Nella previsione di essere coinvolto nel "che ne pensi?" (e so che si conta sul fatto che sono molto più fesso e buono del ch.mo prof.Bagnai), avevo fatto questo post, invitando alla calma e al distacco dalla "triste vicenda". La quale, se ci pensate bBbbbene, ma proprio bene-bene, non ha quasi nulla a che fare con i problemi attuali e quindi la soluzione della "vicenda" non ha influenza su una soluzione dei problemi stessi: avreste per caso un diverso sistema mediatico in presenza di una nuova legge elettorale? Avreste per caso un'offerta politica, diversa da quella attuale, e sostenuta "a reti unificate" in ogni sua componente, capace di ottenere - nel più ottimistico dei casi- oltre il 4% dei voti?
Poichè amo contraddirmi, di fronte alle insistenze di taluno (a cui, nonostante tutto :-), voglio bene), e di "altri", faccio una breve trattazione del (poco appassionante) dilemma.
Sperando di placare gli animi degli inquieti. E sapendo che non ci riuscirò.
Questo è il parere di Capotosti (ex presidente della Corte) richiamato da Mattia:
"Dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico". Così Pietro Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale, in un'intervista a Qn.
"La sentenza entrerà in vigore quando sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, presumibilmente verso la fine di gennaio", spiega. Quindi il giorno dopo "i deputati che sono stati eletti grazie al premio di maggioranza diventano illegittimi". Infatti, sottolinea, "l'annullamento che pronuncia la Corte costituzionale ha effetto retroattivo". Se, aggiunge, l'elezione fosse stata già convalidata "non c'era problema, ma alla Camera non è successo. Dunque, una volta pubblicata la sentenza, essendo la legge illegittima, non si può applicare".
La convalida dovrebbe arrivare prima della pubblicazione della sentenza della Consulta, in quel caso "si salverebbero" ma, fa notare il costituzionalista, "a Montecitorio devono ancora convalidare tutti e 630 i deputati. Diciamolo chiaramente: questa sentenza ha un effetto dirompente". E prosegue: "In teoria, dovremmo annullare le elezioni due volte del Presidente della Repubblica, la fiducia data ai vari governi dal 2005, e tutte le leggi che ha fatto un Parlamento illegittimo. Sennonché il passato si salva applicando i principi sulle situazione giuridiche esaurite". Alla domanda se ciò significa tornare a votare, risponde: "Io non lo dico ma lo penso"."
"La sentenza entrerà in vigore quando sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, presumibilmente verso la fine di gennaio", spiega. Quindi il giorno dopo "i deputati che sono stati eletti grazie al premio di maggioranza diventano illegittimi". Infatti, sottolinea, "l'annullamento che pronuncia la Corte costituzionale ha effetto retroattivo". Se, aggiunge, l'elezione fosse stata già convalidata "non c'era problema, ma alla Camera non è successo. Dunque, una volta pubblicata la sentenza, essendo la legge illegittima, non si può applicare".
La convalida dovrebbe arrivare prima della pubblicazione della sentenza della Consulta, in quel caso "si salverebbero" ma, fa notare il costituzionalista, "a Montecitorio devono ancora convalidare tutti e 630 i deputati. Diciamolo chiaramente: questa sentenza ha un effetto dirompente". E prosegue: "In teoria, dovremmo annullare le elezioni due volte del Presidente della Repubblica, la fiducia data ai vari governi dal 2005, e tutte le leggi che ha fatto un Parlamento illegittimo. Sennonché il passato si salva applicando i principi sulle situazione giuridiche esaurite". Alla domanda se ciò significa tornare a votare, risponde: "Io non lo dico ma lo penso"."
Preciso: l'intero procedimento di convalida dovrebbe arrivare prima della pubblicazione perchè dopo non si potrebbe più fare, a rigore, essendo in definitiva un'applicazione (più o meno diretta) delle norme dichiarate illegittime.
Poco prima, avevo mandato una risposta mail ad un altro "interrogante(si)", di questo tenore (come vedete la faccio breve):
"Considero la questione un elemento ingannevole e fuorviante rispetto alle priorità dello scenario (non c'è alcuna possibilità di sostituire UTILMENTE questa classe politica in queste settimane)
http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/keep-calm-le-maschere-si-sciolgono.html
In ogni modo, la Corte non dichiara la nullità delle leggi ma la loro "illegittimità costituzionale", con le sole conseguenze certe dell'art.136 Cost. (cioè quelle dette da Capotosti relative al divieto di applicazione dal giorno della "pubblicazione" della sentenza ; nota successiva aggiunta).
