tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post7221859477051005202..comments2024-01-26T15:32:41.629+01:00Comments on Orizzonte48: CHANG, TRUMP E IL "NEW NORMAL"...MA L'€UROPA? KAPUTTQuarantottohttp://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comBlogger69125tag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-50481241210624914962017-05-16T00:01:06.803+02:002017-05-16T00:01:06.803+02:00bazaar ha dimenticato di scrivere FINE.
luigi
p.s...bazaar ha dimenticato di scrivere FINE.<br /><br />luigi<br />p.s. grazie.Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/11843078346342688940noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-48170865485756601532017-05-15T11:59:51.352+02:002017-05-15T11:59:51.352+02:00Questo non è né soggettivismo né personalismo.
È ...Questo non è né soggettivismo né personalismo.<br /><br />È la soluzione al relativismo e al conseguente nichilismo del positivismo... <b>liberale</b>.<br /><br />Quindi, chi sono i geni che si ritengono progressisti e fracassano gli zebedei con « <i>non generalizziamo</i> »?<br /><br />I "liberali" - reazionari di fatto - che siano di destra o che siano di "sinistra", e che relativizzano tutto nella becera ed idiota pretesa... di proteggere nobilmente le "minoranze". <br /><br />Senza curarsi più di tanto se queste minoranze siano per gusti "estetici" o... quella dei banchieri.<br /><br />@Pellegrina, ti sto dicendo - a te ma <i>non</i> per te - che le tue argomentazioni sono infarcite di dialettica tipicamente <i>reazionaria</i>, quella usata spesso nei diritti cosmetici, quella usata per "equipararli", al limite, ai diritti sociali.<br /><br />Ovverosia, quel modo di argomentare tipicamente propagandato da chi radica i proprio mito fondativo nel Sessantotto. <br /><br />Fai la "marxista" e sei infarcita di ideologemi liberali: come tutti i marxisti post-sessantottini; perché, partendo dalla citazione di Gramsci di Arturo, e raccordando le precisazioni di Basso citate da Francesco, se a T°, una ideologia diventa "coscienza etica", a T¹, anche se le radici si trovano in T°, data la definizione stessa di ideologia, una struttura "rigida" diventa immediatamente "falsa coscienza" in quanto non viene "acquisita" e perde la sua potenza "progressiva". Cambiano i significati dati ai significanti e abbiamo una “religione laica”. Né più né meno.<br /><br />Quindi il "marxismo" stesso - in quanto ideologia - è diventato sempre più "falsa coscienza" in quanto sempre più prodotto dei rapporti di forza dovuti ai rapporti di produzione.<br /><br />I Sessantottini, anche se "marxisti" e "combattenti" sulla lunga scia delle conquiste socialiste e democratiche ipostatizzate nella Carta del '48, sono <i>statisticamente</i> il prodotto di questa stagione: sono infarciti di liberalismo come tu stessa, nel modo di argomentare, dimostri.<br /><br />Vai a dire a Marx di « <i>non generalizzare</i>... » <br /><br />Inoltre, sempre a te ma <i>non</i> per te: confondi “soggettivismo” (generalizzante) con “personalismo”: dopo aver cercato di “relativizzare” una argomentazione, cercando di neutralizzare la dialettica fondata su quantomeno interessante letteratura citata, prosegui a mistificare il pensiero altrui adombrando un “personalismo” che, in qualche modo, dovrebbe far sospettare un motore irrazionale alle argomentazioni altrui, togliendole dignità di “logicità”.<br /><br />Ti ricordo che è dal “esistenziale” che nasce la propria dialettica coscienziale e, una novella Anna Kuliscioff dovrebbe quantomeno sapere che lo stesso Lenin ammette che il suo appassionato impegno rivoluzionario nasce con la morte di suo fratello, un terrorista anarchico che, a differenza di quelli moderni, cercò di far saltar in aria lo zar.<br /><br />Ma non lo scrivo <i>per</i> te; lo scrivo per chi può interessare e cerca stimoli di riflessione tramite il decostruttivismo.<br /><br />Con buona pace di quel senso nostalgico che è pari a quello di coloro che rimpiangono l'RSI.Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-24262430648926999302017-05-15T11:46:42.150+02:002017-05-15T11:46:42.150+02:00@Pellegrina
Le teorizzazioni sono per loro natura...@Pellegrina<br /><br />Le <i>teorizzazioni</i> sono per loro natura <i>generalizzazioni</i>. Qualsiasi modello teorico, per la sua necessità di essere riduzionistico - ovvero portare "il complesso" ad un insieme "intelligibile" di concetti tramite determinati "criteri" - è una <b>generalizzazione</b>.<br /><br />Ci sono dei limiti nelle "verità scientifiche" di qualsiasi modello teorico; ma la presa di coscienza di questi "limiti" - se vogliamo avere un atteggiamento fenomenologico tipico dell'epistemologia husserliana - sono, <i>in re ipsa</i>, un progresso cognitivo.