giovedì 22 maggio 2014

LA GRANDE SOCIETA': PAN-EUROPEISMO PER LA MORTE DEI POPOLI (la pace di Richard Coudenhove-Kalergi)


http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/mondialismo/immagini/herman_van_rompuy.jpg

 (Il presidente Van Rompuy riceve il premio europeo Coudenhove-Kalergi 2012)

In questo ricco post di Bazaar, ritroviamo le "connessioni" che risolvono le apparenti contraddizioni nel cui disorientamento generale si nutre il nuovo poter€: nomi che si intrecciano, da von Mises a Funk, e un indiavolato proletario aristocratico fa "gemmare" un profluvio di think-tank per ritrovare la dimensione neo-feudale di un'Europa senza il peso insopportabile della democrazia. Ci siete dentro, anche se vi diranno di no: siete "meticci" e dotati di visione ristretta, quindi dovete credere...e obbedire. Al più "sognare". Punto.

Idealismo pragmatico, realpolitik e pacifismo della morte.

Die Folge ist, daß Mischlinge vielfach Charakterlosigkeit, Hemmungslosigkeit, Willensschwäche, Unbeständigkeit, Pietätlosigkeit und Treulosigkeit mit Objektivität, Vielseitigkeit, geistiger Regsamkeit, Freiheit von Vorurteilen und Weite des Horizontes verbinden.
(Richard Coudenhove-Kalergi, padre fondatore del progetto pan-europeo, Praktischer Idealismus[1], 1925, p. 21.)

Sul fatto che qualcosa non torni in tutto il progetto di integrazione europea, ce ne stiamo accorgendo. 
Che Maastricht sia stata solo la materializzazione di una nuova forma di organizzazione sociale totalitaria[2], da innervare nella culla mondiale della democrazia, è patente tanto quanto tutta l'infrastruttura ideologica della scuola austriaca, mimetizzata in quella ORDO-liberale di Friburgo, sia dalle origini l'architettura politico-economica che naturalmente cercava nell'Europa della cultura e della socialdemocrazia, il punto nevralgico delle spinte mondialiste occidentali.
Per capire cosa sia il mondialismo, è necessario risalire almeno all'illuminismo, quando la Pace Perpetua kantiana si sposa con le rivoluzioni americane e francesi e alla “Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino[3]: poiché fino ad ora l'universo godibile coincide più o meno con il globo terraqueo, chiamato anche “mondo”, un obiettivo ambizioso poteva essere quello di estendere questi grandi risultati politici a tutto il genere umano, tramite un unico “governo mondiale
Come sottolineò un paio di secoli dopo Schmitt[4] negli anni'60 del secolo breve,  gli USA avrebbero dovuto trainare quest'ultima parte del processo di globalizzazione, difendendola e combattendo le necessarie guerre causate dalla resistenza che gli incivili degli altri continenti avrebbero profuso spasmodicamente, nel tentativo di sopravvivere all'importazione della democrazia: «maledetti protezionisti».
Si vis pacem para bellum
Notare che Schmitt vede proprio negli Stati nazionali il progresso verso la pace, proprio in quanto la nazionalizzazione dell'Europa porta ad una “civilizzazione dei conflitti bellici” e ai primi tentativi di  regolamentare i rapporti internazionali. (L'ordinamento giuridico nazionale già risolve i conflitti politici senza la necessità dell'eliminazione fisica dell'avversario).
Ma perché si realizza prima la globalizzazione dei mercati piuttosto che quella di questo illuminatissimo governo mondiale? Per lo stesso motivo per cui ci hanno piantato il free&peace-keeping €uro prima dell'edificazione degli altrettanti illuminati USE: «maledetti protezionisti».
D'altronde, se regole e norme ci donano la libertà individuale, anche vincoli e condizionalità ci donano la libertà sociale, o no? Chang e porcellini periferici potrebbero non condividere.
Quindi, il percorso tracciato con il servo della Corona Adamo Smith e perfezionato con Ricardo, con la migrazione London 2 Washington trova le gambe nerborute degli Yankee e la bandiera che sventola non è più quella dell'Impero, ma quella dei 10 emendamenti e della democrazia con la scritta “libertas, con lo scudo crociato si vince”. Rigorosamente da esportare[5].
Agli inizi del '900 abbiamo quindi un allegro switch del progetto mondialista: ovvero l'imperialismo del British Empire a suon di liberismo e cannoniere, si riveste, si cosmetizza con la tradizione latomistica e pacifista che ha visto le rivoluzioni liberali gettare le basi delle democrazie. 
Dal progetto più rivoluzionario e progressista della storia umana, a quello più reazionario ed elitista mai concepito, anche se con le dovute eccezioni e sfumature: eccezioni e sfumature che semplicemente richiamano ad un'eterogenesi di questa distopia incipiente.   
Il progetto politico della mondializzazione nasce, quindi, nel momento in cui a nostro Signore viene sostituito il Grande Architetto;  e qui una serie di ingegneri si presta a fornire gli strumenti “tecnici” per far star in piedi la Grande Società mondializzata.
Come è noto, per far star in piedi certi progetti architettonici sono necessari bravi ingegneri: più il progetto è bislacco e insensato, più l'ingegnere deve scervellarsi[6]
Quando il progetto è veramente demenziale – per quanto disegnato con squadre e compassi[7] - è dirimente un grandissimo finanziatore: l'ingegnere firma il progetto, si intasca la busta e tanti saluti. 
Chi sono quindi i moderni finanziatori del mondialismo? Ovviamente collettivisti e socialisti che, nel periodo che ci interessa, si chiamano Warburg, nella persona di Max, e finanziano con 60000 marchi un "proletario" democratico di nome Richard Nikolaus von Coudenhove-Kalergi.
Da bravo cittadino cosmopolita ripropone una Giovine Europa, con un po' meno passionarietà[8] mazziniana, ma sicuramente con uno stile e delle movenze molto più glamour: 1923, nasce il manifesto pan-europeo[9]. Quali dovevano essere i suoi principi fondanti? Liberalismo (ma pensa...), Cristianità (???), responsabilità sociale (vabbè) e pro-europeismo (ma dai?).
Kalergi proponeva pragmaticamente come risolvere il problema dell'eterogeneità antropologico-culturale affinché sia possibile un governo stabile: quale miglior pace per i popoli se non la morte degli stessi, no? Pratico!
Ma non con rozzissime guerre, démodé, ma con un bel progetto eugenetico.  Pacifico.
Nel 1901 è un antisemita convinto, pubblica i suoi strali xenofobi in un trattato: Das Wesen des Antisemitismus, sulle orme di suo padre, vero cosmopolita antisemita e poliglotta che parlava correttamente 16 lingue.
Come vuole la tradizione distopica del '900, Kalergi entra nella loggia massonica di Vienna all'inizio degli anni'20[10].
Il socialismo viene da costui identificato come affermazione politica degli ebrei dell'Europa orientale in una lotta fratricida con l'aristocrazia capitalistica, di cui la figura di spicco, negli anni '20, è Trotskij.
(Il matrimonio tra plutocrazia ebraica e nobiltà europeo-cristiana sembra trovi in quegli anni  celebrazione con la genesi nel sionismo
«L'uomo del futuro sarà un bastardo. Le razze di oggi e le classi spariranno a causa della scomparsa di spazio, tempo e pregiudizi [e frontiere, ndt]. [...] La razza eurasiatica - negroide del futuro, simile nel suo aspetto esteriore a quello degli antichi Egizi, sostituirà la diversità dei popoli con una diversità di individui» (Praktischer Idealismus, 1925, p. 22.)
Non vuoi la guerra tra popoli? Elimina i popoli.
Vuoi la pace sociale? Elimina le classi.
Questa è concreta utopia: non quella dei programmi costituzionali moderni che hanno rischiato di far governare la democrazia addirittura al demos stesso![11]
D'altronde, riprendendo la citazione  iniziale tradotta in lingua periferica:
«Il risultato è che nei meticci si uniscono mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità, crudeltà, infedeltà con obiettività, versatilità e agilità mentale, assenza di pregiudizi e ampiezza d’orizzonti.»
Contrapposto ai consanguinei che, invece: «[...] ereditano tratti comuni, la volontà, le passioni, i pregiudizi, le inibizioni con un grado sempre maggiore nella discendenza. Si distinguono per lealtà, pietà filiale, senso della famiglia, appartenenza. Saranno dotati di resistenza, testardaggine, energia caratterizzati da ristrettezza mentale, pregiudizi, mancanza di obiettività, ristrettezza di orizzonti». (Praktischer Idealismus, 1925, p. 20.) 
Quindi cosa propone il simpatico architetto genetico dopo svariate argomentazioni di indubbia qualità scientifica?
“Sanguemisti” e “purosangue” hanno pro e contro: si riproduce artificialmente una classe unica di prolet bastardi, senza carattere, senza scrupoli, instabili, crudeli, infedeli, forzatamente ignoranti e che accettino senza troppe paturnie la loro condizione di sub-umani e li si fa governare da una aristocrazia dove il sangue è quello della vecchia nobiltà europea e quello degli ebrei (?). 
Nella sua pan-visione della società, il nostro pacato elitista rappresenta un'Europa cristiana in cui la selezione darwiniana avrebbe fatto emergere due genie superiori: una militarmente vincente, su cui edificare la costruzione europeista, quella germanica e una spiritualmente vincente, fondante l'etica occidentale, che nel male e nel bene è emersa in tutte le maggiori arene competitive dell'intelletto umano, dalle arti alle scienze, dal pensiero politico all'affermazione capitalistica: quella semitica, da cui ha origine l'etica cristiana stessa. (In oriente la forza militare sarebbe invece rappresentata dai Giapponesi mentre quella etica sarebbe rappresentata dai Cinesi).
La nuova aristocrazia sarebbe dovuta quindi risultare dalla fusione della nobiltà di sangue con quella emersa per nobiltà di spirito, in particolare quella ebraica. (Anche Lenin, come intellettuale passionario, rappresenterebbe questa nuova aristocrazia dello spirito).
D'altronde l'antisemitismo nasce, secondo il nostro, dal claustrofobico limite culturale e spirituale e dall'invidia per i risultati nelle scienze e nella finanza dei figli di Sion (Sion, il monte della Pace, che per traslazione è anche Gerusalemme,  città della Pace): gli ebrei hanno le doti sia dei “sanguemisti”, essendo cosmopoliti forzatamente, sia le doti dei “purosangue”, avendo conservato tramite l'appartenenza culturale-religiosa e il matriarcato, un fortissimo senso identitario, nonostante non fosse esistito per millenni una qualsiasi forma statuale di riferimento, se non una Terra Promessa.

