tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post1634333770235165661..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: "LA COSTITUZIONE NELLA PALUDE" E IL CESPUGLIO SULL'ORLO DEL BARATROQuarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger14125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-21900296420886973242015-11-26T18:20:32.810+01:002015-11-26T18:20:32.810+01:00Forse OT rispetto al post... non è in questo blog ...Forse OT rispetto al post... non è in questo blog che si pubblicò un link che rimandava ad un documento della lobby EU sulla difesa nel quale si auspicavano più spese per la sicurezza?UniscoPuntihttps://www.blogger.com/profile/12807204996666358188noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-79768177417755740932015-11-26T16:04:41.166+01:002015-11-26T16:04:41.166+01:00Decisamente governati da confusionario groviglio t...Decisamente governati da confusionario groviglio tra cause ed effetti. E ancora non mostrano di averci capito nulla. <br />Si conferma quanto detto a Sergio nella 1a risposta:<br />"Il problema dell'UE è in effetti la sua invadenza d'azione sposata a questa stessa inerzia; in partica, non possono tornare indietro, in nessun modo e correggere una traiettoria che non sono atttrezzati poi a gestire (parlo della democrazia sostanziale e del benessere)."<br /><br />Insomma, non "possono" mollare perchè ne va della loro stessa autogiustificazione: contro ogni evidenza di buon senso e di buona scienza.<br />Almeno, dico così per dire, provassero a leggersi Dani Rodrik (se proprio Alberto Bagnai non lo capiscono o fanno finta di...): prossimamente su questi schermi :-)<br /><br /> Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-42481773498151996902015-11-26T15:46:04.488+01:002015-11-26T15:46:04.488+01:00..e intanto "Loro" non mollano l'oss.....e intanto "Loro" non mollano l'osso....<br /><br />http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2015/11/26/ue-a-italia-nodo-debito-competitivita_ec3f2d78-6183-488b-8a43-493a1aceb2aa.htmlLorenzo Carnimeohttps://www.blogger.com/profile/11818883218422786845noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-713029675887867572015-11-25T21:43:40.172+01:002015-11-25T21:43:40.172+01:00Un altro fattore che, secondo me ha influito sulla...Un altro fattore che, secondo me ha influito sulla scarsa coesione e consapevolezza e sulla solidarietà di classe, è il fatto che in Italia hanno smantellato le grosse aziende e i precari-sotto occupati erano/sono impiegati per lo più nelle piccole e medie aziende (ma poi li hanno assunti in massa anche nel settore pubblico a partire dai primi anni 2000, ma non sono mai stati considerati dai sindacati nemmeno lì); adesso io non sto facendo una valutazione in termini di efficienza delle piccole e medie aziende, sto solo dicendo che i precari sono stati polverizzati, atomizzati, distanziati gli uni dagli altri e tutto ciò, in mancanza di un sindacato che venisse loro incontro, anziché difendere solo gli interessi degli impiegati pubblici garantiti, li ha portati all'isolamento, e perciò li ha portati anche alla non completa comprensione del quadro generale; se poi si aggiunge che i precari cercavano risposte nei giornali de sinistra che credevano essere dalla loro parte, comprendiamo maggiormente il perché la consapevolezza abbia latitato.<br />Last but not least in Italia vi è stata una serrata propaganda decrescista e terzomondista, che ha portato la gente a sentirsi in colpa e/o dei privilegiata anche se usava un deodorante al mattino per rinfrescarsi le ascelle, anziché essere puzzolente e contenta come gli africani, che vivendo nelle baracche, senza scuola pubblica, senza sanità pubblica, senza pensione, senza un lavoro garantito, avrebbero raggiunto una felicità interna lorda maggiore della nostra. Da aggiungere anche la divulgazione, da parte dei decrescenti, di un concetto di lavoro unicamente inteso come catena schiavista votata solamente al profitto di pochi e alla produzione di merci inutili, in ogni caso; merci che avrebbero portato alla catastrofe ecologica; da qui l'idea della disoccupazione come conquista del proprio tempo libero sottratto alla produzione di merci capitalista; da qui l'idea masochista di combattere il capitalismo per mezzo della propria disoccupazione o sotto occupazione; e di affidarsi agli scambi senza denaro, basati per lo più sul dono reciproco o sull'economia di sussistenza, come reazione di liberazione; una reazione, a ben vedere, perfettamente funzionale al sistema ordoliberista che ci vuole schiavi disoccupati-sottoccupati a basso reddito, che si affidano ai baratti e all'economia di sussistenza dei tempi di guerra come modello sociale ideale per “vivere” in un mondo dove lo stipendio non c'è più, e se c'è è talmente basso che è impossibile sopravvivere decentemente.