venerdì 30 gennaio 2015

LA RIPRESA FANTASMA E LA LINEA DEL PIAVE DELLA COSTITUZIONE. CHIUNQUE VADA AL QUIRINALE...


1. La corsa verso il Quirinale, come abbiamo visto qui, null'altro finisce per essere che un'enorme autocontemplazione dell'italico ombelico "politicoso".
Un magnifico esercizio di stile dell'espertonismo orwelliano, da propinare ad ulteriore intossicazione da bis-linguaggio, in modo da escludere tutte le parole - e i relativi fenomeni sottostanti - che possano anche lontanamente rammentare al popolo italiano in quale situazione si trovi.
L'idea di fondo è che, non contenti di aver gridato alla ripresa sbagliando ogni stima per circa 4 anni, si passi direttamente alla dichiarazione DEL BOOM PROSSIMO VENTURO.

Sono veramente dei buontemponi! 
E, d'altra parte, cosa c'è di meglio di un boom di sostegno alla "fiducia" per sfamare la popolazione indigente, (anche "occupata"!), che cresce non poco, e rilanciare i consumi...in deflazione, che si diffonde in tutta l'UEM, compresa la Germania?
http://www.serramentinews.it/files/2015/01/Stime-Eurostat-dicembre.jpg

foto2


2. Come vedrete dal link relativo alla Germania, si celebrano deflazione e simultanea piena occupazione (all'€uropea, naturalmente), senza alcun timore di risultare in "leggera" contraddizione con la logica elementare. 
Questo perché si considera l'occupazione includendovi, di volta in volta, tutti gli artifici della flexicurity, hartziana o strisciante, in ogni parte d'€uropa.
Prendiamo l'Italia; l'Istat, avendo avuto "orore di sè" (cit. Petrolini), nel riportare il dato di dicembre, (sul periodo novembre 2013-2014, al 13,4%), ora si avventura in una ripresotta del tasso di occupazione (raccontandoci di una disoccupazione "migliorata" dal 13,4 al 12,9 in un mese...).
Quello che accade in Italia è che, piuttosto, folleggiano disdette di contratti aziendali, CIGS perpetuate per rendere più agevoli e meno costosi i licenziamenti e gli "incentivi" alla mobilità (nella deflazione salariale del DEMANSIONAMENTO), contratti di solidarietà (questo link è di esattamente un anno fa...), e altre diavolerie, che lasciano il conto da pagare alla spesa pubblica per ammortizzatori sociali.
Quella stessa spesa pubblica il cui taglio tanto eccita il fronte livoroso unitario degli espertoni e delle forze politiche senza risorse culturali
Ancora peggio: forze politiche senza il coraggio di spiegare che se il welfare "disoccupazionale" non è, in questo momento, comprimibile, - mentre serve tantissimo a FALSARE I DATI DELLA DISOCCUPAZIONE E QUINDI A "CANTARE VITTORIA"- vuol dire inevitabilmente che, risolvere la crisi tagliando la spesa pubblica, significa togliere definitivamente a tutti gli italiani la tutela sanitaria e pensionistica.

3.Perché sapete, per parlare di jobless recovery negli USA (recovery che negli USA è molto dubbia e precaria e in UEM proprio non c'è...e non ci sarà) ,- come fa Krugman, che non è certo l'ultimo degli "inascoltati"-, la Yellen, e dico la Yellen, non utilizza i calcoli ufficiali del dato occupazionale, ma guarda un po' più alla sostanza delle cose, per non far finta di non accorgersi che, una volta strutturato in un certo modo, "competitivo e flessibile", il mercato del lavoro, l'aumento dei consumi trascina la domanda verso una gigantesca "bolla" di indebitamento
E, infatti, di raggiungimento del target dell'inflazione non si parla proprio (e l'aumento dei tassi di interesse di riferimento rimane in stand by indefinitamente).
E cosa fa la Yellen, che essendo il capo della Fed e deve sbrigarsela coi demoni della finanza più-cattiva-di-tutte? Qualcosa che, per il sistema orwelliano dell'€uro-sogno, a livello di discussione politica e mediatica, SEMPLICEMENTE NON ESISTE:
"Nel giustificare le proprie decisioni, il board ha eliminato il termine ricorrente “significativo”, con riferimento al sotto-utilizzo della forza-lavoro negli USA e l’ha sostituita con l’espressione “has been downgraded” (“si è ridotto”). In pratica, l’istituto si mostra più ottimista che in passato sulla capacità della ripresa dell’economia americana di assorbire la forza-lavoro eccedente, valutata nell’11,8%, frutto della somma tra il 5,9% della disoccupazione e il numero dei lavoratori part-time, che vorrebbero lavorare a tempo pieno, ma non riescono a trovare un posto simile."
Una cosa che, varie volte, vi ho indicato nel riscontro di questo grafico:
3
Ovviamente la Yellen si fonda sulla curva "grigetta"; Krugman, invece, sa bene che quella vera, che emergerebbe in un battito di ciglia in caso di scoppio della bolla da super-indebitamento, è quella "Blue".
In €uropa, invece, si farebbe riferimento solo a quella "rossa" (che peraltro fa molto più "schifo" rispetto a quella USA).

