venerdì 19 giugno 2015

OGGI. SE QUALCUNO FOSSE INTERESSATO...

Se qualcuno fosse interessato, oggi:


A volte mi domando "quanti" dovrebbero essere i (cittadini) consapevoli - di ogni possibile e "pregresso" orientamento ideologico - per smuovere veramente il sistema mediatico e far riconsiderare la follia in cui stiamo precipitando a grandi passi.
So che a chi frequenta questo blog può ormai apparire come un interrogativo quasi ingenuo (a questo punto del percorso...). Eppure, dopo anni, durante i quali molti hanno affinato la loro sensibilità e capacità di comprensione del problema della democrazia costituzionale, - che è poi il problema della democrazia necessitata che si erano posti i Costituenti, sperando di averlo risolto una volta per tutte -, il cuore della questione rimane sempre questo.

25 commenti:

  1. L'immagine non si vede: penso ti riferisci a questo evento http://sollevazione.blogspot.it/2015/06/no-italicum-no-alla-dittatura-della.html

    Ma io mi chiedo: è possibile che i vari espertoni e i comitati a difesa della costituzione si pongano il problema della costituzionalità solo quando si parla di legge elettorale?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì l'evento è quello.
      A me (forse perchè sono loggato google per via della piattaforma) risulta visibile.
      Hai fatto bene a mettere il link diretto...Ad ogni buon conto.

      Per la legge elettorale, in verità, non figura nel "tema" che nella locandina intitola l'incontro (dove si parla di "crisi economica").
      Personalmente, d'altra parte, non parlerei, come trattazione centrale del tema della difesa della Costituzione, di questo specifico argomento (peraltro non trascurabile, ma una volta compreso un contesto ben più ampio); piuttosto di tematiche tipiche di questo blog.

      Elimina
    2. Sono certo che il tuo intervento sarà il più interessante.

      Certo che quando leggo che con l'Italicum "la società civile verrebbe silenziata, i cittadini diventerebbero sudditi, lo Stato di diritto uno stato di polizia, il Parlamento un “bivacco” ", sono abbastanza esterrefatto. A me sembra che tutto ciò sia già realtà, la legge elettorale al massimo formalizzerebbe la situazione.

      Elimina
  2. Se continueremo a pensare solatnto al benessere dei nostri figli , a cui siamo geneticamente legati , e a trascurare quelllo dei figli degli altri,qualunque numero di cittadini non sarà sufficente a cambiare il sistema; purtroppo il vincolo genetico è forte e ci impone di preoccuparci dei nostri cari più di quanto ci proccupiamo degli altri; del resto mi sembra che i figli di Draghi , Monti ma anche di Reichlin e Castellina siano stati geneticamente piazzati in posti chiave pur provenendo da estrazioni ideologiche diverse ; come volevasi dimostrare il darwinismo sociale è stato ed è molto attivo, e fino a quando non sarà superato non sarà possibile vivere in un mondo con minori disugaglianze; quindi il problema non è soltanto di natura giuridica ma cionvolge le profondità della natura umana...

    RispondiElimina
  3. Senza un partito politico (di dimensioni rilevanti) che metta al centro della sua azione questi temi, sarà sempre difficile raggiungere il grande pubblico.
    Lo dico perché i rappresentati politici sono, in certa misura, necessariamente ammessi nel grande circuito mediatico. Lo stesso non vale per gli intellettuali che, infatti, vengono invitati in tv o nei canali radio più importanti (quasi) soltanto se sono organici al regime finanziario mondialista.
    Speriamo, quindi, che le piccole realtà politiche sovraniste-democratiche riescano a crescere fino a diventare "qualcosa di grande" (cit. Lunapop ;-).
    Le baron de Cantel

    RispondiElimina
  4. Non mi stancherò mai di ringraziarLa per avermi aperto gli occhi e permesso di cominciare a capire quanto è criminale la politica del nostro paese.

