domenica 1 febbraio 2015

ELEZIONE PRESIDENZIALE. CONGETTURE, MUTMASSUNGEN, EIKASIES (εικασίες)- 1



 

1. E' troppo presto per fare valutazioni definitive, o comunque attendibili, sulle questioni più scottanti e attuali che si compongono sullo scenario della crisi infinita di questa €uropa ormai ingestibile e inqualificabile, se non rilevando la "logica elementare" in caduta libera.
Secondo un'avanzata visione della attitudine cognitiva umana (fenomenologia di Husserl, ermeneutica di Gadamer, e prima ancora, l'intuizione centrale della "intenzionalità" di Brentano), la percezione della realtà è, per definizione, un'interpretazione selettiva di dati sensibili, un'elaborazione inevitabilmente "scremata", dall'interezza degli elementi che attingono le nostre capacità percettivo-sensoriali, e di organizzazione "intenzionale" nella stessa costruzione della "visione". 
Si può dire che la realtà è una "descrizione", che tiene insieme una rappresentazione visiva (esterna e "interna" al percettore) che "intenta" sinteticamente i fenomeni (ciò accadrebbe per una naturale predisposizione degli individui a coesistere socialmente, in modo da garantire la stessa sopravvivenza). 
Quando poi si affronta la previsione degli sviluppi futuri di questa realtà percettiva si finisce inevitabilmente e consapevolmente nella ulteriore selezione dinamica dei dati della "rappresentazione".
In sostanza, la realtà si compone, in diverse graduazioni, sia immediate che proiettate nel futuro, di CONGETTURE.
Anche di fronte all'urgenza di "prendere posizione", tipica della visione materiale degli interessi in gioco che fa capo alla politica, alla economia politica, alla composizione delle forze sociali in cui ci sentiamo individualmente coinvolti, non possiamo altro che formulare delle congetture: più o meno oneste, più o meno arricchite di prudenza empirica (ex bona fide) e capacità di intuizione teorica (cioè la logica non procede senza intuizione, divenendo altrimenti un'attitudine paralizzante).
In un secondo momento, vedremo come connotare di empirismo e di cornice teorico-intuitiva le situazioni che oggi appaiono le più importanti e apportatrici di sviluppi significativi.
Ora mi limito a fare delle congetture, lasciando spazio ad una selezione intuitiva prevalente.

2. Cominciamo dalla "domestica" questione dell'elezione del Presidente dalla Repubblica
Dico subito che la mia personale conoscenza, professionale e umana, con il Pres.Mattarella, mi porta a una considerazione positiva. 
Potrei soltanto dire, nei limiti della mia fallibilità intuitiva, che la persona ha delle grandi qualità - in Italia raramente considerate un vantaggio-, che lo distinguono platealmente, in meglio, non solo dall'attuale "media" della classe politica, ma che, anche in passato, lo ponevano su un piano di distinzione dalla "media" della sua stessa generazione politica.
Senza dilungarmi, posso dire che a me è sempre parso (nella situazione in cui ci siamo trovati a lavorare fianco a fianco) una persona altamente preparata ed equilibrata, al punto da essere indotti a superare immediatamente ogni diffidenza, mentre la sua autentica signorilità è una rarità rimarchevole sul piano umano per l'intero standard sociale italiano.

3. Sul piano degli "auspici" significativi (che in tempi antichi erano particolarmente tenuti da conto), mi limito a segnalare due cose. 
Anzitutto, la sua prima dichiarazione successiva alla elezione
Grazie, il pensiero va soprattutto e anzitutto alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini. E’ sufficiente questo”. 
Non può sfuggire la dosata sintesi di un pensiero rivolto solo e soltanto a chi Mattarella presceglie come punto di riferimento del suo "servizio": lo stesso popolo e il suo evidente stato d'animo, riassunto al di là di qualsiasi altro riferimento e senza la traccia di una retorica delle istituzioni che, oggi, dopo recenti esperienze, - in cui è parsa essere un espediente propagandistico funzionale a tacitare la rivolta della coscienza popolare (tra l'altro, incredibilmente, riuscendovi)-, è vissuta come priva di qualunque senso sostanziale e ormai quasi irridente.

