venerdì 20 marzo 2015

LE TORRI DI SAURON E GLI ASURA SERVITORI DI SORAT, IL DEMONE SOLARE.

http://www.articolotre.com/wp-content/uploads/2015/03/blockupy-francoforte-bce.jpg

Vabbeh, l'eclissi c'è stata. E quale potrebbe essere il "nuovo ciclo"?

Bazaar, abbozza un quadro in stile apocalittico, cioè in modalità linguistica e immaginifica, diciamo, "tradizionale" (particolarmente outstanding il secondo link):

"Mani rinsecchite e purulente di banchieri usurari spunteranno nei caveau degli istituti di credito.

Tra le 22:45 e la mezzanotte GMT+1, forze asuriche si scateneranno nella Room 101 della BCE.

Le rotative della BoE stamperanno biglietti da 1000 sterline con la scritta rosso sangue: "non creiamo inflazione", "non creiamo inflazione", "non creiamo inflazione", "..."

Dalle torri di Sauron, dietro un gigantesco € infuocato, il volto di von Hayek comparirà iracondo.

Un altare si ergerà tra il gran frastuono in terra Boema: von Coudenhove-Kalergi, in oscene fattezze, cercherà di accoppiarsi con un alcione, ululando e bestemmiando mentre cerca di donare il volo alla sua purissima progenie.

Orge urbane si scateneranno al chiarore di luna.

ESSI si riveleranno, e San Michele con una spada di fuoco combatterà con Draghi e Schauble armati di stilografica e calcolatrice.

Il TG24 aprirà le notizie con il Rolex di Lupi
".

Su quest'ultimo punto, (rolexdilupi), si appunta la misura della difficoltà italiana al cambiamento.
Ma mica per la solita inzuppata di corruzione, a pubblicazione periodica e conseguente orgia mediatica. No; piuttosto perchè il contraccolpo non può che essere una nuova ondata di internazionalismo: liberoscambista e investitore estero. Cioè di spinta reazionaria rispetto al nuovo ciclo (che non dovrebbe essere il protezionismo, per carità!, ma almeno la democrazia...).

Ora gli ingredienti per la previsione di questo sviluppo del rolexdilupi ce li abbiamo tutti: 
1) dato un giro di appalti sulle grandi opere, incentrati su procedure di derivazione europea 
2) ma con deroghe acceleratorie a favore di "contraenti generali", 
3) e il risultato di una cricca nazionale (che già, in sè, suscita più disgusto di un investitore estero, no?) che, d'accordo con i gestori governativi "accentrati", si spartiva i relativi profitti, 
4) quale può essere il modo in cui il salmo potrebbe finire nella gloria di un (indispensabile e salvifico) "investitore estero"?

Sono sicuro che qualcuno di voi abbia delle precise idee da sviluppare come soluzione di questo piccolo indovinello a esito "internazionalisticamente" scontatiello. Diciamo si aggira intorno al "downsizing & assets stripping" del settore pubblico.
Che poi sono liberalizzazioni (del mercato del lavoro) e privatizzazioni...a favore di investitori esteri naturalmente.

Nota: le forze asuriche è espressione che equivale a "demoniache, luciferine". Il concetto è più o meno questo:

"Attualmente siamo in un periodo in cui  l’uomo deve realizzare la sua massima espressione come uomo terrestre sviluppando in sé, “ l’essenza dell’anima della coscienza umana attraverso la quale, egli  si realizzerà come: “ Io individuale autonomo e libero “;  dopodiché dovrà intraprendere un evoluzione superiore per lo sviluppo di un principio del  Sé spirituale. 
 Affinché questo possa realizzarsi, occorre che l’umanità accolga la giusta conoscenza, in modo che possa elevarsi spiritualmente verso la luce dello Spirito della nuova Pentecoste moderna, tramite gli insegnamenti che vengono ispirati dal Maitreya ai Maestri di oggi, i Bodhisattva umani i quali, si adoperano con amore sacrificale per aiutarci a togliere l’offuscamento spirituale in cui ci troviamo  attualmente  il quale, genera  scontri sociali  di  guerriglie urbane, malcontenti, disoccupazione ecc.

Questo può determinare un serio pericolo per l’evoluzione umana, se non prendiamo seriamente coscienza di questa situazione di convivenza umana sempre più difficile, la quale non farà altro  che portarci verso il male oscuro degli “Asura“ i servitori di “Sorat“: il demone solare menzionato  da Giovanni come l’Anticristo;  la “ Bestia 666 “  del libro Apocalisse.

