non avendo capito nulla, la ragion d'essere della politica si è ridotta alla corsa alla presa di distanza dalla corruzione e dalla pressione fiscale. Cioè i metodi più sicuri per non risolvere nulla ma per raggiungere un facile consenso che, al più, può portare a un reverente implorare all'Europa una flessibilità di facciata, ed in quanto, comunque, "a noi piace fare quello che stiamo facendo e non perchè ce lo chieda l'Europa".<br /><br />Tutti sono dunque convinti di aver capito che il problema è tagliare la spesa pubblica e si rinfacciano, semmai, di non aver propinato dosi sufficienti di tale veleno.<br />Persino i 350 dipendenti delle società immobiliari che perderanno il posto a seguito della possibile disdetta degli affitti d'oro per conto della Camera dei deputati, non viene vista come ovvia conseguenza di tale atteggiamento, che, pure, fa capire con immediatezza che tagliare il reddito nazionale, cioè la spesa pubblica non è una soluzione che garantisca la crescita, semmai la disoccupazione (=deflazione salariale): perchè questa è l'unico strumento a disposizione per non finire di nuovo in crisi di indebitamento estero. Salvo poi rendere incorreggibile la posizione netta sull'estero, dato che l'euro è un processo inesorabile che deve ridisegnare, scatenando un conflitto generazionale dove tutti perderanno, la società italiana... possibilmente con il suo stesso plauso!<br /><br />L'euro sta lì, senza legame cosciente con questa idea tea-party che probabilmente gli sopravviverebbe. Perchè non è pensabile che sia sradicabile dal senso comune degli italiani, tutti assorti nella rabbiosa indicazione della corruzione come il primo dei loro problemi.<br />E basta leggersi questo articolo sul Brasile per rendersi conto che i mali (coincidenti semmai con le politiche di correzione adottate da istituzioni neo-liberiste dalla facciata "progressista"), vengono sempre fatti ricadere su questo splendido format (corruzione-spesa pubblica improduttiva), che la World Bank e il FMI hanno messo a punto, con tanto di classifiche incredibili (ma molto credute), in base alle quali risultano meno corrotti i paesi più liberisti: quelli cioè in cui le lobbies dei poteri economico-finanziari sono talmente potenti da catturare totalmente il processo decisionale normativo, alienando lo Stato da ogni residua funzione democratica, e quindi minimizzando la deviazione di ciò che è conforme a legalità da quanto coincide con gli interessi affaristici dell'oligarchia economica.<br />In tali casi, infatti, si verifica in radice "il difetto di fattispecie sanzionatorie applicabili ai meccanismi di appropriazione disparitaria della ricchezza, che vengono simultaneamente legalizzati dalle norme".”<br /><br />http://orizzonte48.blogspot.com/2014/06/e-il-popolo-acclama-i-tea-party-anche.html?spref=tw<br />luca santhttps://www.blogger.com/profile/08408613943457441598noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-45341071963809696492017-10-27T09:32:55.297+02:002017-10-27T09:32:55.297+02:00Vabbè… Feltri:
Bazaar29 settembre 2015 19:22
“De...Vabbè… Feltri:<br /><br />Bazaar29 settembre 2015 19:22<br /><br />“Devo dire che leggendo i grandi intellettuali di ispirazione marxista, da Sartre ai nostri Losurdo e Preve, sono rimasto piuttosto colpito nel constatare alcune "lievi carenze" in tutte le analisi che comportassero una sintesi funzionale alla prassi.<br /><br />Voglio dire, la grande Sinistra di ispirazione socialista che ha dato un grande contributo alla nostra Costituzione e, in genere, ai provvedimenti di politica economica di matrice keynesiana del dopo guerra, aveva una caratteristica, a partire proprio da Marx: conciliavano filosofia politica e scienze sociali.<br /><br />Il contributo che dà Marx alla filosofia della storia e alla sociologia, lo dà grazie all'approccio positivista, superando l'utopia pseudo-religiosa di promessa di "felicità" post-mortem: ribalta la dialettica hegeliana in funzione della prassi e riconduce un vago idealismo a "scienza": e come lo fa?