La cosa ridicola è che la "ripresa" dell'area UEM, registrata sulla media dei 17, risulta limitata al solo II trimestre 2013, e nella misura di ciò che Gavyn Davies indicava come "prossima allo zero", (+0,3), e quindi come situazione tipica in cui NON bisogna cercare di ridurre il deficit pubblico, a pena di indurre deflazione. Come gli USA, alla Fed, hanno invece capito molto bene.
Ormai sapete che questa pseudo-ripresa non segna affatto un'inversione di tendenza; per il semplice fatto che a determinarla, nonostante i deliri di un Olli Rehn che il Financial Times stesso riporta ormai in termini di posizione stravagante, sono stati fattori del tutto opposti alla demenza-austero-espansiva predicata dai bunkers di Bruxelles e Berlino.
Ed infatti, la Germania, vivacchia a un +0,7 che non dissimula un tendenziale annuo di 0,5, comunque inferiore al già pessimo 0,8 indotto dall'anticipato (e poi abbandonato alla chetichella), "pareggio di bilancio" di fine 2012. E vivacchia, perchè ha aumentato gli stipendi pubblici, e concesso (nella concertata supervisione statale-sindacale, ma proprio statale-sindacale), aumenti salariali contrattuali modestamente sopra l'inflazione per la prima volta in 9 anni, mentre il ritardo indotto da "competitività relativa di prezzo" sfruttata spudoratamente, ha indotto a colmare il gap accumulato nel frattempo negli investimenti. Ma anche qui, gli investimenti sono stati o comunque saranno, pensate un pò, "sbloccati" dalla spesa pubblica in infrastrutture, esattamente come predicava Keynes e come non potrà mai capire Olli.
La Francia, a sua volta, e ne abbiamo più volte parlato, ha registrato una "non-recessione" per un "prossimo allo zero" di +0,5, solo perchè NON RISPETTERA' IL RIENTRO DEL PROPRIO DEFICIT AL 4%!
Il che segna l'abbandono di fatto del fiscal compact, dato che, se non vorrà entrare in recessione, non potrà neppure nel 2014 rispettare il fatidico 3%, e quindi nel 2015 è escluso in partenza che potrà pervenire al pareggio "tecnico" allo 0,5. Dunque anche la Francia, la cui influenza a Bruxelles è determinante per continuare a imporre SOLO ALL'ITALIA, il tetto del 3% con tanto di obbligo di pareggio nel 2015. Cosa che vorrà dire che, ammesso che nel 2014 il tetto del 3% sia rispettato (in Italia, ovviamente), la manovra 2014 sarà, a dir poco, di lacrime e sangue, portando l'Italia in profondo rosso con una "triple-dip" recession, stabilmente ancorata al fiscal compact...che vale solo per l'Italia.
Tralasciamo la relativa prosperità di un'Austria, sempre più satellite della Germania (ed a cui basta poco dell'indotto di nuovi investimenti e consumi tedeschi per sollevare la propria economia "nana"), ma la cosa divertente, scusate ma non posso trattenermi, è il protrarsi della recessione olandese; rammento in un convengo a Pescara, nel 2012, la spocchia di un economista olandese, molto "politically correct", che attribuiva tutto alla corruzione italiana, la nostra debolezza nella crescita. Ora, se pure avesse la faccia di ripresentarsi, dovrebbe farci capire come "a supply side problem", generato da inefficienze corruttive, (lo diceva degli italiani, ridendo sarcasticamente) sia alla base della situazione dei tulipani "anneriti".
L'analisi potrebbe continuare: le implicazioni sono del tutto ovvie.
Non è vero, come sostengono Fortis ed altri commentatori italiani, inevitabilmente €uro-preservativi (si dice così, no?), e come insiste il Sole 24 ore, che Draghi stia reggendo la baracca della ripresa con una politica monetaria espansiva.
Ciò può sostenerlo solo un monetarista, convinto di meccanismi di trasmissione della liquidità M1, CONCESSA ESCLUSIVAMENTE AL SISTEMA BANCARIO INDEBITATO, alla economia reale.