<br />Ce lo ha detto chiaramente anche il decrescista Pallante: ”Anzi penso che il difetto della sinistra sia voler estendere alle classi subalterne i modelli di comportamento di quelle dominanti: più salario per poter comprare più cose».” Capito! Il nuovo modello è quello che è brutto rivendicare più salario! Ma come mai le idee di Pallante sono così simili a quelle dei gerarchi nazisti della Commissione Europea e della BCE??<br />http://www.lastampa.it/2014/01/17/cultura/tuttolibri/nei-monasteri-la-decrescita-una-via-felice-qdOuMvsfTPuS6bhC3qSRWN/pagina.html<br />Naturalmente ci sono anche altri fattori che possono essere considerati, ma, a mio avviso, è importante tenere in considerazione questi eventi che ho elencato nel cercare di dare una risposta esaustiva del perché non si sia fatto nulla prima d'ora per controbattere la dittatura europeista che così tanto fedelmente è stata portata avanti dalle nostre istituzioni e accettata ciecamente dalla maggior parte dei cittadini. stopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-69926266972162981442015-11-25T21:43:02.606+01:002015-11-25T21:43:02.606+01:00In quarto luogo io metterei lo scollamento generaz...<br /><br />In quarto luogo io metterei lo scollamento generazionale e intercategoriale di opportunità e diritti, e quindi di percezioni della realtà subita; queste diverse realtà percepite e sperimentate hanno diviso anziché unire gli italiani. Ci troviamo di fronte a diritti che vengono erosi piano piano, e non tutte le categorie sono attaccate insieme in un'unica occasione; ci troviamo quindi di fronte a differenti esperienze della realtà.<br />Il primo esempio che porto è quello tra genitori e figli, nonni e nipoti. Seppur tutto l'impianto europeista antidemocratico sia stato portato avanti con una certa lentezza, nondimeno è nell'arco di relativamente pochi anni che abbiamo avuto una netta flessione di opportunità e diritti per le nuove generazioni in confronto a quelle avute nelle generazioni precedenti. Io metterei come spartiacque l'anno 1997, anno in cui fu approvata la legge Treu. Le generazioni di padri e nonni davano per scontato la possibilità di trovare lavoro fisso e per sempre, di avere una pensione decente e un sistema sanitario tra i migliori nel mondo. Queste generazioni così invecchiate a mio avviso non si sono mai rese conto pienamente di come fossero state fortunate; siccome comunque queste generazioni, per mia esperienza diretta, difficilmente si sono formate o hanno acquisito consapevolezza sulla realtà mutante in peggio, e tanto meno si sono rese conto delle cause (per via anche del livello di educazione relativamente basso, come effetto della non effettiva messa in pratica del diritto allo studio pubblico, gratuito e di qualità anche nelle precedenti generazioni, e della degenerazione dei sindacati, che avrebbero dovuto educarli anch'essi) , hanno iniziato a colpevolizzare i figli e i nipoti (mancanza di lavoro, disoccupazione) di eventi che non erano a loro imputabili, ed i mass media d'altronde, non facevano altro che stigmatizzare i giovani bamboccioni. La categoria dei pensionati è stata infatti, fino a non molto tempo fa, quella che aveva risentito di meno del disastro economico; poi sappiamo che è arrivata la Fornero. Persone che hanno vissuto per tutta la vita con un lavoro garantito e che poi sono andate in pensione a 50 anni e che da lì hanno avuto vita relativamente facile, come fanno a capire gli sconvolgimenti capitati alle nuove generazioni? Pochi, per mia esperienza l'hanno capito, dagli altri è solo arrivato moralismo reazionario.<br />Un'altra categoria che non ha realmente percepito cosa stesse accadendo è stata quella degli impiegati pubblici garantiti. Adesso non dico che tutti gli impiegati pubblici siano da condannare, ma direi che una buona fetta di loro badava solo al proprio orticello, ignara di cosa stesse accadendo intorno a loro. Eppure delle cose stavano accadendo; io ricordo grosse difficoltà sul trovare un lavoro fisso già a partire dai primi anni 2000. Adesso, se c'erano delle persone che potevano studiare cosa stesse accadendo, acquisire maggiore consapevolezza, protestare e avanzare delle rivendicazioni per tutti gli altri che, precari, erano molto più ricattabili, questi erano gli impiegati pubblici sindacalizzati e