4. La prova? Prendiamo quello che ci dice Antonio Maria Rinaldi, che si colloca su una linea realistica che attinge sia a Yellen che a Krugman:

Analisi esclusiva: Disoccupazione reale a quota 6,6 milioni e tasso al 22,8%.

Qualche conclusione del prof.Rinaldi: 

Partendo dai dati ISTAT delle rilevazioni trimestrali delle Forze di Lavoro, e dai dati cartografici relativi, abbiamo ricostruito il Tasso di Disoccupazione reale, classificando come “disoccupati reali” anche gli “scoraggiati”, vale a dire le persone inattive (non lavorano), che non cercano attivamente lavoro nell’ultimissimo periodo ma sono disponibili a lavorare, nonche’ le persone inattive (non lavorano), che cercano lavoro non attivamente e che sono disponibili a lavorare.
Qui i risultati:
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Ci siamo? 
A questi livelli di disoccupazione "reale" non rilevata statisticamente, il jobs act, per come abbiamo visto nei post sopralinkati, non potrà altro che portare un'accelerazione della deflazione salariale e quindi una caduta dei consumi aggravata rispetto al già tragico recente passato.

5. Ma torniamo alla proclamazione a gran voce che siamo di fronte ad un imminente boom, senza passare neppure per una timida ripresa (che fino a ieri veniva annunciata da gente come Bankitalia e  in termini prudentemente dubbiosi). 
Eccovi qua:

Confindustria: ripresa più forte del previsto grazie a cambi, Qe e petrolio

Cosa ci dice "veramente" il Sole-Confindustria?

Il 2015 anno spartiacque 
 «Per l’economia italiana il 2015 si sta sempre più annunciando come l’anno spartiacque, perché termina la lunga e profonda recessione iniziata nel 2008 e tornano le variazioni positive per Pil e occupazione», sottolinea il Centro Studi Confindustria nel rapporto Congiuntura flash. Variazioni che «probabilmente si riveleranno molto superiori alle previsioni correnti, anche a quelle più recenti». In un recente rapporto il CsC aveva infatti stimato che il quantitative easing annunciato dalla Bce si sarebbe tradotto per l’Italia in una crescita della spinta al Pil dell’1,8% nell’arco di due anni: +0,8% nel 2015 e +1% nel 2016". (Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/b6eIU9).
«Questo cruciale passaggio - prosegue lo studio - si deve, in parti molto disuguali, a tre ordini di fattori. 
Anzitutto, la combinazione molto favorevole di elementi esterni, una vera manna dal cielo: crollo del prezzo del petrolio, svalutazione del cambio dell’euro, accelerazione del commercio mondiale, diminuzione dei tassi di interesse a lungo termine». 
Sommando i loro effetti, stimati dal CsC sulla base di ipotesi prudenti, «si arriva a una spinta per l’Italia pari al 2,1% del Pil nel 2015 e a un aggiuntivo 2,5% nel 2016». Questi impulsi espansivi restano «sostanziosi anche una volta “fatta la tara” al loro pieno concretizzarsi per tener conto delle difficoltà del contesto di grave crisi"(Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/b6eIU9).