<br /><br />Tramite la sociologia e l'economia. <br /><br />Ora, che Feltri sia il nulla della piccola borghesia asservita al padrone di turno non ne dubito: spara cazzate neoliberiste dal tempo de "l'indipendente". Cioè, non è che semplicemente mente, non sa proprio di checcazzo parla. <br /><br />Lasciamo stare la destra o la "sinistra piddina" ordoliberista che nasce dal "liberalismo trotzkijsta", dai tempi del Manifesto: questi sono il peggio per una questione proprio antropologica.<br /><br />Mi chiedo, come ci si fa ad aspettare della coscienza critica da un Feltri, anche se a differenza del piddino di turno non ha fedi ideologiche, quando i grandi della sinistra moderna non sanno pure loro di che cavolo parlano?<br /><br />I grandi marxisti ortodossi erano tutti studiosi di economia, avevano un approccio multidisciplinare che includeva la ricerca scientifica, compresi Lenin e la Luxemburg. <br /><br />A un certo punto un pensiero sociopolitico è diventato qualcosa al confine tra religione e metafisica, facendo esasperare i grandi post-keynesiani che Marx se lo studiavano, fornendo poi le "correzioni" teoriche utili, a tempo debito, a far star meglio le grandi masse lavoratrici. <br /><br />Ma che senso hanno i discorsi di Preve e Sartre (grande amico di Basso) su destra e sinistra? Non dico a livello antropologico culturale, per carità: dico proprio a livello di prassi.<br /><br />Non voglio bestemmiare: ma non servono praticamente a nulla.<br /><br />L'unica destra e sinistra che contano sono quelle economiche: tutto il resto è sovrastrutturale. Cazzo, cosa c'è di più marxista e pragmaticamente condiviso al di là di qualsiasi etica di questa semplice asserzione?<br /><br />Certo, una volta che il patto sociale si fonda sulla sinistra economica - ovvero sul lavoro! - è evidente che le differenze politiche tra destra e sinistra diventano per lo più cosmetiche: il programma è uno solo, quello costituzionale, piena occupazione e uguaglianza sostanziale. Lo stesso Keynes lo aveva preannunciato che, date l'effettiva realizzazione della sua politica economica, ovvero assicurati i diritti sociali, si sarebbe "litigato" solo sui "diritti civili". Certo, ma dopo aver realizzato la democrazia sociale!<br /><br />Di che cavolo parlano questi intellettuali? Positivismo contro anti-positivismo? Da un estremo all'altro? Ma dove sta la coscienza critica? Si fa fatica a studiare economia, imparare a leggere grafici e analizzare dati? <br /><br />Come si fa a pretendere che Feltri dica qualcosa di utile in tutta la sua vita quando per trovare un pensiero politico degno di questo nome bisogna rileggere ciò che veniva scritto un secolo fa?<br /><br />Quando si legge Caffè si legge qualcuno che sa di cosa parla, quando si legge Sartre non lo so. <br /><br />Infatti Caffè non lo conosce nessuno... “<br /><br />http://orizzonte48.blogspot.com/2015/09/feltri-e-la-grecizzazione-italiana.html?showComment=1443547322536#c950807294196737676<br />luca santhttps://www.blogger.com/profile/08408613943457441598noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-36314458835414350362017-10-26T21:57:32.157+02:002017-10-26T21:57:32.157+02:00In che senso? Potrebbe riformulare meglio, per fav...In che senso? Potrebbe riformulare meglio, per favore?Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/06615071049643733323noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-63635436049328584172017-10-25T15:29:59.265+02:002017-10-25T15:29:59.265+02:00è molto lungo...ma se glielo segnali non sarà inut...è molto lungo...ma se glielo segnali non sarà inutile (sempreche abbiano la voglia di affrontare poi il linciaggio leghista...).Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-11627554259020533572017-10-25T14:37:24.746+02:002017-10-25T14:37:24.746+02:00Sì, proprio niente male (ma Mitchell è bravo e Faz...Sì, proprio niente male (ma Mitchell è bravo e Fazi si è "redento"). Intendo segnalarlo a Voci se non ci arrivano da soli (ma ci arrivano...:-)). Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-15154508936908275792017-10-25T14:27:33.883+02:002017-10-25T14:27:33.883+02:00Articolo invero interessantissimo...per dati e ind...Articolo invero interessantissimo...per dati e indicazioni "politiche"Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-66816109874967918352017-10-25T13:58:46.465+02:002017-10-25T13:58:46.465+02:00Dai, tanto per non deprimerci troppo: leggere su S...Dai, tanto per non deprimerci troppo: <a href="https://www.socialeurope.eu/everything-know-neoliberalism-wrong" rel="nofollow">leggere</a> su Social Europe (!) che "<i>the sovereign state, far from being helpless, still contains the resources for democratic control of a nation’s economy and finances – that the struggle for national sovereignty is ultimately a struggle for democracy.