4. Poi la sua visita, poco dopo, alle Fosse Ardeatine. Quanto detto in questa occasione è riassumibile in ciò: 
"L'alleanza tra Nazioni e popoli - ha detto - seppe battere l'odio nazista, razzista, antisemita e totalitario di cui questo luogo è simbolo doloroso. La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione di terrore". Mentre si allontana dalla foresteria viene intercettato dall'inviato di Ballarò. "E' felice?", è la domanda. "Non si tratta di questo", risponde il neopresidente. 
Ora chi ci vuol vedere una posizione di acritico endorsement "€uropeista", dovrebbe andare a vedersi le dichiarazioni di ben altri massimi (e medi) rappresentanti delle Istituzioni italiane e fare un confronto (ad es; con certe dichiarazioni di Napolitano). 
Il mutamento, per ora, è evidente: si parla di "alleanza tra Nazioni e popoli" che, di questi tempi (e considerato l'elettorato che ha investito l'attuale Presidente), risulta un richiamo all'art.11 Cost. che sottintende, con una chiarezza senza precedenti, lo spirito vero della Carta Suprema (vi invito a rileggervi il post e a confrontarlo con le parole scelte da Mattarella)...
E certamente Mattarella era parte del Collegio della Corte costituzionale che ha emesso la sentenza che ribadisce i "controlimiti" invalicabili posti dalla nostra Costituzione alla Unione europea.
E comunque, ha scelto le Fosse Ardeatine per parlare di terrorismo, come un inequivocabile richiamo alla capacità propagatrice di odio di una "certa vena" che esprime il popolo tedesco. Non mi pare affatto un esordio che porti l'indizio di asservimento agli interessi dell'europa industrial-bancaria a trazione germanica, che veniva sistematicamente "dimenticata" nelle dichiarazioni di Napolitano.

5. Ma la cosa che più riassume la mia "sensazione" su questa nuova Presidenza, l'ha detta Buttiglione che rammentato un episodio "colorito" alla fine della corsa della Balena Bianca ("...Era il 1995 e Buttiglione si impadronì di Piazza del Gesù con l’obiettivo di traghettare quello che rimaneva della Dc nei sicuri porti berlusconiani. Dismesso l’abito grigio Mattarella, insieme ad una infuocata Rosi Bindi, gli urlò “fascista, fascista, fascista”, tre volte, per sovrappeso lo definì “el general golpista Roquito Buttiglione”. Rocco non si scompose, fece quello che doveva fare, e per vendetta staccò luce, gas e telefoni agli altri occupanti abusivi di quello che fu il quartier generale dei democristiani), ci dice poi qualcosa d'altro.
Questo qualcos'altro  che mi pare uno dei punti più salienti, dato che la mia sensazione è che un sistema di potere come quello attuale, affetto da nuovismo e sondaggismo "praticone", sia in realtà molto più difettoso e meno abile di quanto, - sentendosi forte per appoggi d'Oltreoceano percepiti come personalizzati (ma ben più mutevoli di quanto non credano)-, non venga accreditato dalla grancassa mediatica acclamante. 
Buttiglione infatti conclude: “Sarà un buon presidente – dice il filosofo – ma Renzi non lo conosce bene". 
Come dire: non si è reso conto fino in fondo della scelta operata (e la dichiarazione "potrà anche dire dei no", non pare renderci un presidente del Consiglio perfettamente consapevole della posta in gioco: proprio perchè, ancor prima, non si rende conto dell'apparato di colossali squilibri costituzionali che sta creando, raccontando che "ce lo chiedono gli italiani"...)
Credo veramente che sia così: e vedremo quali conseguenze ne verranno dalle prossime scadenze in cui emergeranno gli "snodi" costituzionali sui quali il Presidente della Repubblica può svolgere un ruolo fondamentale. 

Close Examination: Fakes, Mistakes and Discoveries
Ma lì usciremo dalle congetture e faremo una "close examination", con "full disclosure", dell'anatomia di una Repubblica che, continuando come s'è fatto finora, non avrebbe speranze di essere salvata.

34 commenti:

  1. Dei Palazzi molti hanno visto i sotterranei e le segrete, meno i frequentatori delle sale affrescate ma, comunque, sulla visita prioritaria alle Fosse degli Ardeatini e sulle dichiarazioni del SILENTE c'è qualche riflessione "andreottiana" nell'attesa - quella della comunità civica e, nutriamo ancora, civile degli abitatori del Bel Paese - che abbia a scrollarsi presto dal "capò" che l'ha portato ad esser eletto

    Tiremm innanz(a) .!.

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    1. Condivivo in linea di massima: ma nel caso specifico, ti assicuro che non c'è molto di andreottiano da chiamare in causa, a voler essere obiettivi e a conoscere i fatti.

