Orizzonte48

Le Istituzioni riflettono la società o esse "conformano" la società e ne inducono la struttura? In democrazia, la risposta dovrebbe essere la prima. Ma c’è sempre l'ombra della seconda...il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.

mercoledì 10 giugno 2015

PSICANALISI DELL'INCONSCIO COLLETTIVO: LA REAZIONE DI MASSA ALTERATA E LA TRAIETTORIA CULTURALE.

 http://domenicocapasso.altervista.org/img/italiano/iceberg.jpg



 http://image.slidesharecdn.com/z07psicanalisi-140919114743-phpapp02/95/psicanalisi-34-638.jpg?cb=1411127389

Oggi vi sottopongo questo stimolante confronto avvenuto su Twitter. Non sempre e non tutto quello che si svolge in tale sede è un'esasperante...dimostrazione della teoria copernicana abbondantemente post-litteram.
Quello che colpisce è che esista un così evidente legame tra strumenti di "analisi" apparentemente non connessi, in quanto appartenenti a discipline non comunicanti (normalmente).
Tuttavia possiamo dire che, in termini temporali di priorità e in termini di impatto dei contenuti, un fenomeno come Goofynomics ha registrato il successo che ha ottenuto anche per una sua funzione meta-contenutistica: cioè non è solo la divulgazione dell'economia (macro e nella sua, apparentemente più ostica, versione econometrica) a trainare l'adesione emotiva di chi si identifica progressivamente nel lavoro di focalizzazione della "verità" (dei fatti, dei dati, delle correlazioni correttamente impostate).

Il lavoro di Alberto, insomma, è stato, nel senso meta-contenutistico sopra accennato, un catalizzatore che segna (a partire dalla fine del 2011), uno spartiacque: il processo di recupero cognitivo diviene, allo stesso tempo, e in modo oggettivo, anche un'operazione di "promozione del rimosso". 
Vale a dire di enucleazione degli "antefatti" (spesso traumatici e insostenibili per la coscienza logica) che sono alla base del disagio accusato da ciascun individuo a livello psicologico; ma, nello stesso tempo, avvertiti dall'individuo anche come appartenente ad una massa identificata da un contesto storico.
Non elaborerò oltre: le implicazioni cognitive, storiche, antropologiche di questa fenomenologia sono complesse. Ma anche brutalmente semplici.
A partire da quello spartiacque, inizia la "assunzione di significato" - nel senso collettivo della comunicazione e quindi dello stesso (recupero del) linguaggio comune-, di ciò che, altrimenti, sarebbe rimasto nell'ombra discreta della mera sfera accademica (di un'elaborazione spesso contraddittoria e intenzionalmente, anzi strategicamente, delimitata nei suoi "razionali").
E non importa neppure che tale novata "assunzione di significato" corrispondesse alla "intenzione" di Alberto e degli altri che, successivamente, hanno percorso questa impostazione comunicativa: l'impatto di questa comunicazione si è manifestato per via di una cifra espressiva che ha in sè l'impronta della verità catartica. Cioè dell'esigenza divenuta insopprimibile proprio nel momento in cui tale comunicazione ha iniziato a manifestarsi.
 
In tal senso, gli antecedenti "dottrinali", abbondantemente citati da Alberto fin dagli esordi della sua operazione divulgativa, - secondo un metodo seguito pure in questa sede (quanto al pensiero costituzionalistico e giuridico-economico), divengono un riferimento dotato di una nuova forza comunicativa (che prima non potevano per definizione possedere; almeno in Italia): prima erano tracce di pensiero, analisi anche importanti, ma prive della connessione con la sfera emotiva e perciò autenticamente cognitiva ed esperenziale di ciascuno di noi.
 