</i>" non dispiace affatto. <br /><br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-72911639700959580772017-10-25T12:53:34.469+02:002017-10-25T12:53:34.469+02:00Post da incorniciare. Grazie come sempre per rende...Post da incorniciare. Grazie come sempre per renderci partecipi e "consapevoli" del nostro essere cittadini di un paese con la Costituzione, appunto, con la C maiuscola, tanto vituperata e degrata (da ESSI) ma sempre attuale.<br /><br />Ad uno sguardo veloce, il mantra dei leghisti su cui fondano ogni loro discorso (Borghi a parte) è che sono stufi di finanziare il Sud e che vogliono tenersi le tasse a casa loro e non vedere che i loro soldi sono spesi in Sicilia, Calabria, Basilicata... Ora, vediamo il grafico TAB.1.<br /><br />Vediamo i valori medi di spesa, che sono 13175euro pro capite. Si certo, sono da dividere per la popolazione ma tralasciamo questo dato per semplicità. Bene, facendo la classifica chi spende di più, se proprio vogliamo controbattere con risposta immediata alle loro argomentazioni sono VdA, PATrento, PABolzano, Liguria, FVG etc. Tenendo ben presente il fatto della popolazione di queste regioni, vediamo che la classifica Pro Capite di spesa va proprio al Nord.<br />Se diamo uno sguardo, tutte le regioni del Sud sono sotto la media, eccezion fatta per la Sardegna. La Sicilia spende 11257, la Lombardia invece 11999 . Vediamo invece dal lato entrate.<br /><br />E' qui che si crea il vero divario fra Nord, industrializzato, e Sud, dove le entrate fotografano bene, come ben sottolineato nel post, un Sud altamente SOTTO la media di quasi il 50%. Allora i leghisti che parlano a fare? Credo quindi concludendo che questo post fornisca dati che possano confutare agevolmente le argomentazioni del Sud vs Nord e della deriva secessionista che taluni vogliono imprimere al nostro Paese...Flaviohttps://www.blogger.com/profile/01686931744510055787noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-89292397158339718092017-10-25T10:20:05.974+02:002017-10-25T10:20:05.974+02:00@Lellu Go
Il "pragmatismo" è fondamenta...@Lellu Go<br /><br />Il "pragmatismo" è fondamentale, perché è riferibile all'atto concreto intenzionato a realizzare l'obiettivo: Keynes è stato un pragmatico in tutto. Lenin è stato addirittura un "filosofo della prassi". <br /><br />Ma un conto è analizzare e comprendere una situazione complessa e agire di conseguenza con ben in mente gli obiettivi: un altro conto è dimostrare ex-ante che certi "principi" non si sono acquisiti. <br /><br />Il "pragmatismo" può divenire assolutamente ininfluente, perché a cattiva teoria segue cattiva prassi. <br /><br /><br /><i>(Poi ci si affida a quel che c'è e lo si sostiene nei limiti della esiziale critica: la "critica" peculiare di questi spazi, in questo caso, verte sul senso dello Stato che si dovrebbe acquisire studiando le istituzioni di diritto costituzionale)</i>Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-59804620263090907442017-10-25T08:12:37.480+02:002017-10-25T08:12:37.480+02:00"Siamo nelle mani di Soros molto ma molto di ..."Siamo nelle mani di Soros molto ma molto di più di quanto non si supponga di sapere..."<br /><br />Sono curioso ma so anche aspettare.<br />E poi non e' neanche detto che tutti i Soros vengano sempre per nuocere (eterogenesi dei fini).<br /><br />Il nome Soros (che nel 92 'shortò" la lira e guadagnò una fortuna a seguito dell'uscita dell'Italia dallo SME) mi ha infatti ricordato questa notizia di pochi giorni fa (che non ha riscosso apparentemente grande interesse).<br /><br />La notizia è questa:<br />"Ray Dalio, manager of the world’s biggest hedge fund, is shorting, placing large bets against, anything Italian."