Prassi teoretica dell’elitismo
nell’economia di mercato: liberalismo, malthusianesimo e diritti civili – Parte
II
Post di Bazaar con la collaborazione di Francesco Maimone e Arturo
« EUGÉNIE:
Sul mio onore, no! Non mi sento minimamente inclinata ad essere casta; anzi,
direi che sono tutta portata per il vizio ad essa opposto! Ma, Dolmancé, la
carità e la beneficenza non potrebbero rappresentare la felicità per alcune
anime sensibili? »
« DOLMANCÉ: Bah, virtù da persone ingrate! Lungi da noi, Eugénie! Ma non farti ingannare d'altronde, mia bella amica: la beneficenza è un vizio dell'orgoglio più che una vera e propria virtù dell'animo. È per ostentazione che uno da una mano ai propri simili, e mai con il solo scopo di fare una buona azione; ci si sentirebbe veramente contrariati se l'elemosina fatta non avesse tutta la pubblicità possibile. Non credere neanche, Eugénie, che quella azione possa avere i buoni getti che uno s'immagina; per quel che penso io, è proprio un imbroglio. È una cosa che abitua il povero ad aiuti che deteriorano la sua energia; non lavora più perché conta sulla vostra carità, e quando questa comincia a mancargli diventa un ladro o un assassino. Sento che tutti si domandano come poter eliminare l'accattonaggio, e nel frattempo seguitano a fare tutte quelle cose che non possono che moltiplicarlo.
Ma domando e dico: non volete aver più mosche nella vostra stanza? Non lasciate più in giro lo zucchero che le attira! Non volete più poveri in Francia? Non distribuite più elemosine e soprattutto, eliminate le case di carità! L'individuo nato nell'indigenza, vedendosi privato di queste pericolose risorse, impiegherà tutte le sue forze e i mezzi ricevuti dalla natura per tirarsi fuori dallo stato in cui è nato, e non vi importunerà più. Senza pietà distruggete dalle fondamenta queste detestabili case dove avete la sfrontatezza di accogliere i frutti del libertinaggio del povero, cloache spaventose che vomitano ogni giorno nella società uno sciame disgustante di nuovi individui che possono sperare solo nel vostro portafoglio. A che serve, domando io, mantenere certi individui con tante attenzioni? Hanno paura che la Francia si spopoli? Non abbiano mai questo timore!
Una delle principali colpe dell'attuale governo consiste proprio nel fatto di avere una popolazione fin troppo numerosa, e quegli individui superflui non direi proprio che costituiscano una ricchezza per lo Stato. Certi individui in sovrannumero sono come rami parassiti che, vivendo completamente a carico del tronco, finiscono sempre per estenuarlo. Ricordatevi che, sotto qualsiasi governo, quando la popolazione è superiore ai mezzi di sussistenza, quel governo se la passa male. Esaminate attentamente la situazione della Francia e vedrete se non è vero. E le conseguenze sono evidenti! I Cinesi, più saggi di noi, si guardano bene dal lasciarsi soffocare da una sovrappopolazione. Nessun ricovero per i vergognosi frutti del vizio; si abbandonano certi rifiuti come i postumi d'una digestione. Nessuna casa per poveri: in Cina non le conoscono nemmeno. Là tutti lavorano e sono felici; nulla àltera l'energia del povero, e ciascuno può dire come Nerone: Quid est pauper? » Il marchese de Sade
« DOLMANCÉ: Bah, virtù da persone ingrate! Lungi da noi, Eugénie! Ma non farti ingannare d'altronde, mia bella amica: la beneficenza è un vizio dell'orgoglio più che una vera e propria virtù dell'animo. È per ostentazione che uno da una mano ai propri simili, e mai con il solo scopo di fare una buona azione; ci si sentirebbe veramente contrariati se l'elemosina fatta non avesse tutta la pubblicità possibile. Non credere neanche, Eugénie, che quella azione possa avere i buoni getti che uno s'immagina; per quel che penso io, è proprio un imbroglio. È una cosa che abitua il povero ad aiuti che deteriorano la sua energia; non lavora più perché conta sulla vostra carità, e quando questa comincia a mancargli diventa un ladro o un assassino. Sento che tutti si domandano come poter eliminare l'accattonaggio, e nel frattempo seguitano a fare tutte quelle cose che non possono che moltiplicarlo.
Ma domando e dico: non volete aver più mosche nella vostra stanza? Non lasciate più in giro lo zucchero che le attira! Non volete più poveri in Francia? Non distribuite più elemosine e soprattutto, eliminate le case di carità! L'individuo nato nell'indigenza, vedendosi privato di queste pericolose risorse, impiegherà tutte le sue forze e i mezzi ricevuti dalla natura per tirarsi fuori dallo stato in cui è nato, e non vi importunerà più. Senza pietà distruggete dalle fondamenta queste detestabili case dove avete la sfrontatezza di accogliere i frutti del libertinaggio del povero, cloache spaventose che vomitano ogni giorno nella società uno sciame disgustante di nuovi individui che possono sperare solo nel vostro portafoglio. A che serve, domando io, mantenere certi individui con tante attenzioni? Hanno paura che la Francia si spopoli? Non abbiano mai questo timore!
