lunedì 16 aprile 2018

TRUMP NORMALIZZATO, I SUBPRIME "NONPRIME" E LOVUOLEL€UROPA: IL TRILEMMA INCONSAPEVOLE DELLA POLITICA ITALIANA

Risultati immagini per trilemma di agrippa

(Qui, l'immagine l'ho trovata così: "aNsiomatica"...ma il finale recava una suggestione irresistibile...)

1. Avevamo da subito avvertito le elites mondialiste che Trump costituiva un accettabile compromesso: tutto sommato, era evidente fin dalla sua ascesa che per le elites Trump fosse, piuttosto che una minaccia, una sorta di "uomo della Provvidenza"-
Certo, la presidenza Trump appariva senza dubbio un tassello essenziale da normalizzare, rispetto allo scopo di mantenere sostanzialmente intatte le strategie oligarchico-mondialiste; ma in potenza permetteva, e sta in parte permettendo, una linea di conservazione a fronte di una verticale perdita di consenso dei partiti "unici",  ma bipolarmente divisi nelle apparenze, cui è stata finora affidata la funzione di vendere la "sfida della globalizzazione" come un benefico TINA orwelliano, intriso di tecnicismo pop.
E abbiamo avuto ragione: oggi, riaffermati atlantismo di guerra non difensiva e l'unilateralità delle regole e dei famigerati valori etici che legittimano gli interventi militari (dissimulando l'imperialismo mercatista), i vertici delle elites, e soprattutto i loro mazzieri dei big-media, hanno (per ora?) accantonato la cronaca continua e inesorabile delle mostruose pecche di Trump.

2. Dunque, sostanzialmente riassorbito il pericolo Trump, entro il frame che non ha in realtà mai avuto intenzione di scardinare (e nemmeno gli strumenti culturali per farlo), si può tornare alla logora situazione politica di sempre; ovviamente, senza aver risolto il problema di caduta del consenso che comunque rimane incombente sullo sfondo (come già ammoniva Reich, qui p.6). Tanto che pare che, alle elezioni di mid-term, ne faranno (cosmeticamente) le spese i repubblicani
Rammentiamo: Le differenze tra partito democratico e repubblicano sono irrilevanti, nessun principio in cui la classe operaia ha un qualche interesse (...) ogni operaio che ha abbastanza intelligenza per capire l'interesse della sua classe e la natura della lotta in cui è coinvolto troncherà una volte per tutte i suoi rapporti con entrambi " - queste parole furono pronunciate da Eugene Debs - politico, sindacalista e leader dell'American Railroad Union – più di un secolo fa: ma il tempo non ne ha affatto mutato la validità e la sostanza. 
Anzi, tale concetto è stato ribadito recentemente dal professor Kevin Leicht, sociologo alla University of Iowa , quando scrive che il sistema politico americano del “winner-take-all”  ha “prodotto quello che il commentatore politico Kevin Phillips ha descritto come "il partito capitalista più entusiasta del mondo (GOP ) [Grand Old Party – soprannome del Partito Repubblicano ndr.] e "il secondo partito capitalista più entusiasta del mondo" (Partito Democratico). Entrambi i partiti fanno appelli transitori a favore della classe media e talvolta anche degli elettori poveri, ma entrambi sono finanziati da ricchi capitalisti [...]”


3. La cosa non rimane senza conseguenze presso i media americani più...vivaci. Ed è così che Zerohedge ironizza sulla "lista di tutte le volte che Trump aveva messo in guardia contro gli attacchi (unilaterali) alla Siria", riportando un'esilarante lista di suoi precedenti tweets (critici di Obama, nell'era del Trump candidato anticonformista) nonché quello, recentissimo, di riavvicinamento con McCain (col quale in precedenza erano volati gli stracci proprio sulla politica estera).
Incidentalmente, una notizia non irrilevante sullo sfondo di queste ultime vicende e sui futuri eventuali esiti dell'uso di gas in Siria: un laboratorio indipendente svizzero afferma che il gas utilizzato per attentare alla vita di Skripal, risulterebbe prodotto (soltanto) da USA e Regno Unito, trattandosi dell'agente BZ, mai prodotto dalla Russia (le relative risultanze sarebbero state già comunicate alle NU).