Quindi non si può far riferimento al regime della "nullità", quanto semmai a quello della annullabilità con varie distinzioni possibili rispetto agli effetti di durata (questo è il punto) delle precedenti applicazioni (cioè del concreto episodio elettorale registratosi da ultimo, cioè l'attuale formazione delle Camere).
Infatti, in teoria generale, l'atto illegittimo è "annullabile" - con effetto ex tunc, ma delimitato dal factum infectum fieri nequit, quanto al ripristino retroattivo-, mentre la nullità si aggancia o al difetto degli elementi costitutivi essenziali-minimi della fattispecie o al diverso caso della "illiceità" (cioè contrarietà a norma che implica una sanzione pubblica autonoma dalla declaratoria di illegittimità-inefficacia dell'atto "giuridico"; la sanzione "autonoma" poi, sempre in linea di principio, riguarderebbe un "comportamento" che non coincide con l'atto giuridico, che sarebbe solo un elemento della fattispecie illecita)."
Ora, se prestate attenzione, la mia risposta coincide, per grandi linee con quella di Capotosti.
In particolare il "factum infectum fieri nequit" riguarda gli effetti c.d. irrettrattabili degli atti esauriti.
La convalida potrebbero farla (se non sono resi troppo sicuri di sè dall'€uropa che "li vuole" tutti quanti).
Come pure, saranno considerati dalla Corte, presumibilmente, effetti esauriti quelli di esercizio della funzione legislativa, compresa l'elezione del Presidente della Repubblica; certo non sarà facile argomentarlo, ma come già detto ad altri commentatore/trice, una cosa è l'applicazione diretta della norma dichiarata illegittima, cioè quella sulla composizione e costituzione giuridica dell'organo, altra cosa è l'esercizio delle funzioni legilsative che, regolato da distinte previsioni costituzionali ad applicazione "diretta", potrebbe configurarsi come produzione di "atti" perfetti e "definitivi" alla luce della rispettiva disciplina . Cioè considerati, rispetto al procedimento costituzionale di loro adozione in quanto atti, esauriti con la loro approvazione-promulgazione (regolare e legittima quanto alla disciplina che li regola).
Oddio, si potrebbe anche essere più "draconiani": cioè, sostenere che le leggi (o l'elezione del Pres. della Rep.)siano atti di durata (negli effetti), e come tali, essendo pur sempre soggetti al sindacato di costituzionalità - che li rende perciò instabili, non definitivi e "non irretrattabili", sotto questo profilo-, l'effetto della illegittima composizione dell'organo si estenda agli effetti ancora perduranti degli atti adottati dall'organo illegittimamente costituito. Cioè si possa estendere anche agli effetti collegati ad atti del parlamento ancora CONTESTABILI (in un potenziale giudizio ordinario), mediante eccezione di illegittimità costituzionale, che potrebbe rivolgersi alla illegittima composizione dell'organo legislativo.
Credo che la Corte considererà questi ultimi aspetti e li risolverà in senso "responsabile" e quindi molto diffilmente lascerà dilagare l'effetto "caducatorio".Ma un punto rimane: anche se l'organo fosse irretrattabilmente non convalidabile, non si saprebbe COME votare rispettando il volere della Corte (che sarebbe poi il "voluto" della Costituzione). Infatti; non solo non si saprebbe come emendare, rispetto alla legge attuale rimasta in piedi, il vizio della non esprimibilità delle preferenze, e non solo sarebbe forse troppo difficile far rivivere per intero il "Mattarellum" (inoltrandosi su complesse questioni di abrogazione per incompatibilità di molte sue previsioni), anche se non è da escludersi (vedremo le motivazioni), ma una qualunque legge non sarebbe votabile da questa Camera non convalidata e non convalidabile.
Questo spiega allora perchè la Corte, preannunziando probabilmente di non voler adottare la tesi "draconiana" e largheggiando sugli effetti "esauriti", ha posto GIA' IN DISPOSITIVO, la indicazione della permanente libertà del parlamento di approvare una nuova legge, SENZA PORRE (per quanto sappiamo) IL LIMITE TEMPORALE DELLA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA.