 Contro  queste potenze   (gli asura), Rudolf Steiner in una conferenza tenuta a Berlino il 22 marzo 1909 dal titolo: influssi Luciferici, Arimanici e Asurici,  in cui dice che, gli Dei per proteggerci  contro Lucifero e Arimane, hanno  creato come compensazione il dolore e la legge karmica ma, contro gli Asura non hanno potuto creare nulla  per cui, tutto ciò che l’uomo compirà di male lasciando che questi spiriti si aggrapperanno al suo io, non potrà più essere compensato, per cui l’io scenderà di livello spirituale, si renderà più imperfetto  e questa imperfezione non potrà più essere riequilibrata, l’io resterà per sempre leso, sarà come essere menomato da queste entità malefiche. Cerchiamo di capire meglio questo concetto."

Facciamoci una cultura, perchè il "nuovo ciclo" in Italia, e non solo, stenterà a decollare.
Perchè, infatti, non appare molto chiaro ai più, dei nostri connazionali in special modo, chi siano i responsabili di "scontri sociali....malcontenti e disoccupazione".

32 commenti:

  1. Ma Quarantotto, cerca di capire... Alla quarta influenza in poco più di due mesi... gli scenari che mi si presentano sono questi... :-)

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    1. Questa è un'annataccia per le forme virali...
      Ma se non cerchiamo di divertirci sfruttando la pomposità di ESSI, a che pro tante letture "interessanti"?

      E pensa che ci sono "anonimi" (che non pubblico, non essendo all'altezza) che non colgono l'ironia e prendono sul serio il..."new age".
      Intendiamoci: ironia, non sarcasmo.
      Steiner è molto più serio e attendibile dei libbberisti, ordo-monetaristi-internazionalisti-ODIATORI DELL'UMANITA'.

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    2. Hai fatto assolutamente bene a specificare "ironia" e non "sarcasmo".

      Non nominare poi il "new age" agli steineriani....

      D'altronde una buffa¹ esoterista, compaesana della Blavatsky e amante di Roerich (mi ci ha tapezzato la camera da letto!), me la son sposata... e quest'agosto mi vuol portare dagli sciamani sui monti Altaj.

      Aiuto.

      :-)

      (Poi gli appassionati studiosi di Steiner potrebbero trovare inaspettate convergenze nel programma costituzionale italiano e il modello di "Triarticolazione sociale"... e, per comprenderlo, un po' di vulgaris scienza economica, sociale e del diritto, potrebbero essere proficuamente apprese)

      _______________
      ¹ Tanto non legge!|

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    3. Si parla di quel RF che ha progettato questo (incubo: ndc)?

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  2. Dotto',se il futuro sono i demoni è meglio sapere di cosa morire,almeno cosi dice il detto....chi lascia la vecchia per la nuova........ah,ma sono sempre loro,sotto mentite spoglie.

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  3. Un gran 48 (in tutti i sensi) :-)

    Sauron creò il (bsi)linguaggio nero, (forse, almeno in alcuni scritti, a partire da una variante storpiata della lingua Valarin, il melkiano di Melkor), affinché fosse l'unica lingua di tutti i servi di Mordor (ESSI), rimpiazzando le molte varietà del "linguaggio degli orchi" e altre lingue usate dai suoi servi...

    Mentre Gollum è senza dubbio il personaggio più ambiguo e complesso della saga: mentre tutti gli altri personaggi sono fortemente orientati o verso il Bene o verso il Male, egli è sempre in bilico, pronto a favorire l'uno o l'altro a seconda della sua propria necessità e convenienza...

    Un € per domarli, un € per trovarli,
    Un € per ghermirli e nel buio incatenarli.

    alla fine J.R.R. Tolkien lo si può leggere anche in chiave €urista

    ...ma, Bazaar lo posso leggere solo qui?

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    1. Ci stiamo organizzando affinchè tu lo possa leggere anche altrove...

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    2. Ma come? Mi state togliendo l'esclusiva di Bazaar senza dirmi nulla? Reclamo una prelazione (dipende solo da lui quanto scrive qui...)

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    3. Ovviamente rimane tuo lo jus primae noctis

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    4. Confermo prelazione ma non jus primae noctis....

      Per il resto, dove ci son demoni e forze oscure da combattere, non ci si tira indietro.

