venerdì 10 gennaio 2014

LA TRAPPOLA PER SCIMMIE


Fratelli carissimi (nella notte più nera),
vi confesso che inizio a sospettare che fare divulgazione sia ormai abbastanza inutile. 
Ora, senza doversi impiccare troppo sulla scelta delle parole, mi trovo a registrare un fenomeno di tipo "taoista": il PUD€, o quel che diavolo sarà l'insieme di poteri e forze sociali che vogliono ad ogni costo affondare in nome dell'euro, in fondo non ne sta azzeccando una. Non occorre "agire", non è necessario far nulla: solo attendere fiduciosi, ma senza aspettative di alcun genere, che si verifichi il "timing".
Perchè presto arriverà il conto. 
La notizia cattiva è che "loro" intendono sempre che il conto lo dobbiamo pagare noi (mira che è l'essenza delle ideologie economiche neo-classiche) - e questo, finora, è stato vero- ma la buona notizia è che a 'sto giro il conto lo dovranno pagare anche "loro".
Questa magra consolazione, perchè comunque non cerchiamo consolazione ma "verità", in ogni modo non muterà l'andamento dei fatti. 
Oramai, lo sapete, si sono portati oltre il point of "no return" e giocano una partita che inizia ad essere disperata proprio per loro.

Il problema in cui incorrono è esemplificato dalla "trappola per scimmie": viene riportato dell'usanza di alcune popolazioni asiatiche che mettono per terra alcuni frutti di cui le scimmie sono ghiotte, fino a condurre (tipo cammino di "Pollicino") ad una grossa noce di cocco in cui, dopo aver praticato un foro, pongono altri frutti (è utilizzabile anche un vaso a collo stretto). La scimmia inserisce la mano e afferra il frutto: ma poi, essendo il "pugno", che avvolge la massa del frutto, troppo grande per consentire di ritrarre la mano, e la noce di cocco (o il vaso) troppo pesante per essere portata via, rimangono lì sul posto fino all'arrivo del cacciatore (pare che la scimmia sia una pietanza gustosa). 

Questo potrebbe anche dirsi il paradosso del "non mollare mai": l'avidità di potere, la consuetudine con il possesso del frutto agognato, sono un irresistibile innesco per una ottusa avidità (di potere, di denaro, di qualunque forma di possesso esclusivo). 
E questo anche quando l'oggetto del desiderio non è più disponibile nella invitante presentazione iniziale, perchè ciò che appare facile e vantaggioso, è in realtà inserito in un meccanismo più ampio che, sebbene, poi, sia del tutto evidente,  viene ignorato contro ogni logica (persino autoconservativa). Quello che gli pare vantaggioso lo devono conservare ad ogni costo, perchè non pensano che possa spettargli nulla di diverso.
Non pensano.

Insomma, mi viene da dire: la nostra parte l'abbiamo fatta, almeno per far capire il "meccanismo più grande" e la manovra di intrappolamento, neanche troppo ingegnosa, che si basa sulla "prevedibilità" meccanica del predatore che diviene preda. 
Attenzione: è una trappola che riesce proprio in ragione di questa prevedibilità, dato che in realtà la "scimmia" avrebbe tutta la possibilità di scegliere e mollare. Ma non accade.
Ecco: (non) sta accadendo.
Tutti quelli che non hanno voluto ascoltare il semplice richiamo a scorgere il meccanismo nella sua interezza, sono preda di questa stessa avida prevedibilità, ognuno, in fondo, al suo livello di convenienza.

38 commenti:

  1. Bisogna vedere se è veramente così , gli errori "grossolani" del PUD€ potrebbero nascondere altro. Mi viene in mente "La strategia è la via del paradosso. Così, chi è abile, si mostri maldestro; chi è utile, si mostri inutile. Chi è affabile, si mostri scostante; chi è scostante, si mostri affabile."
    e poi " Non incalzare un nemico disperato. Poiché la disperazione può produrre una forza inaspettata. " in questo caso i disperati non sono i PUD€ e loro alleati , purtroppo.