<br /><br />Carl Schmitt, che usa continuamente gli strumenti cognitivi tipici dell'idealismo hegeliano, arriva al geniale concetto di coniugare lo "stato d'eccezione" con la “sovranità”, in quanto <b>l'eccezione <i>conferma</i> la regola</b>: ossia, dialetticamente, chi chiama l'eccezione alle regole e alle norme è anche colui che le detta e le impone. <br /><br />I limiti delle verità scientifiche non stanno quindi nelle loro eccezioni, come illogicamente cadrebbe il popperiano pensiero positivista. (Non a caso assunto subito nella MPS, infarcita di monoteisti liberali e ora sempre più da psicologi, neuroscienziati e sociologi)<br /><br /><i>(La statistica, infatti, piace a giorni alterni ai positivisti: non è neanche un caso che quel genio di Popper si è andato a scagliare contro la logica sottesa alla meccanica quantistica! facendo una figura di palta di dimensioni mondiali...)</i><br /><br />Una <i>riduzione</i> (fenomenologica, "eidetica") "approssima progressivamente" una qualche realtà, oggettivandola tramite il riscontro empirico, per come l'Essere si "ostende" nei fenomeni che "intenzioniamo".Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-3981392633700903032017-05-14T22:53:06.091+02:002017-05-14T22:53:06.091+02:00@48: per rispondere all'ultimo commento. Ovvia...@48: per rispondere all'ultimo commento. Ovviamente ero serissima e ad ogni modo non sono affatto sicura che si tratti di metafore. Sia per quanto riguarda i banchieri sia per la reiterata affermazione che "tutti" i sessanttottini (e non in prevalenza coloro che avevano origini che comunque in un certo contesto storico-economico li avrebbero portati in un modo o nell'altro a quei posti o a quella posizione sociale) occupino "tutte" le cattedre (ahi!) "tutti" i posti di prestigio e quant'altro. Questo, come ho cercato di dettagliare nel primo commento, sa di personalismo revanchista, strumentalizza una vulgata non verificata, non semplicissima da verificare nel dettaglio, molto discutibile se applicata a una generazione, e ad ogni modo piuttosto pericolosa per le reazioni cieche che continuamente e volutamente vellica.<br /><br />Al momento tale affermazione rimane non dimostrata e superficiale, quindi ai miei occhi molto poco seria.<br />L'immagine del XVI secolo esiste davvero. Poi cosa rappresenti è un altro problema...<br /><br />P.S. Far perdere attendibilità al discorso costituzionalistico qui svolto è tutt'altra cosa. E non vedo, non so, poiché tu ne parli, quanto la coscienza costituzionale italiana sia venuta meno a causa di un sentimento di onnipotenza del '68, a mio parere un tremendo spauracchio la cui rappresentazione va oggi al di là di ogni realtà, perché rappresentata appunto da chi lo odio', ne odio' lo spirito né mai smise o potrà smettere, o quanto una ignoranza di base della medesima che veniva da un analfabetismo materiale e dei diritti di ben più lunga durata e diversa origine (come Basso descrive ben prima del '68), si sia sposata con una restaurazione e con un'abdicazione alla funzione formativa da parte del PCI, peraltro anch'esso non sempre limpido nel suo apprezzamento della carta, entrambe favorevoli al suo oblio. <br /><br />Tale ignoranza dei diritti fu semmai combattuta dal '68, non il contrario. Che poi questo sia passato anche per la critica alla Costituzione "borghese" è probabile, ma appunto con il '68 non si tratta di una costruzione monolitica, ma di qualcosa di assolutamente frammentario e frammentato. Il centro giovanile che invita Basso a parlare nel 1975 sulle origini del fascismo e diffonde il suo intervento ciclostilato, ad esempio, in una città sconvolta in quei mesi da una serie di attentati mai chiariti, chi accoglie? un circolo del PCI? eterodosso o ortodosso? e/o un gruppo sessantottino? o gente che oscilla tra i due? che ha la tessera ma agisce diversamente (ve ne furono tanti)? e il tribunale Russell dove lo mettiamo in tutto questo? ecc.<br />Tanto più bisognerebbe stare in guardia per evitare generalizzazioni... come affidare la memoria della rivoluzione francese ai termidoriani... quindi? <br />ci sottoponiamo ora alla selezione "naturale".Pellegrinahttps://www.blogger.com/profile/03944191771146026592noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-53565270456525565252017-05-14T22:09:49.976+02:002017-05-14T22:09:49.976+02:00Con tutta la discussione mi son dimenticato del po...Con tutta la discussione mi son dimenticato del povero Andrea: visto che Bazaar mi aveva tirato in ballo, ti do qualche indicazione di immediata fruibilità scolastica: su Schmitt, Carlo Galli, Genealogia della politica, Il Mulino. La più esauriente summa del pensiero schmittiano disponibile in italiano. Non farti spaventare dalla mole: si tratta di una raccolta di lavori pubblicati in momenti diversi, quindi i vari capitoli possono, almeno entro certi limiti (serve cioè una conoscenza di base del pensiero schmittiano), essere letti separatamente l'uno dall'altro (ma l'introduzione va letta obbligatoriamente per prima). <br /><br />Su Marx, se ti interessa sapere che cosa ha detto veramente, è indispensabile fare riferimento ai lavori scaturiti nell'ambito <a href="http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/03/22/rileggere-marx-con-le-lenti-della-filologia/" rel="nofollow">della MEGA 2</a>. (E sa il cielo se ce n'è un gran bisogno, se Cesaratto, a trent'anni dalla pubblicazione delle Ergänzungen und Veränderungen, può ancora sostenere che la teoria del valore di Marx è uguale a quella di Ricardo :-)). Puoi cominciare con alcuni video divulgativi di Fineschi su youtube e vedere un po' come ti trovi (non me la sentirei di darti bibliografia, almeno non in italiano, perché è subito molto impegnativa). <br /><br />Buono studio! :-)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-90985040496046954712017-05-14T15:06:50.469+02:002017-05-14T15:06:50.469+02:00No, non si perderebbe di attendibilità, suvvia: vo...No, non si perderebbe di attendibilità, suvvia: voler arrivare alla prova documentale di una metafora, farebbe perdere il senso dello humor e dell'attitudine icastica dell'ironia. Il che lo riterrei molto più grave...