1. Cercherò di farla breve (veramente).
Poiché ho constatato una prevalente, e peraltro confusa, vena esoterista che interpreta il diffuso sentire di un cambiamento epocale, in vario modo (prevalentemente sprezzante della democrazia sostanziale che, in termini storici complessivi, diciamoci la verità, si rivela essere una breve fase utopica del costituzionalismo giuridico), abbandono, per il momento, l'aggiornamento dell'ipotesi frattalica (che è molto consolatoria, mi dicono in molti, ma pur sempre ricollegabile a quella fase utopica). E dunque, mi cimento con qualcosa di più ligio al "tradizionalismo" dominante (si fa per dire: la struttura e i rapporti di classe rimangono talmente concreti che conflitti sezionali e "morali", metafisiche e metastoriche, sono sempre in agguato per creare "coscienze" di semicolti in preda a proiezioni identificative a effetti autolesionistici, molto pratici ed "esistenziali". Bazaar capirà. Ma anche molti altri...spero).
2. Il sistema tradizionalistico cui farò riferimento è la numerologia fondata sul Libro dei Mutamenti cinese, l'I-Ching (o I-King, secondo una pregressa fonetizzazione occidentale), forse (la disputa al riguardo non è oggettivamente interessante) il testo scritto, organico, più antico del mondo (attualmente storicizzabile).
Per una delle migliori versioni aggiornate al sincretismo orientalistico dei nostri giorni, il consiglio di un "collezionista" di riedizioni e commentari vari, è questo.
Brevemente (dunque, dicevasi...): muoviamo dall'ipotesi che il XXI secolo sia uno spartiacque, in quanto come tale è autodefinito nella sintassi della stessa cultura occidentale; ma proprio in quanto divenuta anche recettiva di influenze culturali policentriche (assunte come interpretabili in modo convergente, mediante processi comparativi, reductiones ermeneutiche di vari testi e fonti, per istituire delle corrispondenze, e via dicendo...fino a dettagliate analisi-sintesi, più o meno giustificate da vari meccanismi compensativi psicologici, che agevolano l'autorassicurante rimozione della condizione di "subalterno").
3. All'interno della numerazione temporale romano-cristiana del XXI secolo, mediante le segnalatate corrispondenze cronologiche, d'altra parte, sarebbe collocabile la fine dell'era attuale (brutta) e l'inizio di una nuova (un po' meno brutta).
Su questo esistono diverse teorie (quella appena linkata parla del 2025 e ci tornerà utile perchè...è così) e innumerevoli tentativi di datazione (tra "precessione degli equinozi" e datazione steineriana al 2030): non le ripercorriamo e ci limitiamo a prendere atto di questo fatto culturale in senso fenomenologico.
Utilizzando la numerazione (micro)ciclica dell'I-Ching, e riferendola, molto prosaicamente e pragmaticamente, alla situazione €uropea rapportata all'Italia, avremmo un anno iniziale del XXI secolo collocabile nel 2001: il procedimento interpretativo così adottato, si sottolinea, è meramente temporale-sequenziale e quindi prescinde dai vari sistemi di consultazione del Libro (monete, steli, etc; adatti a singoli quesiti individuali), di cui si assume pertanto come "predittiva-orientativa" la struttura numerologica in sé che descrive comunque andamenti trasformativi partendo da un "punto zero".
4. Il 2001, nei termini che qui interessano, conferma la praticabilità non del tutto arbitraria di questo approccio: 1º gennaio: inizia il XXI secolo (eloquente la corrispondenza numerologico-simbolica con quanto accade il 2 gennaio, se si conosce cosa significhi il numero 2, simbolo della forza "oscura" primigenia: 2 gennaio: tutta la parte settentrionale dell'India - proprio l'India- resta senza corrente a causa di un guasto ad un'importante centrale elettrica del Paese).
Ecco il fondamentale risvolto €uropeo del 2001 (al suo culmine):
15 dicembre - Nei 12 paesi europei facenti parte dell'Unione Economica e Monetaria (UEM) vengono distribuiti gli euro starter kit (sacchetti con monete di Euro), in previsione della messa in circolazione ufficiale che avverrà il 1º gennaio 2002. Sottoscrizione da parte dell'Unione europea della Dichiarazione di Laeken (cioè della "impellente" necessità di allargamento dell'UE ai paesi dell'Europa dell'est con esigenza di adeguamento della governance istituzionale che porterà a Lisbona).
5. Da questo momento, se vi munite del Libro, è possibile per qualunque lettore trarne delle conseguenze: mi riservo nei commenti di illustrare eventualmente alcune più sofisticate implicazioni (legate alle c.d. linee mutanti, argomento da sempre da prendere con le pinze, senza autoindulgenza) che consentono di dettagliare l'interpretazione sul senso riassuntivo, per i vari anni considerati, degli esagrammi numerati.