garantiti con un lavoro fisso e anche ben retribuito, che avrebbero potuto sostenere istanze e fare scioperi senza l'immediata probabilità che venissero subito licenziati. Ma cosa hanno fatto costoro? A me sembra che abbiano preferito nascondere la testa sotto la sabbia, e muoversi solo quando magari non gli venivano garantiti gli scatti di stipendio, fregandosene, in buona parte, tranne le dovute eccezioni, del resto della società. Io ricordo benissimo quando andai a raccontare la mia storia di difficoltà a trovare un lavoro e una casa ai servizi sociali; ricordo benissimo il moralismo reazionario e accusatore dell'impiegato pubblico che mi dice:”Lei non deve venire da noi a chiedere aiuto, lei deve cercarsi un lavoro; gli italiani hanno dei doveri oltre che dei diritti!”stopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-19362495794682065742015-11-25T21:42:41.702+01:002015-11-25T21:42:41.702+01:00Di seguito un elenco di fattori che mi sono appunt...Di seguito un elenco di fattori che mi sono appuntato per rispondere alla domanda del perché non si è fatto nulla fino ad ora per controbattere l'euroschiavismo. E perché adesso ci troviamo a essere in una delle situazioni peggiori tra tutti i paesi europei.<br /><br />In primis abbiamo il tradimento della sinistra e dei sindacati dei lavoratori, che hanno sempre propagandato un cieco europeismo come antitesi a quello che era presentato come il Grande Vecchio che aveva in mano l'Italia, cioè Silvio Berlusconi. Chi sia Berlusconi siamo tutti in grado di riconoscerlo; ma è quell'autoritarismo dal volto buono, o buonista, che i più fanno ancora fatica a riconoscere; quell'autoritarismo de sinistra che ci ha consegnato per intero, senza se e senza ma, nelle braccia dei nazisti dell'euro. E ricordo ancora gli editoriali trionfali de L'Unità diretta da Furio Colombo al momento dell'ingresso in circolazione degli euro in Italia; quegli editoriali elogiativi e leccapiedi verso tutti gli uomini e governi di sinistra che ci avevano portato in Europa, sconfiggendo quelli che i giornalisti de l'Unità chiamavano i “particolarismi” e i “razzismi antidemocratici”.<br />I sindacati poi si sono trasformati in meri strumenti di rivendicazioni di categoria o di parti sociali, mantenendo i loro iscritti nell'ignoranza del quadro generale europeista (per lo più esaltato) che si andava delineando.<br />In secondo luogo i mass-media e i principali quotidiani hanno fatto una propaganda serrata dell'europeismo che ci avrebbe salvato dai nostri corrotti governanti, e ricordo bene quanto Travaglio fosse considerato un mito tra tutta la sinistra alternativa che combatteva contro lo stato ladrone e corrotto.<br />In terzo luogo io metterei i tassi di analfabetismo elevati del nostro paese; adesso qui non vorrei sconfinare nell'autorazzismo, perché abbiamo statistiche che attestano che la percentuale di laureati è la più bassa di tutta Europa, perché ci sono statistiche che affermano che le competenze linguistiche e matematiche degli italiani sono parecchio sotto la media tra i paesi sviluppati. Con questo non si vuole dire che gli italiani siano geneticamente inferiori, ma semplicemente si vuole affermare che il diritto allo studio, così come sancito in Costituzione, non è stato mai efficacemente applicato. Che la scuola pubblica è stata sempre sotto finanziata, che l'educazione universitaria è diventata un privilegio per ricchi. Non serve qui fare una panoramica di quanto sia indietro il nostro paese su questi punti; basta andarsi a leggere cosa fanno in quasi tutti gli altri paesi sviluppati per venire incontro agli studenti meritevoli e senza reddito. Non serve anche affermare che sovente la scuola indottrina e non è detto che anche un'educazione superiore sia garanzia di libero pensiero. Certo, se un'educazione superiore non è garanzia di libero pensiero, ancor meno lo è una scarsa o totale mancanza di educazione, con gente che è a malapena capace di leggere una lista della spesa; a meno che non si faccia totale affidamento, in puro stile decrescista antiscuola pubblica, sulle tradizioni dei nonni come succedaneo a quelle scolastiche, ma non è certo detto che tutte le vecchie tradizioni siano cose buone e giuste; ad esempio mia nonna inneggiava a Mussolini, ma chi fosse Mussolini io l'ho imparato in una scuola pubblica.stopmonetaunicahttps://www.blogger.com/profile/00038022586594323231noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-16355664025304502782015-11-25T18:50:39.259+01:002015-11-25T18:50:39.259+01:00Beh sì l'ordine logico è coerente con quello c...Beh sì l'ordine logico è coerente con quello cronologico: ma in linea di massima, senza una vera propedeuticità. I due testi sono certo complementari.