<br /><br />http://www.zerohedge.com/news/2017-10-18/ray-dalio-shorting-entire-eu<br /><br />Ma la cosa ancora piu' interessante (dal mio punto di vista) è che nel contenzioso EU-UK si sta minacciando 'apertis verbis' Clearstream (anche se non se ne è fatto il nome), la cerniera europea tra offshore ed inshore (cioe' l'entità che gestisce i fondi neri di tutti i potenti europei, multinazionali incluse), in passato più volte accusata di riciclaggio e controllata da DB.<br /><br />https://en.wikipedia.org/wiki/Clearstream<br /><br />Si può quindi ragionevolmente supporre che ci sia una faida in atto all'interno di ESSI....Luca Cellaihttps://www.blogger.com/profile/00548340320605162401noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55811119449067540422017-10-24T23:18:34.776+02:002017-10-24T23:18:34.776+02:00Siamo nelle mani di Soros molto ma molto di più di...Siamo nelle mani di Soros molto ma molto di più di quanto non si supponga di sapere...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-84872220913887481522017-10-24T21:58:19.704+02:002017-10-24T21:58:19.704+02:00Personalmente da quando ho scoperto Orizzonte48 il...Personalmente da quando ho scoperto Orizzonte48 il blog di Bagnai lo leggo sempre meno.<br />Non è una critica a Bagnai, ma non so, trovo che qui si spazi tra più argomenti e quindi è culturalmente più completo.<br />Comunque anche io temo che le risorse culturali per uscire dalla crisi non ci siano (almeno da quello che vedo in giro), tra i gggggiovani sopratutto, classe di cui anche io faccio parte.<br />Ho notato infatti, che i giovani sono quelli che si interessano meno ai temi politici, eppure sono i più colpiti da questo meccanismo infernale; mentre sembrano porsi qualche problema in più i meno giovani, anche quelli che sono (relativamente) più tranquilli da un punto di vista economico.<br />Questa cosa proprio non la capisco.<br />Comunque, dicevo: forse il "pragmatismo" (pur nascondendo, probabilmente, un certo vuoto culturale) è davvero l'unica speranza che abbiamo al momento, se non altro se riusciamo a farci traghettare dai "pragmatici" almeno fuori dall'Euro, può essere che lo shock porti anche qualche altra politica a riflettere e rinsavire magari.<br />Questa è l'unica speranza che ho al momento...Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/13799455891305433867noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-88558571541181085712017-10-24T20:21:09.165+02:002017-10-24T20:21:09.165+02:00Il federalismo wannabe mercantilista in ambiente f...Il federalismo wannabe mercantilista in ambiente free-trade, con pareggio di bilancio? :-)<br />(Lo so: è solo un altro modo di definire lo stesso fenomeno)Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-46137747722090679922017-10-24T19:43:18.101+02:002017-10-24T19:43:18.101+02:00https://www.academia.edu/31261068/Il_Mezzogiorno_d...https://www.academia.edu/31261068/Il_Mezzogiorno_dalla_fine_dellintervento_straordinario_alla_Grande_Recessione<br /><br />è inelegante auto-citarsi, ma chi vuol trovare qualche dato inserito in prospettiva storico-politica della questione meridionale può dilettarsi: da nenniano convinto, ringrazio Quarantotto per aver scoperto l'ennesima perla costituzionale (e socialista)Saludo Andoniohttps://www.blogger.com/profile/09796817795227477405noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-35624066865047257652017-10-24T18:55:12.766+02:002017-10-24T18:55:12.766+02:00Una volta affermato che la moneta non è una merce ...Una volta affermato che la moneta non è una merce ma un'istituzione pubblica al servizio della società, l'essenziale, soprattutto in un lavoro di storia, è detto, mi pare. Per il resto, ci siamo noi. ;-)<br /><br />Certo, Hayek e gli austriaci questa idea l'han sempre sostenuta. A me però lascia assai perplesso: senza una qualche garanzia pubblica, almeno di ultima istanza, perché mai qualcuno dovrebbe accettare il debito di un privato come moneta? Il meccanismo dipenderebbe, come dicono Goodhart et alii (The future of central banking: the tercentenary symposium of the Bank of England. Cambridge, UK, Cambridge University Press, 1994, pag. 88) “<i>on the convertibility commitment being honoured at all times and on all occasions.</i>” Ma, aggiungono subito, “<i>this is problematic.