1. Si parla tanto, all'atto della sua uscita, della classifica "Doing business" della World Bank: non mi soffermerei sul "balzo" in avanti del ranking italiano, asseritamente dovuto alle "riforme", ma in realtà anche derivante dal cambiamento di taluni criteri nell'applicazione degli indicatori. Le 11 posizioni guadagnate rispetto al 2014 sono nell'ambito di due classifiche consecutive non perfettamente omogenee e, di conseguenza appaiono inutili sia qualsiasi trionfalismo che la solita litania autodenigratoria "siamo dietro a"... (nel caso alle Mauritius, all'Armenia o alla Macedonia...).
Questo perchè tale classifica, risente di scelte ideologiche e di limiti metodologici talmente rilevanti da non indicare praticamente nulla di oggettivo e veramente significativo, che non sia un complessivo vincolo psicologico di massa: bisogna fare le riforme, costi quel che costi, noi teniamo il punteggio e stimoliamo così la frenesia collettivo-governativa di arrivare in alto, di vincere la competizione, non importa dove questa conduca le comunità sociali nella loro qualità di vita e nel loro benessere economico.
Al riguardo suggerisco la rilettura di questi due post di Arturo:
LE RIFORME 2 - GLI INDICI (Parte I): MUTILARE I DATI E IGNORARE LE COSTITUZIONI
LE RIFORME 2- GLI INDICI (Parte II): UN'UNICA CLASSIFICA "PER DOMARLI TUTTI"
2. Vi riporto, a titolo esemplificativo, tra i tanti, un passaggio significativo:
"...dal quadro legale esaminato restano ovviamente fuori gli eventuali principi-fini contenuti nell’eventuale Costituzione: si rivela chiaramente tutta l’ideologicità di un’operazione che sarà debole sul piano euristico in quanto opaca su quello politico, cioè fintamente tecnica/neutrale.
Un esempio chiarissimo di questa strategia si rivela nell’analisi dei costi: Venn, che nel paper linkato difende a spada tratta la bontà degli indici Ocse relativi alla protezione del lavoro - tra l’altro proprio in ragione dei nuovi apporti tratti dalla prassi, in particolare la contrattazione collettiva che vi sono stati immessi - ammette tuttavia (pag. 37) che “al momento è molto difficile misurare i costi di attuazione (enforcing) delle regole del mercato del lavoro su una base internazionale confrontabile”; l’autore individua però subito la possibile soluzione: “Procedure semplificate, insieme con misure che incoraggino le parti a risolvere le controversie rapidamente, mantengono i costi al minimo”.Resta lecito domandarsi che cosa resterebbe dell’effettività delle regole in discussione una volta che il costoso (forse: perché in realtà non si sa) art. 24 della Costituzione sia stato finalmente disattivato (non “lasciando ai giudici” le decisioni in materia di licenziamento, come ha detto Renzi) e se questa cancellazione non costituisca una posta che meriterebbe una qualche considerazione.Grave è anche l’esclusione dal computo dei costi sia delle “norme private”, che le imprese adotterebbero in contesti non regolamentati, sia “della non regolamentazione”.Per esempio, “non è noto al grande pubblico che i costi amministrativi di questi sistemi [quelli di previdenza pubblica] ammontano a meno del 2% dei contributi versati, rispetto al 30-40% [sì, avete letto bene] delle compagnie di assicurazione private” (N. Acocella, Economic Policy in the Age of Globalization, Cambridge, Cambridge University Press, 2005, pagg. 150-151). Costi amministrativi similmente elevati si possono riscontrare nella sanità privata (vedi per esempio qui e qui).Simili omissioni rendono in effetti il gioco un po’ scoperto: “In base alla logica che ispira le compagnie europee per la semplificazione amministrativa per cui solo i costi della gestione pubblica determinano oneri burocratici, gli oneri amministrativi della sanità privata verrebbero contati come redditi (e profitti delle società di assicurazione).” (Zenezini, op. cit., pag. 14). "
3. Vladimiro Giacchè su twitter segnala questo articolo di Alessandro Somma sulla pubblicazione dell'ultima classifica Doing Business: vi si dice, tra l'altro, che, - allo scopo di stabilire la superiorità delle leggi economiche del mercato su quelle dello Stato, cioè l'esigenza di adeguamento incondizionato del diritto statuale alla suprema Legge naturale ad applicazione riservata agli unici soggetti di diritto "pleno jure" (essendo tutti gli altri, non "businessmen" solo dei sub-soggetti le cui prerogative giuridiche si atteggiano a privilegi parassitari e portatori di "inefficienze")-, si afferma la implicita superiorità del common law sul civil law.
A questa conclusione tendenziale si può aderire a condizione di rammentare che il civil law, incentrato sul sistema delle codificazioni (il cui apice storico è il code Napoleon), era anch'esso in grado di riportare l'assetto sociale alla piena realizzazione degli interessi dell'oligarchia capitalista: il fulcro di ciò si incentrava sulla piena assimilazione del rapporto di lavoro al contratto di diritto comune (regolato appunto dal codice civile), senza alcuna sostanziale differenza dal regime contrattuale generale, in modo tale da affermare (soltanto) la formale parità delle parti (nel negoziare, liberamente, durata del contratto, compenso e condizioni, apparentemente paritarie, di risoluzione del rapporto di durata così instaurato).
3.1. Ciò che ha portato al mutamento di paradigma socio-economico che le "classifiche" WB o OCSE si premurano implacabilmente di smantellare, sono state le Costituzioni democratiche del welfare.
In definitiva, sintetizzando, è proprio la metodologica rimozione - come segnala il passaggio di Arturo sopra riportato- delle Costituzioni dal quadro rilevante a costituire lo scopo ideologico di queste classifiche: camuffato da tecnicismo neutrale, e, allo stesso tempo, indicativo dell'intenzionale e grossolano "buco" metodologico che le caratterizza.
Con l'implicita premessa che, le stesse Costituzioni, siano esattamente l'ostacolo da annichilire per instaurare la liberalizzazione regolatoria e la privatizzazione del diritto e della ricchezza pubblica, che consentono alla business community sovranazionale di affermare il proprio Potere Costituente globale, svincolato dai popoli che, in precedenza, pretendevano di esserne i depositari.
Con l'implicita premessa che, le stesse Costituzioni, siano esattamente l'ostacolo da annichilire per instaurare la liberalizzazione regolatoria e la privatizzazione del diritto e della ricchezza pubblica, che consentono alla business community sovranazionale di affermare il proprio Potere Costituente globale, svincolato dai popoli che, in precedenza, pretendevano di esserne i depositari.
4. Ma c'è un altro aspetto: queste classifiche, in particolare quella Doing Business, non sono neppure (e non per caso, anzi) in grado di definire la sostenibilità del modello socio-economico che intendono imporre: i paesi che figurano al top della predicata efficienza regolatoria pro-mercati, rivelano tutt'altra realtà, se li si colloca nelle diverse classifiche del debito complessivo, pubblico e privato, che grava sulle rispettive comunità sociali e in quella del saldo rispettivo delle partite correnti.
Questa è la classifica "Doing Business" da ultimo pubblicata:
"Economy Rankings
Economies are ranked on their ease of doing business, from 1–189. A high ease
of doing business ranking means the regulatory environment is more conducive to
the starting and operation of a local firm. The rankings are determined by
sorting the aggregate distance
to frontier scores on 10 topics, each consisting of several indicators,
giving equal weight to each topic. The rankings for all economies are
benchmarked to June 2015.
