venerdì 27 aprile 2018

IL DEF E IL "NEGOZIATO" MACRON-COMPATIBILI: L'OPPOSIZIONE INDISTINGUIBILE...MACRON-COMPATIBILE



1. Come appare ormai ben chiaro, quale che sia stato il risultato delle elezioni, e comunque sia esso interpretabile, il governo dovrà, come abbiamo visto, essere Macron-compatibile
E ciò viene detto apertamente...
Arriva il Def "senza impegno". Gentiloni: "Quadro positivo, prossimo Governo prosegua lavoro fatto"

Padoan fissa al +1,5% il Pil 2018, ma "la crescita può andare almeno al 2%". Deficit al 2,3% per le crisi bancarie. Debito scende: "Strategia giusta".

2. Certo, qualche difficoltà a oscurare il "senso" del voto, per addormentarlo nel labirinto istituzionale delle consultazioni, ci può essere, dato che proprio dalle supreme voci €uropee era arrivata la sottostante interpretazione "a caldo" che non lasciava molti dubbi. 
Perché Merkel e Macron sanno benissimo - a differenza del nostro sistema mediatico-istituzionale - che l'immigrazione e la crisi economica, in €uropa, sono sistemi di aggiustamento, rispettivamente, del calo demografico e degli squilibri commerciali, programmaticamente derivanti dal modello ideologico e economico-monetario dei trattati.
Ma, al tempo stesso, l'interpretazione del voto data dai "supr€mi" chiariva pure quello che sarebbe stato il futuro TINA delle trattative di governo. Quali che fossero le parti interessate:

Macron e Merkel: «Il voto in Italia ha scosso l’Ue, paghiamo immigrazione e crisi economica»

...Macron e Merkel sono preoccupati che la marea montante del populismo antieuropeo, che ha toccato la Gran Bretagna e alcuni Paesi del Nord Europa, possa investire anche l’Italia. Perché è vero che nelle ultime settimane i 5 Stelle hanno cambiato toni, mandando in soffitta il progetto di un referendum per uscire dall’euro, ma le critiche rimangono e si aggiungono alla posizione dura nei confronti dell’Europa della Lega. Un’alleanza tra i due movimenti di certo non rassicurerebbe le diplomazie.

3. Ripubblichiamo perciò un antico post del 2014 che ci pare perfettamente consono alle tendenze attuali, esattamente anticipate e compresenti oggi, (mutatis mutandis naturalmente); come qualsiasi lettore consapevole potrà constatare...

"a. Vi ricordate il post sugli spaghetti tea-party?

Vi era citato un passaggio tratto, a sua volta, da riflessioni svolte dopo le elezioni di inizio 2013:
"...non possiamo dire che il PUDE sia in minoranza (adde: abbiamo visto poi in effetti come sia andata). E sapete perchè? Perchè non potremmo dirlo finchè non avremo la certezza che la formula: debitopubblicocastacorruzionespesapubblicaimproduttivabrutto" 
sia essa stessa in minoranza: nel paese, nella consapevolezza della gente della strada..".

b. Nel commentare l'attuale esito della consultazione per il parlamento europeo, potremmo fermarci qui.
In fondo, basterebbe, per "approfondire", aggiungere che l'ordoliberismo, che riafferma il superamento del modello costituzionale di società democratica pluriclasse tramite il "vincolo esterno" €uropeista-internazionalista, ha delle tendenze irrefrenabili, ormai automatizzate.
Infatti, essendo l'ordoliberismo concepito (a tavolino) con l'idea della coessenzialità del controllo mediatico, esso, più si sente minacciato, più utilizza questo controllo mediatico, fino a livelli che solo l'assuefazione al condizionamento non fa scorgere come ridicoli alla maggioranza degli italiani.

c. Se poi l'ordoliberismo ha potuto anche magistralmente sfruttare il metodo del controllo sia dell'informazione che ("in modi indiretti e spesso occultati...") della controinformazione, cioè l'esistenza di una falsa opposizione (anche ciò evidenziato da oltre un anno), il gioco si rivela in tutta la sua rudimentale efficacia: nel gioco mediatico ben orchestrato, l'opposizione non è in pratica distinguibile dal potere ordoliberista-internazionalista sul messaggio essenziale (il caposaldo "debito-pubblico-casta-corruzione...") e risulta differenziata solo come  stravaganza delle soluzioni di austerity, in pareggio di bilancio, che variamente propone.

