1. ESSI dicono di avere tutto sotto controllo e la soluzione è: "più riforme" (fare presto!).
Com'è noto, ESSI convincono la stragrande maggioranza dell'opinione di massa che è ben alimentata dai media orwelliani; e anche dai cibi scaduti e prossimamente (nel breve periodo) da insetti.
Dilettanti! Se sbagliano, è una pensione in meno! E alla forza lavoro ci pensiamo noi... https://t.co/qC8PrxsXuE— Alberto Bagnai (@AlbertoBagnai) 1 marzo 2016
Fino a quando si può mangiare il cibo scaduto? 12 regole per non sbagliare https://t.co/ZD0IjDgjkw pic.twitter.com/aYkAA6x8vf— Corriere della Sera (@Corriereit) 1 marzo 2016
2. Parlavo poche sere fa con Mattia Corsini e dicevamo di quanto fosse ingannevole basarsi su una propria TW-line, dove l'impressione "selettiva" è che tanta gente abbia capito; mentre invece è ampiamente vero il contrario.
Nondimeno, ringrazio coloro che seguo su twitter per la loro inquietudine, che dà luogo a un mosaico le cui tessere restituiscono l'immagine del presente ragionevolmente decodificata.
Questa "tessera" la dice lunga sullo stato di salute dell'euro, l'epicentro del neo-Reich millennario: il QE, almeno nelle sue intenzioni dichiarate, che risponderebbero al criterio, statutario e dei trattati, del mandato a mantenere un certo target, il 2%, di inflazione, è miseramente fallito:
Il fine ovviamente era un altro. Alquanto mercantilista e, in altri tempi, si sarebbe detto, "guerrafondaio".
RENZI, MERKEL E IL MODELLO GERMANIA (mercantilismo anti-italiano)
Trasposto nel super-Stato €-federalista (Stato forte nelle politiche pro-export, ma massimamente minimo nelle politiche sociali e del lavoro), questa rincorsa alla competitività esportativa, significa infatti questo:
a) "l'avvento
dello Stato nazionale fu accompagnato dalla stretta, intima,
associazione tra l'autorità statale e l'interesse dei mercanti" (pag.47), "...Lo Stato è una creatura dei contrastanti interessi commerciali, che avevano in comune l'obiettivo di uno Stato forte, a condizione di poterlo manovrare a proprio eslcusivo vantaggio" (pag.48).
a1) L'interesse nazionalistico organizzato nello Stato e nella sua sovranità escludente è una fondamentale caratteristica del mercantilismo, in sè palesemente antitetica alla cooperazione necessaria in un'unione economico-monetaria.
a2) Piegarsi al modello tedesco significa amplificare e propagare questa NON COOPERAZIONE,
con ciò minando lo stesso scenario della "pace" tra i popoli europei,
sempre più spinti verso l'interesse nazionale-commerciale incarnato
egoisticamente dal proprio Stato contrapposto agli altri ("competitori";
enunciato che per la verità troviamo nell'art.3, par.3 del TFUE, e fa dubitare della conformità a costituzione del Trattato stesso ai sensi dell'art.11 Cost.);
b) "nel pensiero e nella pratica mercantilistici i salari contavano poco o nulla...Non
c'era nulla su cui costruire una teoria dei salari; e infatti nessuna
teoria del genere figurò in una posizione di rilievo nel pensiero
mercantilistico." (Pag.50);
c) pur nella ovvia attualizzazione
del mercantilismo innestato sullo Stato nazionale moderno, e coscienti
dell'evoluzione tecnologica e produttiva, vale ancora il seguente "decalogo" del mercantilista (pag.56, elaborato da Mun, in England's Treasure, nell'800):
- " un eccessivo consumo di merci straniere nella nostra alimentazione e nel nostro abbigliamento.." va scongiurato;
- "se
il consumo debba essere eccessivo che lo sia dei nostri
propri...manufatti...dove l'eccesso del ricco può essere il lavoro del
povero";
- "vendi
sempre agli stranieri a caro prezzo quel che non hanno, a buon mercato
quel che possono ottenere altrimenti...dove possibile, compera a buon
mercato da paesi lontani anzicchè da mercanti dei vicini...";
- "non dare occasioni di affari a concorrenti che operano nelle tue vicinanze".
