mercoledì 25 febbraio 2015

COME FUNZIONA IL DEMANSIONAMENTO DEFLATTIVO (sullo sfondo del jobs-act a licenziamento "libero"). PMI SVEGLIA!

Demansionamento e Idoneità alle Mansioni

PREMESSA- Come di consueto, "a futura memoria", e per vostra, (e anche mia), maggior comodità di "ritrovamento" in futuro della fonte, ritengo utile riportare in un autonomo post le risposte che sono state indotte da vostri interessanti commenti.

1. Il primo è di Roby Bury che, narrandoci delle sue (e non solo sue) vicissitudini "concordatarie", ci delinea il grave quadro della deflazione - quale sempre più connessa al "nuovo", demenziale, mercato del lavoro-, nei suoi riflessi sulla solvibilità dei patrimoni aziendali assoggettati all'iniziativa dei creditori.
"Il demansionamento, come si arguisce dai fatti (credo imponentemente diffusi) che evidenzi, anzitutto si fa sul "posto" (l'ex quadro, espulso dall'organizzazione e sostituito dal dipendente di livello inferiore, il cui trattamento rimane inalterato) anzichè sul singolo dipendente. Cioè, quello deflattivo in termini nominali, è ascensionale e "organizzativo", non il contrario. E questo pare attualmente sfuggire a tutti i commentatori (che si soffermano sul mobbing da svilimento...).
Per il singolo dipendente, i modi di "deflazionarlo" retributivamente sono molteplici:
a) riduzione di orario e trattamento economico proporzionale (part-time "obbligatorio") e/o assorbimenti di trattamenti straordinari nell'orario ex ordinario, mediante "ordini di servizio" (a cui non c'è modo di opporsi se non si vuole essere licenziati tout-court, cosa ormai più che agevole per TUTTI E SUBITO);
b) aumento di prestazioni orarie e del loro livello, a parità di trattamento-inquadramento (l'altro versante della medaglia del "quadro" che non viene sostituito una volta eliminato);
c) disdetta generalizzata di contratto collettivo (o non rinnovo a oltranza), sotto la minaccia di un ormai inoppugnabile e irreversibile licenziamento collettivo;
d) per le imprese maggiori, che ne hanno i requisiti, accesso aziendale, - complessivo o per unità produttive spesso corrispondenti a società "controllate" create ad arte-, ai vari ammortizzatori sociali (CIGS, in scadenza di rifinanziamento, contratti di solidarietà, altamente deflattivi dei trattamenti). Questi ammortizzatori spostano (in larga parte) sulla spesa pubblica, e sulla corrispondente tassazione a carico di tutti, il costo transitorio dei minori livelli retributivi, cioè in attesa di trasformare la situazione in definitive chiusure-delocalizzazione-disoccupazione "ufficiale", ovvero in reinquadramenti dell'intero personale aziendale.

Certo che poi, per chi si fosse trovato, e si trova, a fare l'imprenditore sulla domanda interna, il crollo deflattivo generale, rende la situazione più che disperata: esiziale direi.
Gli assets patrimoniali che avrebbero "garantito" i creditori non possono che perdere di valore, fino a deprezzamenti che non hanno certo finito di manifestarsi nella loro "geometrica potenza
".

Tutto questo significa DEINDUSTRIALIZZAZIONE e corrispondente destrutturazione irreversibile della democrazia costituzionale (rinvio al post su Rodrik e Chang).

E rammento che il sistema delle PMI sorge e prospera sull'ancoraggio al territorio del modello della GRANDE INDUSTRIA PUBBLICA, in violento corso di DISMISSIONE (PP 7 e ss.), cioè la deindustrializzazione più intensa e più €uropea che si manifesta col vincolo esterno da oltre 20 anni.
L'indotto, diretto o indiretto, della grande impresa pubblica sul territorio, cioè le PMI, CORRISPONDE AL MODELLO COSTITUZIONALE. Cioè al legame tra artt.41, 43, 45 e 47 Cost.

SPERO VIVAMENTE CHE SALVINI, NELLA SUA "LUNGA MARCIA" POSSA COMPRENDERE QUESTO ASPETTO FONDAMENTALE.
Se ne gioverebbe l'Italia tutta, senza esclusioni..
."