Ma le banche beneficiarie sono debitrici, e utilizzano la liquidità per coprire le posizioni, stringere sul credito, tranne che sui grandi gruppi insolventi e super-privilegiati in quanto legati a doppio filo con le alchimie obbligazionarie della finanza: l'estinzione dei debiti estingue la circolazione monetaria, e lo stesso, indirettamente si può dire dell'investimento bancario che si limita a rinazionalizzare il debito pubblico dei rispettivi paesi, facendo carpire alle banche rendimenti sicuri e, ormai, plusvalenze, in attesa che i rimborsi gli consentano comode restituzioni (teoricamente) delle erogazioni LTRO.
Ovviamente purchè gli spread, dissuasi dalla prospettiva dei giocatori (francesi, tedeschi e inglesi) di veder crollare il giochino "Ponzi" che avevano messo su dal 2011, continuino a essere rigorosamente separatidall'economia reale.
Ma, in effetti, se fossero collegati, tanto per andare al punto, la Francia sarebbe in condizioni tali da ripetere l'estate italiana del 2011: MO' RAGASSI SCHERZSIAMO? (Dice Hollande, mutatis mutandis: che le mutande in certe situazioni di tensione occorre cambiarle).
"No se puede": se la Francia fosse sottoposta al trattamento, non dico "Grecia" (dove i prezzi degli immobili sono ridotti a 1/6 del livello pre-crisi), ma "italian-style" (però non quello che si sono comprati a mani basse, sfruttando banche rimpinguate dalla truffa Euroclear, avallata da Banque de France), L'EURO SAREBBE GIA' BELLO CHE FINITO. Shush, kaputt, "history"...E, invece, devono mantenerlo in vita affinchè il fiscal-compact possa venir applicato per bene in Italia, (LETTA": "UN PREMIO DALL'EUROPA"!!!), da un governo sempre più stabile, che ci porterà "fuori dalle secche" con CREDIBILI POLITICHE DI SVENDITA E COLONIZZAZIONE.
Condito da privatizzazioni italian way, (con advisors e gran commis che già pensano a che yacht immatricolare al registro navale UK o alle Bahamas), prezzi degli immobili, in trend inevitabile, ridotti a 1/3 del livello pre-crisi (la Grecia è difficile da battere, ma con la riforma del catasto vedrete che ci proveranno), e 200.000 tagli nel pubblico impiego in situazione recessiva (di cui 30.000 nel settore difesa: qualcosa mi dice che non gradiranno).
E' questo il meraviglioso >€uro-mondo del von Hayek per fessi!
Le Istituzioni riflettono la società o esse "conformano" la società e ne inducono la struttura? In democrazia, la risposta dovrebbe essere la prima. Ma c’è sempre l'ombra della seconda...il "potere" tende a perpetuarsi, forzando le regole che, nello Stato "democratico di diritto" ne disciplinano la legittimazione. Ultimamente, poi, la seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.
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È ovvio che questa classe dirigente italiana va fermata. Il problema è come!
RispondiEliminaComincio a capire come doveva sentirsi il mio bisnonno antifascista, in pieno ventennio. Si prova un forte senso di solitudine e di impotenza, devo ammetterlo.
Lui, ebbe almeno la gioia di vedere, nel 1943, rotolare nella polvere i busti del duce. Spero anche io di vivere abbastanza per vedere qualcosa di simile.
In effetti i livelli "fognanti" di collaborazionismo attuale sono ancora superiori che nel 1943. E il brutto è che la faccenda è, invece, ancora più evidente (almeno il fascismo un periodo di apparente prosperità sociale, prima della guerra, lo aveva garantito).
EliminaA scanso di equivoci: l'IRI e la legge bancari del 1936 sono copiate dalla "moda" dell'epoca, keynesiana, ma certo oggi, avendo una Costituzione ancora vincolante, la base normativa e culturale sarebbe ancora più forte.
Ma mai la vera sostanza della Costituzione è stata calpestata come oggi...nemmeno dal fascismo (cioè quando ancora non esisteva: bel paradosso eh?)
aggiungerei anche l'INPS e la legge scolastica se non erro di un certo Gentile.
EliminaPurtroppo la Storia la scrivono i vincitori, e quindi noi non capiremo mai cosa realmente è stato il periodo fascista, ne il fascismo in sè.
I miei nonni erano contro il fascismo, sono cresciuto sentendo queste cose.. poi leggendo meglio tra le righe, ho come la vaga idea che ci hanno raccontato una marea di balle, e messo in testa un oceano di falsita' e sensi di colpa.
Un'Italia indipendente, sovrana e con una propria identita' non piaceva e continua a non piacere a tanti staterelli colonizzatori, GB, Francia, USA e compagnia bella.