Una delle principali colpe dell'attuale governo consiste proprio nel fatto di avere una popolazione fin troppo numerosa, e quegli individui superflui non direi proprio che costituiscano una ricchezza per lo Stato. Certi individui in sovrannumero sono come rami parassiti che, vivendo completamente a carico del tronco, finiscono sempre per estenuarlo. Ricordatevi che, sotto qualsiasi governo, quando la popolazione è superiore ai mezzi di sussistenza, quel governo se la passa male. Esaminate attentamente la situazione della Francia e vedrete se non è vero. E le conseguenze sono evidenti! I Cinesi, più saggi di noi, si guardano bene dal lasciarsi soffocare da una sovrappopolazione. Nessun ricovero per i vergognosi frutti del vizio; si abbandonano certi rifiuti come i postumi d'una digestione. Nessuna casa per poveri: in Cina non le conoscono nemmeno. Là tutti lavorano e sono felici; nulla àltera l'energia del povero, e ciascuno può dire come Nerone: Quid est pauper? » Il marchese de Sade
De Sade scriveva queste amenità tre
anni prima di Malthus.
Questo può dimostrare alcune cose. Intanto che Malthus non ha
“scoperto” leggi “scientifiche” indagando la realtà, ma ha dato veste
scientifica a ideologie già esistenti.
Secondo, la longue
durée prova che si tratta di idee che hanno la funzione molto generale
di fornire una filosofia pseudoscientifica, quindi deresponsabilizzante, quindi nichilistica, a una molteplicità di situazioni economiche e sociali (di cui l’immiserimento
“austero” è la più ovvia, ma non chiaramente l’unica): questo elevato livello
di astrazione, ossia che non è corretto legarlo troppo a particolari situazioni
specifiche, va sottolineato. Stando con Eric Fromm, di ideologia
sado-masochistica: sadica in quanto deresponsabilizza dall’inflizione della
sofferenza in nome di logiche incoercibili (la “natura”: i costi in fondo non
ne sono che un esempio) certificate dalle
pseudoscienze; masochista quando è introiettata dalle vittime.
« l’uomo non deve mai cadere nell’errore di credere
che egli è veramente il padrone della natura, come la pseudoscienza vorrebbe
illuderlo – ma deve capire la fondamentale necessità insita nello sviluppo
della natura, e comprendere come anche la sua esistenza è soggetta alle leggi
dell’eterna lotta. Solo allora egli sentirà che in un mondo dove si aggirano i
pianeti e i soli e dove sempre la forza è padrona della debolezza, piegandola a
sé o spezzandola, non ci sono delle leggi speciali per gli uomini. Anche per essi
valgono le eterne leggi di questa grande saviezza. L’uomo potrà cercare di
capirle, mai di prescinderne. » Il
“Mein Kampf” di Adolf Hitler, Kaos edizioni, Milano, 2002, pag. 237
Ora citiamo direttamente Fromm (Fuga dalla libertà): « Il tratto comune a tutto il
pensiero autoritario è la convinzione che la vita sia determinata da forze
estranee all'uomo stesso, al suo interesse, ai suoi desideri. La sola felicità
possibile risiede nella sottomissione a queste forze. L'impotenza dell'uomo è
il "leitmotiv" della filosofia masochistica. »
Altri esempi, citiamo un sostenitore della “durezza del vivere
europeista”:
« La stessa priorità assegnata alla stabilità dei prezzi nella Costituzione tedesca
può essere interpretata come un patto intergenerazionale. In più paesi gli
ultimi decenni, caratterizzati dall’espansione dell’indebitamento pubblico e
dal crescente impoverimento delle risorse naturali, sembrano richiedere, ancor
più che nel passato, la difesa dei diritti delle generazioni future. »
« Fin qui ho distinto, con la figura delle due constituencies,
i poli tra i quali si dispiega il governo dell’economia: la politica e il
mercato. Uno di essi esprime l’aspirazione dei cittadini a «prendere in mano il
proprio destino», l’altro le possibilità e i limiti posti da leggi di natura. »
« Ho
consapevolmente usato, in queste pagine, il termine «leggi di natura». E
un uso a cui molti oppongono quasi un rifiuto morale, ribellandosi all’idea che
il carattere impersonale e cogente delle leggi della natura possa essere
presente nei comportamenti umani e sociali. Quel senso di ribellione è
comprensibile, addirittura nobile; è all’origine del progresso materiale e
civile della società. Ma è anche causa di miseria, ingiustizia, oppressione.