D'altronde, «[...] tutti i promotori di una moralità cristiana, religiosa e non religiosa, da Augustine a Rousseau, da [quel “federalista cosmopolita”, ndt] di Kant a Tolstoij, erano spiritualmente ebrei per scelta. Nietzsche è stato l'unico non ebreo, l'unico Europeo laico.»
Quando nei primi anni '30 venne proposta l'idea pan-europea ad Adolf Hitler, noto pittore del giro pan-viennese, pare non l'abbia presa molto bene...
Inutile dire che il potente finanziere Hjalmar Schacht, indeciso su come conseguire il medesimo risultato tramite il nuovo progetto di Sacro Romano Impero, faceva sia parte del e finanziava il movimento federalista pan-europeo sia il partito nazista. Di rifa o di rafa...

Se non si considera il legame tra nobiltà e Impero Carolingio non si comprende il fantomatico asse(immetrico) franco-tedesco: soprattutto non si comprende il mitico premio Carlo Magno[12].

Come si può immaginare, il progetto federalistico pan-europeo piacque molto ai pacifisti della scuola austriaca tanto che il Conte Kalergi, preoccupato da altre eterogeneità, ovvero quelle che infastidivano il progetto di moneta unica, si rivolse nell'immediato dopoguerra ad un simpatico economista per la consulenza tecnica, certo von Mises.

E il cerchio si chiude.

La visione aristocratico feudale dei federalisti mondialisti, sposa la gioia dei nipotini degli Asburgo della Scuola austriaca che si fonda sul “neo-feudalesimo” di Carl Menger (1840-1921), fermo oppositore delle politiche di industrializzazione prussiana, simili a quelle esecrate degli USA.
Un altro cuginetto di von Hayek, Eugen von Böhm-Bawerk si trovava allineato con il marxista Nikolai Bukharin[13], in quanto erano accomunati, in quegli “estremi che si toccano”, dalla passione per  la “teoria della sovrapproduzione” marxiana che avrebbe fatto esplodere il capitalismo.

Un altro simpatico intellettuale germanico, fu il “filosofo individualistico” Jacob Burckhardt, inspiratore prima di Friedrich Nietzsche e poi di Martin Heidegger che constatava la superiorità intellettuale tedesca: in piena sintonia con Kalergi, disprezzava profondamente il risultato finale del Rinascimento, considerandolo uno dei peggiori momenti della storia poiché pose fine all'alleanza medioevale delle oligarchie aristocratiche con la Chiesa che, dal suo punto di vista, rappresentava il punto più alto di civilizzazione. Egli prevedeva l'avvento dei totalitarismi come il naturale distillato di “industrializzazione”, “Stato nazionale” e “demagogia”. Hayek riprenderà questi temi sia in The Road to Serfdom ma, in particolare, in Counter-Revolution of Science (1952).   

L'uso della tecnica per eliminare la tecnica stessa. Fantastico.

E' proprio in questo rifiuto dell'industrializzazione che la scuola deflazionista austriaca si differenzia dalla scuola classica, del liberismo angloamericano o da quel pastrugno teutonico che è l'ordoliberismo, l'assetto economico ordinamentalizzato con Maastricht.  

Il movimento pan-europeo e la Società di Mont Pelerin che condividono figure guida come von Hapsburg e Walter Lippman, sono strutture gemellate
La seconda si ramifica negli anni in un numero sterminato di think tank che formeranno gli intellettuali, gli spin doctor e le future classi dirigenti per la realizzazione della Grande Società hayekiana, la pan-terra (senza terùn) kalergiana e la “Grande Democrazia” spinelliana (poraccio, lui che era un sincero socialista![14]). 
Uno di questi privatissimi consessi diventerà quel parto della mente di Ribbentrop[15] chiamato Commissione Europea, organo destinato a realizzare quel progetto ben più ampio che nasce in seno alla Commissione Trilaterale[16].

Possiamo quindi credere al nostro Coudenhove-Kalergi che nel'43, in "Crusade for Pan-Europe: Autobiography of a Man and a Movement", scrisse che: «Haushofer, Schacht, e Funk hanno fatto e probabilmente ancora fanno qualsiasi cosa per convincere Hitler della necessità di creare qualcosa di simile ad una federazione europea sotto l'egemonia teutonica

L'uso del capitale per eliminare il capitale:

«Nella penuria di sangue e nobiltà d'animo, non era sorprendente che una terza classe di persone prese temporaneamente il potere: la plutocrazia. La forma di costituzione che ha sostituito il feudalesimo e l'assolutismo è stata la democrazia; una forma di governo plutocratico.
Oggi la democrazia è la facciata della plutocrazia [cfr. Hayek il sistema “idraulico sanitario”]: perché la gente non avrebbe tollerato una plutocrazia palesata
Nelle democrazie repubblicane e monarchiche gli statisti sono i burattini, i capitalisti la mente che detta le linee guida della politica; essi governano attraverso l'acquisto di opinione pubblica, degli elettori, attraverso le imprese e le relazioni sociali con i ministri [tramite attività di lobby, ndt].
Al posto della struttura sociale feudale abbiamo quella plutocratica: la nascita non è più determinante per la posizione sociale, ma il reddito. La plutocrazia di oggi è più potente della aristocrazia del passato: perché nessuno è al di sopra di lei come lo Stato, che è suo strumento e complice.
Quando c'erano vera nobiltà di sangue, il sistema di aristocrazia per nascita era proprio come quello di oggi dell'aristocrazia per quantità di denaro: la prima casta dominante era dotata di buon senso, di responsabilità, di cultura, di tradizione mentre la classe che governa oggi non ha sentimenti di responsabilità e ha cultura e tradizione da bar. Le poche eccezioni non cambiano questo fatto.
Mentre l'ideologia del feudalesimo era eroica e religiosa, la società plutocratica non conosce valori superiori al denaro e alla bella vita: il valore di una persona è in funzione di ciò che ha, non secondo di ciò che è.
Tuttavia, in un certo senso, i dirigenti della plutocrazia hanno formato un'aristocrazia, una élite: per accumulare grandi fortune sono necessarie un certo numero di eccellenti qualità: l'energia, la prudenza, la saggezza, la presenza di spirito, l'iniziativa, il coraggio e la generosità. A causa di queste qualità, gli imprenditori di successo su larga scala legittimano la loro natura di conquistatori moderni tramite la loro volontà superiore e il loro potere mentale che li ha portati vittoriosamente sopra la concorrenza.
Tuttavia, questa superiorità dei plutocrati è valida solo all'interno del popolo della classe operaia, che scompare immediatamente quando questi affaristi si misurano contro i rappresentanti di spicco delle professioni ideali.
Come l'aristocrazia del sangue e dello Spirito, così anche quella del denaro è attualmente in un periodo di decadenza. I figli e nipoti di coloro che sono stati grandi imprenditori, la cui volontà è stata temprata dalle difficoltà e dal lavoro, avevano portato dal nulla al potere,  per lo più sono rampolli che si danno alla vita godereccia e all'inazione. Solo raramente ereditano la capacità dei propri padri. […] Potenza ed efficienza entrano in conflitto: e così minano la giustificazione interna del capitalismo. Lo sviluppo storico ha accelerato questo decadimento naturale. […]
La plutocrazia europea è squallida al contrario della missione etica americana tanto quanto quello che riguarda la loro estetica. [...]
Una volta che la classe dirigente cessa di essere un simbolo di valori etici ed estetici, la loro caduta è inarrestabile. La plutocrazia è, rispetto ad altre aristocrazie, povera di valori estetici. Essa svolge le funzioni di un'aristocrazia politica, senza gli stessi valori culturali della nobiltà da offrire.
La ricchezza è tollerabile, ma solo in veste di bellezza, giustificata solo come portatore di una cultura estetica. […] non è mai successo che in Europa continentale il feudalesimo e l'assolutismo abbiano abdicato volontariamente, se non per paura del ripetersi del terrore giacobino che portò alla  fine della nobiltà francese e del re. Così è la spada di Damocle del terrore bolscevico che riesce ad ammorbidire più velocemente i cuori dei plutocrati e a fare più concessioni alle richieste sociali, che in duemila anni il vangelo di Cristo[17].» (Praktischer Idealismus, 1925, p. 39-43)

Le prime considerazioni che si possono fare sono:

1 - l'essenza della superiorità razziale non sta quindi nell'etnia di per sé, ma in quella selezione di sangue di qualità cosmopolita che è la vera natura di classe, che non può essere comprata neanche con il denaro.

2 – emergono almeno due grandi blocchi di pensiero reazionario che si contrappongono nel progetto mondialista: uno che trova nella scuola classica del pensiero angloamericano, del capitalismo sfrenato, del consumismo obeso promosso da una classe dirigente “antiestetica”, “ignorante” e poco “spirituale” che, nella sua espressione europea, trova completa amoralità e irresponsabilità. (Come dargli torto...). Il suo imperialismo è sfacciatamente guerrafondaio. (Il ruolo “estetico” degli USA cambia del tutto con lo switch definitivo dopo il secondo grande conflitto?)

L'altro trova un nuovo “giusnaturalismo desecolarizzato in un nuovo progetto elitista, che si rifà all'organizzazione medioevale, assolutista, agricola e che fonda il diritto di governo tramite il diritto divino che si compie con la selezione darwiniana che avrebbe permesso di conservare il senso identitario: una aristocrazia dello spirito, formata dalla classe cosmopolita dell'antica nobiltà e da coloro che professano discipline ideali, in cui si sono distinti gli ebrei e l'altra che è stata selezionata dalle “leggi della jungla” del mercato

Entrambi i progetti si poggiano in Europa sul ruolo del panzer teutonico: il primo pare abbia cercato un nuovo ordine mondiale tramite il mostro nazista, il secondo tramite il pacifismo cristiano-liberale[18] ordoliberista. (Il progetto federalistico spinelliano, proprio perché viziato in origine dagli stessi elementi di politica economica del pensiero neoclassico, ovvero condividendo gli ideologemi che presuppongono federalismo e liberalismo destrorso freedom from, viene inglobato, senza colpo ferire, nella balena bianca che da De Gasperi si riproduce sino ad Andreatta, figliando quel coso politicamente bianchiccio e rossastro, esteticamente mortadelloso[19], che ci ha ficcato in questo macello con l'aiuto degli elitisti Ciampi, Amato, Padoa Schioppa, Monti e Draghi, che sembra essere il vero cervellone della banda italica)

3 – questa favola bucolica e decrescista si diffonde tramite Kalergi in tutti (ma proprio tutti) gli ambienti che contano: dall'aristocrazia, alla finanza e agli intellettuali tramite le istanze “pacifiste” propugnate come realpolitik. Problema enormemente sentito in tutti gli strati sociali.

