Questo è il link al video della conferenza tenuta da me e Cesare Pozzi nel convegno di cui alla soprastante locandina:
https://youtu.be/T_y2CX-SCMw
La locandina, come ricorderete, era già stata inserita in un recente post:
IL MEZZOGIORNO E L'EURO: "CHE ME NE IMPORTA, NON E' MICA MIO!"
Il post aveva preannunziato il tema del convegno e, specialmente, aperto, nei commenti, un interessantissimo dibattito sulla questione del Mezzogiorno. Un dibattito che vi invito a leggere e anche, nel caso l'abbiate già fatto, a rileggere.
Come vedrete, rispetto al livello di approfondimento raggiunto nei commenti, io e Cesare abbiamo privilegiato uno svolgimento del tema più propedeutico e generale.
Sia limiti di tempo, sia l'esigenza di catturare l'attenzione del pubblico in modo da guidarlo in un complesso percorso (che molti degli attenti lettori di questo blog hanno già svolto), hanno portato a privilegiare un'esposizione propedeutica e "graduale al tema.
Non di meno, il feedback del pubblico è stato molto confortante e l'esposizione di Cesare, come sempre, molto interessante e perciò l'invito è a visualizzarla-ascoltarla integralmente.
La sua analisi considera l'attuale paradigma economico come frutto essenzialmente di una scelta politica restauratrice e ci porta a considerare l'intero impatto di ciò su un futuro italiano da...Elisyum. Anche scontando che il sud d'Italia non ha più la "massa critica" per uno sviluppo autonomo slegato dall'intera realtà sociale italiana.
La sua analisi considera l'attuale paradigma economico come frutto essenzialmente di una scelta politica restauratrice e ci porta a considerare l'intero impatto di ciò su un futuro italiano da...Elisyum. Anche scontando che il sud d'Italia non ha più la "massa critica" per uno sviluppo autonomo slegato dall'intera realtà sociale italiana.
Buon ascolto a tutti!
bellissimi gli interventi. Complimenti!
RispondiEliminaFinalmente ho capito l'argomentazione del prof.Pozzi sull'etica smithiana...
RispondiEliminaIl primo a teorizzare la "trasvalutazione dei valori" non è Nietzsche, che effettivamente la concilia in un'ottica più marcatamente aristocratica nella tradizione dell'Europa continentale - la scuola austriaca!
Il primo filosofo morale a trarre le ultime conseguenze sulla struttura etica dell'ordine totalitario dei mercati del mondialismo liberale, è proprio il genio scozzese: Adam Smith.
"Libero" è colui che sa di sapere quanto può limitare la libertà degli altri elaborando a priori i sensi di colpa.
L'empirismo "pragmatico" e il determinismo "relativista" come forma necessitata per "trasvalutare" la sociopatia in funzione al censo e alla classe. In breve:
1 - se sei un pazzo criminale, ma sei un povero cristo, finisci torturato in pubblica piazza.
2 - se sei un pazzo criminale, ma sei ricco o appartieni all'élite, vieni promosso con un nuovo feudo o un premio Nobel.
Esegesi dell'essenza reazionaria del liberalismo: insomma, la speculazione "modernista" non è altro che una lunga arrampicata sugli specchi a giustificazione delle aberrazioni della storia... della "civiltà".
Rende l'idea no?
EliminaESSI perchè mai dovrebbero fermarsi, oltretutto?