mercoledì 2 ottobre 2013

IL DIBATTITO, LA FIDUCIA...E I SALDI.

Ci sono molte cose che è difficile interpretare in questo momento.

Ma una è alquanto sicura: la pentola del PUD€ potrebbe rimanere finalmente scoperchiata e, perciò, esposta alla pubblica visione di tutte le orribili pozioni con cui cerca di rendere la democrazia una "Bella addormentata", "sognante" nel bosco più cupo ed insondabile della Storia della "Repubblica fondata sul lavoro".
Riassumo alcune conclusioni che emergono dai commenti al post sopra linkato.
.
La più chiara, come spesso capita, viene da un commento di Lorenzo Carnimeo, che prende atto del voto di fiducia registratosi oggi stesso (clamoroso? O forse no):
"Beh, certo che dopo averlo costretto ad un voltafaccia clamoroso, con i media tutti ad incensare i nervi saldi di Letta e a celebrare la sua vittoria nell'Aula del Senato, le parole "la colpa è di Berlusconi" di fatto scompaiono dal vocabolario politico.

Con una fiducia ottenuta in questo modo, sia materialmente che politicamente Letta ha acquisito la stessa forza che era di Monti. Può fare davvero quello che vuole.
Ma anche l'onnipotenza ha il suo prezzo: dopo oggi, ogni atto di questo governo sarà pienamente imputabile ad una volontà politica ben definita. Non si potrà dire, ad esempio, che la legge di stabilità sarà frutto di un compromesso. Adesso, di fronte all'opinione pubblica, il "cuore" di questa maggioranza, il PD, è esposto in prima linea. Ha piegato al suo volere la fronda berlusconiana e marginalizzato Grillo. Gode dell'appoggio dell' €uropa e del padrone (rectius= "partner") tedesco. A questo punto, la sopravvivenza politica del PD dipende per forza dall'effettivo miglioramento della situazione: o, alla scadenza del 2015 fissata da Napolitano, si avrà una ripresa effettiva (ed una effettiva redistribuzione dei suoi frutti), o -semplicemente- non ci sarà più nessun Berlusconi a cui dare la colpa".
Intanto, lo spread va giù: sorpresona!
Il che, nella logica di Ballarò, dovrebbe portare soldi nelle tasche degli italiani.
Cosa un pò controintuitiva, se si considera che da un lato le NUOVE tasse che verranno imposte (oh, se lo verranno!), nella logica inesorabile del fiscal compact, non dipendono certo da pochi "basic points" sul debito, mentre sui titoli stessi vengono, semmai, corrisposti interessi inferiori (a quelle poche "famiglie" che detengono i titoli italiani). Ammesso poi che il piccolo risparmiatore sia in grado di fruire del vantaggio dei rendimenti: ed infatti, se sono rendimenti "belli" alti è difficile acquistare i mitici BTP emergenziali; se i rendimenti sono "mosci" c'è una discreta disponibilità, che prelude alle future perdite sui corsi, allorchè i rendimenti stessi, grazie alla minaccia e volatilità degli spread (dosata in funzione degli snodi della politica fiscale diretta da potenze straniere), riprendano a salire.

Intanto Letta vanta 1500 (!) nuove assunzioni di giovani come segno della indubbia risolutività del governo stabile. Aspettiamo che siano finiti i giochi del mini incentivo e vedremo quanto la crescita della disoccupazione si sarà interrotta e quanti di quei posti potranno rimanere...in vita, allorchè una serie di manovre, e contromanovre di "correzione" (ogni volta che si fanno "ammissioni" a seguito di una trimestrale o un DEF), verranno imposte dall'€uropa, per salvarci.
Cose concrete, dice Letta.
Come il taglio degli investimenti pubblici, che neppure Monti...E di salari e occupazione nel pubblico impiego, laddove i tagli "livorosi" non bastano mai. E neppure il conseguente calo della domanda.