Il problema viene imputato ovviamente agli Stati nazionali democratici, espressioni cosmetiche della plutocrazia: d'altronde, se gli scarafaggi da imbastardire definitivamente sono tutti gli altri, tutto ciò che è brutto e antiestetico è la causa dei conflitti bellici, cioè del non plus ultra del male e del brutto. E in questo troviamo le origini della convergenza dell'estrema sinistra marxista con l'estrema destra neo-aristocratica hayekiana.

Identitarismo cosmopolita di classe versus identitarismo dei popoli?

Che il problema sia proprio la loro stessa esistenza come classe, non gli viene neanche in mente. Che il problema sia proprio la risoluzione del conflitto distributivo, a partire dall'istruzione e dall'informazione, non gli passa proprio per la zucca reale. L'apoteosi della nevrosi e del fenomeno proiettivo.

D'altronde, un male non può curare sé stesso.

Kalergi argomenta che la tecnologia è il vero problema, in quanto i conflitti bellici diventeranno talmente distruttivi che passeranno il punto di non ritorno dell'estinzione della specie. La seconda guerra mondiale conferma apparentemente tutte le sue teorie: lo stesso Churchill entra nel movimento federalista pan-europeo. (Gesto che pare venga – (in)spiegabilmente - visto dai progressisti spinelliani come il passaggio da un pensiero reazionario ad uno progressivo...).

A fine anni '70 il mitico Gunnar Myrdal, colui che per aver contributo enormemente alla socialdemocrazia e alla inclusione sociale fu obbligato a condivire il Nobel con Hayek, definendo il concetto di “circular causation with cumulative effects[20] in cui analizza le conseguenze dello stallo nucleare, argomenta esattamente proprio il contrario.

Vai a convincere a chi si guarda allo specchio che il braccio destro è in realtà quello sinistro: cosa ha combinato l' Albertone relativistico!

4 – il deprecato «capitalismo improduttivo» dei figli dei plutocrati, che si aggiunge alla naturale «cachistocrazia» del plutocrate (selezionato dalla natura “forte fuori” - le capacità - ma “brutto dentro” - lo spirito), rivela lo stesso sdegno morale che la neo-aristocrazia avrà dei parassiti che nelle moderne socialdemocrazie godranno dell'immeritata spesa pubblica improduttiva.

Per quel principio quantistico per cui sia i liberali che i marxisti non seguono il principio di non contraddizione, il capitale dei finanzieri parassitari non olet alla causa.

5 – un altro spunto di riflessione è che l'esperimento sovietico ha creato un sistema di successione al potere svincolato da legami di sangue in tutto il blocco orientale. Problema, grave problema.

La Rivoluzione russa e i Bolscevichi stanno alla aristocrazia plutocratica come la Rivoluzione francese e i giacobini stanno all'aristocrazia feudale.

Non so voi, ma ad un personaggio così, che si vanta di appartenere ad una classe purosangue che non ha mai «annusato l'odore di fattoria» e che propone a differenza di una guerra lampo nazistoide, un nuovo ordine mondiale tramite le atroci sofferenze di un lento processo eugenetico, che spazio gli dareste al di fuori del Paolo Pini?

Per capire l'influenza che ha avuto costui nella costruzione della UE, si ricorda che l'Inno alla Gioia che viene vilipeso durante le cerimonie del Sacro Romano Tecno-Impero, è stato suggerito dal nostro elitista che conta una mescola di sangue di assoluta qualità. Annata 1894.





[5]     Ma siamo sicuri che Londra non c'entri più niente? Così solletichiamo chi ha letto “Il Golpe Inglese” e chi si sollazza leggendo il padre dei cospirazionisti LaRouche....
[7]     Guardate che hanno inventato Autocad
[9]     http://www.paneuropa.org/ Si notano le traduzioni in tutte le lingue d'Europa, dialetto bergamasco compreso.
[10]    Il rito iniziatico era costituito dall'ascolto del compositore Schoenberg per diversi giorni consecutivi, senza orologi, cercando di cogliere i segnali di quando il fraseggio avrebbe indicato la fine dell'esibizione.
[17]    L'avvento del socialismo viene accostato ad un tentativo di ritorno alla moralità del capitalismo come lo fu il cristianesimo con l'ebraismo.

68 commenti:

  1. Siamo alle solite furbate tedesche che hanno tutto l'interesse a riattivare spread mentre mercato sconta dei massimi che danno ghiotti realizzi
    http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2014/5/22/SPY-FINANZA-E-ora-gli-Usa-mollano-i-Btp-italiani/500150/
    Date pure le condizioni macro che NON POSSONO migliorare con questa governance UEM
    http://orizzonte48.blogspot.it/2013/09/la-verita-sugli-spread-e-aso-abe-nel.html
    La PNE italiana, essendo in rapporto al PIL (che diminuisce anche in termini nominali ormai) non può che peggiorare...Gli spread attuali sono frutto di aspettative "positive feedback" che portano dritti alla...realtà (spread fisiologico-strutturale può essere intorno ai 300, al netto delle elezioni)

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  2. Se ancora non l'ha fatto, ti consiglio di leggere lun nteressantissimo volume

    http://books.google.it/books?id=Hkd6hyvmAvMC&pg=PA41&dq=Coudenhove-Kalergi&hl=it&sa=X&ei=gxt-U6uiC6_xygPb4IGIDg&ved=0CFsQ6AEwBg#v=onepage&q=Coudenhove-Kalergi&f=false

    che mostra i punti di contatto tra il pacifismo socialista europeista e Coudenhove-Kalergi e i contatti di costui.

    Saluti e complimenti per le tue analisi,

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  3. alcune domande a Bazaar:
    Primo :Se inizi in tedesco per favore traduci dopo (va beh l'inglese,-) La domanda è come facco a capire ?
    secondo :ci sono affermazioni che vorrei spiegassi.
    Perchè è una favola DECRESCISTA ?
    le origini della convergenza dell'estrema sinistra marxista con l'estrema destra neo-aristocratica hayekiana. SAREBBERO PER LA VISIONE INTERNAZIONALISTA 0 ALTRO ?
    Terzo: grazie per le tante informazioni sopratutto sul premio Carlomagno:
    1999 Tony Blair
    Nella crisi del Kosovo nel 1999 Blair giocò un ruolo di primo piano. Dopo che il partito dei Labour aveva criticato la debolezza del governo Tory durante la guerra di Bosnia, Blair assunse il comando della NATO contro Slobodan Milošević.Convinse il presidente degli USA Clinton, a dispiegare, in caso di bisogno, anche truppe di terra in Kosovo. In un discorso a Chicago, un mese dopo l'inizio della guerra, gettò le basi di una nuova dottrina per una solida comunità internazionale. Nello stesso anno ottenne il Premio Internazionale Carlo Magno della città di Aquisgrana.
    l'Euro

    L'Euro (simbolo: €, codice ISO: EUR) è la valuta della unione monetaria europea. Nel 2002 l'Euro fu premiato con il Premio Internazionale Carlo Magno della città di Aquisgrana, perché "come nessun altro ha promosso l'integrazione prima che identificazione con l'Europa ed ha fornito un contributo decisivo ed epocale all'unificazione delle famiglie dei popoli".

    C'è del metodo nella follia.
    Forse sono veramente dei cavalieri di qualche strana tavola a far questo per qualche grande idea bislacca e non come noi poveretti crediamo per potere e per soldi.
    Io ho qualche conoscenza di prima mano con l'ideologia di alcune sette
    "10 Il rito iniziatico era costituito dall'ascolto del compositore Schoenberg per diversi giorni consecutivi, senza orologi, cercando di cogliere i segnali di quando il fraseggio avrebbe indicato la fine dell'esibizione." quando riesci a fare questo insieme ai tuo compagni si crea un legame meglio del sangue blu":
    Non avremo sbagliato a cercare in macroecomia e ideologie politiche,invece cercare sul fondamentalismo religioso ?

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  4. Bazaar, darling,
    ti stanno facendo domande e dando suggerimenti di lettura. A te la palla :-)

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    1. Bazaar e' bloccato in macchina sotto la pioggia..
      Arriva ai posti di comando all'asciutto e interviene con grande piacere...

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  5. Un ultimo testo di riferimento, che parla chiaramente dell'idea di governare l'Europa unita come se fosse una società multinazionale privata ...:-)

    Andate a pag. 231, nota 3

    http://books.google.it/books?id=ZfonC162wuoC&pg=PA233&dq=Coudenhove-Kalergi&hl=it&sa=X&ei=OyV-U9X3MeGWyQOW14HAAQ&ved=0CEIQ6AEwAg#v=onepage&q=Coudenhove-Kalergi&f=false

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    1. Questa è proprio una perla...

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    2. Nun vorrei dì, ma tra l'altro http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/la-holding-italia-e-il-sacro-romano.html

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  6. Post decisamente ampio e prima di commentarlo seriamente c'è da fare un po' di lavoro e di studio.
    In ogni caso quello che sicuramente è importante è la finestra aperta su un pezzo fondamentale della cultura europea che è stato sostanzialmente "dimenticato" dopo la seconda guerra mondiale.
    Come illustrato da Arno Mayer (Il potere dell'Ancien Régime fino alla prima guerra mondiale, Roma, Laterza, 1999) in un testo ritenuto basilare anche da Corey Robin, le élites europee (che vuole poi dire la nobiltà "di sangue", quella terriera) hanno avuto un ruolo egemone fino alla prima guerra mondiale, mentre la narrazione corrente è che la borghesia abbia preso il predominio, grosso modo, un secolo prima.
    Era parte importante della cultura di queste élites (e di qui si diffondeva anche nella borghesia) una certa "costellazione" di pensiero irrazionalista, o pseudoscientifico (anche razzista) con propaggini verso il magico e l'iniziatico. Posso citare ad esempio Giorgio Galli, Hitler e il nazismo magico - Le componenti esoteriche del Reich millenario, Rizzoli, 2001.
    Sia chiaro che non intendo dare per "buona" la ricostruzione di Galli (non ne avrei comunque gli strumenti), ma certamente la documentazione che Galli produce dimostra efficacemente il peso di un corpus di idee che è bruscamente sparito dalla scena con la fine della seconda guerra mondiale.
    Radici che non possono essere negate. Ad esempio, mi pare ti sorprenda il fatto che Kalergi associ gli ebrei con il "sangue aristocratico" europeo: ma Hitler era esattamente della stessa opinione, salvo il fatto che tirava conclusioni opposte, del genere "o noi, o loro". Ma nessun dubbio che fosse "il sangue" a determinare un diritto inesorabile al dominio: chi ce l'aveva dominava e le altre discendenze potevano solo essere asservite.
    Hitler era un parvenu che aveva fondato un partito di massa, quindi attribuiva questa superiorità ad un intero popolo (cui lui apparteneva) che viveva, sostanzialmente, in un'area ben definita e non ad una classe sociale internazionale (cui lui NON apparteneva, e Kalergi sì). Resta il fatto che sia per lui che per l'aristocrazia pesava molto il fatto che gli ebrei potessero vantare un lignaggio assai lungo. C'è proprio un passo del "Mein kampf" (ti prego, non farmelo rileggere!) in cui, dopo avere definito gli ebrei con tutti i dispregiativi possibli, ammette che il loro sangue è assai antico e puro.
    Per chiarire il senso occorre sempre pensare ad una storia "devoluzionista" - pure questa patrimonio di quel corpus cui accennavo - che vede un progressivo decadimento a partire da un inizio "alto". In quest'ottica un sangue "antico" e "puro" è necessariamente un marchio sicuro di qualità (altro che le norme CE!).
    Facile sorridere di queste concezioni. Sono nato alla fine della guerra e cresciuto in una cultura che le trattava con due parole e un sorriso di compianto... salvo il fatto che quelli stessi che m'insegnavano erano cresciuti in un mondo che le prendeva assolutamente sul serio. Poi era venuta la guerra e il mondo era profondamente cambiato e certe cose andavano dimenticate in fretta.
    Poi, naturalmente, certe evoluzioni politiche si fondano su solidi interessi economici e poi sociali, ma certe radici culturali meritano di essere ricordate. E anche gurdate (imho) dal verso giusto: è abbastanza naturale che un'élite, una volta consolidata, cerchi un'ideologia che giustifichi lo status quo: e in Europa ne abbiamo uno splendido repertorio.