<br /><br />Poi, discussioni storico-politiche, in definitiva condotte sulla base dell'interpretazione di una moltitudine di serie fattuali concomitanti, sono connaturalmente opinabili, essendo introducibile nel discorso un numero praticamente infinito di variabili (cioè di divergenti valutazioni del contributo causale di elementi di fatto, apprezzabili in modo diverso nel loro peso relativo nel definire, sempre selezionando, l'effetto finale).<br /><br />Ma è per questo che, al di là delle digressioni nella critica storico-politica, - pur interessanti (e consentite, entro un confronto tra persone che si stimano in base a una...naturale selezione), qua si predilige un approccio costituzionalistico, all'interno di un metodo fenomenologico: in base a ciò, il '68, rispetto all'assetto sociale (normativo) voluto dalla nostra Costituzione, esiste come un anno, non particolarmente significativo, di una progressiva e difficoltosa attuazione la cui ragion d'essere risale a ben prima (basti pensare che lo Statuto dei lavoratori, frutto delle lotte del 1969, fu il motivo sostanziale della caduta del primo centro-sinistra nel 1963).<br /><br />Il '68 come simbolo culturale, invece, - e mi parrebbe utile ricondurre alla sua matrice USA il suo manifestari "strategico" in europa e, al massimo del provincialismo, in Italia-, è risultato invece la premessa di una battuta d'arresto del modello sociale normativo accolto in Costituzione: a tacer d'altro, esso condusse all'instaurazione di un linguaggio e di un "costume" che fecero presumere alla massa di poterne prescindere.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-43777017513599778582017-05-14T13:50:13.502+02:002017-05-14T13:50:13.502+02:00Ciao 48, dopo tanti interventi ritengo di dover pr...Ciao 48, dopo tanti interventi ritengo di dover precisare alcuni punti. <br />Come sempre intendiamo molto spesso la stessa cosa sia pure con diversi livelli di pathos e di retorica :-). Rimangono tuttavia stavolta letture su cui non sono d'accordo. Ma preferisco riflettere ancora un po' prima di scriverne. Nel frattempo <a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/eumenidi/" rel="nofollow">le sorelline</a> ti salutano ;-). E grazie.<br /><br />@Pez: ti ringrazio per il rispetto e per l'empatia. Vorrei però rassicurarti che non sono una che si è svegliata nel 2007 o nel 2011 e sta ancora massaggiandosi la botta della caduta dal pero.<br />La consapevolezza del tradimento della sinistra ufficiale la respiro in famiglia da quando ho avuto coscienza - e peraltro con molto meno astio personalistico di quanto purtroppo si legge qui. Tutto ciò non grazie alla destra ma proprio alla sinistra e a quella sinistra che il passaggio del '68 e la conoscenza della Costituzione ha aiutato a non considerare mai dato naturale e immutabile il mondo come proposto dalle dottrine liberisto-cosmetiche oggi imperanti. Non credo sia un'esperienza unica o eccezionale e questo aspetto storico non va cancellato come se non fosse mai esistito nel generale discredito che si vuole gettare su un momento storico in cui l'amalgame funziona, in piena restaurazione, come in pochi casi.<br /><br />Da cui la convinzione che via sia molto da sviscerare e definire criticamente nella lettura che del '68 viene proposta oggi e che troppo facilmente sfocia - quando non viene sapientemente spinta a piccoli tocchi solo apparentemente casuali e retorici - nell'atteggiamento che 48 descrive nella sua seconda risposta al mio commento. Tanto più quando si sposa al legittimo risentimento che il tradimento di certa sinistra sta creando in un continente intero e di cui fa parte il silenziatore da essa posto sulle ragioni di una povertà crescente alimentata ad arte. Su questo credo si debba sempre mantenere la massima attenzione. <br /><br />Il clavicembalo fa parte delle meraviglie del creato: nessuno lo può <a href="http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k105068n" rel="nofollow">toccar</a> invano... (immagine non eccelsa ahimé)<br /><br />P.S. Ma manca ancora la prova principale. La foto dei banchieri che ballano nudi adesso BISOGNA mostrarla, ovviamente associata a documento di identità, contratto e cv. E che si veda bene che non hanno il cache sex. Io ne ho una ma risale al XVI secolo ed è molto sospetta come autenticità.<br /><br />Altrimenti, sappiatelo, qui si perde qualsiasi attendibilità.Pellegrinahttps://www.blogger.com/profile/03944191771146026592noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-54041982728554492462017-05-13T15:28:58.086+02:002017-05-13T15:28:58.086+02:00Ecco. Figurone.