Singapore | 1 | 10 | 1 | 6 | 17 | 19 | 1 | 5 | 41 | 1 | 27 |
New Zealand | 2 | 1 | 3 | 31 | 1 | 1 | 1 | 22 | 55 | 15 | 31 |
Denmark | 3 | 29 | 5 | 12 | 9 | 28 | 20 | 12 | 1 | 37 | 9 |
Korea, Rep. | 4 | 23 | 28 | 1 | 40 | 42 | 8 | 29 | 31 | 2 | 4 |
Hong Kong SAR, China | 5 | 4 | 7 | 9 | 59 | 19 | 1 | 4 | 47 | 22 | 26 |
United Kingdom | 6 | 17 | 23 | 15 | 45 | 19 | 4 | 15 | 38 | 33 | 13 |
United States * | 7 | 49 | 33 | 44 | 34 | 2 | 35 | 53 | 34 | 21 | 5 |
Sweden | 8 | 16 | 19 | 7 | 11 | 70 | 14 | 37 | 17 | 24 | 19 |
Norway | 9 | 24 | 26 | 18 | 13 | 70 | 14 | 14 | 45 | 8 | 6 |
Finland | 10 | 33 | 27 | 16 | 20 | 42 | 66 | 17 | 32 | 30 | 1 |
Taiwan, China | 11 | 22 | 6 | 2 | 18 | 59 | 25 | 39 | 65 | 16 | 21 |
Macedonia, FYR |
12 | 2 | 10 | 45 | 50 | 42 | 14 | 7 | 26 | 26 | 37 |
Australia | 13 | 11 | 4 | 39 | 47 | 5 | 66 | 42 | 89 | 4 | 14 |
Canada | 14 | 3 | 53 | 105 | 42 | 7 | 6 | 9 | 44 | 49 | 16 |
Germany | 15 | 107 | 13 | 3 | 62 | 28 | 49 | 72 | 35 | 12 | 3 |
Estonia | 16 | 15 | 16 | 34 | 4 | 28 | 81 | 30 | 24 | 11 | 40 |
Ireland | 17 | 25 | 43 | 30 | 39 | 28 | 8 | 6 | 48 | 93 | 20 |
Malaysia | 18 | 14 | 15 | 13 | 38 | 28 | 4 | 31 | 49 | 44 | 45 |
Iceland | 19 | 40 | 45 | 8 | 15 | 59 | 20 | 36 | 64 | 35 | 15 |
Lithuania | 20 | 8 | 18 | 54 | 2 | 28 | 47 | 49 | 19 | 3 | 70 |
Austria | 21 | 106 | 47 | 17 | 26 | 59 | 36 | 74 | 1 | 6 | 18 |
Latvia | 22 | 27 | 30 | 65 | 23 | 19 | 49 | 27 | 22 | 25 | 43 |
Portugal | 23 | 13 | 36 | 25 | 27 | 97 | 66 | 65 | 1 | 20 | 8 |
Georgia | 24 | 6 | 11 | 62 | 3 | 7 | 20 | 40 | 78 | 13 | 101 |
Poland |
25 | 85 | 52 | 49 | 41 | 19 | 49 | 58 | 1 | 55 | 32 |
Switzerland | 26 | 69 | 56 | 5 | 16 | 59 | 105 | 19 | 40 | 46 | 44 |
France | 27 | 32 | 40 | 20 | 85 | 79 | 29 | 87 | 1 | 14 | 24 |
Netherlands | 28 | 28 | 85 | 43 | 30 | 79 | 66 | 26 | 1 | 91 | 11 |
Slovak Republic | 29 | 68 | 84 | 48 | 5 | 42 | 88 | 73 | 1 | 63 | 33 |
Slovenia | 29 | 18 | 71 | 35 | 36 | 126 | 7 | 35 | 1 | 117 | 12 |
United Arab Emirates | 31 | 60 | 2 | 4 | 10 | 97 | 49 | 1 | 101 | 18 | 91 |
Mauritius | 32 | 37 | 35 | 41 | 99 | 42 | 29 | 13 | 66 | 27 | 39 |
Spain |
33 | 82 | 101 | 74 | 49 | 59 | 29 | 60 | 1 | 39 | 25 |
Japan * | 34 | 81 | 68 | 14 | 48 | 79 | 36 | 121 | 52 | 51 | 2 |
Armenia | 35 | 5 | 62 | 99 | 14 | 42 | 49 | 41 | 29 | 28 | 71 |
Czech Republic | 36 | 93 | 127 | 42 | 37 | 28 | 57 | 122 | 1 | 72 | 22 |
Romania | 37 | 45 | 105 | 133 | 64 | 7 | 57 | 55 | 1 | 34 | 46 |
Bulgaria | 38 | 52 | 51 | 100 | 63 | 28 | 14 | 88 | 20 | 52 | 48 |
Mexico * |
38 | 65 | 67 | 72 | 106 | 5 | 57 | 92 | 59 | 41 | 28 |
Croatia | 40 | 83 | 129 | 66 | 60 | 70 | 29 | 38 | 1 | 10 | 59 |
Kazakhstan | 41 | 21 | 92 | 71 | 19 | 70 | 25 | 18 | 122 | 9 | 47 |
Hungary | 42 | 55 | 88 | 117 | 29 | 19 | 81 | 95 | 1 | 23 | 65 |
Belgium | 43 | 20 | 54 | 53 | 132 | 97 | 57 | 90 | 1 | 53 | 10 |
Belarus | 44 | 12 | 34 | 89 | 7 | 109 | 57 | 63 | 25 | 29 | 69 |
Italy |
45 | 50 | 86 | 59 | 24 | 97 | 36 | 137 | 1 | 111 | 23 |
Montenegro |
46 | 59 | 91 | 163 | 79 | 7 | 36 | 64 | 42 | 43 | 36 |
Cyprus | 47 | 64 | 145 | 67 | 92 | 42 | 25 | 44 | 43 | 143 | 17 |
Chile | 48 | 62 | 24 | 51 | 56 | 79 | 36 | 33 | 63 | 56 | 58 |
Thailand | 49 | 96 | 39 | 11 | 57 | 97 | 36 | 70 | 56 | 57 | 49 |
Peru | 50 | 97 | 48 | 64 | 35 | 15 | 49 | 50 | 88 | 69 | 74 |
Russian Federation * |
51 | 41 | 119 | 29 | 8 | 42 | 66 | 47 | 170 | 5 | 51 |
Moldova |
52 | 26 | 170 | 104 | 21 | 28 | 36 | 78 | 33 | 67 | 60 |
Israel | 53 | 56 | 96 | 91 | 127 | 42 | 8 | 103 | 58 | 77 | 29 |
Colombia |
54 | 84 | 38 | 69 | 54 | 2 | 14 | 136 | 110 | 180 | 30 |
Turkey | 55 | 94 | 98 | 36 | 52 | 79 | 20 | 61 | 62 | 36 | 124 |
Mongolia | 56 | 36 | 25 | 134 | 44 | 59 | 8 | 91 | 74 | 80 | 89 |
Puerto Rico (U.S.) | 57 | 51 | 135 | 57 | 164 | 7 | 88 | 134 | 93 | 100 | 7 |
Costa Rica |
58 | 121 | 49 | 23 | 53 | 7 | 166 | 80 | 67 | 124 | 87 |
Serbia |
59 | 65 | 139 | 63 | 73 | 59 | 81 | 143 | 23 | 73 | 50 |
Greece | 60 | 54 | 60 | 47 | 144 | 79 | 47 | 66 | 27 | 132 | 54 |
Luxembourg | 61 | 80 | 14 | 28 | 89 | 167 | 122 | 21 | 1 | 17 | 80 |
Rwanda | 62 | 111 | 37 | 118 | 12 | 2 | 88 | 48 | 156 | 127 | 72 |
Azerbaijan | 63 | 7 | 114 | 110 | 22 | 109 | 36 | 34 | 94 | 40 | 84 |
Jamaica | 64 | 9 | 72 | 80 | 122 | 7 | 57 | 146 | 146 | 107 | 35 |
Bahrain | 65 | 140 | 9 | 77 | 25 | 109 | 111 | 8 | 85 | 101 | 85 |
Kosovo |
66 | 47 | 136 | 124 | 32 | 28 | 57 | 67 | 71 | 48 | 163 |
Kyrgyz Republic | 67 | 35 | 20 | 160 | 6 | 28 | 36 | 138 | 83 | 137 | 126 |
Qatar | 68 | 109 | 8 | 111 | 28 | 133 | 122 | 1 | 119 | 112 | 51 |
Panama |
69 | 44 | 70 | 32 | 84 | 19 | 66 | 166 | 54 | 148 | 132 |
Oman | 70 | 149 | 46 | 60 | 33 | 126 | 134 | 10 | 69 | 70 | 105 |