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    1. Riflessioni storico-ideologiche, ma anche sociologiche, condivisibili.
      Ma se vedi gli assegnatari del premio Coudenhove-Kalergy si intuisce una saldatura, che non può ignorare quella matrice dell'irrazionale, che spiega i toni delle molte dichiarazioni e teorizzazioni (anche ufficialmente promosse e finanziate dalla UE) contro la democrazia, intesa come "metodo" ormai disfunzionale, giunto perciò ad un'esigenza assoluta (per loro) di essere rapidamente sostituito.
      Una suggestione che nasce dal vuoto, che Essi intendono creare, e dalla rimozione, che ESSI devono praticare per legittimare il fanatismo con cui occupano le stanze del potere...

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    2. Ciao carissimo Frank!

      "Post decisamente ampio e prima di commentarlo seriamente c'è da fare un po' di lavoro e di studio."

      Premetto che il personaggio viene tratteggiato in modo molto "epidermico" proprio perché l'approccio non l'ho trovato semplice e necessiterebbe approfondimenti: i "ritrovamenti" di @yuridieffe confermano che è una figura che meriterebbe molta più attenzione di quella che ha sempre ricevuto dagli "studiosi".

      "Ad esempio, mi pare ti sorprenda il fatto che Kalergi associ gli ebrei con il "sangue aristocratico" europeo: ma Hitler era esattamente della stessa opinione, salvo il fatto che tirava conclusioni opposte, del genere "o noi, o loro"."


      In realtà Kalergi fa un discorso un po' più ingarbugliato e visionario che non ho riportato: una metafora tra "cittadini" e "paesani".

      I "cittadini" sono "cosmopoliti" e "meticci" mentre i "paesani" sono i nobili e i "consaguinei".

      I nobili sono puri ma non hanno mai "sentito l'odore di fattoria", non si sono mai "sporcati le mani" a differenza dei paesani contadini. (Tema "nevrotico" della corruzione...)

      Gli ebrei si sono distinti come aristocrazia dello Spirito o, al limite, come "banchieri o mercanti", quindi plutocrati per "capacità": non vengono considerati nobili: cioè non sono puri "aristocratici per sangue".

      A causa delle persecuzioni millenarie si sono darwinianamente conquistati il loro posto al sole.

      La riflessioni sul sangue sono proprio di carattere genetico.

      Tra l'altro fa riflessioni anche sulla loro estetica: non sono "belli" come i nobili, proprio perché riflettono nei loro connotati e nelle loro posture le violenze subite nella storia.

      Quello che mi "ha stupito" è stato che potessero essere presi realmente in considerazione piani politici a sfondo razziale-eugenetico simmetricamente a quelli hitleriani che sembrano addirittura una "conseguenza", non una semplice follia di un singolo sociopatico.


      (Mi raccontava la mia documentatissima dolce metà che alcuni ebrei (che per chi ha avuto modo di curiosare nella loro cultura "sapienziale" sa che sono una fonte inesauribile di curiosità e misteri da perdervisi...) decidono di "rivelare" alcuni loro segreti "sapienziali" all'umanità circa a metà dell'800: in questo contesto il mondo viene a sapere del loro inestimabile contributo all'umanità nelle scienze ...)

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  7. ORGIASTICHE PENETRAZIONI

    Senza alcuna voglia di leggere il nome di "macchianera" europeanprizewinner 2014, oggi c'è Il belato capronico e caprilico UE che "giunta" al PIL economico quello sommerso prodotto dall'illegale prodotto dal contabbrando, dal meretricio e dallo spaccio psicotropoche.
    Nessuna immaginaria distopia sarebbe potuta giungere ad altro...

    ps: senza più alcuna parola, solo "vaticane" bestemmie ma ringrazio Bazaar, our kgfnith.

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    1. Grazie mille a te mitico poggio... esploratore di segni, significanti e significati. :-)

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    2. @Bazaar

      Considerato che navighi sui Bastioni ta Orione e Porta Volta, beh .. uno spread/sprizt a Piazzale Loreto .... :-)

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    3. Volentieri poggio, ho giusto un cliente in piazza Argentina...

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    4. Guardati la risposta ultima che ho dato a Lameduck. Chissà se sei in grado, allo stato, di fare "l'organigramma" :-)

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    5. Be'... Diciamo che la contrazione della domanda aggregata potrebbe rendere fattibile in tempi ragionevoli l'indagine.

      Azzardo un pronostico: il numero dei pensatoi è maggiore del numero delle persone che li dirigono...

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  8. quarto: 19 L'intruso é Zagrebelsky ? e d è intruso perchè non costituente o per altro ?
    quinto:Il link http://albertocostanzo.blogspot.it/p/ue-e-dintorni.html parla di un italia thule(ma è la thule nazi?: non è (scusate se mi permetto) che mescolando i geni il prodotto finale venga inferiore al prodotto puro (caso mai il contrario secondo i genetisti): a volte mi sembra (non voi chiaramente) che qualcuno che vede l'immigrazione come pilotata(e fin qui va bene ) poi creda alle teorie sul meticciato !

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    1. (4)

      Bé... diciamo che il brivido che mi dà ascoltare Calamandrei che legge l'art.3 comma 2 Cost. non è proprio quello che mi dà il balbettamento fantozziano del Prodone che ce lo ha negato...

      Infatti sottolinea che "alcuni giuristi lo contestano" ed è interessante la risposta che dà all'intervistatore che chiede lumi a proposito "degli strumenti ad oggi in possesso dallo Stato per la realizzazione del suddetto articolo".


      Sulla genetica...

      Antropologi e genetisti hanno il loro campo scientifico: ma qui il punto (e il contesto) è un altro.

      Almeno, dal mio punto di vista:

      1 - trovo raccapricciante che un razzista di tal risma, che ha la sensibilità umana di un adolfo non qualunque, possa anche solo suggerire l'inno degli US€

      2 - trovo ancora più raccapricciante che i responsabili moderni dell'olocausto greco possano essere essere orgogliosamente premiati con un riconoscimento che porta il suo nome

      3 - trovo ancor più inconcepibile che un De Gasperi come un qualsiasi altro personaggio di grandi responsabilità sociopolitiche in nazioni "democratiche" potesse intrattenere stretti rapporti con questo individuo (non a caso per lo più sconosciuto al grande pubblico)

      4 - mi angoscia pensare fino a che livello questi "despoti illuminati" possano aver condiviso una tal visione del mondo...

      Abbiamo idea della differenza culturale, nel medesimo contesto storico, tra questo esoterico elitista e un Lelio Basso? Ci rendiamo conto in che mani siamo? Un Carlo Magno replicante ai Bastioni tra Orione e Porta Nuova?

      Ma l'intelligenza media è proprio quella espressa dai tecnocrati e da quegli altri geni dell'amministrazione Obama che si fanno sgamare al telefono... io non credo assolutamente al Grande Vecchio barbuto che tira le fila del gioco. Ed è questo che trovo agghiacciante.

      Se il rappresentante della nazione più potente del mondo non conosce la differenza tra il Colosseo e un Campo da baseball... solo l'abnorme asimmetria informativa nelle scienze economiche permette a costoro di mantenere i privilegi.

      Inoltre mi spaventa che l'unico modo che hanno per tenere lo scettro è quello di distruggere la cultura e la scolarizzazione dei popoli. Proprio come nel medioevo.

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    2. "Abbiamo idea della differenza culturale, nel medesimo contesto storico, tra questo esoterico elitista e un Lelio Basso? Ci rendiamo conto in che mani siamo? Un Carlo Magno replicante ai Bastioni tra Orione e Porta Nuova?"

      Anche questa è venuta alla grande.
      Mi sa che ti lascerò il blog...specie se (spero) non avrò più il tempo di seguirlo come ora...:-)

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    3. Caro Quarantotto, mi dai certe iniezioni di autostima... :-)

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  9. Oggi avevo scritto un commento articolato ma un gesto inconsulto mi ha fatto chiudere la pagina senza salvarlo e ora, essendo sotto l'effetto di tre luppoli, non mi sembra il caso. Ci riprovo domani. ;-) Grazie comunque per questo contributo e complimenti a Bazaar per la visione ad ampio raggio.

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    1. Barbara qui sei come a casa(blog) tuo; puoi anche farne un post di (inimitabili) riflessioni. E non voglio neanche l'esclusiva. Possiamo andare pure in "connessione" a reti unificate (come ai bei tempi in cui Piero Valerio era ancora in pista al 100%).
      Ma puoi anche dire tutto quel che ti passa per la testa, anche sotto "luppolo"...Viene sempre above and beyond...

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    2. Grazie Quarantotto, ti ho preso in parola e ho scritto qualcosa. Ho ripreso anche il tuo ultimo video-intervista. Grazie ancora a Bazaar.

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    3. Splendido post di cui consiglio la (sempre liberatoria) lettura.
      Grazie per il "coordinamento" (ma se nun c'ajutiamo tra de noi pora gente, signora mia")...

      A proposito: anche Padoan è un esplicito cultore della "sofferenza":
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/04/la-sofferenza-dei-pochi-che-decide-la.html

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  10. @piperinik

    Eccomi:

    Risposta (1): la citazione è ripresa nel corpo del testo:

    [...]
    D'altronde, riprendendo la citazione iniziale tradotta in lingua periferica:
    «Il risultato è che nei meticci si uniscono mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità, crudeltà, infedeltà con obiettività, versatilità e agilità mentale, assenza di pregiudizi e ampiezza d’orizzonti.»
    [...]