E ora, dunque, non avrà neppure la scusa del caimano. Saccomanni procederà in svendita finale, e si vedrà, come dice in questo preciso momento Letta, parlando di prospettive di ritorno alla crescita, se qualcosa della "meccanica" o dell'"agroalimentare" sarà rimasto in mani italiane.
Scommettiamo sui "saldi"? Ma non quelli che definiscono in modo appropriato i prezzi della svendita: quelli della legge di stabilità. E ci faremo quattro calcolucci. Sulla prosecuzione della recessione, grazie ai "conti in ordine"...che non torneranno mai.
Almeno per "noi"; a "loro", non si sa com'è, paiono sempre tornare molto bene.

29 commenti:

  1. mi spiace fare quello che non è 'mai' d'accordo...ma non sono d'accordo con Lorenzo
    (magari simpatizzo nello spirito) il direttore di repubblica online (che ricordiamo scrive da una stanzetta del dipartimento di stato usa washington dc) ha gia' messo le mani avanti affermendo che a causa del teribbbile ventennio berlusconiano la rispresa sara' debole e incerta per moooolto tempo ...

    quindi per i prossimi 30 anni almeno se non ci sara' ripresa sara' per colpa del terribbbbile ventinnio berlusconian...(e la gggente a repubblica gli crede...confrontiamo i lettori fedeli di repubblica con quelli di goofynomics ....non c'è confronto...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per carità, è giusto non essere d'accordo anche perché, a differenza del direttore di Repubblica online, non mi ritengo affatto il detentore della verità rivelata. :-)

      E' ovvio che "loro" cercheranno di tirare a campare con la storiella dell'eredità del ventennio berlusconiano. Piccola nota: ventennio? Perché negli anni '90 Berlusconi ha governato meno di un anno e mezzo. Gli altri governi sono stati, nell'ordine, Dini (sostenuto dal PD), Prodi I, D'Alema I, D'Alema II ed Amato II. A meno di non ritenere Prodi, D'Alema e Amato equivalenti a Sallusti e Bondi, questa storia del ventennio fa un po' a pugni sia con la matematica che con la verità storica.
      Ma, per l'appunto, per chi si ritiene il detentore della verità rivelata (modesto, eh?), la verità storica non è un problema.......

      Certo, più volte abbiamo detto dell'opinione pubblica anestetizzata. Ma per quanto Zucconi parli e scriva, non può mettere personalmente i soldi in portafogli che saranno sempre più vuoti. E poi, talvolta la memoria corta dei livorosi è un'arma a doppio taglio: non dimentichiamo che quelli che adesso gridano "Berlusconi via", erano gli stessi che gridavano contro la magistratura politicizzata e la sinistra consociativa e statalista. Il livoroso, cambia idea molto rapidamente. Tra un anno, con la crisi sempre peggiore, sì, gli si potrà ripetere la favola dell'eredità di Berlusconi, ma non è detto che lui ci creda ancora.....

      Non dimentichiamo, poi, che se consentono a Barbara Spinelli di fare una conversione a U di questo tipo....

      http://www.repubblica.it/politica/2013/10/02/news/lo_spirito_della_costituzione-67702472/?ref=HREA-1

      Loro stessi tengono, sotto sotto, il piede in due staffe, al fine di passare relativamente indenni l'eventuale "redde rationem".

      Sono un inguaribile ottimista, ed è ovvio che le mie sono semplici opinioni. Viva il confronto e il non essere d'accordo!!! E' ciò che ci distingue da "loro"! :-)

      Elimina
    2. E la Madonna, la sora Padoa Schioppa!

      Il redde rationem si avvicina a grandi passi.
      I conti pubblici in Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda sono in "catarsi".
      L' Italia NON si "salva" coi fondi "salva coso" europei. La barca affonda e tu, euroburocrate NON ci puoi fare niente, niente!