Bhutan | 71 | 91 | 79 | 50 | 51 | 79 | 115 | 28 | 21 | 50 | 189 |
Botswana | 72 | 143 | 97 | 122 | 70 | 70 | 81 | 71 | 51 | 128 | 56 |
South Africa |
73 | 120 | 90 | 168 | 101 | 59 | 14 | 20 | 130 | 119 | 41 |
Tunisia | 74 | 103 | 57 | 38 | 86 | 126 | 105 | 81 | 91 | 81 | 57 |
Morocco |
75 | 43 | 29 | 55 | 76 | 109 | 105 | 62 | 102 | 59 | 130 |
San Marino | 76 | 113 | 64 | 10 | 80 | 181 | 122 | 32 | 18 | 82 | 106 |
St. Lucia | 77 | 67 | 50 | 26 | 104 | 152 | 66 | 83 | 72 | 67 | 109 |
Tonga | 78 | 53 | 22 | 61 | 154 | 42 | 115 | 82 | 87 | 97 | 131 |
Bosnia and
Herzegovina |
79 | 175 | 171 | 119 | 97 | 42 | 66 | 154 | 28 | 66 | 38 |
Malta | 80 | 132 | 83 | 86 | 96 | 174 | 36 | 25 | 39 | 61 | 83 |
Guatemala |
81 | 101 | 106 | 21 | 75 | 15 | 174 | 50 | 78 | 173 | 153 |
Saudi Arabia | 82 | 130 | 17 | 24 | 31 | 79 | 99 | 3 | 150 | 86 | 189 |
Ukraine | 83 | 30 | 140 | 137 | 61 | 19 | 88 | 107 | 109 | 98 | 141 |
Brunei Darussalam | 84 | 74 | 21 | 68 | 148 | 79 | 134 | 16 | 121 | 113 | 98 |
China * |
84 | 136 | 176 | 92 | 43 | 79 | 134 | 132 | 96 | 7 | 55 |
El Salvador |
86 | 125 | 156 | 107 | 71 | 15 | 155 | 162 | 46 | 109 | 79 |
Uzbekistan | 87 | 42 | 151 | 112 | 87 | 42 | 88 | 115 | 159 | 32 | 75 |
Fiji | 88 | 167 | 111 | 78 | 55 | 79 | 111 | 108 | 73 | 88 | 89 |
Trinidad and Tobago | 88 | 72 | 144 | 27 | 151 | 42 | 36 | 114 | 114 | 167 | 67 |
Vietnam | 90 | 119 | 12 | 108 | 58 | 28 | 122 | 168 | 99 | 74 | 123 |
Dominica | 91 | 63 | 115 | 37 | 165 | 133 | 66 | 98 | 61 | 83 | 129 |
Uruguay | 92 | 61 | 160 | 40 | 110 | 59 | 122 | 130 | 153 | 104 | 64 |
Dominican Republic |
93 | 110 | 44 | 149 | 82 | 97 | 81 | 77 | 57 | 115 | 159 |
Vanuatu | 94 | 147 | 143 | 82 | 81 | 28 | 134 | 54 | 134 | 139 | 110 |
Seychelles | 95 | 131 | 123 | 139 | 67 | 109 | 105 | 43 | 86 | 138 | 63 |
Samoa | 96 | 39 | 93 | 52 | 65 | 152 | 57 | 100 | 151 | 79 | 133 |
Albania |
97 | 58 | 189 | 162 | 107 | 42 | 8 | 142 | 37 | 96 | 42 |
Zambia | 97 | 78 | 110 | 123 | 157 | 19 | 88 | 46 | 152 | 134 | 107 |
Nepal | 99 | 105 | 78 | 131 | 72 | 133 | 57 | 124 | 60 | 152 | 86 |
Paraguay | 100 | 135 | 55 | 96 | 78 | 79 | 144 | 111 | 135 | 75 | 102 |
Kuwait | 101 | 148 | 133 | 128 | 68 | 109 | 66 | 11 | 149 | 58 | 122 |
Namibia | 101 | 164 | 66 | 76 | 174 | 59 | 66 | 93 | 118 | 103 | 97 |
Philippines |
103 | 165 | 99 | 19 | 112 | 109 | 155 | 126 | 95 | 140 | 53 |
Antigua and Barbuda | 104 | 107 | 95 | 33 | 118 | 152 | 66 | 161 | 114 | 19 | 125 |
Swaziland | 105 | 156 | 80 | 155 | 113 | 70 | 134 | 79 | 30 | 175 | 96 |
Bahamas, The | 106 | 118 | 94 | 114 | 183 | 133 | 111 | 24 | 97 | 60 | 61 |
Sri Lanka | 107 | 98 | 77 | 81 | 153 | 97 | 49 | 158 | 90 | 161 | 78 |
Kenya |
108 | 151 | 149 | 127 | 115 | 28 | 115 | 101 | 131 | 102 | 144 |
Indonesia * |
109 | 173 | 107 | 46 | 131 | 70 | 88 | 148 | 105 | 170 | 77 |
Honduras |
110 | 150 | 87 | 143 | 88 | 7 | 134 | 155 | 136 | 150 | 139 |
St. Vincent and the Grenadines | 111 | 77 | 59 | 79 | 160 | 152 | 66 | 97 | 68 | 31 | 189 |
Solomon Islands | 112 | 95 | 58 | 90 | 158 | 79 | 105 | 68 | 141 | 160 | 137 |
Jordan | 113 | 88 | 103 | 56 | 98 | 185 | 163 | 52 | 50 | 126 | 146 |
Ghana | 114 | 102 | 132 | 121 | 77 | 42 | 66 | 106 | 171 | 116 | 161 |
Lesotho | 114 | 112 | 172 | 147 | 108 | 152 | 99 | 109 | 36 | 85 | 117 |
Brazil * | 116 | 174 | 169 | 22 | 130 | 97 | 29 | 178 | 145 | 45 | 62 |
Ecuador | 117 | 166 | 74 | 97 | 69 | 97 | 115 | 139 | 120 | 99 | 148 |
Iran, Islamic Rep. | 118 | 87 | 69 | 88 | 91 | 97 | 150 | 123 | 167 | 62 | 140 |
Barbados | 119 | 100 | 158 | 87 | 134 | 126 | 166 | 99 | 127 | 164 | 34 |
Belize | 120 | 159 | 81 | 73 | 128 | 162 | 122 | 69 | 117 | 133 | 81 |
Argentina | 121 | 157 | 173 | 85 | 116 | 79 | 49 | 170 | 143 | 38 | 95 |
Uganda | 122 | 168 | 161 | 167 | 120 | 42 | 99 | 105 | 128 | 78 | 104 |
Lebanon | 123 | 114 | 130 | 116 | 103 | 109 | 134 | 45 | 147 | 135 | 134 |
St. Kitts and Nevis | 124 | 90 | 32 | 84 | 170 | 152 | 88 | 147 | 70 | 42 | 189 |
Nicaragua |
125 | 123 | 168 | 94 | 147 | 97 | 150 | 165 | 81 | 94 | 103 |
Cabo Verde | 126 | 75 | 104 | 140 | 74 | 109 | 163 | 94 | 106 | 47 | 189 |
Cambodia | 127 | 180 | 181 | 145 | 121 | 15 | 111 | 95 | 98 | 174 | 82 |
Maldives | 128 | 48 | 41 | 141 | 171 | 126 | 134 | 128 | 137 | 95 | 135 |
West Bank and Gaza | 129 | 170 | 162 | 75 | 95 | 109 | 144 | 56 | 84 | 90 | 189 |
India * |
130 | 155 | 183 | 70 | 138 | 42 | 8 | 157 | 133 | 178 | 136 |
Egypt, Arab Rep. |
131 | 73 | 113 | 144 | 111 | 79 | 122 | 151 | 157 | 155 | 119 |
Tajikistan | 132 | 57 | 152 | 177 | 102 | 109 | 29 | 172 | 132 | 54 | 147 |
Mozambique | 133 | 124 | 31 | 164 | 105 | 152 | 99 | 120 | 129 | 184 | 66 |