    (2)
    "Perchè è una favola DECRESCISTA ?"

    "Favola" perché tornano in mente le favole della cultura nordica, con pricipi, principesse e castelli incantati: "bucolica e decrescista" perché il periodo medioevale è pre-industriale e pre-capitalismo-plutocratico.

    E' interessante questa visione "elitista" che si concilia con, ad. esempio, i movimenti ecologisti sponsorizzati notoriamente da èlite finaziarie, oppure certe correnti neo-malthusiane e i vari Serge Latouche o beppegrillo.it... o la scuola austriaca tanto esplicitamente di Menger quanto più sottilmente di von Mises e Von Hayek... il downshifting!

    (2) parte 2

    "le origini della convergenza dell'estrema sinistra marxista con l'estrema destra neo-aristocratica"

    Certamente l'internazionalismo: ma, a differenza del liberalismo classico anglosassone, emerge una completa repulsione del sistema capitalistico occidentale.

    Ho trovato interessante questa convergenza "anti-keynesiana" per cui, piuttosto che redistribuire il reddito in un'ottica "tutti più ricchi, tutti borghesi" vi è un rifiuto totale del benessere "consumistico", a costo di distruggere ricchezza e capacità produttiva.

    Vien da pensare a certe comuni vedute tra un certo vetero-marxista e il piddino radical-chic...

    (3)

    "Non avremo sbagliato a cercare in macroecomia e ideologie politiche,invece cercare sul fondamentalismo religioso ?"

    Assolutamente no.

    E' molto pericoloso ragionare in termini "antropologici" piuttosto che economici (è l'economia la regina delle scienze sociali...)

    Infatti ciò che lascio intendere è che, ad es., le politiche razziali anti-semitiche possono essere state reazione di questi dogmi pseudo-scientifici: la presa emotiva a livello politico è enorme ed irrazionale. Hitler, a proposito di Kalergi diceva «Quello che voleva tutti bastardi»

    Spero che sia stata chiara l'ironia sul rito iniziatico... ciò non toglie che certi legami di natura "iniziatica", anche se solo a livello di network, sono interessanti per capire il retroterra culturale e umano in cui nascono certi "modelli di sviluppo sociale£... o di inviluppo.


    Ti ringrazio veramente tanto per le domande: un certo stile "ermetico" vorrebbe stimolarle... ovviamente sono più le suggestioni e gli ulteriori dubbi e curiosità che posso fornire.

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  11. "Ho trovato interessante questa convergenza "anti-keynesiana" per cui, piuttosto che redistribuire il reddito in un'ottica "tutti più ricchi, tutti borghesi" vi è un rifiuto totale del benessere "consumistico", a costo di distruggere ricchezza e capacità produttiva.

    Vien da pensare a certe comuni vedute tra un certo vetero-marxista e il piddino radical-chic..."

    Ho "dovuto" riprodurla perchè è venuta fuori troppo bene :-)

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  12. Tutto molto interessante, mi chiedo quale debba essere l'insegnamento da trarne per la prossima volta che i lavoratori prenderanno il potere...
    Forse nella giusta propensione verso l'uguaglianza si è dimenticato di gestire la naturale diseguaglianza.
    Penso alle purghe staliniane che forse non sono state altro che il tentativo un po' rozzo di tenere a freno una nascente classe intermedia che andava soppressa pena la caduta del sistema sovietico ( forse lo diceva Preve ).
    Forse le purghe sono state una risposta ad un problema inverso rispetto a quello che aveva Kalergi, il problema di tenere a freno una classe "superiore" che stava nascendo proprio grazie alle conquiste dei lavoratori ( sanità, istruzione etc. ).
    Come si doveva fare per assicurarsi la fedeltà allo stato sovietico della nascente élite senza snaturarne la natura democratica ?
    Come fare per evitare che ogni persona di talento si rivolti con disprezzo alle masse guardandosi all'indietro ?
    Perché una persona "superiore" dovrebbe sentire solidarietà per chi gli sta tanto indietro in quanto ad abilità e saperi ?
    Perché se io posso avere di più devo accontentarmi di quello che possono avere tutti gli altri ?
    Come coinvolgere i migliori senza umiliarli ?
    C'è forse bisogno di una nuova etica ?


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    1. La Rivoluzione russa, con le sue degenerazioni, è un caso ben diverso dalle democrazie costituzionali che ora sono soggette.
      In essenza, la Rivoluzione d'ottobre fu una "smentita" delle teorie marxiane: non una classe operaia contro i capitalisti, ma una massa di contadini schiavizzati contro latifondisti a cultura feudale. La conseguenza fu che la prassi si manifestò secondo quella teoria in modo drammatico: Marx credeva nella potenza produttiva (oltre che auto-distruttiva) del capitalismo, e prefigurava una schema puro di realtà industriale (capitalista produttore controllato dal proletariato organizzato politicamente senza mediazioni di alcun altro soggetto sociale "spurio"), in cui il primo è più forte attacco doveva essere portato "ai residui del sistema feudale". Cosa che includeva anche i ceti intermedi visti integralmente come fruitori di rendite (compartecipi dell'espropriazione di valore e massa di consenso del capitalismo).
      Insomma, queste premesse portarono alle note e funeste purghe e non solo in Russia, dove peraltro si indirizzarono su masse contadine ritenute prive di coscienza proletaria e intrinsecamente perse nello schema produttivo pre-industriale (anch'essi residui feudali).

      MA al di là di ciò, il problema dell'eguaglianza sostanziale, cioè non egalitarismo autoritario ma parità di condizioni di partenza per esprimere in pieno i diversi potenziali individuali, è stato il colu delle Costituzioni pluriclasse e solidaristiche che non portarono certo all'appiattimento ma alla estensione del benessere ed alla crescita generale. Certo, questo limitava il potere dei capitalisti e di ogni forma di aristocrazia/oligarchia (residuale o teorizzata a posteriori: Kalergy a questa articolazione di forze dominanti guarda, per aggregarla e stabilizzarne il potere).

      Questa reazione politico-culturale - cioè fissazione di una controideologia per legittimare una "contropresa del potere- dunque, sia condotta per via "spirituale" e nel culto dell'irrazionale, sia per teorizzazione pseudo-scientifica economica, trova nella "costruzione europea" la massima manifestazione nella Storia.
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/il-rabbioso-tramonto-delleuro-il-ttip-e.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/03/lattacco-finale-del-liberismo-alle.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/un-unico-punto-fondamentale.html

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    2. A queste stesse domande George Orwell, che tratta esplicitamente il problema ne "La fattoria degli animali" e,più in generale in 1984, che prende spunto ancora dal modello stalinista per descrivere il regime autoritario, rimane molto pessimista.

      E il suo pessimismo non è il "semplice" pessimismo di un romanziere, ma il pessimismo di un sincero socialista inglese che aveva come letture von Hayek. Tra le disgrazie della sua non facilissima vita ebbe quella di recensire pure "The Road to serfdom", la risposta "liberale" al totalitarismo staliniano e nazifascista: bene, dopo che lesse Hayek si "depresse del tutto", come scrive, perché non ebbe dubbi nell'intravvedere in quel pensiero un totalitarismo persino peggiore di quella stalinista in quanto «sarebbe stato un ordine assoluto con l'aggravante dell'irresponsabilità del mercato».

      "Le purghe staliniane" sono state un incubo: quelle che Orwell chiama "vaporizzazioni" in 1984.

      In un regime totalitario la selezione è "inversa": solo pantegane e scarafaggi sopravvivono (come racconta chi è sopravvissuto ai lager...)

      Stalin purga il meglio dell'intellighenzia russa, un popolo che sotto un regime persino peggiore del comunismo, ovvero lo zarismo, aveva espresso le migliori menti che l'occidente ricordi, al pari dei maggiori Paesi europei.

      La paranoia era talmente assoluta che appena un "compagna" dimostrava di avere doti leggermente sopra la media veniva vaporizzato/purgato.

      Effettivamente vengono eliminati gli stessi animi passionari che avevano portato alla rivoluzione stessa. Le guerre fecero il resto.

      Quindi, fatte buone queste premesse, direi che sei nel posto giusto per trovare la risposta alle tue domande: le democrazie costituzionali sono la risposta sostanziale e la soluzione storicamente vincente ai problemi che ti poni.

      Lelio Basso vedeva proprio nella realizzazione del programma costituzionale la realizzazione materiale dell'utopia marxiana: non più un Partito comunista che calava dall'alto un nuovo ordine con tutte le conseguenze che ben ricordi. Proponeva una concreta utopia tramite il massimo della cultura che le più grandi personalità della storia, nei suoi rivolgimenti strazianti avevano permesso di condividere: la Carta costituzionale moderna.

      (E qui, a proposito di ebrei socialisti, va ricordato quell'intellettuale che influì così tanto su chi contribuì a formulare l'art.3 comma 2 Cost.: Rosa Luxemburg)

      Qual è il primo problema che vedo oggi?

      Il vincolismo.

      Vincolismo che, come ricordava giustamente Tremonti stamattina, nasce con la NATO: l'attacco alle carte costituzionali è stato esterno, da subito.

      A mio parere il fulcro del problema sono e rimangono gli USA, le "asimmetrie triffiniane" che hanno creato dopo Bretton Woods e l'incapacità culturale che dimostrano solo a pensare di superare la loro gloriosa ma vetusta Costituzione, imponendo un riallineamento "al ribasso" a tutto l'occidente.

      Ma qui, per mia sconfinata curiosità, bisognerebbe capire il ruolo che gioca ancora l'Inghilterra come "entità canaglia" tra USA ed Europa: i Lords la sanno lunga. Keynes e Beveridge sono roba loro, le "chiavi" le hanno sempre avute e non credo che abbiano mai ceduto "l'immobile"... ma qui siamo in un campo di assolute congetture.

      A livello di sistema, però, è possibile vedere negli USA il vero attore che deve "rivoluzionarsi" e un Oriente forte, in un'ottica "myrdaliana", può essere un contesto per facilitare il ritorno di un contesto progressivo "da guerra fredda". E, come "Europei", è compito della nostra "genia" fornire gli strumenti culturali perché questo nuovo ordine si ripronga universalmente a quello "illuminato e distopico" attuale... :-)


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    3. Tutto molto interessante esimio Bazaar.

      Francamente ho sempre indugiato poco nell'epopea del "buon" Kalergi e del movimento pan-europeo, trovandolo argomento contradditorio, dietrologico e purtroppo estremamente squalificato dalla pletora di contributi complottisti sull'argomento. Detto alla Foa, la questione Kalergi é totalmente nel frame del complotto pluto-giudaico-massonico per il nuovo ordine mondiale, argomento che dipendesse da me sarebbe disintegrato e le ceneri sparate nello spazio insieme con chi ne fa uso e abuso.

