"Si e' rivisto in Senato il Cavaliere, ma in tono minore e preoccupatissimo per la crisi economica (e non sapeva ancora delle pesanti condanne dei suoi compagni di bunga bunga alias cene eleganti). Nessuna fila per omaggiarlo, solo un piccolo drappello di senatori ai quali ha raccontato quanto segue:
1. La crisi economica durerà ancora a lungo e che non sarà facile per nessuno, cittadino o impresa, uscirne indenne.
2. Una possibilità potrebbe essere quella di uscire dall'euro e tornare alle monete nazionali, con conseguente svalutazione da una parte e stampa di carta moneta dall'altra. Ma l'Italia, ha precisato, realisticamente non e' in grado di farlo.
3. Un giovane imprenditore amico suo e' andato a riferirgli che mette in libertà qualche centinaio di persone perché delocalizza in Albania dove tutto, a partire dal costo del lavoro, costa un terzo di quanto occorra in Italia.
4. In generale, i suoi amici benestanti che lavorano all'estero non vengono più in Italia nemmeno per i week end perché le mogli non possono nemmeno fare shopping a causa della "folle" limitazione dell'uso del contante. E anche le loro barche restano stabilmente all'estero.
5. E' uno sbaglio gigantesco aprire la stagione delle riforme senza mettere quella della giustizia tra le cose da fare. Ma, anche qui, non per rompere con Letta Enrico, Re Giorgio II e il Pd ma per cercare di imporre il tema".
Da un'intervista Francesco Forte sul sussidiario.net, sulle future privatizzazioni già preannunziate da Saccomanni:
"E' un programma che piace al PdL; nel Pd, invece, è ancora allo stato nebuloso" (....?) "In una situazione del genere la scelta di Letta sarebbe veramente innovativa: darebbe una svolta al governo"
"La soluzione della Banca d’Italia, come ormai accade da anni, non è all’altezza della sua analisi: “Il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica è condizione necessaria per il contenimento degli spread.” Imbarazzante.
Per fortuna che non ci dicono che meno domanda pubblica è condizione “sufficiente” per risolvere la crisi: di questo se ne sono resi conto anche loro. Ma il taglio della domanda pubblica e l’aumento delle tasse non solo non è condizione sufficiente, non è nemmeno necessaria, anzi!
Che non sia necessaria ce lo dice lo stesso Bollettino quando ci ricorda che siamo, in parte, anche se sempre meno, salvati dal resto del mondo, dal fuori Europa, che tira. E come mai tira? Come mai cresce il nostro export verso il Giappone, per esempio? Perché il Giappone ha voluto tirarsi fuori dalle secche della crisi (o sta apparentemente riuscendo a uscirne) grazie allo stimolo alla domanda interna dall’unico attore che può farlo in un momento di recessione come questa: il settore pubblico. Con tanto di esultante reazione dei mercati azionari giapponesi. Insomma, siamo salvati … dalla spesa pubblica giapponese.
Ma non basta. Bisogna salvarci con la nostra spesa pubblica, quella buona, quella fatta di competenza e acquisti mirati, che generano reddito ed occupazione nel settore privato.
L’alternativa?
Siamo vicini ad una crisi europea senza se e senza ma che rischia (...???) di spazzare via l’euro e con esso la geopolitica europea e dunque la forza contrattuale del nostro Continente al tavolo delle negoziazioni mondiali. Ovvero i prossimi 30 anni di sviluppo. Quando vorremo capirlo, forse, sarà troppo tardi. Ma salvarci da soli, non mettendoci nelle mani del resto del mondo, è alla nostra portata."
Non commenterò nel merito, le varie posizioni. Quello che penso l'ho già fin troppe volte espresso.
La domanda piuttosto è: ma il Cavaliere chi lo consiglia?
Com'è possibile che non si renda conto che l'eurobreak non è un evento che si possa ritardare a piacimento, con le nostre zelanti "forze", ma qualcosa che o ci arriva addosso quando siamo impreparati, o ci obbliga a "lavorare", ben oltre, ma molto oltre, la linea ufficiale di questa maggioranza di governo, in Europa?
Condurre in porto le privatizzazioni, intanto che si prepara un collasso definitivo dell'euro-gold standard, che è poi in definitiva un'ignoranza inguaribile, da sindrome von Hayek, su una crisi da domanda, irresponsabilmente indotta e acuita, si rivelerà del tutto inutile e anzi dannoso. Questa volta non è così scontato che gli italiani possano ingoiarsi l'ennesima svendita, accettandola senza trarne le conseguenze in termini di consenso elettorale.