Da perfetto tordo, non avevo colto...Ecco. Figurone.<br />Da perfetto tordo, non avevo colto.<br />Sorry e grazie. Di tutto. Luca Pasellohttps://www.blogger.com/profile/02735068452988644427noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-47774544369320941442017-05-13T15:08:24.848+02:002017-05-13T15:08:24.848+02:00Mi spiego meglio: Seppellire Cesare e non lodarlo,...Mi spiego meglio: Seppellire Cesare e non lodarlo, peraltro, non è contrastare una tirannia autocratica (incarnata da Cesare nella reazione propagandistica della classe senatoriale) ma, sfrutando capacità comunicative sui fatti "reali", denunciare invece la manovra dell'oligarchica: il discorso shakespeariano di Marc'Antonio, al di là della di lui concreta figura storica, è in realtà una perorazione dell'allargamento sostanziale della democrazia, che confuta il controllo della massa da parte degli "abbienti" (che, da allora, rivendicarono come libertà e lotta alla tirannia la difesa dei propri interessi).<br /><br />Non a caso l'anglossassone bardo è così "attentamente"...banalizzato, in processo di intenzionale (e beffardo) fraintendimento, nella stessa tradizione politica angloamericana. <br /><br />Quindi, la mia citazione era in senso ironico (cioè da ribaltare) :-)Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-88234248793117031052017-05-13T15:04:14.202+02:002017-05-13T15:04:14.202+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-54409549964896080762017-05-13T15:00:06.971+02:002017-05-13T15:00:06.971+02:00L'ambivalenza è stata perfettamente micidiale,...L'ambivalenza è stata perfettamente micidiale, il modo di rigirare le carte in tavola, spogliando le ipocrisie solo dove la cosa fa gioco al concetto uomo=merce e creando invece un alone di supercazzole che ha ipnotizzato quella e le successive generazioni. Io non so quanto ci ha messo Bazaar per sfatare il mito del 68 (direi poco). Il 68, con quel suo giovanilismo che tanto ricorre anche ora, ove pare serio chiedere a un sedicenne cosa si dovrebbe fare per risolvere qualsiasi problema. Anche per questo il mito del 68 fa gioco. Ma si, andate in discoteca, prendetevi quattro pasticche e poi discutete di politica che siete giovani e quindi sapete tutto perchè il mondo è cambiato. Ora c'è il telefonino. Io sicuramente c'ho messo troppo a sfatare il mito, per i miei gusti, e perciò ho goduto alle parole di Bazaar. Però capisco e ammiro Pellegrina che ci è venuta a raccontare la sua sofferenza per quelle stesse parole. Perché è fatta della stessa sostanza della mia sofferenza, la stessa energia e voglia di capire. Ci hanno preso per il clavicembalo cara Pellegrina. In modo spettacolare. Geniale. E senza nessuna mente dietro, il che sarebbe molto meglio. L'aspetto direi organico ai rapporti di forza con cui le idee, le parole escono fuori perfettamente a misura del nostro clavicembalo è davvero una legge scientifica. Non è colpa di nessuno in particolare, nemmeno degli psicopatici che ne generano infiniti guadagni. Il meccanismo di diffusione funziona automaticamente e trasmette se stesso. Questo bisogna capirlo. Credevamo che se ho il diritto di essere omosessuale o di divorziare avrò anche quello di lavorare, giusto? No. Solo il clavicembalo. Ma in caso di necessità lo puoi vendere. Come anche puoi venderti un rene. Sei "libero". Ed eccoci qua.Sergiohttps://www.blogger.com/profile/10803906765841483598noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-35564146354977666942017-05-13T14:11:25.665+02:002017-05-13T14:11:25.665+02:00Ma appunto, Presidente, appunto.