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    1. Suvvia, il PUD€ non è mai stato forte politicamente come adesso. Sotto il PUD€, praticamente al 100% della rappresentanza in parlamento, c'è solo il PUD€, nient'altro che il PUD€. Tutt'al più occupato a rinfacciarsi reciprocamente corruzione e clientelismo. Nell'illusione che funzioni ancora. Ma questo ne dimostra la miopia e la totale inconsapevolezza: altro che sottili strategi mimetiche. Solo grossolane tecniche di ripetitiva e ormai nauseante captazione di un consenso livoroso e crescentemente autodistruttivo. Tra Monti e le crociate sui rimborsi, passando per il reddito di cittadinanza, non vedo che compatta continuità. NON MOLLANO: tant'è vero che Monti, nell'era Renzi, ridiventa trendy. E pure la Fornero.
      Girando intorno a se stesso, le rivalutazioni sono anche più veoloci che in passato

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  2. Ma noo? Ma non è che chiudi il blog...? Proprio adesso che hai usato un font chiarissimo? :)

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    1. Alle brutte, posso ripubblicare tanti post del passato usando un font chiarissimo (è solo il formato "grande" che, misteriosamente, la piattaforma mi ha riabilitato ad usare) :-)

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  3. L'Essenza in poche righe,sublime.Toccati i nervi scoperti.Loro pensano che siano non raggiungibili,coperti e intoccabili.Invece sono T-E-R-R-O-R-I-Z-Z-A-T-I e si sono arroccati in un unico Arco Incostituzionale variegato e arcobaleno x forma e colori ma unito e grigio nella sostanza.Elite e casta sono ormai completamente staccati da realtà oggettiva e gli eventi sopravanzano e relegano nell'angolo della + becera ed inutile fatuità ogni tentativo di pronuncia verbale giustificativa.La ritualità del vacuo e infecondo dibattito politico che dovrebbe infondere fiducia e speranza viene respinta dai cittadini a prescindere x le dolorose e bruciante piaghe quotidiane incolpevolmente donategliiiiii.:-)

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    1. Ah i cittadini, fino a ieri favorevoli non tanto all'euro in sè stesso, ma all'euro in se stessi...
      Disinformatja che si sgretola...arriveranno giorni migliori? Sarà sempre troppo tardi...

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    2. Cme a tagliani (va meglio ora?:-)) riesce + facile spiegare "il problema" .Disgrazie aumentano soglia attenzione e sono + ricettivi.

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  4. Caro 48, bellissimo post !
    La similitudine con le scimmie sottolinea la loro stupidità !
    Il tuo blog è sempre un faro di luce.
    Non pensare mai di stare facendo qualche cosa di inutile.
    Grazie !

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  5. Concordo: non pensano. Reagiscono.
    D'altra parte questa non è una novità, mi pare che uno dei pilastri del meraviglioso nuovo mondo che ho visto negli ultimi vent'anni sia stato il concetto che la strategia non serviva, bastava la tattica e spesso, in fondo, bastavano mezzi efficaci e riflessi pronti.
    Governare a vista a colpi di slogan, sondaggi e sterzate: non lo hanno inventato nè Letta nè Renzi.
    Anche progetti di respiro un po' più ampio sono stati corretti giorno per giorno e il loro successo li ha fatti diventare qualcosa di molto diverso dall'idea originale. Penso alla trovata di Paolo Mieli all'origine del celeberrimo libro "La casta" di Stella e Rizzo che doveva servire a preparare la svolta "tecnica" ed è diventato un tema fondamentale di tutti i media. Ma qualcuno degli spin doctors sognava o desiderava un Grillo? E credo che i politici che oggi si prestano al gioco del loro stesso massacro lo facciano solo per mancanza di alternative, per garantirsi uno spazio di azione fino a domani sera, e poi chissà.
    Le tensioni nel paese crescono e i responsabili le alimentano ulteriormente; lo fanno per deviarle e manipolarle; ci riescono ancora ma a prezzo di un rischio in costante aumento, anche per loro. Più che shock economy sembra la corsa convulsa di chi ha già perso l'equilibrio e cerca di ritardare la caduta.
    Il punto di non ritorno è stato certamente superato e questo include anche una serie di danni per il paese, le istituzioni, la costituzione e la democrazia. Danni inevitabili, che dovranno essere riparati non si sa con quanto tempo e quanta fatica.
    Questa situazione è instabile quindi è destinata a detonare, ma non saremo noi a causare il botto, ci toccherà invece muoverci fra i cocci cercando di essere il più veloci, tempestivi e preparati possibile. Proprio perché abbiamo così poche risorse.
    Dunque la divulgazione che stai facendo è FONDAMENTALE.

