martedì 11 febbraio 2014

(Fractalic) EYE IN THE SKY- THE ALAN FRIEDMAN PROJECT



In fondo si sono spese - e si spenderanno- fin troppe parole.
I fatti, in realtà, erano abbastanza noti nel tam-tam gossipparo de politicis, già più o meno mentre accadevano . E non si manifestavano certo come estranei alla tendenza a vedere l'Italia come il paese moralmente "insufficiente" e sempre bisognoso di essere resettato da uno che si dimostrasse reazionario almeno quanto coloro che, dall'estero, ci etichettano, a partire dal secondo dopoguerra, come buffoncelli inaffidabili.
E ora? Anche ora dovrà funzionare così, c'è da ritenere, visto che l'internazionalismo autorazzista è ai suoi massimi vertici (demenziali).
Per capire il "come" attuale, basti vedere la giustificazione di Friedman: "non sono un costituzionalista, ma pongo il problema", che emerge dai "fatti", di come abbiate rispettato la vostra Costituzione; non sono interessato a valutazioni politiche, ma faccio il mio dovere di cronista, raccogliendo rigorosamente i fatti e verificando professionalmente le fonti.
Sì, ma siccome questi fatti erano già acquisiti e raccoglibili, con lo stesso identico metodo, sia nel novembre o a Natale del 2011, sia nel dopo-elezioni 2013 sia anche solo tre mesi fa, PERCHE' TIRARLI FUORI PROPRIO ORA?

Ebbene, assomiglia molto a una rimessa in discussione delle politiche economiche filo€uropee da cui non sanno più come uscire (nella stessa serata di ieri, i giornalisti puddini dicevano, a "linea notte", che "il problema più importante è la crisi economica interminabile ed è chiaro che neanche i tecnici sono in grado di uscirne"!!!).
Ma in che senso "rimessa in discussione" e che c'entra uno come Friedman, che ha studiato alla London School of economics?
Beh, frattalicamente, si intende, che c'entrava quanto deciso il 25 luglio con le ragioni profonde e sostanziali della sconfitta?
Semplicemente si cambiarono uomini e si misero, al posto dei defenestrati, individui più disposti a rispondere a padroni diversi dai tedeschi. Con tutte le conseguenze, frattaliche
Ecco, appunto...


23 commenti:

  1. ah quindi il libro "Ammazziamo il gattopardo" se è questo il titolo serve fondamentalmente ad aprire l'ennesima operazione gattopardesca?

    Quindi frattalicamente stiamo supponendo che Napolitano sia assolutamente prono a Berlino mentre un Prodi sia più aperto a influenze d'oltreoceano - o cmq a influenze provenienti da quella parte dell'elite europea che non ha perno in Bundesbank?

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    1. Facciamo più semplicemente che il liberismo non può permettersi di andare avanti con queste politiche se vuole arrivare alla sua espansione planetaria in termini di mercati appetibili e non autoimplosi, e che la Germania, proprio sul piano dell'internazionalismo, si sta dimostrando disfunzionale: ergo, si prendono provvedimenti.
      E magari si danno pure una regolata...ma per questo dovremo aspettare l'8 settembre frattalico, se mai verrà...

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    2. a sto punto però rischia di andare a finire che faranno davvero l'unione dei (piccoli) trasferimenti pur di tenere in piedi il tutto. se il nemico di adesso è l'intransigenza tedesca e chi guida la "riscossa" è Prodi....mi sa che l'obiettivo è la sopravvivenza della moneta unica lo stesso.