2. Il secondo commento è di Mauro Gosmin che, ricostruita una condivisibile storia funzionale del legame tra produttività e insostituibile formazione "artigianale" del personale, nell'ambito del peculiare sistema delle PMI, - cioè quello in cui alberga la maggior parte della manodopera addetta al "manifatturiero" che sostiene ( sosteneva) l'occupazione e la forza produttiva italiana- conclude, amaramente, con questa tragica constatazione: "coloro che si preoccupano di efficientare il sistema produttivo italiano, probabilmente non hanno mai visto una fabbrica e se ci andassero a lavorare non resisterebbero in certi siti produttivi nemmeno un giorno".
"Sì, le fabbriche non le hanno mai viste; questi studiosi, preferibilmente "bocconiani", (poi divenuti iconici della "nuova sinistra"), sono esperti di finanza. E nella finanza (privata) realizzano gli incarichi più prestigiosi e remunerativi, a scorrerne i curricula. E chi non ha ancora queste "opportune" connessioni aspira con tutto se stesso ad averle.

C'è però anche da dire che gli imprenditori (che non sanno far di conto), non si sono premuniti, nel loro bagaglio culturale, di connettersi al sistema immunitario costituzionale, abboccando alla vulgata che fosse a loro avverso perchè "comunista"
La lettura delle norme costituzionali ci dice esattamente il contrario (ti rinvio alla risposta fornita a Roby Bury).

A tutt'oggi, peraltro, continuano a non leggere e a non capire quelle stesse norme, che pure sono il loro estremo baluardo di difesa (ormai disperata).
"

16 commenti:

  1. Solo per confermare e comunicare che, dalle mie parti, e per esperienza certa, sono stati proposti, da gruppo assicurativo da poco "fagocitato", a personale impiegato (per lo più donne) "swap" contratti da CC.NN.LL. di comparto a quello di "badanti e colf"... solo per dare idea... con già attiva decurtazione di circa euro 100/200 al mese in busta paga. E, per rimanere in tema su conclusione post precedente, segnaliamo a cosa potrebbero dare vita le cosiddette "clausole salvaguardia" nel triennio 2015-2018... Wunderbar!!!

    RispondiElimina
  2. Come ingegnere meccanico, dipendente , industria multinazionale , player globale e votata all'esportazione, operativo in fabbrica e in produzione .... CONFERMO l'analisi al 100% e sono COMMOSSO dalla chiarezza della spiegazione. Ma e' sufficiente resistere e sperare nella applicazione della Costituzione? La consapevolezza , anche se parziale, se non porta ad azioni di miglioramento può facilmente passare a DISILLUSIONE e, addirittura RASSEGNAZIONE. Sarebbe veramente un peccato , NON CI STO!!!

    RispondiElimina
  3. e i sindacati? Ecco un altro velo che cade: anni di piccoli interessi meschini, ruberie varie, visione strategica ridicola (inesistente), e preparazione zero. La spiegazione di quanto è in atto è giusta, proprio ben fatta. E vedrete adesso con il famigerato Job Act.
    O però mi raccomando: votate il PD!
    RAGLIA RAGLIA POVERA ITAGLIA

