giovedì 20 marzo 2014

RENZI, MERKEL E IL MODELLO GERMANIA (mercantilismo anti-italiano)

 angela merkel pil

1. La Germania è una nazione tradizionalmente dedita al capitalismo mercantilista (morsa deflattiva sui salari per limitare l'import e guadagnare competitività di prezzo nelle esportazioni). 
Nell'articolo appena linkato, di Halevi, sottolineo la nota 4, che mostra come, curiosamente, Prodi avesse perfettamente capito come lo SME tendesse a funzionare in situazioni di squilibrio commerciale perseguite e accentuate dalla Germania; conclusione che, a maggior ragione, gli sarebbe stata possibile, a prima vista, rispetto all'euro (misteri della memoria e della cognizione?)
Che nell'euro la Germania abbia poi addirittura accentuato la sua logica mercantilista per strozzare coi differenziali di inflazione specialmente l'Italia, sua maggiore concorrente manifatturiera sui mercati europei, è cosa che ha rilevato lo stesso Laszlo Andor, commissario UE alle politiche sociali, e la Commissione tutta, procedendo all'apertura di una fantomatica procedura di infrazione per superamento da parte della Germania del limite del 6% di saldo attivo delle partite correnti (cosa che implica cioè un insano squilibrio all'interno dell'area UEM, che porta a livelli di debito-credito tali da minacciarne la stabilità finanziaria).

2. In questa situazione, molto chiara (almeno a Prodi...nel 1990), il Presidente del Consiglio italiano dovrebbe, per dovere d'ufficio - direttamente derivante dall'obbligo di rispetto dell'art.11 Cost, che impone di verificare che i vincoli dei trattati siano "a condizioni di parità",  e non caratterizzati da intenzionale e non cooperativa creazione (tedesca) di asimmetrie- andare a rappresentare con fermezza al Capo del governo tedesco che ciò che sta facendo la Germania è sbagliato e inaccettabile e che, se proseguisse nel suo atteggiamento che viola una pluralità di previsioni cooperative del trattato, l'Italia ne trarrà le conseguenze.

Potrei pure terminare qui il discorso, anche perchè i più attenti di voi realizzeranno che queste sono cose grosso modo già dette E più volte.

3. Ma c'è un altro punto che merita di essere analizzato.
Il nostro presidente del Consiglio non si è limitato a tacere sulla violazione dei trattati, plurima e continuativa, da parte del mercantilismo tedesco, ha fatto di più: lo ha obiettivamente elogiato, dimostrando che l'Italia si sottomette agli altrui inadempimenti dei trattati senza reagire e, addirittura, con entusiasmo per l'instaurarsi di questo illecito rapporto di forza in cui siamo soccombenti. Illecito sia perchè in violazione dei trattati che della Costituzione.

Renzi avrebbe infatti, a quanto pare, impostato in questo modo "ardito" il discorso-negoziato con la Merkel:  "...il premier italiano le ha fatto una lunga lezione di import-export, sostenendo che i teutonici sono il primo partner commerciale dell’Italia, tanto è che valgono come Francia e Inghilterra messi insieme. Solo che negli ultimi anni le esportazioni italiane in Germania sono restate sempre al top, ma le importazioni di merce tedesche in Italia sono scese e di parecchio (!!!...): senza soldini in tasca nessuno compra più un’auto, una tv o un telefono tedesco".
In conferenza stampa conclusiva, poi, è stato detto:
"Le regole ce le siamo date insieme - ricorda - e sono importanti ma occorre avere la forza di investire sul grande problema dell'Italia: con le misure di questi anni il rapporto debito/pil è cresciuto al 132% perché, nonostante l'avanzo primario, il nostro problema è la mancata crescita".

Parole che hanno incontrato il consenso della cancelliera (...???): "So bene che l'Italia per quel che riguarda il patto di stabilità di crescita lo rispetterà, non ho dubbi che le riforme potranno avere efficacia" e che l'Italia "arriverà a rispettare" i vincoli europei, dice Merkel, aggiungendo che "il bicchiero italiano è semipieno, l'Italia lavora per riempire la parte mezza vuota".