4. Ma il problema principale che Trump non riuscirà a gestire facendo scontati compromessi - con Putin: e sempre con la riserva mentale, ex parte USA, che ogni accordo sottobanco sia trasgredibile alla prossima, e immancabile, occasione-, è quello dell'economia americana.
Una travolgente prospettiva, ma non in senso trionfalistico, è quella del prevalere, nella società a crescita debt-led (qui, pp. 7-10), delle attività economiche speculative a "schema Ponzi", cioè quelle che non sono in grado, in base al rispettivo cash flow, di ripagare nemmeno gli interessi sul capitale prestato; e infatti, la stessa fonte USA, ipotizza: "Potremmo essere avviati verso un altro "Minsky moment".

5. L'ulteriore conferma di questa situazione si coglie da un'altra news, non fake ma mantenuta sotto tono: pur ridenominati elegantemente nonprime, i mutui ipotecari sottogarantiti su debitori sostanzialmente incapaci di restituirli, a maggior ragione perché gravati da un più alto anticipo e da interessi maggiorati, sono in crescita sostenuta. E  infatti Zerohedge, traendo da CNBC, segnala: "Questa è veramente la bolla del "Tutto": persino i bond sui mutui subprime sono tornati". L'incipit dell'articolo è...folgorante: "Record di insolvenza sugli student loans? Fatto. Migliaia di miliardi di debito sulle carte di credito? Fatto. Sei titoli azionari hi-tech che dominano (col loro segno negativo) l'indice Nasdaq? Fatto. Subprime auto loans (prestiti per l'acquisto a rate delle auto) a livelli record? Fatto.
Mancano solo i mutui ipotecari immobiliari subprime e avremmo i presupposti completi per ogni tipo di bolla.
Ma...aspettate: pure questi stanno tornando, solo sotto un nome diverso...".

6. D'altra parte lo "shadow unemployment index", cioè la platea dei disoccupati accomunati ai working poors dediti a lavori sottopagati e saltuari, è sempre ben sopra il 20% della forza lavoro:




7. Quindi non dobbiamo troppo preoccuparci per la situazione politica italiana: se il m5s, insieme con il Pd (renziano?), meditano di unirsi in un unico gruppo al parlamento europeo con i "paneuropei" di Macron, se anche Forza Italia,  appoggia la linea atlantista in versione interventista-militare, se Berlusconi pensa che Lega e FdI condurebbero l'Italia al disastro economico, se, infine, è sempre più evidente che, semmai ci faranno rivotare, chi sarà rimasto all'opposizione sarà l'unico a potersi avvantaggiare della (altrui) caduta verticale di popolarità, legata alla manovra "lovuolel'€uropa" in serbo per il 2018 (e per il 2019), uno scenario potenziale ed incombente risolverà tutte le attuali "inconciliabilità" politiche.
E anche se Macron potrebbe avere molto presto dei problemini interni...


Ma insomma...La nuova ondata recessiva da Wall Street (e dintorni "derivati"), costringerà i vari contendenti a decidere da che parte stare: la distruzione finale della Repubblica con politiche "austere" e follemente pro-cicliche, come unico rimedio alla crisi, oppure l'interesse nazionale e il recupero della sovranità.

9 commenti:

  1. Certo è che sentire alte cariche degli Stati Uniti parlare di "Lotta contro il Male nel mondo" mi fanno vergognare di essere una persona umana.

    Hanno più dignità i porci che si rotolano nei loro prodotti organici.

    Guardiamo allibiti un teatrino osceno - a luci rosse - dove le pornodive sono i maggiori rappresentanti delle istituzioni contemporanee.

    Mai come 'sti macabramente ridicoli personaggi dei fumetti hanno potuto inscenare un teatro tanto ben raffigurante i loro mandatari.

    Mai il nulla delle élite egemoni e cosmopolite è stato raffigurato con tanta precisione dai loro pupazzi: i pupazzi di ESSI.

    Perché, bontà loro, oramai è pure evidente che i rappresentati delle istituzioni non sono i popoli sovrani a cui poi addossare l'incapacità e l'inanità politica ed umana di questa classe di alienati.

    Ci sono milioni di occhi in tutto il mondo che, nonostante il Loto mediatico, guardano con un misto di panico e stupore una massa di idioti giocare a fare gli imperatori e i malthusiani contemporaneamente.