Credo che almeno per le due proposizioni
economiche alle quali l’ho applicato, sia appropriato parlare di «leggi di natura», leggi cioè
che operano indipendentemente da, e se necessario contro, la volontà stessa
degli uomini: una legge, che direi «fisica», espressa dal Manzoni con la
frase, già citata, secondo cui né il «bisogno di cibo» né le «derrate fuor di stagione» possono essere
impediti o imposti dal governo; e una legge che direi «sociale» secondo
cui, come vide Adam Smith, una mano invisibile trae un bene collettivo dall’interazione
degli egoismi individuali. Il mercato si conforma naturalmente alla prima di
queste leggi, addirittura esprime la seconda. » T. Padoa Schioppa, Il governo dell’economia, Il Mulino,
Bologna, 1997, pagg. 25, 30 e 94).
« Ogni bambino
nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al
livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia
fatto posto dalla morte degli adulti […]
pertanto […] dovremmo
facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce
questa mortalità; e se
temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo
incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la
natura ad usare.
[…]
Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quelle persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa di particolari malattie [come il cancro, ndB] » Thomas Malthus, Saggio sui principi della popolazione,1798 (pagina sconsigliata ai deboli di cuore)
[…]
Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quelle persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa di particolari malattie [come il cancro, ndB] » Thomas Malthus, Saggio sui principi della popolazione,1798 (pagina sconsigliata ai deboli di cuore)
«
Nessuna razza di esseri viventi è salva dal decadere se non opera la
selezione; e la razza umana non sfugge menomamente a tale legge. […]
In ogni razza nascono elementi di scarto, che debbono
essere distrutti dalla selezione. » Vilfredo Pareto, Manuale di economia
politica con una introduzione alla scienza sociale, 1919
« Sarco porta
il mondo un passo più vicino alla meta in cui ogni persona razionale può concludere la
propria vita
in un modo pacifico e affidabile nel momento in cui sceglie di farlo »
Abbiamo
anche visto come per motivi strutturali, i ceti svantaggiati dalla posizione
subalterna trovino la propria forza nel numero: una forza che, in potenza,
poteva sovvertire l’ordine costituito rivoluzionando le istituzioni in essere.
Inoltre,
si evince come la reazione alle rivendicazioni democratiche e socialiste siano
ritenute tanto pericolose da dover rinnegare completamente l’etica «umanitarista»
ereditata dall’illuminismo per far posto ad una saggia responsabilità dei
“migliori”, le “aristocrazie”, le élites, che dovranno occuparsi della
“specie umana” come un «chirurgo», che «con pietose parole»,
ovvero tramite la retorica moralistica, «conforta l’ammalato»,
manipola psicologicamente il popolo, «mentre
con mano sicura, e che pietà non trattiene, ne taglia le membra»: la metafora di Pareto
è sufficientemente chiara. L’etica sociale si sbriciola in favore del più
becero dei moralismi.
Il
pensiero malthusiano, come abbiamo visto, è complementare al
liberalismo classico,
ed è vivo e lotta
insieme a noi:
« Ci sono solo due modi per evitare un mondo di dieci miliardi di
persone. O i tassi di natalità adesso scendono velocemente, oppure debbono
salire i tassi di mortalità. Non c’è altro modo. Ci sono, ovviamente, tanti modi
per far salire i tassi di mortalità. Nell’epoca termonucleare si può fare in
maniera molto veloce e decisiva. Carestie ed epidemie sono gli antichi modi in
cui la natura controlla la crescita demografica, e nessuno delle due è
scomparsa dalla scena… »
Robert McNamara, presidente della Banca Mondiale, 2 ottobre 1979
Robert McNamara, presidente della Banca Mondiale, 2 ottobre 1979
«
Lavoriamo ad uno scopo unico: ridurre i livelli demografici. O i governi lo
fanno come diciamo noi, con dei bei metodi puliti, oppure finiscono nei
disastri di El Salvador, Iran o Beirut. Quello demografico è un problema
politico. Quando la popolazione è fuori controllo, occorrono governi
autoritari, anche fascisti, per ridurla… »
« Il modo più rapido per ridurre la popolazione è con la fame, come in Africa, o con le malattie come la peste. […] La gente si riproduce come bestie… »
Thomas Ferguson, Ufficio affari demografici del Dipartimento di Stato, intervista del febbraio 1984
« Il modo più rapido per ridurre la popolazione è con la fame, come in Africa, o con le malattie come la peste. […] La gente si riproduce come bestie… »
Thomas Ferguson, Ufficio affari demografici del Dipartimento di Stato, intervista del febbraio 1984
« Cercando un nuovo nemico contro cui unirci,
pensammo che l’inquinamento, la minaccia dell’effetto serra, della scarsità
d’acqua, delle carestie potessero bastare […] Ma nel definirli i nostri nemici
cademmo nella trappola di scambiare i sintomi per il male. Sono tutti pericoli
causati dall’intervento umano […] Il vero nemico, allora, è l’umanità stessa »
Club di Roma, The First Global Revolution, 1991
Club di Roma, The First Global Revolution, 1991
2.0
Il malthusianesimo secondo Pareto: excerpta
e considerazioni.