6. Facciamo una rapida spiegazione:
a) la "spinta", superiore alle iniziali attese, determinata da crollo del prezzo del petrolio,  da svalutazione del cambio dell'euro e dalla "accelerazione del commercio mondiale", sarebbe solo nelle esportazioni: quindi non si arriva a dire che la crescita del PIL sarà nel 2015 di 2,1 punti e nel 2016 di 2,5 punti. Si guardano bene dal farlo;
b) Infatti, aggiungono, che questa "componente" esportativa, cioè in aggiunta al saldo del CAB (che così, parrebbe, dovrebbe superare i 3 punti di PIL di attivo e avvicinarsi ai 4 nel 2016) va considerata "facendo la tara al loro pieno concretizzarsi per tenere conto delle difficoltà del contesto di grave crisi";
c) insomma, non solo sappiamo che, nei passati tre anni, per raggiungere una correzione di quasi 5 punti del CAB abbiamo lasciato sul terreno qualcosa come 7 punti di consumi interni e circa 5 punti di investimenti, (prova ne è il cumulo della recessione registrata nel 2012, 2013 e 2014= 2,5+1,9+0,5), ma le stesse favorevolissime condizioni attuali sono molto, ma molto, dubbie nel loro protrarsi e nella loro quantificabilità (provate a:
- immaginare come reagiranno altre aree economiche alla svalutazione dell'euro, ormai protrattasi, nel tempo e nella misura, oltre il livello in cui sono scontate le reazioni sui tassi e valutarie dei paesi con cui si commercia, peraltro afflitti, come Cina e USA da problemi che certo non li inducono a importare deflazione via prezzi scontati delle merci UEM; 
- a vedere quali sono i veri presupposti e riflessi del calo del prezzo del petrolio: dalla flessione produttiva mondiale, attestata dal calo degli ordinativi di commodities e di beni strumentali, alle mosse e contromosse politiche dei vari paesi produttori, che potrebbero scatenare rialzi alla fine del 2015, con effetti repentini connessi a eventi traumatici che certo non sono da augurarsi, ma che non possono comunque essere trascurati in prudenti previsioni).

7. E allora riallacciamoci alla questione del "Quirinale"
Le riforme costituzionali andranno avanti, a prescindere da qualsiasi neo-assetto determinato dalle fantasiose analisi dietrologiche sul "modo" in cui verrà eletto il prossimo Presidente.
Ma questo per l'inerzia inarrestabile di chi ormai non ha più la possibilità di tornare indietro sull'idea che esse significhino "fare presto" nel tagliare la spesa pubblica, cioè il welfare (...cioè il sostegno di ultima istanza alla domanda di chi non è ancora disoccupato, ma così lo diverrà presto).
Così come andranno avanti - e lo stiamo vedendo- le privatizzazioni che privano definitivamente l'Italia del controllo delle residue filiere strategiche indispensabili per provare almeno a rilanciare in modo strutturale (e non soltanto deflattivo competitivo) la nostra economia ormai quasi-coloniale.
La lotta alla corruzione andrà avanti, cioè si straparlerà di uomini-personaggio, indecisi a tutto e alquanto nel pallone di fronte ad una realtà (per loro) incontrollabile, che affrontano eroicamente, a mani nude, mafie-cricche e altri animali che andrebbero combattuti con tutto meno che con quello che si ostinano a proporre (e che neppure riescono a realizzare, per quanto vano). 

8. Per questo la "partita per il Quirinale", qualunque ne sia il prodotto finale istituzionale, non è rilevante sull'esito delle dinamiche che i media orwelliani nascondono agli italiani e a se stessi.
Per questo dico che, navigandosi nelle acque che portano inevitabilmente a scoprire tutti i bluff del mainstream - ("pacatamente" ordoliberista nella monolitica facciata istituzionale italica ma, nei suoi meandri praticoni e liberisti-tout-court, sordamente in preda a  panico...che traspare dalla arrampicata sugli specchi del "flash" di Confindustria)- chiunque sia eletto è destinato a una sola cosa veramente prevedibile: a gestire l'impossibilità di nascondere ulteriormente al popolo italiano il fallimento e la sconfitta, senza via d'uscita, (nefasta per tutti), del regime tecno-autoritario e anti-democratico del "vincolo esterno".
Un compito, abbiamo detto tante volte, del tutto simile a quello che, mutatis mutandis (ma negli effetti non troppo) dovette assolvere Badoglio.
Solo che stavolta invece di Palazzo Venezia, l'epicentro rischia seriamente di essere il Quirinale.
Ma l'unica via di difesa, l'estrema linea di Resistenza della sovranità democratica, rimane sempre la Costituzione. Quella vera.