d. In pratica se la controinformazione-opposizione si riduce a una versione semplicemente più "eccentrica", (nemmeno più "radicale") dello stesso messaggio dato dalla "maggioranza" nelle sue strategie di "rinnovamento" cosmetico, la gente cerca la sicurezza e affluisce sulla posizione più conformista. Inevitabilmente.
Se terrorizzo milioni di pensionati, demonizzo milioni di pubblici dipendenti,  prometto il taglio di 200 miliardi della spesa pubblica, e lascio passare una posizione che sull'€uro è tra l'agnostico e il favorevole ("non è il vero problema"), la gente sceglie il male minore, non il "bizzarro" urlato.

e. Questa opposizione, insomma, avrà in definitiva svolto il ruolo di rendere accettabili - come compromessi limitativi del danno-, a masse mediaticamente condizionate da "debito-pubblico-castacorruzione-spesapubblica-improduttiva-brutto", soluzioni di:
- ulteriore spending review pro-ciclica;
- deflazione salariale reale, in primis nel pubblico impiego, - persino tagli di tale personale, connessi alla destrutturazione indifferenziata di funzioni pubbliche e organizzazione, (sostenuta senza la minima contezza giuridico-economica delle conseguenze sulla qualità di vita dei cittadini): la famosa "burocrazia" causa principale della recessione, id est, del mancato investitore estero...;
- riduzione ulteriore di un sistema pensionistico che in realtà è finanziariamente un "attivo" per il bilancio dello Stato ed uno dei più sostenibili in Europa;
- accettazione, implicita ma necessaria, della irreversibilità del PAREGGIO DI BILANCIO, accreditando l'idea che ogni "grande riforma", tipo l'hayekiano reddito di cittadinanza, debba essere finanziata con pari tagli e tasse, aggiuntivi alla situazione di un'Italia stremata da una crisi valutario-commerciale e (come conseguenza) fiscale, che hanno prima compresso e poi distrutto la domanda interna

f. La potenza, condizionante e attrattiva di consenso, dello slogan-perno suddetto ("debitopubblico...brutto"), impostoci mediaticamente come pensiero unico "edificante" (e addirittura coraggiosamente "impegnato"), ha determinato dunque un connubio-competizione "al rialzo" (su tale stesso perno) tra maggior partito di governo e maggior partito di opposizione.
Ma, simultaneamente, ha altresì schiacciato un'intera forza politica, di ex-maggioranza relativa, che si è trovata nella intensificata ostentazione pubblica di scandali "corruzione-casta" proprio mentre l'ordoliberismo, sentendosi appunto minacciato, aveva accelerato lo spin mediatico totalitario su questi temi.
Diciamo che ci sono state vittime di fuoco se non amico (la facciata di contrapposizione tra principale partito liberista e partito-azienda era durata 20 anni) almeno involontario: o meglio, "senza rancore, stavolta dovevamo farlo, anche se sei stato parte essenziale del nostro sistema di contrapposizione apparente".

g. Il risultato è che l'ordoliberismo del vincolo esterno si è rafforzato, la potenza del condizionamento mediatico totalitario è stata clamorosamente confermata, e si sta passando verso una nuova forma di falsa opposizione che sia più aggiornata sullo slogan-pensiero unico imperante, e meglio controllabile, in quanto versione "improbabile" dello stesso messaggio governativo.

Rimane una cosa che risulta vieppiù bizzarra: la (quantomeno "residua") potenza di fuoco mediatica dell'ex partito di maggioranza relativa (ndQ., eravamo appunto nel 2014 e dopo le elezioni del 2013...) è stata utilizzata, in sostanza per sopire e troncare la denunzia, pur non certo difficile, dei macroscopici punti deboli dell'ordoliberismo a "vincolo esterno". 
Ora il risultato si rivela in pratica per un essersi sparati addosso: vogliono lasciare tutto come sta e continuare a cannoneggiare a salve e di tanto in tanto, sparare una granata nel proprio accampamento?" 

17 commenti:

  1. « È necessario che gli uomini superiori dichiarino guerra alla massa! Non c’è luogo in cui i mediocri non si radunino per diventare padroni! Tutto ciò che rammollisce, addolcisce, valorizza il popolo o il femminino agisce a favore del suffrage universel, ossia del dominio degli uomini inferiori » Non è Bognetti, è quel bel maschione di Nietzsche, ne La volontà di potenza, Bompiani, 1996, pag. 473.