      Se non altro perchè nessun andreottiano, e neppure migliorista o real-ordoliberista, avrebbe normalmente e naturalmente fatto queste scelte. Ce lo vedevi Prodi a evocare anche solo lontanamente questi toni e concetti? Mmmm...

      Sai il libero arbitrio - individuale, che distingue le persone al di là delle "categorie"- esiste e ci consente pure di fare significative...congetture.

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    2. Grazie, dei necessitati DETTAGLI(an)TI ..

      dalle segrete, grazie ..e tiremm innanz(A) .. !

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  2. "Ce lo vedevi Prodi a evocare anche solo lontanamente questi toni e concetti? Mmmm..."
    Beh, io direttamente dal territorio e terra prodiana ( Scandiano di RE è a 3KM da casa mia) dico: assolutamente NO.

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    1. Probabilmente nell'attuale situazione politica era il meno peggio (Maddalena o meglio ancora Savona avrebbero avuto più chiaro quali siano le priorità del paese), ma da qui a dire che Mattarella abbia conoscenza del dramma degli italiani ce ne corre. Non basta fare proclami, la storia di un ex democristiano e della sua famiglia ci dice cose diverse, e cioè che sarà un "più €uropa". Per alleanza di popoli uno come lui intende l'USE, su questo non c'è dubbio

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    2. Non ho elementi, se non fondabili su un generico pregiudizio - non riferibile alla conoscenza della persona reale-, per ritenere che un democristiano e la storia della sua famiglia dicano cose diverse da quella qui argomentate.

      Il punto è, e rimane, quanto si voglia ripristinare la legalità costituzionale, che è la "sede" suprema della sovranità.

      A me basterebbe che si invertisse un trend di disapplicazione e sospensione illecita e prolungata della sostanza della Costituzione.
      Il clash con questa €uropa ordo-liberiscambista sarebbe inevitabile.
      Come lo è già in Grecia, lo sarà presto in Francia e Portogallo.

      Quanto poi a una rinascita della democrazia sostanziale e "necessitata", quello sarà un altro discorso: solo da questa rinascita si può superare il "dramma degli italiani", quello effettivo: cioè l'arretramento su un monento felice, e forse troppo breve, che è stato il concepimento del welfare costituzionalizzato e inderogabile.

      E non ci si può fare illusioni: non c'è traccia di NESSUNA forza politica, almeno allo stato attuale, che abbia chiaro questo punto e che sia capace di portarlo avanti.

      In questo senso, Mattarella, con la sua sensibile e interiorizzata conoscenza dei principi democratici della Costituzione, può essere il necessario CATALIZZATORE DI UN'INVERSIONE DI TENDENZA.
      Che nessun altro nel concreto dei fatti politici, realisticamente, sarebbe stato in rado di attivare.

      Questa, allo stato, è una speranza, non una certezza.
      Ma almeno suffragata da indizi obiettivi, al di là delle personali scontentezze, che vivono del pensare che il "tutto e subito" siano mai realizzabili nella Storia.

      Un vizio massimalista che è il pendant dell'ignavia, "protestaria" pigra e profondamente incolta, in cui si crogiolano gli italiani immersi nel mainstream mediatico.


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    3. Be', Piero Ostellino la pensa diversamente e credo sia utile fidarsi (a volte e cautamente) dei nemici.

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    4. Al contrario, Ostellino, odiatore della Costituzione del 48, - prima entusiasta interprete del vincolo esterno e poi suo critico solo perchè non gli pareva più "abbastanza"-, mi conferma lo scorno degli odiatori dell'umanità-liberisti per qualcosa che,- temono e per interessi di posizione personale (pochi politici sono più politici dei giornalisti-editorialisti), - possa andare fuori dagli schemi che sono abituati a controllare.
      Passo passo, implacabilmente.

      Ma i tempi cambiano e i "bassi" equilibri pseudoculturali, di chi crede che la Costituzione sia figlia dei "nipotini di Stalin", stanno finendo.
      Piaccia o no ad ESSI...

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    5. Certo! Con "fidarsi dei nemici" intendo capire quando parlano sinceramente e valersene come di una guida.
      Per andare nella direzione opposta, naturalmente, ma comunque può servire: quindi se Ostellino classifica Mattarela come "figlio di una cultura illiberale" o "una regressione sulla strada della modernizzazione", ma benissimo, ecco un parere competente in più che ci fa sperare.