Quello che posso aggiungere: aiutateci a recuperare il linguaggio e la sintassi dei fatti. Della loro piena interpretazione critica.
In termini molto pratici, ne va del benessere psicologico individuale di ciascun interessato.

umberto molini ‏@molumbe 16 h16 ore fa
Parguez: UE è legata all'austerità come cristianesimo è legato alla trinità pic.twitter.com/5jl6xeAVLJ
 
  • ausoloda ‏@ausoloda 14 h14 ore fa
    @molumbe @AlbertoBagnai Tutte le religioni sono une e trine...suvvia...il Cristianesimo ha solo mutuato...
     
  • umberto molini ‏@molumbe 14 h14 ore fa
    @ausoloda @AlbertoBagnai C'è una parte del cervello dell'uomo predisposta all'accettazione di idee metafisiche
     
  • ausoloda ‏@ausoloda 13 h13 ore fa
    @molumbe @AlbertoBagnai Del cervello non conosciamo niente,anche se sappiamo possedere potenzialità incredibili...però io parlavo di trinità
     

  • umberto molini ‏@molumbe 2 h2 ore fa
    @ausoloda @AlbertoBagnai La psiche inconscia si nutre di simboli, cioè, letteralmente, si ciba di qualcosa che sta per qualcos'altro
     

  • LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 1 h1 ora fa
    .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Trasformaz austerità in idea metafisica è però effetto mediatico:drive emotivo det da reiteraz suggestiva
     
  • umberto molini ‏@molumbe 43 min43 minuti fa
    @LucianoBarraCar @ausoloda @AlbertoBagnai Sì, e funziona perché predisposti a coglierla come: ricordati che devi morire
     

  • LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 41 min41 minuti fa
    .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Sì,su presupposto di Stato trasformato in generatore di senso di colpa. Sempre via sistema mediatico
     
  • Alberto Bagnai ‏@AlbertoBagnai 38 min38 minuti fa
    @LucianoBarraCar Il lato femminile di Giavazzi. Mia suocera ha tenuto coesa una famiglia col senso di colpa per decenni. It works.


  • LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 32 min32 minuti fa
    .@AlbertoBagnai :-) tipica alteraz segno ruoli.Sempre assunz ruolo maschile: Giavazzi interpreta suocera-ombra di padre punitivo ipostatizzato
     
  • umberto molini ‏@molumbe
    @LucianoBarraCar @AlbertoBagnai E comunque funziona quando personalità sadiche e/o masochiste si incontrano
     


    1. LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 1 min1 minuto fa
      .@molumbe @AlbertoBagnai Ormai questa è creaz culturale artificiale: 30 anni di "vincolo esterno" e "questione morale" plasmano generazioni

      La conversazione ha avuto anche questo approfondimento collaterale:

      1. LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 47 min47 minuti fa
        .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Sì,su presupposto di Stato trasformato in generatore di senso di colpa. Sempre via sistema mediatico
         
      2. umberto molini ‏@molumbe 34 min34 minuti fa
        @LucianoBarraCar @ausoloda @AlbertoBagnai la discriminante è il limite di reazione dell'istinto di sopravvivenza individuale e sociale
         

      3. LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 32 min32 minuti fa
        .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Ma dipende da alimentatore personalità: a livello logico si diviene autodistruttivi e in conflitto con se stessi
         
      4. umberto molini ‏@molumbe
        @LucianoBarraCar @ausoloda @AlbertoBagnai A livello individuale, ma a livello di società c'è la reazione di rigetto
         
          1. LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 23 min23 minuti fa
            .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Reazione collettiva di una massa di individui in scissione logica, ergo alterata e generatrice di soluz alterate
             

      5. umberto molini ‏@molumbe 17 min17 minuti fa
        @LucianoBarraCar @ausoloda @AlbertoBagnai Questo è il pericolo
         

      6. LucianoBarraCaraccio ‏@LucianoBarraCar 15 min15 minuti fa
        .@molumbe @ausoloda @AlbertoBagnai Ovvero la famosa "traiettoria culturale" :-)
         

    Quarantotto alle 12:28
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    11 commenti:

    1. Domenico Scalamandré10 giugno 2015 alle ore 14:48

      La confusione di sfere concettuali e' una caratteristica dei nostri tempi cosi' come la parodia di simboli che ne deriva. L'idea di €uropa che si e' affermata dal trattato di Roma in poi e' una contraffazione del Sacro Romano Impero e l'Austerita' trasfusa nella sfera economica ne e' la piu' forte giustificazione, quasi inavvertita ma soverchiante nelle profondita' della psiche collettiva.
      La determinazione della chiesa e di altri poteri scalzati sin dal 1789 che anelano a recuperare un terreno ormai inesistente e' utilizzata da forze oscurissime che manipolano scientemente tali simboli radicati nella psiche collettiva.La probabilita' del successo di questo tentativo contraffattorio e' molto alta perche' - a mio (delirante ?) avviso - la psiche vedova del SE trascendente e' indifesa di fronte alla offensiva in stile orwelliano e tanto piu' indifesa quanto piu' collettiva . Questa e' - io credo la ragione - per la quale operazioni culturali quali quelle promosse da lei Luciano e dal prof. Bagnai riscuotono un indiscutibile successo. Poiche' dalle molto bene argomentate tesi traspare anche una luce...la luce del Dharma chissa'.
      Perdoni se puo' il delirio.

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    2. Vincenzo Barbarulli10 giugno 2015 alle ore 17:12

      Analisi molto interessante che richiederebbe vari e corposi approfondimenti. L'inconscio collettivo pesca effettivamente nei miti universali. Quello che serve di capire è come vengono tradotti questi impulsi in ogni epoca storica. Già, perché i miti cambiano a secondo dei tempi. A partire dagli anni '80 si cerca di spingere una nuova scala di valori; essa si affermerà come uno (vera e propria) nuova mitologia. In questo senso, ciò che introduce ed afferma la comparsa del nuovo mito è proprio l'edonismo reganiano. Un tipo di spinto individualismo materialista che dichiara al mondo che l’egoismo è la felicità più assoluta. Ecco che si rafforza un nuovo e distopico mito. È Il mito del denaro. Tutto si può con denaro, tutto dipende dal denaro. Nulla si può senza il denaro Sogni, speranze e tragedie collettive dipenderanno da esso. Perfino una serena solitudine dipende dal denaro. Ovviamente il dio danaro è in buona compagnia sul monte Olimpo, circondato da altri dei minori; più o meno importanti. Nel mito del denaro, la religione del denaro per capirci, sono compresi tanti piccoli e grandi dei. Uno degli dei è il dio austerità. Un dio molto importante è il dio scarsità.... Un altro è il dio Euro……
      Quale uomo sano di mente, da solo, si metterebbe contro un dio?

      Ecco che allora dovremmo cercare di ascoltare i mercati, oppure seguire le loro leggi (è la legge del mercato, non il volere umano!).
      Dobbiamo fare i sacrifici
      I mercati sono agitati
      Ho preso due esempi a caso. Se analizziamo la comunicazione (massmediatica) odierna moltissimo sta in questa logica di costruzioni teistiche; che nulla spiegano ma che raccolgono tra le persone comuni un vasto consenso (la gente comune non studia economia e si accontenta di una spiegazione a sfondo teologico/mistico/propagandistico).

      Compare un nuova visione del "fato”, ovvero un “destino degli eventi” (come per gli antichi greci): il mercato. Ovviamente, come tutte le migliori propagande di regime, le affermazioni devono essere ripetute infinite volte da specialisti ed abili comunicatori. Ecco allora comparire una moltitudine di “seri professionisti” (economisti, giornalisti, politici, funzionari, ministri, giurisdizionalisti ecc ecc,), i quali niente altro sono che servi remunerati (al fine di mentire/manipolare) di chi sta in cima alla piramide sociale (quattro finanzieri; ESSI).

      Ho scritto, molto sinteticamente, lo schema che usano per imbrigliare la coscienza umana, quindi utilizzando l’inconscio collettivo come strumento di manipolazione adattato (adattato) ai giorni di oggi.