3. Anche perché se voglio vincere sul resto del mondo e creo masse di diseredati a casa mia e, anzi, non bastandomi quelle che creo, importo pure un'ulteriore massa di super-diseredati (unica importazione fortemente incentivata, "non avendo nulla su cui costruire una teoria dei salari"), distruggendo la domanda interna, non è che poi sono così stabile, socialmente e finanziariamente, da non dover minacciare la stabilità sociale e finanziaria del resto del mondo:
4. Quindi il successo, non dichiarato, è ovviamente mantenere la disoccupazione a due cifre nell'eurozona. Si chiama competitività deflattivo-salariale, in guerra valutaria col mondo (che si vince quando il calo relativo della quota salari è maggiore che nelle altre aree "concorrenti"); dunque, un successone cui Draghi e la Lagarde accoppiano l'invito, appunto, ad accentuare il tutto mediante le riforme che, a questo punto, debbono attaccare salario indiretto (sanità pubblica) e salario differito (pensioni), costituzionalmente sanciti, per istituire il reddito di cittadinanza €uropeo, finanziato dalla distruzione del welfare che, a maggior ragione, deve andare avanti con inarrestabile moralismo.
5. E perciò vediamo "in action" il non-Stato federale, super-etico e veramente contrattualista, dato che più contrattualista di un trattato a pretese super-costituzionali non ce n'è:
6. Qui e lì, però, qualche crepa:
La cosa preoccupante è quell’«unless» (non «until»). @AlbertoBagnai @borghi_claudio @Comunardo @EuroMasochismo pic.twitter.com/loNe9IfWjz— Bruno de Giusti (@VaeVictis) 29 febbraio 2016
E pensare che lo Stato etico (ovviamente "brutto-brutto" se nazionale, ergo guerrafondaio in OGNI sua manifestazione, senza eccezioni), viene oggi fatto coincidere con quello che includerebbe come contenuto legale del matrimonio l'obbligo di fedeltà.
Come se questo fosse un fine statale arbitrario e autoritario (anzi: guerrafondaio) e non la funzione giustificativa naturale, da millenni, che distingue il matrimonio da altri, pur legittimi, rapporti affettivi e sessuali tra coppie di esseri umani; mica per altro, ma in quanto presupposto, accettato e formalizzato dalla specie umana nella sua dinamica sociale (che include la riproduzione per la sua perpetuazione filogenetica, anche se non bisognerebbe precisarlo....), per la filiazione e la trasmissione dell'educazione e del patrimonio da parte dei genitori.
Non ci sarebbe neppure bisogno di spiegarlo, ma questi non sono tempi normali. Sono tempi eccezionali di super-Stato etico federalista, monetarista e a favore della piena occupazione (neo-classica= disoccupazione strutturale a due cifre).
7. E, infatti, siccome ci sono le crepe, chiamiamo diritti civili i diritti cosmetici a costo zero e, per meglio distrarre dalla distruzione dei diritti sociali - che sono gli unici che contraddistinguono la democrazia sostanziale- si pianifica e si censura a tolleranza zero la funzione naturale della filiazione e del matrimonio caratterizzato da stabilità come suo presupposto:
Oggi l'intolleranza €uro-propagandistica (anti-Stato democratico e pro-super-trattato-etico) farebbe forse incarcerare Gramsci per ben diverse ragioni?
8. Non cambio argomento ma, anzi, rimango strettamente in tema, se perciò vi invito a leggere questo studio:
Con riferimento alla famiglia, credo abbia ragione Fusaro. Le istanze anti-famiglia (proprie del femminismo radicale ed in generale di un certo filone di pensiero "progressista" post-68) si sono sinergicamente fuse con l'esigenza liberista di una non-società fatta da working poors/consumatori indebitati, monadi isolate senza altri valori o punti di riferimento che non siano quelli decisi dal mercato.