      Le balle dei vari Scalfari, NON LE CREDE PIU' NESSUNO.
      L' anestesia non puo' essere eterna. La realtà fa giustizia e la gente si sveglia (anche perché sempre più persone, essendo disoccuppate/sottoccupate e preoccupate hanno TEMPO e VOGLIA di capire)

      Io, 1 anno e 1/2 fa, al bar Centrale di Baragazza, con Nando il farmacista e Beppe il benzinaio dell' area di servizio di Roncobilaccio Ovest, ho intrattenuto discussioni che avrei trovato solo dopo tanto vagare sul web su "Goofy". Oggi è un tutt' uno. Dove vai vai è tutto un fiorire di Semineri che "l' avevano detto che l' austerità non andava bene"... (no, quando io, Beppe e Nando ne parlavamo, quello scriveva altro, diciamo pure l' opposto; tipo: "si rischia dalla lampada il genio dell' inflazione")
      Se allora Beppe non era del tutto convinto, oggi, vedendo che a fare benzina si fermano 100 auto per turno invece di 300 come prima...vai vai... che i dubbi gli passano... NOI italiani siamo meno stupidi di come spesso ci pensiamo. Hai voglia a Ballarò e Piazze Pulite......

      E, non si ferma il vento con le mani...


      Elimina
    3. L'ho letta l'articolessa sulla "sovranità dei cittadini" della Spinelli: un documento che ha dell'incredibile, se si considera quello che scriveva solo 5 o 6 mesi fa (e qui commentato).
      Un tempo ci avrei persino fatto un post.
      Ma ora no: non ne vale la pena. Come detto ad Arturo, più sotto, persino "rispondere", finisce per prolungarne la legittimazione.

      E hai perfettamente ragione anche su questo, Lorenzo:
      "Loro stessi tengono, sotto sotto, il piede in due staffe, al fine di passare relativamente indenni l'eventuale "redde rationem"..."
      Ovviamente, non essendo un inguaribile ottimista :-), penso che potrebbero tranquillamente farla franca.
      Ma mica perchè sono abili; piuttosto perchè ancora esistono i "lettori di Repubblica", categoria radicata di persone condizionate all'autocolpevolizzazione in quanto italiani, solo autonobilitata dal sentirsi "colti", dal pensare persino alla Costituzione: ma solo in quanto è stata "il peggior nemico di B".
      Mica perchè è stata calpestata dalle "finanziarie" post Maastricht, dalle leggi treu e seguenti, e da tutto il cucuzzaro sfrenato che non è certo iniziato con Monti e con lui, altrettanto certamente, non è finito...

      Elimina
    4. @tutti , spero si sia colto l'itento sardonico del mio commento ...

      @48 bisognerebbe incominciare ad interrogarsi sul perchè repubblica mediaticamente e politicamente abbia vinto _(nota lo stile simil politichese ...)
      quanto al fatto che potrebbero farla franca non posso che concordare
      loro politici intellettuali (pseudo) giornalisti il gruppo #FARE #ANVUR sono profondamente sicuri di farla franca...

      Elimina
  2. A riprova della solidità della maggioranza e della marginalizzazione del "Caimano", si registra, stando all'ANSA, la nascita del Gruppo Alfano. A questo punto, forse non sarà politicamente definita l'opposizione, ma sicuramente lo è la maggioranza PUD€.

    Io, modestamente, mi siedo lungo il fiume, ed aspetto questo fantomatico +1% del PIL nel 2014.
    Letta ha detto che il "cuore" della legge di stabilità sarà rappresentato dalla riduzione delle tasse sul lavoro, dal cuneo fiscale e dal rendere più "forte" la busta paga dei lavoratori.
    Beh, innanzitutto, salta all'occhio che la "forza" della busta paga di alcuni (i lavoratori privati), aumenterà (se aumenterà), al prezzo della diminuzione di quella di altri lavoratori (quelli pubblici, opportunamente demonizzati dai media). Anche un lavoratore pubblico consuma, e impoverire tre milioni di consumatori non so quanta "crescita" interna porterà.
    Una seconda "domanda sciocca", da uomo della strada è: ma se dobbiamo adeguarci al "modello tedesco" tutto esportazioni e depressione della domanda interna, l'aumento dei soldi nella busta paga dei lavoratori NON ci deve essere! Detassare le imprese si, ma dare quei soldi a chi consuma NO. Ma allora, o Letta è in malafede, o rischia di non rilanciare la "competitività" cui i mercati tengono tanto.
    Gli effetti del crollo degli investimenti sono già efficacemente descritti da Piga.... che dire. Tutto quello che mi rimane è di segnarmi per iscritto la frase "nel 2014 il PIL crescerà dell'1%", e di farla leggere, tra qualche mese, al tronfio piddino di turno.....

