Prendiamo l'esempio della "cura dell'infanzia", proprio per la sua forte presa immediata sull'immaginario collettivo. Baby-sitter e "tate", e persino la "antiche" balie, sono normalmente a pagamento. Per chi se le può permettere. E non certo in Grecia, tanto per dire.
Se applichiamo i trattati UE, questi servizi dovrebbero essere soggetti esclusivamente a forte competizione e erogati in modo da consentire, nell'aggiustamento libero della domanda e dell'offerta, la stabilità dei prezzi.
E questo dovrebbe dare la garanzia che tutto vada per il meglio.
Naturalmente, la mamma è sempre la mamma e non c'è balia o baby sitter che possa far meglio (finchè non si deborda nel campo delle patologie disfuzionali della persona, che magari si scopre che, con la recessione, diventano patologie sociali, cioè diffuse negli strati sociali "deboli"); ma non si può pretendere che, in tempi in cui il politically correct esige che l'accesso al lavoro e la progressione di carriera delle donne siano del tutto paritari con quegli degli uomini, sia possibile ritenere che una donna sia definita "soltanto" per il suo ruolo di mamma.
Certo, il problema è che questo ordine di idee porta al contrario: cioè a che una donna non possa neppure essere definita per il suo ruolo di "non mamma".
Certo, il problema è che questo ordine di idee porta al contrario: cioè a che una donna non possa neppure essere definita per il suo ruolo di "non mamma".
E questo conduce al non piccolo inconveniente non solo della denatalità ma anche della crescita dell'età media della popolazione (e naturalmente è una "colpa" e quindi i posti letto degli ospedali pubblici vanno tagliati).
Insomma, è un caso in cui il politically correct, si rivela in tutta la sua uncorrectedness logico-razionale: la donna deve essere considerata nella sua proiezione biologica di madre? O il solo fatto di considerarla anche tale ne costituisce una deminutio, che lede la sua dignità?
Parrebbe di no, ma affermare che si debba conciliare la pienezza paritaria delle sue aspirazioni lavorative col ruolo di mamma, implica, immediatamente un problema che i trattati UE non affrontano: perchè non vogliono farlo (sapete l'Europa è un grande "fogno" e non può occuparsi di queste piccole cose di pessimo gusto). E cioè una lacuna niente affatto casuale.
D'altra parte, al di là della parità professionale e di carriera, l'UE, nella misura in cui ammettessimo (e ci mancherebbe) che la maternità è creazione di vita umana e che, perciò, il relativo fenomeno appartiene alla sfera dei diritti umani fondamentali (quelli dell'essere umano madre-nutrice-educatrice e quelli dell'essere umano-neonato-sommamente bisognoso di speciali cure, che ogni società ha fino a oggi istintivamente considerato essenziali), si disinteressa programmaticamente della tutela di un simile diritto fondamentale (e ne avete mai sentito parlare "veramente" come priorità da un Consiglio dei ministri UEM?).
E siccome esso è alla base della stessa conservazione della specie, dire che i diritti umani, in termini di positiva tutela siano affidati alla sola competenza degli Stati ma poi vincolare gli Stati stessi alla più rigida limitazione della spesa pubblica, non pare una proposizione molto coerente. Ma questo è proibito rilevarlo: specialmente in Italia.
E ritorniamo a quanto detto all'inizio. Per l'UE l'unica cosa che conta è che ci siano dei servizi per l'infanzia che compongono un settore di mercato e che, come la manodopera e il suo costo, siano soggetti esclusivamente alla legge della domanda e dell'offerta.
E anche, come abbiamo visto, questi servizi, potrebbero essere preclusi a larghi strati della popolazione, o meglio delle famiglie. E lo saranno tanto più quanto i redditi che queste producono saranno considerati soggetti solo alla legge della domanda e dell'offerta, come impone l'UE e come rafforza, nella logica della deflazione competitiva, l'inesorabile meccanismo dell'euro: per cui vince la competizione commerciale tra Stati appartenenti alla UEM colui che abbassa di più e per primo i salari reali.