    Mi immagino tutti i vari gruppi di potere, le confraternite delle più alte, prestigiose e segrete "missioni" vedersi rappresentate come branchi di scimmioni dai loro avatar scimmioni.

    Sconfiggere il male nel mondo! Ma neanche Mazinga Z.

    Siamo messi così.

    Io mi chiedo cosa pensino funzionari e intellettuali al servizio di 'sto branco di idioti: l'imbarazzo del presentatore TV quando deve leggere le idiozie che gli scrive lo sponsor.

    Qui siamo oltre alle guerre di religione e di annientamento nazista: abbiamo dei cretini che giocano a Risiko con le bombe atomiche per cercare di non far capire l'entità dell'immensa depredazione ai danni di miliardi di esseri umani che, per 'sti alienati, non sono altro che CO². Da eliminare per efficientare il parassitismo e lo sfruttamento.

    Altrimenti, stando tanto con i Pareto quanto con gli Hayek, chissà quale sarebbe il destino della "civiltà"...

    Insomma, o con le privatizzazioni, o con la guerra, qui il problema dei debiti va risolto: ovviamente con la pelle di chi è stato sfruttato fino ad ora.

    Sono disgustato, proprio tanto quanto Lenin, dagli oppressi che continuano a lucidare le proprie catene. Dagli oppressi che ascoltano acriticamente la TV e da coloro che, per mezzo privilegio, leccano le terga di clown troppo ricchi per essere derisi senza orrore. Perché, diciamocelo, avere "Popper" come filosofo di riferimento, anche solo per propaganda, è rendersi tetri pagliacci rispetto a qualunque persona istruita e cosciente.

    Ma si sa, come mi segnalava il solito Arturo, non sono le oligarchie egemoni a far 'sta figura da pazzi (e ridicoli) sociopatici: tutta roba da complottisti che delirano di "deep state"...

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    1. Non dovremmo stupircene neanche un po'. Sebbene, imparare a conviverci non sia un'opzione antropologicamente razionale.

      Nondimeno, "l'imbarazzo del presentatore TV quando deve leggere le idiozie che gli scrive lo sponsor" è, purtroppo, la proiezione di un tuo imbarazzo: nella realtà "il fatto non sussiste"

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    2. Quello che non vogliono più capire gli ex-paesi "laici" e "socialisti", è che non è vero che il capitale imperialista agisca come la mafia: è la mafia che agisce conformemente alle logiche del libero capitale.

      Anche i più ottusi si stanno accorgendo della banalità del male delle nostre "élite": il Truman Show è finito e il re è nudo e tremendamente incazzato.

      Una figura vergognosa, colossale, che passerà alla Storia peggio dello scabroso spettacolo del processo di Norimberga: questo è uno storico danno d'immagine autoinflitto.

      Per questo sono tremendamente pericolosi: non possono permettersi testimoni.

      Una crisi economica di queste proporzioni accompagnata da un'aggressività bellica a tutto campo che, uniti ai progetti schiavili, orwelliani e malthusiani che vorrebbero riservare alle classi subalterne, portano il conflitto sociale al massimo della sua pericolosità e violenza.

      La cosa fantastica è che la sinistra atlantista pare ricopra un arco ideologico che comprende gli "estremi".

      Gli "estremisti" di destra (per quello che significa al di là dell'appartenenza...) sono ben più timorosi, moderati e prudenti: gli estremisti "di sinistra" sono autentici invasati che hanno tutta l'aggressività ed il fanatismo religioso dei liberisti al servizio del capitale.

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    3. L'illusione della gradualità, e quindi della tollerabilità, di quanto sta accadendo, gioca tuttavia un ruolo essenziale.

      Ogni "crisi", ogni shock, sociale ed economico, sposta in avanti la realizzazione malthusiana e orwelliana del disegno, di quel tanto che lo fa apparire come un mero adattamento TINA a nuove circostanze.

      Si gioca, grazie ai media, sul fatto che l'opinione di massa, ha la memoria di un cucciolo di criceto.
      E si va avanti fino al "punto di non ritorno", nell'apatia generale (in primis dei "semicolti").

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    4. A proposito dell'analogia tra mafia e capitale imperialista.

      Siamo ormai giunti all'attaco militare SLVLV (se la va la va), fatto di nascosto (ma non troppo).