</i>”. <br /><br /><br />Non dimentichiamo che la parità metallica fissa inizia con una garanzia statale, sotto forma di debito pubblico, dell'attività di emissione della Bank of England: ricordo la citazione di Amato e Fantacci che avevo <a href="http://orizzonte48.blogspot.com/2017/07/berlinguer-linflazione-e-la.html?showComment=1501066443584#c7830883155717371506" rel="nofollow">già riportato</a>. <br /><br />Torniamo a Bagehot, la cui “<i>Hayekian facet</i>”, sempre per citare Goodhart (The Evolution of Central Banks, The MIT Press, Cambridge-London, 1991, pag. 18), “<i>has been largely forgotten</i>”: anche lui avrebbe preferito il free banking, ma si rendeva perfettamente conto che la banca centrale era insostituibile.<br /><br />Mi sbaglierò, ma mi pare che siamo di nuovo alle prese con quell'aspetto del neoliberismo diagnosticato, inter alios, da Mirowski: l’antistatalismo che dello Stato non ha nessuna intenzione di fare a meno. <br /><br />In effetti, quale altra istituzione ha le risorse per spremere fuori dalla società le varie forme di profitto finanziario? <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-48977684941709176772017-10-24T17:51:56.441+02:002017-10-24T17:51:56.441+02:00“Lo Stato, nella forma che conosciamo, monopolizza...“<i><b>Lo Stato, nella forma che conosciamo, monopolizza la produzione di moneta e sostituisce la moneta merce con la propria moneta fiduciaria</b>. In tal modo, infatti, la banca centrale dello Stato (monopolista della produzione della moneta) può manipolare il tasso di interesse, spingendolo verso il basso e rendendo il finanziamento delle uscite statali per il tramite dell’emissione di debito sempre più allettante.<br /><br />Il controllo della produzione di moneta, inoltre, permette allo Stato di inflazionare artatamente e furtivamente il suo valore, arricchendosi così a danno dei detentori di moneta. <b>In effetti, il monopolio sulla produzione di moneta aumenta la forza finanziaria dello Stato ben oltre il livello reso possibile dal normale gettito delle imposte. Il controllo della produzione di moneta, quindi, si avvicina ad UN POTERE FINANZIARIO ILLIMITATO</b>.<br /><br /><b>Ciò permette allo Stato di finanziare l’espansione del proprio potere…In altri termini, il monopolio della produzione di moneta rappresenta un fattore essenziale per eliminare ogni ostacolo restante al potere dello Stato</b>. Questo mi porta al mio ultimo punto, nel quale sosterrò che non è stato tanto il keynesismo che ha pervertito l’idea di “buon governo”, bensì che la forma di Stato che conosciamo oggi ha deliberatamente propagato e rafforzato il keynesismo…</i>” [T. POLLEIT, in R.E. Wagner, Il debito pubblico e la corruzione delle promesse, perché occorre estirpare il cancro keynesiano, IBL Libri, 2017, ed. EBook].<br /><br />L’allievo di Von Mises è chiaro. Meglio che il “potere finanziario illimitato” rimanga in mano ai privati (che non sono corrotti)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-91748888745793433442017-10-24T17:34:17.861+02:002017-10-24T17:34:17.861+02:00A ben rifletterci Fantacci "omette" ingr...A ben rifletterci Fantacci "omette" ingrediente fondamentale: non il mero monopolio della BC, ma la sua "indipendenza" dallo Stato, vero emittente. Insomma, l'istituzionalizzazione di un NON TESORIERE captured dai sistemi privati vigilati.<br /><br />L'alternativa al monopolio assunto in sè, a prescindere dalla funzione di tesoriere (dello Stato), sarebbe invece l'emissione hayekiana di moneta privata tra banche in concorrenza, che farebbero a gara per accenturare la "scarsità" per raggiungere l'effetto gold standard...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-4584277723110507182017-10-24T16:07:13.776+02:002017-10-24T16:07:13.776+02:00E molto probabile che a condividere il pensiero di...E molto probabile che a condividere il pensiero di Borghi siano anche meno di un terzio dei leghisti, e certamente sono pochissimi fra i dirigenti della Lega. D’altra parte, le dichiarazioni di Zaia post referendum nei confronti degli italiani sembrano quelle che abbiamo spesso ascoltato dai vari Schauble e Juncker verso italiani, spagnoli e greci, ed esprimono al meglio l’autentico spirito leghista: stato ladro e corrotto, meridionali parassiti ed assistiti, meglio prendere ordini da Berlino che da Roma. Detto questo, anch’io mi auguro alle prossime elezioni una sconfitta epocale del PD, per le