    RispondiElimina
  5. Credo che il più grande divulgatore della Storia sia stato Gesù di Nazareth.

    Divulgava etica: mostrava con parabole la differenza tra forma e sostanza. Ovvero, mostrava che la politica imposta dall'ordine teocratico ebraico non era conforme alle Sacre Scritture.

    Si nota come la "Legge" nella tradizione ebraica, unifichi norme politiche con norme etiche tanto che, il *IO che i Giudei generalmente non nominano, lo chiamano anche "Legislatore".

    La Parola si fa Carne, ovvero Dio si fa Uomo, ovvero "predicare bene significa razzolare bene", ovvero: la Legge non va formalmente rispettata, va *sostanzialmente* rispettata.

    Si potrebbe asserire che gli insegnamenti di Gesù siano volti a (ri)affermare l'universalità della Legge, in quanto parte delle "emanazioni" di tutte le leggi naturali: ovvero si scaglia con forza contro la "doppia-morale", ovvero quel sistema "luciferico" che prevede che chi detiene il Potere - religioso e politico - adotti il "bis-linguaggio" e faccia della menzogna il naturale sistema di governo e perpetuazione dei privilegi.

    La parabola del seminatore è una risposta strumentale al quesito.

    Lo smascherare il "bis-liguaggio", le "sovratrutture ideologico-religiose", e, in breve, tutte le "formalità", ha creato un enorme impatto politico, tanto che c'è chi sostiene che il cristianesimo abbia minato dall'interno lo stesso Impero romano.

    Ora, al di là dei frammenti "di etica" che sono arrivati a noi, apocrifi o meno, in breve tempo questo Pensiero si diffonde e forma comunità che, in qualche modo, creano fastidi politici al potere dominante.

    "Gli ultimi saranno i primi", è ovviamente sovversivo: se da un punto di vista della dottrina Cattolica e Ortodossa, questa "sovversione" avverrà in Paradiso, da un punto di vista dell'etica cristiana, la sovversione rivoluzionaria inizia con il riformismo "hic et nunc". (Un caro saluto a Lelio...).

    (Tra l'altro, proponendo "il Messia sono Io", elimina qualsiasi attesa - appunto - messianica per un nuovo Ordine divino, ultraterreno... gli ultimo saranno i primi iniziando da ora...)

    Tanto che, c'è chi come George Steiner suggerisce che "[come] gli Israeliti si ribellano a Mosè aggrappandosi ai loro idoli nel deserto, i cristiani si ribellarono contro Gesù, erigendo una cattedrale di sacerdoti ancora più farisaica di ciò che è stato respinto da Cristo".

    Secondo Nietzsche, per dover sopportare di nuovo questa aberrazione sovversiva, sarà necessaria la nascita dei movimenti antischiavisti e socialisti: per Nietzsche, e i nietzsceani, la sovversione sta proprio nella Legge, ovvero nel riconoscere un'etica naturale e universalizzabile che non sia semplice sovrastruttura di un potere economico o religioso. (Dell'IO degli Ubermenschen neatzscheani, o dell'IO dei capitalisti "di seconda generazione" hayekiani).

    È possibile divulgare un'etica che sia virale come quella cristiana o socialista, senza risvolti messianici e senza trovarsi con una massa di invasati strumentalizzabili dal potere dominante? È necessario far esorcismi e camminare sull'acqua? Magari, moltiplicare pane e pesci forse sì...

    Il problema del conformismo intellettuale e del collaborazionismo "irrazionale", nichilistico e suicida, rimane, per me, un problema di Ethos, unico vero baluardo alla propaganda.

    Sto pensando di fondare una religione materializzandola in un sistema completo di filosofia della Storia. Quando il gioco si fa duro...