    Non credo sia necessario ripercorrere la comune Weltanschauung tra l'esistenzialismo di Nietzsche, il liberalismo classico marginalista e la relazione di quest'ultimo col nazismo. La proprietà transitiva, riservato ai simpatici avventori del bar dello sport che hanno popolato le cattedre universitarie da decenni, vale.

    (Tutto torna, e la confusione mediatica serve solamente ad offuscare questa visione del mondo che fa da linea guida alle "riforme")

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    1. Caro Bazaar… comunque come ben sai…

      Bognetti era quello della “pillola amara”

      cit Arturo.

      Tanto per capirci, dalla solita Costituzione economica di Bognetti (pag. 237-38. Sta parlando di quel progetto costituzionale europeo che ritiene troppo esplicito per poter essere adottato): “Affinché un progetto come quello del Gruppo potesse venir democraticamente accolto dagli stati europei come formale, definitiva Costituzione della loro Unione, occorrerebbe, innanzitutto, che fosse abbracciata con fermissima convinzione, da parte della grande maggioranza delle classi dirigenti e delle masse, un’idea dell’individuo come essere che deve provvedere a se stesso, attraverso gli istituti privatistici del diritto, senza aspettarsi se non l’indispensabile dall’intervento del potere pubblico correttivo degli esiti delle operazioni di mercato. Un’idea integrata dall’altra secondo cui l’unità di un grande mercato economico non crea doveri di solidarietà, giuridicamente rilevanti, tra le diverse popolazioni degli stati che concorrono a mantenere l’unità del mercato. Si tratta di idee che riflettono una visione etica dell’uomo e della società di alta, nobile e rigorosa virilità [dice proprio così, eh, non me lo sono inventato]; una visione che nella fenomenologia della evoluzione umana ha occupato, e ancora magari in futuro occuperà, un posto di primario rilievo in quanto strumento di educazione e di promozione civile; un momento importantissimo nella storia della civiltà.
      Resta però i l fatto che una tale visione etica non è al presente quella dominante nel cuore dei popoli europei. E poiché non lo è, è molto improbabile che essi possano accettare un progetto di Costituzione europea che riflette in modo così *immediatamente percepibile* quella visione.”

      E quindi rifiliamo loro la pillola amara senza che se ne accorgano (segue infatti la citazione che avevo già riportato sul necessario funzionamento neoliberale dell’Unione). Se questi sono i disincantati, chissà i fanatici che cosa dicono.

      http://orizzonte48.blogspot.com/2015/11/doing-business-oh-yes-doing-debta.html?showComment=1446589383367#c1116790987128893283

      p.s. quando avevo letto questo commento... ero rimasto senza parole

      anche perché io ho ancora molto da studiare.

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    2. Studiare? Da quando sono in fase esistenziale mi do ai fumetti.

      Quando l'esistenzialismo non è prettamente borghese...

      Sarebbe didattico tradurli in italiano.

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    3. Alla fine quando si parla di "capitalismo" non si parla di "strumenti finanziari", come non si parla di strumenti finanziari applicati ad un'economia industrializzata e organizzata secondo la divisione del lavoro e delle conoscenze.

      Quando si parla di capitalismo, o quando si parla di economia di mercato, o economia di libero mercato, o di liberalismo, si parla del controllo dello Stato da parte della borghesia. Ovvero degli oligopolisti.

      Quindi, qual è il rapporto tra Stato, capitalismo e liberalismo?

      Il modo di produzione capitalistico è una strutturazione di rapporti sociali che permette ad una ristrettissima cerchia di grandi proprietari di controllare lo Stato senza dover mostrare costantemente l'uso della violenza.

      Il liberalismo è la sovrastruttura necessaria al fine di perpetuare questa organizzazione sociale.

      La proprietà privata dei mezzi di produzione necessari a diffondere l'informazione, l'istruzione e la cultura permette di rendere totalizzante il pensiero unico liberale, oliando il sistema di sfruttamento che obbliga chi nasce impossidente a vivere nell'incertezza del vendersi in un mercato del lavoro più o meno instabile.

      Nel totalitarismo liberale l'oligarchia viene chiama democrazia, la guerra missione di pace, il ministero della guerra ministero della difesa, il ministero della Verità commissione delle "fake news", il ministero dell'Amore commissione contro l'hate speach, atto genocidiario atto umanitario, ignoranza capacità critica, dovere di ubbidire libertà, disintegrazione dell'identità diritti civili, depressione flessibilità, suicidio responsabilità,imperialismo pacifismo, colonialismo federalismo, schiavo migrante, modernismo progressismo sociale, liberalismo de sinistra socialismo, liberalismo d'emergenza fascismo, democratico populista, lacci&lacciuoli sindacati, burocrazia Stato sociale, sprechi Stato sociale, corruzione Stato sociale, Stato Stato sociale, ecc.