<br />L'insieme dei due libri consente di leggere proficuamente il blog a chi arriva alla n...100 puntata, direi (specie se non vuole farsi carico del compito di leggersi tutto dall'inizio)...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-26601290317454587312015-11-25T18:44:34.392+01:002015-11-25T18:44:34.392+01:00Già che ci siamo, in termini di percorsi di lettur...Già che ci siamo, in termini di percorsi di lettura, quali sarebbero da consigliare per i nuovi lettori del blog? Partire da <i>Euro e (o?) democrazia costituzionale</i> e proseguire con <i>La Costituzione nella palude</i> o viceversa? O includendo altri testi ancora?Sergio Govonihttps://www.blogger.com/profile/04722166828292572150noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-3840828426446118182015-11-25T17:58:21.798+01:002015-11-25T17:58:21.798+01:00E' una bella idea, ma non mi risulta che Dyke ...E' una bella idea, ma non mi risulta che Dyke faccia edizioni economiche. Ma provo a sentire; se qualcuno gli scrive di certo può essere utile. :-)<br />Ma mi chiedo se non saranno ben pochi a farlo, visto che gli interessati avranno già l'originale, in questi tempi piuttosto "demotivati"Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-30027400987565663002015-11-25T17:49:24.312+01:002015-11-25T17:49:24.312+01:00Vorrà dire che presto ci potrebbe essere una secon...Vorrà dire che presto ci potrebbe essere una seconda edizione del libro :) <br /><br />A proposito, che dire di una edizione economica di <i>Euro e (o?) democrazia costituzionale</i> in formato tascabile e allo stesso prezzo de <i>La Costituzione nella palude</i>? È chiaro che per l’editore, specializzato in testi giuridici, potrebbe trattarsi di un formato e di una distribuzione molto diversi da quelli a cui è abituato, insomma un territorio inesplorato, però mi chiedo se all’uscita del nuovo libro possa corrispondere un rilancio del precedente. Si tratterebbe di sfruttare la scia. Che facciamo, scriviamo tutti all’editore?<br />Sergio Govonihttps://www.blogger.com/profile/04722166828292572150noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-61084655077537563992015-11-25T17:09:10.762+01:002015-11-25T17:09:10.762+01:00Hai inquadrato felicemente l'Elysium prossimo ...Hai inquadrato felicemente l'Elysium prossimo (molto) venturo che stanno programmando.<br />Per i dettagli:<br />http://orizzonte48.blogspot.it/2015/05/dopo-la-resa-della-democrazia.htmlQuarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-79267360557262301662015-11-25T17:02:35.944+01:002015-11-25T17:02:35.944+01:00Se me lo avessi segnalato prima lo avrei inserito ...Se me lo avessi segnalato prima lo avrei inserito nel libro :-)<br /><br />Nota a margine: le istituzioni internazionali oggi dominanti lo scenario, vanno tutte avanti per forza di inerzia.<br />Dunque, non è soltanto l'UE a costituire un simulacro che dissimula sostanzialmente l'autoconservazione delle burocrazie organizzative e gli interessi dominanti su cui le stesse burocrazie hanno disegnato i fini non dichiarati (ma abilmente occultati nei vati "statuti").<br /><br />Il problema dell'UE è in effetti la sua invadenza d'azione sposata a questa stessa inerzia; in partica, non possono tornare indietro, in nessun modo e correggere una traiettoria che non sono atttrezzati poi a gestire (parlo della democrazia sostanziale e del benessere). <br /><br />Possono ormai solo autodistruggersi: ma nel farlo, tenderanno a distruggere pure i popoli.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-53372333536386027002015-11-25T16:56:41.912+01:002015-11-25T16:56:41.912+01:00Considerato che l'instaurazione del nuovo (dis...Considerato che l'instaurazione del nuovo (dis)ordine passa dalla immancabile neutralizzazione (non nel senso del diritto internazionale, come dovrebbe essere del tutto evidente anche ai più sprovveduti dopo gli accadimenti degli ultimi giorni), se non addirittura abolizione, dello Stato (ma forse sarebbe meglio dire: degli Stati), una più corretta definizione del regime "in via di sviluppo" potrebbe essere la seguente: anomia per il singolo Übermensch e anarchia controllata per la società.