    Molto poco in verità........

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Epifani, confermando la tua analisi riportata nel post, in questo momento, sta sottolineando il significato del voto in termini di "è finita l'epoca del condizionameno e del logoramento",; ecco, finalmente potranno mostrare ciò di cui sono capaci. E senza, PER LORO STESSA ESPLICITA DICHIARAZIONE, avere più limiti e..."scuse". E d'altronde come potrebbero?
      Le loro politiche sono tutte un ORTODOSSIA €URO-CONFORMIZZATA, possono già vantare di stare riuscendo a fare quello che neppure Monti portò a compimento in termini di dinamiche della spesa pubblica; il caimano uscirà proprio fisicamente di scena.

      No, non avranno più alibi. E si stanno festosamente intestando il disastro.
      Qualche italiano in più lo capirà; gli altri non meritano di capire, ma di rimanere schiavi.

      Elimina
    2. bè aumenti la busta paga di 50 euro e nel frattempo aumenti l'iva le accise tasse e tassette varie riduci il welfare tagliando servizi essenziali...ecc...ecc..
      mi sembra un buon programma...

      poi il pil puo' anche decrescere dmeno (o magari crescere) ma la disoccupazione aumentera' la poverta' aumentera' con la depressione (del mercato interno) insomma il programma di successo (seconda la bce commssione europea) della spagna...

      ma attenzione il dogma dei (furbi) economisti ( anche critici) di sinistra è : il mercato interno nazionale non si puo' rilanciare
      si puo' rilanciarciare solo il mercato europeo....

      e chi non la pensa cosi' è fascista e/o nazista e ama segretamente marine le pen

      Elimina
    3. I furbi economisti "de sinistra" (internazionalista), sono ovviamente seguaci del Barone di Munchausen: per uscire dai fluttui, basta tirare se stessi per i capelli. Internazionalmente parlando...
      Comunque Prodi al convegno nazionale degli economisti industriali ha dichiarato che la Germania sta facendo politiche espansive di redditi e domanda interna; ma non sapeva offrire i relativi dati...

      Elimina
    4. Aspetta, forse ho capito di che parlava Prodi: in quel famoso articolo sbertucciato da Evans-Pritchard Schäuble diceva la stessa cosa. Come spiega Saraceno sul suo blog tecnicamente non è una bugia visto che "in the past two(!) quarters domestic demand contributed to growth more than net exports. But maybe it could have occurred to him that this is because of recession in the Eurozone? And does the current account line looks as Germany were rebalancing? The answer is no, of course, and the rest of Europe is also diverging."

      Elimina
    5. Appunto: se si verificasse sui dati "differenziali" (e non congiunturali e realtivi alla composizione del PIL) la Germania non sta reflazionando: stanno de-flazionando i porcellini. Ma questo non implica correzione, nè per intensità (nei tempi occorrenti) nè per misura