RispondiEliminaForse, allora, è un caso fino a un certo punto il fatto che l'affermazione del (chiariamolo:legittimo) diritto al costituire le unioni civili venga implementata attraverso una propaganda "in negativo" contro la famiglia tradizionale, presentata come organismo ora superato, ora addirittura "disfunzionale" e pericoloso per la crescita dei figli. Perché quello che si vuole, prima ancora del "diritto civile", è la distruzione di una formazione sociale (la famiglia), per definizione nemica della non-società ordoliberista (al pari dell'altrettanto odiato stato).
Questo è l'individuo moderno del XXI secolo. L' "homo ordoliberalis". Connotato da una morale "contro" (sono "contro" la religione, "contro" la famiglia, "contro" lo stato, "contro" le tradizioni......), definita solo da ciò che contesta, non da ciò che propugna. Precario nel lavoro, indebitato nei consumi, economicamente ignorante, garantito da diritti a costo zero e con tante "sotto-ideologie da marciapiede" dove incanalare il malessere latente della sua condizione e credere di ritrovare la sua perduta identità.
(Frutti velenosi di questa evoluzione, ad es:l'ambientalista che "ci vuole la filiera corta" ma che "l'euro è una bella cosa"; l'intellettuale che "ormai i tempi sono cambiati, che vogliono i giovani" ma che "la mia pensione retributiva è un diritto quesito", il dotto progressista che "l'articolo 18 non si tocca(va)" ma che "non bisogna attentare all'unità del partito" e così via....)
E così via...Fino alla fine.
EliminaIl "cupio dissolvi" più incredibile della Storia (persino leggendo "Guerra e Pace" si trova meno bizzarra malvagità nella società europea...).
Mi hai anticipato su un lavoro che stavo facendo proprio sullo "Stato etico": tutto torna ma abbiamo lasciato indietro il 99% della popolazione terrestre... in particolare le forze dell'ordine.
EliminaLorenzo individua il punto dirimente: "contro" le tradizioni.
Il progressismo sociale nasce da un forte sguardo verso "il passato": la tradizione (in questo caso "t" minuscola...), ovvero quel path culturale che permette di essere ciò che si è. L'Identità: personale e sociale, che è - politicamente - coscienza nazionale e di classe.
Il pensiero liberale che ha contaminato il laburismo è intriso invece di modernismo reazionario: che è sovrastruttura per eccellenza del Capitale che vuole tenere inalterati i rapporti di produzione cercando di non subire le inevitabili conseguenze della dialettica "servo - signore".
Sto dicendo che (praticamente) tutta la cultura "de sinistra" (© Bagnai) del dopoguerra, non è mai stata realmente socialista: progressismo sociale e socialismo democratico sono sinonimi e si estrinsecano nella formula bassiana di Democrazia come "Potere socializzato".
Il modernismo reazionario è la "Sinistra del Costume", ovvero della Morale... del Padrone! I Dieci comandamenti che valgono solo per lo schiavo! Platone lo dice chiaramente! (Ma Leo Strauss è un "reazionario" QUINDI dice a prescindere cazzate...)
L'ideologia non è altro che moralismo inteso in senso compiuto da Marx come "falsa coscienza".
I Radicali non hanno fatto altro che accelerare questo processo di fascistizzazione dell'antifascismo: antifascismo che - senza fascismo - è reazionario per definizione.
La vuota retorica dei diritti liberali (ovvero "cosmetici", senza diritti sociali) non è altro che l'estrema conseguenza dall'anti-qualcosismo senza una chiara tesi dialettica: nascono le condanne morali di "razzismo" senza vere discriminazioni razziali, nascono condanne morali di "xenofobia", senza reale anomalie psichiatriche, nascono le condanne morali di "conservatorismo bacchettone" senza riferimento alle condizioni sociali, nascono le condanne morali di "omofobia", "sessismo", "femminismo", e tutta quella valanga di cazzate insopportabili che con la fredda alterigia di chi sa di sapere alimenta la dissociazione cognitiva collettiva...
Tutte 'ste fava di condanne morali di questa spregevole religione secolarizzata tranne quella di "classismo" e di "ingiustizia sociale".