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    3. Quando ricostruisci un quadro, non puoi veramente sapere le cognizioni che altri soggetti considerano rilevanti per assumere le proprie decisioni: anche perchè non conoscicon certezza gli interessi materiali che devono realizzare queste decisioni. I decidenti non te li fanno conoscere realmente, ma li puoi dedurre. Ad es; l'Italia è guidata dal monetarismo sul piano del sistema bancario e dalle suplly side-export oriented-deflattivo salariali, da circa 30 anni, con una gradualità che li fa sentire sempre non abbastanza capaci di "fare"; fino al punto che vogliono "fare" anche quando, nel tempo, tali approcci si stanno rivelando inadeguati agli stessi originali propugnatori. Punto essenziale di "dissonanza" politico-cognitiva a carico del PUDE; ok?

      E' chiaro che, allo stato e su questi presupposti, la conservazione della moneta unica, mediante la mera facciata di una sua maggior flessibilità, è un obiettivo perseguito da Confindustria e sistema bancario.
      E' chiaro che questa acritica esigenza "interna" (dominante da 30 anni) aveva trovato alimento e cerca tutt'ora di appoggiarsi nel liberismo intrinseco USA.
      Ma quest'ultimo, a sua volta, ha obiettivi proprio e non vive di formule preconcette rigide, altrui, per realizzarli. Se non altro perchè corrisponde a un sistema molto più dinamico, non legat, IN RIGIDO "VINCOLO", a trattati concepiti, in sostanza negli anni '70, e rispetto ai quali NON HA FATTO "L'ENORME INVESTIMENTO POLITICO" che coinvolge una classe dirigente italiana che tende ad essere immutabile, perpetuando se stessa (in un gioco dei 4 cantoni più o meno tacitamente accettato).

      Quindi lo sviluppo degli eventi non PUO' seguire una programmazione lineare, come una pianificazione aziendale.
      Linee di interessi non coincidenti, e facenti capo a realtà geo-politiche che hanno diverse "strutture" e velocità di evoluzione, guidano tendenze di azioni che cercano di adattarsi e non coincidono necessariamente e, certamente, rischiano di divaricarsi per svolte inaspettate: cioè queste sono potenzialmente, e in modo crescente, determinate da acquisizioni cognitive che rivelano come la massimizzazione di un interesse (imperfetto, mal stimato: quello ordoliberista €uropeo), altrui, offerto come coincidente, possa invece portare a un assetto sub-ottimale per l'attore "principale".

      Prodi è un attore interno e la sua potenzialità di azione è chiaramente orientata, da decenni, tanto più che ha un problema sostanziale, ovviamente non mediatico, di giustificare macroscopici errori precedenti, determinati da limiti di comprensione nell'aderire all'ordoliberismo; quindi non è necessariamente l'interlocutore ideale per realizzare un rilancio della domanda interna e dell'occupazione, una volta che questo rilancio fosse visto come un obiettivo di medio termine.

      Insomma, se temperano o addirittura abbandonano l'approccio supply side gli attori principali, la governance italiana, nel suo complesso, rischia di essere vista come inadeguata e disfunzionale all'interesse principale. Se maturerà, per necessità delle cose, un quadro del genere...

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    4. capisco. grazie per il dettaglio della risposta.
      vediamo se ce lo fanno questo ripulisti allora :D le pulizie di primavera sono dietro l'angolo.

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  2. Insomma, come da ipotesi frattalica: la guerra continua. Poi , Renzi sara' Badoglio .....
    dopo la guerra(valutaria in corso) ci sara' il referendum del 46, e lo potrebbe vincere (se ci sara' sempre) il (per ora) silente B. (oppure sempre Badoglio, dopo clamoroso dietro front...)

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    1. Stati un pò correndo: siamo appena a febbraio :-)
      Finora abbiamo solo un'intercettazione della negoziatrice USA che vuole accordarsi col governo ucraino (and fuck the UE!) e una ritirata da Stalingrado...pardon Ucraina. Questa è una fase di riposizionamento: lo sbarco in Sicilia mica lo puà fare Alan Friedman!