      Elimina
    6. Mancanza di correzione e dinamica centro-periferia.
      Divergiamo di brutto! lo si legge anche nel rapporto istat. (da pag 49) http://www.istat.it/it/files/2013/07/Rapporto_20131.pdf
      incollo sotto

      a quota di attivo corrente della Germania verso i paesi della moneta unica è notevolmente calata, passando nell’arco di cinque anni dal 60 al 30 per cento del valore complessivo della bilancia tedesca. La domanda cruciale è se questa diminuzione rifletta passi significativi nel riequilibrio competitivo intra-euro o non abbia piuttosto a che fare con le recessioni dei paesi in deficit a cui l’economia tedesca è strettamente legata. Il grafico 2 mostra le dinamiche nelle due aree delle capacità produttive industriali per abitante, a partire dall’avvento dell’euro. Il quadro che ne emerge è quello di una progressiva divaricazione, quasi un processo di polarizzazione centro-periferia. Nel 2000 si osservava, approssimativamente, un’equipartizione della capacità tra i due blocchi. Questo equilibrio è andato sostanzialmente modificandosi nel corso del decennio successivo, con una differenziazione tra le aree sempre più accentuata e che non si è certamente interrotta nell’ultimo periodo.
      ....
      In definitiva, tali evidenze segnalano che la diminuzione degli sbilanci commerciali osservata dopo il 2007 nell’area euro non ha riflesso correzioni sostanziali degli squilibri di competitività che sono andati cumulandosi tra i paesi membri dall’inizio della moneta unica. I minori deficit delle economie mediterranee sono stati principalmente il portato della compressione dell’assorbimento interno in tali paesi. A lungo andare, questo processo può condurre a un recupero di competitività attraverso cosiddette svalutazioni interne, ovvero spingendo le dinamiche di prezzi e costi persistentemente al di sotto di quelle dei paesi in surplus. Ma la strada si prospetta lunga e onerosa, dal punto di vista sociale e produttivo. In assenza di significativi movimenti verso un aggiustamento intra-europeo più simmetrico, il riequilibrio affidato ai soli paesi in deficit implica il permanere per un prolungato periodo di tempo di mercati del lavoro deboli nell’Area Mediterranea. Accanto a un costo sociale, c’è anche un rischio
      produttivo. Le domande interne in contrazione colpiscono in primo luogo le aziende che vendono nel mercato domestico, ma non risparmiano coloro
      che sono orientati all’estero. Le imprese esportatrici “pure” sono una fenomeno relativamente raro. La normalità è fatta di esportatori che
      vendono molto all’interno. Ad esempio, in Italia oltre il 60 per cento del fatturato degli esportatori viene realizzato, in media, nel mercato nazionale
      Le dinamiche divaricanti delle capacità produttive delle due aree osservate dopo il 2007, e in particolar modo nell’ultimo biennio, sembrano indicare che la strada del miglioramento competitivo tramite svalutazione interna rischi di passare per una perdita strutturale di base produttiva, accentuando una dinamica che ha contrassegnato il funzionamento dell’euro sin dalle sue origini. Queste considerazioni portano a sottolineare i notevoli problemi di un aggiustamento competitivo intra-euro assegnato unicamente alle politiche deflative dei paesi in deficit. Si tratta di un processo lungo, rischioso e impropriamente squilibrato. E’ necessario che si adottino misure anche per la riduzione dei surplus presenti nell’area. Nella misura in cui questi sono originati, in parte più meno importante, da distorsioni nell’allocazione delle risorse nelle economie in avanzo, il loro contenimento può rappresentare
      un miglioramento di benessere anche per i cittadini di quei paesi. Soprattutto, un processo di riequilibrio simmetrico tra le nazioni euro renderebbe i costi sociali e produttivi dell’aggiustamento maggiormente sostenibili, contribuendo così alla definizione di un percorso credibile nel superamento della crisi dell’Unione monetaria

      Elimina
    7. Ma pensa: c'è arrivato pure l'Istat! Ed è esattamente il meccanismo di non correzione (per eccesso di compressione della domanda interna) evidenziato qui:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2012/12/per-chinon-guardasse-solo-google-e.html.
      E che viene descritto come (presunto) riequilibrio gold-standard isomorfo (troppo lungo per non essere più dannoso che benefico).
      Si vede che l'uscita di Giovannini ha giovato alla chiarezza di idee Istat...