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  3. interessante. auguriamoci tutti che Renzi sia stato ancora vittima della propria fretta.

    primo test per Mattarella: italicum. una legge che presenta ancor più gravi gli stessi vizi di incostituzionalità che se non sbaglio lo stesso Mattarella dovrebbe aver contribuito a ravvisare nella sentenza dell'anno scorso.

    alla luce di questo, o Renzi è un genio novello Mussolini davvero...o è seriamente meno intelligente di quanto lo si dipinga.

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    1. Sulla premessa d'accordo. Potrebbe darsi che il "nostro" sia un novello Mussolini a vita intensa ma breve: e abbia trovato, nei fatti, il ruolo di un avatar che trova i suoi precedenti immediati in tutti quelli che l'hanno preceduto in oltre 20 anni che ci separano da Maastricht.
      Ergo, si becca, altrettanto intensamente, il suo 25 luglio e il cerino acceso dai suoi predecessori...

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    2. la spagna la spagna.

      la spagna a fine anno sarà PERSA. eloquente la folla alla manifestazione di Podemos.

      e allora direi che ci siamo veramente. siamo sempre lì: Podemos non punta il dito direttamente sulla moneta unica...ma contro il neoliberismo sì. e dunque mi pare che la sua proposta politica assomigli moltissimo a quella del "facciamoci buttare fuori" di Pozzi.

      e dunque....la spagna non è la grecia.


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    3. Boh, adesso si esagera in interpretazioni che NON TENGONO CONTO CHE LA FINE DI UN'ERA NON PASSA PER SCHEMI RIGIDI E UNIVOCAMENTE STABILIBILI. Da nessuno e in nessun modo.
      Dirò di più: ho ripreso sistematicamente a seguire la stampa USA. Ebbene non c'è traccia della critica chiusa a riccio che per es; si può trovare, per quanto sempre meno, sul FT o su the Economist (e anche qui sempre meno).
      Forze più grandi dei paesi europei, a democrazia violentata e ridotti a semi-colonie, si stanno muovendo, a supporto della parvenza di democrazia che è congeniale ormai alla stessa sopravvivenza di un blocco occidentale che non può sopravvivere solo sulla punizione del mercato del lavoro.
      Oggi come oggi, mi sento di credere nella ipotesi frattalica, nemmeno troppo ri-calibrata sui tempi.
      Gli eventi sono in evidente accelerazione e censurarli psicologicamente non aiuta a comprenderne l'evoluzione...

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    4. la tappa spagnola non necessariamente esclude l'ipotesi frattalica però. anzi....può essere un tappo che, saltando, la mette in moto.

      potrebbe essere l'evento che, mostrando la fine corsa dell'europa tedesca, spinga i veri centri decisionali ad agire.