E la falsa coscienza della Sinistra del dopoguerra - e segnatamente di quella post-sessantottina - è ravvisabile dall'incapacità di unire la Logica all'erudizione, imponendo il suo moralismo apolitico alle masse che magari erano meno colte ma sicuramente dotate di maggior buon senso: spingendole verso formazioni politiche palesemente reazionarie ma più... conservatrici a livello di "sovrastruttura" ideologica.
Una sinistra kritica antitetica ad un sistema capitalistico che de facto e in toto supporta, non può che avere come tesi... le democrazia sociali fondate sul lavoro.
Trasportato a livello globale, ci si ritrova a scegliere politicamente tra i neocons e Soros...
Ecco il successo di Trump: appare più a "sinistra" dei moralisti "de sinistra"...
E mo' mi anticipi tu, sul Trump più a sinistra dei "moralisti" internazionalisti-anti-labor(-quasi-forse)-a-loro-insaputa :-)
EliminaI processi politico-critici, fenomenologici (tu chiamali se vuoi "strutturali") incentrati sul lavoro, a un certo punto, scompaiono dai monitor: come Basso e, poco dopo, Federico Caffè (in Italia). Moro ha in riserbo un altro destino...probabilmente segnato da lungo tempo.
La sinistra-monetarista rinasce dalle sue ceneri nazionali, rinnega l'internazionalismo della solidarietà e abbraccia quello del balance of payment constraint (v. Flavio più sotto, citando Kaldor) e fa dimenticare il (buon) senso del popolo per l'inflazione.
Einaudi ha preso tante di quelle rivincite che, in fondo, Berlinguer e il suo Stato clientelare e corrotto, verranno un giorno visti come una copia...sbiadita.
Sto dicendo che (praticamente) tutta la cultura "de sinistra" (© Bagnai) del dopoguerra, non è mai stata realmente socialista:
EliminaSi tratta della naturale conseguenza del fatto che la guida politica e culturale dei movimenti socialisti e' stata progressivamente monopolizzata dagli eredi di quella "radical-borghesia" che appunto sedeva " a sinistra" nei parlamenti del XIX secolo :-)
ws
Dai, ws, registrati e scegli un bel nick...è "più" meglio per dibattere
Elimina@ws
EliminaCondivido: è la stessa posizione di Michéa.
Come disse "uno de passaggio" ciò che guida certe "menti" è il fatto che, per loro, è "meglio fallire convenzionalmente che riuscire in modo non convenzionale"...
RispondiEliminaLe palle girano girano girano ed alla fine arrivano sempre alle orecchie della gente comune...
Mentre nei notiziari ci racconto la LORO verità, le cose stanno in realtà così: "The truth is that there has never been a real recovery from the 2008 crisis in North America and western Europe. According to the IMF, at the end of 2015, inflation-adjusted income per head (in national currency) was lower than the pre-crisis peak in 11 out of 20 of those countries. In five (Austria, Iceland, Ireland, Switzerland and the UK), it was only just higher – by between 0.05% (Austria) and 0.3% (Ireland). Only in four countries – Germany, Canada, the US and Sweden – was per-capita income materially higher than the pre-crisis peak.
Even in Germany, the best performing of those four countries, per capita income growth rate was just 0.8% a year between its last peak (2008) and 2015. The US growth rate, at 0.4% per year, was half that. Compare that with the 1% annual growth rate that Japan notched up during its so-called “lost two decades” between 1990 and 2010.
To make things worse, much of the recovery has been driven by asset market bubbles, blown up by the injection of cash into the financial market through quantitative easing. These asset bubbles have been most dramatic in the US and UK. They were already at an unprecedented level in 2013 and 2014, but scaled new heights in 2015. The US stock market reached the highest ever level in May 2015 and, after the dip over the summer, more or less came back to that level in December. Having come down by nearly a quarter from its April 2015 peak, Britain’s stock market is currently not quite so inflated, but the UK has another bubble to reckon with, in the housing market, where prices are 7% higher than the pre-crisis peak of 2007.