« si possono
dividere gli ostacoli in preventivi,
che operano prima e sino al momento della nascita, e in repressivi, che operano dopo la nascita. »
« Il posto più pericoloso per un
afroamericano è il ventre materno » Manifesto.
« L'aborto
è un "bene sociale" perché riduce il numero di "bambini marginali",
con cui [Gruber] intende i poveri
dei centri urbani - coloro che egli dice si può contare sul fatto che avrebbero commesso crimini se mai
fossero nati. [Secondo Gruber] l'aborto legale
aveva risparmiato
ai contribuenti americani $ 14 miliardi in servizi sociali e ridotto i crimini
»
« I pro-life si sono sempre
chiesti perché la comunità nera non abbia risposto in modo più aggressivo al
fatto che così tante
cliniche abortiste si trovino in quartieri poveri e perché il tasso di aborto
dei negri è molto più alto di quello dei bianchi »
Di
seguito citiamo alcuni passi di Pareto in cui si evidenzia la concezione
elitista della relazione tra demografia, economia politica e moralismo e
come le motivazioni sottostanti siano paludate da positivismo e
matematizzazione.
Oltre
ad edificarsi su come pensano e come desiderino che si agisca politicamente i
principali riferimenti delle élite, lo scopo di queste ulteriori
citazioni è di mettere in luce gli aspetti più scabrosi delle riforme
strutturali degli ultimi decenni consacrati alla
globalizzazione liberale:
quello più inquietante che appare emergere è riconducibile alla contestuale
proposta di concessione di particolari diritti civili in concomitanza della
sottrazione dei diritti sociali.
I
diritti civili, oltre a cosmetizzare moralisticamente la
deindustrializzazione e l’abbattimento della qualità e della speranza di vita,
sembrano in gran parte propugnati non per semplice distrazione delle masse
oppresse, ma per imporre un’agenda politica malthusiana.
Sì,
anche l’emigrazione è considerata una politica malthusiana da secoli.
« Come già
notammo, la società ci appare come una massa eterogenea e con gerarchia dei
suoi componenti. Tale gerarchia non manca mai,
eccetto forse presso uomini selvaggi, viventi dispersi a modo di animali.
Conseguenza di quel fatto è che la società è sempre governata da un piccolo
numero di uomini, da una élite, anche quando pare avere una costituzione
assolutamente democratica; e ciò è stato conosciuto dai tempi più remoti » Pareto
2.1 Matematizzando
il “chirurgo” può meglio incidere le membra della società
« […] ci sono
individui che salgono nelle regioni superiori, altri invece che precipitano in
basso. Quelli che giungono
in a h sono distrutti e spariscono; […] Abbiamo una regione a h k b' a' in cui la
deficienza dell’entrata distrugge
gli individui, buoni o cattivi che sieno; in quella regione poco opera
la selezione, perché la
miseria avvilisce e distrugge i buoni come i cattivi elementi. Viene poi
una regione a' b' b l a''
[…] In quella regione la
mortalità dell’infanzia è considerevole, ed è probabile che tale mortalità
sia un potente mezzo di
selezione. La regione accennata è il crogiuolo ove si elaborano le
future aristocrazie
(nel senso etimologico: ἄριστος = migliore); da quella regione vengono gli elementi che salgono
nella regione superiore a''
l c. […] ci può essere il difetto dell’opera della selezione. Le entrate sono tanto grandi da
permettere di salvare anche i deboli, gli individui mal costituiti, di poco
senno, viziosi. »
2.2
Perché non liberalizzare gioco d’azzardo e prostituzione?
« Gli elementi inferiori
della regione a' b' l a''
cadono nella regione a h
b' a', ove vengono
eliminati. Se tale regione venisse a sparire, e se con altro mezzo non
fosse provveduto al suo ufficio, gli elementi inferiori inquinerebbero la regione a' b' l a'', la quale perciò diventerebbe
meno atta a produrre gli elementi superiori, che vanno nella regione a'' l c, e l’intera
società decadrebbe. Sarebbe anche più rapida quella decadenza, ove si ponessero validi ostacoli
alla selezione che si opera nella regione a' b' l a''. [come lo
Stato sociale, ndB] »
2.3
Eugenetica: depuriamo il corpo sociale dagli scarti della digestione
« Si può, sotto
certi aspetti, paragonare il corpo sociale al corpo umano, che prontamente
perisce ove sia impedita l’eliminazione
delle tossine. »
2.4
Perché non legalizziamo le droghe leggere?