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  4. Ciao Luciano, mi scuso in anticipo per la mia posizione certamente meno ottimista.
    Riassumo anche io in punti, partendo dal 2.
    Perdonami ma a mio avviso le considerazioni che hai fatto sull'attuale Presidente non sono poi così tanto distanti da quelle che fece il prof. Bagnai ai tempi della nomina del professor Padoan a Ministro dell'Economia e le cose ormai sappiamo bene come sono andate: perfetta continuità col passato. Nulla togliendo al fatto che quest'uomo possa essere effettivamente superiore a molti altri personaggi della politica italiana in merito a levatura, classe e serietà, ciò non toglie che - almeno se non ho capito male io - sia un altro europeista poco europeo e molto eurista. Aggiungo che il compiacimento assolutamente non velato di Mario Monti non mi fa assolutamente ben sperare come non mi fa ben sperare PER NIENTE il modo come la stampa stia presentando il mio conterraneo: sobrio, composto, di poche parole, uomo di fede, grande camminatore che ama sentirsi tutt'uno con il popolo. Insomma, pare di (ri)sentire ciò che abbiamo sentito per qualche mese dal novembre 2011 per Monti. Aggiungo un'altra osservazione, questa di carattere solo apparentemente autorazzista: è siciliano come tanti altri siciliani miei conterranei in politica ad alti livelli ma nonostante questo la Sicilia resta la regione fra le più povere del sud Italia a fronte, anzi a dispetto, delle sue innumerevoli buone qualità come ad esempio la posizione geografica, il clima, il patrimonio sia naturalistico che storico ed un'agricoltura ormai in putrefazione. Lasciamo perdere l'industria che qui non vogliamo far ridere nessuno. Dei siciliani quindi degli individui parte di un popolo dalla identità regionale molto forte che non si sono mai spesi nel tentativo di migliorare la propria terra a mio avviso non meritano fiducia. Io mi sarei comportato diversamente, in tutta onestà. Quindi fiducia zero assoluto, per quanto mi riguarda.
    Per quanto riguarda il punto 3, sarò io cinico, forse un po' stronzo o peggio (pardon), però nelle parole del neo nominato Presidente io non ci vedo nulla di rassicurante: la retorica è un'arma fra le più efficaci soprattutto in tempi in cui il livello di inganno mediatico è così esasperato per cui io non mi sento - per sfortuna o fortuna che sia il non averlo mai conosciuto - così fiducioso. Il fatto che Renzi abbia fatto il diavolo a quattro per averlo messo lì secondo me è peggio, anche perchè io non credo che Renzi abbia voce in capitolo. A mio avviso il Giudice Mattarella è stato scelto come nuovo Presidente per via della sua genuina vocazione europeista (che si legge eurista) e Renzi se l'è fatto piacere magari per sventurare l'eventualità di votare in primavera magari per via di un improvviso crollo della fiducia dei mercati (capisci a me).
    Il punto 4 non mi dà per nulla motivo di ben sperare perchè al di là della retorica Fosse Ardeatine significa "più Europa" nella concezione di Mitterand. Aggiungo, col dovuto rispetto, parlare di sofferenza dei cittadini con cognizione di causa quando si percepisce uno stipendio che permette di superare i quattrocentomila euro all'anno a mio avviso non è possibile. Con cognizione di causa potrei parlare io. Lui no (e sinceramente mi sento preso in giro - e ho scritto "preso in giro" - altro che Mattarella uno di noi). Capisco l'uso della retorica e l'esigenza di conquistare il consenso popolare (magari per guadagnare punti popolarità da spendere in riforme impopolari poi) ma a me sinceramente fa rabbia.
    Sul punto 5 una ripetizione di quanto ho già scritto sopra: io non credo che Renzi abbia scelto nessuno ma semplicemente credo si sia fatto piacere chi gli è stato imposto per conservare la poltrona quindi immagino che tutto filerà piuttosto liscio come è filato con Napolitano. Al massimo mi aspetto un ulteriore affossamento di Berlusconi, cosa che sarebbe funzionale ai desideri delle élite €uropee, mi pare di capire.
    Spero di non essermi espresso troppo "sopra le righe".

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    1. Non sei sopra le righe: esprimi un sentire diffuso.
      Non paragonerei questa mia interpretazione, argomentata su fatti attuali uniti a indizi dell'oggi, e non su ricordi retrospettivi, all'auspicio che, forse giustamente, formulò Bagnai su Padoan.
      Su questo blog, prima ancora, nella serie di post "Osservatorio PUD€" - che ti invito semmai a rileggere (o a leggere), si era già fatta,un anno prima dell'ascesa, l'analisi dell'inequivocabile pensiero economico-politico-pubblico finanziario, di Padoan.
      E non lasciava alcuno spazio ad interpretazioni.

      Per il resto ti rinvio alla risposta ad "Anonimo" dove ripercorro il senso della mia interpretazione, che è una speranza non una certezza. Ma, ripeto, suffragata da elementi che non possono essere superati dalle tue obiezioni preventive, non dico "ingiustificate".

      L'Europa di Mitterand è bella che morta: una certezza te la posso dare. Mattarella è troppo intelligente, ti assicuro, per non saperlo già. E dispone di una cultura della Costituzione che non ha pari, senza dubbio, in nessun precedente Presidente della Repubblica: basta vederne i curricula "professionali".
      E questo, IN QUESTO MOMENTO, non può essere ignorato.
      Per un 25 luglio p.v., in un'Europa già in irreversibile rivolta contro la €urocracia tecno-liberista.