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  4. Ciao Quarantotto, questo brano tratto dal libro," Il Segreto" scritto dal Prof Bernardino del Boca, potrebbe essere una perfetta fotografia che immortala ESSI. La scena si svolge a Singapore il 14/10/1948, dove l'autore svolgeva la sua funzione di Console.

    " Ho chiesto all'Americano perchè mi avesse portato a visitare questo club. Mi ha risposto che gli era stato consigliato da QUELLI che camminano in alto sulle strade del mondo. Volevano che io vedessi, che io comprendessi come il "Segreto" non paga. Questo club ha ora le sue carte in regola. I suoi pochi ma potenti membri si annoiano in quelle sale decorate come scrigni preziosi. Chi si abitua al Segreto poco per volta neutralizza la Voce dell'Anima ed è costretto ad ascoltare solo la voce pazza della prima mente. Non ha più intersse per nessuna cosa. Vive solo all'ombra di segreti che disturbano la sua mente, che inaridiscono sempre di più il suo cuore, che lo rendono schiavo di cose che non hanno neppure più valore per lui. Il mondo, ovunque è pieno di gente che si è abituata al segreto, che è schiava di illusioni che non parlano più nemmeno all'immaginazione."

    Questi sono secondo me i padroni del mondo: Schiavi dei loro segreti, posseduti dai demoni creati dalla loro mente, inariditi nel cuore e soprattutto sono degli immensi ed incommensurabili PAVIDI. E' solo la stoltezza della massa che li rende grandi, ma in realtà sono solo il nulla, sono solo ombre erranti nella cupa notte di questi tempi.

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    1. Mi riallaccio a quanto dici, intrecciando con un brano sotto citato da Poggio:
      "...Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. »

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    2. Verrebbero ("adoro" le condizionalità ..) da giuntare le RISCHIOSITA' DEL RISCHIO e sono, a volte, da considerare se l'essere più IDIOTA possa essere zampetta nel "mezzo del cammin . "

      Con ironia e anche con sarcasmo .. :-)

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    3. E pensa che mi hanno detto che "le masse" non possono capire Steiner. Ma senza ironia...Mi devo preoccupare?

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    4. E pensa che se alle CLASSI si toglie e si veicola l'accesso all'informazione dei dati, delle fonti, della "cultura" di un quadrivium, esse diventano MASSE macellate nella "fabbrica del consenso"

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  5. LUTERO, ESASMO .. CALVINO
    (OTC .. ‘no strazio)

    Forse perché “imbarcati” sui Nautilus di Capitan Memo e sulle mongolfiere di Phileas Fogg trascorrendo la “stracca” della bonaccia con Oliver Twist e David Copperfield che s’era giunti, svogliati, sui banchi di sc(q)uola a riassumere “Le città invisibile” (I Calvino, 1972)
    « L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. »).

    Forse perché il cammino nei gironi centellinati da Dante hanno aiutato a trapassare la cornuggia e il preparato 500 della ”biodinamica” steineriana che s’è giunti a considerare – tra molti altri -
    "...La forma razionale, logicamente coerente, la completezza del ragionamento, ha la sua importanza, ma è ben lontano dall'essere decisiva; essa può essere decisiva quando la persona data è già in condizioni di crisi intellettuale .. L'elemento formale, della logica coerenza hanno una funzione molto grande subito dopo che l'orientamento generale è avvenuto, sia nei singoli individui che in gruppi numerosi... Su quali elementi si fonda la filosofia dell'uomo del popolo?...
    L'elemento più importante è indubbiamente di carattere non razionale, di fede nel gruppo sociale al quale appartiene"
    (Quaderni, A Gramsci, 1929 – 1935).

    Forse sarà per questo che l’ #APOTEOSI-DEL-ROLEX appare con chiarezza devastante dopo l'eclissi.

    Ma “tutto questo [..la cara zia T.I.N.A. ..] non lo sa”: inertizzata dal POP, è preparata e pronta alla dose di TRASH.


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  6. Io ancora mi sto interrogando sul perché un certo Poletti, fotografato a tavola con tutta "mafia capitale ", non si sia dimesso proprio per niente.......

    http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/12/02/news/da-poletti-al-pd-tutti-a-tavola-col-capo-clan-una-foto-racconta-il-potere-di-mafia-capitale-1.190512

    In ogni caso, è certo che il PD (il partito che ha sempre protestato contro l'occupazione dei posti di potere da parte degli altri), si prenderà anche questa poltrona......