In un mondo governato dalla razionalità (naturale), poichè il bisogno primario di sopravvivenza della specie, è un tantinello più importante della competizione e della stabilità dei prezzi, non dovremmo perciò essere governati, con un inesorabile autoritarismo di leggi, direttive, memorandum e targets su deficit e debito, da un sistema che ritiene inderogabili tali valori e obbliga gli Stati a colpevolizzare i propri cittadini se ritengono di affrontare il problema della "perpetuazione della specie" (detto così è brutto, ma "famiglia" è un pò troppo tradizionale e uncorrect, mentre, siccome siamo in UEM, diritto della donna alla maternità pare una deminutio e comunque è visto con sospetto di maschilismo: ma come, con tutti gli uomini che ci sono da battere nella carriera, ti metti a far figli?).
Insomma, gli Stati si trovano in una strana situazione, che viene vista però dagli "euristi" come perfettamente normale e anzi auspicabile: o consentono solo ai più abbienti (e possibilmente alti e biondi) di riprodursi, perchè sono in grado di procurarsi sul mercato i servizi di assistenza all'infanzia, oppure sono colpevoli di spesapubblicaimproduttiva-brutto, e immancabilmente di corruzione (ci sta sempre bene come correlazione inscindibile), se provvedono a questa "assurda" cosa di spendere per fornire servizi di ausilio alla maternità alle donne che lavorano o, a maggior ragione alle donne che non lavorano, sia perchè magari hanno più di un figlio (cosa che non è del tutto anormale come pare essere invalso in questi tempi di UEM), sia perchè sono disoccupate: e, in ogni caso, non appartenenti alle fasce "abbienti" della popolazione.
E non è tutto, una volta che considero il lavoro come una merce soggetta alla legge della domanda e dell'offerta e basta (pare proprio che sia l'unica, poi), avrò ottenuto un calo dei salari (per vendere a chi poi?), e quindi un allargamento delle fasce di "non abbienti".
E quindi delle persone umane (questi soggetti così poco interessanti e non "operatori razionali") che, se volessero mettere su famiglia, non potrebbero essere abbastanza "produttive" avendo questo imperdonabile difetto di essere donne non abbastanza "paritarie" e lanciate in carriera (quale poi, in regime di incentivata e iperlodata precarietà e instabilità lavorativa?) e di "stare dietro a li regazzini".
Sarà per questo che la Costituzione (artt. 1 e 4) considera il lavoro come oggetto di tutela al PRIMO POSTO?
Non viene a nessuno il sospetto che sia questo che afferma la Costituzione (art.36) quando dice che il salario, in uno con la evidentemente connessa stabilità del posto, deve essere tale da consentire al "lavoratore" e ovviamente alla "lavoratrice" (art.3 Cost.) di "assicurare A SE' E ALLA SUA FAMIGLIA UN'ESISTENZA LIBERA E DIGNITOSA?".
E invece si discute ancora se sia giusto, che dico "irrinunziabile", un sistema, imperniato sulla moneta unica, ove il valore supremo della competitività (sentite parlare di altro?) è basato sulla deflazione e la deflazione è basata sulla compressione dei salari e la compressione salariale è raggiunta incentivando intenzionalmente "l'esercito di riserva dei disoccupati".
E l'argomento principe a favore di tutto ciò è: "senza l'euro non sapete che disastro si sarebbe verificato". Quale? Ditecelo bene, senza mentire e senza sparare luoghi comuni.
La guerra? Quella cosa che fa sì che una nazione cerchi di sottomettere le altre, provocandone l'impoverimento e il calo della ricchezza e appropriandosi delle sue risorse industriali e patrimoniali? Cosa sarebbe questo disastro ulteriore alla stagnazione, disoccupazione, deindustrializzazione, abbandono delle politiche per l'infanzia, con calo del risparmio e dei redditi come in un paese in guerra, CHE STIAMO GIA' VIVENDO?
Potrebbe "piovere"?
Ma piove lo stesso, solo che grazie a Maastricht e alla riduzione forzata della spesa pubblica in infrastrutture, ridotte come quelle di un paese in guerra, ogni volta che piove, succedono disastri ambientali e si hanno vittime civili: "danni collaterali"?
Peggio che in un paese in guerra...Solo che questa guerra si combatte, contro il bene comune, contro le mamme e contro i bambini, per cercare di raggiungere l'avanzo primario che consenta di pagare gli interessi passivi sul debito pubblico da collocare sul "libero" mercato dei capitali (oligopolistico), presso gli "investitori", sommi "operatori razionali" che alla stabilità finanziaria subordinano pure la "sopravvivenza della specie".