16 commenti:

  1. il bello della chicca di Confindustria è che la ripresa sarebbe "migliore del previsto"....ma ohibò....è o non è questa stessa una previsione ulteriore?

    le previsioni confutano altre previsioni? i fatti ovviamente non esistono nel magico mondo italo-europeo.

    la realtà è fatta di annunci, opinioni e previsioni.


    PS: e Rinaldi nel suo calcolo non ha aggiunto appunto l'incidenza dei contratti di solidarietà, dei cassintegrati. che se volessimo sarebbero da computare in percentuale a quante ore di lavoro effettivo svolgono...non da considerare occupati veri. questo se volessimo avere un'idea ancor più precisa dello spreco di risorse umane di questo paese.

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    1. In effetti c'era già stato un precedente paper qua rimpallatoci tra me e Flavio. E c'era stata la previsione OCSE e Bankitalia. Tutte intorno a una crescita nel range di 0,4-0,6.
      Non ho messo i links semplicemente perchè il driver indicato da Confindustria merita una confutazione ad hoc, che mi riservo di fare in apposito post...

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    2. PS: In effetti, "pare" che si diffonda sempre più CIGS a zero ore e senza "rotazione" senza che piani di riconversione e ristrutturazione siano realmente presi in esame.

      E d'altra parte come potrebbero farlo, nei vari strati ministeriali, se questi stessi piani ostacolerebbero il processo deflattivo-salariale del jobs act e dell'espulsione dei baby-boomers dal lavoro?
      Il Demansionamento generalizzato non pare preoccupare i nostri governi: non si rendono conto che la fabbrica-cacciavite e il service-employee senza competenze e prospettive portano un'economia alla colonizzazione strutturale stile Albania?

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    3. riguardo la previsione OCSE...avevo letto.

      volevo solo far notare come sia assurdo che noi si viva in una realtà in cui le previsioni sono confutate....da altre previsioni.

      RIPRESA (che ancora mai c'è stata ma son dettagli) MIGLIORE DEL PREVISTO. di solito conclusioni del genere si fanno quando i dati corroborano una tesi.

      qui no. non c'è bisogno di adeguarsi alla realtà del fatto che non c'è ancora alcuna ripresa. si può addirittura già scrivere che è migliore del previsto. grazie a una nuova previsione.

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  2. "[...] accelerazione del commercio mondiale [...]"

    L' interessante articolo apparso ieri su Business Insider rende noto che il "Baltic Dry Index" è crollato a valori minimi che non si registravano da oltre 28 anni, peggiorando ulteriormente il record negativo del funesto 2008; si dà il caso che lo stato di salute dei traffici mondiali sia dato - generalmente - proprio da questo indice che misura i costi di trasporto per merci secche alla rinfusa (minerali e metalli come il carbone e il ferro, così come il grano e altri alimenti) e che, dai primi di novembre ad oggi, ha perso circa il 57%.
    Ovviamente, come fa notare l'estensore dell'articolo, ciò potrebbe essere dovuto - in parte - al calo dei prezzi del petrolio, ma questo non spiegherebbe perché dal picco del 2008 in poi i valori siano sempre declinati fino ad arrivare al livello attuale; in realtà, il "Baltic Index Dry" non ha mai recuperato le cifre pre-crisi, tenendo presente che fino a pochi mesi fa il costo dei carburanti nel calcolo complessivo delle tariffe aveva ben altra incidenza, segno che la crisi del 2008 non è mai stata del tutto assorbita.