E infatti non La...Ma appunto, Presidente, appunto. <br />E infatti non La annoveravo tra i "risentiti", pur essendo Lei intervenuto a propria difesa, nel blog del Prof. (antonomasia).<br /><br />Io non posso essere di sinistra se commento da Lameduck, solo perché esiste e fa danni l'asinistra?<br />Non posso chiamare fascismo ciò che, nella Sua ermeneutica, fascismo è, sennò i fascisti si risentono? <br /><br />Lo storico non è un filosofo non è un politologo non è un economista non è un sociologo non è un blogger incazzato non è un cultore di dottrine esoteriche o teosofiche non è...<br /><br />L'epistemologia di questo blog è chiara, e un ulteriore socraticissimo chiarimento ad adiuvandum ce ne è stato dato proprio qualche commento sopra.<br /><br />Prescinderne è strabismo, oltre che cattiva maniera. <br /><br />Seppelliamo Cesare, ma un millisecondo dopo... via da certa gente!<br /><br />(Beninteso: Pellegrina sarà tra noi, e non perché lo dica io, che non ho titolo - semplicemente si divagava, ora...).<br /><br />Ma quanti bei distinguo sezionali, quanta inutile fatica. Temo che Cesare se la rida, Presidente. Luca Pasellohttps://www.blogger.com/profile/02735068452988644427noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-16907494452252624622017-05-13T13:07:24.397+02:002017-05-13T13:07:24.397+02:00"la permissivité servant de monnaie d'éch..."la permissivité servant de monnaie d'échange pour déguiser l'oppression économique" e la "austérité clivée", mi bastano. Sto.<br /><br />Per tutto il resto, credo che sia inevitabile che si arriverà alla ragionevole conclusione che ci sia altro a cui pensare. Certo, non pretendo che si dia ragione a quanto qui sostenuto, sotto vari punti di vista, ma in chiave di analisi economica del diritto costituzionale e di trattati. Fonti che sono un "dato" con cui, come si sa, ha poco senso polemizzare (che poi i mezzi dell'ermeneutica giuridica, interagente con i principi dell'economia intesa come scienza sociale, non siano alla portata di tutti e da tutti padroneggiabili, è un altro discorso: ma siamo qui per seppellire Cesare non per lodarlo.... :-) ). Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-53046346870529627322017-05-13T13:04:04.404+02:002017-05-13T13:04:04.404+02:00Chiaramente sono d'accordo con Quarantotto: da...Chiaramente sono d'accordo con Quarantotto: da una parte c'era la rivoluzione progressista che correva grazie alla coscienza e alle istituzioni del primissimo dopoguerra, e, dall'altra, come evidenzia Wolff, la grande reazione neoliberale che arriva dagli USA, pronta a mettere la mordacchia con terrorismo ed europeismo alle tendenze sovrane ed emancipatorie dei popoli europei.<br /><br />Il punto in realtà è semplice: chi ha lottato in quegli anni ha perso.<br /><br />E la storia e - soprattutto gli slogan e gli ideologemi manipolatori di coscienze - li scrivono i vincitori. <br /><br />Quindi, con tutta l'empatia che posso avere per chi ci ha messo il cuore e la passione in quegli anni, non posso che <i>oggettivamente</i> constatare la perniciosità del pensiero e della coscienza morale di un blocco sociale che si rivela de facto una trasposizione postmoderna della piccola borghesia. <br /><br />Non mi è mai capitato - MAI - di incontrare un coetaneo dei miei genitori che fosse illuminante a livello coscienziale: non è un caso che Luciano e Alberto siano degli "outsider". <br /><br />Non ho più scrupoli: l'esistenzialismo di fronte ai grandi sconvolgimenti sociali perde qualsiasi valore. È in gioco l'esistenza stessa. <br /><br />Sì, di fronte al piddinismo di sinistra o al qualunquismo di destra di questi archetipi provo gli stessi sentiamenti di Pasolini. <br /><br />Gli stessi.<br /><br />E ora occupano tutti i posti di dirigenza e di influenza, le cattedre... le cadreghe dei regiù.<br /><br /><a href="https://youtu.be/n6OyXTNL1vM" rel="nofollow">Questa era un'altra generazione</a> (per ricordare Gramsci e Basso), con ben altra coscienza morale. <br /><br />Non è un giudizio soggettivo - come inopportunamente ha provato ad argomentare @Pellegrina - ma è una constatazione storico-oggettiva di cui prendere consapevolezza e per cui agire conseguentenente.<br /><br />Non è conflitto generazionale: è conflitto di classe. Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-30893510039364132092017-05-13T12:53:45.478+02:002017-05-13T12:53:45.478+02:00"C'est le passage de l'austérité impo..."C'est le passage de l'austérité imposée à tous sous le fascisme traditionnel répressif à l'austérité clivée de l'après Mai 68 où les modèles culturels ont changé : la permissivité servant de monnaie d'échange pour déguiser l'oppression économique de la classe ouvrière en « nouvelle société » du jouir sans entrave".<br /><br />Posso citare un tipico esponente della cultura pop dell'epoca (impegno e pop: altro sintomo leggibilissimo, Pellegrina)?<br />"...a vent'anni si è stupidi davvero..." - specie se piccoloborghesi. <br /><br />Bella l'ironia involontaria di Quarantotto, poi: "... gli effetti del DIVORZIO sul debito". Quale divorzio? Mi piace non pensare alla lite delle comari: trucco e parrucco, un bel sezionalismo appagante e via: "che ciavàda!", diciamo in Veneto. <br /><br />Battaglia sacrosanta, beninteso, ma le cartoline-petizione indirizzate a Loris Fortuna si COMPRAVANO allegate a un fogliaccio da comari di vaga intonazione socialista-radicale (rosastronzo, diciamo).