E' tutto chiaro?
Per me no.
Ma, come ho detto, non è poi così importante. Allo stato attuale (sì perchè "potrebbe sempre piovere"...dall'Europa del Nord, ovviamente)
Ok ammetto che non è una bella cosa rivolgersi con un 'chennepenza', soprattutto su una questione non importante ai fini della battaglia contro il sistema neo-liberista/mercantilista/indipendentistabanchecentrali/etcetc, però è diffusa anche la questione 'ma allora anche la Corte Costituzionale è vittima dell'illegittimità per la sua composizione interna?', ossia: può l'effetto ex tunc riguardare anche l'emittente della sentenza? Oppure è una esagerazione giornalistica?
RispondiEliminaMa lo vedi che è impossibile che, dal punto di vista logico, si allarghi il concetto di effetti-atti "non esauriti" estendendolo alle manifestazione delle funzioni esercitate dall'organo.
EliminaEsiste d'altra parte la risalente (proprio al periodo post-fascismo) teoria del "FUNZIONARIO DI FATTO", cioè quello la cui investitura è illegittima (in base alle norme sulla nomina), ma i cui atti hanno rispettato le norme che ne disciplinano l'adozione e hanno spiegato effetti incontestati (c.d. principio della "effefttività"). La Corte (presumo, le teorie con precedenti sono tante) utilizzerà ragionamenti del genere...
Spero che almeno voi facciate buon uso delle tecnicalità qui illustrate, in modo da limitare la deviante "eccitazione" che fa il gioco del PUD€
Anche a me la questione sembra poco importante, sebbene sia molto contento della reintroduzione del principio proporzionale, che ormai dovrebbe restare qualunque sia il sistema elettorale che verrà scelto.
RispondiEliminaPer rifare la storia d'Italia, serve un nuovo partito che vada al governo ma per andare al governo bisogna andare in Parlamento e da là parlare al popolo. Per realizzare questo obiettivo mediato, di fase, e tuttavia fondamentale, il 4,1% è più che sufficiente, se nel frattempo la costruzione del partito procede nel miglior modo possibile.
Stefano D'Andrea
Stefano sono d'accordissimo sul metodo: è in effetti quello che ho rimproverato al m5s, cioè di andare al parlamento non per fare, da dentro l'istituzione, "offerta" di una cultura alternativa ed offrirla da una sede che non può essere ignorata, parlando al popolo sovrano (invece di richiudersi a oltranza nelle aule del palazzo per cercare di "fare leggi" e ostruzionismo tanto meticoloso quanto sterile e spesso eccentrico, pensando che questo sia il lavoro di un'opposizione che altrimenti non merita remunerazione).
EliminaPerò, rimango convinto che il sistema mediatico, oltre che il controllo bancario-finanziario sul making rules, sia tale che risulti molto difficile, quantomeno in pochi mesi, ottenere un risultato come il 4,1%: Grillo è un'altra cosa. E' un format sperimentale, messo a punto nelle dark rooms del potere oil-finance (quindi molto ben pianificato), per incanalare il malcontento via web e consolidare l'accettazione strutturale di alta disoccupazione e deflazione salariale...
Ma il mio augurio di cuore è che ARS ce la possa fare.
Certo sarebbe un risultato positivo e fa bene a tentare..
Si voterà fra pochi mesi, FORSE. Ma PROBABILMENTE si voterà anche tra uno o due anni.
RispondiEliminaSi votò sia nel 1992 e che nel 1994, a cavallo tra le "due repubbliche" (prima legislatura repubblicana a durare due anni soltanto).
Nella cosiddetta seconda repubblica, nata morta, si è già votato nel 2008 dopo aver votato nel 2006. Ora forse si rivoterà nel 2014 dopo aver votato nel 2013: il record di brevità. Rivotare nel 2014 potrà ritardare l'appuntamento dal 2015 al 2016, non di più.
Parlare al popolo nel 2016 e andare al potere nel 2018: non ci metteresti la firma?
Il nostro obiettivo non è "salvare l'Italia"- espressione troppo abusata - o uscire dalla crisi - scopo modesto e incapace di generare pathos (oltre a Machiavelli serve Mazzini) - , obiettivi per i quali potrebbe bastare l'uscita dall'euro, magari provocata da altri senza nemmeno nostro merito.