      La pazienza con cui te ne sei occupato cercando fonti autorevoli é assolutamente meritoria. Penso che questo blog sia una delle poche web aree dove si possa parlare serenamente di cose simili.

      In generale avverso profondamente e non divulgo tutte le interpretazioni "personalistiche" delle evoluzioni storico-geopolitiche, poiché sono convinto che una persona, per quanto "geniale e visionaria" alla hayek o alla kalergi al più possa fungere da catalizzatore di un processo che si sarebbe verificato comunque, magari in tempi più dilatati e con sfumature differenti, ma sostanzialmente immutato.

      Ottimo lavoro, a presto!

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    4. L'indagine storico-culturale coglie l'essenza stessa della spiegazione delle teorie economiche, che ne sono la pretesa rappresentazione scientifica.
      In essenza, gli economisti intelligenti e dotati di vera comprensione sono i primi a denunciarlo.

      Il complottismo è banalizzazione e semplificazione, perchè si riduce alla RICERCA dei COLPEVOLI, in una triste furia giustizialista abreativa, spesso, di frustrazioni personali: opera personalizzando colpe e responsabilità, cioè, poi, l'opposto esatto delle scienze sociali che indagano su dinamiche e variabili interconnesse, relative a UOMINI ESPONENZIALI DI DINAMICHE COLLETTIVE, cioè conservative o evolutive di strutture organizzative umane.

      Kalergy è un grande indizio esplicativo: perchè ci porta oggi agli assegnatari del relativo PREMIO (un fatto clamoroso che esista, altro che complottismo!), non casualmente epigoni del suo pensiero anche nei discorsi più "pop" che elargiscono. E perchè è il SINTOMO di qualcosa che nella Storia c'è sempre stato: l'autorganizzazione delle elites per cristallizzare, nel culto di qualcosa di metafisico (oggi, pseudoscientista, come l'eugenetica), il proprio potere, spesso riuscendovi.

      La comprensione della realtà contemporanea, dunque, non passa per "personalismi" (e indiretti riconoscimenti di deliranti "volontà di potenza), ma deve indagare sugli uomini che determinano SINTESI DI PENSIERO EMBLEMATICHE di fenomeni sociali imponenti: non li determinano, forse ne sono "determinati", ma di sicuro contribuiscono alle dinamiche sociali.

      Come dice Yuridieffe, "Insomma: questa è tutta gente che si conosce. Siamo noi che non conosciamo loro."
      In sintesi:
      "Questa reazione politico-culturale - cioè fissazione di una controideologia per legittimare una "contropresa del potere- dunque, sia condotta per via "spirituale" e nel culto dell'irrazionale, sia per teorizzazione pseudo-scientifica economica, trova nella "costruzione europea" la massima manifestazione nella Storia"

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    5. Infatti dovremmo smetterla di parlare di complotti, qui siamo in presenza di normalissima lotta di classe , da che mondo è mondo la cerchia dei potenti si è sempre coordinata e organizzata per mantenere il potere, oggi continuano a farlo con le loro Trilateral, Biderberg e via dicendo.
      Oggi nell'epoca della "democrazia" la lotta si svolge principalmente per il controllo delle menti delle persone , come dice il grande Zero : "siamo noi il campo di battaglia".

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    6. http://orizzonte48.blogspot.it/2014/01/lautoinganno-del-tecnicismo-pop.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/09/la-gabbia-cio-che-gli-uomini-debbano.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2013/12/la-questione-mediatica.html
      http://orizzonte48.blogspot.it/2014/01/il-batterio-pop-del-folle-laboratorio.html
      Su questo blog è un discorso avviato e analizzato da molto tempo...

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    7. C'è tanta, tanta endogamia da quelle parti...

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    8. Ciao Mattia, anch'io non mi ero mai interessato per gli stessi motivi: poi se vai alle fonti, come direbbe Arturo, gratta gratta e un affresco storico "coerente" pare delinearsi...

      E'vero che alla fine sono tecnicamente le politiche hayekiane a trasformare un incubo in realtà: ma qualcono deve averlo pure avuto questo incubo. E deve averlo raccontato.

      Le ideologie (e l'europeismo è fanatica ideologia che si inserisce in quella mondialista) sono stati motori politici di progetti economici simili a dei Frankenstein come quello sovietico. Non sono bastati "i fondamentali economici" a spiegare la longevità di un regime così oppressivo ed economicamente insensato.

      Infatti la globalizzazione non è altro che l'aspetto economico strumentale ad un progetto ideologico che è appunto quello mondialista/liberalista.

      Kalecki parla chiaro su questo punto: la politica tende ad andare oltre alla classica razionalità economica e argomenta come non sia vero che il profitto sia il fine ultimo del capitale. Solo in questo modo si spiegavano le resistenze avute negli anni '30 alle politiche keynesiane.

      Stessa cosa vale per Rawls.

      Quindi è facile desumere come il pensiero economico sia l'espressione stessa di interessi di parte che ha bisogno antropologicamente di adottare una "filosofia morale" e quindi un'ideologia che possa giustificare anche le scelte più efferate.

      Le varie forme di economia neoclassica, nella loro patente disfunzionalità, sono proprio espressione di questa strumentalità ideologica.

      Comincio a pensare che non sia "il mercato" di per sè a fallire: ma proprio l'organizzazione sociale umana stessa. Da qui il ruolo fondamentale delle carte costituzionali.

      Il keynesismo è inaccettabile proprio perché materializza l'ordinamento democratico rendendo effettivo quello che è per noi l'art.3 Cost. (alla faccia di nobili, clero e plutocrati kalergiani...).

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    9. L'accusa di complottismo è un metodo affermato di delegittimazione del dissenso che si basa sul ragionamento fallace: "Siccome i complottisti ne parlano, allora quella cosa non esiste". Quindi, paradossalmente, creare ad hoc una teoria complottista su un fatto reale è il metodo migliore per ridurlo a fantasia. Detto questo, i libri di Kalergi esistono, esistono la lotta di classe, come ha detto Adriano, ed esiste il disegno egemonico tedesco, indipendentemente da qualunque teoria del complotto.

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    10. Esistono poi le macroscopiche tracce dei gruppi di pressione e think tank, "filiati" dalla sua attività ben finanziata.
      Non escludo che l'ottimo Bazaar faccia una ricostruzione grafica (in progress, perchè la realtà supera la fantasia) di queste diramazioni e connessioni fino ai giorni nostri.

      Hai presente quando le inchieste sulla malavita organizzata vengono presentate alla stampa? Se i PM antimafia fossero assoggettati a quelli che usano l'accusa di "complottismo", adattata sovente in "giustizialismo", non ci si arriverebbe mai.
      Oppure Falcone e Borsellino li avrebbe eliminati l'eugenetica inevitabile dei "purosangue" locali (sai con la sussidiarietà UE...): cioè un fenomeno obiettivo indagare sul quale sarebbe, appunto, complottismo.Pensa tu...

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  13. Più approfondisco e più m'accorgo di aver sottovalutato Coudenhove-Kalergi. Oltre alle opere a stampa di sua produzione, bisogna scandagliare meglio i suoi atti concreti e le sue relazioni umane.

    Per esempio, il fatto di avere sangue greco (tramite i Kalergis, una famiglia che diede imperatori a Bisanzio) deve aver facilitato i suoi contatti con le élite greche e, in particolare, con la famiglia Papandreou. Insomma: questa è tutta gente che si conosce. Siamo noi che non conosciamo loro.

    Un altro bel link
    http://books.google.it/books?id=ZfonC162wuoC&pg=PA233&dq=Coudenhove-Kalergi&hl=it&sa=X&ei=OyV-U9X3MeGWyQOW14HAAQ&ved=0CEIQ6AEwAg#v=onepage&q=Coudenhove-Kalergi%20Pan-Europe%20and%20the%20crisis&f=false

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    1. "Insomma: questa è tutta gente che si conosce. Siamo noi che non conosciamo loro."
      Per questo vale la pena di indagare, sapendo che non li "conosciamo" ma che possiamo RICONOSCERLI. E smascherarli, perchè questi sono invariabilmente ODIATORI DELL'UMANITA' (nella sua realtà non da loro schematizzata) che utilizzano strumentalmente la DOPPIA VERITA'.
      E infatti, stiamo qui a rivelare incessantemente questo meccanismo...

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  14. Coudenhove-Kalergi sembra essere stato anche uno dei promotori diretti dell'adesione di molti democristiani italiani al disegno federalista europeo. Nel 1946, scriveva lettere a destra e manca...pure al nostro Giacchero (DC). Personaggio essenziale e poco conosciuto, morto nel 2000.
    http://www.storiaxxisecolo.it/biografieitalia/biografieitg1.htm

    Proprio Giacchero partì in quarta, nonostante l'opposizione di Pieri (presidente del gruppo parlamentare DC nella Costituente italiana).

    Insomma, caro Bazaar, hai certamente ragione quando dici che non esiste un grande vecchio. Esistono gruppi d'interesse (anche opposti) e personaggi di spicco all'interno di ognuno di essi.
    Kalergi continuiamo pure a scandagliarlo, ma senza perdere di vista gli altri.

    Il tuo cenno alla consapevolezza di Orwell e alle sue letture mi ha confermato ciò che avevo solo intuito senza averne le prove Perciò te ne sono infinitamente grato.

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    1. Grazie, risvolto interessantissimo ed...eloquente. Sui gruppi di interesse, ti rinvio alla risposta data a Mattia

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  15. Correggo un errore: l'opposizione venne sì da Pieri (Gino), ma costui era socialista e fu presidente del Comitato parlamentare della Costituente che si occupò del progetto di costituzione di una Unione Europea.
    Si trova una sua lettera in Bollettino di Informazione del MFE, agosto 1947.

    Scusate,

    http://www.anpi.it/donne-e-uomini/gino-pieri/

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    1. Grazie mille yuridieffe, questo conferma che tendenzialmente la sinistra si è sempre opposta al progetto federalistico europeista: la consapevolezza della lotta di classe "dall'alto verso il basso" nei progetti europeisti vi era già dai tempi della Luxemburg e di Lenin.

      Da alcune analisi che sono emerse in questo blog (in particolare da quella di Arturo linkata nel post), emerge che il "virus" nella sinistra italiana può per molti motivi essere considerato Ventotene: ruota attorno alle figure di Rossi e Spinelli il federalismo sinistrorso, appunto dei "liberali". Ernesto Rossi che finirà non a caso nelle file dei "radicali liberi", liberisti, liberali, libertari tutto diritti cosmetici e distintivo: come può un socialista non occuparsi di diritti sociali?

      Ricordo che Rossi e Spinelli si rifanno direttamente a Robbins per ciò che riguarda l'idea liberale e federalista embrionale nel manifesto di Ventotene. Robbins che è l'alter-ego anglosassone di Hayek e compagni. Draghi stesso ricorda in un seminario l'influenza di Einaudi, amico di Ropke e Hayek, nella stesura del suddetto manifesto.