« Presso i
popoli moderni le entrate
della regione a' b' l a'' si sono accresciute per modo che avrebbero potuto
gravemente intralciare la selezione; ma una parte notevole di quelle entrate viene
ora spesa per le bevande
alcooliche, o altrimenti sprecata, onde permangono condizioni che fanno
possibile la selezione. Inoltre, l’alcoolismo stesso è un potente agente di selezione, spegnendo individui e razze che ad esso non
sanno resistere.
»
2.5
Tale padre, tale figlio.
« Si suole
obbiettare che l’alcoolismo
non danneggia solo l’individuo, ma ben anche la sua discendenza. Tale
obbiezione fortissima sotto l’aspetto etico, è nulla, sotto l’aspetto della selezione; anzi si svolge
contro chi la fa. È
manifesto invero che un agente di selezione è tanto più perfetto quanto più
estende la sua azione non solo agli individui, ma anche alla loro discendenza.
La tubercolosi opera
pure molto per la selezione; e, con pochi forti, distrugge moltissimi deboli.
»
2.6
Perché non precarizziamo la vita dei lavoratori per non permettergli di metter
su famiglia?
« La diminuzione della nuzialità,
o direttamente, o indirettamente per mezzo della diminuzione delle nascite, ha quindi operato per accrescere la media di ricchezza per ciascun
individuo
»
« la nuzialità
sta in relazione colla somma del commercio estero e col totale delle somme
compensate al Clearing-House »
2.7
L’austerità permette di far affrontare ai sopravvissuti meglio le sfide del
futuro.
« L’aumento
della prosperità economica ha per primo ed immediato effetto di far crescere la
nuzialità e la natalità, e di far scemare la mortalità. »
2.8
Diventare ricchi se si è poveri è un grave problema.
« Popoli molto
ricchi hanno una natalità assai scarsa, onde potrebbesi ritenere che il valore assoluto della ricchezza
opera in modo direttamente contrario alle variazioni della stessa ricchezza.
»
2.8
La miseria rende maggiormente “ferma” la mano del “chirurgo sociale”
« Presso i
popoli che hanno appena di che cibare i loro adulti, si uccidono facilmente i bambini, si distruggono sistematicamente
i vecchi »
2.9
L’emancipazione dall’oppressione è roba da radical chic.
« Il
femminismo [quello “vero”, non quello delle sessantottine… ndB] è malattia che può solo
appicarsi ad un popolo ricco, o alla parte ricca di un popolo povero. »
2.10
Le donne d’oggi so’ scostumate perché papino loro dà troppe mancette.
« se certe
ragazze moderne non avessero i quattrini necessari per portare in giro l’ozio e
la concupiscenza loro, i ginecologhi avrebbero meno lavoro. »
2.11
La pietas è stupida vanità borghese: i delinquenti vanno sterminati.
« La stupida pietà pei
malfattori, che ha invaso certi popoli moderni, non può sussistere che presso
popoli ricchi »
2.12 La ricchezza corrompe e porta
alla democrazia.
« Presso i popoli
poveri, i letterati incensano i ricchi signori; presso i popoli ricchi, la
plebe»
2.13
La scarsità induce a bastonare meglio i servi.
« Senofonte, ha veduto la relazione che corre tra l’aumento
della ricchezza e i maggiori riguardi che si usano alle classi inferiori della
popolazione »
2.14
L’orgoglio della peste che rende i sopravvissuti più ricchi.
« La grande
peste che, verso la metà del secolo XIV, cotanto fieramente percosse e flagellò
l’Europa, collo spegnere
molte vite, fece crescere, per poco tempo, la somma media di ricchezza
per capo della popolazione »
« In Firenze,
per esservi stata già, prima della peste, ricchezza grande e ordinamenti
democratici, non si tentò di rintuzzare le pretensioni dei lavoratori; in
Inghilterra, ove, per essere maggiore la povertà mancavano quegli ordinamenti,
si cercò, col celebre Statuto dei lavoratori, di costringere i lavoratori a contentarsi dei salari che
avevano prima della grande mortalità recata dalla peste; »
2.15
La ricchezza produce la democrazia ma la democrazia produce povertà: la
democrazia sociale è inutile.
« L’aumento
della ricchezza media per capo di abitante favorisce la democrazia; ma questa,
almeno secondo quanto si è potuto sin ora osservare, distrugge largamente la
ricchezza e provvede anche a disseccarne le fonti »
2.16
La solidarietà umanitarista è un disturbo emotivo causato da troppa poca
povertà.