Dovremmo rileggere onestamente tutte le carte per poter davvero bandire o meno il termine fascismo. Purtroppo pero', le persone non pesano oggettivamente i fatti, ma tifano come allo stadio, rossi o neri, blu o verdi.. dividi et impera insomma
Pensare a quei busti del duce presi a calci, mi fa pensare a quegli stolti falliti di bengasi che calpestavano le immagini di gheddafi, colui che piaccia o no, aveva dato al popolo libico una Nazione e prosperita'. Ora abbiamo visto in che condizioni stanno, e sarebbe interessante vedere chi possiede ora la banca centrale, le riserve d'oro, e le riserve di gas e petrolio, come del resto, il loro fondo sovrano.
Mi scuso per l'esser stato cosi' prolisso..
Ho scoperto da poco il suo blog, e lo trovo interessantissimo! grazie della sua passione.
@ Paolo Mare (18 agosto 2013 18:09)
Elimina“aggiungerei anche l'INPS e la legge scolastica”
Poi ci deve aggiungere che nel dicembre 1927, con l'introduzione da parte di Mussolini del Gold Standard Exchange, il tasso di cambio passò da 153,68 Lire per una £, a 90 Lire per una £.
Come conseguenza si ebbero «diminuzione dei salari, crollo delle esportazioni e della produzione, esponenziale aumento della disoccupazione, progressiva proletarizzazione degli strati sociali intermedi, forte crescita della povertà. [...] gli effetti classici di un processo di aggancio a uno standard nominale forte».
Poi, Benito, per rimediare al disastro, mandò gli italiani a rifarsi una vita in Abissinia, con il solo ausilio di un elmetto “coloniale”, della colonna sonora monocorde e un po' imbecille di “Faccetta nera”, e poco altro.
Mio padre c'è tornato a piedi dall'Amba Alagi, prigioniero degli inglesi. Partì nel '35 e tornò nel'47. Uno dei suoi fratelli, convinto sostenitore del fascismo, dovette riparare in Brasile, altrimenti quelli che avevano capito perfettamente che “cosa realmente è stato il periodo fascista” l'avrebbero attaccato al muro.
Per l'Italia di Mussolini i tedeschi erano i “fratelli germanici”, mentre per il resto del mondo erano le “belve naziste”.
Non ce l'hanno mai perdonata.
Posso immaginare il suo odio verso il fascismo data l'esperienza straziante raccontatale direttamente da suo padre.
EliminaHo solo rispetto e dolore per queste situazioni, lo dico col cuore in mano.
Detto questo, in talune situazioni pero' ci metto tutte le sofferenze, anche il racconto della vecchiettina veneta che vive accanto a me, che un giorno solo mi accenno' di striscio (con gli occhi lucidi) di quelle donne dei suoi posti, violentate e rasate a zero solo perchè sospettate di essere state con dei fascisti durante il fascismo: quelli che fecero tali atti sarebbero quelle stesse persone che in linea teorica dovrei ammirare e chiamare liberatori per partito preso senza neanche pormi delle domande..
Ci sono state tante scelte sbagliatissime, altre meno, io non so e non ho abbastanza elementi per dire che tutto fu sbagliato e "da vergognarsi", oppure il contrario.
Cerco solo di prendere cio' che di buono c'e' stato, (quello che di negativo c'e' stato non passa giorno che arrivi qualcuno a ricordarcelo) e a quanto vedo dopo un po' di anni di sana curiosita' e letture, a parer mio forse non è andata -solo- come ci hanno raccontato i vincitori, compresi i miei nonni.
Il tasso di analfabetismo non è una sciocchezza per un popolo, e parrebbe che qualcosa di buono fu fatto a riguardo.
Stesso dicasi per le forze armate.. l'indotto generato in tecnologia e lavoratori qualificati, aziende specializzate.. mi vien da pensare alla flotta marittima, ai suoi sottomarini, all'aviazione. Quelle tecnologie, quel know-how ancora oggi ne sono certo ci permette di stare a testa alta sul mercato mondiale, se pur ogni giorno qualcuno arrivi e si compri tali eccellenze, che so, mi viene in mente AVIO, la lista è lunghissima.
L'IRI..
Da un paese fondamentalmente di contadini, trasformatosi in pochi anni: non credo sia una cosa di cui vergognarsi o di cui non tenerne conto, almeno, io la penso così.