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    1. Hai ragione: reagiscono. Il riflesso pavloviano di conservazione privo della visione...della realtà. E che anzi, ho assoluto bisogno di nasconderla. Adesso si stanno legando alla "reazione" del dover assolutamente fare i "tagli": ieri un Porro sovraeccitato (gli avevano mandato un accertamento di maggiorazione della rendita catastale?) scatenava il massimo del livore e travolgeva persino Boldrin: uno spettacolo!. Ormai credono di dover pagare tante tasse per mantenere la "spesa improduttiva"; è che non hanno chiare le dimensioni dei fenomeni. Ma non molleranno.
      Qunato alla inevitabile esplo-implo-sione finale (a innesco esogeno), sì dovremo rimettere insieme i cocci: ma chisarà rimasto poi in giro IN GRADO di fare la ricostruzione? Il pianeta delle scimmie incombe...

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  6. Non ho mai postato qui, ma la seguo da tanto tempo.

    Io sono pessimista, forse perché "ancora" giovane, ma credo che una parte della sicurezza del pud€ sia dovuta al supporto politico di vari gruppi di potere, degli "alleati", e ad un disegno più ampio, che porterà, ad un nuovo feudalesimo in salsa moderna, una totale distruzione dei diritti del lavoro, ed ha una trasformazione anche culturale della nostra società, in senso più cinico e materialista.

    Grazie per quello che fa.

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    1. Più cinico e materialista di così? Il problema, invece, è che saranno sempre più moralisti: in una direzione soltanto però. "Tu sei colpevole". Ma, come diceva un saggio-folle (il grande "Simplex": dove sarà?), se fai sentire gli uomini colpevoli e gli togli ogni speranza, poi non avranno più nula da perdere. Insomma, se prometti solo l'inferno e un'esistenza irredimibile, magari rimarranno solo "loro" a voler morire per Maastricht (i loro mandanti e padroni no: ma dovranno fuggirsene, ammesso che qualcuno di essi programmi di rimanere in Italia)

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  7. Caro Quarantotto,
    ero a cena l'altra sera, ancora in Italia, con un "pezzo grosso" di area PD, un fognatore. Grazie alla tua lezione di Pescara, che avevo visto e rivisto, non gliene ho lasciata passare una. Non mi ha dato ragione, ma non aveva mezzo argomento.
    Sappi che dall'alta bionda e produttiva Nederlandia dove mi trovo a vivere e lavorare apprezzo e faccio buon uso di quello che scrivi. Non avrei mai pensato, prima di leggerti, a tutte le implicazioni in materia economica della Costituzione. Per un "povero ingegnere" come me, nato negli anni 80, e tirato su a moralismi da debitopubblico e castacorruzione, è stata una scoperta di valore enorme.
    Grazie!

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    1. "Non mi ha dato ragione, ma non aveva mezzo argomento". Hai descritto in altri termini la trappola per scimmie.
      Ed anche l'inarrestabile crescita della consapevolezza: ci manca solo una qualche forma di rappresentanza in parlamento che si richiami alle implicazioni della Costituzione. In passato, nel presente...e nel futuro quantomeno prossimo (ma la scimmia ci lascerà un futuro?) :-).. :-(

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    2. Io sono moderatamente ottimista. Chiaramente, dalla trappola dell'euro si uscirà per ragioni anche solamente tecniche. Nel frattempo, io vedo che nel mio ambiente la gente si è svegliata non poco (sto parlando degli emigrati della ricerca). Hai presente quando Montero Soler dice "somos soministradores de mano de obra calificada formada en nuestras universidades con dinero publico" ... ecco, questa gente sta capendo.
      Se chi si troverà in posizione di decidere in Italia nei prossimi anni deciderà di non sfasciare tutto, la compagine a cui appartengo tornerà a casa, perchè l'attrattiva che l'Italia ancora esercita per molti non è paragonabile ai soldi che si possono fare con una carriera all'estero. Questa gente contribuirà al rilancio. Certo, ci devono essere le condizioni: magari giusto un po' di SPESAPUBBLICA per pagare qualche stipendio e rilanciare gli investimenti. Questa è l'inversione del paradigma "tea party" che in definitiva è la condizione imprescindibile per il rilancio dopo l'uscita. Questo non lo possono fare i tecnici del settore "ricerca e sviluppo". Qui serve la Politica. Proprio a questo serve l'opera di sensibilizzazione ed educazione che voi portate avanti con discreto successo, a quanto mi sembra.