    (Dopo aver "spiegato" Marx ai marxisti, ultimamente mi son messo a dar "lezioni" di etica alle suore... non c'è proprio più religione!)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. LAUDATO SI'

      Da teiera in orbita ellittica su Marte guardando la Terra, rileggo i vangeli apocrifi ("quelli nascosti") e ci si imbatte in "quelo" della Maria Maddalena, per certo consorte del Nazareno, "salvata".

      ps: come il PIL son sempre gesuiti ,, un abbraccio arcangelo, poi - magari - "laudato si'"

      Elimina
    2. Ma si sa, i Gesuiti sono sempre stati un po' comunisti con i poveri, e liberali con i ricchi.

      Certo che comincio a pensare che quello di Bergoglio è stato un golpe: troppo colto il tedesco. Ci voleva un demagogo post-sessantottino che incarnasse la politica del club di Roma: pauperismo francescano per i poveri, e neoliberismo cosmetico per i neo-feudatari.

      Non male: abbiamo il primo Santo Padre golpista e malthusiano.

      Elimina
  6. Confermo Presidente, anche io non vedo immagine, e però sono loggato Google. MinutemanItaly ;-)

    RispondiElimina
  7. Buonasera. Deng-deng (campane..) finalmente Bottarelli sembra del tutto passato tra le nostre fila http://www.ilsussidiario.net/News/Economia-e-Finanza/2015/6/20/SPY-FINANZA-Dalla-Grecia-alla-Cina-le-tre-certezze-dei-mercati/2/618740/
    non avevo mai letto, da lui poi, quel dato sulla produzione industriale Grecia 1960-2001, ante euro.
    Dobbiamo solo resistere un altro po', l'euro e' in decomposizione...poi si vedra'!

    RispondiElimina
  8. Se non ho capito male sono in totale disaccordo.
    I fondamentali del mondo degli uomini (diritto, religione : invenzioni senza dubbio brillanti) sono veicolati attraverso misteri. La giustizia per il diritto, divinità di vario genere per le religioni. In entrambi i casi servono miracoli : la giustizia per tutti, un bastone che si trasforma in serpente et al.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il commento sopra era per : Bazaar20 giugno 2015 17:50

      E si riferiva al capoverso :

      "Il problema del conformismo intellettuale e del collaborazionismo "irrazionale", nichilistico e suicida, rimane, per me, un problema di Ethos, unico vero baluardo alla propaganda."

      Mi rammarico.

      Elimina
    2. Mah, premetto che ho mischiato un po' provocatoriamente diversi temi, in riferimento anche all'appello di Quarantotto del post precedente.

      Non so cosa sia passato, ma con Ethos non intendevo "religione": lo intendo come da accezioni classiche, che definirei come "componenti caratteriali e attitudini" della persona, e la relativa morale "negoziata" con l'etica sociale.

      Anzi, provocatoriamente ed ereticamente, contrapponevo l'etica alla religione, proponendo che la funzione sociale di una è gestire il rapporto tra vivi, quella della seconda è gestire il rapporto con la morte. Nel momento in cui "edifichi" una Chiesa che strumentalizza i precetti morali facendo leva sull'atavica paura della morte, si crea un monopolio della morale, e la manipolazione delle coscienze a fini teocratici.

      Il fatto, però, di mettere in discussione gli storici "misteri", comporta, oltre a una apparente secolarizzazione, l'abbattimento delle colonne portanti dell'infrastruttura etica che, nonostante la sua negazione di fatto e la sua storica sterilizzazione, è formalmente rappresentata dalle istituzioni religiose. Anche nella forma c'è la sostanza.

      Tolti "i misteri", senza rifondare il sistema etico in un framework concettuale ed idealistico, ci si ritrova nell' horror vacui del relativismo e del nichilismo. Il nichilismo <a href="http://www.linkuaggio.com/2011/09/parole-difficili-il-di-nietzsche-e-la.html>attivo</a> è funzionale all'Ordine "post-moderno".

      Allora mi chiedo: è possibile assolutizzare un sistema etico senza ricorrere a "misteri", a "miracoli" o a "profezie messianiche"? L'etica, per esmpio, ha principi oggettivabili come quelli che condividono le scienze sociali?