Può darsi che dopo il 30 luglio le cose, in qualche modo, cambino. Magari la sindrome di von Hayek apparirà meno "utile". Certo l'autunno delle "manovre" potrà portare all'inverno del "nostro scontento"...
Io sono sempre più terrorizzato dalla situazione. In passato c'era sempre l'alternativa del "mollo tutto e vado all'estero", oggi cosa c'è? Si può solo scegliere in quale Paese del mondo andare a morire di fame. E' incredibile come questo von Hayek faccia più danni da morto che da divo, almeno in confronto al passato. Siamo alla "crisi" più grave degli ultimi cent'anni, giusto? E tutto grazie all'applicazione dell'ideologia von Hayek, ossia la distruzione dello stato dunque della Democrazia (in soldoni).
RispondiEliminaE non posso nemmeno emigrare su di un altro pianeta!
Ma questo benedetto 25 Luglio bis arriva o no??? Sarà indubbiamente interessante per gli storici leggere di questo periodo storico, intanto noi oggi ce la prendiamo intercooler...
Vorrei poterti dare lumi sulla dissoluzione di questo paradigma nefasto. A livello mondiale, in buona parte è già così; ma noi, fortunelli, siamo in Europa. E per di più in Italia,cioè nel paese dove l'ubriacatura von Hayek è più forte in assoluto. Per ragioni legate al consolidamento di una serie di cause che potevano essere vere negli anni '70, ma che non sono più attuali e che vengono trascinate nella malfede e nell'ignoranza mediatica.
EliminaLuoghi comuni terrificanti ci riservano questa assoluta incapacità di uscire da analisi datate, prive di qualsiasi legame causale con la realtà.
Ma siamo sempre sullo stesso punto: quanta controinformazione salvifica è esprimibile in un paese come questo?
La soluzione non può venire che da fattori esogeni. Cioè quando saremo rimasti soli soletti, coi Giavazzi e i Padoan, i Draghi e i Saccomanni, a fronteggiare un mondo che va in altra direzione.
Quello che mi lascia sempre piu' l'amaro in bocca, e' che le loro dichiarazioni sono chiare!!! Nell'intervista di Francesco Forte su sussidiario.net, la frase finale racchiude in maniera esplicita il perche' delle manovre di privatizzazione!!!!!!! Che altro apettarci da questa manica di traditori?
RispondiEliminahttp://vocidallestero.blogspot.it/2013/07/krugman-la-cina-sbatte-contro-la-grande.html?m=1
RispondiEliminaVado a intuito: che i fattori esogeni siano qui?
La "versione" di Krugman è interessantissima.
EliminaRiguardo ai "tempi" dei fattori esogeni, dalla situazione Cina possiamo sperare in un'accelerazione.
In particolare, quanto questo possa influire su cruccoland, che, a scapito degli USA, voleva integrarsi in una maxieconomia, con divisione delle lavorazioni, con la Cina.
Paradossalmente, la crisi cinese, proprio per la legge dei rendimenti decrescente indicata da K., favorirebbe l'Italia e la competitività relativa delle sue produzioni. E metterebbe ancor più in ginocchio i crukki ove riavessero il marco: traduzione, la situazione cinese aumenta vertiginosamente la (teorica) forza negoziale italiana in UEM.
Ma non se rimane nell'euro ancora a lungo.
Ma alla luce di quanto riportato nel post, cioè delle differenti forme di irrealismo italico, (dal Cavaliere e Piga, che "teme" la dissoluzione dell'euro e contraddittoriamente lamenta che continuiamo a seguire le politiche fiscali imposteci dall'europa...per conservare l'euro!), la concreta ed effettiva speranza rimane che l'interesse italiano, che la classe dirigente italiana ignora, coincida con quello USA ad un atterraggio morbido della nuova crisi che si prospetta a livello mondiale...
Ad oggi l'uscita pare un'eventualità remota purtroppo. Qualche novità si potrebbe avere all'esito delle elezioni in Germania. Purtroppo voci dalla Germania non viene più aggiornato lasciandoci a bocca asciutta nel momento clou (strano però). Non credo lucke farà sfracelli..
EliminaE non so nemmeno se una sua eventuale vittoria potrà dirsi favorevole alle scelte da noi auspicate. Certo che sei nostri accettano il lucke pensiero (le fantomatiche monete parallele) ai nostri una incriminazione per alto tradimento sarebbe sacrosanta