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  8. TUTTE LE NOTTI SONO NERE
    Ma chi ha visto, sentito, letto quello che altri hanno visto, raccontato, scritto sa che poi c'è l'alba.
    A volte (t)orata (non sarebbe neppure la prima volta), a volte minacciosa, a volte ventosa, a volte mite, ma pur sempre luminosa.
    E quando la memoria è il non dimenticare e
    « Il tuo delitto divino fu l'essere gentile,
    di rendere con i tuoi precetti la somma
    dell'umana infelicità minore »
    non si può smettere di godere e narrare una "jurnata e sole".
    :-)

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  9. Ciao Quarantotto la notte più nera precede solo il sorgere del sole.M'impongo di essere ottimista, la lotta sarà lunga, probabilmente io non ne vedrò i frutti ma combatto per mio figlio e per le future generazioni. Dopo le tre serate che ho tenuto c'è stato un esito inaspettato ed imprevisto: mia moglie è stata proposta segretaria di Lega dello SPI, per cui sarà delegata al congresso provinciale della CGIL. Quindi il discorso che farà, sarà il frutto condensato dei tuoi insegnamenti ( speriamo esserne all'altezza). Il Quarantotto pensiero approda con la forza di un uragano al congresso provinciale della CGIL della mia provincia, e non si sa dove si arresterà||||

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    1. Molti faranno finta di non capire, anche davanti alle verità più evidenti. Ma alcuni, forse altrettanti, si renderanno conto di aver vissuto in un inutile incubo: a si sentiranno meno soli nella notte. Ripeto: 10, 100, 1000 come Mauro (e consorte) :-)

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    2. Mauro, tu un blog non ce l'hai, vero? Perché a me, e credo non solo a me, interesserebbe parecchio che ci raccontassi i dettagli della tua attività divulgativa: come, dove, attraverso quali canali, suscitando quali interessi o resistenze.

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    3. Mauro sa già che, se mi autorizza, posso divulgare le cronache delle sue attività (che mi invia) con appositi post. Questo spazio è anche suo; e non c'è bisogno di dirlo. Anche a molti altri che sono sempre benvenuti quanto e come vogliono.

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  10. E se invece che stupidità fosse una terribile strategia?
    http://xn--identit-fwa.com/blog/2012/12/11/il-piano-kalergi-il-genocidio-dei-popoli-europei/

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    1. In effetti ,il risultato dell'immigrazione di massa globalista, se proseguira', e' il genocidio delle razze originarie, sia pure senza morti ( a parte quelli per la crisi economica ), ma programmato, appunto , alle generazioni future. E' talmente politicamente scorretto che quasi nessuno, ha il coraggio non dico di affrontarlo ma persino di denunciarlo. O forse e' talmente grande la crisi economica che abbiamo altri pensieri....nell'articolo ci sono 2 foto interessanti: la Merkel che e' andata tranquillamente a ritirare il premio Kalengi e nella prima foto, lo stesso kalengi che sembra il fratello gemello di Draghi (!)

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  11. Il sovraeccitato giornalista Porro ha colpito anche me facendomi pensare che la sua “insana eccitazione” sia l’anticipazione alla ormai prossima “instaurazione del "meraviglioso mondo di von Hayek".
    Come hai ragione caro 48, quando affermi che: “In questa chiave "progressiva" si possono comprendere anche gli elevati livelli di tassazione: si tratta di una condizione transitoria e, naturalmente strumentale, che sconta la modifica del precedente ordine costituzionale dei welfare, mirando a farlo collassare, per rigetto del corpo sociale, mediante la imposizione del vincolo monetario (ad effetti equipollenti "in parte qua" al gold standard) e dei ben noti "vincoli" di deficit e di ammontare del debito, posti rispetto ai bilanci pubblici.
    I quali, naturalmente, in una fase iniziale, pazientemente durevole, debbono "rientrare", consolidarsi, aumentando l'imposizione fiscale, prima di poter procedere, verificatesi le condizioni politiche, al taglio strutturale della spesa pubblica. Alla fine, la gente, avvertendo come insopportabile il costo dei diritti sociali, cioè del welfare, invocherà il loro smantellamento, pur di vedersi sollevata da questa insopportabile tassazione.”
    Ti ringrazio per l’impegno e l’importante lavoro che stai facendo e, soprattutto, per avermi fatto notare le tracce di sangue seccato nelle pagine della Costituzione.