Rispondendo alle domande dei giornalisti sul jobs act, il premier italiano afferma che "la pretesa di creare posti di lavoro attraverso una legislazione molto precisa, restrittiva è fallita. Ora bisogna cambiare le regole del gioco". "Nel modello delle politiche del lavoro della Germania - chiarisce - troviamo un punto di riferimento
..."

4. Notare la Merkel non ha minimamente raccolto sull'affermazione degli effetti controproducenti imposti dall'UE per rispettare parametri privi di senso, (se non quello di deprimere la domanda interna italiana deflazionando i salari e facendoci sopportare tutto il carico della correzione dello squilibrio essenzialmente provocato dalla Germania).
Ma un ulteriore passaggio che colpisce è quello in cui si dice che la Germania è un MODELLO, cioè che l'Italia, sostanzialmente, di fronte all'aggressione commerciale tedesca (sferrata a tutta l'area UEM) si converte al mercantilismo e alla deflazione salariale.

Sulla manifesta incostituzionalità di tale modello, abbiamo più sopra inserito il link a un post riassuntivo, ma l'intero libro tratta del problema.

5. Qui vorremmo completare il panorama delle caratteristiche e conseguenze del capitalismo mercantilista, quali ricostruite da Galbraith nel suo "Storia dell'Economia" (già cit. qui).
E questo per capire a cosa ci stia impegnando Renzi senza porsi il problema del rispetto dei principi inviolabili della Costituzione:
a)  "l'avvento dello Stato nazionale fu accompagnato dalla stretta, intima, associazione tra l'autorità statale e l'interesse dei mercanti" (pag.47), "...Lo Stato è una creatura dei contrastanti interessi commerciali, che avevano in comune l'obiettivo di uno Stato forte, a condizione di poterlo manovrare a proprio eslcusivo vantaggio" (pag.48). 
a1) L'interesse nazionalistico organizzato nello Stato e nella sua sovranità escludente è una fondamentale caratteristica del mercantilismo, in sè palesemente antitetica alla cooperazione necessaria in un'unione economico-monetaria
a2) Piegarsi al modello tedesco significa amplificare e propagare questa NON COOPERAZIONE, con ciò minando lo stesso scenario della "pace" tra i popoli europei, sempre più spinti verso l'interesse nazionale-commerciale incarnato egoisticamente dal proprio Stato contrapposto agli altri ("competitori"; enunciato che per la verità troviamo nell'art.3, par.3 del TFUE, e fa dubitare della conformità a costituzione del Trattato stesso ai sensi dell'art.11 Cost.);
b) "nel pensiero e nella pratica mercantilistici i salari contavano poco o nulla...Non c'era nulla su cui costruire una teoria dei salari; e infatti nessuna teoria del genere figurò in una posizione di rilievo nel pensiero mercantilistico." (Pag.50);
c) pur nella ovvia attualizzazione del mercantilismo innestato sullo Stato nazionale moderno, e coscienti dell'evoluzione tecnologica e produttiva, vale ancora il seguente "decalogo" del mercantilista (pag.56, elaborato da Mun, in England's Treasure, nell'800):
- " un eccessivo consumo di merci straniere nella nostra alimentazione e nel nostro abbigliamento.." va scongiurato;
-  "se il consumo debba essere eccessivo che lo sia dei nostri propri...manufatti...dove l'eccesso del ricco può essere il lavoro del povero";
- "vendi sempre agli stranieri a caro prezzo quel che non hanno, a buon mercato quel che possono ottenere altrimenti...dove possibile, compera a buon mercato da paesi lontani anzichhè da mercanti dei vicini...";
- "non dare occasioni di affari a concorrenti che operano nelle tue vicinanze".

6. Questo è il modello, prevalentemente ancora oggi attuale.
E questo è il "sogno" e il "più Europa" che Renzi è andato ad avallare a Berlino, per consegnarlo "ai nostri figli".
Se ci sia piega poi a smontare, con zelo anti-italiano, il necessario "Stato forte" (di indispensabile appoggio al mercantilismo) lasciando al concorrente, - che ci impone l'autodissolvimento dell'interesse nazionale- la possibilità d rafforzare in crescendo il proprio Stato, l'adozione del modello mercantilistico è una via verso la schiavitù collettiva.