Gli obiettivi sono: restaurare l'ordine costituzionale, non soltanto in materia di rapporti economici, bandire il principio della concorrenza e ricostituire lo Stato e il popolo italiano.
Mi auguro di cuore che nel 2016 sarai un nostro candidato, nemmeno tanto indipendente (gli indipendenti portano sfiga: tra gli indipendenti di sinistra nel PCI ci sono stati anche Spaventa e Cavazzutti, allievo di Andreatta, che in effetti erano indipendenti dalla sinistra!).
Stefano D'Andrea
Tra il 2016 e il 2018 si dovrebbe essere un bel pezzo (più) avanti, alla fase di una nuova Costituente (di rafforzamento e rispristino della Costituziona primigenia).
EliminaAltrimenti, se non si sarà cominciato prima a smantellare il regime ordoliberista, questo, in base ai poteri che già detiene, avrà ridotto l'Italia ad un cumulo di macerie.
Il 2014 è un anno fondamentale; c'è la forca caudina della manovra finanziaria per il pareggio di bilancio. Il cedimento "loro" sull'Italia è un lusso che non si possono permettere; e il PUD€ sarà messo a nudo nella seconda metà dell'anno (col famoso semestre). Se crolla anche solo un pezzettino la macchina infernale gli viene giù come un castello di carte (truccate).
La partita finale per il popolo sovrano è già bella che avviata: solo che non sanno neppure in che squadra stanno giocando...
Mi auguro che ci sia un risveglio simile a quello post 8 settembre (che "culturalmente" era cominciato, tra pochi, veramente pochi, ben prima)...
Sono un po' più ottimista, anche perché l'8 settembre venne dopo anni di guerra.
EliminaAttuando il giusto programma ci vogliono uno o due anni per raggiungere la piena occupazione, instaurare un certo controllo sulle grandi imprese nazionali, reprimere la rendita finanziaria e vietare o limitare le scommesse finanziarie.
Due anni fa sembravamo morti, perché non c'era amor di patria, la fiamma della Costituzione era piccolina, più piccola che adesso, e il dovere di militanza era avvertito da pochissimi (ora sono parecchi di più).
Se peggiorerà la situazione economica ma la fiamma divamperà, si diffonderà l'amor di patria, esploderà il sentimento di militanza e le avanguardie cominceranno a ben radicasi nei territori, vorrà dire che la situazione sarà migliorata e di molto.
SD'A
Com'è noto ho formulato un'ipotesi ("frattalica") che implica che la guerra, nelle forme prescelte dall'ordoliberismo in questa sua fase, sia già ben cominciata (e in uno scenario internazionale).
EliminaL'ipotesi include che i partiti tradizionali (e non) pervengano a scissioni e riposizionamenti sempre più accentuati di fronte a eventi "spiazzanti" (delle attuali miopi strategie) che, in verità, mi pare che si stiano già manifestando.
Una parte di questo sommovimento politico sarà puramente tattica (25 luglio tea-party), una parte sprigionerà una rappresentanza a interessi sociali nazionali che oggi sono mostruosamente calpestati in nome di un'ideologia censoria e antidemocratica (paludata da internazionalismo cooperativo).
In questo schema convergenze indispensabili si dovranno manifestare, con la partecipazione diffusa di formazioni politiche oggi in evoluzione. Sempre nella cornice della Costituzione da "riattivare" nel pieno della sua legittimità suprema.
L'unità e il dialogo, nella fase resistenziale, andranno ricercati e questo impone una "neutralità democratico-costituzionale" nel saper proporre una cornice programmatica della "liberazione".
La neutralità democratico-costituzionale, per superare gli enormi ostacoli mediatici - che coincidono con (la parte estrema de) il potere non formalmente istituzionalizzato della finanza- è un bene da preservare mediante l'autorevolezza e il disinteresse personali.
Potrò anche sbagliarmi, ma questo è quanto mi pare risponda alla difficilissima strada che conduce al ripristino della democrazia.
Ti giuro, il tema mi appassiona cosi poco che per la prima volta non ho letto un tuo post (penso di essermeli veramente letti tutti).
RispondiEliminaIo da una dozzina, ma facciamo pure ventina d' anni, non sento parlare d' altro che di leggi epettorali (come esistesse quella perfetta).