<br />Vucumprà?...<br /><br />Pellegrina, stavolta discordiamo - un po' mi spiazza la tua foga, perché viene dopo un mezzo libro di spiegazioni da parte di Bazaar e Quarantotto - e a valle dell'intera vita di questo post.<br /><br />E non servono grandi studi: l'ho vissuta in famiglia, quella falsa dialettica, e sul Sessantotto, arrivando anagraficamente solo un pelo in ritardo, mi sono formato.<br />Qualcosa non quadrava. Ora so cosa. <br /><br />Su Pasolini, idem: non è il mio Autore, ma eviterei i modi tranchants di una Lameduck (a proposito, noto che dalle... nostre parti tutti si risentono per qualcosa: Buffagni, i fascisti che leggono Barbara, gli eredi a qualche titolo del 68, o del Sessanttotto... Ridico qui quanto ho scritto altrove: siamo dalla stessa parte, si potrebbe pure farselo bastare, almeno per ora, vivaddio!). Luca Pasellohttps://www.blogger.com/profile/02735068452988644427noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-27845157672440266462017-05-13T12:13:03.853+02:002017-05-13T12:13:03.853+02:00Credo tuttavia che oltre alla coincidenza temporal...Credo tuttavia che oltre alla coincidenza temporale (che inevitabilmente si riflesse anche nelle vicende personali di chi c'era) ci siano stati altri elementi con un potenziale ambivalente che fu poi ampiamente egemonizzato dal liberalismo. Si veda ad es. in questo scritto di <br /><a href="http://www.pinoferraris.it/raniero-panzieri-una-critica-da-sinistra-dello-stalinismo-per-un-socialismo-della-democrazia-diretta-da-controlacrisi-org/" rel="nofollow">Pino Ferraris</a> il ricorrere della parola "libertario", anche se ovviamente in un senso, e ancora di più in quadro, che niente aveva a che fare con Pannella... che però se la tirava anche da "socialista" (anche Spinelli, d'altronde: a parole).<br />Voglio dire che le vicende concrete furono complesse e ambigue, che solo col senno del poi si possono (e si devono) distinguere due storie diverse e <i>contrapposte</i> e che questa ambiguità è uno dei fondamenti della inconsapevolezza di una certa generazione.Frankhttps://www.blogger.com/profile/11459446106849712437noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-60063849988898271892017-05-13T11:20:04.273+02:002017-05-13T11:20:04.273+02:00Non concordo: ho cercato di evidenziare che il ...Non concordo: ho cercato di evidenziare che il '68 studentesco e il '69 operaio derivano, fenomenologicamente, da due diverse catene causali(pur essendo intrecciati, per una serie di sincronicità cronologiche a indubbio impatto nel "costume", che sarebbe inutile negare). <br /><br />Accomunarle per una mera circostanza cronologica, tuttavia, è l'errore che corrisponde alla vena mediatica reazionaria del tempo e alla falsa prospettiva ex post che andrebbe evitata.<br /><br />Gli effetti sulla quota salari del '69 furono proprio vanificati dal...'68, nel senso sopra evidenziato.<br />L'andamento economico va visto (come per gli effetti del divorzio sul debito) negli anni sucessivi. <br /><br />La reazione mondiale politico-economica, cioè della struttura, alla fine di Bretton Woods, non fu casualmente quella del ripristino (in forme nuove) del gold standard e del suo assetto sociale: i banchieri che ballano nudi e la fantasia al potere (cioè l'illusione propagandistica della reinvenzione della ruota) furono ben collegati dal loro antecedente del paradigma sessantottino del superamento delle classi sociali in nome della libertà individualista.Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-17485499735265633032017-05-13T10:54:42.682+02:002017-05-13T10:54:42.682+02:00Ma il '68 fu anche l'inizio di quella seri...Ma il '68 fu anche l'inizio di quella serie di rivendicazioni che portarono <a href="http://goofynomics.blogspot.it/2012/09/inflazione-svalutazione-e-quota-salari.html" rel="nofollow">la quota salari</a> ai massimi livelli registrati.<br />Si può anche ricordare che certe spinte "libertarie" erano dovute ad un'ortodossia decisamente opprimente, di matrice sia religioso - perbenista che stalinista (lo so bene, oggi, che erano epifenomeni, ma toglievano il fiato mica poco!).<br />Naturalmente è vero quanto dice 48, che "L'ipocrisia religiosa sui costumi sessuali e sui "ruoli", era semplicemente superata dai rapporti di produzione che si voleva restaurare in una veste opportunamente aggiornata", e vorrei anche ricordare l'abbandono di quella "divisa universale" che era il completo giacca - camicia - cravatta - pantaloni con la riga, per citare un fatto minore ma evidente.