« i sentimenti
umanitari, i provvedimenti
legislativi in favore dei poveri, o altri miglioramenti nella vita di
questi, poco o niente giovano per far crescere la ricchezza, anzi talvolta la
fanno scemare. La relazione di mutua dipendenza tra quei fenomeni si avvicina
quindi ad una relazione in cui l’aumento di ricchezza è causa, e sono effetti
il fiorire dei sentimenti umanitari e il miglioramento delle condizioni di vita
dei poveri. [trickle-down economics, ndB]»
2.17
La vita umana costa (e produce CO²): bisogna risparmiare su alimentazione e
istruzione.
« il costo di produzione dell’uomo
è dato da quanto è strettamente necessario per mantenerlo in vita e
per educarlo »
2.18
Quando uno nasce male, nasce male. È inutile spendere dei soldi per
salvarlo, tanto deve morire subito dopo.
« Il costo di produzione
dell’uomo adulto dipende evidentemente dalla mortalità infantile; ma, contrariamente a ciò che
si potrebbe credere, la
diminuzione della mortalità nella prima infanzia non corrisponde ad una
diminuzione adeguata di quel costo ; e ciò segue perché molti di
coloro che sono per tal modo salvati nella prima infanzia, muojono poco dopo,
prima di essere adulti. »
2.19
L’austerità è malthusiana.
« Il difetto di sussistenze può
evidentemente essere di ostacolo all’aumento della popolazione »
3.0
Diritti civili e malthusianesimo
ABORTO
« Gli ostacoli
preventivi possono operare in due modi, cioè: (α) Restringendo il numero delle unioni; (β) Restringendo il numero delle
nascite, qualunque sia il numero delle unioni. Questi due modi possono
combinarsi. La fecondità legittima può avere luogo secondo (α), e la
illegittima secondo (β). Una parte della popolazione può vivere nel celibato;
ma quella diminuzione nel numero delle unioni (α) può essere compensata da un
aumento nel numero delle nascite per le unioni contratte (β).»
CELIBATO E DIVORZIO
« (α) 1.° La
statistica ci fa vedere che presso parecchi popoli civili moderni scema il
numero dei matrimoni, senza che perciò cresca la fecondità illegittima.»
« (β) 1.° Il contrarre i matrimoni in età
matura fa scemare il numero delle nascite. Tale ostacolo opera presso
parecchi popoli civili. Il Malthus predicava alle genti di usare esclusivamente
tale provvedimento; egli
avrebbe cioè voluto che uomini e donne ritardassero l’età del matrimonio,
vivendo intanto rigorosamente casti, ed a ciò dava nome di moral restraint.
»
« probabilmente
per gli abitanti di alcune grandi città moderne, devesi notare l’aborto come un
notevole ostacolo preventivo delle nascite. »
CASE CHIUSE
« L’incontinenza,
la prostituzione sono forse anche da porsi tra gli ostacoli preventivi.»
(SINDROME DI LEOPARDI E NIEZTSCHE)
« Si vuole da
taluni, ma la cosa non è certa, che una grande attività intellettuale sia
contraria alla riproduzione. »
EPIDEMIE, INFANTICIDI, OMICIDI E
GUERRE
« Gli ostacoli
repressivi possono sorgere: (α) Dall’aumento del numero delle morti che seguono direttamente dalla
mancanza di alimenti (miseria, carestia), oppure indirettamente per malattie
favorite dalla miseria, o ancora che sono conseguenza dalla mancanza di
provvedimenti igienici, i quali, non solo per ignoranza, ma anche perché
troppo costosi, non possono essere messi in pratica; tale causa
opera in modo continuo, ed in modo discontinuo colle epidemie. (β) Dall’aumento delle morti violenti, come
sarebbero gli infanticidi,
gli omicidi, le morti in guerra. (γ) Dall’emigrazione. »
**EMIGRAZIONE**
« si afferma
che l’emigrazione,
procacciando uno sbocco alla popolazione superflua, fa sì che scema la
previdenza nel generare. […] Simile osservazione è stata fatta por l’aborto, l’esposizione dei
parti, l’infanticidio. »
Le migrazioni
appaiono, quindi, essere processi utili alle politiche malthusiane.
CONTRADDIZIONI SECONDO PARETO
« Alle classi
ricche e alle oligarchie politiche giova che la popolazione cresca quanto più è
possibile, perché l’abbondanza
della mano d’opera la fa più agevole per chi la compera, e perché il
maggior numero dei sudditi accresce il potere della classe politicamente
dominante. »
« i
radicali-socialisti sono meno avveduti, e il loro governo si dimostra pronto a
far approvare provvedimenti legislativi diretti a favorire la procreazione dei
figli »
3.1 Le rivoluzioni accadono più facilmente
quando la miseria preme sulle classi popolari, oppure quando l’agiatezza le
solleva?
«
Se si risolve il problema nel primo senso, vi potranno essere tempi in cui le classi ricche e le dominanti
predicheranno la limitazione della popolazione, per timore di veder crescere il
potere dei loro avversari, ed in cui i capi popolari predicheranno invece l’aumento senza
limiti della popolazione, appunto per accrescere il numero dei loro militi.