      Esistono il liberalismo di destra (tradizionalisti) e il liberalismo di sinistra (modernisti): i liberali né di destra né di sinistra devono essere normalizzati tramite sistemi maggioritari e ballottaggi.

      Secondo la propaganda liberale, la responsabilità non è mai dell'struttura sociale e di chi ne beneficia organizzandosi per conservare l'egemonia: la responsabilità è sempre individuale, quindi l'oppresso è anche moralmente colpevolizzato per la sua condizione.

      Il capitalismo è quindi naturalmente liberale non in quanto non vuole interferenze perturbatrici da parte dello Stato. Ma perché non vuole le influenze "perturbatrici" da parte dei lavoratori nello Stato.

      Il capitalismo non è altro, quindi, che il governo del mercato; ovverosia il dominio di un'oligarchia timocratica.

      Insomma, senza massicce nazionalizzazioni, un governo democratico che persegua gli interessi nazionali e popolari è ben difficile.

      Ma come si fa a nazionalizzare i grandi complessi finanziari ed industriali senza un governo che persegua gli interessi nazionali e popolari?

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    4. non ci son parole
      sei un grane Bazaar
      grazie veramennte anche per questo commrnto.

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    5. Vabbè, dai, sono cose che ci diciamo da anni e cerchiamo di esprimerle in modo sempre diverso e più intuitivo. Alla fine si fa fenomenologia.

      Poi, o si usa l'ermeneutica per far l'esegesi delle Scritture e, per dar loro il senso che non possono avere, si usa la ghematria, oppure si usano la fenomenologia e l'ermeneutica per studiare l'origine del nostro ordine sociale tramite l'analisi economica del diritto.

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    6. Mi permetto di aggiungere al magistrale commento di Bazaar che quando il liberalismo diviene "troppo poco" per le sfide poste alla struttura economica da fattori imprevisti (leggi guerra mondiale, keynesismo militare ante litteram e forza del movimento operaio) si innesca la spirale che porta al fascismo, ossia il dominio oligopolistico dello Stato senza nemmeno più l'ipocrita cortesia di non mostrare pubblicamente la violenza.

      D'altronde Mussolini riceve il placet di Einaudi allorché proclama di volere lo Stato ridotto a guardiano notturno. Il duce comanda e De Stefani esegue (cioé taglia).

      Oggi siamo di nuovo al punto di tensione estrema del liberalismo 2.0: la crisi prodotta dalla loro criminale arroganza comporta la presenza di fattori che possono quantomeno incrinare la weltanschannung liberale (o almeno così si può immaginare nel medio periodo). Ecco quindi cadere le maschere di cartapesta dei liberali e comparire all'orizzonte il santo manganello contro la canaglia: ieri olio di ricino, oggi lotta alle fake news.

      Non vuol capire i processi oggettivi di dinamica e di crisi delle società capitaliste p chi è idiota o è colluso.

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    7. Ragionando nel paradigma hegelo-marxiano, in riferimento alla dialettica quantità/qualità, il liberalismo portato al suo parossismo porta ad un qualche genere di medioevo tecnocratico. Il massimo dell'alienazione della persona umana.

      Quindi il capitalismo lasciato libero si autofagocita e si trasforma in una qualche genere di Matrix.

      Di conseguenza, l'anticapitalismo, ovverosia l'azione democratica, si esprime limitando, più che l'iniziativa privata, la "libertà del mercato", ovvero i privilegi della rendita oligopolistica e, contestualmente, incentivando l'eterogeneità culturale da cui nascono arti e mestieri. Massima autonomia territoriale, amministrativa, e massima centralizzazione della vita politica a rinforzo del sentimento e della coscienza nazionale.

      Questo processo avviene tramite la socializzazione del potere economico per mezzo dello Stato sociale inteso in senso ampio: ovvero tramite quell'azione statale che rimuove quelle differenze di classe che impediscono la partecipazione dei ceti subalterni alla vita politica.

      Questo processo inverso, portato quantitativamente al limite della sostanzializzazione della democrazia in un processo di globalizzazione dello Stato sociale, porta al socialismo marxianamente inteso (e ad un passo decisivo verso la liberazione nel senso di un processo di autocoscienza dello Spirito dell'Uomo olisticamente inteso: con buona pace degli apocalittici catastrofisti).