infinite ragioni che i lettori di questo blog conoscono bene, ma ovviamente mi guardo bene dal riporre una sia pur minima speranza che un eventuale governo di centro destra possa anche solo ipotizzare iniziative di recupero della sovranità costituzionale e monetaria del nostro paese. gianni pinellihttps://www.blogger.com/profile/15344787567545720782noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-46772896192347088492017-10-24T16:05:11.940+02:002017-10-24T16:05:11.940+02:00Le visite al blog sono molto di più di quello che ...Le visite al blog sono molto di più di quello che si possa pensare. <br /><br />Il problema è lo scarto con chi legge esclusivamente Alberto. <br /><br />Perché, come puoi constatare, la differenza di <i>coscienza</i> c'è ed è... dirimente. <br /><br />Il "pragmatismo" spesso non fa altro che mascherare il vuoto culturale.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-2982235806562707162017-10-24T14:19:03.029+02:002017-10-24T14:19:03.029+02:00"Non ci sono le risorse culturali per uscire ..."Non ci sono le risorse culturali per uscire dalla crisi. Anzi: stanno diminuendo a vista d'occhio."<br /><br />Una idea circa le risorse culturali la può dare il numero di visite e di commentatori di questo blog (non conosco i dati ma mi pare che si debba trattare di pochissimi volenterosi).<br /><br />Nel convegno di sabato scorso a Roma (dal titolo "L'Interesse nazionale") Claudio Borghi Aquilini ha ammesso candidamente che il suo pensiero (e quello di Marco Zanni, il "meglio del meglio" che la Lega di Salvini e' riuscita a produrre finora) e' condiviso si e no da un terzo dell'elettorato leghista.<br /><br />Ha anche osservato che la politica è fatta di pragmatismo e che i due referendum erano stati messi in cantiere da diverso tempo (cioè, mi è sembrato di capire, PURTROPPO prima della sua nomina a responsabile economico).<br /><br />Per pragmatismo (ha spiegato poi) intende che alle prossime elezioni occorre fare di tutto per prendere la maggioranza (insieme ovviamente a Berlusconi e la Meloni, sottintendendo, come corollario, insieme a tutti quelli che, come i due terzi abbondanti dei leghisti, non hanno capito un tubo della vera posta in gioco e che si masturbano ancora con i referendum consultivi ed il 'daje al neger'), perché solo così c'è almeno una speranza di convincere gli alleati a fare le cose giuste.<br /><br />A me l'idea che tutte le speranze di un qualche risultato politico in senso Orizzonte 48 siano legate alla possibilita' che, vinte le elezioni, Borghi e Zanni riescano a far prevalere la linea 'populista' all'interno di uno schieramento di ordoliberisti di lungo corso, appare debole, ma appunto, ripeto, è veramente tutto li' quello che abbiamo, non c'è altro.<br /><br />Personalmente mi accontenterei che sparisca almeno il PD, ma temo che al momento del voto prevarrà di nuovo il 'maicoismo' ed il'permeismo'.Luca Cellaihttps://www.blogger.com/profile/00548340320605162401noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-14705281846273244862017-10-24T13:53:53.045+02:002017-10-24T13:53:53.045+02:00La reinvenzione della ruota è uno sport popolariss...La reinvenzione della ruota è uno sport popolarissimo in misura direttamente inversa alle "risorse culturali" disponibili.<br />Se, per inconsapevolezza dell'economia e della storia, si accettano scarsità di risorse e "rinuncia alla solidarietà" (in quanto affidata alla benevolenza di nuovi "padroni" delle risorse scarse), la conseguenza, implicata da Hayek, è una società aperta...al modello pinochettianoQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-31788048090562260392017-10-24T13:33:36.491+02:002017-10-24T13:33:36.491+02:00Caro Arturo, il cumulo sarà altissimo. E tutti si ...Caro Arturo, il cumulo sarà altissimo. E tutti si stanno impegnando per darcene la certezza.<br /><br />Non ci sono le risorse culturali per uscire dalla crisi. Anzi: stanno diminuendo a vista d'occhioQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-56844115665590234802017-10-24T13:12:20.699+02:002017-10-24T13:12:20.699+02:00Post cristallino.