Lao PDR | 134 | 153 | 42 | 158 | 66 | 70 | 178 | 127 | 108 | 92 | 189 |
Grenada | 135 | 76 | 100 | 58 | 139 | 133 | 122 | 132 | 138 | 89 | 189 |
Palau | 136 | 116 | 101 | 138 | 46 | 79 | 182 | 131 | 155 | 130 | 166 |
Guyana | 137 | 92 | 138 | 165 | 125 | 167 | 99 | 117 | 139 | 87 | 156 |
Pakistan * |
138 | 122 | 61 | 157 | 137 | 133 | 25 | 171 | 169 | 151 | 94 |
Tanzania | 139 | 129 | 126 | 83 | 133 | 152 | 122 | 150 | 180 | 64 | 99 |
Marshall Islands | 140 | 71 | 63 | 125 | 189 | 79 | 178 | 125 | 75 | 65 | 167 |
Malawi | 141 | 161 | 65 | 175 | 93 | 152 | 115 | 102 | 123 | 147 | 164 |
Côte d'Ivoire | 142 | 46 | 180 | 146 | 109 | 133 | 155 | 176 | 142 | 120 | 76 |
Burkina Faso | 143 | 78 | 76 | 183 | 149 | 133 | 144 | 153 | 103 | 163 | 112 |
Mali | 143 | 172 | 152 | 151 | 140 | 133 | 166 | 149 | 82 | 149 | 100 |
Papua New Guinea | 145 | 138 | 127 | 98 | 119 | 167 | 99 | 110 | 163 | 169 | 138 |
Ethiopia | 146 | 176 | 73 | 129 | 141 | 167 | 166 | 113 | 166 | 84 | 114 |
Sierra Leone | 147 | 99 | 142 | 178 | 159 | 152 | 88 | 129 | 164 | 105 | 142 |
Micronesia, Fed. Sts. | 148 | 162 | 141 | 103 | 189 | 70 | 185 | 116 | 53 | 181 | 116 |
Kiribati | 149 | 142 | 137 | 173 | 142 | 162 | 122 | 23 | 112 | 114 | 189 |
Togo | 150 | 133 | 179 | 109 | 182 | 133 | 155 | 163 | 126 | 125 | 93 |
Gambia, The | 151 | 169 | 117 | 153 | 124 | 162 | 163 | 177 | 104 | 110 | 111 |
Burundi | 152 | 19 | 165 | 185 | 94 | 174 | 115 | 111 | 154 | 146 | 145 |
Senegal | 153 | 85 | 148 | 170 | 152 | 133 | 155 | 183 | 113 | 145 | 88 |
Comoros | 154 | 163 | 116 | 132 | 123 | 109 | 144 | 167 | 80 | 179 | 189 |
Zimbabwe | 155 | 182 | 184 | 161 | 114 | 79 | 81 | 145 | 100 | 166 | 152 |
Suriname | 156 | 183 | 109 | 93 | 176 | 174 | 166 | 75 | 77 | 186 | 128 |
Bolivia | 157 | 178 | 150 | 101 | 143 | 126 | 144 | 189 | 124 | 136 | 92 |
Benin | 158 | 115 | 82 | 179 | 172 | 133 | 150 | 179 | 116 | 168 | 112 |
Sudan | 159 | 146 | 146 | 102 | 89 | 167 | 166 | 140 | 184 | 142 | 154 |
Niger | 160 | 134 | 178 | 169 | 126 | 133 | 166 | 156 | 158 | 154 | 121 |
Iraq | 161 | 154 | 147 | 106 | 117 | 181 | 115 | 59 | 178 | 122 | 189 |
Gabon | 162 | 144 | 164 | 154 | 173 | 109 | 155 | 158 | 165 | 171 | 120 |
Algeria | 163 | 145 | 122 | 130 | 163 | 174 | 174 | 169 | 176 | 106 | 73 |
Madagascar | 164 | 128 | 182 | 188 | 161 | 167 | 105 | 76 | 125 | 153 | 127 |
Guinea | 165 | 126 | 166 | 159 | 146 | 133 | 166 | 184 | 161 | 118 | 108 |
São Tomé and Príncipe | 166 | 31 | 121 | 115 | 162 | 185 | 185 | 164 | 111 | 182 | 158 |
Myanmar | 167 | 160 | 74 | 148 | 145 | 174 | 184 | 84 | 140 | 187 | 162 |
Mauritania | 168 | 70 | 112 | 152 | 100 | 162 | 134 | 187 | 160 | 71 | 189 |
Nigeria * |
169 | 139 | 175 | 182 | 181 | 59 | 20 | 181 | 182 | 143 | 143 |
Yemen, Rep. | 170 | 152 | 89 | 150 | 83 | 185 | 122 | 135 | 189 | 129 | 151 |
Djibouti | 171 | 171 | 124 | 172 | 168 | 181 | 174 | 85 | 162 | 183 | 68 |
Cameroon | 172 | 137 | 159 | 113 | 175 | 126 | 134 | 180 | 185 | 159 | 118 |
Timor-Leste | 173 | 104 | 154 | 95 | 189 | 162 | 81 | 57 | 92 | 189 | 189 |
Bangladesh * | 174 | 117 | 118 | 189 | 185 | 133 | 88 | 86 | 172 | 188 | 155 |
Syrian Arab Republic | 175 | 127 | 189 | 120 | 136 | 167 | 88 | 119 | 173 | 157 | 157 |
Congo, Rep. | 176 | 177 | 120 | 176 | 166 | 109 | 150 | 182 | 177 | 158 | 115 |
Afghanistan | 177 | 34 | 185 | 156 | 184 | 97 | 189 | 89 | 174 | 172 | 160 |
Guinea-Bissau | 178 | 179 | 163 | 184 | 150 | 133 | 155 | 152 | 148 | 162 | 189 |
Liberia | 179 | 37 | 174 | 180 | 178 | 109 | 182 | 118 | 183 | 176 | 168 |
Equatorial Guinea | 180 | 187 | 157 | 135 | 156 | 109 | 144 | 175 | 175 | 108 | 189 |
Angola | 181 | 141 | 108 | 166 | 169 | 181 | 66 | 141 | 181 | 185 | 189 |
Haiti | 182 | 188 | 167 | 136 | 179 | 174 | 187 | 143 | 76 | 123 | 189 |
Chad | 183 | 185 | 133 | 181 | 155 | 133 | 155 | 186 | 168 | 156 | 149 |
Congo, Dem. Rep. | 184 | 89 | 131 | 174 | 135 | 133 | 174 | 173 | 187 | 165 | 189 |
Central African Republic | 185 | 189 | 155 | 186 | 167 | 133 | 150 | 185 | 144 | 177 | 149 |
Venezuela, RB | 186 | 186 | 125 | 171 | 129 | 109 | 178 | 188 | 186 | 141 | 165 |
South Sudan | 187 | 181 | 177 | 187 | 180 | 174 | 181 | 104 | 179 | 76 | 189 |
Libya | 188 | 158 | 189 | 126 | 189 | 185 | 188 | 160 | 107 | 131 | 189 |
Eritrea | 189 | 184 | 189 | 142 | 177 | 185 | 122 | 174 | 189 | 121 | 189 |
5. Ma questa è la classifica, al 2014, dei paesi (secondo il FMI, e a cui si attiene la "sorella" WB), redatta in base al saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti: notare come Stati posti al vertice del buon "doing business" se la passino piuttosto male, inclusi molti importanti paesi che adottano il common law.