<br />Il '68 ebbe (almeno) due anime, una borghese e una operaia. La cosa straordinaria è che oggi quelli che furono i protagonisti di entrambe le anime conservano l'illusione di "avere vinto"... perché il neoliberismo li ha portati effettivamente dalla parte vincente (pochi), o li ha assunti con buoni stipendi (già di più), o non ha ancora completato la distruzione delle tutele sociali ed economiche di cui godono (e sono la maggioranza).Frankhttps://www.blogger.com/profile/11459446106849712437noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-76332824851511002702017-05-13T10:29:16.152+02:002017-05-13T10:29:16.152+02:00Pellegrina fornisce sempre spunti interessanti e m...Pellegrina fornisce sempre spunti interessanti e meditati. <br />Nel suo intervento, ad esempio, scorgo anche l'importanza dell'invito a non abbandonarsi a quel versante reazionario della critica al '68 che si era manifestato fin dall'inizio: la negazione del diritto al pensiero critico per le classi subalterne.<br /><br />Questo appello è giusto. Non vorrei mai accomunarmi a questa vena reazionaria, generazionale, del tempo: l'evidenziata fenomenologia del '68 non implica la rivincita di idee e atteggiamenti che gli ambienti conservatori dell'epoca abbandonarono solo perché furono i più eminenti esponenti del '68 stesso a riprodurre in forma rinnovata. <br />E quindi molto più efficace...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-47662542206496076932017-05-13T09:38:08.291+02:002017-05-13T09:38:08.291+02:00buongiorno, dopo il grafico di bazaar ed il commen...buongiorno, dopo il grafico di bazaar ed il commento di 48 , prima che sul 68 ed i 68ini ci si metta la parola "fine", @ pellegrina ?<br /><br />luigiAnonymoushttps://www.blogger.com/profile/11843078346342688940noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-67365804540554518682017-05-13T08:23:57.304+02:002017-05-13T08:23:57.304+02:00LA VALIGIA NERA
Con l'irriverente “svoglitudi...LA VALIGIA NERA<br /><br />Con l'irriverente “svoglitudine” di uno scolaro d'ultima fila che s'intruffola tra riferimenti, considerazioni, riflessioni dei maestri che ancora non smettono d'insegnare il pensiero critico (i Titani di '48, Arturo, Baazar, Francesco .. solo per ricordare alcuni tra i tanti figli di Urano e Gaia), verrebbe da giuntare in questo intrigante e sublime intervento (post) .. ORA ANDATE IN PACE.<br /> <br />Ma anche giuntare alcune “carpette” estratte - così a caso – dalla valigia nera di W Benjamin:<br />“nel capitalismo bisogna scorgervi una religione, perché nella sua essenza esso serve a soddisfare quelle medesime preoccupazioni, quei tormenti, quelle inquietudini, cui in passato davano risposta le cosiddette religioni”, esso, insomma, “il capitalismo” si è sviluppato parassitariamente sul cristianesimo” (W Benjamin, Il capitalismo come religione, 1921 frammenti)<br /><br />Un progetto incompiuto - finito suicida a Portbou nel 1940 - nato da W Sombart (Il capitalismo moderno, 1902), da M Weber (L'Etica protestante [ndr, calvinista]e lo spirito del capitalismo, 1902) sul tema centrale del desiderio disperato che la “forma di vita” (il Lebenswelt, il "mondo vitale" o il mondo della vita" di E Husserl ambivalente tra le relazioni dell'uomo con il mondo e il mondo della vita “pratica”) che il capitalismo introduce nel mondo: equilibrismo tra “quel che si spende e quel che si ottiene” nella produzione di beni necessari all'uomo e una “organizzazione economica di scambio dominata dal profitto e, quindi, dal calcolo” con la finalità ultima (scopo oggettivo) del semplice aumento della quantità di denaro (il “lavoro morto”): non il “viver bene” ma il creare “valore”, indefinito e illimitato.<br /><br />Ma qui ci si invola troppo alti e - come dice saggiamente Baazar prima di essere cacciato dall'assemblea €uropiddina - “intanto la gente muore” quindi occorre ritornar coi piedi nel “mondo” con l'(in)utile richiamo all'intervento di <a href="http://gondrano.blogspot.it/2012/09/aspetti-politici-del-pieno-impiego.html" rel="nofollow"> M Kalecki alla conferenza del 1942 a Cambridge </a> e, forse, alla Costituzione del '48.<br /><br />E da ultimo, ma non ultima, tra “valli di lacrime” e “sudore della fronte per guadagnare il pane [a meno che non si viva dei ridditi dal capitale)” ci piace recitare ancora <a href="https://www.youtube.com/watch?v=kh-DtTmQb5E" rel="nofollow">'A LIVELLA </a> così, magari, si comprendono meglio i concetti “ultimi tra i primi”, <br /><br />E comunque: FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO.<br /><br />Tiremm innanz !! poggiopoggiolinihttps://www.blogger.com/profile/00884503306520695202noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-55034770145366684012017-05-13T07:29:17.662+02:002017-05-13T07:29:17.662+02:00Grazie di esistere, a entrambi. Grazie di esistere, a entrambi. Stefano Longagnanihttps://www.blogger.com/profile/08793929224175910733noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-59298431352349374332017-05-13T03:03:48.178+02:002017-05-13T03:03:48.178+02:00(Tra l'altro erano proprio i liberali organici...<i>(Tra l'altro erano proprio i liberali organici al sistema come Montanelli a tratteggiare Pasolini come un "artista" tout court e non anche come un "intellettuale": in crisi di ispirazione o meno, <a href="https://fr.wikipedia.org/wiki/Michel_Clouscard" rel="nofollow">Michel Clouscard</a> può essere illuminante nel capire l'intuizione del poeta)</i><br /><br />Il Sessantotto (non in cifre) è « <i>mito fondativo del capitalismo</i> » <i>neoliberale</i>: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=fnKxGAPI1j0" rel="nofollow">un anniversario di cialtroni</a>.