27 commenti:

  1. Questo post mandalo al 'compagno' Ovadia, chè magari si riordina un poco le idee:
    https://www.youtube.com/watch?v=z7w03UtLxRE#t=132

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    1. Dubito che serva a qualcosa e che consideri lontanamente di leggersi qualcosa che...non sappia già :-)

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  2. Hollywood c'ha fatto un film : Elysium, 1% comanda il 99% subisce.

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  3. Tutto molto chiaro pure a me ,che son testone e perfetto prototipo dell'italiano medio ansioso di tornarsene a parlare di calcio e donne al bar lasciandosi alle spalle questo delirio.Quello che non mi è chiaro è perchè? Perchè una intera classe dirigente ha lasciato che avvenisse tutto questo se è quello che penso io ci troviamo di fronte a fatti gravissimi,che una volta conclamati non si possono risolvere con un semplice: ci siamo sbagliati.

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    1. Sul perchè, risaliamo a Kalecky e Galbraith
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/il-rabbioso-tramonto-delleuro-il-ttip-e.html (sete di potere e ottusa teologia del capitale)

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    2. E' come la penso io, alla fine anche morto l'euro quel che è fatto è fatto ci avranno già plasmati ad una nuova realtà dove il dogma neoliberista regnerà indisturbato.Non ci resterà che adeguarci di fronte al fatto compiuto e cercare di rinconquistarci a fatica quello che avevamo già ottenuto dal dopoguerra ad oggi.Voglio essere fiducioso e pensare che le lancette della stroia non riesci mai veramente a farle tornare indietro,una traccia una continuità resta in ogni caso indelebile.Certo che non c'è da stare allegri considerato anche il grado di consapevolezza indotto dal rimbabimento mediatico a cui fai spesso riferimento.

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  4. Il paper prodiano è repereribile on line qui. Magari Giorgio potrebbe farci un post dei suoi. In ogni caso si rassicurino tutti: anche se segnala l'enormità del surplus tedesco e l'aggressività acquisitiva all'estero del suo capitale, laddove la struttura proprietaria delle imprese tedesche fa sì che "while almost all of the large British companies and the majority of those in France and Italy are the easy prey of foreing investors, the ownership structure of German industry makes it practically impossibile for investors to launch hostile takeovers of large German firms.", non contiene critiche di sorta a tale modello (i cui guadagni di produttività sono ovviamente tutto merito di misure dal lato dell'offerta) e nemmeno viene menzionato lo SME (anche se dalla tabella a pag. 140 si vede benissimo, soprattutto per l'Italia, il salto dello SME "credibile"). Una certa preoccupazione però trapela: "The "German issue", just like all apprehensive phenomena, is a complex blend of rational and irrational elements. Even if the irrational aspsect are set aside (e.g. neither Bismarck nor Hitler are at the door), what seems to have surfaced recentely among German political leaders and entrepreneurs is an awareness of Germany's new strength. In some cases (e.g. in military policy and in the establishment of a central European bank), this acquire the nature of a weakining of earlier forms of pro-European solidarity and the emergence of more autonomous and indipendent positions. This is the reason why it is necessary to construct Europe haste". La solita genialata mitterandiana, insomma. E perché è indispensabile tutto ciò? Per "accepting the challegenge coming from Asia with some degree of success". Il yellow scare. Certo che con simili statisti "progressisti" (notare la delicatezza con cui parla del contributo che la Germania est può recare all'unificazione tedesca: "a surplus of specialized and low-cost manpower") la Costituzione è veramente al sicuro.

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  5. Magari stessero procedendo all'apertura di una procedura di infrazione. La procedura per gli squilibri eccessivi contro la Germania non è stata ancora avviata. Il 5 marzo è uscito il rapporto di Marco Buti (il fiorentino a capo della direzione generale for Economic and Financial Affairs della Commissione) http://ec.europa.eu/economy_finance/publications/occasional_paper/2014/pdf/ocp174_en.pdf e la Commissione deve ora decidere se lo squilibrio è eccessivo o meno. Poi al Consiglio spetterà prendere la decisione finale come previsto dal regolamento UE 1176/2011 (on the prevention and correction of macroeconomic imbalances), quindi di fatto la decisione sarà ancora una volta politica.