    Come detto più volte, stiamo vivendo una crisi di domanda che sta trasformandosi da macrozonale in globale, se pensiamo che la movimentazione di container - settore fondamentale del commercio mondiale - sta vivendo momenti difficili; lo scorso dicembre, il Transpacific Stabilization Agreement (TSA) - una organizzazione di trasporto container che include fra i suoi membri 15 delle più grandi compagnie del mondo - ha esortato le aziende ad alzare i tassi di nolo Asia-Stati Uniti di almeno $ 600 per ogni container da 40 piedi, per cercare di mantenere i costi ad un livello accettabile, come ha dichiarato nel comunicato l'amministratore esecutivo Brian Conrad " E' fondamentale, dopo un altro anno di lievissimi guadagni, che i vettori consolidino i livelli dei tassi e si mantengano in linea con un aumento dei costi, mentre ci dirigiamo verso una nuova stagione di contrazione [...]".
    Il settore del trasporto marittimo container sta soffrendo poiché la capacità di carico delle navi è sovradimensionata rispetto ai volumi delle merci effettivamente trasportate a causa della crisi economica globale, un eccesso di offerta che si manifesta anche nel numero di navi container operative; le compagnie di navigazione stanno infatti cercando di gestire questi problemi di approvvigionamento: l'età media delle navi portate a rottamazione è scesa da 28 anni nel 2011 ai 21 anni nel Q1 2014; il 4% della flotta è inattivo; le navi viaggiano a regime "slow steaming", ovverosia procedono più lentamente per risparmiare carburante e per ammortizzare i costi di un periodo di inattività in porto; le aziende di trasporto stanno cancellando i futuri ordini per nuove navi (nel 2013 il 32% degli ordini non sono stati consegnati come previsto e sono stati rinviati o annullati).
    Oltre il 90% del commercio mondiale avviene via mare, ma i tassi di noleggio sono scesi a livelli non remunerativi per la maggior parte dei vettori nel 2013 a causa di tale sovracapacità (mancanza di domanda) nel mercato, con la tendenza che proseguirà anche nel 2015.

    Le cose vanno poi così bene che la HSH Nordbank AG - il più grande finanziatore del mondo per il settore navale - sta intensificando gli sforzi per disfarsi di alcuni miliardi in crediti inesigibili collezionati negli ultimi 7 anni; la banca - già salvata nel 2009 dalle amministrazioni di Amburgo e dello Schleswig-Holstein nel 2009 - detiene 21 miliardi di euro in prestiti navali, 9,2 dei quali sono in sofferenza.





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    1. @riccardo

      ringraziando per l'info .. il ri/guardo al Baltic Dry Index, che evidenzi, è EVIDENZA DEL DELIRIO LISERGICO che pochi hanno capacità di EVIDENZIARE negli accadimenti dell'attualità.

      Nel frattempo .. PRESIDENTI COSMETICI guardando la vignetta del twitter di J Sapir .. “La démocratie c’est des BARBUS .. ou des crypto-barbus”
      (ps riferiti ad a Aristotele e Pericle .. )

      Meglio "nominare" SILENTI tra i SOTTILI

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  3. I PUNTI “G”: GRECIA, GERMANIA ..
    (OTC, scrivo poesie, non so far altro .. )

    La Storia narra, a chi la legge, che l’ Umano nell’Uomo non smetterà mai di pulsare anche con intensità e proporzionalità alterne nei differenti tratti della conoscenza e della consapevolezza degli abitatori del Tempo.

    Nei tempi “aurei” della mente si ri/considerano le difficoltà, le crisi, le tragedie, le macerie per progettare soluzioni di serenità, commedia, ricostruzione.

    Nel TEDIOEVO (rubo a M Sgroi la magica e sintetica definizione del momento storico) sono le difficoltà, le crisi artatamente generate da SOCIOPATICI, da PSICOLABILI NEGAZIONISTI ad indurre depressione, drammi, ceneri negli abitatori confusi, smarriti, deviati e stincati dal bombardamento di informazioni, comunicazioni, dati MANIPOLATI per convincere la ZIA TINA VERSO LA SCHIAVITU’.

    Forse, anche, la riproposizione delle evidenze della comunità scientifica che smentisce anche l’esistenza del “punto del sole” per tornare a considerare i PUNTI “E” DELL’ECONOMIA ESOGENA ED ENDOGENA

    I nostri Padri Costituendi l’avevano intuito trascinando la comunità alla quale appartenevano anche verso quelli EROGENI, quelli del BEN DELL’ESSERE senza le "passionalità" di un L Einaudi, secondo presidente della Repubblica d'Italia e presidente della Mont Pelerin Society del magico mondo di von Hayek.

    Tiremm innaz(a) .. !



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  4. C'è una cosa (fra le tante) che non capisco. Tradizionalmente, perché ormai è tradizione, a inizio anno si prevede la ripresa per l'estate, poi per l'autunno, insomma per il trimestre successivo. Leggo su Repubblica di oggi: "Istat, Pil in ripresa nel primo trimestre 2015". Un mese è già passato, ecco qui la ripresa, suonate le campane a festa.
    In tempo di guerra - che brutti schemi interpretativi che tocca usare - l'annuncio di una clamorosa vittoria (che non c'è) serve a guadagnare tempo, ma poco: due settimane, forse tre, poi si sgonfia.
    Cosa dovrebbe capitare, o si aspettano che capiti, in un orizzonte di tempo così breve?