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    1. Sono veramente contento che tu abbia focalizzato quel passaggio: qualcuno di più sarà pronto, almeno per la ricostruzione.
      Perchè gli spaghetti tea party sono l'ultima ondata di mostri, quella che sembra la più pericolosa e inarrestabile. Fermati loro (semmai ci riusciremo), la road-map della democrazia sarà in discesa...

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  12. Non penso che “fare divulgazione sia ormai abbastanza inutile”.
    In fondo, negli ultimi anni blog come questo, goofynomics – che, penso, merita una menzione a parte -, icebergfinanza, vocidall'estero, vocidallagermania, e altri ancora hanno efficacemente contribuito – potremmo forse dire costretto - a portare il dibattito sull'€ anche sui media principali. Va da sé che poi i media ne manipolano a loro piacimento i contenuti e i concetti principali. Ma non ci si può aspettare nulla di diverso da chi ha messo in piedi questa trappola, e da chi, i media, da una ventina d'anni fa da cassa di risonanza a al demenziale progetto di costringere di colpo circa 330 mln di individui a sentirsi “europei” nel nome di una moneta.
    A giudicare da quanto è accaduto negli ultimi tre anni, l'€ è destinato al crollo, qualsiasi cosa ne pensino i suoi sostenitori.
    Non so come andranno le elezioni europee, ma è auspicabile che ne derivi un forte segnale di rifiuto di questo modello di Europa, in modo da costringere gli euro-burocrati a cambiare registro. Non puoi continuare a ripetere frasi fatte sulla bontà dell'Ue come fa Letta ogni giorno se dalle urne è uscito il chiaro segnale che questa Europa non è gradita. Del resto, quando Francia e Olanda bocciarono la costituzione europea, gli euro-burocrati furono costretti a ripresentarla truffaldinamente sotto altro nome, evitando rigorosamente che le popolazioni interessate potessero esprimesi tramite referendum. Ma se questa volta le elezioni daranno segnale negativo, non credo che gli sarà possibile negare l'evidenza e ripetere l'imbroglio.
    Nel caso, invece, ciò non si verificasse, non so che cosa succederà, tranne che decine milioni di persone non possono più vivere in queste condizioni, e che non vorranno più subire passivamente i diktat dell'Ue.
    Temo che gli euro-burocrati stiano portando volutamente l'Europa nella direzione dello scontro sociale, pensando di gestirlo a suon di mazzate. Ma da quel momento in poi l'Ue sarà costretta a svelare il suo vero volto, e non credo le convenga.
    L'alternativa sarebbe, nelle intenzioni dell'Ue, che milioni di persone si adattino a vivere un'esistenza al ribasso per i prossimi 20 anni. Mi sembra un'eventualità socialmente irrealizzabile ed economicamente devastante.
    In fondo, anche i nazisti si erano convinti di essere invincibili. Poi commisero l'errore di voler allargarsi troppo e invasero la Russia...


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  13. Il Premio Coudenhove-Kalergi è stato assegnato nel 2010 al cancelliere tedesco Angela Merkel e nel 2012 al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy. Avevo rimosso questa notizia ma grazie a Salvatore mi è tornata in mente.

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  14. La divulgazione è inutile rispetto all'obiettivo di accelerare (o determinare per gli ingenui del referendum) la caduta del regime eurista. Per questo non concordo sulla metafora utilizzata da Diego Fusaro o da Borghi sul fatto che siamo in una casa che brucia e non bisogna chiedere la carta di identità ai pompieri. L'incendio è fuori controllo e non lo si spegne, la casa verrà giù. Importante sarà la ricostruzione. L'importanza della divulgazione a mio avviso è proprio questa. Precostituire una base di verità (storica, tecnica, economica) e di informazione in modo che l'enorme vuoto politico non generi mostri. Da questo punto di vista ogni contributo è prezioso. Ma dobbiamo fare attenzione poichè chi parla adesso si precostituisce un certo capitale politico per dopo. Allora è bene che si piantino dei paletti (di frassino) ricordando sempre ad esempio che esistono la destra e la sinistra. Diffido da chi fa una battaglia per €xit e al contempo propugna privatizzazioni (come Savona e Rinaldi). Non mi piace il clima da siamo tutti fratelli no-€uro e gli altri son piddini. Ovviamente questa non è una critica rivolta a 48 ma solo un invito per tutti a rimanere sempre critici.