Libera banca centrale in libero mercato del lavoro, dunque, andiamo avanti così: tanto poi di soggetti alla legge della domanda e dell'offerta ci sono solo il "costo del lavoro" e le baby sitters. Per tutto il resto, prezzo della moneta (!), prezzi dei servizi pubblici essenziali, beni durevoli, tecnologie e beni di consumo venduti dalla grande distribuzione, ci sono "vincoli" e oligopoli.
Cioè gli operatori "razionali"...e guai a tradirne le aspettative "razionali": dovessero smettere di fare gli investitori...all'estero!
impeccabile, come sempre.
RispondiEliminaMa, famose du' risate (amarissime):
http://www.youtube.com/watch?v=f4x1kMgLVEs
dal minuto 3 e 20'' , momento clou al
minuto 4 e 50'' (interprete il rag. Monti su testi di George Orwell :-) )
'petta.
RispondiEliminaQui una interpretazione di un comico che imita Prodi (secondo me è Paolo Villaggio :-) )... Non ridevo così da anni:
http://www.youtube.com/watch?v=6vTPGZm7kIE
Caro Marco, mi sono divertito molto di più a scrivere il post e a rivelare sta porcheria...A me ste cose ancora non mi fanno ridere, dato che la maggior parte degli italiani ancora crede che le cose siano come sono dette da costoro.
EliminaAnzi, ultimamente si stanno rafforzando nelle uscite pubbliche, essendosi inventati la storia del federalismo e del farsi sentire in europa...hanno riazzerato la giostra e ne cominciano un'altra senza aver mai dovuto dire la verità
E dopo questo:
RispondiEliminahttp://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/05/06/Letta-errore-grave-contrastare-Germania-come-match_8662977.html
Aspetto che spostino la capitale dell'Italia a Salò. Non ho mai visto tanta remissività!
Il "Sono convinto che la Germania capirà e può capire" di Letta mi appare quasi fanciullesco, come "l'incrollabile fede nella vittoria finale" che si continuava a predicare ancora nell'aprile del 1945.......
L'incrollabile PUDE nella vittoria "fatale"...per loro. A 'sto giro, si accingono all'inevitabile 25 settembre, poi dopo vedremo. Noi abbiamo decostruito la loro storiella e siamo pronti per la democrazia...Loro non saranno mai pronti a quello che gli accadrà nel turbine delle lotte di potere che insceneranno per autoconservarsi
EliminaMia cognata, maestra precaria al nido, è rimasta senza lavoro perché ci sono molti meno bambini che ci vanno, le mamme sono disoccupate o costano troppo, ci vogliono più di 400 € al mese in quelli comunali, e allora entrano in funzione nonne, zie ecc.
RispondiEliminaE con il precariato ovviamente non è più tanto tutelata la maternità, per cui non è che non fanno figli le donne per la carriera, ma proprio quelli che ormai sanno di non avere nessuna prospettiva di lavoro e quindi di non poterseli permettere. Come farebbero a "mantenersi" quello straccio di lavoro che hanno con un figlio che magari si sente male?
Mi ha raccontato uno dei frequentatori di questo blog quando ci siamo visti che sua cugina PAGA una penale se le succede di sentirsi male (o ha un incidente) e non riesce a trovare qualcuno che la sostituisca al lavoro. Penserà ad avere un figlio?
Siamo alla follia. Deve succedere qualcosa. Non si può vivere in un sistema così disumano.
Ma d'altra parte tutte le dittature sono disumane, anche quella dell'€uro.
Che ha messo alla fame i bambini in Grecia, Portogallo, Spagna... le dittature distruggono il futuro delle Nazioni, e i bambini sono il futuro.
L'ideologia malata e perversa che guida questi criminali dovrà scomparire (e mi auguro che scompaiano pure loro e che la loro ideologia, come il nazismo e il fascismo, venga bandita).
E qui i troll vengono a dire che l'ideologia anti-euro potrebbe diventare una nuovo nazionalismo razzista! Ma ti rendi conto a che punto cervellotico di alterazione della realtà stanno questi?
EliminaC'è chi sta peggio, molto peggio in quanto ad alterazione, e non solo della realtà.
EliminaC'è chi, a Roma, dà la laurea ad onore (non so con che faccia) a Draghi.
Quanto ci manca un Nigel Farage!