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  3. D'altra parte, quando gente come il CEO della Total afferma a Davos:
    "Don't take it as being provocative but I think Europe should be reclassified as an emerging country."
    Europe needs to start from scratch in terms of economic policy to overcome the twin evils of high unemployment and stagnant growth, he added. (http://www.rte.ie/news/business/2014/0122/499432-davos-europe/), forse qulacuno "là dove si puote ciò che si vuole" qualche domanda inizia a porsela.
    Va bene che una crisi gravissima consente di acquistare gli assets a prezzo di svendita, va bene che consente di controllare i servizi strategici, ma se si tira troppo la corda, si rischia di innescare una serie di crisi a catena che può essere incontrollabile. Inoltre, sempre quel "qualcuno" deve essersi accorto che non sia così conveniente "affamare la bestia" fino alla morte per inedia (o bollire la rana troppo rapidamente)
    Penso, comunque che la partita sia un po' più complessa che Berlino contro Washington-Londra (oppure più semplice)

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    1. La quotation è nel novero delle numerose altre "significative" nei sensi qui indicati (e precisati nei links della parte terminale del post).
      E certo che la questione, in termini di politica internazionale, è più, diciamo, articolata: ma lo era, più complessa, anche nel 1943-45, non essendo riducibile a Londra-Washington contro Berlino neanche allora (come ad es; presto impararono a loro spese i greci e gli slavi in generale...e poi gli stessi italiani)

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  4. Non ho capito come il libro di Friedman possa rappresentare un inizio di 25 luglio o l'inizio della presa di distanza dalle politiche filo€uriste. Se non ho capito male. Renzi, poi, sarei piuttosto sicura che non abbia nulla a che fare con Badoglio, non fosse altro che per l'evidente sintonia con Napolitano. Cioè, a me pare che agisca su preciso input di Napolitano, ecco. Quanto alle perplessità americane sulla politica tedesca, mi paiono ormai piuttosto antiche e fin qui abbastanza innocue. Ammetto, però, di avere anzitutto grande confusione politica in testa. Sconsolata (alle prese con problemi google) più che mai.

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    1. Rilievi più che sensati, Sconsy...
      Ma che Renzi non sarà Badoglio, mi pare scontato.
      Come pure che le perplessità USA siano state fin qui abbastanza innocue (almeno quelle note): però in termini di aggravamento della situazione italiana e di suoi riflessi a cascata non possono più stare a guardare, dal momento che hanno sicuramente capito che non è con Renzi che possono avere una ripresa, ma anzi, semmai, una intensa ricaduta nella recessione.
      Dal punto di vista interno, però, questo deve ancora maturare in un qualcosa che esige dei fatti e dei movimenti: il libro di Friedman, per la provenienza è un primo sintomo fattuale, clamoroso, perchè romope completamente gli schemi PUD€ e non lo fa per porre la questione euro in modo diretto. Piuttosto per porre in discussione la legittimazione di un potere che fa dell'euro il suo baricentro etico, contestandone la etica in termini radicalie pregiudiziali.
      E non è poco: i moralizzatori, autorazzisti del "lovuolel'Europa" rischiano di vedersi precluso il principale strumento di propaganda e di autoperpetuazione...
      Ti consiglio di leggere i post dei linkati nella parte finale, per capire l'ipotesi di contesto evolutivo...

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  5. lo """""""""scoooooooop""""""""""" di Alan Friedman, già noto al grande pubblico come "miiiiisssssssster euro" (da proninciarsi alla Sordi che doppia Oliver Hardy)......

    Nella storia del passaggio, come hai ben osservato, a nuovo padrone, Bagnai aveva individuato i caduti: gli ex comunisti e infatti, l' indiscutibile e mai abbastanza lodato nella sua saggezza, Napolitano.....è stato buttato a mare. E, guarda un po', nella "narrazione" friedmaniana (in cui si dice esattamente quel basta per non far capire praticamente nulla al grande pubblico); nella "ricostruzione" del nostro "Olli-Friedman" posto chiave (e ben pubblicizzato) chi ce lo ha? De Benedetti, Prodi e Passera, esattamente, guarda caso, i personaggi che, rispondendo ad una tua recente "gioco-domanda", avevo indicato come i primi "Badoglio" che mi venivano in mente.