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    1. La differenza? Ma la stra-conosciamo: il modo in cui è stata (accuratamente) costruita la percezione mediatica dei due rispettivi eventi.
      E' chiaro che l'ordoliberismo ha trovato il suo riferimento politico di lungo periodo e ad alto rendimento: perciò gli appresta tutto l'appoggio - e l'impunità politico-morale - che mezzi finanziari e controllo mediatica consentono.

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  7. AD ALZO ZERO
    (OTC)

    In balistica sono chiari alcuni concetti della geometria basale senza entrare nelle complicanza fisica delle traiettorie.

    Così come chiaro che un lancio di mortaio ad ALZO 90° porterebbe la granata ad esplodere sulla testa di chi l’ha sparata.

    Meglio, quindi senza il minimo ragionamento del “mortaista” - cioè colui che è responsabile del lancio - lanciare il colpo con un angolo diverso dal 90°.

    Per semplicità l' ALZO A ZERO” - cioè ad ALTEZZA UOMO - allontana ogni probabilità d’esserne colpiti.

    Come in ogni festività, l’oziosità conduce petulanti osservatori di “teiere” marziane nei luoghi delle sacralità e con quelle d’oggi parrebbe di tornar bambini: UNO, DUE, TRE .. STELLA.

    Dalla sicumera economica di “gianni&pinotto” incalzata dal “senza&crusca”, dall’eugenista (d)mentale fino agli eco della milanesità del bar d’Oreste.

    ‘NA PARATA MILITARE .. delle "ce(r)lebrità

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    1. Alzo zero senza dubbio.
      Il "domenicale" di oggi annuncia che, ovviamente, il problema dell'Italia è la corruzione perché siamo di gran lunga il più corrotto tra i paesi sviluppati. Dati oggettivi, la parolina "percepita" è accuratamente esclusa, ma questo ce lo aspettavamo; più inattesa è la rivelazione di quale sia in fulcro e il motore di questo flagello: il Consiglio di Stato.
      Poi si scosta con grazia per lasciare spazio a Marianna Madia e a una sua legge, di cui peraltro non dice nulla se non - per accenno - che è una grande occasione mancata. Il bersaglio è giusto, le polveri sono bagnate.
      Ci sono certamente molte chiavi di lettura, ma ho un pessimo carattere, la finezza di un facchino e ne vedo essenzialmente una sola.
      Attorno all'osservazione centrale si snoda un complicato discorso che tira in ballo Minghetti, Spaventa, Pareto e Weber per affrontare il problema che ci sono scelte di lungo respiro che dovrebbero porre dei limiti entro cui la politica dovrebbe stare.
      Perfetto, o Sapiente, ma evidentemente la Costituzione Le è tanto odiosa che è meglio non nominarla mai.

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    2. Se devo essere sincero, l'anziano incrocio tra un Ganimede post litteram e un Sant'Agostino della libera impresa, mi pare averci un fatto personale col Consiglio di Stato.
      Chissà cosa è stato a contrariarlo così tanto a titolo personale.
      Di sicuro, fa riferimento a una realtà sicuramente superata da decenni; realtà che, comunque, neppure "al tempo" era quella che egli immagina (oggi) con sentenziosa quanto fantasiosa sicumera...

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  8. Ah, ma qui il gioco si fa duro: andiamo verso la metafisica. Ma questa non era ignota agli industriali "di punta", anzi ESSI erano informati da una metafisica ahrimanica o asurica, della quale Elemire Zolla fornisce un esempio (La nube del telaio):