      Elimina
    8. qualcuno, a noi notissimo e apprezzatissimo, disse che l'uscita dall'euro sarebbe stata gestita dal governo sbagliato: ecco, credo proprio che ci stiamo avvicinando alla realizzazione di questo scenario. Quale governo è più sbagliato ad affrontare l'uscita dall'euro di uno a maggioranza PD?

      P.S.: ripeto che secondo me l'euro crolla entro la prima metà del 2014

      Elimina
    9. Questo è possibile ma non probabile: più probabile, prima del "pasticciaccio brutto" ci sarà la scissione del PD, per implosione (ti immagini il crollo subito dopo il semestre italiano, coi core esasperati dall'Italia, che vuole salvare l'euro ad ogni costo con le "riforme" dei trattati che i franco tedeschi vedono come il fumo neglio occhi?).

      Elimina
  3. Ma la lettera di Fassina ad Alesina & Giavazzi inviata al Corriere l'avete vista? Stendiamo un pietoso velo sulla risposta dei due Soloni che cita a conferma un paper che in buona parte li smentisce (mamma mia che faccia di bronzo!), però veramente quell'uomo non lo capisco: ma come fa ancora a illudersi che qualcosa possa cambiare a livello europeo o a partecipare a scempi che lui stesso preannuncia come tali?
    E intanto la Germania espande, sì...i licenziamenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, ma vuoi mettere? Si scrivono, si rispondono e in definitiva legittimano la rispettiva propria "funzione" a vicenda. Ma poi tanto i "paper" (o la attendibilità delle asserzioni) chi le verifica'
      Diavolo di un PUD€!
      La sua forza è che i mercati si sono scritti da soli regole costituzionali, si sono pappati l'informazione, e hanno ridefinito sulla deflazione (nascondendone gli effetti sull'occupazione) l'idea stessa di democrazia.
      Beh, un capolavoro!
      Nessuna restaurazione di un regime oligarchico ebbe mai un così ampio appoggio popolare e, nella sua crisi, un così debole dissenso.
      E tutti ancora a discutere di sinistra/destra, Lepen fascista, Alba dorata, sbrodolandosi di diritti cosmetici che non stingono mai...

      Elimina
    2. A cui si deve aggiungere la prossima dipartita di Amazon. Ma qui il problema sono gli IDE esteri, che con free trade + globalisation vanno dove vogliono a scapito dei lavoratori...

      Elimina
  4. GRANDE, il '48, senza il labiale (a)letta(to), PENTOLE COPERCHI & .. BUND

    La g(l)ande vittoria della "fiducia", meglio l'avan-spettacolo dell'Ambra romanesco, guardando gli SPRITZ/SPREAD che governano la "stabilità" UEM .
    Sempre e solo DISTRAZIONI DI MASSA con "glandi" e "gonadi" che .. ingrassano.
    But .. this shit must go out.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poggio umanista, qua stiamo tornando alla società degli status; fatta per vivere tranquillamente come servi zelanti...Le distrazioni di massa creano dipendenza e funzionano, a pieno ritmo (Hitler se lo sognava un tale successo)

      Elimina
    2. Tra il BROMURO diluito negli acquedotti e il RICINO somministrato al dissidente rimane il LISERGICO abusato dei rentier che provoca, come ha provocato, risvegli poco desiderati.
      La imminente nuova Lehman Brothers non potrà, questa volta, essere risolta a "tarallucci&vino" come la precedente: troppi indizi in IMF e BSI fanno pensare che "bisogna" metter MANO alle regole del "giuoco" sfuggito dalle MANI come l'abuso di bromuro e ricino comincia a intasare le fogne e a rendere insopportabile il "dolce naufragare".
      Saranno i lunghi coltelli di Bretton Wood e l'opera dei meddlesome outsiders a ripristinare le attività basali di una civica civiltà e essi, cioè essi. lo sanno e sono molto preoccupati perché non sanno come uscirne.
      Lo sai, vero, che dalle "valigie nere" continuano a uscire "carpette" desiderose d'esser lette?