Whether or not the recent market turmoil leads to a protracted slide or a violent crash, it is proof that we have wasted the past seven years propping up a bankrupt economic model. Before things get any worse, we need to replace it with one in which the financial sector is made less complex and more patient, investment in the real economy is encouraged by fiscal and technological incentives, and measures are brought in to reduce inequality so that demand can be maintained without creating more debts.
None of these will be easy to implement, but we know what the alternative is – a permanent state of low growth, instability, and depressed living standards for the vast majority.".
Chang ci piace sempre e non gira intorno al punto come la coppia Krugman-Stiglitz.
EliminaOvviamente "living standards for the vast majority" e "the need to replace...with" () "measures are brought in to reduce inequality so that demand can be maintained without creating more debts", equivale a dire che bisogna rivedere il labor market.
Altro che riforme...
In Italia una "via" c'è, e la troviamo nella nostra Costituzione...
EliminaA livello globale invece una chicca del "solito" Kaldor:
"In a recent article on the ‘Causes of Growth and Recession in World Trade’,1 T. F. Cripps has demonstrated that a country is not ‘balance of payments constrained’ if its full employment imports, M*, are less that its import capacity M (as determined by its earning from exports). Such a country is free to choose the level of domestic demand which it considers optimal for its own circumstances,2 whereas the other countries from whom M* > M, must, under conditions of free trade, reduce their output and employment below the full employment level, and import only what they can afford to finance. He then shows that the sum of imports of the ‘unconstrained’ countries determine the attainable level of production and employment of the ‘constrained’ countries, and the remedy for this situation requires measures that increase the level of ‘full-employment’ imports or else reduce the export share of the ‘unconstrained countries’. The ‘rules of the game’ which would be capable of securing growth and stability in international trade, and of restoring the production of the ‘constrained’ countries to full employment levels, may require discriminatory measure of import control, of the type envisaged in the famous ‘scarce currency clause’ of the Bretton Woods agreement.
In the absence of such measures all countries may suffer a slower rate of growth and a lower level of output and employment, and not only the group of countries whose economic activity is ‘balance-of-payments constrained’. This is because the ‘surplus’ countries’ own exports will be lower with the shrinkage of world trade, and they may not offset this (or not adequately) by domestic reflationary measures so that their imports will also be lower. Provided that the import regulations introduced relate to import propensities (i.e. to the relation of imports to domestic output) and not to the absolute level of imports as such, the very fact that such measures will raise the trade, production and employment of the ‘constrained’ countries will mean that the volume of exports and domestic income of the ‘unconstrained’ countries will also be greater, despite the downward change in their share of world exports.".
Perfettamente logico, a conferma del fatto che l'economia dello sviluppo e della crescita non può prescindere dall'elemento istituzionale.
EliminaInsomma, deindustrializzare globalizzando non conviene a nessuno, come evidenzia Rodrik, cui questa letteratura deve essere ben nota (non conviene economicamente: politicamente, è altra cosa).
E a conferma, anche, del fatto che il freetrade non aiuta certo a incentivare e massimizzare la crescita globale (come rammenta Chang, dati alla mano).
http://orizzonte48.blogspot.it/2015/08/ma-dove-si-va-puntando-sulla-domanda.html
L'articolo sarebbe opportuno tradurlo...e commentarlo in apposito post :-)(mi avvedo che manca il link)
D'accordo. Come dice Flavio una via c'è : la Costituzione.
EliminaUna ventina di anni fa mi sono trovato a conversare con un nutrito gruppo di insegnanti di storia che, tutti, vituperavano il fatto che non venisse più impartito l'insegnamento della Costituzione attraverso l'educazione civica.
Facevano finta di ignorare che un tale insegnamento, eseguito seriamente non c'è in realtà mai stato (a larga scala: un presidente della Repubblica Italiana non per caso gode)?
Non credo. Penso più a una delle conseguenze del sessantotto (il cervello all'ammasso) .
Ma noi sappiamo che le cose non stanno così (se non per la stragrande maggioranza della popolazione che infatti non ha mai protestato, salvo eccezioni, che ai propri figli non venisse impartito l'insegnamento della Costituzione).