      Il virus "liberale illiberale" si metastatizza quando le politiche "vincoliste" (appunto liberali...) ci vengono "imposte": quindi il disfacimento della sinistra che si spinellizza (con tutto il rispetto...) avviene in modo evidente con lo SME.

      Il fanatismo neoliberale pervade tutte le culture ammantato di buonismo e socialismo-fake: il non plus ultra lo abbiamo con l'ordo-liberismo che riesce ad essere cosmeticamente allo stesso tempo cristiano, neoliberale, democratico e... socialista. Tutto ciò ordinamentalizzato tramite quel metodo democratico chiamato "vincolo esterno".

      L'ordoliberismo in Italia è sempre stato evidente in quelle correnti democristiane che trovano fanatismo estremo in quella che sarà poi quella di Andreatta, mentre l'infezione pare estendersi in tutta quella parte di sinistra english speaking che trova rappresentanza anche nello stesso PCI con personaggi come Napolitano.

      (Pare che lo stesso epico discorso di Napolitano del dicembre '78 sia stato scritto sempre da Spaventa, e che "my favourite communist" fosse stato costretto a leggerlo in aula come si usava a fare all'interno del PCI per "disciplina interna". Pare che Ingrao ridesse sotto i baffi, generalmente perdente con il compagno di partito...)

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    2. Per l'influenza di Einaudi: I Problemi economici della federazione europea, 1945, scaricabile qui:
      http://www.digibess.it/fedora/repository/openbess:TO043-00494

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  16. http://www.libreidee.org/2014/05/barnard-neo-feudalesimo-chi-e-perche-ci-ha-rovinato/
    C'è qualcosa di non condivisibile in questa analisi ?

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    1. Perchè lo chiedi? Non condividi le analisi del post e dei commenti?

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    2. Ho letto l'articolo di Barnard, effettivamente impressionante se si considera che un'analisi simile è a noi balzata evidente leggendo pochi passi di un pamphlet degli anni '20 e conoscendo i principali tratti di storia del pensiero economico...

      Certo è che se il giornalista linkasse qualche fonte in più e avesse un approccio meno da racconto dell'orrore e fosse un po' più sistemico, potrebbe avere un approccio divulgativo più incisivo.

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    3. QUELLI CHE LE PISTE CIFRATE ..

      'Na Natura matrigna m'ha, a me, concesso il risveglio mattutino presto.

      Que(l)lo che del sogno ipofisario, il pineale cartesiano, (o il teutonico lisergico, pari sono nel radicale "libero" ma un poco diversi nella sostituzione "allilica") illumina la "mente" e accompagna ad unire i punti dell' (settima) enigmistica per svelare il disegno.

      Poi invece, oltre la figura veduta, intrigano i "punti" pitagorici che rivelano l'architettura che l'ha disegnata con "maestri" che insegnano la costruzione di algoritmi che sostengono i postulato, i paradigmi, i paradossi della figura.

      Infine una in/solita Natura a togliere i veli alla Verità.

      ps: a me "mi" manca quel "popolar-nazionale" ... :-)
      :-)

































      Oggi

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    4. oggi e sempre , nei secoli dei secoli , mi verrebbe da dire , visti i dotti rimandi intergenerazionali

      mi riesce impossibile riallacciare il senso (mio) di questo blog con la natura di commenti e post
      se si vuole risvegliare un'umanità assopita , adoperando ninne nanne arzigogolate , non funziona

      forse sono io che ho capito male , perchè in ragione di ciò non riesco a riallacciare il sentimento di questo blog , rivolto a donare conoscenza e lucidità a chi viene ipnotizzato quotidianamente , utilizzando un linguaggio quello sì lisergico

      Non riesco a far combaciare il sentimento sociale e cooperativo di questo blog , con la natura elitaria di post e commenti

      sbaglio ? sono in buona compagnia

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    5. Sei in buona compagnia? Nel considerare elitario questo blog?
      Tanto elitario non deve essere se i contatti sono in costante aumento e scrivono i post i lettori stessi, quando hanno qualcosa da proporre che, tra l'altro, è loro costato una obiettiva fatica che mettono a disposizione di tutti; e i commenti, pertinenti ed educati, di chi vuole contribuire in-topic, sono comunque pubblicati.

      Insomma, tu vieni qui per criticare e per di più "in buona compagnia" (quanti Stefano siete, tutti in un corpo solo?), sei pubblicato, e vorresti, in definitiva censurare lo sforzo di comuni lettori che producono ciò che risponde a loro esigenze di divulgazione, che a mio parere, sono interessanti. E che hanno il torto (per te) di fare maledettamente bene (per me, ma scusa se nel mio piccolo la vedo così) ricerche e esposizioni critiche.

      Scorgo in questa sprezzante critica una VOGLIA DI CENSURA E DI IMPORRE, ANZI DETTTARE, COSA E COME COMUNICARE.
      Che dire? Apriti un blog e insegnaci...
      Aspettiamo con ansia di leggere i tuoi post non elitari, dai contenuti sociali e cooperativi e specialmente, prodotti da una "compagnia" diversa da questa community che sembri tanto criticare e che nessuno ti obbliga a leggere e tantomeno a frequentare...

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    6. In buona compagnia nello sbagliare . Sempre secondo il mio punto di vista .
      Perchè torno a ribadire che il lavoro che fate è di una preziosità inenarrabile , ma continuate a trastullarvi con significati reconditi ed inaccessibili .
      Se il fine ultimo è quello di riesumare LA Costituzione , allora il metodo , a mio giudizio , è fallimentare (mi fa una tristezza infinita leggere i primi post , sentirne la vitalità , la gioia di riscoprire una comunità assetata di conoscenza e condivisione , e poi "tornare" qui 2 anni dopo nella palude di significati reconditi e magnifiche esposizioni per pochi)

      So che quando parlo/scrivo , oltre che mostrare la mia ignoranza , mostro anche una "irriverenza" , un'antipatia epidermica . Lo riconosco e me ne dispiaccio . Ma non sono l'unico che non riesce ad imporre al proprio registro un carattere necessario diverso .

      C'è bisogno di divulgazione vastissima , capillare , penetrazione massima nelle fasce di popolazione barbarica e coltivata nell'ignoranza , e Voi sono due anni che non lo state ottenendo .

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    7. Non voglio censurare nè imporre .
      Tutto l'opposto ! Sto implorando più chiarezza , sintesi , esplicitazione fruibile da tutti , proprio perchè il 99% dell'umanità ha bisogno di sapere ciò che scrivete , per adoperarsi a loro volta , liberi una volta per tutte dalle catene dell'ignoranza .

      Faccio un esempio , perchè sono un cialtrone , e non posso che fare esempi da cialtroni .

      C'è una persona in forma , che fa 30 minuti di corsa ogni giorno , mangia cibo salutare , non fuma , si informa , studia e legge e non possiede un televisore . Insomma idealmente è una persona in salute , sotto ogni punto di vista .
      Un giorno incontra un suo vecchio compagno delle elementari , che fuma , è sovrappeso di 40 kg , mangia schifezze dalla mattina alla sera e beve per dimenticare , segue solo le peripezie della sua squadra del cuore e quando gli parlano di politica risponde con un rutto.
      Voi credete possibile che il secondo dal giorno alla notte possa comprendere il "linguaggio non verbale" del primo ? Potete seriamente immaginare che vi possa essere una comunione di vedute , che il secondo possa comprendere una singola ragione del comportamento del primo ? NO , è impossibile .

      Per questo non voglio dettare nulla , censura men che mai imporre , ma sto semplicemente chiedendo : scusa ma dov'è che vai a fare la spesa ?

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    8. Ma vedi, i primi post sono un lavoro che poi ha portato alla scrittura di un libro che si è diffuso quanto basta perchè oggi, dei temi da me posti, si abbia l'esigenza di fare interviste televisive e si siano risvegliati e diffusi modi di pensare e di ragionare, dallo strato del lettore comune a quello istituzionale.
      A te pare poco, probabilmente.
      Ma è stato un lavoro costato molto in termini di sacrificio personale.
      Ai miei commentatori che hanno seguito e apprezzato, trovo del tutto naturale concedere uno spazio, da me ritenuto estremamente interessante, CHE NON ESAURISCE AFFATTO L'ATTUALE PRODUZIONE DEL BLOG. E nemmeno il resto della CRESCENTE ATTIVITA' DIVULGATIVA che, nel mio piccolo, e non avendo certo l'accesso ai media "controllati", cerco di svolgere.

      Segui il blog, anche solo nell'ultimo mese e te ne accorgerai.
      Dal "salario minimo", all'ipocrisia dell'€-immigrazione per "piegare" il lavoro alla deflazione, allo svuotamento connesso dei diritti, qui si tratta in continuazione, e con immutata passione, del modello costituzionale e della sua effettiva spiegazione.

      In questi post che trovi complicati, - e in effetti lo sono, ma non per colpa nostra, quanto per la deliberata strategia di "svuotamento" discreto, manipolatorio e cosmeticamente offerto dai media compiacenti-, SI PARLA DI COME E' STATO COSTRUITO, DA TANTO TEMPO, QUESTO SVUOTAMENTO DELLA DEMOCRAZIA; prima ridotta a "metodo", poi a superfetazione inutile e da abolire.
      OGNUNO DI QUESTI MOMENTI-PASSAGGI E' STATO DESCRITTO IN APPOSITI POST NEGLI ULTIMI MESI.
      Se tu avessi avuto la voglia e la passione, - espressa dagli stessi autori e commentatori che frettolosamente e ingenerosamente accusi di elitarismo- di seguire, faticando un pochino, comprenderesti meglio il lavoro qui svolto.

      POI NON TI PREOCCUPARE: forme divulgative come video e interviste, cui si uniscono post riassuntivi e la continua riproposizione di links, offrono A TUTTI LA POSSIBILITA' DI NON RIMANERE INDIETRO. E QUESTO LAVORO SARA' INTENSIFICATO, ovviamente nei limiti di tempo e di forze disponibili.
      Ma quanto ad avere la responsabilità di "quelli che ruttano", no, non ci siamo proprio: dove, come e chi ce la ha addossata?
      Per queste responsabilità ci sono i titolari delle istituzioni NELL'ESERCIZIO DELLE LORO FUNZIONI DI GOVERNO E I GRANDI "INFORMATORI" DEL SISTEMA MEDIATICO: sono PAGATI PER QUESTO, prendono i voti e un qualche obbligo da ciò ne deriva, oppure prendono stipendi esattamente per informare insieme a PUBBLICI SUSSIDI.
      Qui si fa artigianato e volontariato E NE POSSIAMO ANDARE FIERI: e non abbiamo nessun potere.
      PIUTTOSTO, ESPRIMIAMO LA NOSTRA LIBERTA' DI PENSIERO. CHE ALTRIMENTI, CONTRO L'ART.21 COST, IL SISTEMA MEDIATICO NON CI CONSENTE.