      Keynes, ad esempio, dimostra che la "morale" è razionale: la giustizia sociale è vitale per il capitalismo.

      Nichilismo e relativismo etico portano alla frammentazione dell'individuo e dell'identità sociale. È una minaccia per la sovranità democratica: infatti, senza una "visione comune" permessa, ad es., da un minimo di coscienza di classe frutto di una dialettica fondata su un codice etico sviluppato su valori comuni, è difficile identificare una massa che possa diventare un soggetto politico influente.

      Elimina
    3. @ Bazaar21 giugno 2015 01:55


      Caro Bazaar avevo capito bene e tu argomentavi correttamente. E non c'è contraddizione.
      Non tutte le credenze sono basate su "misteri". Personalmente credo che le leggi dell'universo che ci sono oscure si chiariranno col passare del tempo. E che il mondo degli uomini possa essere fondato sulle strutture consolidate dalla nostra Costituzione (dalla quale discende anche la libertà di religione e la necessità del diritto).
      Sono da solo? Siamo in tanti?
      È mia opinione che la stragrande maggioranza dei nostri simili speri di poter fare un salto sociale unilaterale. Chi sta già in alto fomenta questa credenza.
      Ricorda che in secoli passati ti accendevano un fuocherello sotto ai piedi e che l'arcoriano è stato fatto fuori per un sospetto.
      È seccante ammetterlo ma, in generale, le idee si schiariscono quando risulta evidente che il deretano in questione è parte integrante propria.

      ps l'idea di fondo strettamente personale è che la religione e il diritto che accompagna l'umanità da sempre siano connaturati con la "scarsità di mezzi" e la circolazione asfittica di mezzi di pagamento. Vedo la volontà attuale di decrescita come una conferma di tale visione.

      Elimina
    4. Nel mondo inzeppato di pseudoconcetti tutti i concetti appaiono come “misteri”. Naturalmente tutto si regge sul super-mistero che nulla vi sia oltre gli pseudoconcetti. E come chiameremo questo nuovo Signore? Lo potremmo battezzare come il Super-pseudoconcetto.
      Ogni paradiso ha il suo dio.

      Elimina
    5. @AP
      In realtà col consumismo senza senso prima, e il turboliberismo dell'uomo che non deve-chiedere-mai dopo, l'élite non si è semplicemente preoccupata di promuovere un paradigma economico e politico, ma si è occupata di promuovere innanzitutto i (dis)valori che ne fanno le premesse: l'economia neoclassica e, in particolare, il neoliberismo inteso come filosofia politica. C'è una precisa filosofia morale a fondamento "epistemologico" delle varie correnti neoliberali. Basti pensare l'influenza (demo)cristiana nell'ordoliberismo.

      La "morte" di Dio pare segnare nell'Ottocento la consapevolezza della morte dell'antico ordine feudale in cui si contrapponevano, complementari, ierocrazia e aristocrazia: questo equilibrio viene spazzato via dal nuovo ordine liberale che, in seno, portava come antitesi il socialismo. Un dramma perché, come intuì Marx, questa "contraddizione" aveva una sintesi realmente progressista.

      Era una dialettica secolarizzata che, in un modo o nell'altro, aveva cercato di promuovere nuovi sistemi di valori: il socialismo riafferma i valori giudaico-cristiani portando il paradiso in terra, non da conquistare con la sottomissione per poterne godere, ma conquistandolo con la lotta. Il mercato inizia a edificare un nuovo sistema morale, una Chiesa, il "Liberalesimo", che, austero e moralizzante, vincola i popoli: « Ciò che ti sarà dato, ti sarà concesso con il sudore della fronte. » ("Sempre che non si nasca già ricchi", avrebbe ricordato Kalecki).

      Tutta la propaganda si basa sull'etica: infatti si fa leva sulla manipolazione "emotiva", un "marketing emozionale" volto ad orientare il sistema di valori.