    "Nel 1965 mi capitò per uno strano caso di passare un pomeriggio con uno dei signori dell'industria. Chiamiamolo Alberich. Il suo discorso si fece curiosamente dottrinario e perfino serio. M'è rimasto fitto in mente, da allora. Mi ha ossessionato.
    «Tutto ciò che faccio, ogni affare che seguo, ogni decisione che favorisco» diceva Alberich «tutto deve rispondere ad un fine generale. Chi non ha saputo formulare un progetto va alla deriva, vive in sogno. Molto spesso appaio contraddittorio, perché chi mi osserva ignora il punto d'arrivo che ho in mente. Mi capita di dire cose contrastanti in un consiglio d'amministrazione nel pomeriggio e alla riunione di un circolo di studi politici la sera. La contraddizione non esiste per me, ma soltanto per gli altri. L'unico fine va infatti promosso con ciascuno e con ciascun ambiente secondo la situazione di ognuno, secondo il suo grado di distanza dalla meta. La tesi è unica, la formulazione varia con la latitudine e l'ora.
    «Naturalmente uno scopo capace di dare stabilità, coe- renza, forza all'azione non può essere personale. Io non ho scopi privati. Se badassi a me stesso, perché mai starei qui in Europa? Mi ritirerei alle Virgin Islands o alle Seychelles.
    «Ebbene, questo fine per cui vivo mi sembra il solo che regga alla prova, è l'unico capace di dare forma, direzione, vigore all'esistenza mia e del mondo attorno a me. Voglio che tu mi risponda: saresti in grado di suggerirmi un fine diverso? Credo di no, ma voglio esserne sicuro al cento per cento. So che hai riflettuto su questi problemi.
    «Io percepisco dietro gli avvenimenti nel nostro secolo un disegno in cui le opposizioni più aspre finiscono con l'armonizzarsi. Come una musica difficile, che sembra sgradevole, sconnessa, ma che, ascoltata a lungo, con pa- zienza, mostra una logica stringente. Una sua bellezza. Così è il nostro secolo. Sembra un cozzo di forze nemiche. Ad esempio le imprese e i sindacati. Ma chi riflette s'accorge che la risultante dello scontro supera i due contendenti. Il fine dei sindacati è e dev'essere di far crescere illi- mitatamente i salari e questo allarma le industrie incapaci di convergere, unirsi, razionalizzarsi, mentre quelle che meritano di vivere debbono riconoscere nella spinta sindacale l'alleato indispensabile che sgombra il mercato dalla concorrenza non funzionale e trasforma le maestranze in nuove masse di acquirenti. Accrescere le retri- buzioni ed estendere il tempo libero finisce per diventare una forma di finanziamento alla clientela e ci garantisce oltretutto che nessuno si affaccerà più sul mercato se manterremo il massimo di accentramento e di razionalità. Proprio perché in antagonismo, la direzione e il sindacato possono diventare rispettivamente il pistone e la miscela esplosiva. [...]
    «Ma perché questa Macchina Sociale ideale funzioni, occorre liberare la società da certi pregiudizi che producono uno spiacevole attrito. Due fra i pregiudizi più nocivi sono l'incontrollata libertà d'impresa e la ricerca scientifica irresponsabile. Finora esse sono state utili, sono state le scale delle quali ci si è serviti per arrivare dove siamo, alla fase della produzione costantemente accelerata, che con l'accelerazione elimina il costo del credito. Giunti in cima, le scale diventano un ingombro, vanno buttate via. Creano soltanto disordine, una volta assolto il loro ciclo.
    (Continua)

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  9. «Anche la ricerca va controllata: dall'azienda, dal sindacato, dal comitato di programmazione. Non si può permettere che un istituto universitario qualsiasi alteri la linea programmata inventando un procedimento nuovo, che chiunque possa comprare. La lotta, in gran parte nascosta, per procurarsi e per nascondere brevetti è uno scandalo. «E tutto il sistema educativo che va ricostruito a partire da zero. E stato finora fondato sull'irresponsabilità dello scienziato, sul carattere disinteressato, cioè egoista, dello studio, mentre la scuola nuova dovrà diventare una pre- parazione permanente al lavoro e al tempo libero. Infatti soltanto organizzando anche il tempo libero si può vera- mente pianificare la produzione. Per il resto l'unica uni- versità funzionale è l'ufficio studi dell'azienda. Per questa istruzione universale permanente il gestore più consono sarà il sindacato.
    «La Macchina Sociale sarà ultimata soltanto quando avremo eliminato tutto ciò che non ne fa parte e perciò la ostacola. Si creerà una nuova morale, che colpirà come unico peccato l'estraneità al mondo del lavoro. La radice dell'egoismo è il risparmio. L'eredità sarà decapitata dall'imposta. Sarà stroncato il piccolo commercio e l'agricoltura diventerà diversa da com'è oggi. Si dovrà eliminare, per cominciare, la piaga dell'azienda agricola familiare e autosufficiente. Forse a tal fine basterà la pensione agli agricoltori anziani, che sgretola la compattezza di questi noduli nocivi. Altri nodui da sciogliere sono le professioni indipendenti, le cari- che inamovibili che non rientrino nelle aziende guidate dal centro di pianificazione. Quando si contempla il complesso delle grandiose future semplificazioni, si è presi dalla stessa gioia che si prova vedendo affusolare una sagoma fino a che non vi resti assolutamente niente di superfluo.» [...] «La Macchina Sociale sarà rigorosamente pianificata ma nello stesso tempo sminuzzata in unità sociali le quali, al termine del percorso, dovranno essere reparti aziendali e nello stesso tempo scuole, sezioni politiche, istituti psicoterapeutici, tribunali, dove tutti saranno sottoposti ad un processo di adattamento reciproco che eliminerà ogni traccia di egoi- smo, in uno psicodramma permanente. Gli animatori di ogni unità saranno coordinati dal comitato centrale della pianificazione. Il sistema sarà tutto e tutti. Anarchico e pianificato, dialettico. Io mi identifico con questo processo predestinato».