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    1. La divulgazione è fondamentale. ovvio ha dei limiti. ma senza neanche quella non facciamo che consegnarci senza condizioni e non deve succedere.

      purtroppo la sinistra non è rappresentata a livello politico ed è terribilmente compromessa anche a livello del popolo. proprio perchè quest'ondata reazionaria è spesso partita dai partiti di centrosinistra europei.

      Chi ha voluto tutto questo ha giocato bene le sue carte non c'è che dire. fino a pochi anni fa in modo quasi perfetto.

      la sinistra ora non esiste...dovrà risorgere. senza dubbio lo farà. speriamo non fra 20 anni di barbarie.

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    2. Oscar, scusa la franchezza ma la PRIMA cosa da tenere d'occhio è l'ordine delle priorità. Ovviamente si comincia con un'analisi condivisa e il fatto che la sinistra non sia la destra è una parte "quasi" indispensabile. Dico quasi perché si può accettare al proprio fianco - con cautela - anche qualcuno che la pensa diversamente.
      Qui siamo già al punto due: al proprio fianco perché siamo duramente attaccati adesso, e il nemico è quello là adesso, e si combatte assieme adesso. Dopo sarà dopo e potremo discutere, ma adesso si cerca di fare alcune cose.
      Perché con cautela? Perché la destra e la sinistra sono due cose diverse e chi non lo capisce lo capirà e quel giorno potrebbe sbandare un po'. Ma ci si penserà al momento, quando e se verrà.
      La divulgazione non farà detonare la situazione - come dice bene Quarantotto - ma potrebbe avere un peso già nei primi momenti dopo l'evento chiave. Dopo sarà determinante.
      Un'ultima cosa. Non saremo tutti fratelli, ma ma gli altri son piddini davvero o al meno peggio sono rabbiosi, confusi, fuorviati e imprevedibili. Direi che basta.
      Noi siamo talmete pochi che è indispensabile appoggiarci fra noi, cercare di guardarci in faccia e trovare una fiducia reciproca, badare alle bastonate che arrivano e continueranno ad arrivare. Su questi nemici possiamo contare; se e quando siano sconfitti, allora parleremo d'altro (e cazzo, VORREI passare almeno una sera a guardarci in faccia sorridendo e bevendo cose che il medico mi proibisce!). Ma sarà dopo.

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    3. Anch'io dissento fortemente da quest'analisi.

      La Cultura unisce, l'ideologia divide: ora è necessaria coesione di tutta la classe produttiva ma, ancora prima, una coesione identitaria nazionale.

      Bagnai da entrambe le prospettive sta facendo un lavoro che a parer mio non ha precedenti storici. Lo stesso vale per gli immani sforzi intellettuali che si compiono in una prospettiva più "democratica" e meno "didattica" in questo luogo.

      La Sinistra attualmente non esiste e questo ha almeno due implicazioni:

      1 - la diffusione e la conservazione della Cultura è l'unico strumento che ha rilevanza sostanziale, specialmente nel caso del lunghissimo medioevo in cui pare ci prepariamo a piombare: se il dettato costituzionale e il sistema di istruzione avesse completato il suo corso sovrano saremmo praticamente tutti di "sinistra". La sociopatia destrorsa sarebbe rimasta materiale giuridico e psichiatrico.

      2 - significa che tutta la "sinistra" attuale è funzionale alla destra come fa timidamente trasparire Cesaratto: tanto da suggerire di come Marx cada nella trappola di Adam Smith (che pare avesse capacità intellettive fuori dal comune, aggiungo io...).
      Da un punto di vista strettamente di "strategia culturale" la rappresentanza piddino/ordoliberista è equipollente a quella marxista: sono le due facce della stessa medaglia sistemica.

      La mia opinione, soprattutto in un un processo di recupero dei valori costituzionali è che dovrebbe nascere un blocco di sinistra che si richiami esplicitamente ad un "socialismo di tipo keynesiano"

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    4. Frank,x quel che può contare,condivido e sottoscrivo in toto tuo punto di vista.Coalizione di Scopo.