In pratica questi zerbini perdigiorno che hanno vergognosamente reso IL luogo della democrazia, un vero e proprio "bivacco di manipoli" che manco la "buon' anima"..., dopo essersi fatti spogliare di ogni potere (reale) e di ogni dignita', altro non hanno fatto che:
- fare qualche legge per Berlusconi, per questo o quell' altro lobbista, che al pari di Berlusconi , li aveva miracolati portando delle nullita' (come erano consapevoli di essere) NEL luogo della democrazia (a mezzo buona stampa),
- pigiato il bottoncino per l' avallo formale alle decisioni che avevano preso altrove (di solito "in Europa")
- discusso e fatto leggi che si occupavano della modalita' con cui farsi rieleggere (la discussione ha occupato minimo le ultime 5 legislature dal primo all' ultimo giorno, comprese le campagne elettorali ).
Tranquillo che io, che pure ho spesso abusato tanto (e tanto ne abusero' ancora) della tua pazienza, riservero' i miei "che ne penZi" per altro.
Ma ormai possiamo approfondire senza "che ne pensi", no?
EliminaPiuttosto intanto che matura il quadro, non dimentichiamo che la Costituente è anche qui. Dove altro se no? Vedi qualcos'altro in giro?
Perciò desti e pronti...il tempo stringe (il cappio al collo dell'Italia)
questo momento a me pare "storico" , siamo al bivio, dobbiamo resistere e fare fronte comune per "la neutralità democratico-costituzionale, che è un bene da preservare mediante l'autorevolezza e il disinteresse personali." Questa difesa è precondizione per tutti i successivi atti di ricostruzione dell'Italia da parte del popolo sovrano. Seguiranno tutte le revisioni e gli strumenti attuativi per moneta, economia, giustizia , trattati europei e migliaia di altre cose. Ma se verrà impedito il ripristino del Mattarellum e non ci sarà l'accordo per una nuova legge elettorale si può votare con il proporzionale puro ? mi ricorda frattalicamente le elezioni della costituente del 46
EliminaUn proporzionale puro senza una norma che regoli le preferenze, che dovrebbe comunque essere introdotta?
EliminaRammenti la parte finale del post?
Ma poi da dove la ritrai la priorità della riforma della giustizia, tipico tema ordoliberista e di chi si trovava in brutte acque da Craxi e B.?
La giustizia, coi suoi sovraccarichi e il suo abbandono di investimenti pubblici concreti, ha semmai bisogno di leggi esattamente opposte a quelle nell'intero oggi ipotizzate, ma il quadro costituzionale è più che sufficiente. Non mettiamo in circolo idee supinamente tratte dalla ideologia PUDE-propagandata (esattamente come l'idea di reddito di cittadinanza, di spesa pubblica brutta come causa del debito eccessivo, ecc.)
quindi allo stato NON c'è nessuna legge elettorale pronta per l'uso e in ogni caso si deve fare un passaggio parlamentare ? per quanto riguarda le riforme , compresa quella della giustizia, non la intendo strumentale al suo "controllo politico" e da effettuarsi subito. Certamente dopo la "costituente", l'elezione di un parlamento sovrano e democratico, il ripristino degli strumenti di politica economica e finanziaria nelle mani dello Stato (con la S maiuscola) e a molte altre azioni di ripristino del funzionamento delle istituzioni e semplificazione delle leggi, allora potrebbe essere fatta anche una riforma della giustizia finalizzata al suo migliore funzionamento o forse no perchè le azioni di cui sopra già la metterebbero nelle condizioni di funzionare al meglio.
EliminaDE SUS SCROFA DOMESTICUS L.
RispondiEliminaChe dei maiali, una volta macellati , “non si butti ia via nulla” è Storia nota: dalla setola al budello tutto ne ha un uso che l’umanità ha imparato - allevandolo, selezionandolo (esempio raro di fertilità intergenica), commerciandolo, narrandolo, denigrandolo, insaccandolo – a degustarne doti e qualità persino sulle tavole dei una parte dei “volgari” mentre sulle altre di tavole, non scoprendone la conservazione, l’ha bandito, ripudiato e persino demonizzato.
Come conosciuti, ancora vivo e vegeto o ammazzato e macellato, sono gli usi narrati da
F Ceccarelli dalla pagine di Propaganda Stiffel West New o proiettati con l'allegoria dello SNATCH di G Ritche .