    Naturalmente Alberich esisteva davvero, sotto altro nome

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  10. O, perdonami, non avevo pensato che, questo commento, potrebbe dare adito all'accusa di complottismo da parte dei docenti di web-piazzismo

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    1. Più che altro il "brano" citato mi pare riportare una visione fin troppo benevola ed altruistica della società, rispetto a quella propugnata poi in effetti dai kaleckiani-roepkiani-hayekian-ordoliberisti.
      Tra meticciato e oligarchie tecnocratiche ci hanno preso gusto: altro che visione fordiana degil aumenti salariali come finanziamento al consumo dei prodotti!
      W L'€UROPA

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    2. infatti i tratti di fordismo emersi alla fine della prima parte mi avevano fatto sperare una seconda parte migliore.

      ma a pensarci bene anche no. mi ricordo quel libro citato credo da un commento passato qui sopra....il titolo circa era: "Lo stato sociale, uno strumento dei padroni che ai padroni non serve più".

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  11. Era ancora in un epoca di "riproduzione allargata del capitale", non in quella dell' "accumulation by dispossession", nella quale vivono gli eredi di costui. Infatti parlava di scale che, una volta raggiunta la cima, diventano superflue, come ora è la produzione. "Kicking away the ladder", insomma

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    1. Francamente, a leggere questo brano, mi sembra di leggere paro paro la descrizione della vision di tutta la classe dirigente della globalizzazione: ovvero il modello sociale che ha - ancora non ho capito bene come - fatto convergere "progessisti" e conservatori.

      Infatti, al di là di certi temi ricorrenti, da questa descrizione si nota come l'ordine sociopolitico descritto sia spiccatamente totalitario e simpatetico sia al fascismo che al socialismo reale. (Anarco-capitalismo e pianificazione sociale che per convivere necessitano di quell'ordoliberismo strumentale alla grande società hayekiana)

      Il passaggio distopico ulteriore è quindi, come emerso con forza dal lavoro fatto in questi spazi, la totale "privatizzazione della governance": lasciata intendere sia da von Hayek ed epigoni della globalizzazione, sia esplicitata da tempo da Kalergi, sempre a proposito di mondialismo.

      «La Macchina Sociale sarà rigorosamente pianificata ma nello stesso tempo sminuzzata in unità sociali le quali, al termine del percorso, dovranno essere reparti aziendali e nello stesso tempo scuole, sezioni politiche, istituti psicoterapeutici, tribunali, dove tutti saranno sottoposti ad un processo di adattamento reciproco che eliminerà ogni traccia di egoismo, in uno psicodramma permanente.»

      Ora: questo che viene descritto è l'apoteosi del totalitarismo, ovvero un ordine sociale in cui la persona umana viene plasmata ad immagine e somiglianza della volontà dei duci: ovvero dei conduttori dello psicodramma di ogni unità sociale.

      Ora, è noto che la psichiatria moderna abbia tre grandi padri: Freud, Jung e Moreno. Questi ultimi due, in particolare, all'indagine pisicologica accompagnano - in particolare Jung - forti interessi e studi esoterici.

      Moreno e Jung, a differenza di Freud, tra le altre, si concentrano moltissimo sulla relazione tra individuo e "comunità sociale" (appunto): con Moreno nasce infatti lo psicodramma.

      In questo contesto si parla di unità sociali come "gruppi da far condurre da uno psicologo" al fine di conformare psicologicamente la persona umana: il non plus ultra del totalitarismo. Orwell più Huxley. (Huxley, in "Brave New World" parla di controllo sociale tramite l'ipnosi, tanto che non si parla di "education" ma di "conditioning").