A me pare che il problema grave con il sessantotto sia stato non usarlo per rafforzare il presidio costituzionale. Niente di nuovo (basta vedere la Consulta).
Ho il forte sospetto che l'acconsentire gli eccessi, es. step child, 'utero in affitto' et altre aberrazione inventando, oltre al legittimo riconoscimento dei diritti civili, sia funzionale 'al super-uomo che verrà' il quale, di fronte a tali perversioni, sbarazzerà il tavolo coi modi consueti e il sostegno della maggioranza.
RispondiEliminaSenza quegli eccessi, probabilmente il pensiero moderato prevarrebbe e l'indignazione dell' uomo comune sarebbe d'ostacolo alla venuta dell'uomo forte.
Un po' come faceva comodo sul lavoro che i sindacati difendessero tutti i cialtroni inclusi i mutandari timbratori di cartellini, così via i diritti a tutti e non se ne parla più, con gli applausi dell'uomo di strada.
Però è solo un sospetto.
E' quello che temo anche io. Intendiamoci. I "diritti civili" non sono, in sè, una cattiva cosa, tutt'altro. Il problema è che sono complementari, non alternativi, ai diritti sociali. Invece, da un lato sono usati in modo solo strumentale per mascherare lo smantellamento dei diritti sociali, e dall'altro sono propugnati ed affermati con una propaganda di un'arroganza mai vista.
EliminaTutto questo, più che affermazione di civiltà, temo sia solo la premessa di una violentissima reazione. Certus an incertus quando, ma alla fine, ci sarà. I "propognatori" della "dittatura delle minoranze" si saranno messi al riparo da tempo. Rimarranno le minoranze. E non sarà un bello spettacolo. Spero di essere smentito.
Non temete, non sospettate.
EliminaSiatene certi. Certissimi.
(Altrimenti devo pensare che non siete d'accordo con Bazaar: io sì :-) ).
Senza offesa alcuna, sperando di non essere frainteso. Quanto messo "in mostra da Vendola" a me, sinceramente, fa un pochino "strano" (per non dire ribrezzo). E non sono il solo, visto che si è smarcata pure la Boldrini (sua, di Vendola, creatura)... Vendola ha pagato una indonesiana residente negli USA per avere suo figlio. Vendola ha fortemente voluto un diritto individuale. Del singolo. Come ben dicono sia Max che Lorenzo, ma come da anni (perchè oramai, è vero, sono anni che ci si ritrova qui) si afferma qui, questi diritti "individuali" vengono spacciati come surrogati dei diritti sociali. Cioè l'individualismo a danno della società: per un solo semplice motivo, esiste l'IO, non il NOI. La società NON esiste QUINDI non ha alcun diritto. Ricorda qualcosa?
EliminaIeri sera Roby mi diceva che secondo lui la differenza fra un figuro di destra e uno di sinistra è che il primo ti dice "io posso fare questo, ti piaccia o no" e il secondo "io posso fare questo e se non ti piace sei un fascista".
EliminaVendola è molto più pericoloso della Boldrini: in un momento in cui è esiziale alzare il livello del dibattito, queste uscite sono funzionali al totalitarismo pop.
EliminaPurtroppo, difficilmente l'uomo di buon senso ha le risorse - anche solo in forma concreta di tempo - di discernere un pensiero rigoroso da una fregnaccia.
Occhio a non prendere lucciole per lanterne: ma, soprattutto, non prendere lanterne per lucciole.
p.s.
Frank, sei di una sintesi e di un'efficacia fuori dal comune...
@Bazaar
EliminaGrazie, ma è stato Roby :-)
(Bagnai docet: sempre riconoscere il merito all'autore :-))
@Frank.