      Elimina
  5. " FIATO ALLE TROMBE, TURCHETTI ! ! "

    Dopo il fragoroso passaggio della Banda Draghi, preceduta dalle majorettes Barroso,
    Rehn e Van Rompuy, anche la fanfara "scrausa" di Confindustria, lieta s'appecorona: " Dateci un paese normale e vi faremo vedere noi di cosa siamo capaci".
    Non c'è niente da fare, negli assolo l'Imbrattamuri è irresistibile; la stabilità... la stabilità.... un punto di PIL; come avrà fatto un paese come il Belgio a rimanere senza un governo per 541 giorni e a far crescere persino la sua economia...boh?
    Chissà se al "giardino dei Squinzi Contini" queste notizie arrivano oppure si continua
    a giocare a morra con i dati economici, prima dichiarando "recessione finita" e poi
    paventando commissariamenti già in itinere, usando il mantra apotropaico "stabilità"
    per scacciare chissà quali negativi influssi.
    Passando dalle trombe a un trombone: ieri su "Il Sussidiario.net" monsù Deaglio, il
    fuco di casa Fornero, ha dato il suo contributo alla sinfonia: aumento IVA impatto
    minimo, ora tagliamo i dipendenti pubblici.
    Oh perfetto, ora sappiamo anche il titolo: Sinfonia: n° 6 " Patetica ".
    E buon pro ci faccia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma il fuco e la consorte non sono dipendenti pubblici? Qualcosa mi dice che alcuni sono "più" meglio di moooolti altri (indefiiti e senza volto, nella folla degli "inutili")

      Elimina
  6. OT ma di qualche interesse (spero)

    Ieri sera si assisteva a un incontro genovese preliminare alla manifestazione indetta per il 12 ottobre a Roma.
    C'erano i sindaco, Zagrebelsky e Landini.
    Hanno tutti tirato in ballo, anche, l'europa (con la minuscola).
    Z a un certo punto ha detto, come interiezione, qualcosa del tipo: l'europa svuota la democrazia.
    Il sindaco di Genova invece ha regalato una peeeeeerla del tipo:
    Durante il ventennio fascista i resistenti hanno subito violenze di ogni genere da parte del potere, mentre nell'ultimo ventennio (quello dell'europa con la minuscola) non gli è successo niente di simile.
    Mica male per un professore di storia dell'economia.

    ps saluto tutti i "fratelli nella notte"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Neanche troppo OT, essendo uno sviluppo inevitabile di quanto maturato nei fatti commentati nel post; sviluppo, ma nei termini evidenziati da Lorenzo, cioè "Loro stessi tengono, sotto sotto, il piede in due staffe, al fine di passare relativamente indenni l'eventuale "redde rationem".
      Zagrelbesky non si trova esattamente in una compagnia omogenea alla sua consapevolezza e ai suoi mezzi di comprensione. Il 12, rischia di essere una sagra del non detto e della precostituzione di alibi. Proprio perchè il principale alibi è venuto meno.
      Intanto il 13, a Roma, pare che interverrò a Reimpresa per parlare di modello costituzionale, Europa e sovranità calpestata...

      Elimina
  7. Poggiopoggiolini ha scritto: La imminente nuova Lehman Brothers non potrà, questa volta, essere risolta a "tarallucci&vino" come la precedente: troppi indizi in IMF e BSI fanno pensare che "bisogna" metter MANO alle regole del "giuoco" sfuggito dalle MANI come l'abuso di bromuro e ricino comincia a intasare le fogne e a rendere insopportabile il "dolce naufragare".
    Saranno i lunghi coltelli di Bretton Wood e l'opera dei meddlesome outsiders a ripristinare le attività basali di una civica civiltà e essi, cioè essi. lo sanno e sono molto preoccupati perché non sanno come uscirne.