      Non è più necessario "ragionare liberamente" - che costa fatica - il sistema di valori, un volta acquisito, funziona istintivamente: ricordando lo <a href="http://www.nilalienum.it/images/CodiciIIN.jpg>splendido grafico</a> che ha proposto Quarantotto e che anch'io ho ripreso: il sistema di valori tradizionale proposto dal clero era almeno, al di là dei suoi spaventevoli eccessi, "sano". Il non adeguarsi alle norme produceva un senso di colpa, ovvero, era fondato sul valore, tra gli altri, della responsabilità (nel senso originario di "accountability") e sul valore dell'onestà.

      Il sistema di valori del sistema liberale ha come momento fobico istintuale "la vergogna": la vergogna è un sentimento associato alla propria immagine, all'apparenza: ovvero è associato già alla proiezione "disonesta" della propria identità. Nichilismo attivo allo stato puro.

      Per diventare "neoliberista" non è necessario studiare l'economia neoclassica: basta guardare la pubblicità della "Milano da bere".

      Cosa propongono i democratici: la solidarietà? l'aiuto ai più bisognosi? cosa fanno, sovvertono i "valori" della Storia celebrando i perdenti? i bruti e gli schiavi?

      Hai voglia a far capire il keynesismo e il socialismo per cui sono tutti losers e pochissimi sociopatici vincenti: per accettare l'etica etologicamente naturale della solidarietà, è necessario ammettere per primi che si è in qualche modo tra i perdenti. E come fai dopo che sei stato cresciuto con il valore della competizione, del darwinismo, del "chi è cool rimorchia 'sta gran cosciona dell'Aperol"...

      Ciò che ci raccoglie qui non è né la cultura giuridica, né quattro vaghi concetti di macroeconomia: l'etica ci ha mosso qui.

      Secondo Orwell, l'essere rimasti immuni alla propaganda è "un'imperfezione del sistema": francamente io non voglio finire come Winston Smith ad amare il Grande Fratello.

      Elimina
    6. A me sembra che sia caos che politiche deflattive vengono gestite con stupefacente maestria: di culi che scottano non ne vedo, basta vedere come è stato fatto con la Grecia. Se scottano nessuno se ne accorge a causa della tecnica della "rana bollita".

      Senza sistema produttivo ci rimane solo l'intelligenza: i cruccosassoni ne fanno volentieri a meno, se non come i Romani con gli schiavi Greci, gli orientali potrebbero permetterci un'esistenza, se non proprio sovrana, magari non così umiliante.

      p.s.

      Il problema della scarsità di mezzi è fondamentale: tutta l'economia classica è fondata sul concetto delle risorse scarse che, guarda caso, sono concetti che paludano la scarsità indotte causate dal controllo privatistico del credito che aiuta a generare la polarizzazione della ricchezza e le crisi di domanda.

      Elimina
    7. Bazaar21 giugno 2015 23:08

      "A me sembra che sia caos che politiche deflattive vengono gestite con stupefacente maestria... "

      La tua argomentazione mi pare corretta (non solo il brano che riporto).
      Se non ho capito male il tuo assunto di base sia del tipo : indietro non si torna. Che a me pare insussistente.
      Dove siamo?
      In una situazione del tutto innaturale in cui tutti i potenziali (sociali, politici, economici) vengono progressivamente azzerati. Sarà lo stato zero dell'energia (sociopoliticaeconomics) . Ma i bipedi implumi possono gestire, ora, una cosa del genere?
      Io dico di no (sento tamburi di guerra non tanto lontani)

      Elimina
    8. Sul piano evolutivo della specie, la domanda (l'ultima) è praticamente retorica.
      Sul piano dell'equilibrio culturale, molto più di breve periodo (in termini relativi), è certo che ci sarà un riequilibrio: pulsioni collettive eccessivamente sacrificate (il drive della solidarietà che rende l'homo sapiens sapiens un gradino sopra gli altri grandi primati) non fanno che provocare controspinte incontrollabili.