Eh si, povero maiale, ora ti tocca anche lo STRAPPO della rappresentanza di un Parlamento già svuotato, già sventrato, già divelto dall’incuria, dall’ignoranza, dalla avidità, dal silenzio, dalle bestemmie di quanti di repubblica, di democrazia, di libertà non ne conoscono o ne hanno dimenticato o ne hanno rimosso il significato e il senso che quel “Comitato dei settantacinque” ha saputo scrivere nei 139 articoli della Costituzione repubblicana di questo Belpaese.
Una Carta divenuta ingombrate perchè racconta della dignità e del sapere di una comunità aperta, sensibile , attenta al mondo intero e alla sua Storia.
Una Carta che avversa quelle più “efficienti, efficaci, produttive” della “Grande Società”, nuovo ordine e ordine nuovo di “qualcosa” che, anche se non lo chiedi, possiamo cercare di spiegarti, povero maiale.
Chapeu Poggio. Stavolta ti ho seguito senza fatica.
EliminaLa "teoria generale del maiale", proiettata sulla realtà italiana in effetti è argomento particolarmente familiare e scottante ("a scottadito")...Ma insomma, al grande Poggio fai un "mezzo" complimento :-)
Elimina@Balduin
EliminaSpero viva/mente che i piccoli fotogrammi proposti in questa qurantottesca fucina di conoscenza e sapere condivisi, non siamo la stessa "fatica" richiesta dai "grandi" maestri, i T Padoa Schioppa, M Monti e soci accomandatari della "Grande Società" per affrontare la "durezza della vita", ma contribuiscano a dar luce nel "tunnel" nel quale ci troviamo nel "mezzo del cammin di nostra vita" :-)
La "durezza della vita" gli italiani l'hanno sperimentata molto a lungo. Per resistere a chi ce la propone come soluzione per redimerci abbiamo solo bisogno di ritrovare la memoria ereditata.
Elimina@Quarantotto il complimento è pieno, l'unico limite è dato dalla mia capacità di comprensione:-)
Grazie davvero 48, accetto la tirata d'orecchie.
RispondiEliminaMa c'é un motivo per cui ho insistito un attimo su questa richiesta, che va ben al di là dei miei dubbi sull'ambiguità della presa di posizione di Capotosti o sulla mia ignoranza in tema giuridico. Infatti ieri sulla mia bacheca FB scrivevo:
"Vi prego, anzi VI SCONGIURO.
Non fate si che un'ovvia sentenza della corte costituzionale (sul porcellum ndr) diventi l'ennesima false flag per scannarvi inutilmenete. Ce la facciamo a chiedere al massimo esperto in Italia prima di inziare la crociata?
Federico: "Ovviamente, chiedo un'opinione su quali potrebbero essere le conseguenze della decisione della corte costituzionale riguardo al porcellum. Su Twitter gira addirittura voce che le leggi fatte dai parlamenti illeggitimi rischino di saltare...ma mi parrebbe assurdo, no?"
Quarantotto (pres. di sezione del consiglio di stato):
"Voce errata allo stato della attuale giurisprudenza della Corte; la sentenza inciderebbe sull'organo e non sull'esercizio della funzione legislativa, che in sè avrebbe rispettato le norme ad essa applicabili (in tema di deliberazioni e formazioni delle maggioranze e di iniziativa legislativa, fiducia ecc.). E' peraltro tutto da vedere anche l'effetto sull'organo; la Corte potrebbe mettere dei paletti temporali di operatività de futuro, bilanciando con altre norme costituzionali circa la continuità delle funzioni "sovrane"...si fa per dire".
Occhi fissi sul VERO nemico, in parlamento non succederà NULLA al 99.9%"
Insomma, volevo un tuo parere per stoppare sul nascere l'ennesima corsa al false flag. Io adesso sono sicuro, potrei mettere la mano sul fuoco, che partirà una colossale campagna fra attivisti e elettori mov5s inferociti e questa questione diverrà il berlusconi2, tutto a detrimento del dibattito sull'euro. Quindi incasso, ringrazio e ribloggo la tua presa di posizione perché voglio che la gente NON si distragga per l'ennesima volta mentre viene sodomizzata a sabbia. E continui a fare pressione sulla classe politica sul VERO problema.