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    1. Nulla può accadere che li preservi dal fallimento umiliante del mero "prendere tempo".
      Hanno solo una compatta grancassa mediatica che mente, mente e mente.
      In tutti i modi.
      Quanto a lungo potrà durare il "metodo Boffo" sull'alterazione della realtà economica?

      Considerata l'ostinata ignoranza degli italiani - che abboccano e rfiutano di informarsi, a parte il mero scontento contro le troppe tasse (e giù "Stato cattivo-brutto e tagliamo la spesa"), il giochino potrebbe in teoria durare all'infinito.

      Peccato (per ESSI e per gli ignavi, ormai volutamente ignoranti) che la base sociale si stia sfaldando: l'unica risposta (...!?) finora è stata l'ASTENSIONISMO.
      Ma le notizie dal resto d'€uropa potrebbero molto presto portare a un precipitoso riposizionamento di formazioni politiche inevitabilmente già percorse da "scissioni di fatto".

      Insomma: la situazione è fluida in un modo che solo la grancassa mediatica pare non cogliere. Come non colse il 25 luglio-8 settembre:
      Il che è la prova che siamo in un regime. Allo sfascio finale, però...

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    2. direi che se siamo arrivati fin qui il regime può tranquillamente credere di pote randare avanti all'infinito di trimestre in trimestre.

      come dicevamo ogni minimo collegamento fra parole e fatti è saltato da anni per cui non c'è alcun motivo per i media per cambiare atteggiamento.

      dobbiamo metterci il "NON" davanti come già si diceva. ad OGNI frase detta dai servi di regime.



      "Istat, Pil non in ripresa nel primo trimestre 2015"

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    3. La "grancassa mediatica", mi fa venire alla mente una interessante citazione......

      "Offri al popolo gare che si possono vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di fatti al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri d’essere veramente bene informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione di movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno."

      (Ray Bradbury, Fahrenheit 451)

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  5. Non ho finito di leggere il post ma arrivato qui: FALSARE I DATI DELLA DISOCCUPAZIONE E QUINDI A "CANTARE VITTORIA"- vuol dire inevitabilmente che, risolvere la crisi tagliando la spesa pubblica, significa togliere definitivamente a tutti gli italiani la tutela sanitaria e pensionistica...
    Oggi in rete mi sono imbattuto in un avviso di incontro presso Senato Sala Zuccari Palazzo Giustiniani della Fondazione Angelini che si terrà il 04.02.15 cito testualmente quanto riportato: " Con l'invecchiamento della popolazione, il calo della natalità, l'introduzione di nuove e più sofisticate tecniche di screening e i progressi nella lotta ai tumori che trasformano in molti casi la malattia da mortale a cronica siamo DESTINATI ormai ad uno STOCK progressivamente più elevato di utenti del SERVIZIO SANITARIO che mette a SERIO RISCHIO le possibilità di MANTENERE le CONQUISTE e le qualità del WELFARE SANITARIO IN ITALIA. Diventa pertanto prioritario IDENTIFICARE i fattori più importanti che aumentino la qualità della salute favorendo la crescita dell'aspettativa di vita e di quella della piena salute. E' questo l'obiettivo del rapporto Angelini che presenterà i risultati di analisci ECONOMETRICHE SU UN CAMPIONE RAPPRESENTATIVO A LIVELLO EUROPEO concentrando la propria attenzione sull'effetto di stili di vita, istruzione, partecipazione sociale ed effetti paese legati all'efficacia dei sistemi sanitari nazionali su una vasta gamma di indicatori soggettivi e oggettivi di salute e funzionalità. I risultati presentati includeranno la quantificazione dell'impatto dei principali fattori su benessere soggettivo calcolato in termini MONETARI e sui RISPARMI per gli individui e per i sistemi sanitari nazionali e verranno discussi nella tavola rotonda da una panel di rappresentanti delle ISTITUZIONI".
    Come dire non ce n'è più per nessuno. "Buon Mottarello" a tutti.