Riguardo all'andare in Africa, ovvio che a bocce ferme suona odioso, ma la geopolitica esiste da sempre: GB e francia, solo per dirne 2 "a caso" erano in africa a piene mani e il nostro "errore" imperdonabile per loro è stato osare ambire a delle briciole in quelle che loro hanno sempre considerato e -tutt'ora- considerano loro colonie da depredare.
Riguardo al "Per l'Italia di Mussolini i tedeschi erano i “fratelli germanici”, mentre per il resto del mondo erano le “belve naziste”.
Non ce l'hanno mai perdonata."
Di chi stiamo parlando?
Credo sempre meno alle storielle degli italiani invasati che un giorno si svegliano e partono da idioti; l'Italia voleva, mettiamola cosi' un suo "spazio vitale" come gli altri, e questo lo ripeto, per loro, è stato imperdonabile, perchè per i vincitori, l'italia doveva e deve essere solo dipendente e subordinata.
Poi han vinto la guerra da "liberatori", due minuti dopo han fatto la guerra per riprendersi l'egitto, per non parlare della Francia che senza fare troppi complimenti, il 23 novembre 1946 era gia' in vietnam a (tentare) di colonizzarlo, con tutte le infauste conseguenze che quell'aggressione causo' al mondo, e soprattutto ai vietnamiti.
Giusto perchè si parlava di "belve" e di gente che non ci perdona atti infami. Costoro, col senno di poi, come si sono comportati? Vogliamo parlare di 2 bombe nucleari su innocenti ? Chi è poi, alla fine, una belva al netto di certi atti? Parliamo della Palestina? Non si puo', sempre perchè ricattati dai sensi di colpa.
Ovviamente, ci sono troppe cose da dire, e non è qua la sede ovviamente, pero' vorrei solo si pesassero meglio i "pro e i contro" e relativi sensi di colpa derivanti e indotti troppo spesso non da reali dati di fatto oggettivi ma da chi non persegue certo il nostro interesse.
Scusate il fuori argomento.
Concentriamoci sul bene del nostro Paese, penso che qui si desideri ardentemente tutti lo stesso fine.
@ Paolo Mare (19 agosto 2013 21:57)
Elimina“Posso immaginare il suo odio verso il fascismo data l'esperienza straziante raccontatale direttamente da suo padre”.
Mi scusi, ma mio padre della sua esperienza mi ha raccontato pochissimo, perché c'era solo da vergognarsene. Poi io non odio nessuno. Ho avuto la fortuna di non aver vissuto quegli anni, e siccome vorrei che di tale fortuna continuassero a godere anche i contemporanei, mi limito a serbare memoria degli errori passati per evitare di ripeterli.
Mio padre era solo uno dei milioni di italiani che si sono trovati in situazioni disastrose per colpa dell'idiozia di uno che pensava di imporre al mondo la sua delirante visone del ruolo dell'Italia.
Quanto al “prendere cio' che di buono c'e' stato”, lei sa spiegare che senso ha fare qualcosa di buono per poi distruggere tutto alleandosi con la Germania nazista combattendo una guerra sbagliata e perdendola disastrosamente?
“Concentriamoci sul bene del nostro Paese, penso che qui si desideri ardentemente tutti lo stesso fine”.
Come forse avrà notato, è la stessa frase che usano i berluscones in questi giorni. Prima si fa il proprio comodo allegramente per 20 anni, sfasciando tutto, e poi si chiede la riconciliazione. È un atteggiamento, ne converrà con me, oltremodo irritante.
Comunque, poiché questo non è il luogo adatto per continuare questo discorso, la rimando ad una breve lista di testi sull'infausto periodo che può trovare agevolmente in biblioteca:
Ricciotti Lazzero Il sacco d’Italia. Razzie e stragi tedesche nella Repubblica di Salò, Arnoldo Mondadori Editore, 1994, Milano.
Robert Jay Lifton, I medici nazisti, RCS Rizzoli Libri S.p.A., Milano, 1988.
Paolo Battifora, Angelo Maneschi, Olocausto e responsabilità morale, Vallecchi Editore, Firenze, 1995.
C. R. Browning, Uomini come noi (sulle Einsatzgruppen)
Robert Jay Lipton, I medici nazisti. La psicologia del genocidio, Milano, BUR – Biblioteca Universale Rizzoli 2003.