Non dubitavo della tua messa a fuoco...Il false flag è inevitabile. Chi ci casca regolarmente denunzia una incomprensione di fondo del sistema e ne rimane sussidiario (cioè vive di riflesso ad esso ed accettandone l'agenda, creando una reazione che apparentemente lo contrasta, ma nella sostanza lo legittima)
EliminaQuesto sicuramente non è il nostro 25 aprile, ma da inguaribile ottimista lo vedo molto bene come un prodromo del 25 luglio.
RispondiEliminaPerchè la dichiarata illegittimitá chirurgica del porcellum (che non credo abbia lasciato un horror vacui, ma una differente legge elettorale ottenuta con interventi caducatori ed eventualmente - preferenze - addittivi) non si limita a risolvere una questione "loro", ma chiarisce che nelle ultime tre legislature il meccanismo di trasferimento del potere dal Popolo (fonte primigenia della potestà statuale ai sensi del comma 2 art. 1 Cost) al legislatore ha funzionato male (tesi restrittiva) o non ha proprio funzionato (tesi estensiva).
Le conseguenze potrebbero essere minimali (e sono certo che la Corte sotto l'attenta penna di un'ex autorità Antitrust, quindi certamente gradita colà dove si puote, sceglierà una strada il più possibile vicina alla "responsabilità" della "stabilità") dando largo spazio allo schema degli effetti giuridici esauriti, così come alla figura del funzionario di fatto, ma se la semplice dichiarazione di incostituzionalitá del premio di maggioranza avrebbe in ogni caso consentito di tacitare i critici riottosi con la classica prova di resistenza per cui se la legge aveva goduto di ampia maggioranza (e le leggi che purtroppo interessano normalmente passano a botte di semi-unanimità) la presenza di parlamentari non rappresentativi di una sottostante quota legittima di elettorato non aveva comunque influito sulla legittima espressione legislativa, la riconosciuta illegittimità della scelta autocratica degli eletti mediante compilazione delle liste (su cui voci di stampa ben informate parlano di una Corte spaccata 8 a 7) a mio modesto parere comporta il riconoscimento della a-democraticità in toto dell'organo legislativo così formatosi.
La domanda quindi è se vigente la Costituzione repubblicana (perchè per la legislazione fascista o precedente sappiamo tutti che la Corte non l'ha caducata in toto riservandosi unicamente il controllo che gli effetti della legislazione non fossero contrari alla sopravvenuta Costituzione anche se emanate in regime non democratico perchè formalmente legittime per il tempus regit actum) che addirittura descrive la repubblica come necessariamente "democratica" (e fondata sul lavoro, approntando per tale forma repubblicana la blindatura dell'art. 139) si possano tollerare riforme emanate da un parlamento di cui sia ormai riconosciuta la non rappresentatività democratica.
Forse ci risponderanno che derivando buona parte di quelle riforme da "obblighi" internazionali (id est da decisioni autocraticamente assunte colà dove si puote) la presenza del parlamento è inutile folclore locale ma, come già giustamente ricordato dal Consiglio di Stato all'epoca della memorabile sentenza sulle farmacie milanesi (quando la multinazionale di turno pretendeva di superare la sentenza della Corte Cost ricorrendo alla Corte Giust Ce ..... poi intervenne il compagno B a "rieducarci" con il 223/06) davanti alla Costituzione anche le fonti derivate dall'art.11 / 117 non possono che fermarsi.
E se la nostra Costituzione impone che la legislazione abbia fonte da un parlamento democraticamente rappresentativo dell'elettorato quale depositario di un potere trasferito mediante libere elezioni, non riesco a considerare la legislazione emanata da un parlamento a-democratico (e come tale impedito nella ricezione del potere) come effetto giuridico esaurito, inquadrando piuttosto la fattispecie nell'ambito degli atti emanati in carenza di potere per i quali al più concederei il sindacato della Corte Costituzionale per rispetto della formale vigenza della disposizione comunque promulgata e pubblicata (ma se parlassimo di nullità .... un sindacato diffuso non sarebbe mica disprezzabile) visto che la teorica degli interna corporis non mi sembra evocabile e comunque non mi è parsa preclusiva di penetranti controlli fin dalla sent. 9/59.
Chissà che questo non sia il nostro 4 luglio?