      In definitiva ci vorrebbe una Carta del '48 in tutti i paesi del mondo: oppure semplicemente nei paesi egemoni: a partire dagli USA finendo in Russia e Cina.

      Non esiste la lotta tra il bene e il male: esiste solo la lotta per la vita.

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    8. A proposito di lotta per la vita.

      Si è molto parlato del caso Alfie.

      Quello che non si è detto è che sembra che il bambino fosse nato perfettamente sano e che abbia iniziato a manifestare i sintomi della malattia dopo la prima vaccinazione (multipla).

      Altro dettaglio non secondario è che prima di compiere i due anni di vita in Inghilterra non si ha diritto ad alcun risarcimento da parte della sanità pubblica.

      https://www.gov.uk/vaccine-damage-payment/how-to-claim

      Quindi la fretta di staccare le macchine di supporto alla vita forse non era del tutto 'irrazionale'...

      Ciò che è reale infatti non è anche razionale?

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    9. Bè, è il motivo per cui non è una forzatura ma è filologicamente giustificato che tanto il fascismo quanto il nazismo siano state sovrastrutture del capitalismo liberale.

      Tutte le peggio porcherie commesse dal nazismo, a partire dalle politiche razziali e dall'eugenetica, sono state praticate "il più possibile lontano dai puritani politicamente corretti" dagli anglosassoni.

      Malthus non era semplicemente un pastore anglicano: era un elitista britannico che pubblicò il suo trattato sulla popolazione a ridosso della Rivoluzione francese, citandola espressamente nell'introduzione al lavoro.

      Paludando di positivismo (tra l'altro pure scientificamente "utile") la più aberrante delle teorie elitiste da cui nasceranno il darwinismo sociale e l'eugenetica razziale, sublima il sentimento fobico verso le plebi e il sanguinario desiderio di vendetta.

      Per capire che le élite siano per lo più formate da sociopatici alienati, basta leggere i loro autori di riferimento.

      Tra infanticidi, vendita di organi, vaccini velenosi, macchine per l'eutanasia e minacce di pandemia stanno accelerando tutto il processo mentre i subalterni discutono di calcio in tutto il mondo o sono occupati a scannarsi con gli immigrati per un posto di lavoro o un posto al parco o al pronto soccorso.

      Austerità, guerre, pestilenze, sessualità non riproduttiva e assenza di ambienti salubri e Stato sociale, è roba malthusiana di almeno due secoli.

      Sono decenni che i banchieri dicono pubblicamente di voler ridurre la popolazione di diversi miliardi di persone.

      Il resto lo ha spiegato agli europei Kalergi.

      Non è un'iperbole neanche sostenere "o noi o loro, o noi o nessuno". Ormai è evidente anche a chi non ha mai letto la saggistica classica.

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    10. Interessante documento storico a proposito del nazivaccinismo e della propaganda: https://www.facebook.com/PBellavite/posts/208555543114855

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  2. "Riduzione ulteriore di un sistema pensionistico che in realtà è finanziariamente un "attivo" per il bilancio dello Stato ed uno dei più sostenibili in Europa"

    Fino ad ora almeno, per il futuro prossimo vedremo se la previdenza privata reggerà all'urto degli ultimi provvedimenti di legge.

    Segnalo a questo proposito un interessante caso di eterogenesi dei fini.

    Aver elevato l'età della pensione di vecchiaia ad oltre 67 anni 'per dare un segnale ai mercati' ed aver facilitato l'espulsione dal mondo del lavoro dei lavoratori ultracinquantenni (jobs act), a fini di deflazione salariale, ha creato un problema finanziario notevole ai fondi privati.

    Temo infatti che a breve si manifesterà il dissesto del sistema previdenziale integrativo privato.

    Se guadagni di meno non avrai i soldi da accantonare per la previdenza integrativa.

    Se rimani disoccupato e ti mancano molti anni alla pensione di vecchiaia non ti si può impedire di attingere agli accantonamenti passati per vivere.

    Prima delle elezioni il governo aveva infatti emanato la legge sulla rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) per supplire ai guasti maggiori della ignobile legge Fornero.

    http://www.pensionielavoro.it/site/home/wikiprevidenza-complementare/cosa-si-ottiene-con-la-previdenza-integrativa/rendita-integrativa-temporanea-anticipata-rita/articolo25017.html

    Mi giungono notizie frammentarie che questa legge sta per essere estesamente utilizzata dalle aziende per svecchiare ulteriormente il personale (specialmente dirigenti e quadri anziani).