D’altra parte, se le risorse n...Post cristallino. <br /><br />D’altra parte, se le risorse non ci sono…<br /><br />Mi domando quanto sarà alto il cumulo di macerie al risveglio da questo (ennesimo) incubo del contabile. <br /><br />Intanto: <br /><br />“<i>Con la sospensione della convertibilità, la moneta è potenzialmente disponibile in quantità illimitata. Tuttavia, anziché rinunciare alla caratteristica di risorsa scarsa, si è costruita una scarsità artificiale, attraverso il monopolio della moneta e il suo contingentamento, al fine di conservare anche la funzione di riserva di valore. La moneta fiduciaria contemporanea può essere riserva di valore in quanto è risorsa scarsa. La scarsità è assicurata dal monopolio della Banca centrale e, a livello internazionale, dal Fmi.</i>” (Fantacci, La moneta, Marsilio, Venezia, 2005, pag. 238).<br /><br />Chissà, magari se lo dice uno che insegna alla Bocconi…<br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-68045199631619788652017-10-24T12:28:45.722+02:002017-10-24T12:28:45.722+02:00Proprio con riferimento al principio di “solidarie...Proprio con riferimento al principio di “solidarietà” (che poi sarebbe stato sancito nell’art. 2 Cost.), è altresì interessante il dibattito che si ebbe nella I Sottocommissione (Diritti e doveri dei cittadini, presidente Tupini, relatori La Pira e Basso).<br /><br />Durante la seduta del 9 settembre 1946, nel corso della quale si dibatteva di diritti sociali e di rapporto individuo-Stato, Dossetti (di concerto con Basso) presentò un ordine del giorno che così recitava “<i>La Sottocommissione…ritiene che la sola impostazione veramente conforme alle esigenze storiche cui il nuovo statuto dell’Italia democratica deve soddisfare, è quella che a) riconosca la precedenza sostanziale della persona umana…rispetto allo Stato e la destinazione di questo a servizio di quella; b) <b>riconosca ad un tempo la necessaria socialità di tutte le persone, LE QUALI SONO DESTINATE A COMPLETARSI E PERFEZIONARSI A VICENDA MEDIANTE UNA RECIPROCA SOLIDARIETÀ ECONOMICA E SPIRITUALE…</b></i>”.<br /><br />I relatori La Pira e Basso concretarono poi la discussione abbozzando quelli che sarebbero stati (dopo alcune modifiche) i futuri artt. 2 e 3 Cost., parlando di una Costituzione che promuovesse la “necessaria solidarietà sociale”. Insorse però l’on. G. Lombardi, sostenendo che “<i>non si può sottoscrivere l’affermazione che la legge debba promuovere la solidarietà sociale [perché] contraria alla storia, salvo che il mondo non diventi una classe sola. Nel 1700, in un’epoca cioè anteriore alla Rivoluzione francese, fu scritto da F. Bastiat un libro sulle armonie economiche, ma egli non può sottoscrivere un errore storico o sociologico di tale importanza…</i>”.<br /><br />E Basso dovette replicargli “<i>… L’on. Lombardi ha fatto riferimento a Bastiat, ma errò nel collocarlo prima della rivoluzione francese, essendo questo autore vissuto nei primi dell’ottocento. <b>Le sue espressioni sono di un liberismo che negava questo concetto</b>…Ritengo che parlando di “solidarietà sociale non si dice un’ingenuità. Non intendo affermare che in concreto non ci saranno lotte di classe, ma <b>il dovere della Costituzione è quello di mirare ad un massimo sforzo di solidarietà sociale. Vi sono dei diritti che derivano dal principio di libertà ed altri che derivano dal principio della uguaglianza e della solidarietà sociale</b>. Si tratta di uno sforzo verso la solidarietà sociale <b>in senso anti-individualista</b>. Se si toglie questo, si rompe l’equilibrio che deve esservi tra l’esercizio degli antichi diritti della persona e l’esercizio di questi diritti in senso sociale, accompagnati cioè dallo sforzo di creare una solidarietà sociale…</i>”.<br /><br />Quella riportata in sunto è la parola del Potere Costituente, che però non mi pare goda di molta popolarità tra le fila di certi sovranisti. La Costituzione si abbraccia in blocco, soprattutto i suoi principi fondamentali. Altrimenti è meglio lasciar perdere.<br /><br />Per tutto il resto, ovviamente, c’è Hayek, il quale insegna ai nipotini che: “<i>… <b>Una società aperta, pacifica è possibile soltanto SE RINUNCIA A CREARE SOLIDARIETÀ</b>. Il tipo di ordine astratto su cui l’uomo ha imparato a fare affidamento … non può basarsi su sentimenti come l’amore...