    RispondiElimina
  4. E io qui da Reggio Emilia ridico che i piccoli professionisti come me ( e il mio collega e le due signore con noi da quando 23 anni fa aprimmo l'ufficio) subiamo i comportamenti predatori di CNA SERVIZI E COOP MULTISERVIZI ( pure area finanziaria perchè ora cè appetibile il TFR dei dipendenti ) che ci sottrraggono le imprese con dipendenti , cosi' dalla sera alla mattina, mettendoci in crisi nera. Siamo obbligati a chiedere alle signore con noi da tanti anni di ridurre l'orario e noi a lavorare gratis se non vogliamo chiudere la baracca. e siamo a REGGIO EMILIA. e altro non dico. Questo fanno: Rodano/Saltari pag. 242
    "15.5 Comportamento predatorio ed entrata
    ... un'impresa (o un gruppo di imprese che colludono), può cacciarne delle altre se riesce a tenere il prezzo al di sotto del livello minimo dei costi medi variabili delle imprese che intende cacciare. Questo livello di prezzo è noto come prezzo di eliminazione. Il comportamento predatorio implica delle perdite (o almeno dei mancati profitti) per l'impresa che lo adotta, per tutto il tempo che è necessario per convincere la rivale (le rivali) ad abbandonare il campo. L'impresa che si comporti così deve perciò valutare se la spesa vale il risultato. Lo farà calcolando il valore attuale delle perdite e dei profitti connessi all'operazione, dopo aver congetturato il tempo di resistenza delle rivali. Una condizione che favorisce il comportamento predatorio è l'esistenza di forti barriere all'ingresso che impediscano il ritorno di concorrenti, o almeno la possibilità di elevarne di artificiali (per esempio con la pubblicità)".
    L'ingresso del socio di capitale negli studi professionali ha l'unica funzione di consentire l'adozione di comportamenti predatori sia mediante abbattimento (iniziale) dei costi della prestazione sia mediante la pubblicità che eviti il rientro dei concorrenti."

    RispondiElimina
  5. io appartengo all'esercito di disoccupati di riserva ormai da anni, dal 1995 fino alla grande crisi lavoravo da dipendente in una piccola impresa elettrochimica strumentale e il demansionamento non l'ho subito ma me lo sono autoimposto per necessità, passavo dal colloquio con il dipartimento di chimica analitica di una famodsa università italiana per la messa punto dei brevetti strumentali da realizzare e commercializzare. alla costruzione degli strumenti stessi, alla loro messa a punto e collaudo ,alla loro spedizione impachettandoli e facendo i documenti di trasporto , alla consulenza tecnica per la risoluzione dei problemi dei clienti , ai preventivi; nei tempi morti dato che l'impresa era piccola , ma innovativa , mi pulivo il luogo di lavoro con la scopa ed il mocio dato che non avevamo gli addetti alle pulizie , pur essendo in grado di mettere a punto sistemi chimici avendo acquisito la capacità e l'esperienza con gli studi universitari: insomma il demansionamento esiste da almeno 20 anni nella PMI e quindi non è una novità, ma il mio grande cruccio e come mai il pubblico impiego pur avendo la forza numerica e contrattuale per trainare tutte le altre categorie anche quelle che non sono in grado di alzare la testa, non si muove , non dice nulla , ma attende soltanto il misero 27 del mese? Chi,se non loro oggi ,poò costituire una forza popolare di opposizione contro quello che sta accdendo considerando che tutte le altre categorie sono alla canna del gas e non si possono permettere nessun tipo di rivendicazione?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una bella domanda, anche perché, in un certo senso, il blocco stipendiale (con conseguente "de-mansionamento"), lo hanno anche loro e dal 2010. Solo recentemente c'è stata, se non erro, una piccola deroga in favore delle forze dell'ordine. E le ultime "legnate" dell'era Renzi non hanno risparmiato nemmeno quelle che l'opinione comune indica come "elites", (magistratura, diplomatici, amministrazioni parlamentari, ad es.). Posso solo provare a fare delle ipotesi.
      Sicuramente, sull'inerzia potrebbe pesare la massiccia campagna mediatica contro la P.A. che dura almeno dal 2010 (basata, prevalentemente, sull'attribuzione di portata generale a singoli casi oggettivamente deprecabili e volta ad instillare nell'opinione pubblica le note immagini dipendente pubblico=corrotto, che timbra e va a fare la spesa, che viaggia in auto blu, etc...). E' chiaro che una campagna del genere è volta anche (e soprattutto), ad inibire eventuali forme di protesta (che sarebbero facilmente ricondotte alla detestabile figura della "difesa del privilegio").
      In secondo luogo, potrebbe essere ancora imperante, all'interno della P.A., una mentalità volta a difendere lo status quo sulla base del ragionamento "chiunque ci sia avrà bisogno di noi, quindi non potranno colpirci oltre un certo punto". Questa mentalità non aiuta gli interessati a capire che la P.A., per la politica odierna, sembra essere ormai diventata un agnello sacrificabile sull'altare del consenso (anche perché, per racimolarlo, non gli rimane molto altro), e che nell'era Renzi fa molto più comodo un'amministrazione fatta di (precari) portaborse che non di dipendenti dotati anche solo di un minimo di cultura giuridica e amministrativa.
      Infine, sulla maturazione di una "coscienza" in seno alla P.A. (tale da farle comprendere che essa è allo stesso tempo non solo l'esecutrice della volontà politica, ma anche un contrappeso laddove quella volontà si volesse porre al di sopra della costituzione e delle leggi), non so quanto pesino quei provvedimenti (come le leggi Bassanini), che ne hanno "politicizzato" la dirigenza.......
      Insomma, sarebbe senz'altro un argomento da approfondire.....