<br /><br /><br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-77557612905600433382017-05-13T02:11:11.840+02:002017-05-13T02:11:11.840+02:00Va rammentato che ciò che definisce fenomenologica...Va rammentato che ciò che definisce fenomenologicamente il '68 è la protesta antigerarchica generalizzata, che investe, per lo più, l'autorità dei poveri (in quanto padri, per lo più, e in quanto "quadri" bassi e intermedi, ridicolizzando gli spazi conquistati con fatica) e...i costumi sessuali: dei ricchi.<br /><br />I quali già avevano il privilegio dei "mezzi" e del tempo libero per poterselo permettere; e avevano sempre praticato la trasgressione per semplice noia. Un segno di distinzione, la noia, che faceva trend divenendo inevitabilmente pop. Cioè un simulacro dell'aumento di democrazia, uscita dalla dimensione "eroica" dell'anticonformismo veramente impegnativo della prima metà del '900. <br /><br />In realtà, il '68, come specifico culturale, non inventò nulla: lo rese solo un prodotto di massa (come tanti altri, ma forse più tossico, in molti sensi).<br /><br />Poi si può discutere all'infinito di ogni etichetta storica, tanto più in Italia, dove, proprio col '58, si dimostra il massimo del più trito provincialismo, nel momento stesso in cui crede di potersene liberare: ma il '68 ha questo forte specifico di voler essere il momento finale di superamento delle "classi" esclusivamente in nome della sovrastruttura (chi l'ha vissuto, col senno di poi, magari, se n'è reso conto benissimo: ma ne ha, naturalmente, nostalgia per le stesse ragioni per cui la contessa francese rimpiangeva la Rivoluzione del 1789: "avevo 20 anni"...).<br /><br />Certo che gli anni '60 hanno coinciso con lotte sociali e sindacali: ma queste erano in continuità con l'affermazione della democrazia dei tardi anni '40 e, anzi, proprio la giusta rivendicazione di un ritardo intollerabile nell'attuazione della Costituzione del 1948 (parlando di Italia).<br /><br />Ma i due piani non vanno confusi: i banchieri, "ballando nudi", avevano acquisito un (infido) lasciapassare pseudo-ideologico che gli consentì poi la squallida restaurazione di "pop" rivestita.<br /><br />Il gold standard, per gli adoratori d'antan della libertà...di Hayek (che potè farsi passare per un mito "hippie"), era un feticcio inalterato, e aleggiava sullo sfondo delle risate (spesso di maniera e forzate da un neo-conformismo): ma questo progetto oligarchico retrostante, non veniva condiviso coi compagni di "trip" e di ascolto/concerto del rock (musica di ribellione assolutamente paravaloriale e ad esito per lo più iconoclasta: ma verso il mondo inevitabilmente ingenuo della democrazia pluriclasse). Almeno in Europa.<br /><br />Insomma, il tempo e gli eventi della Storia di quel tempo, non possono essere confusi col "fenomeno" che fu quello di un grande "cavallo di Troia"...<br /><br />L'ipocrisia religiosa sui costumi sessuali e sui "ruoli", era semplicamente superata dai rapporti di produzione che si voleva restaurare in una veste opportunamente aggiornata. <br /><br />Il "nichilismo", paludato di slogan pubblicitari (ancora in gran voga), è stato il grande via libera per il narcisismo individualista il cui la cultura trasmoda in un neo-consumismo innovativo e ovviamente "senza senso".<br />La commissione Delors potè infatti agire indisturbata...Quarantottohttps://www.blogger.com/profile/06816556453620678760noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7138099619226908681.post-15586697330006843762017-05-13T00:27:49.787+02:002017-05-13T00:27:49.787+02:00@Pellegrina
Questo è il risultato storico - ogget...@Pellegrina<br /><br /><a href="https://2.bp.blogspot.com/-2hgN_6kdHoQ/Upn141YbGSI/AAAAAAAAAms/fx0jUYHLvY4/s1600/Wolff.JPG" rel="nofollow">Questo è il risultato storico</a> - <b>oggettivo</b> - della "stagione sessantottina" e del patrimonio coscienziale che la generazione protagonista ha <i>socialmente</i> riservato - e ancora riserva! - a figli e nipotini.<br /><br />Il Sessantotto - nelle sue <i>ovvie</i> dialettiche - è stato l'inizio della controrivoluzione liberale. Punto.<br /><br />Il resto sono banalità, <i>pourparler</i>: i distinguo che fai sono scontati e non hanno alcun rilievo in questo contesto.<br /><br /><br /><i>(A far delle pernacchie a 'sta gente, se ne ho l'occasione, ci vado e con gusto: e ti assicuro che non mi sento tanto "un vecchio saggio" dopo che vengo sbattuto fuori da un convegno di europiddini nati tra il '45 e il '55 come settimana scorsa...)</i><br /><br /><br /><br />« <i>Bella vittoria, dunque la vostra / avete facce di figli di papà / vi odio come odio i vostri papà</i>».<br /><br />« <i>Vi odio, cari studenti, perché in voi ritrovo quell’odore <b>piccolo borghese</b> che era lo stesso che sentivo nei fascisti</i> »<br /><br />« <i>Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte / Coi poliziotti / Io simpatizzavo coi poliziotti! / Perché i poliziotti sono figli di poveri...</i>»<br /><br />Ah... leggo Pasolini... e capisco un sacco di cose.<br /><br /><i>(A partire dall'antropologia umana)</i> <br /><br />Bazaarhttps://www.blogger.com/profile/17582168077328386807noreply@blogger.com