      Ma non dimentichiamo che se per diventare neo-liberisti basta guardare la pubblicità (concetto che estenderei a tutta l'informazione economica, che nella cultura pop svolge la stessa funzione sociale), per conciliare l'impoverimento inesorabile con la frustrazione basta il grillismo.

      Quindi, sempre nell'orizzonte culturale di medio-lungo periodo, il mostro è già pronto alla sua proteiforme mutazione.
      ESSI sanno che i meccanismi più semplici (brutali) governano gli esseri umani in modo quasi matematicamente esatto: un liberismo pauperistico (sussidiato coi resti del banchetto) è possibile, con buona pace della specie, in nome del livore e della mediocrità acriticamente aggressiva (lo stesso Papa ha con evidenza abboccato o, forse, "fiutato" la nuova frontiera del controllo sociale: appartiene a una tradizione di grandi specialisti).

      Ma in fondo è sempre un modo di allungare la miccia: al prossimo botto finanziario-speculativo, "l'evento", saremo come un formicaio senza la regina. E allora qualcosa di umano potrebbe riemergere, chissà come. Per questo qui si svolge tutto "a futura memoria"...

      Elimina
    9. Caro Quarantotto la tua lucidità e visione d'insieme sono straordinaria.

      Elimina
  9. Grandi movimenti del nemico
    Il domenicale odierno di Scalfari si ricollega esplicitamente alla sua intervista con Prodi su l'Espresso (non l'ho ancora trovata integrale online). Già quella Intervista Solenne sapeva tanto di riposizionamento strategico, ma il domenicale lo conferma.
    Bisogna fare gli Stati Uniti Europei, ma...
    Certo ci sono i "partiti antieuropei" da "sgominare" (ci pensa lui, è lì apposta), ma il problema è "una ripresa di nazionalismo non antieuropeo ma fermo alla Confederazione" e questa tendenza è rappresentata essenzialmente da "la Germania di Angela Merkel". Qui arriva il distinguo: la gentile cancelliera sarebbe d'accordo mentre è contraria "la maggioranza del popolo tedesco".
    Da buon elitista, per il nostro Ugenio ogni popolo è variamente difettoso, manca sempre di quel qualcosa cui dovrebbero sopperire le élites, ma questa è un'altra storia. Si comincia a spostare il biasimo, ad ammettere timidamente che oltre gli sciagurati italiani anche altri possono essere imperfetti e che "più europa" potrebbe significare qualcosa di diverso dalla piatta sottomissione alla struttura europea così com'è.
    Mi pare un riposizionamento strategico (vulgo: cominciano a sentire un tepore crescente alle natiche).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il "tepore" per costoro può soltanto essere un fiutare il vento di quello che gli USA (leggasi: finanza facente capo ai gruppi de...) intendono comunque imporre come nuova frontiera: traducibile in un "se l'euro, a cui si riduce l'attuale costruzione europea a egemonia crucca, porta divisioni e stagnazione al punto di non consentire l'allegro riarmo (per sostenere e rinfolcolare una miriade di conflitti locali ma strategici), e una rapida conclusione del TTIP, eliminiamolo dalla scena, purchè si diano garanzie del nuovo ordine-caos controllato pan-occidentale".

      Elimina
    2. Certo, e questo è perfettamente coerente con il recente articolo di Zingales, che è sostanzialmente una lettera aperta a Giavazzi.
      Splendido esempio di dialogo fra gruppi delle élites, il tuo progetto non funziona, meglio cambiarlo con il mio. I costi? Quali? Qualche disagio per il bestiame? Parliamo invece di cose importanti...

      Fallito un progetto, ne è pronto un altro. Tutto previsto, tutto calcolato, tutto sicuro.
      Come no.

      Elimina
  10. Aggiungo un tassello al mosaico, uniamo i punti...
    http://www.valori.it/economia/economist-asset-pubblici-risorsa-75-trilioni-dollari-8733.html

    RispondiElimina