Mentre in un'atmosfera da "anno mille" si attende l'ordalia delle elezioni tedesche e si paventa, con un singolare catastrofismo, che il sempre più annacquato intervento USA in Siria provochi "la terza guerra mondiale" (bum!), ai più sfugge che la "manovrotta" appena varata, va in cerca di coperture.
Cioè si inscrive perfettamente nella logica del pareggio di bilancio (su cui le "ideone" si sprecano), non solo dello Stato, ma anche delle regioni e enti locali.
Di come le coperture del pagamento dei mitici "debiti della p.a." si concretizzino in tagli lineari nello Stato centrale e in obblighi di tagli di spesa sul 2014 e seguenti, per regioni e ee.ll. (tranquilli: si tratta di sanità, trasporti e infrastrutture, bazzecole), abbiamo già detto.
Nella "manovrotta" però, convinti che il "moltiplicatore fiscale" sia una cosa "strana", tutta da verificare, hanno stabilito che:
a) da un lato, lo stanziamento aggiuntivo di 8 miliardi per il 2013, relativo al pagamento dei "debiti verso le imprese", comporti un maggior onere in termini di interessi sul debito immediatamente emesso(in attesa che i tagli di copertura della sorte capitale "a mutuo" scattino dal prossimo anno, ribadiamo), sicché si è deciso che, ove i fantomatici pagamenti non porteranno a circa un miliarduccio di IVA aggiuntiva (imposta che, a seguito della recessione, perde GIA' gettito, pur aumentando le aliquote), si avranno aumenti corrispondenti delle accise su prodotti petroliferi, alcol e tabacchi= tasse;
b) per fare contenti i "livorosi" italian-tea-party, si è comunque deciso di procedere a ulteriori tagli di spesa, per ora, per un miliardo a valere sul 2013: 676 milioni per investimenti in opere infrastrutturali, le più impellenti e anticicliche di tutte, 300 miliioni da tagli ai ministeri, laddove ormai i consumi intermedi sono a un livello ridicolo e il taglio incide sempre su imprese fornitrici che, così, eppure più avranno crediti...inesigibili; e, infine, 100 milioni dal MOSE, per carità di patria, considerando i "leggeri" problemucci di regolarità delle procedure d'appalto).
Ma non è finita qui: tutto questo riguardava solo la prima rata dell'IMU e la copertura relativa.
Per la seconda rata e per l'eventuale mancato aumento dell'IVA (per cui si continua a parlare di un mancato gettito aggiuntivo che i fatti hanno abbondantemente smentito), si ragiona in termini di "sperate" maggiori entrate. Ma se esse non si verificassero (e la recessione dovrebbe avergli insegnato qualcosa sulla contrazione della base imponibile...e invece no!), si procederà a ulteriori tagli lineari della spesa, o a spending review, che è poi, in questa ottica, esattamente la stessa cosa.
Dunque, il giochino dei due miliardi aggiuntivi di tasse-tagli così previsto, applicando il moltiplicatore FMI (quello "medio" a 1,6-1,7) rischia di portarci a una recessione oltre il 2% per il 2013; nel mentre, per il 2014, non si vede perchè mai, con un destino di domanda pubblica prevista in ulteriore sicura e netta flessione, qualche privato (chi?) dovrebbe effettuare investimenti e fare assunzioni, contando su fantomatiche riprese dei consumi, praticamente affidati all'aumento del reddito disponibile delle famiglie, cioè l'esatto contrario della recessione (e della dilagante disoccupazione).
Risultato: poichè dalle elezioni, la "pianificazione" Bismarckiana di smantellamento dell'economia italiana, dovrebbe uscire sicuramente rafforzata, il commissariamento two packs, con imposizione della manovra di bilancio da parte della Commissione e di Olli Rhen, naturalmente "alla greca", cioè ancor più recessiva, è solo questione di pochi mesi.
Il che ci solleva completamente dal doversi preoccupare delle riforma elettorale e persino dell'esito di nuove elezioni: qualunque (eventuale) maggioranza sia mai formabile in base alla mera apparenza delle elezioni (o anche solo l'attuale maggioranza), il governo italiano potrà occuparsi solo di fare il passacarte dell'€uropa e, tutt'al più, di leggi come quelle sulla discriminazione sessuale e il razzismo negli stadi. Naturalmente a costo zero.