Susan Zuccotti, L'olocausto in Italia, Mondadori, 1988
Peter Hoffmann, Tedeschi contro il nazismo. La resistenza in Germania, Il Mulino, 1994.
Indro Montanelli, Hitler, ovvero la prevalenza del cretino, articolo dell’11 aprile 1961 ripubblicato in Un secolo in prima pagina - Hitler, l’incubo del nazismo, supplemento al CdS dell’11 febbraio 2000.
Jeffrey Herf, Il modernismo reazionario, Il Mulino, Bologna, 1988
Ernst Klee, Willi Dreßen, Volker Rieß, Bei Tempi - Lo sterminio degli ebrei raccontato da chi l'ha eseguito e da chi stava a guardare, Giuntina, Firenze, 2005
Altri li può trovare da sé. Non pretendo che li legga, mi limito solo ad osservare che non troverà in essi linee di pensiero in qualche modo riconducibili alla sua.
Per concludere, io non nutro alcun senso di colpa, proprio perché, diversamente da lei, non cerco giustificazioni di quanto è accaduto in quel periodo.
Molto francamente, la finisco qua perchè semplicemente non c'è dialogo costruttivo. (potrei sbagliarmi)
EliminaDispiace venir accostato ai "berluscones", il che vuol dire non aver compreso assolutamente nulla di cosa io possa o meno pensare.
Un accostamento davvero infelice e fuori luogo, che va oltre l'irritante soprattutto perchè sbatte la porta in faccia a uno che le ha sinceramente rivolto la mano.
La ringrazio della buona volontà per la bibliografia offerta ma sono 33 anni che sento ripetermi le parole "olocausto" "sterminio degli ebrei" "genocidio" "6 milioni.." "stragi" ecc ecc.
Questo, a scanso di equivoci per chi non vuole capire, non vuol dire "me ne frego del dolore altrui", ma significa semplicemente che so a memoria la "storia del vincitore", di conseguenza desidero ascoltare anche altre campane e punti di vista.
In altri paesi credo che la legge lo vieti, il che a parer mio dice molto dell'ipocrita democrazia in cui stiamo.
ps: Questo non è "cercare giustificazioni", è solo sana curiosità e desiderio di -capire- cio' che è accaduto un tempo e cio' che mi circonda oggi.
Con tutti i miei spaventosi limiti, ho provato ad esprimere un mio punto di vista: mi pare evidente che dalla mia di certo non ho un pedigree di lauree, ho una cultura molto bassa, ne posseggo sapienti capacita' nell'uso della dialettica: sopratutto, ci tengo a precisarlo, non è di mio interesse giocare a spadaccino con le parole (pratica molto diffusa tra le genti), lo trovo inutile, quindi non serve che vada oltre, pergiunta da ospite in casa d'altri.
Se volesse continuare, esiste la mia email privata, sempre disponibile a costruttivi confronti.
Le auguro il meglio dalla vita.
ps: devo confidarle una cosa, diversamente da Lei, io purtroppo provo dell'odio: odio chi distrugge il nostro Paese che poi vuol dire in termini pratici, far soffrire milioni di persone, che poi significa cancellare e disprezzare la nostra Storia e le nostre radici.
Odio chi ha ucciso Enrico Mattei, e chi l'ha ucciso ogni volta che mentiva su tale omicidio raccontando il falso o depistando.
Lo stesso risentimento è per chi ha distrutto e svenduto a traditori e stranieri l'IRI, e che oggi rifarebbe lo stesso con le Poste, FS, CDP, ENI, ENEL, FINMECCANICA..
Stesso dicasi verso chi decise per il divorzio banca d'italia/tesoro, stesso dicasi verso chi tradi' (e continua ancora oggi) la nostra Costituzione lavorando a piene mani per "cessioni volontarie e simmetriche di sovranità".
Lo ammetto, io non riesco proprio a limitarmi all'irritazione verso questi individui senza dignità.
Caro sig.Mare,
Eliminami pare che abbia espresso delle legittime curiosità cognitive su una fase storica certamente tragica e funesta. D'altra parte, il nazismo non può nascondere la sua traccia di morte insensata e su larga scala. Così come il fascismo dovrà sempre fare i conti con la repressione esplicita e materiale di cui fu protagonista (leggi ben visibili e attività incontestabili). Ma nel suo intervento non scorgo neppure indiretti intenti apologetici o di obliqua rivalutazione.