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    2. Purtroppo ho dovuto fare un'opera di restringimento del testo, che aveva superato il limite di caratteri utilizzabili. Il testo originale era più chiaro. Il senso del riferimento a Mitterand era che per evitare altre guerre ci vuole più €uropa visto che, come sappiamo, fu proprio la morte in guerra del fratello di Mitterrand a convincere il giovane che l'unico modo di evitare altre guerre fra europei era quello di fare l'Europa unita. Per quanto riguarda Renzi io insisto nel dire che secondo me la scelta non l'ha fatta lui ma gli è calata dall'alto e se l'è fatta piacere per scongiurare la propria deposizione (nel mio testo precedente appare "sventurare" - verbo nato presumibilmente dalla mia opera di taglia e cuci per rientrare nel limite di caratteri) e non per fretta. Che Napolitano si sarebbe defilato nel 2015 era noto da tempo quindi la scelta non penso sia stata last minute. Secondo me la conoscenza della materia non ha nulla a che vedere con quelli che sono gli obiettivi prefissati. Prodi, Padoan e Monti sono certo siano molto qualificati in Economia, ma tant'è. In Passato il neo nominato Presidente mi pare si sia espresso in maniera molto chiara lasciando spazio a pochi dubbi sul suo €uropeismo. E dubito che anche in questo caso la conoscenza della materia o le qualità personali possano essere parametri determinanti. Quando ci si convince di una cosa è difficile vedere alternative. Lo stesso Prodi l'ha detto che in Politica esiste l'irrazionalità come nella vita esiste il suicidio. E ora che molti nodi stanno venendo al pettine (tipo quello della svalutazione tanto brutta ma meno male l'euro s'è svalutato o la prova che rivalutare la moneta fa male - vedi caso svizzero) dubito in €uropa sarebbe stato visto di buon grado un Presidente con delle idee non uniformi al pensiero unico. La stessa Merkel mi pare abbia già dichiarato che è fiduciosa sulle riforme, no? Ancora il neo Presidente manco aveva giurato, mi pare.
      Insomma, secondo me hanno scelto un insospettabile, uno sconosciuto agli italiani (così come lo era Monti) per assicurare continuità. Poi magari mi sbaglio io.

      ...magari mi sbagliassi! Comunque, penso ci si veda il 6! Vado a studiare. Ciao, Lucianone! :)

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    3. Temo che tu stia compiendo un'operazione di elaborazione scissa da quanto VERAMENTE detto qui, nel complesso del discorso.
      La premessa di questo post, che rimane un'analisi su indizi collocati in un senso complessivo che, consentimi, rimane più aderente al senso logico delle scelte fatte dal Pres.Mattarella, tra quelle BEN DIVERSE che avrebbe potuto fare, VA COMUNQUE RINVENUTO IN QUESTO PRECEDENTE POST, ove è contenuta una previsione, a mio parere, difficilmente eludibile:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2015/01/il-colle-fuori-dal-mondoglobale-reale.html
      "...chiunque sarà eletto, CHIUNQUE, si troverà nella situazione di...Badoglio."

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    4. Avevo già letto l'analogia con Badoglio ma non ho interagito perché ultimamente sono più distante. La consapevolezza delle cose e quella della propria impotenza non aiutano la salute.

      Probabilmente nella seconda metà del mandato il nuovo Presidente dovrà gestire la sconfitta ma ancora secondo me siamo più o meno alla fine del '41 (e NON PENSO il rapporto temporale sarà di 1:1 quindi la strada è ancora lunga, temo).

      Ce ne sono ancora di epatociti e neurociti di cui piangere la scomparsa...ma magari sono troppo pessimista io.

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    5. Luciano, il mio stato d'animo da ieri ad oggi è molto peggiorato così come la mia convinzione s'è rafforzata. Badoglio dovrà aspettare, per ora siamo ancora a Mussolini.

      http://scenarieconomici.it/vanaggiamenti-mattarella-si-presenta-come-rosy-bindi-bello/

      Torno a studiare che è meglio...sarà bene cominciare pure a pensare verso dove puntare la scialuppa di salvataggio, prima che i potenziali approdi chiudano le frontiere.

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    6. Se però vuoi galleggiare in questi mari tempostosi che ci aspettano, abbandona gli sconforti individuali e ragiona con parametri che usiamo qui (e che ti ostini a considerare secondo criteri non coerenti, diciamo schemi estranei a quelli dell'ipotesi frattalica, quantomeno).

      ORA NON PUOI ASPETTARTI NULLA DI DIVERSO.
      Non è mai stato in questione.

      E non potrebbe, allo stato, essere differente.
      Qualsiasi aspettativa sul'attuale presidenza, va misurata solo ed eclusivamente sul metro della legalità costituzionale, parametrata ai principi fondamentali e rapportata a singoli snodi istituzionali che si attualizzeranno nelle prossime settimane, mesi ed anni.

      Probabilmente, anche su questo piano, avremo un processo lento e contraddittorio di carburazione.
      Ma il 25 luglio è già cominciato: NON fu affatto, nonostante la facile conclusione a posteriori (nulla più che un vulgata illusoria), una "fine del regime", ma un suo TENTATIVO ESTREMO DI AUTOPRESERVAZIONE (moderata e possibilista di fronte alla sconfitta conclamata) che, con l'8 settembre, portò addirittura a Salò da una parte e a un governo fantoccio USA dall'altra.