"List of countries by current account balance as a percentage of GDP"
This article includes a list of countries of the world sorted by current account balance as a percentage of gross domestic product (nominal GDP).
Negative percentages mean that the country is in debt.
The first list includes 2014 data for members of the International
Monetary Fund. The UN World Bank sites the IMF as the source for their
data on Current Account Balance, and so is not included separately on
this page.
I
paesi principali a "common law", saranno pure molto bravi nel favorire
il business, a deregolare l'interesse pubblico, a non conteggiare le
esternalità che derivano dalla privatizzazione e dalla liberalizzazione,
ma poi la competitività commerciale non pare essere il loro forte,
almeno se si esce dalla logica della (mera) apertura delle rispettive
economie agli investitori esteri, che non sono un bene in sè, a quanto
pare, e della finanziarizzazione.
Nella "fiera" del debito gli operatori finanziari globali prosperano e si avvantaggiano. Lo stesso non si può dire di chi, via consumi e mutui e assicurazioni sanitarie e previdenziali, si indebita con il sistema finanziario.
Nella "fiera" del debito gli operatori finanziari globali prosperano e si avvantaggiano. Lo stesso non si può dire di chi, via consumi e mutui e assicurazioni sanitarie e previdenziali, si indebita con il sistema finanziario.
Effetto
dello spiazzamento del risparmio derivante proprio dalla
finanziarizzazione, dalle liberalizzazioni selvagge del mercato del
lavoro, dalla caduta dei livelli salariali rispetto alla produttività, e
dalla conseguente caduta del risparmio e degli investimenti
nell'economia reale generati dalle comunità territoriali nel loro
complesso.
6. I maggior paesi a common law, USA e UK, sono al vertice degli squilibri delle partite correnti all'interno dei paesi economicamente più rilevanti.
La Germania, che adotta (pur nella sua peculiarità storica) il civil law, al contrario è al vertice del surplus. E, peraltro, non se la cava benissimo nell'ambito della classifica doing business; non malaccio, ma certo non ai livelli di...Singapore che starebbe al vertice sia del doing business che dell'attivo CAB. Ma questo risultato non possono certo vantarlo l'Albania o la "common law" Australia, che ci surclassano nella classifica doing business.
http://ftalphaville.ft.com/2015/01/16/2092162/switzerlands-problem-isnt-an-expensive-currency-but-anemic-consumption/
7. Questo poi è il contributo per principali Stati e aree economiche agli squilibri mondiali del commercio:
Gli Stati Uniti sono l'importatore di ultima istanza mondiale e Australia e Canada fanno la loro considerevole parte (tenuto conto del loro peso demografico e della grandezza del PIL), nella parte inferiore dei "deficitari". In essa si distingue pure la Spagna, paese di civil law, che, però nel doing business ci sopravanza di 12 posizioni.
Se avete seguito sin qui, si ha la conferma che il problema è l'effettività dell'applicazione delle Costituzioni sociali, sia che si applichi il common law che il civil law.
Dove prevale il primo, o, comunque, le Costituzioni sociali vengono buttate al macero in nome dell'efficienza dei mercati, - e parliamo di un processo di accelerazione di lungo periodo e cioè, più o meno, il periodo di riscontro dello "zelo", rispettivo, nell'applicare il Washington Consensus-, il debito gravante sulle rispettive comunità sociali semplicemente dilaga.
Il Giappone fa eccezione rispetto a tutti i parametri e a tutte le impostazioni generalmente condivise nel resto del pianeta: ma, come abbiamo visto, tra Arbaito e imprese globali delocalizzate (cioè caduta dei salari e delle precedenti "sicurezze", ci dice il New York Times), sta arrivando al punto di non riuscire più a produrre un risparmio capace di assorbire il debito pubblico detenuto, fin'ora, quasi totalmente entro i propri confini.
8. Da questo articolo "Seven Years Later, Global Debt Keeps Piling Up, $57 Trillion More Than 2007", traiamo questi due ulteriori grafici-tabelle che collocano esattamente l'Italia, (in una sorta di "in medio stat virtus", involontario e contrastato dalla classifica punitiva "doing business"), negli effetti "benefici" dello stimolare la deregolazione normativa (liberalizzazione) dell'economia e della privatizzazione degli interessi che governano le istituzioni (nonchè delle privatizzazioni della ricchezza pubblica tout-court): ancora una volta i paesi che figurano in alto nel ranking del "doing business" non sono certo delle "eccellenze", certamente non quanto alla situazione diffusa di benessere e conseguente solvibilità dei relativi cittadini: masse di debitori il cui destino dipende dalle banche, dalla finanza (globale), le quali banche, - nei futuri e decrescenti redditi dei cittadini-consumatori indebitati, cioè nei loro futuri sforzi per guadagnare e riuscire a pagare le tasse-, trovano la loro garanzia.
Insomma, semplificando, si può dire che queste classifiche hanno la sola utilità di permettere, a chi la ignorava, di scoprire l'esistenza di certi staterelli evidentemente sprovvisti di una "produttiva" ed "efficiente" - in una parola, "vincente" - "impresa" (privata, ça va sans dire) di "pubbliche relazioni" e "comunicazione" in grado di renderli "appetibili" agli investitori esteri e dunque garantire ampi e "virtuosi" afflussi di capitale straniero sotto forma di IDE e/o turismo?
RispondiEliminaMi dispiace per la Grecia, ma dopo tutte quelle "riforme strutturali" e quelle "liberalizzazioni" è ancora al sessantesimo posto (davanti...al Lussemburgo dello Juncker santo patrono dei banchieri beoni!). Forse è proprio il caso di dire che dovrebbero impegnarsi di più, questi governanti greci, se sono realmente intenzionati a fare atto di fede nei "nostri valori" neo-ordo-liberali occidentali...
P.S.: mi vogliano perdonare gli eventuali lettori per il linguaggio adottato, ma ho appena terminato di leggere un articolo di Federico Rampini pubblicato su Il Venerdì di Repubblica che esordisce avvertendoci che - cito testualmente - "Siete contrari al futuro Trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip)? Attenti, potrebbe essere un segno d'invecchiamento, avversione al rischio, insicurezza e paura" e conclude spiegandoci che - cito altrettanto testualmente - "più un Paese è vecchio più tende a vivere le liberalizzazioni come una minaccia". In compenso, da parte mia vi posso assicurare che succitato articolo stimola la diuresi meglio di Rocchetta e Uliveto messe insieme; ed è pur vero che gli americani ci dicono da sempre che "every cloud has a silver lining". Peccato che i romani avessero espresso un concetto simile appena qualche secolo prima: "quae nocent docent"; ecco, dopo tutto questo nuocere, è rincuorante sapere che qualcuno, in qualche posto, qualche cosa l'ha pure imparata. Per servirvi.
Ti vedo in forma :-) Ottimo antidepressivo...
EliminaSe volessimo fare un passo ulteriore, tragicamente divertente (sempre in chiave depurativa diuretica), potremmo cercare di immaginare cosa mai scriverebbe Rampini nel post-next inevitabile crisi finanziaria con sollevazione diffusa delle neo-inarginabili (nella crescita numerica) masse di diseredati USA.
Là potremo finalmente verificare se conosce abbastanza l'inglese - e intendo lo street talk of ordinary people- o fa il traduttore di qualche articolessa qua e là (e in Italia la domanda sorge spontanea per tutti gli americanologi, che pretendono che nelle università si insegni SOLO in inglese...come fosse antani...)