»
«
Il promettere estrema abbondanza di beni economici, mercé un nuovo ordinamento
sociale, pare poco ad alcuni, se non vi si aggiunge anche il togliere ogni freno alle passioni;
onde c’è chi si spinge sino all’asserire che l’uomo potrà cedere senza ritegno all’istinto
sessuale »
«
il Malthus va molto al di là dell’osservazione dei l’atti, quando afferma
che gli ostacoli appartengono necessariamente a una delle tre classi seguenti:
la moral restraint, il vizio, e le misere
condizioni della vita (misery). Tale classificazione ha solo per scopo di
costringere gli uomini a ricorrere alla moral restraint »
«
quando si consideri indipendentemente dalle conseguenze morali, operi
potentemente, presso i popoli moderni, per ridurre il numero delle nascite »
« ci sono persone che credono che
oramai la razza umana può fare a meno della selezione per mezzo della guerra
» [ma tu pensa che utopisti, ndB]
« l’elemento di stabilità è dato
dalla proprietà privata e dall’eredità »
Vilfredo Pareto, su distribuzione
del reddito, malthusianesimo e “darwinismo sociale”
… ci sarebbero
interi capitoli di riflessioni su queste citazioni…
à méditer
…
(Una
riflessione che posso fare a latere, non proprio scontata, è che un
intellettuale come Pareto, molto probabilmente, non arriverebbe mai a
far ciò che molti gerarchi nazisti riuscirono a fare di aberrante:
semplicemente, intellettuali come il nostro elitista, spianano la strada delle
coscienze affinché fenomeni sociopolitici come il nazismo si verifichino)
FINE
Mi pare significativo per più di un motivo che argomenti praticamente identici a quelli di Malthus e Pareto fossero già stati avanzati, tre anni prima dell'Essay, niente meno che dal marchese De Sade:
RispondiElimina“Ma non farti ingannare d'altronde, mia bella amica: la beneficenza è un vizio dell'orgoglio più che una vera e propria virtù dell'animo. È per ostentazione che uno da una mano ai propri simili, e mai con il solo scopo di fare una buona azione; ci si sentirebbe veramente contrariati se l'elemosina fatta non avesse tutta la pubblicità possibile. Non credere neanche, Eugénie, che quella azione possa avere i buoni getti che uno s'immagina; per quel che penso io, è proprio un imbroglio. È una cosa che abitua il povero ad aiuti che deteriorano la sua energia; non lavora più perché conta sulla vostra carità, e quando questa comincia a mancargli diventa un ladro o un assassino. Sento che tutti si domandano cqme poter eliminre l'accattonaggio, e nel frattempo seguitano a fare tutte quelle cose che non possono che moltiplicarlo.
Ma domando e dico: non volete aver più mosche nella vostra stanza? Non lasciate più in giro lo zucchero che le attira! Non volete più poveri in Francia? Non distribuite più elemosine e soprattutto, eliminate le case di carità! L'individuo nato nell'indigenza, vedendosi privato di queste pericolose risorse, impiegherà tutte le sue forze e i mezzi ricevuti dalla natura per tirarsi fuori dallo stato in cui è nato, e non vi importunerà più. Senza pietà distruggete dalle fondamenta queste detestabili case dove avete la sfrontatezza di accogliere i frutti del libertinaggio del povero, cloache spaventose che vomitano ogni giorno nella società uno sciame disgustante di nuovi individui che possono sperare solo nel vostro portafoglio. A che serve, domando io, mantenere certi individui con tante attenzioni? Hanno paura che la Francia si spopoli? Non abbiano mai questo timore!
Una delle principali colpe dell'attuale governo consiste proprio nel fatto di avere una popolazione fin troppo numerosa, e quegli individui superflui non direi proprio che costituiscano una ricchezza per lo Stato. Certi individui in sovrannumero sono come rami parassiti che, vivendo completamente a carico del tronco, finiscono sempre per estenuarlo. Ricordatevi che, sotto qualsiasi governo, quando la popolazione è superiore ai mezzi di sussistenza, quel governo se la passa male. Esaminate attentamente la situazione della Francia e vedrete se non è vero. E le conseguenze sono evidenti! I Cinesi, più saggi di noi, si guardano bene dal lasciarsi soffocare da una sovrappopolazione. Nessun ricovero per i vergognosi frutti del vizio; si abbandonano certi rifiuti come i postumi d'una digestione. Nessuna casa per poveri: in Cina non le conoscono nemmeno. Là tutti lavorano e sono felici; nulla àltera l'energia del povero, e ciascuno può dire come Nerone: Quid est pauper?”.
(Parentesi: uno studioso franceses sostiene in effetti che un padre “nascosto” del moderno liberalismo è proprio De Sade :-)).