      MA NON PER QUESTO DO' A TE LA RESPONSABILITA' DI TALE STATO DI COSE: se fossi stato uno che alza il telefono e viene intervistato non avrei avuto, per definizione, l'esigenza di far nascere questo blog.
      Questo è quello che posso fare al mio meglio e anche qualcosa di più.
      E vale anche per gli altri autori di post CHE, OLTRETUTTO, SONO IMPEGNATI NEI RISPETTIVI "AMBIENTI SOCIALI", IN COSTANTI ATTIVITA' DI DIVULGAZIONE E DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI.
      Tu che cosa hai fatto oltre a dare a "noi" delle responsabilità che non è minimamente ragionevole attribuirci?
      Come hai utilizzato la conoscenza dei primi post, dei post successivi, delle nozioni divulgate dal libro, delle cose dette e ridette nei video di convegni e interviste?
      La campana, come qui è stato detto tante volte, suona per tutti.
      Noi abbiamo risposto e di questo solo ci siamo assunti la responsabilità.

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    9. Io condivido ogni singola parola di quello che dice , ho solo un angolo di vedute differente da questo passo in poi
      "Ma quanto ad avere la responsabilità di "quelli che ruttano", no, non ci siamo proprio: dove, come e chi ce la ha addossata?"
      Io no di certo vi ho addossato ciò . Che la massa sia coltivata ignorante e sottomessa è un dato di fatto , e non ho mai detto che questo fatto sia a voi imputabile . Ho solo espresso il mio personalissimo desiderio di combattere questo stato di cose , utilizzando un registro un tantino più accessibile .
      Ma non voglio e non devo continuare a fare una polemica inutile , perchè come dice giustamente Lei se questa è la necessità che ravvedo , be' allora deve anche essere il mio compito , e non piagnucolare perchè altri mi preparino la pappa

      Il dialogo , anche con i cialtroni , serve sempre . Sia a far capire il sentimento dei cialtroni , e sia ad essi a far capire che devono comportarsi un pò meno da tali

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    10. Forse questo profluvio di commenti non ci sarebbe stato se avessi visto i commenti all'ultimo post - e il contenuto del video là linkato- e il loro tenore...

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  17. Sempre meno la mia mente limitata riesce a comprendere la necessità di rifarsi a reliquiari per costruire il futuro , a meno che non si voglia costruire cattedrali di ossa , si capisce

    Ad ogni angolo si scovano illustri menti umane colte con le mani nella marmellata dell'errore , eppure si fa sempre grande incetta di ingredienti scaduti . perchè ?

    Perchè non si cerca di scovare qualche sentimento ed intuizione genuina , nuova , moderna ?
    Nel pensiero delle illustri reliquie mancavano nozioni ai più scontate . Mancavano quei nessi logici che oggi farebbero di un umile geometra uno dei più grandi e prolifici architetti del passato , del più sfaticato degli infermieri un luminare della medicina settecentesca

    Com'è possibile che quando si parla di carne e mattoni questo sia dato per scontato , e quando si parli di macchinazioni mentali , poetica e filosofiche questo venga tacciato di cialtroneria ?

    Forse a ragione sono un cialtrone . Anzi , togliamo il forse . Sai che mi frega . Se quelli credibili , con titoli ed onori , sono al posto di comando , del titanic mondo , sono fiero di essere un cialtrone .

    Un'altra cosa , le ribellioni si fanno per fame , le rivoluzioni per ideali politici . e sopratutto raramente chi fa parte del consesso al comando si mette dalla parte dei ribaldi .

    Tempo fa la disistima che incutevo nei miei "eroi" mi faceva molto male , oggi me ne strasbatto , com'è giusto che sia .

    Auguro a tutti buona festa dei rivoluzionari

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    1. "Com'è possibile che quando si parla di carne e mattoni questo sia dato per scontato , e quando si parli di macchinazioni mentali , poetica e filosofiche questo venga tacciato di cialtroneria ? "

      Da buon cialtrone tento di autorispondermi : credo che in definitiva la differenza stia nel fine ; carne e mattoni vengono "trattati" per un fine esplicito , curare e costruire . Filosofia ed economia , a mio squisito ed abbietto parere , hanno fini celati : vanità e controllo .

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    2. "Filosofia ed economia , a mio squisito ed abbietto parere , hanno fini celati : vanità e controllo"

      Forse, cercano semplicemente di capire...L'uomo non crea dal nulla, ma costruisce con la materia che gli è data

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  18. IL CONTROLLO DELLE VANITA’

    Spesso inopportuno, a volte ingombrante, per certo consapevole della caducità della carne quanto quella del mattone.
    Quella (caducità) essere del Tempo meno della Storia scritta e enumerata.

    Come spiacque, nel Tempo, la dimenticanza del necessitato ricordo della Storia.
    Ma questa è filosofia e .. economia.

    ps: consapevole che Tempo e Storia hanno coniugazioni diverse, chiedo scusa per un Tempo che sottraggo alla Storia .. metto, con libero arbitrio, il bavaglio cosi da non sottrarre tempo alla Storia.
    Qualcuno sarà contento :-)

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    1. Ma per carità , non voglio mica imbavagliare nessuno , vorrei mettervi un megafono da 9kw e "spararlo" per tutte le piazze d'Italia , un pò come le sirene antiaerea (metafora mai tanto azzeccata)

      La mia domanda è/era rivolta a Lei , caro poggiopoggiolini : ma che senso ha parlare se "nessuno" la capisce ;
      o meglio che senso ha se coloro che dovrebbero capirla non possono ? è come se non parlasse affatto . O almeno è questa mia riflessione da cui è scaturito il profluvio di commenti inutili
      E con questo chiudo la serata dell'acido criticone , e mi rimetto a spulciare nell'immane biblioteca che mi si staglia di fronte ogni volta che apro questo blog

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    2. @Stefano

      «Volere è potere»

      Se fosse stato considerato corretto questo approccio, l'Occidente non avrebbe mai prodotto cultura.

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    3. Senza desiderio alcuno di alimentare fuochi fatui, solo per affermare “un” senso della parola, ripropongo la poesia di “un” Eugenio, certamente noto, probabilmente poco letto, sicuramente meno compreso di quello che meriterebbe – non solo lui, il poeta, ma anche colui che legge, il lettore - rispetto ad “altri” Eugenii, ugualmente famosi, sicuramente amplificati nelle piazze per la semplice comunicazione della follia tessuta tra i velluti dei palazzi.

      La riproposizione de “La livella” del Totò, il nazional-popolare di “UOMINI O CAPORALI”, era ed è il richiamo, il ricordo della dignità e del rispetto della Persona, il “mattone” con il quale si edificano comunità civiche civili con “mattoni” non tutti uguali, alcuni pieni, altri forati, gli uni d’argilla gli altri di calce di struzzo.

      Da ultimo, un invito es(s)oterico


      Non Chiederci La Parola

      Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
      l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
      lo dichiari e risplenda come un croco
      perduto in mezzo a un polveroso prato.

      Ah l'uomo che se ne va sicuro,
      agli altri ed a se stesso amico,
      e l'ombra sua non cura che la canicola
      stampa sopra uno scalcinato muro!

      Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
      sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
      Codesto solo oggi possiamo dirti,
      ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

      (E Montale - Ossi di seppia, 1925)

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    4. ULTRA OT da non pubblicare
      m'hanno ladrato della "valigia nera" - il pc - e perso la "memoria" del gonadista quale sono,
      Becero segretariato, riesci a trasmettere a Bazaar il mio indirzzo mail.
      Infinità gratitudine.

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  19. Perche lo chiedo ?
    Per due motivi
    Il primo ,perchè mi sembra che di questi quattro nomi non si parli altrove (qui )
    "

    La sopraccitata risposta gli fu servita da quattro uomini: Robert Schuman, lobbista dell’industria pesante francese di acciaio e carbone, e un prediletto del Vaticano, uomo di collegamento coi trust dell’acciao-carbone tedeschi; Jean Monnet, banchiere, esperto di finanza, e uomo strategico perché in buoni rapporti con gli Usa; Walter Funk, presidente della Reichsbank (1943); e Francois Perroux, economista, il vero cervello dietro la moneta unica e il modello di Banca Centrale Europea che poi sarebbe venuto, un filonazista puro (almeno fino a che non giudicò Hitler François Perrouxtroppo ‘soffice’), con cui lavorava un altro economista di pura tradizione neofeudale, Jaques Rueff. "

    Bugia,non avevo cercato ! ! A parte Funk degli altri si parla http://orizzonte48.blogspot.com/
    http://orizzonte48.blogspot.com/2012/12/lobbismo-uropeo.html
    "
    Il vero motivo ,assai meno nobile, è colpa dell'opinione che Goofynomics ha di Barnard: qualcosa tipo che B mescola cosa esatte con visioni ultracomplottiste (lui ci va più pesante .-) ) Per cui mi premunivo...

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    Risposte
    1. Anche di Funk qui si è parlato, peraltro...
      Ma non capisco perchè tu cerchi la legittimazione dei contenuti di questo libero blog in quanto sostenuto da altri.
      Fai prima a rimanere tranquillo e sicuro delle tue convinzioni rimanendo laddove hai acquisito le tue soluzioni definitive.
      La (parziale) coincidenza di ricostruzioni, su argomenti che tra l'altro non esauriscono quanto qui detto, non ti dà alcuna certezza di assimilabilità del blog alla corrente di pensiero che tu consideri una fede incrollabile.
      Questo è un modesto blog di analisi economica del diritto, e poichè sia economia che diritto si servono di indispensabili cognizioni storiografiche, quello che conta QUI è la libertà dell'indagine senza pregiudizi.

      L'unica cosa a cui non rinunceremo mai è rivendicare la legalità costituzionale.
      Ma ricostruendola secondo il suo significato sostanziale, ritratto dall'interpretazione autentica fornitaci dai Costituenti, nonchè dal contesto storico degli economisti e pensatori che nella Costituente confluirono in modi evidenti.

      Non credo possa interessarti, avendo tu già premesse, svolgimenti e soluzioni tutte definite

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  20. Vorrei segnalare gli scritti di Pierre Hillard, che riprendono il "disegno" nella sua estensione complessiva.
    (Disponibili in amazon.fr ma anche in amazon.it)

    http://www.amazon.fr/s/ref=nb_sb_noss_1?__mk_fr_FR=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Dstripbooks&field-keywords=pierre%20hillard&sprefix=pierre+h%2Cstripbooks&rh=i%3Astripbooks%2Ck%3Apierre%20hillard

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