Non dico nemmeno uno che abbia il coraggio di dirgli sul muso che sono dei criminali, ma almeno di fargli una pernacchia...
Ma l'hai sentito cosa ha detto... da chiamare l'ambulanza, se le dicevo io quelle cose, dopo aver fatto quello che ha fatto, mi avevano già rinchiusa.
Sono arrivata ad un punto che mi chiedo: Ma cosa c'è da analizzare? ma non basta guardarsi intorno?
Il FMI, nella migliore tradizione pinochettiana dei Chicago Boys, chiede "misure più dure" alla Grecia, il cui debito pubblico dovrà (per forza... ma come?) calare del 65% in 7 anni.
http://www.linkiesta.it/grecia-fmi-tagli-burocrazia
Se non sono criminali questi, criminali "laureati", anzi, plurilaureati.
E diversi anni fa una mia collega, ma come lei chiunque avesse quella tipologia contrattuale, per la maternità dovette mettere in pausa la posizione (che credo fosse biennale) ma restando completamente senza stipendio per tutto il periodo. Fortuna che il marito lavorava.
EliminaIl tutto nell'ignavia di chi addirittura quasi si stupiva delle sue lamentele, inutile che le mogli di costoro erano tutelate. Possibile che, a parte lei ovviamente, solo io trovassi la cosa inquietante?
Il fatto è che sulla rabbia, anche legittima, che questo tipo di mancanza di solidarietà genera che vogliono fare leva personaggi come Grillo (o chi gli sta dietro) quando dividono gli italiani in due gruppi.
Mi ero ripromesso di scrivere un po' meno visto che non aggiungo molto all'informazione già data, ma è che certe cose proprio scoppiano dentro.
Caro Giovanni, tutti aggiungono un pezzettino della propria consapevolezza con qualunque commento. Il senso di disgusto basato sull'ossevazione dei fatti o la propria testimonianza della realtà sono benvenuti e danno modo di riflettere insieme. (E persino i troll intervenendo rivelano la loro di...consapevolezza :-)).
EliminaQuindi esprimiti liberamente qui. Finchè si potrà fare
FEDERATI E COFFEDERATI
RispondiEliminaDopo l'uscita di scena di Peter Hartz, il "riformatore del mercato del lavoro tedesco" dell'Agenda 2010 di Schoeder, con condanna passata in giudicato (ndr, per non dimenticare reoconfesso di 44 capi d’accusa tra cui peculato, corruzione a carico di sindacalisti, concussione, pena 2 anni di carcere e ammenda di 567.000 €), dopo il pubblico pentimento di Oskar Lafontaine, presidente SPD durante l'ascesa di G Schroder, ministro delle finanze tedesco e padre dell'euro tedesco, per la scriteriata scelta dell'euro e del realtivo dumping salariale tedesco, mancava la strenua affermazione del pensiero liberista da parte di Sergio Cofferati, il "cinese" ex segretario generale CGIL.
Un tempo si sarebbe pensato all'errore tecnico di "regia" per aver mandato in onda "sottotitoli" sbagliati, quello che sosteneva usciva realmente dalla sua bocca, "posseduto" irrimediabilmente dall'anima di F von Hayek.
Futile ogni ricerca di "esorcisti" che "liberino" quello che rimane della società civile da queste barbariche orde "possedute", più efficace il ricovero coatto in manicomi criminali per "quello che hanno fatto" con il solo perdono "perchè non sapevano quello che dicevano".
Tra troppi inconsapevoli che "subiscono quello che è stato fatto" e pochi che "sanno perchè è stato fatto", il tempo passa ma s'allunga l'elenco dei responsabili e s'allarga la lista delle responsabilità.
Qualche mese fa lessi un commento di Bini Smaghi che più o meno diceva che è inutile puntare sulla crescita in un paese che invecchia, e naturalmente mi infastidì non poco per i motivi indicati nel post.
RispondiEliminaSegnalo anche l'ultimo intervento di Seminerio sul tema:
http://phastidio.net/2013/05/06/la-malattia-giapponese-si-chiama-invecchiamento/
ove si accenna ai risvolti macroeconomici in tema di sostenibilità del debito pubblico in un paese che invecchia.