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    3. Frank10 giugno 2015 alle ore 18:16

      Avevo provato a suo tempo a esaminare i 99 nomi di Dio (che poi sarebbero gli attributi divini) della teologia islamica, cercando quanti di essi coincidevano con gli attributi che i media assegnano al mercato. Ne ho trovati 44, e mi pare qualcosa.

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    4. Lorenzo Carnimeo10 giugno 2015 alle ore 18:57

      A proposito di inconscio collettivo. Trovo sull'ANSA un anniversario passato sotto silenzio, eppure (forse) da ricordare:

      http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/06/10/trentanni-fa-il-referendum-sulla-scala-mobile-_3b6cde48-5f24-4b00-b5e3-1c17b1b45ef7.html

      Era o non era, quel referendum, l'occasione per il popolo sovrano, per dire la sua?
      Io ero poco più che ragazzo, all'epoca. Ma quanta "comprensione" c'era e/o veniva trasmessa dai canali ufficiali di informazione al corpo elettorale?

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      1. Quarantotto10 giugno 2015 alle ore 19:30

        Ecco appunto. E pensa un referendum sull'euro in clima di terrorismo psicologico ben più intnso ed insistito.
        Ancora oggi si pensa che l'inflazione "dipendesse" dalla indicizzazione. Mentre il Belgio ha mantenuto l'istituto e nessuno si è mai sognato di fare altrettanta propaganda (anche a posteriori)...

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      2. Domenico Scalamandré10 giugno 2015 alle ore 21:38

        Sensata considerazione. Solo non confonderei l'inconscio collettivo con l'opinione pubblica condizionata dai media. Rimane certo l'effetto terroristico

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    5. piperinik10 giugno 2015 alle ore 21:19

      Mi ha rivelato un amica svizzerache negli ospedal ielvetici girano quelli dell?Eutanasia a caccia di "clienti".
      Un'altra forma di bislinguaggio passato per diritto cosmetico.
      Penso che per risolvere i "problemi" della sostenibiltà pensioni gli eurocrati stiano seriamente valutando questa opzione..

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    6. mauro gosmin11 giugno 2015 alle ore 10:53

      Ciao Quarantotto prendo spunto da questo tuo post dove parli dell'inconscio collettivo per donarti queste parole tratte dal libro la Dimensione Umana di Bernardino del Boca:

      La coscienza umana può esprimersi in tanti modi. Nel campo religioso come “esame di coscienza”, nel campo morale come “scrupolo di coscienza”, nel campo politico e sociale come “libertà di coscienza”, ecc., ma la vediamo soprattutto in azione negli uomini che, in tutte le espressioni della cultura e della vita, riescono a precedere di gran misura la mediocrità conservatrice delle masse. Sono questi pionieri che, sviluppando la loro coscienza, aprono la strada a tutta l’umanità verso un più alto piano di coscienza collettiva.

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    7. Flavio11 giugno 2015 alle ore 12:57

      Ma della Corte dei Conti che si potrebbe dire?

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      1. Quarantotto11 giugno 2015 alle ore 13:14

        In fondo lo dice che per ridurre le tasse occorre un "ambiente macroeconomico espansivo" e che dalla spending review non c'è realisticamente da attendersi ulteriori risparmi consistenti.
        Un po' cerchiobottista sulla riscrittura del welfare, ma neppure tanto sbilanciato univocamente sui tagli. Sono più i titoli che si aggiustano le cose...

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      2. Flavio12 giugno 2015 alle ore 17:46

        Che ci sia taglia e cuci ad uso e consumo agenzia ok. Sinceramente non mi è chiaro quanto riportato nel primo paragrafo della notizia in virgolettato. Vero è anche che, a rigor di logica, le tasse in linea di massima vadano tagliate (in condizioni normali) in tempo di recessione, non di espansione, onde evitare squilibri. In ogni caso magari pù salutare sarebbe leggere l'intera nota della Corte, invece che affidarsi all'Agenzia Nazionale Stampa Artefatta... Nel frattempo non nascondo che mi fa felice rivedere Goofy e Orizzonte così vicini... un caro saluto...

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