    Ora se parecchie decine di migliaia di esodati d'epoca e di novelli 'scivolati' vanno ad attingere al 100% dell'accantonamento maturato nel fondo privato (tassato peraltro al 15%), tutto questo nel giro in pochi anni, mentre sul fronte dei nuovi iscritti si registra una diminuzione della numerosità e del peso dei conferimenti, si capisce che il tutto non potrà che culminare in un disastro.

    In pratica mi sembra che le toppe ai guasti della infame legge Fornero stiano per innescare una reazione a catena che danneggerà la previdenza integrativa privata in maniera forse letale.

    Certo questa spesa di sopravvivenza (tutta privata) aumenterà pure il PIL, ma a che prezzo per fondi ed assicurazioni...

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  3. OLISTICI PATOGENI & IL PILOTA AUTOMATICO
    (otc, h.òlos, ὅλος ["totale", "globale"], pato, πάϑος ["sofferenza"] geno, γεν ["generare"]

    Come ai sempre ottimi spunti di analisi proposti dal blog del “knght”, verrebbero da giuntare le dichiarazioni della conferenza stampa del 26/04/2018 di M Draghi, presidente BCE, e V Constâncio, nella sua ultima funzione di vice presidente e in particolare le “indicazioni”, come sempre avviene, di M Draghi per CALDEGGIARE L'ATTUAZIONE DI RIFORME STRUTTURALI nell'area euro che va accelerata per ridurre disoccupazione e recuperare produttività, specie in nazioni dove il "debito pubblico" è molto elevato (leggi Italia) per garantire resilienza all'intera area €uro e spingere il completamento dell'unione bancaria e dei mercati dei capitali.

    Che siano stati gli insegnamenti di Federico Caffè a svelare ad esso, cioè esso, che l'indipendenza della politica monetaria è condizione “necessitata” per la definizione ("vincoli esterni") degli indirizzi politici delle attività di governi democratici?

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  4. Comincio a sospettare che il fallimento delle consultazioni per il nuovo governo sia voluto proprio perché al momento nessuno in fondo ha veramente gli attributi per opporsi alle pretese di nuova austerità da parte dell'Ue. NESSUNO.

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    1. Qualcuno potrebbe anche esserci, sono le condizioni necessarie che mancano... la verità è che le ultime elezioni le ha “vinte” ancora una volta il PUDE, da intendersi come maggioranza schiacciante e trasversale di parlamentari che non hanno alcuna intenzione di mettere in discussione il sistema, in primis perché i loro leader non vogliono (e i parlamentari purtroppo si accontentano di essere meri ratificatori, salvo rare eccezioni), in secundis perché non ne hanno nemmeno compreso il funzionamento. Infatti abbiamo 2 strade davanti: il voto (e chissà quando..) con gentiloni in prorogatio come vogliono i mercati, oppure il governo di “responsabilità” m5s pd leu...come vogliono i mercati. Finché la tendenza sarà quella di abbracciare leggi elettorali maggioritarie, peggio se col ballottaggio, il sistema de l€uropa avrà gioco facile a preservare se stesso in barba all’effettiva volontà popolare. Il primo passo da fare è prendere coscienza della necessità di un proporzionale puro con soglia di sbarramento allo 0,1.

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    2. Oddio, su una legge proporzionale pura non scommetterei neanche un centesimo. Tutti, ma proprio tutti, si attaccano ancora al "dobbiamo sapere chi ha vinto appena avuti i risultati delle elezioni".

      Semmai il ballottaggio, come abbiamo qui più volte evidenziato, è la variante di perfezionamento di questa mentalità perché riporta l'attuale tripolarismo a un sostanziale bipolarismo "a qualsiasi costo".

      In attesa di questa soluzione, - che mi pare inevitabile se a) continuano a governare "i mercati"; b) il tripolarismo non veda l'eliminazione sostanziale di uno dei tre players -, le due soluzioni obbligate dovrebbero maturare.

      Salve però sorprese che possono dipendere da fattori di cui nessuno tiene conto nel panorama dei commentatori mediatici...

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    3. "Salve però sorprese che possono dipendere da fattori di cui nessuno tiene conto nel panorama dei commentatori mediatici..."
      Premettendo che non ho seguito sempre questo blog e quindi sicuramente molto deve essermi sfuggito, le chiedo tuttavia se cortesemente volesse chiarire a cosa si riferisce con questa frase: Lei sa qualcosa che in molti non sappiamo?
      Grazie.

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