Senno, ci commissariano pure queste. Ma non è detto: a pensarle bene, queste leggi possono essere formulate in modo da imporre nuove sanzioni amministrative. Pesantissime. E quindi portare gettito e consenso dall'€urogruppo. Alegher! Siamo €uro-moderni, siamo tutori dei nuovi diritti!
Quello che spaventa di più è la mancanza di una reale alternativa politica, che lascia chiunque nob sia allineato all'€uro pensiero semplicemente privo di rappresentanza (e in ciò si disvela la sostanziale involuzione anti democratica).
RispondiEliminaLo stesso scontento popolare, esistente e certificato-ad esempio- dal crescente astensionismo é -al momento- "neutralizzato" con successo dai media di regime, che hanno convinto la gente sul fatto che la colpa sia da addossarsi a tutto ciò che sia pubblico: spesa, dipendenti, istituzioni (basti vedere l'antiparlanentarismo dilagante, storicanente anticamera di ogni involuzione autoritaria).
In assenza di elementi esogeni (l'amministrazione Obama mi appare, onestamente, priva di mordente), l'unica causa endogena per far crollare il sistema è il raggiungimento di uno stato di malessere sociale talmente grande da risultare non più "neutralizzabile" da qualsiasi mistificazione mediatica (paragone: per quanto ti dicano che la vittoria finale si avvicini, la visione della tua casa distrutta dalle bombe non possono cancellarla). Tuttavia, a quel punto, come nel 1943, saremo già ad un punto di non ritorno, e rimarrà solo da ricostruire un paese distrutto materialmente, moralmente e socialmente.
La domanda che mi pongo e pongo è: c'è una speranza che non si debba toccare il fondo per dover risalire? Anche perchè, con buona pace dei "marxisti dell'illinois", l'esito di un cambiamento violento non sempre é prevedibile: dopo la rivoluzione francese, venne il terrore.......
Spesso non mi credono o tralasciano questa caratteristica della crisi attuale, per caricare i toni di uno scontento "simile" a quello che anticipa le grandi rivoluzioni: ma questa è la replica "farsesca" nel palcoscenico della Storia.
EliminaPur non potendosi negare che aumentino gli italiani al di sotto della soglia di povertà, questa quantità e questa stessa soglia sono differenti rispetto al passato; in India ad es;, quando le cose andavano bene, le persone continuavano (fino a pochi mesi fa) a stare di gran lunga peggio che in Italia; ora che le cose peggioreranno, lì, interverranno necessarie correzioni con interventi statali per evitare problemi di ordine pubblico.
Al di là di questo e tralasciando le ansie-speranze rivoluzionarie dei vetero-marxisti, il "toccare il fondo" è praticamente inevitabile.
Solo la percezione tangibile della colonizzazione e del trattamento "greco", in un paese che passa il tempo, tutt'ora, ad autoflagellarsi, (ma vivendo il quotidiano, in media, ancora abbastanza piacevolmente: giro per paesini e rilevo i piacevoli "riti" ben poco costosi di una popolazione in manifesto invecchiamento che sconta ancora un sostegno pubblico le cui restrizioni non lo riguardano), può indurre un certo grado di risveglio attivo.
Per il resto, a forza di dirci che siamo arretrati, pigri e inaffidabili, gli italiani si "autovivono" in questa dimensione e tirano a campare, senza preoccuparsi di un futuro spaventoso che, celato dai media irregimentati, non avvertono come una prospettiva concreta e incombente...Questa è la dura realtà
Sono già state commissariate. Cinque nuovi senatori a vita e qualche "transfuga" ben ricompensato e il gioco è fatto...
RispondiEliminaBuona vita
"Imu, coperture insufficienti? Aumenteranno accise e acconti"
RispondiElimina(RAI news)
Il mio criceto annuisce. Alta economia. Wow.
Il mio porcellino (di cinta senese), alle stesse notizie, stavolta ha sbadigliato :-)
EliminaDALLA PFM ALL'ESM
RispondiEliminaSu IlSussidiario.net tal Ugo Bertone ci informa che il covo di
tagliagole ESM (a prevalenza alemanna) è pronto a continuare
ulteriormente l'Hellas Experiment; secondo il progetto
denominato " je ridamo na rintorcinata ", dovrà essere costituita
una holding in Lussemburgo per guidare il patrimonio pubblico
" in maniera del tutto indipendente da interferenze del governo
greco. L'obiettivo del nostro lavoro è di massimizzare la resa del
portafoglio in mano allo Stato".