      Il terrore della progressività sociale portato dal socialismo non più utopico, pare abbia spinto già dal XIX secolo le élite a immaginare ordini sociali "irreversibili"; un funzionalismo sociale "blindato", da cui l'eugenetica e, chiarissimo in questo contesto, l'ingegneria sociale ed umana.

      Possiamo arrivare a ipotizzare che un certo "esoterismo" non sia altro che "condizionamento mentale" di gruppi di influenza e manipolazione di massa?

      L'ideologia europeista, che obnubila le menti dei gruppi sociali chiave della società, che spinge al "suicidio di massa" come i lemming, pare proprio espressione di questa sociopatologia.

      Non vanno istruiti, vanno curati.

      A fini di divulgazione economica e giuridica cercasi psicologi, sociologi, analisti... ed esorcisti.

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    2. E non dimentichiamo che è "fenomeno ipnotico" ogni fissazione dell'attenzione altrui che induca un atto di persuasione e apprendimento.
      Ergo deprivazione del processo di consapevolezza autonomo ed esclusivamente eteroindotto.
      La raffinazione del processo della doppia verità nella società di massa: insomma, come dici bene, l'ordoliberismo.

      Ma Elemire Zolla non era propriamente in grado di rendersene conto, essendo un liberista di vecchio stampo (anche se non avrebbe saputo autodefinirsi tale), ingenuamente convinto che l'affermazione darwinista dell'imprenditore fosse un fenomeno di potere magico naturale ed irresistibile. Ergo scevro da pianificazioni subdole e immerso in una dimensione eroica della eccezionalità dell'individuo

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  12. In realtà, se ne rendeva conto benissimo, tant'è che questo brano era alla fine di un capitolo dove descriveva illuminismo nelle sue derivazioni "sadiche" (vedi anche Dialettica dell'illuminismo: Justine, ovvero illumnismo e morale). Questo libro era successivo, di più di 30 anni a quelli di "critica sociale", argomento che, per lui, era ormai chiuso da tempo. Sullo stesso piano erano le sue feroci critiche al '68 e alle "macchine sataniche" della società liberale. Poi, conosceva bene la "spiritualità alla rovescia, descritta da Guenon:

    "Questa «spiritualità alla rovescia», per la verità, è dunque solo una falsa spiritualità, falsa all’estremo limite del concepibile; ma si può parlare anche di falsa spiritualità tutte le volte che, per esempio, lo psichico viene scambiato per lo spirituale, anche senza andare necessariamente fino a questa sovversione totale; perciò l’espressione «spiritualità alla rovescia» è quella che meglio serve a definirla, a condizione naturalmente di spiegare con precisione in che modo va intesa. Ecco cos’è in realtà il «rinnovamento spirituale» di cui taluni, talvolta molto inconsapevolmente, annunciano con insistenza il prossimo avvento, o anche la «nuova èra» in cui si tenta con tutti i mezzi di introdurre l’umanità attuale [È incredibile fino a che punto l’espressione «nuova èra» sia stata in questi ultimi tempi diffusa e ripetuta in tutti gli ambienti, anche con significati apparentemente molto diversi tra loro, ma tutti tendenti, in definitiva, a stabilire la stessa persuasione nell’opinione pubblica], e che la condizione d’«attesa» generale, creata mediante la diffusione delle predizioni di cui abbiamo parlato, può contribuire effettivamente ad affrettare. L’attrazione per il «fenomeno», già da noi segnalata come uno dei fattori determinanti la confusione tra psichico e spirituale, può ugualmente svolgere a questo proposito una funzione molto importante, poiché è per tramite suo che la maggior parte degli uomini verranno conquistati e ingannati al tempo della «contro-tradizione», in quanto è detto che i «falsi profeti» che sorgeranno allora «faranno grandi prodigi e cose stupefacenti fino a sedurre, se fosse possibile, gli stessi eletti» [Matteo, xxiv, 24]. È soprattutto sotto questo rapporto che le manifestazioni della «metapsichica» e delle diverse forme del «neospiritualismo» possono apparire già come una specie di «prefigurazione» di quanto dovrà verificarsi in seguito, benché ne diano solo una pallida idea; in fondo saranno sempre in gioco le stesse forze sottili inferiori, ma che a quel momento verranno messe in azione con una potenza incomparabilmente maggiore; e quando si vede come la gente sia sempre disposta ad accordare ad occhi chiusi la più completa fiducia a tutte le divagazioni di un semplice «medium», soltanto perché convalidate da «fenomeni», come stupirsi se la seduzione dovrà essere pressoché generale?"
    Il regno della quantità e i segni dei tempi