      Elimina
    2. La principale spiegazione, a io parere, sta nel fatto che da due decenni si ha sostanzialmente blocco del turn over sui ruoli pubblici, precarizzazione e spostamento delle assunzioni in larga parte nelle società partecipate, per lo più (e tutt'ora) senza concorso (almeno in un senso riconducibile agli artt.51 e 97, comma 3, Cost.).

      Ciò ha creato una tensione in cui o si sta attenti essenzialmente a "pareggiare-equiparare" la posizione rispetto a quella di chi ha stabilità e trattamenti economici di ruolo, o a mantenere un basso profilo per non far emergere la propria posizione di "beneficiati" della grande privatizzazione delle forme (con annessa riconoscenza eterna al sistema politico filo-europeo, in tutte le sue proiezioni politiche, che ha consentito questa agevole scappatoia).

      Anche nel secondo caso, poi, ci sono dei precari, ma in condizioni migliori dei precari sui "ruoli" pubblici in senso strettop (non avendo i primi avuto, sostanzialmente, alcun obbligo di selezione pubblica preventiva).

      Insomma, si è prodotto un sistema di posizioni differenziate e di interessi divergenti, ossessionato dalla "non perdita" ovvero dall'acquisizione di privilegi imperniati sulla stabilizzazione.

      Con in più il silenzioso arroccamento di quelli che, assunti coi "vecchi" metodi, o prima dell'introduzione dell'attuale caos "controllato", si sentono non come normali titolari di posizioni di lavoro costituzionalmente conformi, ma di odiosi privilegi, da cercare di tenere lontani dall'occhio implacabile della "europeizzazione".
      Almeno fino al pensionamento (tanto non si rendono conto che ogni trattamento pensionistico ormai è peggiorabile e rivedibile ad libitum per motivi di pareggio di bilancio).

      In questa situazione, è ben difficile che possa svilupparsi una visione complessiva, "di sistema", del problema, astretti dall'ansia del proprio status di precario o connesso a un trattamento differenziato personale e frammentario.

      Il "sistema", comunque, è che se blocco l'accesso per concorso ai ruoli, cercando la diminuzione degli organici come effetto principale, la p.a.a non funziona più da concorrente-bench mark sull'accesso al lavoro, ma piuttosto come una mega-azienza sostanzialmente insolvente che attua vari piani di riduzione dell'organico e, quindi, dei trattamenti economici COMPLESSIVI.

      Ciò non fa che acuire il fenomeno dell'esercito di riserva e della connessa concorrenzialità egoistica tra lavoratori (o aspiranti tali), anche e specialmente in questo settore, così importante e, specialmente, interdipendente col mercato del lavoro privato.
      Ne abbiamo già lungamente parlato in un epico dibattito fra commentatori :-)


      Elimina
  6. Sorvoliamo sul punto di vista di Dt, ma e' vero quello che scrive http://intermarketandmore.finanza.com/la-grecia-tenta-impossibile-e-cambia-le-carte-in-tavola-tutto-da-rivedere-71383.html in questo articolo? Avevo poi letto non ricordo dove, che la grecia da tempo ha gia' pronte 5 diversi tipi di nuove banconote dracma, in una e' raffigurata Maria Callas.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se ti fidi di un articolo che conclude "non dimentichiamoci di come la Grecia sia entrata nell'euro"...