    @rbsnt

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    1. Grazie dell'aggiornamento su questa imbarazzante vicenda.
      Avrai notato che ho scritto "fantomatica"

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  6. "il consenso della cancelliera"???

    ah quello sarebbe un consenso a proposito dei problemi di import-export?

    ma qui siamo ridotti in uno stato in cui non si comprende manco più l'Italiano. mica precomprensione dei trattati, proprio della lingua italiana. questi scrivono una dichiarazione in cui si evita di commentare la precedente e viene definita come dichiarazione di consenso.

    Urge un corso di analisi logica al più presto per tutto l'ordine dei giornalisti. possibilmente finanziato con fondi pubblici in cambio di pesanti riduzioni di personale fra gli occupati nel settore.

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    1. Sono i nostri competitori/alleati....

      Siamo nel solco della "austerità espansiva", del paternalismo democratico, del vincolo esterno responsabilizzante, del taglio della spesa pubblica (cioè di un pezzo di pil) per ottenere la crescita (del pil)....Si puo' andare avanti ore.....

      Essi possono dire tutto e di più perché comunque non dicono nulla: "Non una parola di verità può essere pronunciata da quelle bocche" (cit.)


      Lodevole il tentativo di commentare il bilaterale "Fantozzi-mega direttore galattico"...ma; c'è ben poco da dire! Come si fa a commentare frasi senza senso come quelle da te richiamate?

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    2. Sì ma se provo a spiegare quale ne sia il senso obiettivo (oltre l'artificio dialettico supercazzola), almeno risaltano a futura memoria le gravi responsabilità dei vari collaborazionisti

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  7. Il mio commento non c'entra niente con l'articolo, ma vorrei chiederle un favore: potrei utilizzare la prima parte della descrizione del blog (quella rossa in alto) e parafrasarla per inserirla in un articolo che parla della libertà di stampa e di come internet possa essere funzionale alla cultura? ovviamente nell'articolo scriverei la fonte e comunque glielo spedirei per controllare se le va bene prima di inviarlo per partecipare a questo concorso . devo inviare l'articolo domani sera o al massimo sabato mattina, quindi la prego di darmi una risposta entro oggi, così che possa organizzarmi di conseguenza. intanto la ringrazio

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    1. Se vuoi fare quotation con indicazione fonte, non c'è problema

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  8. Matteo Renzi scimmiottando da par suo Ronald Reagan, ha affermato che le famiglie italiane devono convincersi che l'Europa non il problema ma anzi è la "soluzione".
    Non ha fatto in tempo ad aggiungere "finale".

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    1. Ovviamente tutto è slogan pop; Renzi non sa neppure cosa sia il mercantilismo.
      E chi gli sta intorno non saprebbe neanche spiegarglielo correttamente

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  9. MALEBOLGIE
    Suono legni "vecchi" che se non svegliamo corrono il rischio di essere arsi nel camino o essere bottino di una guerra merdosa di merda, li usa il Sommo me li concedo - anche a "me".
    Tasca, borsa, saccoccia, sacco, valigia, la BOLGIA narrata da 'n appartenente de’ passaggio che ci ha "imparato" a parlare la lingua nostra - e non solo - entra nella bolgia volgare:

    .. quella sozza e scapigliata fante
    che là si graffia con l'unghie merdose,
    e or s'accoscia e ora è in piedi stante.

    Rispuose il drudo quando disse
    "Ho io grazie grandi apo te?"
    (essa, cioè la trojka): "Anzi maravigliose!" ..

    "E quinci sian le nostre viste sazie" di ruffiani e seduttori, adulatori e lusingatori, simoniaci, maghi e indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, scismatici e seminatori di discordia, falsari ..
    Vabbè, c'è da sempre domani .. ma la vista nostra quando sarà “sazia”?

