sabato 25 febbraio 2017

LE PRIORITA' DELLA SOVRANITA' DEMOCRATICA. "A FUTURA MEMORIA".


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1. Nella situazione attuale, ci si dibatte (piuttosto al buio, in verità), tra mosse "sperate" di Trump, complesse questioni geopolitiche collegate, e le solite grida di "incertezza politica" venduta come causa di ostacolo alla "ripresa" (!!!), quando invece tutto questo non può che essere irrilevante: infatti, c'è il famoso pilota automatico, che non è stato inventato da Draghi ma solo da lui "copiato" a Milton Friedman.

Questa situazione, a dir poco angosciante, tuttavia, mi spinge a cercare di rammentare la "rotta" unica e possibile per giungere alla salvezza democratica del paese. 
E, trattandosi in definitiva di una rivendicazione di legalità costituzionale, che è la pregiudiziale assoluta di qualsiasi soluzione pratica - nonché di qualunque "composizione" delle forze, non controllabili, che si agitano sullo scenario internazionale-, premetto da subito le parole di Lelio Basso, semplici e paradigmatiche per quanto concerne il cuore del problema che la Nazione italiana si trova ad affrontare, (volente o nolente):
“…penso che la battaglia per la democrazia nei singoli paesi debba essere prioritaria rispetto ai fini federalisti…ci sono cose che vanno, secondo me, profondamente meditate. A me, se così posso dire, la sovranità nazionale non interessa; però c’è una cosa che mi interessa: è la sovranità democratica... Nella Costituzione abbiamo scritto, nel primo articolo: “L’Italia è una Repubblica democratica”; poi abbiamo aggiunto quelle parole forse sovrabbondanti “fondata sul lavoro”; e poi abbiamo ancora affermato il concetto che la “sovranità appartiene al popolo”
Sembra una frase di stile e non lo è. Le costituzioni in genere hanno sempre detto “la sovranità emana dal popolo” “risiede nel popolo”; ma un’affermazione così rigorosa, come “la sovranità appartiene al popolo che la esercita” era una novità arditissima. Contro la concezione tedesca della “sovranità statale”, di quella francese della “sovranità nazionale”, noi abbiamo affermato la “sovranità popolare” quindi democratica. A questo tipo di sovranità io tengo[37]. La sovranità costituzionale è tutto.
(L. BASSO, Consensi e riserve sul federalismo, L’Europa, 15-30 giugno 1973, n. 10/11, 109.118).
2. Non farò quindi a seguire un lungo discorso: quello che è stato appena riportato non ha un grande bisogno di spiegazioni ulteriori e, ormai, qualunque lettore dovrebbe essere in grado di decifrarne la portata fondamentale.
Mi limiterò invece a segnalare i temi su cui occorre portare il discorso per cercare di raggiungere, sia a livello di opinione pubblica che di quella di massa, una concreta via d'uscita dal totalitarismo neo-liberista (solo transitoriamente soft) in cui ci ha piombato il federalismo €uropeo, fin dalle sue scaturigini.
3. Quindi, i presupposti per un recupero della sovranità correttamente intesa, passano oggi per:
 a) la chiarissima definizione delle dinamiche e degli effetti sociali del debito pubblico, della spesa pubblica e dell'inflazione/deflazione: cosa che conduce da subito al problema della reindustrializzazione guidata italiana, in base alla Costituzione economica, ergo inevitabilmente dallo Stato (l'inflazione ha il problema centrale della compatibilità con l'equilibrio di lungo periodo dei conti con l'estero, ma, sul piano della legittimità costituzionale, necessariamente assicurato dall'azione politica dello Stato).
b) il definitivo chiarimento del ruolo della banca centrale e dei suoi corollari, troppo spesso dati per scontati  e che scontati non sono affatto (specie negli scenari terroristici di exit);
c) non scevro, ormai, tutto questo, data la "costituzione materiale" reclamata dalla vasta e variegata maggioranza dell'offerta politica €uropeista, da una proposta di revisione costituzionale chirurgica sull'art.11 Cost, sull'art.139, sulla funzione legislativa e sullo stesso ruolo di garanzia e responsabilità, rispetto al prevalente "vincolo costituzionale" (qui, p.7) del presidente della Repubblica (che è ormai un garante del vincolo esterno da circa 30 anni);
d) last but not least, un seria attuazione dell'art.21 Cost., mediante un'opportuna e non più rinviabile legge: l'offerta di "informazione" va regolata rimuovendo ogni barriera all'accesso, ma anche la domanda va "garantita" con effettività, perché la libertà di stampa in senso liberale (cioè inevitabilmente controllata dall'oligarchia delle "idee dominanti"), con ogni evidenza, non basta più a garantire il processo democratico informato.