Così intanto dimostriamo che non si tratta di “scoperte” compiute da Malthus, ma di razionalizzazioni “scientifiche” di idee già esistenti in certi ambienti.
RispondiEliminaLo scientismo, ossia una razionalizzazione deresponsabilizzante (e quindi, seguendo Preve, nichilista), della brama di potere, non è insomma questa gran novità.
Con Fromm (citerò dal celebre Fuga dalla libertà) potremmo parlare di ideologia sado-masochista: sadica, anche filologicamente :-), per chi opprime (“A questo punto nella mente di molti lettori sorgerà una domanda: il sadismo, come l'abbiamo descritto qui, non si identifica con la brama di potere? La risposta alla domanda è che, sebbene le forme più distruttive di sadismo, il cui fine è quello di danneggiare e torturare un'altra persona, non si identifichino con il desiderio di potere, quest'ultimo tuttavia è l'espressione più importante del sadismo.”); masochista per chi è oppresso (“Il tratto comune a tutto il pensiero autoritario è la convinzione che la vita sia determinata da forze estranee all'uomo stesso, al suo interesse, ai suoi desideri. La sola felicità possibile risiede nella sottomissione a queste forze. L'impotenza dell'uomo è il "leitmotiv" della filosofia masochistica.”).
Questo ovviamente non per attribuire certi fenomeni a cause psicologiche o ideologiche, ma per rilevare, anche qui con Preve, quali terrificanti meccanismi psicologici e ideologici vengono alimentati e selezionati da un sistema economico che, a differenza di altri del passato, è basato sull’automatismo della riproduzione sociale e per questo produce nichilismo, rafforzandosene.
Vaccini di massa obbligatori per tutti indiscriminatamente, se qualcuno resta offeso o muore che male c'è, è la selezione naturale
RispondiElimina"intellettuali come il nostro elitista, spianano la strada delle coscienze"
RispondiEliminaPer questo li trovo particolarmente odiosi e vomitevoli.
Senza la loro opera non ci sarebbero 'pecore carnivore' (cit. K. Adenauer).
Fromm...
RispondiEliminaChe Maestro
La chiave del discorso si trova qui, per chi ha la curiosità intellettuale di voler capire: https://www.ibs.it/massoneria-sette-segrete-faccia-occulta-libro-vari/e/9788889015636?gclid=EAIaIQobChMIuonpxeGR3AIVjTgbCh1GdQTOEAAYASAAEgLXDfD_BwE
RispondiEliminaoppure, gratis dall'autore: https://app.box.com/s/5zob5rgfkj5ia9teki2a
Saluti!
<con un post come questo posso fare finalmente una lezione sul positivismo e la belle epoque vittoriana e bonapartista oltre il buon Comte e i suoi antecedenti liberisti e mercantilisti con un minimo di profondità, magari replicare alle mie colleghe che esaltano solo quell'egoista di classe di John Stuart Mill. Presidente Barra Caracciolo, porgendole i miei più affettuosi ringraziamenti per la meritoria opera contenuta in queste pagine gratuitamente fruibili vorrei comunicarle la gioia di aver trovato sul web pagine di uno spessore culturale incredibile, dopo aver perso tanto tempo dietro a chiacchiere senza succo o nella migliore delle ipotesi confusionarie. Evelina Leonardo Cucci.
RispondiEliminaMi sta diventando sempre più chiaro il binomio austerità-libero mercato fortemente competitivo. L'austerità serve a stroncare sul nascere la distribuzione della ricchezza, il libero mercato fortemente competitivo, senza alcun tipo di protezione per il mercato nazionale, serve a distruggere chi ha generato risparmio beneficiando delle conquiste sociali, riuscendo così fare impresa. I diritti sociali, oltre ad essere un arma di difesa contro lo sfruttamento delle élite, permette alle persone capaci di fare impresa di entrare nel processo produttivo, che è ciò che le multinazionali non vogliono per mantenere il loro monopolio. Insomma, austerità e forte competizione servono proprio a prevenire ed eliminare la concorrenza salvifica che tanto predicano.
RispondiEliminaCon riferimento al punto 2.3
RispondiEliminaInteressantissima e ben documentata
la lezione-spettacolo di MARCO PAOLINI
https://youtu.be/mg3tEQiuSbw
Per i miei gusti recitato con 'eccessivo' trasporto (almeno rispetto a quello del Vajont);
interessante soprattutto per 'stanare' ancora una volta
l''ascendenza' accademica statutitense dell'eugenetica nazista.
IMPRESSIONISMI
RispondiEliminada sempre magneticamente attratto a sensibilità figurative che, "avanguardiste", presentano e con i ringraziamenti per l'accoglienza che m'avete riservata ..
ps: parrebbe che lo conosca, ma il Seurat sarebbe da guardare