      Elimina
    2. Infatti no( e' un eurista), ora pero' leggo che la notizia originaria e' dell'ansa..

      Elimina
  7. PMI: "C'è però anche da dire che gli imprenditori (che non sanno far di conto), non si sono premuniti, nel loro bagaglio culturale, di connettersi al sistema immunitario costituzionale, abboccando alla vulgata che fosse a loro avverso perchè "comunista".
    La lettura delle norme costituzionali ci dice esattamente il contrario (ti rinvio alla risposta fornita a Roby Bury)." Stiamo tutto qui a proposito di " studi ed analisi" delle PMI ( almeno a livello piemontese- reggiano) . Ed abbiamo detto tutto. http://www.cna.it/centro-studi/analisi-fiscali

    RispondiElimina
  8. Fatturato 649 942 648 € (2011)

    Utile netto 16 373 313 € (2011)

    Dipendenti 4007 (2011)

    Trenord contrattualizzata "a corrruzzzione" : più ritardi più guadagni = più disservizio più privatizzazione.

    700ml di fatturato? con un ampio margine di utile migliorabile? Ma si vendiamo tutto e non se parli più!

    Che amarezza...

    un contratto che non ha fatto altro che eliminare lo spirito di solidarietà che da decenni univa i lavoratori delle Ferrovie. Li ha messi gli uni contro gli altri per il dio denaro.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/26/trenord-contratto-cottimo-ritardo-guadagno-per-i-macchinisti/1459197/

    Dipendenti in sciopero il 14/15 Marzo per il "crescente autoritarismo aziendale, la negazione di diritti fondamentali, il ricatto dei trasferimenti forzati...

    continua su: http://milano.fanpage.it/treni-in-arrivo-un-nuovo-sciopero-a-rischio-convogli-trenitalia-e-trenord/#ixzz3StDSWB8T

    Che dire...

    Tirem innanz(a) ..! Cit. Poggio Poggiolini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui non mi pare che la corruzione c'entri. Piuttosto, che razza di rappresentanza sindacale di comparto concepisce di concludere un contratto del genere?

      Elimina
  9. ...e quale Amministratore Delegato accetta contratti del genere? Ti pago di più per ottenere più disservizi? Contro ogni logica di impresa ...forse pagati bene per amministrare male. Poi il fine ultimo sappiamo qual'é... Qui ormai la deindustrializzazione non si ferma più! Ogni giorno perdiamo un pezzo e, stanno fertilizzando il terreno per il "meraviglioso mondo".
    Eliminati gli Stati e proclamata l'uguaglianza tra i popoli e gli esseri umani tutti, nascerà il regime.

    RispondiElimina
  10. Il controllo del trasporto regionale è territorio di guerra fra bande ( non da ora). Qui ne sappiamo qualcosa ahimè
    La regione Emilia Romagna dopo l'operazione con l'Olandese Strukton http://www.milanofinanza.it/articoli-preview/clf-crescera-con-strukton-1821128 ora è nel caos totale perchè ora fra il Consorzio fra Trenitalia e Tper potrebbe spuntarla la tedesca ARRIVA ( Deutschban). http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/02/25/news/trasporto_locale_il_pasticcio_della_gara_d_appalto-108112500/.In Toscana la gara d'appalto è andata alla Polacca TESA .http://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/02/13/news/i_nuovi_treni_swing_e_jazz_per_i_pendolari_toscani-107226859/. In Lombardia non so ma .... se tanto mi dà tanto......... E allora Tutti questi contratti " piu' ritardo piu' guadagno" in realtà a CHI e a COSA servivano? Torno ai miei invii telematici, che ci stanno letteralmente seppellendo. Buona giornata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una volta che il meccanismo mediatizzato del "partenariato" euro-virtuoso è lanciato, nulla può più arrestarlo (almeno finchè si rimane in un'area di free trade che sospende ogni logica costituzionale).
      O meglio, lo potrebbero (...arrestare) solo delle Procure che si rendessero conto del meccanismo in apice: l'interesse pubblico non vince mai e "i mercati" altro non sono che forze di spostamento delle ricchezze pubbliche nelle tasche dei vari "campioni di virtù"...

      Elimina