<br />Se a prima vista il concetto di "anarchia controllata" può apparire paradossale, una più attenta riflessione dovrebbe permettere di inquadrarlo sotto la giusta prospettiva (di ESSI): se le regole fondamentali dell'esistenza umana devono piegarsi alla Legge naturale hayekiana, che è superiore alla legislazione empirica, dunque è in un certo qual modo arazionale, appare del tutto evidente che l'impossibile diviene possibile ("The impossible made possible", ci suggerisce da qualche tempo la divisione marketing della Coca-Cola) in quanto tale distinzione non dipende più dagli uomini e dalla loro logica, bensì, essendo "legibus" solutus - innanzitutto da quelle etiche, cui seguono evidentemente a cascata tutte le altre -, è condizionata esclusivamente dalla volontà del singolo Übermensch, che plasma la realtà intorno a sé secondo i propri capricci.<br />Immagino che tutto ciò sia sostanzialmente identificabile come psicosi. A questo punto dell'analisi la domanda sorge spontanea nell'animo di ognuno di noi: è curabile?winston smithnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-85347049032665579272015-11-25T16:50:24.832+01:002015-11-25T16:50:24.832+01:00Immagino che sia spiegato nel libro (p. 277: “L’Un...Immagino che sia spiegato nel libro (p. 277: “L’Unione europea, col suo internazionalismo a interesse privatizzato, come portatrice di nuove tipologie di conflitto tra i popoli. Le guerre senza limiti, l’arma finanziaria globale e la guerra per bande: i prodotti della privatizzazione del diritto internazionale nell’era del capitale globalizzato”), ma al punto in cui siamo è ormai sufficiente lasciare l'unione monetaria, o l'obiettivo migliore da porsi come nazione è quello di lasciare l'Unione Europea?<br /><br />Dal punto di vista pratico, poi, se l'Italia lasciasse l'unione monetaria (non importa se come primo paese o come parte di una concatenazione di eventi), potrebbe completamente distruggersi l'unione monetaria e come conseguenza, di lì a poco, l'Unione Europea stessa, visto l'investimento politico che l'Unione Europea ha fatto nell'unione monetaria. Quindi per provocare il crollo dell’Unione Europea potrebbe bastare l’uscita dall’euro, se il momento è favorevole, anche se le due ipotesi sono distinte (p. 291: “Uscita dall’Unione e uscita dalla moneta unica, come ipotesi distinte: la seconda conforme al sistema normativo oggettivato nei trattati e, dunque, senza implicare anche la prima”).<br /><br />In effetti in un <a href="http://orizzonte48.blogspot.com/2015/07/euro-alla-frutta-e-ttip-alle-porte-e-il.html?showComment=1436278679608#c7056057497215381196" rel="nofollow">commento di Quarantotto</a> dell'estate scorsa il ragionamento era in questi termini (il grassetto è mio): <br /><br /><i>«L'UE poi ha un genesi liberista che, non a caso, risale a Ventotene (nella versione italica...). Altrimenti, più direttamente a Hayek e, comunque, agli ordoliberisti che diedero vita ai trattati originari (ci sono vari post al riguardo)...<br /><br />Dunque, come organizzazione internazionale vive e si identifica, in modo giuridicamente costitutivo della sua personalità giuridica e della sua sostanza politica, con l'attuale trattato istitutivo: non può, sul piano giuridico e politico, quindi, pensarsi ad essa come a un contenitore variabile in funzione di persone (che, come classe dirigente non si vedono all'orizzonte, comunque), e regole diverse.<br /><br />Se non altro perché per mutare queste regole occorre, secondo il trattato, l'unanimità. Nessun accordo unanime di suo cambiamento è realisticamente pensabile, oggi e per tutto il tempo in cui l'UE stessa sarà, nefasta, ancora in vita.<br /><br />Quanto ad un diverso trattato, escludendo la Germania la vedo altrettanto difficile se posta in termini di Unione politica. La Germania deve esserci: se non ci può essere perché porsi il problema prematuro e insidioso (per i rapporti di forza che comunque nasconderebbe) dell'unione “politica”? Mica, in assenza di essa, siamo a rischio di ostilità tra Stati europei. Abbiamo anzi la prova del contrario!<br /><br /><b>All'Europa bastano e avanzano un'unione doganale e, con molta pazienza e gradualità, nella difesa e nella politica estera, semmai le relazioni commerciali portassero a una sufficiente omogeneità di interessi</b> (la Germania non pare averlo mai compreso, però).<br /><br />E sempre rispettando il principio di Westfalia per preservare la democrazia sostanziale: almeno finché un nuovo “popolo”, spontaneamente autoidentificandosi in lingua, cultura e valori profondi comuni, non sia sorto e non trovi storicamente "naturale" creare istituzioni politiche comuni.<br /><br />Cosa che non può nascere dalle oligarchie liberoscambiste ma dalla convergenza dei valori democratici.»</i><br />Sergio Govonihttps://www.blogger.com/profile/04722166828292572150noreply@blogger.com