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    1. Questo è l'ordoliberismo in versione tecnocratica, mirato allo smantellamento del welfare.
      Non "mottarello" (?) ma sicuramente accelerazione con Monti e prosecuzione inesorabile con governi successivi
      http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/la-storia-si-ripete-prima-come-tragedia.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/12/il-costo-della-sanita-privatizzata-i.html

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  6. Scusi Quarantotto intendevo il PDR nel post precedente intendendone" l'accelerazione". La verità é che con la scusa della precisazione ho bisogno di togliermi dei dubbi se puó... Perché stasera a Porta a porta il rappresentante della propaganda di confindustria ha espresso una violenza inaudita nei confronti della Lega di Salvini... É spaventosa l'arroganza che hanno nei confronti di chi ha un pensiero diverso dal loro...e continuano a massacrare e non far parlare alcuna alternativa di buon senso in nessuna delle partecipazioni in talk show, di professionisti come il Prof Bagnai (spazio medio per parlare dai 70 ai 90 secondi di solito a puntata sempre dopo mezzanotte). Insomma una violenza perpetrata al popolo spettatore anestetizzato, prima poi la diffusa povertà e il tam tam del web lo sveglierà dal sogno €uropeo dico questo perché poco fa ho letto un Twitt del Prof Borghi a commento di quanto sopra: "Signori, comunque dovrebbe essere chiaro che siamo soli contro tutti. Avrei davvero voluto potervi proporre una scelta più ampia. Mi spiace" ....ma la strada allora é segnata... Non pensa che presto si svilupperà un forte nazionalismo anche qui alla Le Pen, forse di più ...per capirci? E se questo soffocato dai media, e corroso dal sistema non si trasformerà in qualcosa di peggio? Già ci troviamo in democrazia cosmetica e non può andare avanti così...Domande che mi pongo perché lo shock economico indotto e la consapevolezza del progetto di un nuovo mondo, stanno facendo nascere in me tanta rabbia... E se succede che si diffonde, ESSI organizzati infieriranno a difesa delle istituzioni... la storia di ripete ma, con conseguenze peggiori. La situazione politica italiana, il vincolo esterno, USA in espansione neomercantilistica, crisi del greggio e "monete" che devono mostrare i muscoli... Mi sembra abbastanza BUIO il futuro... Eh che!? Ogni tanto SPERO solo sia un "film" PERCHÉ DI VIE DI USCITA non ne vedo. Grazie.

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    1. Essere soli contro tutti può essere una scelta di raccolta del consenso.
      Che sia la migliore o meno, lo dirà l'evoluzione dei fatti.

      Un "forte nazionalismo" non vedo quale fondamento di sviluppo negativo possa avere, nella situazione atuale: in Italia, poi, perchè manca del tutto un partito o un movimento con tali idee organicamente esposte.
      Qui siamo al livello che "nazionalismo" è divenuta un'etichetta che costringe ogni forza politica, senza eccezioni, a evitare il termine. Di fortissimo c'è solo il pensiero unico de "l'internazionalismo" pacifista (!) che sottende il liberoscambismo come segno addirittura di distinzione politically correct.

      Gli USA e il vincolo esterno, poi, sono in costante frizione da almeno 4 anni: sotterranea ed ambigua (nelle posizioni ufficiali che qui abbiamo costantemente evidenziato).
      Certo, allo stato, diciamo nel medio periodo, la soluzione non può essere conforme a nessuno schema di democrazia sovrana e il problema delle Costituzioni si fa sempre più pesante ogni giorno.

      La soluzione passerà per realizzazioni compromissorie, "combinate" su vari elementi già oggi evidenti (problema delle banche centrali fuori controllo democratico, del mercato del lavoro generatore di deflazione e stagnazione in back-fire su qualunque ripresa, finanziarizzazione globale ciclicamente distruttiva, ecc.) che non risolveranno contraddizioni di logica interna al loro nel loro stesso combinarsi.

      Ri-consiglio la lettura di questo post http://orizzonte48.blogspot.it/2014/01/le-contromosse-dellordoliberismo-2-il.html Fino in fondo...

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  7. eppure:
    http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni-presidente-repubblica-edizione2015/2015/02/03/news/quirinale_il_discorso_del_presidente_mattarella_al_parlamento-106413771/
    "frasi come dare un orizzonte [48?] di speranza" e "la crisi non deve intaccare i principi costituzionali" diffondono un cauto ottimismo.
    può essere (scusate se sono ripetitivo) che l'8 settembre ci sia già stato nei silenzi dei palazzi di potere e il PdR interpreti Badoglio?

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