</i>” [F. HAYEK, Legge, legislazione e libertà. Una nuova enunciazione dei principi liberali della giustizia, il Saggiatore, Milano, 361]. Il mercato<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-37612157840489523962017-10-24T12:20:12.730+02:002017-10-24T12:20:12.730+02:00E ciò perché – passando alle Commissioni citate ne...E ciò perché – passando alle Commissioni citate nel post – nella relazione della I Commissione, allorché si studiava il problema della nuova organizzazione dello Stato e delle autonomie locali, a pag. 13 si legge: “<i><b>La soluzione più radicale è quella di un’Italia federale, un’Italia cioè dove le singole regioni o gruppi di regioni formino degli Stati (cantoni) a sè provvedendo esse stesse a tutte le loro necessità interne</b> e lasciando allo Stato unitario soltanto alcune funzioni essenziali come i rapporti con l’estero, la difesa militare, la formazione dei codici e l’amministrazione della giustizia…<b>QUESTA SOLUZIONE PERÒ, RISCHIEREBBE, non si può nasconderselo, di far si CHE LE REGIONI PIÙ RICCHE D’ITALIA DIVENISSERO SEMPRE PIÙ RICCHE E LE PIÙ POVERE SEMPRE PIÙ POVERE... </b> </i>”.<br /><br />Connesso al problema del decentramento amministrativo, anche la Commissione economica si pose, come ovvio, quello del decentramento finanziario, giungendo alla seguente conclusione:<br /><br />“<i>… un totale decentramento delle finanze locali è accettabile solo di fronte ad un minimum di decentramento dei pubblici servizi, per cui rimanga caricata alle risorse locali solo una piccola entità di servizi, di utilità esclusivamente locale e comunque di importanza secondaria e di attuazione facoltativa. Superato questo minimum, <b>il finanziamento almeno in parte centralizzato dei fabbisogni locali diviene una esigenza tanto più evidente quanto più si spinga il decentramento amministrativo verso la zona dei servizi più importanti e generali</b>. Diversamente, se si vuol circoscrivere entro l’ambito delle sole risorse finanziarie locali il carico di spesa dei pubblici servizi localmente amministrati ne viene che <b>per fronteggiare una medesima spesa di pubblici servizi, a parità di popolazione, i singoli enti saranno costretti a ricorrere ad aliquote tanto più elevate quanto più povere saranno le risorse locali e più basso il livello dei redditi individuali</b>. <br /><br />D’altra parte alla maggiore povertà di risorse e al più basso livello di vita degli abitanti corrisponde di regola una tanto maggiore urgenza ed un tanto maggior costo per abitante dei servizi più necessari alla vita e a ll’esistenza dei cittadini (ordine pubblico, assistenza spedaliera, istruzione dei poveri, ricovero dei vecchi, degli orfani e abbandonati, prevenzione delle m alattie infettive, ecc.). I due fattori - del più basso imponibile medio e della più elevata spesa pro capite - sommandosi fanno sì che i medesimi servizi (e per avventura proprio i servizi più indispensabili ed urgenti) dovrebbero essere pagati dai contribuenti di località diverse con aliquote ingiustificabilmente sperequate a danno delle località più povere … <b>QUESTA CONCLUSIONE, sopra tutto per quanto attiene ai servizi indispensabili per un minimum di vita civile, sembra difficilmente conciliabile, innanzi tutto, CON LE ESIGENZE DI QUELLA STESSA UNITÀ E SOLIDARIETÀ NAZIONALE, in nome della quale si sono pure indiscriminatamente chiesti a tutti i cittadini estremi sacrifìci di sangue e di affetti</b></i>…” [Rapporto della Commissione Economica all’Assemblea Costituente, Vol. V, Finanza, I, 1946, 133-134].<br /><br />Seguendo questo filo rosso, che corre dalla fase resistenziale e passa per il lavoro di studio predisposto dalle Commissioni del Ministero della Costituente, si approdò in quest’ultima, dove il tema venne affrontato in seno alla Commissione dei 75 e, in modo specifico, nella II Sottocommissione (Ordinamento costituzionale dello Stato, presidente Terracini, relatore Mortati). Le discussioni si protrassero dal 26 luglio 1946 al 30 gennaio 1947 e – se si ha la pazienza di leggere tutti i lunghi resoconti - confermano in pieno quanto sopra esposto: bisognava decentrare, ma non perdendo mai di vista l’unità dello Stato ed il senso di solidarietà nazionale cui fa riferimento Nenni. (segue)<br />francesco maimonehttps://www.blogger.com/profile/10915970445672487282noreply@blogger.com