Come ho già detto in altre discussioni, nel fascismo c'erano almeno due anime (opinione condivisa dalla maggioranza degli storici); la testimonianza di quanto di buono e dignitoso, per lo meno comparato al presente, fu fatto in quell'epoca è a sua volta visibile e tangibile.
Pur essendo, credo di poter dire a ragione, un assoluto difensore della Costituzione democratica pluriclasse del 1948, ritengo che ancora non si sia individuata tutta la verità storica, o meglio la portata effettiva del fenomeno del ventennio (oltre la stessa terminologia "fascismo"); consideriamo che verso i lavoratori la vena autoritaria di un Churchill o in generale dei governi conservatori inglesi o francesi non fu certo minore. Il fascismo interessò gli altri europei "imperial-colonialisti" finchè parve una risposta efficace alla "minaccia bolscevica"; la sua condanna morale, in effetti, viene dal pulpito di chi ha poi vinto una guerra.
Ma ovviamente anche da chi con grande coraggio ha provato a resistere all'occupazione nazista e ancor prima all'autoritarismo trombone e violento.
Certi strumenti di mediazione del conflitto sociale, specie dopo la crisi del '29, (contraddetti dalla miopia della facciata ideologica e insopportabilmente retorica), non sono però cancellati e dentro al fascismo c'è anche qualcosa che ora si è perso nella revanche del liberismo da capitalismo "sfrenato".
Con ciò certo non gli attribuisco una cosciente volontà e capacità di mediare e instaurare una società effettivamente plusiclasse: piuttosto si indovina che qualcosa delle elites liberal-democratiche penetrò in esso, sposandosi con un forte senso dello Stato che il ventennio non pose solo in termini negativi. Una ricostruzione non estranea a quella fatta da alcuni storici (in cui non mi inoltrerò ulteriormente...).
Piuttosto, sulla costante di un'Italia calpestata non appena rialza la testa dalla sua natura di Paese-Stato tollerato perchè "minore", pittoresco ma da trattare con condiscendenza, per come oggi viene riproposta con la complicità della V colonna interna, sono d'accordo...
Guardiamo al bene dell'Italia, ma come metafora di una grande occasione democratica che culminò, forse solo per un attimo, nella Costituente e nell'amore per una società diversa (da quelle del passato, che pure oggi ci ripropongono)
Buon ferragosto anche a voi.
RispondiEliminaMi stavo rileggendo un po' di cose nel blog, ma ormai il mio tarlo, e forse non solo il mio, è cercare di capire, quando finirà. La proposta "ipotesi frattalica" ci dice che siamo vicini all'8 settembre.
In una mia personalissima interpretazione pensavo a questo: se la crisi del 29 fosse accomunabile a quella del 2007 della Lehman, il cambio fisso è ancora in piedi in europa così come il gold standard restò in piedi in europa dopo il botto americano, le cure sono le stesse, ovvero austerità.
Dette queste ipotesi, non potrebbe essere che ci troviamo nel periodo in cui germoliarono nazionalismi e l'odio che portarono al conflitto? Insomma la strada per la fine sarebbe ancora lunga e travagliata...
Forse la discussione è già stata affrontata, ma il mio percorso ad oggi mi ha portato a questa elaborazione e mi piaceva l'idea di condividerla.
Mi scuso per l'eventuale OT.
Saluti
In linea storico-teorica, questa ipotesi vale l'altra (principale).
EliminaSul piano strettamente frattalico, però occorre considerare anche elementi "numerici", non cabalistici, ma riproduttivi di forme sul piano della intensità-identità dei fenomeni.
Nella sostanza, poi, lo stress di sistema, in Europa, è già pluridecennale: cioè siamo al collasso terminale di una filosofia monetarista che il resto del mondo ha abbandonato. Anche il nazismo incontrò favore in UK e USA e Francia, nella fase iniziale; come anticomunismo pacificatore, si fa per dire, della questione sociale. Ma mutatis mutandis, gli ebrei oggi sono i PIGS, tumulati economicamente sotto il peso di un razzismo rafforzato da un collaborazionismo incredibile.
Per questo credo che non può durare ancora a lungo; l'8 settembre, poi, ti rammento, non fu la fine ma l'inizio della vicenda resistenziale e la questione si consolidò solo all'inizio del 1948, con la promulgazione della Costituzione.