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  15. La divulgazione e' essenziale, c'e' ancora tantissima strada da fare proprio per formare i cittadini di domani, siano essi costruttori o resistenti... Io penso che credere che ce la possiamo fare e' un dovere civile, e' esso stesso forma di resistenza perche' la resa generalizzata e' il meglio che i nostri carnefici possano sperare. Prima del mio risveglio (avvenuto leggendo te, Bagnai e altri) piombavo in momenti di disperazione assoluta. Il nocciolo di salute che evidentemente e' in me mi risollevava per resistenza, quando pensavo "non concedero' loro la possibilita' di possedermi al punto di impedirmi di vedere e di godere del bello e del buono del mondo, devo poter liberare la mia testa e il mio cuore dalla loro notte perche' non devono togliermi la possibilita' di dare amore, fiducia, gentilezza alle persone che incontro. Mi rifiuto di lasciar traspirare da me stesso il messaggio "non v'e' alcuna speranza" perche' non e' giusto che avveleni chi mi e' vicino, e in special modo giovani e bambini, con il veleno che costoro mi hanno somministrato". Scusate il sentimentalismo, ma qui la lotta e' anche fra chi i sentimenti li ha e chi ha smesso di averli ... e la vittoria sara' far tornare a tutti i
    sentimenti e l'umanita'.

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  16. "Avrei desiderato che tutto ciò non fosse mai accaduto ai miei giorni" esclamò Frodo. "anche io" annuì Gandalf " come d'altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è stato dato" "Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo una terra sana e pulita da coltivare." Ho estrapolato dal Signore degli anelli questa frase e l'ho messa sopra al mio computer così quando vado in depressione la leggo e cerco di farmi coraggio.

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  17. "Come la storia è azione spirituale, così ogni problema pratico e politico è problema spirituale e morale; e in questo campo va posto, trattato e via via, nel modo che si può, risoluto [...]. Qui l’opera è degli educatori, sotto il quale nome non bisogna pensare ai maestri di scuola e agli altri pedagoghi, o non a essi soli, ma a tutti, in quanto tutti siamo e dobbiamo e possiamo essere effettivi educatori, ciascuno nella propria cerchia e ciascuno in prima verso sé stesso. Opera collettiva, di fronte alla quale il singolo sente i suoi limiti e la sua umiltà, sente la necessità di sostegno e soccorso [...] Ma, insieme col limite, il singolo avverte anche la propria potenza e la propria responsabilità, e il dovere di far sempre, di fare senza indugio quel che gli spetta di fare, farlo con molti o con pochi compagni o affatto da solo, farlo pel presente o farlo per l'avvenire. Che cosa importa che gli altri non seguano o non seguano subito; che cosa importa che gli altri sragionino o folleggino e, concependo bassamente la vita, in simil modo la vivano?”

    Ieri rileggendo la Storia del regno di Napoli di Croce, in conclusione, vi ho trovato queste parole. Mi siete venuti subito in mente tu Quarantotto e Alberto Bagnai. Grazie per la bellissima opera che hai svolto e svolgi in questo blog.

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  18. Scusate, pienamente d'accordo sulla divulgazione...
    anzi, no!
    Non si tratta di divulgazione, perché quella si fa quando ha una notizia o informazione chiara e certa, che altri non conoscono.
    Tu divulghi la notizia che vuoi sposarti, che il Papa viene a pranzo a casa tua, che vuoi presentarti in politica.
    Qui si tratta di INVECE di fare formazione, cioè di divulgare le modalità di un ragionamento, in modo che altri lo possano replicare autonomamente per giungere, seppur con qualche distinguo, alle stesse conclusioni.
    Quindi si tratta di fare FORMAZIONE.
    E allora c'è da essere ottimisti...
    ;)

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  19. 48: è il 1° blog della mia personale attività di "contro-educazione", che sono costretto a fare quasi quotidianamente, per mantenermi sveglio e reattivo. Pensare che 48 possa smettere di scrivere, sarebbe un grande "dispiacere": come se un amico decidesse di partirsene. Mi auguro che ciò non avvenga. Che il filo di condivisione etica che in questo blog ci lega pur senza conoscerci, possa continuare a nutrire l'attesa di ognuno.

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  20. Caro quarantotto grazie per la grande cavalcata fatta insieme attraverso i meandri della Costituzione. Buona fortuna e ancora grazie!

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