    Ovviamnete, la mia risposta era dovuta esattamente agli amici altolocati dei suddetti oltreoceano.....


    Insomma, davvero, tutto secondo copione.

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    1. Aho' ce sei arrivato tu e nun c'ariva Scalfari.
      Ma credo che la lotta di potere, dovendosi concretizzare sul "che fare", sia ancora del tutto in corso (e intendo all'interno del fronte di Alan di pirsona proprio).
      Per capirci, visto il Piano 2011 (e la successiva prova di governo) di Passera, ora non potrebbero più spararle così grosse e trovare un accordo (in quel caso coi crucchi) sugli esperimenti da condurre in vivisezione sugli italiani.
      Le cazzate che hanno combinato, alla fine, si sono ridotte alla correzione del saldo CAB, ma con recessione che è diventata depressione distruttiva (con Confindustria ancora fermamente convinta che si curi con supply side): ma possibile che si sia fatto solo ciò che agli USA non conveniva?
      Sulle privatizzazioni sono tutti d'accordo; ma pure lì...
      Acquisire assets sotto capitalizzati o sottoprezzati va bene, ma se poi il vincolo fiscale e monetario deprime ancora di più questi assets, considerando che gli USA ancora si devono chiarire fino a che misura va bene la nostra deflazione salariale interna (la questione Grecia-Portogallo li ha resi meno sicuri dei loro calcoletti sul crowding-out in area UEM), compatibile con la conservazione di un mercato appetibile in termini liberoscambisti?

      Insomma, i Friedman nulla dicono sulla riconsiderazione della domanda e di...Minsky, almeno per ora. E quindi, come per il 25 luglio, si preannunzia una pura resa dei conti interna al PUDE.
      I veri problemi saranno affrontati quando tutti i protagonisti saranno stati eliminati dalla scena, tutti, mica solo la parte filotedesca in cerca di vendette (che oltretutto saranno ancora in grado di fare per un pezzo!)
      Ci aspettano tempi di tempestosi imprevisti (per "loro")

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    2. Mah, secondo me più che sul "che fare" ("bisogna" tagliare la spesa pubblica e abbattere il costo del lavoro sia che "ce lo chiede l' europa" sia che "lo chiedono i mercati internazionali"), la domanda che la nostra "classe dirigente" si pone, almeno tra quelli più "svegli" (tipo, appunto; Prodi, de Benedetti e Passera) è "DA CHI DOBBIAMO PRENDERE ORDINI ?".

      E taluni, quelli che non vengono dal PC, come preveggentemente aveva intuito Bagnai, una risposta se la stanno già dando.........



      Sulla resa dei conti nei confronti delle politiche liberiste....c'è ancora da attendere. Aimé!
      Per questo Friedman, un ultra-ultra-ultra conservatore di stampo reazionario non dice nulla al riguardo. Se ne guarda bene, come ho scritto, fanno un casino che sembra che facciano chissà che rivelazioni, per dire esattamente quanto possibile per NON far capire al grande pubblico.

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    3. Do per scontata questa linea (e infatti ne ho sostanzialmente parlato nel risponderti). Ma anche il FT, il FMI, e ancora più ambienti del Treasury (e la Yellen), sono ambiguamente consapevoli che la rigida applicazione di queste ideologie economiche sta alla frutta. Friedman, per quanto di formazione un economista, è un giornalista neo-liberista dal volto umano; insomma, fa la sua parte ma non ne sa una cippa dei numerini su cui -mumble mumble- si stanno affannando quelli "veri".
      Per capirci (se hai seguito quanto evindenziato nelle ultime settimane), si può dire che solo l'OCSE crede ancora nella sostenibilità totale di deflazione interna accompagnata da tagli alla spesa-privatizzazioni. E l'OCSE non è proprio l'organo ufficiale USA...