Quando si parla di "resa" si dice il vero: una resa senza
condizioni; edifici, siti di interesse turistico o intere isole
sono, di fatto, in liquidazione: già si aspetta " La carrozza di
Hans " da Berlino e dintorni.
Del resto qualcuno, tempo fa, aveva parlato di successo Grecia.
Tuttavia la parte migliore dell'articolo di Ugo paciugo è
rappresentata dalle considerazioni spicciole con cui lo
scribacchino impreziosisce il papello; si va dal ridicolo:
" La Grecia, come è noto, deve aggredire con ogni mezzo il debito
pubblico che grava sulle spalle del paese", per proseguire col
volemose bbene " Se vogliamo costituire una comunità alla pari,
è il ragionamento, occorre che tutti si assumano le proprie
responsabilità. E se in un Paese si stenta a venire a capo di resistenze e debolezze congenite, ci vuole un aiuto da parte
degli Alleati".
Capito! Un progetto di svendite e di Anschluss "in fieri" viene
spacciato come aiuto.
L'esimio estensore poi chiude ricordandoci che ciò che ora accade là accadrà per forza di cose anche qua, lasciando trasparire
doglianze assortite sulla gestione " delle spiagge dei nostri
litorali, amministrate con criteri medievali sulla base dei
diktat delle lobbies locali".
Quindi dopo i tassisti ora tocca a bagnini e bruscolinari.
A voi Franz di Cioccio, a noi Ugo "de Coccio".
http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/9/2/FINANZA-E-POLITICA-Quel-salutare-revisionismo-sul-credit-crunch-/2/423658/ Off topic, ma molto interessante. Peccato che che Masciandaro sia in ritardo di una ventina d'anni.....
RispondiEliminaChe dire? Vie' da ride...Si mettessero con Draghi e Amato e i Profumi di Passera in una stanza e prendessero una posizione comune di autocritica e step-backward.
EliminaMa sarebbe veramente chiedere troppo: non dimentichiamo che la conseguenza automatica è il calo dei compensi degli a.d., di cui tanto discutono nel Parlamento UK, nonchè un diverso schema di controllo interno agli istituti sulle linee di attività.
Come dire: chiedere al tacchino di mettersi in forno da solo (e intanto 19000 esuberi nelle banche per...mantenere i livelli degi emolumenti degli a.d.)
Da qui l'URGENZA massima di garantire voti al governo con la nomina di 4 senatori a vita PUDE e la necessità URGENTE di cambiare l'art 138 e poi la Costituzione. In particolare la revisione della Parte Seconda della Costituzione, Titoli I, II, III e V, con riferimento alle materie della forma di Stato, della forma di Governo, dell’assetto bicamerale del Parlamento e delle norme connesse alle predette materie, è necessaria per attuare con efficacia ed efficienza quanto verrà imposto dall'Europa.
RispondiEliminaPerché il PUDE vuole modificare la Costituzione Italiana così in fretta ?
Per anticipare la sentenza della Corte Costituzionale ? O forse per adeguare, a posteriori, la Costituzione Italiana a una realtà
economica e sociale che si è andata affermando non rispettando i principi costituzionali ?
La modifica della Costituzione viene così gestita, contrariamente a quanto fatto nel ’46 – ’47, dopo la guerra e la
dittatura, da coloro che sono stati i responsabili di manovre, leggi e trattati europei, già ratificati INCOSTITUZIONALMENTE, a
danno del Popolo Italiano e della Sovranità Popolare e che, guarda caso, entreranno in piena operatività nel 2014.
Ma non c'è dubbio che, con Maastricht e annessi e conseguenze, si è verificato un mutamento extra ordinem dell'assetto costituzionale, instaurandosi una oligarchia oppositiva allo Stato pluriclasse e interventista prescelto nel 1948. Privo di un potere democratico costituente, questo mutamento deve in qualche modo assestarsi, per evitare di incorrere nella (sia pur remota) possibilità di caducazione ad opera della Corte costituzionale. Da qui, l'attuale urgenza, che prepara l'avvento di un mondo "von Hayek" istituzionalizzato (e non solo imposto de facto; a parte il "pareggio di bilancio"). Si tratta quindi del principio della RATIFICA, cioè validazione a posteriori di atti ilegittimi, con efficacia sanante ex tunc...
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