      Gli Usa negano l'attaco di ieri, Israhell tace, ed i 'cuccioli di criceto' che guardano solo i titoli dei merdia faticano pure a capire che questo è stato un altro attacco rispetto alla notte tra venerdì e sabato scorso.

      https://www.veteranstoday.com/2018/04/16/us-syria-attack-ongoing-us-denies-as-tomahawks-downed-every-single-one/

      Un altro piccolo passo verso il punto di non ritorno.

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    5. Forse non tutto è perso, almeno a livello di coscienza individuale. Cito da una mail di un vecchio compagno con cui militavo, in giorni molto lontani, in un piccolo partito di estrema sinistra (... sì, quello...):
      "Provo sempre più schifo per questa "sinistra" antifascista con l'elmetto, clintoniana, affarista, fanatica e servile.
      Al confronto, Salvini è un gigante (e se lo dico io...)."
      Quest'ultima sceneggiata, così improvvisa e goffa, permette di distinguere le marionette, tirate bruscamente dai fili, dagli illusi troppo legati al proprio passato e alle proprie amicizie. Questi ultimi, almeno, tacciono. E qualcuno comincia a capire.

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  2. Trump normalizzato, ma iMercati no. O forse è il "normale" (e "spontaneo") andamento del mercato causato dal mancato intervento sull'eccessiva deregulation effettuata negli ultimi decenni.

    Come mi faceva notare un amico ci sarà o non ci sarà il "battito d'ali di farfalla" che innescherà il crollo? Forse sarà il mercato stesso a causare il suo crollo e ha già innescato da anni lo scoppio tramite la deregulation (notiamo che quei furbacchioni di Goldman Sachs si rifugiano in corner parlando solo di high frequency trading e non di economia reale sottostante che è il vero punto chiave).

    Cerco rifugio nelle parole di Gramsci e faccio prevalere l'Ottimismo della Volontà:

    «Quale radicale mutamento porterà nell'orientamento del piccolo e medio risparmio l'attuale depressione economica se essa, come pare probabile, si prolunga ancora per qualche tempo? Si può osservare che la caduta del mercato azionario ha determinato uno smisurato spostamento di ricchezza e un fenomeno di espropriazione « simultanea » del risparmio di vastissime masse della popolazione, un po' dappertutto, ma specialmente in America: così i processi morbosi che si erano verificati a causa dell'inflazione, nel primo dopoguerra, si sono rinnovati in tutta una serie di paesi, e hanno operato nei paesi che nel periodo precedente non avevano conosciuto l'inflazione. [...]

    La massa dei risparmiatori cerca di disfarsi completamente delle azioni di ogni genere, svalutate in modo inaudito, preferisce le obbligazioni alle azioni, ma preferisce i titoli di Stato a ogni altra forma di investimento. Si può dire che la massa dei risparmiatori vuole rompere ogni legame diretto con l'insieme del sistema capitalistico privato, ma non rifiuta la sua fiducia allo Stato: vuole partecipare all'attività economica, ma attraverso lo Stato, che garantisca un interesse modico ma sicuro. [...]

    Ma, una volta assunta questa funzione, per necessità economiche imprescindibili, può lo Stato disinteressarsi dell'organizzazione della produzione e dello scambio? Lasciarla, come prima, all'iniziativa della concorrenza e dell'iniziativa privata?»

    [A. GRAMSCI, Note sul Machiavelli, Americanismo e fordismo (Q. V), pag. 439-442]

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    1. Ma oggi il capitalismo, istituzionalizzandosi tramite l'€uropa, ha organizzato il neo-gold standard in modo molto più "scientifico": i titoli di Stato seguono il destino della dissoluzione di quest'ultimo è divengono titoli a forte rischio.
      Sia sui corsi, grazie allo spread e alla prospettiva di risk-weighting, sia quanto al default, grazie alle banche centrali indipendenti "pure".
      Anzi, all'unica banca centra le indipendente "pura" del mondo...

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  3. Già. La situazione è veramente delicata. Organizzazione "maniacale" fin nei minimi dettagli.

    Il termine "scientifico" mi fa tornare in mente la citazione di Marcuse in "L'uomo a una dimensione": [...] usare la conquista scientifica della natura per la conquista scientifica dell'uomo.

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