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    4. Per la cronaca, Prodi continua comunque a ripetere che "uscendo dall'euro l'Italia sarebbe distrutta".

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    5. Appunto: e questo ti riporta alla risposta che ti ho dato più sopra, che consente anche di focalizzare ciò che Bargazzino, in modo simile al tuo, cerca di definire in modo lineare e, in definitiva, rigido. Mentre la necessità delle cose (i numeri dell'economia) contaddicono la rigidità dello schema finora seguito

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  6. ci fregano come loro hannomdeciso e vogliono - la messa in stato d'accusa di n. da parte di ms5 (consapevoli o inconsapevoli strumenti del piano spero non scritto anche da loro) è un colossale trucco per cambiare un presidente che ha fatto il suo lavoro e non serve più - al suo posto può andare draghi che rompe le scatole ai tedeschi e alla alta corte tedesca che non accetta le operazioni di questa bce - e al posto di un disastroso italiano che si permette ancora di aiutare i pigs finalmente un tedesco dopo olandese francese e italiano e cosi finalmente sti cazzi di europei capiranno che significa mangiare la merd e capiranno cosa significa veramente fare i sacrifici -mentre a sua volta in italia draghi porterà a termine la distruzione della nazione - (pensiero generato autonomamente)

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    1. Ma da come la metti, pare più una Salò prossima ventura. Il che, in fondo, è del tutto compatibile con una scossa USA come quella prospettata nel commento precedente.
      La mer...la mer...Qu'on voit danser le long des golfes clairs
      A des reflets d'argent
      La mer
      Des reflets changeants
      Sous la pluie

      E pure in Francia so' cassel...
      (sulla messa in stato d'accusa, non vale neppure la pena di parlarne)

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  7. A conferma di quanto detto in questo blog basta leggere il capitolo 9 del nuovo libro di Friedman per trovare conferma a tutte le ipotesi: ricetta in 10 punti con contenuti in perfetto stile PUDE.




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  8. Mi permetto di segnalare quest'analisi di Gianfranco La Grassa. Moltissimi richiami frattalici inside :D

    http://www.conflittiestrategie.it/chiaro-nevvero-di-glg-11-febbraio-14

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    1. E' vero alcune analisi coincidono.
      A mio modesto parere, tuttavia, l'analisi solo (geo)politica deve integrarsi con quella macroeconomica; v. commento di risposta a Luca delle 8.45...

      Altrimenti si fa degli USA un fattore un pò astratto di mera influenza di potere, monoliticamente assunto come negativo (imperialista puro), prescindendo da aspetti di sua indispensabile - e certamente non sempre ben svolta- funzione di riequilibratore di un'economia mondiale interconnessa (dal Piano Marshall, al ruolo di "importatore di ultima istanza", a quello di sostenitore della spesa pubblica per la difesa di aree che hanno in alternativa potuto così fare politiche industriali, Italia-Giappone su tutti, ecc.).

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  9. Scalfari è ancorato al suo Grande Disegno di costruire una Potenza Europea (quarto reich? fortezza europa?) per la competizione (leggasi guerra) prossima ventura con i paesi emergenti. http://tinyurl.com/qcfmwbm . Il governo di tale potenza deve poi essere affidato a una tirannia benevola delle élites illuminate (dialogo con Cacciari a Venezia), e con queste premesse non ha molto spazio su cui spostarsi.
    Riflettendo sul LIBRO di Friedman, che non è praticamente esistito fino alla comparsa dell'ARTICOLO, mi viene da pensare a McLuhan: il mezzo E' il messaggio, o qualcosa del genere. (Eco sostiene che McLuhan propone spunti, non ragionamenti concatenati. Ma possono essere spunti interessanti).

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