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  10. Salve, è proprio questo che mi "incuriosisce" e cioè se quell'uomo sa di cosa parla quando raglia di euro, Europa, vincolo del 3 % ecc... Non so se avete notato anche voi il ghigno che conclude la maggior parte delle affermazioni di R. ; che significherà? qualcosa tipo " tu guarda le cazzate che gli dico e ci credono pure " o forse qualcosa tipo " chissà che cazzo 'sto dicendo e che voleva dire che mi ha scritto il discorso" Sarà un dettaglio ma ho questa grande curiosità, cioè capire se lui è consapevole che deve fare il boia oppure no. Ovviamente questo non renderebbe meno grave il suo operato, perchè come ha detto stamattina Bagnai "certi errori si possono perdonare ad uno studente al secondo anno di Economia ma sono molto gravi se commessi da un Premier". Buona serata

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    1. Il ghigno, scontatamente, indica entrambe le cose che ipotizzi.
      Tutto in "lui" è scontato. E imbarazzante. E inconsistente.
      Purtroppo però non c'è abbastanza passione civile per (sforzarsi di) arrivare in massa a capirlo

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  11. (scusi non so se glielo mando per la seconda volta) Già, ed è davvero triste sentire persone giovani, molto giovani, dire cose tipo " Se non ci salva R. siamo spacciati" . Spero che andarmene in Australia mi faccia bene, credo che quella sia una terra de-piddinizzata... certo avessi avuto un lavoro sarei rimasto a combattere, anche se ogni giorno c'è da battere i pungi sul tavolo( qui davvero) per cercare di far aprire gli occhi ad un familiare ad un amico o al vicino di casa.. La ringrazio ancora per la sua disponibilità,lei sarà presente il 12 aprile a Roma? buona notte

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  12. Caro prof,
    oggi, come negli ultimi giorni, risulta molto facile farsi travolgere dallo sconforto.
    Alla vista di un'Italia così sottomessa e vile, mi domando quale sia stato il vero ruolo dell' "era digitale" in tutto questo.. Crede che sia un bene aver scoperto tutto questo in tempo utile (?), oppure i "nuovi media" sono stati, e sono, un modo per rincoglionire le masse e direzionarle verso un più utile (a "loro") semianalfabetismo economico e giuridico?

    Nell'ultima giornata ho visto, nell'ordine:
    un "giornalista" straniero nazista insultare su reti nazionali l'orgoglio di una nazione con dati falsi;
    un presunto premier votato da nessuno parlare a mo' di cameriere, zerbinato di fronte al mondo agli interessi di un capo di Stato straniero;
    un'amica (ggiovane, laureata, della mia età, "il futuro del nostro paese") esaltarsi per il tour dei grillini, poiché avrebbe in quella sede potuto incontrare "il DiBa" (noto parlamentare).

    Le prego di perdonare lo sfogo, ma ciò che mi preme capire è:
    come possiamo far sì che milioni di persone imparino ad amare il proprio Paese? E, ancora, è possibile far sì che questi molti si sveglino dal torpore, prima che i carri armati gli entrino in casa?
    Ancora... è davvero possibile che qualcosa di democratico accada, in una nazione che, a differenza di altre come la Francia, non ha visto scorrere sangue in rivoluzioni?

    Cosa fare, per creare una cultura di amore nella propria Patria?

    Cordialmente, la saluto.

    @martinacarletti

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    1. Anche sul digitale passa ciò che è prescelto dal sistema mediatico ordoliberista pop: senza la progressiva neutralizzazione di questo (che è il vero motore del potere finanziario) nessuna delle domande che poni troverebbe risposta positiva.
      Come fare? Con tutto ciò che abbiamo a disposizione in termini comunicativi

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  13. Caro Prof., appena trovi il tempo, scrivi un saggio, anche breve, sulla manipolazione mediatica, riferita alle grandi parole, che la retorica pd, corporativa, e non solo, ha svuotato di ogni significato, creando una situazione da 1984.

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  14. Mi associo alla richiesta, anche se forse il tema della corruzione è prioritario, anche per l'uso fattone dai media.

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  15. CorradoAugusto. Un concetto mi ha colpito nella intervista: è più di 30 anni che si parla di "riforme", quasi come di "sviluppo del Mezzogiorno". E poi le riforme sono avviate perchè "ce lo chiede l"Europa"

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  16. L'intervista Peof. Barra Caracciolo è chiarissima: si può aggiungere che è necessaria la aolidarietà dei Popoli che patiscono la supremazia finanzia e mercantilistica della Germania Unita e dei suoi satelliti, promuovendo, con una nuova classe politica, una rinascita del Paese coerente con i principi costituzionali.

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