      Se non si tiene presente questo dato storico fondamentale si finisce in aspettative completamente deludibili a ogni nuovo episodio di questa fase.
      Va così e andrà anche peggio...prima di andare meglio. E NON PER FORZE ENDOGENE ITALICHE, MA PER UN "CONTROVINCOLO ESTERNO".

      Qualsiasi ulteriore "depressione" vissuta sul metro dello schema "arriva un liberatore italico", è solo farsi male (ingenuamente) da soli...

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  5. Non so onestamente se essere o meno ottimista. La persona è sicuramente giurista di valore, e con una sensibilità istituzionale che sarebbe stata sconosciuta a un Prodi e/o a una delle tante "inquantodonne" indicate dai media come papabili.
    L'animus di Renzi, secondo me, era quello di avere un Presidente non interventista o che comunque non si opponesse al consolidamento della preminenza del Capo del Governo sugli altri organi costituzionali. Allo stesso tempo, doveva tirare fuori un nome che spiazzasse le opposizioni.
    Sul secondo punto, ci è riuscito (ed infatti la grancassa mediatica si è già profusa nel celebrarne il presunto genio politico). Ma sul primo, bisognerà davvero vedere i fatti, perché le osservazioni di Luciano sono molto interessanti e plausibili. Forse non sa davvero "chi" ha scelto. E se quello era il prezzo da pagare per riportare all'ovile la minoranza PD, allora i più bravi potrebbero essere stati proprio loro, che "costringendolo" a ripiegare su Mattarella hanno limitato (o provato a limitare) il suo delirio di onnipotenza.
    Per il resto, il M5S continua a disgregarsi, a riprova che non si vive di solo livore. La politica è fatta anche di idee. La stessa minoranza PD è troppo prigioniera dei suoi tentennamenti (al di là dell'elezione del Capo dello Stato). L'unica vera opposizione politica (con tutti i suoi difetti), sembra essere la Lega.
    Forza Italia e B. appaiono politicamente morti. Dico "appaiono", però, perché, di fatto, Renzi sta implementando pari pari buona parte del programma politico di quel partito, dall'articolo 18 fino all'involuzione della forma di Governo. In altre parole, B. potrebbe persino avere la "sua" Italia senza assumersene la responsabilità politica. E questo la direbbe lunga anche sullo spessore politico ed intellettuale dei parlamentari e della base piddina che sostengono Presidente del Consiglio......
    L'auspicio che formulo è che il 25 luglio arrivi prima che il processo involutivo della forma di Governo si compia definitivamente, nella lettera della legge. E, considerata le netta non rispondenza della stessa riforma allo "spirito" della Costituzione, sotto questo aspetto il ruolo del Presidente della Repubblica potrebbe essere non indifferente.

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    1. Ignu tanto qualche commento mi consola di non essere totalmente incapace di esprimere una "congettura", che si inquadra esattamente nel contesto che descrivi e su cui, per antecendenti e proiezioni future, concordo pienamente.

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  6. Condivido la speranza che il nuovo Presidente possa rappresentare un argine a difesa dei prinicipi costituzionali: la sua storia (al contrario di quella del suo predecessore) ci dà qualche garanzia in questo senso. D'altra parte, il rischio era di ritrovarci con qualche esponente del turboliberismo eurista (Fassino, Delrio), o qualche personaggio pronto ad avallare passivamente qualunque iniziativa del Governo (Veltroni, Pinotti), per non parlare dell'ipotesi Amato, che avrebbe messo a disposizione delle "riforme strutturali" la sua fine e profonda cultura giuridica, purtroppo sempre utilizzata negli ultimi trenta anni per compiacere gli obiettivi politici del potente di turno, nonchè le proprie personali ambizioni.

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  7. Certo, malignamente potremmo osservare che Mattarella, giudice costituzionale facente parte del collegio che ha giudicato incostituzionale la legge elettorale, sia stato scelto per "sanare" la imbarazzante situazione ,e per dare il via libera alla legge elettorale nuova. Sulle ali del moderato ottimismo che si respira , delle letture(di 48) dei giornali americani e delle parole di Obama(sulla Grecia), credo che i 2 (Renzi e Mattarella) tireranno a campare in attesa degli eventi post elezioni Spagna. Chissa' che il peggio non sia gia' alle ns spalle.