EliminaBella la battuta: Col suo/tuo permesso, me la rivendo. :-)
Riporto spunto dell'Ansa tratto da L'Avvenire:
RispondiElimina"Il triste mercato dell'umano cresce, e ha ingressi di destra e di sinistra. Si smetta di chiamarli diritti". Così il quotidiano dei vescovi, Avvenire, interviene oggi sul caso del figlio di Nichi Vendola. Il direttore Marco Tarquinio punta il dito contro "il linguaggio politicamente corretto usato in particolar modo dai notiziari del servizio pubblico radiotelevisivo. Un fenomeno impressionante di camuffamento della dura realtà della cosificazione di una madre senza nome, senza volto e ridotta a pura esecutrice di un contratto padronale.".
Il giornale dei vescovi dedica ampio spazio alla vicenda, con diversi commenti. Dure le parole del direttore Tarquinio. Al lettore che sottolineava la natura di 'legge per ricchi e potenti' sulle unioni gay e sulla possibilità di adottare figli, il direttore del quotidiano cattolico replica: "Non tutte le persone omosessuali sono ricche e potenti, ma tutte le madri surrogate 'acquistate' da coppie eterosessuali od omosessuali sono povere e senza potere". Poi il giornale della Cei fa una "seconda sottolineatura" ed "è per il linguaggio 'politicamente corretto' usato in particolar modo dai notiziari del servizio pubblico radiotelevisivo. Un fenomeno impressionante di camuffamento della dura realtà della cosificazione di una madre senza nome, senza volto e ridotta a pura esecutrice di un contratto padronale. Siglato da un politico di sinistra che ha contribuito a 'comprare' gli ovociti di una donna e il corpo di una madre per far 'fare' un figlio biologico del proprio compagno e intestarsene a sua volta la paternità legale (all'estero) e politica (in Italia) in violazione di una legge anti-schiavista del proprio Paese. Stavo per ricorrere a un'immagine di Papa Francesco o di Benedetto XVI, ma poi ho pensato che a Nichi Vendola era meglio dedicare - scrive ancora Tarquinio - una citazione di Karl Marx": "il triste mercato dell'umano cresce, e ha ingressi di destra e di sinistra. Si smetta di chiamarli 'diritti'", conclude.
Io ho anche il sospetto che, per ciò che chiamiamo eterogenesi dei fini, la famosa legge sulle unioni civili servirà essenzialmente a badanti ed accompagnatori di anziani. Essi troveranno in questa normativa il supporto migliore per spogliare definitivamente quelli che sarebbero gli eventuali legittimi eredi. Se aggiungiamo una eventuale prossima modifica della legge sulle adozioni, possiamo notare come, adottando i figli delle badanti risulterebbe semplificata perfino la successione....
RispondiEliminaNell'€uropa kalergica ci sta tutta l'eterogenesi dei fini che indichi: in fondo, "ogni singolo elemento" (opportunamente mediatizzato) del programma ordoliberista risponde a una logica funzionalista verso lo scenario più ampio desiderato.
EliminaE i diritti dei "diversi" hanno l'enorme pregio di essere discutibili all'infinito, mentre Saguntum expugnatur.
Bisogna pur sempre redistribuire le immeritate ricchezze "interne", accumulate dagli autoctoni evitando la "durezza del vivere".
E se no Pikketty che ci sta a fare?
mentre e' abbastanza facile per uno stato mercantilista armato portare parte delle sue misere plebi in lontane guerre "coloniali" ( la storia inglese ce lo mostra) e'invece alquanto difficile per esso mobilitare le plebi per una guerra totale senza darle ampie concessioni "socialdemocratiche" ( la storia "angloamericana" delle due WW ce lo mostra)
RispondiEliminaNon si capisce quindi come "chi comanda" l' occidente "finanziar-mercantilista " possa contemporaneamente schiacciare le sue plebi e programmare un confronto totale con russia e cina che di certo non sono ne l' irak ne l' afganistan ( e direi che i risultati gia' si vedono in siria ed ukraina :-))
ws
Hai evidenziato un aspetto importante: il (potenziale) punto di rottura di questa folle strategia.
EliminaProbabilmente pensano di realizzare le condizioni opportune in tempi più lunghi di quelli che qui vengono anticipati: le truppe possono essere più agevolmente reperite tra ex-immigrati (legioni strniere fiorenti e sepoys) o seconde generazioni in jus soli; ma soprattutto e "giovenotti belli" troppo a lungo, in un prossimo futuro, precarizzati e senza prospettive per andare per il sottile.