Oggi, saremmo dunque nel 17° anno del secolo, corrispondente, all'esagramma "Il Seguire" (dopo che al 2012, pensate, è corrisposto "Il ristagno", forse il più nefasto tra tutti).
Il segno 17, è altamente aderente alla realtà italiana, in quanto allude a una situazione in cui "come noi non dobbiamo chiedere agli altri di seguirci...così siamo in grado di seguire gli altri senza danno solo alla medesima condizione" di coerenza e di azione "giusta" (traggo dal commento alla c.d. "sentenza" di Wilhelm).
Si tratta di un evidente richiamo alla condizione di "reciprocità", propria del diritto internazionale (art.10 Cost.) ripresa nelle "condizioni di eguaglianza" che l'art.11 Cost., pone come condizione di adesione alle organizzazioni internazionali che perseguano la pace e la giustizia tra le Nazioni (escludendo la legittimità costituzionale dell'adesione a organizzazioni internazionali prive di questi effettivi connotati...).
Il commento "Kama" di Reifler ci dice: voi e gli "amici" avete diversi sistemi di valori e principi che entrano spesso in conflitto...(!) E perciò, in vero spirito €uropeo, "dovete fare a meno delle aspettative che entrano in conflitto con quelle degli Amici". Oggi più che mai, come ormai appare evidente praticamente a tutti.
Lo esplicito: oggi, 2017, dovete (cioè non c'è possibilità di scelta) fare a meno delle aspettative che sono oggettivamente in conflitto con i partners UE: così sulla condivisione dell'accoglienza degli immigrati, così sull'atteggiamento cooperativo della Germania relativo all'espansione della sua domanda interna mediante reflazione salariale, così sull'atteggiamento paritario che mai la Francia potrebbe avere nelle relazioni politico-industriali verso l'Italia. Così, infine, sull'idea che un trattato liberoscambista, basato sui vantaggi comparati e sulla specializzazione "retrograda" che ci vorrebbe imporre, nonché su una moneta "denazionalizzata" (e deflattiva ex se), possa mai costituire un vincolo assunto nell'interesse del popolo italiano.
Lo esplicito: oggi, 2017, dovete (cioè non c'è possibilità di scelta) fare a meno delle aspettative che sono oggettivamente in conflitto con i partners UE: così sulla condivisione dell'accoglienza degli immigrati, così sull'atteggiamento cooperativo della Germania relativo all'espansione della sua domanda interna mediante reflazione salariale, così sull'atteggiamento paritario che mai la Francia potrebbe avere nelle relazioni politico-industriali verso l'Italia. Così, infine, sull'idea che un trattato liberoscambista, basato sui vantaggi comparati e sulla specializzazione "retrograda" che ci vorrebbe imporre, nonché su una moneta "denazionalizzata" (e deflattiva ex se), possa mai costituire un vincolo assunto nell'interesse del popolo italiano.
6. Sempre in breve: segnalo, e quindi consiglio, - nell'intraprendere l'interpretazione di lettura sequenziale-strutturale qui ipotizzata-, di guardare agli anni (cioè esagrammi numerati in modo corrispondente), 2018: "L'emendamento delle cose guaste- operare su ciò che è stato corrotto", 2019: "L'avvicinamento"...della classe dominante alla volontà di "sostenere e proteggere il popolo", fino al 2024, "Il ritorno- Il Punto di Svolta", allorché, anche se "la via è tortuosa" è "propizio avere una qualche luogo dove andare".
Tanto che, non a caso (sempre per il 2024):
"Così gli antichi re al tempo del solstizio, chiudevano i valichi, i mercanti e gli stranieri non viaggiavano. E il Sovrano non viaggia nelle province".
7. Questo quadro complessivo, trasposto al vincolo esterno e alla istituzione totalitaria €uropea, segnerebbe appunto, nel 2024 e proiettato verso il 2025 (v. sopra sulla fine dell'oscura età del Ferro), un mutamento realmente epocale.
Non sarà una passeggiata, ma almeno potrebbe concludersi abbastanza positivamente per noi. (Fino al successivo mutamento)...
8. Post scriptum: personalmente trovo la situazione attuale "grave ma non seria" come non mai.
L'agire simultaneo, all'interno di qualsiasi "mutazione" di forze opposte eppure complementari, non significa dualismo, ma "realizzazione mediante superamento" degli opposti in gioco: ma in un'alternanza senza fine che consente costanti riequilibri, necessari a pena di estinzione dell'Umanità.
Poi c'è chi non disdegna questa ipotesi perché non si ascrive al (resto della) Umanità stessa. Si sbaglia naturalmente.
Nelle conseguenze (per...ESSI e i loro seguaci) di questo errore "esiziale", volendo praticare il (disdicevole) "attaccamento", risiederà però il divertimento di un'evoluzione che sarà certamente anche traumatica. Ma per costoro, "di più"...