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    1. Forse, ma anche no.
      Sfortunatamente per noi, credo che la congiuntura in recessione - ad onta delle ridicole previsioni di Confindustria- spingerà i vari ignari (per colposa ignoranza incorreggibile) e ignavi (per conveniente avidità di potere) protagonisti di governo in una situazione disastrosa. E che, con le loro "competenze", possono solo aggravare maldestramente.

      Come ormai spero sia chiaro, la dissimulazione della tragedia italiana passa solo per la grancassa liberista mediatica. Ma a forza di mentire hanno perso il contatto con la realtà e appoggiano una linea governativa disastrosa (e peraltro senza forze capaci di proporre una utile alternativa).

      Tutto ciò condurrà a un corto-circuito anche istituzionale: la prova a cui sarà chiamato il nuovo PdR è prevenire questa Caporetto (o debellatio nazionale come nel pre25 luglio) essendo capace di avere una chiara visione delle sue effettive cause.

      I tempi di reazione potrebbero però essere troppo lenti...il che ci dà la forte probabilità di un post 8 settembre altamente drammatico!

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    2. sul sole24ore si dice addirttura che "Merkel per ora non vuole incontrare" l'abbronzato.


      a conti fatti abbiamo una sconfitta dietro l'altra per l'ordoliberismo e la politica di aggressione ad est forse pensata da Obama come rimedio al crollo economico occidentale.

      che abbiano capito (almeno in parte) i propri errori?

      che siamo davvero al ventiQUATTRO luglio? tutti pronti ai nastri di partenza?

      nel qual caso, la vittoria di Syriza apparirebbe cmq più determinante di quanto non si pensasse. non può essere un caso la coincidenza temporale.
      unita appunto allo stallo dell'offensiva americana alla russia....che grazie all'accordo swap yuan-rublo con la Cina sembra aver avuto ragione della speculazione.

      a mio parere è anche la paura di perdere i governi filoamericani a prescindere che si sono succeduti in europa negli ultimi 30 anni senza sosta a dare il coraggio necessario ad Obama per fare finalmente il passo che va fatto. della serie: "la Grecia va bene...la Spagna meno...la Francia NO!"

      di sicuro chi non ha capito e non vuole capire è la politica tedesca. un caso di analisi che su cui bisognerebbe fare approfondite ricerche sociologiche. perchè una cocciutaggine del genere non si spiega solo con l'ossessione di mantenere una rendita.

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    3. Hai evoluto abbastanza il quadro :-) per meritare risposta col prossimo post...

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    4. La Grecia va bene..... ma anche no, nemmeno la Grecia.
      Una Grecia -paradossalmente- fuori dall'euro o comunque in rotta con l'UE e che accetta la corte della Russia potrebbe essere anche -potenzialmente- una Grecia fuori dalla NATO. Una Grecia in area russa, sarebbe per quest'ultima un colpo da maestro da un punto di vista geopolitico, dato che, dalla fine della WWII, una "presenza russa" nel mediterraneo non c'è MAI stata.

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    5. E..... (chiedo scusa per la logorroicità), a proposito di evoluzioni.....

      http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_02/gli-usa-puntano-ad-armare-kiev-guerra-ucraina-l-escalation-d792d302-aacf-11e4-87bf-b41fb662438c.shtml

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    6. mi fa molto piacere....è tutto frutto dei tuoi semi eh? per quanto sia solo una persona.

      PS: noto che per sbaglio mi sono riferito a Tsipras col soprannome "simpatico" di berlusconi per Obama.

      PPS: e dimenticavo, ovviamente neanche i politici italiani capiscono....dato che Renzi ha rilasciato le dichiarazioni più fredde per Tsipras di tutti i politici dei paesi fuori dal blocco tedesco. tafazzi a noi ci fa una.....

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    7. @Lorenzo @Luca: la discussione può proseguire sui dati congetturali del prossimo post di aggiornamento frattalico. Con una notevole "riprova" dell'ordoliberismo in salsa italica

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  8. Per capire la cocciutaggine tedesca occorre guardare la lingua tedesca e la struttura mentale , nonchè la costruzione di pensiero che questa impone di conseguenza
    (mariarosaria valenti)

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  9. Per capire la cocciutaggine tedesca occorre guardare alla lingua tedesca e la struttura mentale nonchè la costruzione di pensiero che questa impone di conseguenza
    (mariarosaria valenti)

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