Verosimilmente si limiterà a indicare uno dei capri espiatori suggeriti da Keynes nel breve saggio del 1925 intitolato "The economic consequences of Mr. Churchill", tenendosi così ben lontano dai vicoli tetri della Gotham City che verrà (e che già c'è a ben vedere): "And since the public always understands particular causes better than general causes, the depression will be attributed to the industrial disputes which will accompany it, to the Dawes Scheme, to China, to the inevitable consequences of the Great War, to tariffs, to high taxation, to anything in the world except the general monetary policy which has set the whole thing going".
EliminaAttenendosi alla narrazione propagandistica già ben avviata, le vittime sacrificali più idonee per per placare l'ira del dio Mercato (un discendente di Mercurio, che per gli antichi romani era proprio il dio dei mercanti) paiono attualmente essere la "Cinaaaaa" (le cui terre ci sono evidentemente state a lungo nascoste dagli oceani perché fino a cento anni fa non c'era e il cui nome inizia con la "C" perché è "Comunista" e finisce con cinque "a" perché è così grande da lasciare a bocca aperta il povero occidentale fiaccato dal "white man's burden" che è costretto a portare faticosamente da secoli sulle sue spalle quale conseguenza negativa della propria manifesta "civiltà superiore") e le tasse (che finanziano la "spesa pubblica improduttiva" e le "ruberie della kasta" - con la "k" perché formata da gente "kattiva").
Tuttavia, se davvero si è in vena di risate, consiglierei di riflettere attentamente sul fatto che il parlamentare italiano più saldo nella difesa degli interessi del Paese negli ultimi anni, voti alla mano, è probabilmente stato l'insospettabile Domenico Scilipoti: contrario nell'esprimere la fiducia al governo Monti nel momento del suo insediamento (http://parlamento16.openpolis.it/votazione/camera/camera-fiducia-governo-monti/37585); contrario al cosiddetto "salva-Italia" (http://parlamento16.openpolis.it/votazione/camera/manovra-salva-italia-ddl-4829-a-voto-finale-prima-lettura-camera/37692); contrario all'inserimento del principio di pareggio di bilancio in Costituzione (http://parlamento16.openpolis.it/votazione/camera/pareggio-di-bilancio-in-costituzione-pdl-cost-4205-abb-b-voto-finale/38220); assente - ergo non colpevole - in occasione della legge Fornero (http://parlamento16.openpolis.it/votazione/camera/riforma-del-mercato-del-lavoro-ddl-5256-voto-finale/38995), contrario al decreto Poletti - "Jobs Act" (http://parlamento17.openpolis.it/votazione/senato/decreto-lavoro-poletti-jobs-act-fiducia-decreto-poletti/16095). Per stabilire un termine di paragone adeguato, la tanto acclamata rivoluzionaria "de destra", "de borgata" Giorgia Meloni, in tali occasioni, si è così espressa: favorevole, favorevole, assente, favorevole, in missione.
Gioite, gente, giacché un nome dal quale si può ripartire in fondo c'è già (forse sì, ma anche no)!
Per maggior effetto, suggerisco altresì l'ascolto di questo brano nel mezzo della consultazione delle dichiarazioni di voto: https://www.youtube.com/watch?v=3MRvDGd02mA. Si tratta pur sempre di un classico intramontabile!
EliminaGrazie, winston, una risata me l'hai proprio regalata, e di questi tempi è merce rara. Mi arruolo anch'io nel Team Scilipoti. :-)
EliminaSu Rampini
EliminaSempre le stesse cose, questa è una versione sofisticata del mitico "Pavidi conigli!" di Carnevale Maffè, condita con un accenno alla "vecchiaia" che rende "avversi al rischio" (orrendo calco dall'inglese).
Aspettiamo il rifiorire di un arditismo giovanilistico neoliberista? A questo sono ridotti gli spin doctor?
Insomma, il senso complessivo del disegno neoriformista (un punto che avevo lasciato indietro: per fortuna che ho trovato una bella monografia che mi aiuta parecchio ;-)), che è poi il medesimo del diritto europeo, potrebbe essere riassunto in questi termini: "Questi sono i compiti permanenti di intervento dei pubblici poteri: «instaurare un contesto economico favorevole alle imprese» (altrove la Commissione parla di «creare un ambiente socioeconomico sano, adeguato» a «liberare le potenzialità latenti per una crescita sostenuta»); «incentivare» i lavoratori a diventare imprenditori di se stessi; «smantellare», attraverso un sistema educativo e scolastico prevalentemente orientato al culto dell’impresa, «le barriere culturali nei confronti dell’assunzione del rischio»." (le parti virgolettate sono citazioni da documenti della Commissione. La fonte è L. Patruno, Il modello istituzionale europeo e l'idea di costituzione, Torino, Giappichelli, pag. 207. Non me la sento di consigliarlo a tutti perché ha una prima parte teorica molto impegnativa, ma è certo del tutto conforme alle analisi elaborate qui, ovvero il modello "sociale" comunitario deriva dall'ordoliberismo ed è radicalmente altro rispetto a quello delle costituzioni di democrazia sostanziale, la nostra in particolare. Ha alcune magnifiche pagine di contropelo ad Habermas che magari in futuro riporterò).
RispondiEliminaOvviamente la favoletta è che conformarsi a quegli indicatori, "a cholesterol test for the regulatory environment for domestic businesses", come dice (qui, pag. vi) con una delle sue metafore tanto efficaci la World Bank, serva gli interessi generali. Oltre a quanto giustamente riportato del post, basti dire che la stessa World Bank "recognized Egypt as the “region’s top reformer” in each year from 2006 to 2008. Indeed, in 2008, the country was crowned the “World’s Top Reformer” by the World Bank and the International Finance Corporation." (Adam Hanieh, Lineages of Revolt, Chicago, Haymarket Books, 2013, s.p.: gran bel libro consigliato da Flassbeck per capire come e quanto è stato devastato e depredato dal neoliberismo il Medioriente).
Ovvero, tornando a Patruno (pag. 206): "Compito dello Stato (dei pubblici poteri sovranazionali, quando ne ricorrano le competenze) non è di modellare l’ordine economico indirizzandolo a fini generali, ma di modellare - intervenendo sul dato tecnico, giuridico, culturale - la società, affinché l ’ordine economico possa autorealizzarsi. Con un motto di spirito ben noto, si potrebbe dire che il governo deve accompagnare l’economia di mercato dalla culla alla tomba.”
Insomma: "Con una frase: lo Stato non interviene per correggere i fallimenti del mercato (come vorrebbe l ’ortodossia della ‘regolazione’) e, dunque, ex post, ma interviene ex ante, affinché non fallisca il «mercato» come progetto complessivo di conformazione della società.”
Coi meravigliosi risultati che tutti possiamo apprezzare.
Direi che si intende accompagnare anzitutto alla tomba la democrazia del welfare.
EliminaCome dici, con diverse angolazioni, o meglio "in other words", sono i concetti qui già espressi. Suppongo che manchi la parte in cui si evidenzia che la legalità costituzionale, ovvero l'ordine costituzionale inderogabile di cui, ogni tanto, parla la Corte enunciando astrattamente i "controlimiti, in tutto questo diviene un ricordo del passato. E senza passare per il "via" di una nuova fase Costituente (popolare, meno che mai...).
I tuoi approfondimenti, che attendiamo con ansia, sarebbe meglio organizzarli in un post (anche diviso in più parti se di spessore consistente :-)); in tal modo, molti dei "pigri" che si limitano a leggere il post, senza dilungarsi sui commenti, potranno essere informati e il tuo lavoro avrà la maggior diffusione che merita.
Non per onerarti eccessivamente ma per conoscenza dei..."polli" (in senso buono, beninteso): le parti in lingua straniera, sarebbe meglio inserirle già tradotte per quanto possibile (ovviamente).