Ultima cosa,dato che ormai siamo tacciati per razzisti, mi sembra che le elites non si pongano il problema ritenendo più
conveniente utilizzare manodopera immmigrata, ha meno pretese e non è improduttiva per diversi lustri come i nostri figli. Inoltre si ottiene l'ulteriore vantaggio, Mario Monti docet, di alimentare una delle paure che fa da motore all'integrazione europea, che tanto ama la pace, ma mai si sottrae se si può strumentalmente seminar zizzania.
E infatti, simmetricamente e inversamente, è inutile pure puntare sui vecchi in un paese che non cresce (a causa dell'euro). Che è poi è l'altra faccia della politica euro. Insomma quando si dice "carta vince, carta perde" il banco vince sempre. E hanno preso due piccioni con una fava!
EliminaIn germania ne hanno fatto una religione: le paure dei vecchi sfruttate per dirgli che se i rendimenti dei loro risparmi sono a zero (o sotto), la colpa è dei fannulloni med. A cui imputano quindi in questa forma il famosi, quanto fantomatico "costo dell'europa per i contribuenti tedeschi". Ovviamente se gli interessi salissero, giustificherebbero misure fiscali per il mantenimento del (già raggiunto) pareggio di bilancio nello stesso modo...
Talmente vero ciò che dici (che è inutile puntare sui vecchi in un paese che non cresce), che la Germania, pur essendo in surplus commerciale, ma schiava della propria ideologia economico-sociale, si avvantaggia e i vecchi vengono mandati in confino nell'ex Germania est dove il costo della vita è più basso: qui
Eliminap.s.: un asilo di provincia costa ben 435€/mese, e devo pure ringraziare il mio comune che mi "sconta" 100€...!
Sì l'avevo a suo tempo visto. Il delirio tra un altro po' di "piùeuropa" sarà accettato come "razionale". Già ce li vedo, i livorosi che pensano di essere giovani in eterno...
Eliminaquesto blog, insieme a goofynomics, sono le UNICHE VOCI che parlano di cose concrete, ma questo è secondo me il migliore perchè va oltre il fatto puramente tecnico economico e illustra le ricadute sulla vita quotidiana che le scelte economiche hanno.
RispondiEliminaOgni tanto per confutare qualche trolletto in giro per il web che parlava di competitività, di quanto è giusto il pareggio di bilancio e che gli Stati quindi debbano essere competitivi, ho sempre lanciato la seguente domanda provocatoria, che secondo me sintetizza all'estremo quello che qui viene esposto in modo molto chiaro
"Se lo Stato è obbligato a finanziarsi ai tassi di mercato, e deve andare sempre in pareggio, secondo te gli conviene finanziare un asilo pubblico? Quanto rende nel breve periodo, quello normalmente richiesto dal mercato finanziario, un bambino di tre anni? E un neonato? Sono competitivi o sono soldi buttati?".
La natura predatoria dell'attuale sistema monetario risiede proprio nel fatto che spinge sempre di più i cittadini a doversi rivolgere al mercato finanziario per i propri bisogni primari (sanità, istruzione, cura dell'infanzia) perchè con lo smantellamento dei servizi pubblici si lascia spazio alla finanza privata di poter fare profitti con la "captive demand" cioè con la sicurezza tipica del gabelliere che ha il diritto di interrompere il cammino a chiunque non abbia i mezzi per pagarlo (e saremo sempre meno in grado di pagare). Con l'attuale sistema giuridico ed economico si consente della finanza di potersi espandere anche nella sfera "biologica" dell'essere umano, questa è secondo me l'essenza del crimine che si sta perpetrando, equivale a far vivere tutti i cittadini con una spada di Damocle sulla testa pronta a cadere qualora questi si rivelino noncompetitivi (tutta una parola ovviamente) cioè "unfit" dal punto di vista Darwiniano.
Ammiro la lungimiranza dei Padri Costituenti e sono quindi stupefatto dal livello di ottundimento generale che è stato imposto al popolo italiano il quale nell'immensa massa di false informazioni che gli vengono propinate quotidianamente attraverso tutti i mezzi di informazione (internet inclusa) ha completamente perso la bussola su cosa sia realmente essenziale per la propria esistenza quotidiana.
Concludo citando un mio vecchio professore di italiano delle superiori, credo democristiano, il classico professore in doppio petto anche di fronte a degli scalmanati come noi, il quale disse: "si diventa uomini solo dopo aver messo su famiglia". A distanza di di più di vent'anni e dopo due figli, capisco in pieno e condivido quella frase.