    Ciao Poggio concordo in toto su quello che hai scritto, prima o poi succederà bisogna vedere quando, questi ti prendono per sfinimento. Poi ho un dubbio e qui mi rivolgo a Quarantotto, Flavio o a quanti mi vorranno rispondere.
    Il livello d'indebitamento mondiale è elavatissimo, ho letto in rete che è aumentato del 30% dai livelli pre- Lehman Brothers. Il dubbio che mi assale è questo: è possibile fare operazioni di deleveraging attraverso l'uso delle bolle? In fondo quando scoppia una bolla questa non fa altro che distruggere gli investimenti cattivi, e quindi anche i debiti. Perchè se è così prima di un vero cambio di paradigma economico dobbiamo aspettare le calende greche.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che è possibile: finora hanno fatto pagare gli Stati (almeno il recuperabile), con la restrizione monetaria susseguente e quindi con la deflazione salariale. Il punto è che, probabilmente, ora non potrebbero rifarlo. So what? Parrebbe che ora dovrebbero non tanto pagare ma proprio scomparire i soggetti finanziari scommettitori (che si mettono dietro al paravento della funzione sociale di moltiplicazione del risparmio della middle class...e l'hanno fatta scomparire).
      Temo però che reintrodurre repressione finanziaria e Glass Steagall sarà fatto "dopo", temo

      Elimina
    2. Mauro, hai ragione secondo me sulla tua supposizione iniziale. Il livello di indebitamento "generale" è cresciuto. Come dice William White, ex capo BIS (Bank of International Settlements): "Extreme forms of credit excess across the world have reached or surpassed levels seen shortly before the Lehman crisis five years ago..." Visibile anche qui . Il fatto che tutto sia stato accompagnato da una concentrazione abnorme del sistema finanziario (che di fatto ha eliminato i "piccoli", alla faccia della "concorrenza"), come riportava qualche settimana fa il L.A. Times, da una regolamentazione che fa acqua da tutte le parti e da livelli di reddito & risparmio (qui caso italiano) in drammatico calo non depone affatto in favore di chi continua a vedere luci di non si capisce qual siffatta natura in fondo al tunnel. Anzi, direi che ora come ora, come ben afferma Poggio, siamo ancora più esposti e vulnerabili di fronte ad una nuova possibile catastrofe finanziaria. Il taper "paventato" della FED nè stata la dimostrazione: appena si è accennato a tale evento, i tassi hanno iniziato la loro ascesa e Bernanke, da segugio scafato, ha ritirato mano e sasso. Un loro innalzamento, ora come ora, avrebbe significato la condanna a morte dei debitori, secondo me, un po' come avvenuto nel 2007-2008. Il problema è che qui si sta continuando a dare la medicina giusta al paziente sbagliato... Ed un nuovo "scoppio" ci vedrebbe praticamente sbattere il muso per terra. Perchè si, se ne vanno gli investimenti cattivi...ma con essi spariscono pure quelli buoni... Per dire, in UEM ci prepariamo ad un secondo LTRO. Partendo dai presupposti poc'anzi elencati, con quest'ultimo dato la situazione europea sembra essere ancora più drammatica di quanto non ci venga presentata dai mass media...

      Elimina
    3. Il taper in sordina comincia no matter what.
      Sul LTRO e la pseudo politica monetaria "accomodante" (un eufemismo draghesco che vale solo in un mondo monetarista delle fiabe), ormai i nodi con Weidman stanno venendo al pettine: chi cerca il deleverage come prosciugamento della stessa economia reale- in un'inversione dei meccanismi economici che ha dell'allucinante- contro chi crede che i bilanci delle banche possano essere tamponati coi corsi del debito e viceversa, rinviando all'infinito ogni ripresa e...parlando di quest'ultima esattamente come parla di OMT: cioè una meera evocazione di aspettative senza fatti a sostegno
      http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2013/10/3/SPY-FINANZA-Draghi-dalla-Bce-al-Quirinale-solo-fantascienza-/431952/

      Elimina