EliminaDei controlimiti ne parla (tra l'altro non ho messo la data: 2006), pag. 258: "Il trattato costituzionale europeo (in continuità con l ’ultima stratificazione maastrichtiana) mantiene e rafforza l ’impianto monetarista e liberista del governo sovranazionale dell’economia, svuotando i precetti sociali fondamentali delle costituzioni nazionali e rendendo sempre più evanescenti e retorici quei “controlimiti” proclamati a mo’ di colonne d’Èrcole del potere organizzativo comunitario."
EliminaAltrove si trovano valutazioni anche più esplicite e più pessimiste (o realiste, secondo il punto di vista): "Il sistema costituzionale, radicalmente assediato dalle trasformazioni politico-istituzionali in corso, non pare più in grado di reggere l’urto dei nuovi poteri che si vanno affermando politicamente in via di legittimazione autonoma. Qui, come sopra, il tentativo della dottrina è costretto a fondarsi sulla necessità di ricondurre, in via di interpretazione riduttiva, tali poteri nei limiti della Costituzione, senza poter prevedere se questo sia ancora, di fatto, politicamente possibile. Tanto la teoria delle norme sulla normazione quanto l’analisi dell’apertura dell’assetto organizzativo costituzionale dimostrano che il fondamento di validità del sistema — quando ancora si riesca a configurarne uno — si
trova all’esterno di esso, nel fatto (consuetudine confermativa o effettività che dir si voglia).” (F. Bilancia, La crisi dell'ordinamento giuridico dello Stato rappresentativo, Padova, Cedam, 2000, pag. 343).
A proposito di eventuali riforme, per restare in tema, costituzionali: "Non saprei cosa augurare al costituzionalismo italiano, se una costituzione democratica, di alto profilo ma politicamente vuota, o una costituzione vera, misura effettiva e, si spera, limite dei poteri
reali. In tale secondo caso la costituzione sarebbe, con più probabilità, concretamente vigente e vitale, perché dotata di reale forza politica — lo sarebbero i poteri che essa andrebbe a disciplinare—, ma certamente di democratico rischierebbe di non avere più
che il nome, seppur vorranno i suoi estensori." (Ivi, pag. 354).
Di materiale ne ho parecchio e sono ben felice di metterlo a disposizione. Devo ragionare un po' su organizzazione ed esposizione. Naturalmente tradurrò tutto. ;-)
Questo semmai conferma che la incompatibilità dei trattati è ben visibile e ci pone un paio (almeno) di interrogativi (che peraltro sono trattati nel "nuovo" libro):
Eliminaa) come mai questa relativamente diffusa comprensione dei costituzionalisti non ha trovato manifestazioni rafforzate e più pubblicamente (TV-talk inclusa...in teoria) visibili dopo la crisi del 2008-2011 e fino ad oggi;
b) che, in ogni modo, la prevedibilità e la geometrica potenza dell'euro nel realizzare il modello eversivo "de facto" pare costantemente sfuggita, pur essendo i suoi effetti e il suo assetto (in particolare la BCE indipendente pura) evidenti pure a un non economista (come attesta l'analisi di Guarino del 1992).
Attendo con curiosità la tua "rassegna": magari scopriremo perchè questo blog è "solo" pur non essendo "isolato", scientificamente parlando...
Mi pare sia chiarissima la percezione "statica" dell'esproprio rappresentato dalla BCE e dal SEBC; molto meno gli effetti dinamici (anzi, a volte si ipotizzano effetti di segno opposto rispetto a quelli reali oppure che si tratti di un mutamento che non fa che ratificare un'irresistibile metamorfosi dello Stato ("ora c'è a' globalizzazzzione..."). Ho ancora un bel po' di materiale da esaminare, però).
EliminaUn esempio fra i vari possibili: "Vero è, tuttavia, che tutto il Titolo VI (soprattutto una volta a regime, e cioè dopo il passaggio alla terza fase) mette in discussione elementi importanti della sovranità dello Stato («conditions essentielles d’exercice de la souveraineté nationale», secondo il Conseil constitutionnel francese), a cominciare dalla stessa facoltà di battere moneta, che da secoli - ad esempio già in Bodin e poi in Vattel - viene considerata
un vero e proprio «diritto di maestà», attributo «naturale» della sovranità. Né di questo ci si può sorprendere: lo Stato è chiamato a gestire la politica economica, e questa non è possibile senza il governo della moneta.
A ragionare secondo gli schemi e i principi tradizionali, le previsioni del Trattato sembrerebbero dunque, per questa parte, radicalmente confliggenti con l’essenza stessa - irrinunciabile - della statualità. L’ostacolo, allora, si può superare soltanto mettendo in
dubbio [ma forse sarebbe il caso di scioglierlo questo dubbio o no?, nota mia] la tenuta di quegli schemi e di quei principi, rilevando l’interdipendenza ineliminabile tra le economie dei vari Stati, e concludendo nel senso che il Trattato non fa che prendere atto di una realtà già esistente, nella quale la libera determinazione delle scelte di politica economica dello Stato non è altro che un lontano ricordo. Solo la torsione subita dalla Staatlichkeit, che l’ha resa profondamente diversa da ciò che essa fu in passato, può - insomma - giustificare I’«espropriazione» comunitaria delle competenze degli Stati nazionali in materia di politica economica." (M. Luciani, La Costituzione italiana e gli ostacoli all'integrazione europea, Politica del diritto, a. XXIII, n. 4, dicembre 1992, pag. 583)
L'impressione è però anche che qualcuno gli effetti veri li avesse capiti e li gradisse (o qualcosa in più). Dei "vecchi" (perché poi ci sono anche alcuni "giovani" abbastanza terribles) ho parlato di Bognetti, ma merita una menzione anche una figura tutt'altro che secondaria come Merusi. Il volume linkato gli attribuisce una produzione scientifica ispirata "a un atteggiamento realistico e di disincanto". Questa citazione che riporto sta sul Bilancia (pag. 89): "Ed il modello culturale che discende pervasivamente su tutti i sistemi giuridici, contaminandoli e condizionandoli, sembra oggi
Eliminaavere la propria rappresentazione ideale, la propria immagine sacralizzata nei dogmi professati nel Trattato di Maastricht. L’obiettivo primario della stabilità dei prezzi, per dirla con Merusi, «scopo eterno» (150) del nuovo sistema di valori costituzionali indisponibili,
viene affidato al Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), nuovo organo costituzionale di ciascuno Stato membro, nella cui essenza politica soltanto può germogliare il seme della perfezione, la capacità di «tendere ad Deum»(151) [!!!!!!!: punti esclamativi miei!], di perseguire, nell’esercizio di un potere politico eterno, l’affermazione del fine perpetuo che viene ad esso affidato. Tornano alla mente le famose parole di Schmitt: «Tutti i concetti più pregnanti della moderna dottrina dello Stato sono concetti teologici secolarizzati»(152)."
La nota 151 così riporta: "L’espressione citata è presente nella relazione tenuta dall’autore al con vegno su La nuova costituzione economica. Università degli Studi di Roma «La Sapienza», Roma, 2 2 aprile 1997, pur non comparendo nel testo definitivo degli
atti, citati alla nota precedente."
No comment.
But comment, go ahead! :-)
EliminaL'uso di Schmitt e della sua dottrina dello Stato nel contesto della sovranazionalizzazione hayekiana è qualcosa di straordinario: o non si conosce e/o non si è compresa la base einaudiana-hayekiana del federalismo ordoliberista, oppure si tratta di una svista dettata dalla evidente incomprensione della macroeconomia e del modello economico costituzionale.
O forse entrambe le cose, in una certa (s)misura...
Che posso dire? Mutatis mutandis, l'ha già detto Corey Robin: "Ever since Edmund Burke invented conservatism as an idea, the conservative has styled himself a man of prudence and moderation, his cause a sober—and sobering—recognition of limits. [...] Yet the political efforts that have roused the conservative to his most profound reflections [...] have been anything but that."