Dunque, la fine del paradigma von Hayek-razzistico "per fessi" è ancora lontana 4-5 anni. Ma di progressiva riscossa.
Tale è l'attuale ipotesi frattalica
Grazie mille per il chiarimento!
RispondiEliminaInnanzi tutto; buon ferragosto ai lettori del blog e in particolare allo "stacanovista della diffusione della consapevolezza" Quarantotto!
RispondiEliminaCome -direi- sempre sottoscrivo tutto, in particolare la parte su Fortis, che ha avuto il merito di dire certe cose importanti nelle sue interviste in questi ultimi anni (o mesi) sui "giornaloni" (tipo: non è vero che siamo l' Italietta, guardate al nostro debito privato e rapportatelo a quello dei "paesi seri", guardate alla nostra capacità di risparmio, guardate al nostro export manifatturiero, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.) MA ha sempre proposto """"""rimedi""""" tipo: "una austerity comunque necessaria ma da fare """meglio""" con tagli di spesa anziché aumenti delle tasse....
Guarda, domani vado a fare il mio micro-finanziamento a "a/simmetrie" SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perché nel comitato scientifico è presente "un certo" Luciano...;-),
un Signore (con la "s" maiuscola) che merita piena fiducia, anche da parte di un popolano come me, perché credo saprà far "bilanciare" le storture ideologiche (proprio così) dei vari Savona, La Malfa e Borghi Aquilini (Claudio Borghi che comunque stimo assai).
Imbocca al lupo e ancora buon ferragosto.
ps: se la vostra iniziativa dovesse "far rumore" e richiedere attenzione dai "grandi media"; fatti pure mandare in radio, in televisione, ecc. In questi mesi ho notato che hai saputo utilizzare un vocabolario sempre più comprensibile, anche da umili "utenti volgari" come me.
Mi commuovi...
EliminaE spero che avrò modo di partecipare alla vita associativa potendo comunicare e contribuire...
Ma poi, la mia associazione (nel senso di convergenza di scopi e identità di vedute) siete già voi, con cui, tra l'altro, non ho abbandonato l'idea della rivista satirica (sto aspettando riviste post-vacanziere), nonchè della aggregazione di gente in gamba sotto la bandiera della Costituzione del '48 (non quella di Benigni :-)).
Magari per chi fosse questo we dalle parti di Pisa-Viareggio-Lucca, ne possiamo parlare a cena: se fossi in zona, caro Marco, contatta la "famigerata" Sil-viar che stiamo già organizzando una rimpatriata :-)
Rivista satirica? Ah, ci fossero sempre Magnus a ideare & Bunker a disegnare, con il loro insuperabile Superciuk (rubava ai poveri per dare ai ricchi), un personaggio superbamente disegnato che sarebbe opportuno resuscitare, niente di piu' attuale! E non e' che anche il gruppo tnt sfigurerebbe , tutti personaggi piuttosto squallidi(ma simpatici) , ben intonati all'odierno teatrino ch ci scorre davanti agli occhi! Ps: recentemente ho ricomprato, e quindi ho alcuni numeri di Superciuk, se possono servire, li spedisco....
EliminaSuperciuk rientrava in un mood sgangherato che lo ridicolizzava "democraticamente" (era uno spazzino alcolista). Bei tempi!
EliminaQui siamo invece nella dittatura degli a.d. bancari che quando vengono in tv a parlare, affettati e azzimati(e imitati nello stile dai direttoroni di quotidianone finance-Capalbio style), trovano il "ballarò-tore" di turno tutto emozionato e pronto ad incitare l'applauso (eh sì che lui ci capisce e saprebbe come risollevare l'Italia: s'è visto con Passera...)
con a/simmetrie ci sarà da divertirsi, da un punto di vista euro-critico, s'intende.aspettiamo fiduciosi in working paperrs di savona, di lamalfa, di vladimiro giacchè.
Eliminaps. pare che BB si sia acconciato a far durare il governo. quando si dice la sfiga..
"rammento in un convengo a Pescara, nel 2012, la spocchia di un economista olandese, molto 'politically correct', che attribuiva tutto alla corruzione italiana, la nostra debolezza nella crescita"
RispondiEliminaPutacaso ti riferivi a costui?
p.s. Non resi pubblico questo video a causa dell'audio orrendo... ognuno ha la sua "professionalità" da tutelare...:-)
Ma l'è lu! El tulipaner!