4. Tutto questo consente di svolgere un'azione indipendente dall'indicare questa o quella soluzione al problema monetario o a quello della "riforma" o "rifondazione" dei trattati: l'importante è che QUALSIASI soluzione sia preventivamente imbrigliata in un chiaro quadro di legalità costituzionale, in modo che tutto questo non possa ripetersi mai più.
Assicurarsi questo fire-wall istituzionale e costituzionale, e portatolo avanti fino alla diffusa consapevolezza, consente di arrivare POI  a qualsiasi trattativa economico-internazionale in condizioni di sicurezza per l'interesse nazionale, rendendolo comprensibile e appetibile alla massa degli elettori: cioè al popolo sovrano in base all'art.1 Cost. e perseguendo le finalità fondamentali della nostra Costituzione.
5. E quanto ora detto vale, a maggior ragione, nel caso in cui la situazione negli USA sfugga di mano ai "mercati" - tentati dall'idea di addossare a Trump quell'inevitabile scoppio della bolla che continuano impunemente ad alimentare- e l'intero mondo globalizzato, intrecciato in una follia senza precedenti, ripiombi nelle spire di una nuova grande crisi economico-finanziaria.
Naturalmente, semmai ci fosse bisogno di ripeterlo, tutto questo è detto "a futura memoria": essere inascoltati  è un fatto praticamente scontato. 
(By the way: cercate di leggere i links, per quanto possibile...) 

4 commenti:

  1. @LucianoBarraCar a futura esecuzione, perchè tutto ciò che è VERO, nel momento in cui viene pensato e poi comunicato in Orizzonte48, È GIÀ 😉😎😇

    Manteniamo alta la nostra attenzione e prepariamoci perchè si renderanno chiare le modalità di azione e i tempi verranno, anche se non sappiamo quando!? #FAMO Fiduciosi Attendiamo Momento Opportuno

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    1. Non posso far a meno di rammentare che qui ci si rivolge all'autore "Quarantotto".

      Ciò detto, il FAMO, anche in questo caso, viene affermato da un "noi" che presuppone un soggetto collettivo, rilevante (in termini di dinamiche sociopolitiche almeno "casualmente efficienti") nonché espressivo della relativa (pluriconvergente) azione intenzionale: su presupposti e fini predeterminati.

      Troppe condizioni simultanee non realizzate...e ormai, con evidenza, difficilmente realizzabili. Almeno in questa fase storica: per questo, realisticamente, il messaggio è "a futura memoria".

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  2. " l'offerta di "informazione" va regolata rimuovendo ogni barriera all'accesso, ma anche la domanda va "garantita" con effettività"...Penso che tutti i trabocchetti e la propaganda indecente dei Media oggigiorno vengono dal fatto che PER ORA il sistema vuole mantenere la facciata democratica... (elezioni etc) quando non può più permettersela, deve imporre il suo Monti, il suo Renzi, il suo Macron a ogni costo... Sarebbe ridicolo, non fosse che il potere non è mai divertente e le conseguenze dei suoi atti ridicoli sono il dramma degli altri.
    D'altra parte, esso sistema, saggiamente, nei lunghi anni felici del consumismo allegro, si è allestito con impegno indefesso un buon 70% di idioti televedenti sul cui voto contare il giorno in cui (oggi) la facciata democratica sarebbe divenuta rischiosa se molto dell'elettorato non fosse assai instupidito... Sono però assai fiducioso che oltre l'oscena propaganda menzognera le attuali "élites" non sapranno andare, troppo deboli per spargere sangue e per gestirne le conseguenze.

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  3. A mio modesto parere andrebbe fatto un "interventino" anche all'articolo 81 della Costituzione per espungere dall'ordinamento costituzionale ogni residua traccia neoliberista.

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