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    1. Oddio non è che Guenon e le contraddittorie (in quanto basate su approfondimenti del tutto insufficienti) idee di Zolla sull'illuminismo - fatto coincidere con il volto politico del capitalismo tecnologico della produzione di massa (errore non da poco)- ci aiutino molto a decodificare la truffa del potere oligarchico odierno.

      Anzi, portano a un atteggiamento di sdegnoso rifiuto, che si possono permettere solo quelli che si disinteressano del presente perchè risultano, come lo stesso Z., tutto sommato sinergici al potere oligarchico e quindi opportunamente lasciati esprimersi: nulla è più utile e strumentalmente "moraleggiante" di una polemica "spirituale", e meta-epocale-metastorica, contro l'illuminismo per affermare gli interessi dell'oligarchia nel suo prevalere nel conflitto di classe.

      E non a caso Zolla era un anti-hegeliano, conservatore, anti-marxista (necessariamente), alla fine, totalmente disinteressato a contestare la legittimazione delle nuove oligarchie post-feudali, in una sorta di ostentamente distaccato disinteresse da aristocratico (che si vanta, a torto, di aver compreso la sciamanesimo...sulla carta).

      Una cosa che certamente sarebbe piaciuta a Coudenhove-Kalery e che, in fondo, è il background con cui si cerca costantemente di nobilitare il neo-liberismo da von Hayek all "'ordo"...

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    2. Ma infatti quello che emerge anche dal lavoro che si è fatto, che abbraccia anche un minimo i metalivelli, quello che ne emerge è che "l'inversione", trattatabile a livello valoriale come sostituzione per fini manipolatori, appunto, di "forma" e "sostanza" e viceversa, porta a quel disorientamento culturale, a quella frammentazione tanto della comunità sociale quanto dell'individuo, che è tipico di quella sovrastruttuta del potere costituito che prende il nome di liberalismo (più che di Illuminismo): liberalismo che avendo come oggetto lo stesso soggetto, ovvero uno sfuggente concetto di libertà, esplode nel cancro "relativista".

      "Relativismo" che nel '48, con la Costituzione Italiana prima e con la Dichiarazione universale dei diritti umani dopo, viene definitivamente rifiutato assolutizzando il sistema dei valori ponendo come archè dell'ordine delle cose l'Uomo. Non più un'impalpabile libertà che, da premessa, diviene fine ultimo in senso universale.

      La Dignità dell'Uomo diventa Valore assoluto: si passa dallo stato liberale a quello sociale.

      La violenta reazione (che viene infatti spacciata come progresso negli ambienti sinistrorsi) che passa dalla restaurazione dell'ordine liberale tramite la cosmetizzazione dell'ideologia austriaca tramite la scuola di Friburgo, è un evidente esempio di inversione: l'ignoranza è forza, la guerra è pace, e, soprattutto, la libertà è schiavitù. E tutto ciò viene sostanzializzato bipartisan a livello ordinamentale con il processo di integrazione europeista.

      La dialettica hegeliana con cui il progresso si è imposto al funzionalismo reazionario, è stata neutralizzata sostituendo alle antitesi, antitesi fake, cosmetiche, creando conflittualità tra forze complementari, e creando "concertazione" tra forze confliggenti.

      La manipolazione a livello dialettico è in realtà molto semplice: ai valori individuali si è subordinato "il pathos al logos" (è il pathos l'anello di congiunzione tra lo "psichico" e lo "spirituale", e non solo nella tradizione giudaico-cristiana), a livello sociale viceversa, si è subordinato il "logos al pathos", ovvero la ragione all'ideologia fideistica, ovvero si è subordinata l'episteme all' "esoterismo"... proprio come nell'età prima del Rinascimento e dei Lumi... ovvero come nel medioevo.

      È evidente che il Capitale, rappresentabile come il potere espresso dalle Fondazioni, potesse finanziare tanto K. Polanyi quanto Hayek: alla fine quando si controllano università e mezzi di informazione è ben semplice invertire gli "operatori logici" che permettono il confronto tramite una semplice logica aristotelica.

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