EliminaA proposito ma non hai ricevuto un recente commento a un tuo post (sull'alta borghesia cui non appartengo :-))?
No, il commento deve essere andato perso. Cmq quando parlo del "meglio dell'intellighenzia alto-borghese di questo paese" non mi riferisco, evidentemente, ai "piccioli", ma alla "ricchezza culturale" di una storia familiare o, anche, personale. In quella frase non c'è alcun intento derisorio, ma una semplice presa d'atto.
EliminaDetto questo, dal mio post traspare in modo evidente il fatto che io non valuti positivamente l'iniziativa "a/simmetrie", almeno dal punto di vista politico, che è quello che mi interessa (se ciò non costituisce, di per sé, un fatto vergognoso). Ma ovviamente c'è tempo per valutare meglio e decidere se stemperare o acuire la polemica. In ogni caso, buon lavoro e... vinca il migliore.
Ma non è un problema; solo la borghesia si "gradua" per la classe di reddito e, ancor più, patrimonio (tipologia di proprietà) cui si ascrive. La "ricchezza culturale" si acquisisce per merito individuale, (così come l'amore per la democrazia): e penso al sommo Gramsci.
Elimina"Alta borghesia", oggi, fa un pò troppo frequentatori di Capalbio o della Costa Smeralda (sono più mischiati di quanto non facciano apparire). Comunque gente che non ha, nè in vita sua ha in genere mai avuto, grandi oneri e preoccupazioni di LAVORO (artt.1 e 4 Cost.).
Quanto ad a/simmetrie, ho visto dallo Statuto che prevede anche collaborazioni e associazioni con altri soggetti associativi. Sarà interessante vedere se il dibattito interno potrà far deliberare "sinergie" tra forze che "devono" lavorare nella stessa direzione. La mia rimane quella di restituire al popolo sovrano la Costituzione dei diritti fondamentali, il primo dei quali è il lavoro, inteso come principale modo di realizzare la dignità e la partecipazione di tutti alla vita politica e sociale del Paese...
Ho messo un minuto a caso nel video postato qui da Eco: "The only political solution for Europe is to become a federation like the US". Ah Tulipaner, aridacce i sordi!!
EliminaMa un po' di basi di costituzionalismo per evitare certe corbellerie politico/giuridiche?!
Ps: da futuro a/simmetrico, un buon Ferragosto in ritardo a tutti.
Ciao Quarantotto buon Ferragosto a te e a tutti i partecipanti al blog. Anch’io domani come bargazzino, farò il mio micro-finanziamento a "a/simmetrie" e per lo stesso suo motivo: “ad uso obbedir tacendo” a chi mi sovrasta in cultura ed intelligenza. Ma io sono un popolano, istintivo, passionale e il mio cuore mi dice che c’è un tempo per spiegare e un tempo per agire. Basterebbe che una singola persona dotata di buon carisma ( indovina a chi sto pensando) da un rete televisiva nazionale affermasse che il benessere dei cittadini Italiani, delle loro imprese, pubbliche e private non è più un BENE NEGOZIABILE nè in Europa nè in nessuna altra sede internazionale. Nella situazione in cui ci troviamo basterebbe questo semplice messaggio per sfondare elettoralmente alle prossime elezioni.
RispondiEliminaCaro Mauro, ci mancavi :-) Auguri a te...
EliminaNel libro queste cose verranno dette in modo che siano sostenute della nostra "vera" Costituzione (non quella della alchimie presidenzialiste e delle camere regionali e altre inutili baracconerie).
Ma si sa la TV è un mezzo ancora troppo potente perchè lascino spiegare e ragionare chi non è allineato e coperto dalle oligarchie farlocche che ci stanno svendendo (oltretutto per crassa ignoranza).
Ma i tempi apriranno finestre di opportunità oggi inattese...chissà
Auguroni
Sono in ritardo, riesco ad avere la connessione solo per pochi minuti . Ma non potevo non fare gli auguri a tutti :)
RispondiEliminaAn hug
Sono nuovo ho letto molto su questo blog e complimenti a 48 per tutte le analisi.
RispondiEliminaci attende questo: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0777:FIN:EN:PDF
altri tagli e pesantissime condizionalità mascherate per bene (il cosiddetto Redemption Fund)..a confronto il fiscal compact è una carezza....Più facile la crescita dei miei capelli...