EliminaTanto per capirci, dalla solita Costituzione economica di Bognetti (pag. 237-38. Sta parlando di quel progetto costituzionale europeo che ritiene troppo esplicito per poter essere adottato): “Affinché un progetto come quello del Gruppo potesse venir democraticamente accolto dagli stati europei come formale, definitiva Costituzione della loro Unione, occorrerebbe, innanzitutto, che fosse abbracciata con fermissima convinzione, da parte della grande maggioranza delle classi dirigenti e delle masse, un’idea dell’individuo come essere che deve provvedere a se stesso, attraverso gli istituti privatistici del diritto, senza aspettarsi se non l’indispensabile dall’intervento del potere pubblico correttivo degli esiti delle operazioni di mercato. Un’idea integrata dall’altra secondo cui l’unità di un grande mercato economico non crea doveri di solidarietà, giuridicamente rilevanti, tra le diverse popolazioni degli stati che concorrono a mantenere l’unità del mercato. Si tratta di idee che riflettono una visione etica dell’uomo e della società di alta, nobile e rigorosa virilità [dice proprio così, eh, non me lo sono inventato]; una visione che nella fenomenologia della evoluzione umana ha occupato, e ancora magari in futuro occuperà, un posto di primario rilievo in quanto strumento di educazione e di promozione civile; un momento importantissimo nella storia della civiltà.
Resta però i l fatto che una tale visione etica non è al presente quella dominante nel cuore dei popoli europei. E poiché non lo è, è molto improbabile che essi possano accettare un progetto di Costituzione europea che riflette in modo così *immediatamente percepibile* quella visione.”
E quindi rifiliamo loro la pillola amara senza che se ne accorgano (segue infatti la citazione che avevo già riportato sul necessario funzionamento neoliberale dell’Unione). Se questi sono i disincantati, chissà i fanatici che cosa dicono.
La questione del confronto Schmitt-Hayek è molto interessante. Metodologicamente non potrebbero essere più distanti (tanto è vero che giuristi di indiscutibile lealtà democratica come Mortati e Ferrara sono (anche) schmittiani); però, però…ho già accennato qualcosa in passato. Oggi segnalo questo: W. E. Schauerman, The Unholy Alliance of Carl Schmitt and Friedrich A. Hayek, Constellations Volume, vol 4., n. 2, 1997, pagg. 172 e ss Ci sarà occasione di riparlarne. ;-)
"Un’idea integrata dall’altra secondo cui l’unità di un grande mercato economico non crea doveri di solidarietà, giuridicamente rilevanti, tra le diverse popolazioni degli stati che concorrono a mantenere l’unità del mercato"
EliminaChe sia stato abbandonato nella forma da te riportata non mi stupisce . La citazione in testa al commento espone "tutti" alla schioppesca durezza del vivere (se non ho capito male). Lo scopo era invece, ovviamente, un altro. Che è stato così raggiunto.
Sbaglio?
ps un grazie cumulativo per i tuoi contributi
Figurati, my pleasure. ;-)
EliminaSì, diciamo che è stato abbandonato il mezzo, vale a dire il progetto costituzionale avanzato nel 1993 dal European Constitutional Group (qui il relativo report), costituitosi nell'estate del 1992 e composto da "15 European public choice scholars", come dice (qui, pag. 4) uno dei suoi stessi membri.
La public choice school è, come credo abbastanza noto, l'applicazione di certi postulati neoclassici al terreno della politica e in particolare della democrazia, con esiti quasi invariabilmente molto conservatori. Come ha detto uno scienziato politico come Mastropaolo (in un bel libro, che consiglio: La democrazia è una causa persa?, Torino, Bollati Boringhieri, 2011): "Almeno fino al risveglio della «ragion pratica», che schiuderà nuove prospettive [sta parlando di Rawls], la rational choice concorre dunque a conciliare la democrazia col disegno neoliberale e a dotarla di una nuova teoria di successo."
Bognetti, chiamato a commentare il capolavoro, dice sostanzialmente: ma perché uscirsene così allo scoperto con un progetto esplicito quando, lasciati a sé stessi, i Trattati sortiranno esattamente gli stessi effetti? (Forse ti eri perso il seguito dell'ultima citazione, che avevo anticipato qui).
Certo, sul piano tattico lucido lo è; i presupposti ideologici della strategia mi sembrano invece piuttosto, diciamo, opachi (non nel senso di "non chiari", ovviamente...) e declinati in modo che tutto può essere definito meno che realistico o prudente (per dire, pagg. 97-98: "Uscire dalla Comunità vorrebbe dire anche, inevitabilmente, chiudere in misura più o meno intensa il nostro sistema economico verso l’esterno. Come minimo, quasi di certo sopravverrebbe una ripresa del divieto di esportazione dei capitali. [...] Un primo passo che presto ne trarrebbe con sé altri [queste sono le amenità di Hayek nella Via verso la schiavitù. Naturalmente Bognetti era un grande ammiratore di Hayek: occorreva dirlo?], se appena — come è del tutto verosimile — l’economia, invece di prosperare, entrasse in recessione. L’avvitamento verso il basso potrebbe farsi così grave da stendere un velo di grigiore totale e definitivo sulle prospettive del sistema economico italiano. Allora non sarebbe più ipotesi irreale e assurda nemmeno la fuga dal paese delle migliori energie intellettuali e imprenditoriali, e dei giovani più capaci [certo, perché invece adesso...]: e vietare per legge quest’ultima fuga, sorvegliando con la polizia le frontiere, sarebbe il logico completamento di una iniziale scelta autarchica, ma anche un vero e proprio delitto costituzionale, e un’ignominia morale.
Forse a quest’ultimo, estremo punto non si arriverebbe mai. Ma basta averlo evocato come il fondo di un pendio sdrucciolevole per capire che solo un pregiudizio può fare ignorare che la convenienza per l’Italia — una convenienza non solo economica ma culturale e politica — è restare nell’Europa che si unisce: restarvi praticamente a qualsiasi costo. [l'ultima frase è in corsivo]"
Il fatto è che un personaggio del genere negli anni '80 apparteneva al circolo intellettuale raccolto intorno a Miglio (il gruppo di Milano), che gli aveva affidato la redazione della parte economica del suo progetto di riforma costituzionale, i cui capisaldi risulteranno essere l'economia sociale di mercato, il pareggio di bilancio, la banca centrale indipendente pura. Miglio aveva l'onestà intellettuale di ammettere che tale "riforma" sarebbe dovuta passare attraverso uno "sbrego", come diceva lui, "nel segno del «decisionismo», concetto che il M. aveva mutuato dal pensiero di Schmitt", per citare Campi. Cioè un atto esplicitamente eversivo da ratificare con un plebiscito sotto forma di referendum.
EliminaPoi simili estremismi eversivi sono diventati bandiera della sinistra, che la Costituzione la tiene sempre vicina al cuore.
Beh, come dire che le formule (slogan?) ideologiche, ben esposte e abilmente argomentate, alla fine non riescono a nascondere la sostanziale ignoranza dell'economia.
EliminaUna sorta di buccia di banana inevitabile che, oggi, è ancora lì, a farci assistere ai rivolgimenti un po' grotteschi dei neo-liberisti che paludano, pateticamente, di tecnicismo la grande distruzione che stanno evocando a gran voce. Alegher!
@Arturo
EliminaIn effetti la sinapsi dedicata non ha dato il minimo segno di eccitazione :-)
@Quarantotto
A stento evito il travaso di bile che naturalmente segue l'ascolto di lorsignori senza un minimo esame di realtà (né interno, ovviamente, e neppure esterno. Ma se l'intenzione è di imbavagliare la rete, allora gatta ci cova)
Sembra che i grossisti fiorentini di derrate alimentari rinuncino a contrastare la deflazione
RispondiEliminahttp://www.lanazione.it/firenze/cibo-invenduto-poveri-1.1446304