Per questo hanno inventato il "fate presto!": per fare il prima possibile.
Ovviamente, neppure questi calcolucci funzioneranno...
Ma vaglielo a spiegare!
Il punto e' l'arroganza del potere e dei soldi, che arriva a disporre della vita degli altri, compra la vita, e si serve degli altri, i modi sono molteplici ..... Esempio altamente simbolico sono l'Utero in affitto e la maternità surrogata.
RispondiEliminaIn Italia non e' possibile affittare uteri per far crescere embrioni, sottrarre i neonati alla madre naturale e portarseli a casa. Per le leggi vigenti in Italia e' così . Ma con i soldi si può fare all'estero, quindi c'è chi se ne frega e trova la strada per eludere le leggi italiane. Sono ricco e faccio come voglio, sfruttando gli altri. Da questo punto di vista è lo stesso ragionamento di chi mette sedi societarie nei paradisi fiscali e non paga le tasse, oppure chi esporta all'estero soldi illecitamente guadagnati, chi investe soldi in fondi speculativi, chi fa contratti di lavoro esteri a lavoratori (italiani e non ) che lavorano in italia etc etc.
Legalità e onestà !!!
Ma alla fine il punto e' sempre lo stesso restare umani dotati di uno Spirito. cioè vivere in armonia, agire con coerenza, ricercare la libertà individuale, avere diritto a vivere la propria vita come ci va MA rispettando e amando gli altri, non servirsi degli altri. Avere amore e rispetto per lo Spirito, nostro e degli altri.
Nel caso Vendola e' chiaro che non c'è reato, semmai non lo facevano (codardi ! ), ma, in pratica, c'è la prepotenza del denaro, l'egoismo che mercifica tutto e la scelta di possedere una vita usando le altre persone, avvalendosi di leggi di altri paesi ed eludendo le leggi del proprio paese.
La compravendita della merce umana non avviene solo in Usa, regno del dio dollaro, ma è un business che insegue i soldi e offre sconti. Peggio è ridotta l'economia meglio è ! Del resto quando ad una persona viene negata la possibilità di avere una vita dignitosa, la persona diventa merce, cioè proprietà di qualcuno (uno schiavo di cui poter disporre) .... le forme sono molte.
Ad esempio società come questa basate in Ucraina (paese distrutto dall'avidità dei mercati) sono inquietanti .... leggete cosa propongono , cellule ovociti freschi per compratori di vite, senza limiti di età, a patto che siano facoltosi !!! http://www.uteroinaffitto.com/features/cellules-fraiches-des-donneuses/
Ciao Quarantotto, con la caduta del muro di Berlino e la conseguente "fine della Storia", il capitalismo turbo finanziario toglie i suoi veli dissimulatori e mostra il suo vero volto predatorio senza più limiti e freni, tutto deve essere sacrificato al profitto, tutto diviene mercificato, lavoro, intelletto, salute ed affetti. La cosiddetta sinistra, invece di porre almeno una resistenza di facciata, con un triplo salto mortale carpiato passa con armi e bagagli al di là della barricata con il nemico. La vicenda Vendola, esecrabile da un punto di vista morale ( almeno per me) è l'ennesimo esempio chiarificatore di come l'autodefinita sinistra abbia aderito anima e corpo al progetto neoliberista. Che un suo significativo esponente, usi il corpo di una donna, in quanto povera, per generare un figlio che poi lui adotterà, fatto nella terra simbolo del turbocapitalismo finanziario, secondo me, da un punto di vista politico è di una gravità inaudita. E'la certificazione che le grandi masse popolari non hanno più nemmeno la minima rappresentanza politica e sono totalmente in balia del potere economico che grazie al clero mediatico ed intellettuale si presenta ai loro occhi come il destino ineluttabile. Dal non avrai altro Dio all'infuori di me, al non avrai altro mondo all'infuori di questo.
RispondiElimina